1. LA FINANZA ETICA
Lunedì 18 gennaio ore 18-20: le cause della crisi
finanziaria e le alternative al modello di sviluppo
economico dominante
Lunedì 25 gennaio ore 17-20: strumenti di
inclusione finanziaria. MAG Firenze
Lunedì 1 febbraio ore 18-21: Banca Etica e monete
complementari
Lunedì 8 febbraio ore 18-20: strumenti di base e
tutele per il consumatore
2. DEFINIAMO LA FINANZA
La finanza dovrebbe rappresentare il luogo di incontro
tra chi ha una disponibilità di denaro e chi ne ha bisogno.
Storicamente le banche hanno assolto la funzione di
intermediazione creditizia, attraverso la raccolta del
risparmio da persone e famiglie per erogare prestiti e
dare credito alle imprese. La finanza nasce quindi
come uno strumento al servizio delle attività
umane.
3. DEFINIAMO LA FINANZA
La speculazione si può intendere come fare soldi dai soldi,
l’obiettivo è realizzare un profitto senza altra utilità. Oggi
operatori sui mercati internazionali comprano e vendono
valute, azioni, altri titoli per guadagnare unicamente dalle
oscillazioni dei prezzi, senza nessun interesse per i Paesi
corrispondenti e senza nessuna attività reale.
Economia realeVS Finanziarizzazione dell’economia
4. L’ULTIMA CRISI FINANZIARIA. U.S.A.
LUGLIO 2007
La crisi finanziaria internazionale è scoppiata nell’estate 2007,
sul segmento subprime dei mutui immobiliari statunitensi,
può essere considerata la più grave dal dopoguerra a oggi.
L’antefatto. Nel 2000 scoppia la bolla tecnologica. I titoli
tecnologici perdono fino al 78% del loro valore. I consumi e
produzione calano drasticamente e nel 2001 gli Stati Uniti
entrano in recessione. La gente non spende più; per far
tornare la gente a consumare si è ridotto il costo del denaro,
si è creato inflazione ed è stata creata un’altra bolla, quella
immobiliare.
5. L’ULTIMA CRISI FINANZIARIA. U.S.A.
LUGLIO 2007
Tra il 2001 e il 2003 c’è stata una politica economica
oltremodo espansiva da parte della FED (la banca
centrale americana) che ha ridotto drasticamente il
costo del denaro, questo è sceso da un tasso del 6% ad
un tasso dell’1%, incoraggiando le famiglie americane ad
aumentare l’indebitamento per l’acquisto di abitazioni,
scommettendo sul continuo incremento di valore degli
immobili
6. L’ULTIMA CRISI FINANZIARIA. U.S.A.
LUGLIO 2007
Assenza di regolamentazione
Le banche americane sono arrivate a finanziare anche
soggetti dalle capacità di rimborso molto basse, i
cosiddetti clienti subprime, con la consapevolezza che la
capacità di restituzione del mutuo dipendesse dalla
possibilità di ottenere nuovi prestiti per onorare quelli
esistenti
7. L’ULTIMA CRISI FINANZIARIA. U.S.A.
LUGLIO 2007
L’economia riparte, il problema è che i consumatori
usano la propria casa come un bancomat e considerano
il prestito come un secondo stipendio.
I tassi rialzano tra il 2004 e il 2006 e i prezzi delle case
scendono, la situazione diviene insostenibile. La bolla
scoppia. Nella primavera del 2007 il tasso di insolvenza
sui mutui subprime supera il 16%.
8. LA CRISI DIVIENE GLOBALE
Assenza di fiducia
le banche non hanno più fiducia reciproca perché per
assenza di trasparenza nessuno sa quanti crediti
subprime sono in circolazione. La banche smettono di
prestarsi soldi. Tecnicamente si parla di credit crunch,
stretta creditizia.
Intervenire le banche centrali a prestare i soldi alle
banche in difficoltà. Le banche centrali stampano
moneta.
9. LA CRISI DIVIENE GLOBALE
Nel 2008 la Lehman Brothers va in fallimento, la più grande
bancarotta della storia americana. Banca molto esposta con
strumenti derivati sul mercato immobiliare. Nel semestre
successivo la produzione industriale del mondo si riduce del 25%.
La crisi si propaga al resto del mondo e le banche centrali
reagiscono riducendo il costo del denaro che arriva a livelli
prossimi allo zero.
La crisi diventa anche crisi sovrana. I mercati finanziari iniziano a
dubitare della capacità del governo greco di ripagare il debito
pubblico. I timori poi si spostano sull’Irlanda e Cipro e poi eccoci
all’Italia nel 2011.
L’Italia è stata sotto l’attacco degli speculatori che scommettevano
sul ns. default. Da lì iniziano le politiche di austerità fiscale: il taglio
continuo dei servizi sociali e dei fondi per istruzione e sanità.
10. LE CAUSE
Processi di speculazione/cartolarizzazione
La cartolarizzazione è un processo finanziario che
permette alle banche di trasformare un credito/mutuo in
titoli finanziari che possono essere rivenduti sui mercati.
Si passa dal detenere il mutuo fino a scadenza al sistema
di vendere il mutuo come prodotto finanziario.
11. LE CAUSE
Assenza di trasparenza, di regolamentazione, di etica deontologica, conflitto di interessi.
Il ruolo delle agenzie di rating, Modys, Fitch, Standar & Poor’s.
Organismi che valutano la bontà o meno di ogni strumento finanziario, dando una pagella.
AAA livello minimo di rischio
AA qualità più che buona
A qualità medio alta
BBB qualità medio bassa
BB/B qualità bassa
C rischio elevato
D in perdita
Come hanno fatto fondi pensione, fondi di investimento a comprare titoli finanziari legati a
mutui subprime?
12. LE CAUSE
Assenza di regolamentazione
Deregolamentazione finanziaria: esistono mercati
cosiddetti OTC (over the counter) in cui titoli
cartolarizzati possono essere scambiati tra soggetti
senza limiti. Oltre alle banche, sottoposte comunque ad
una serie di normative più o meno prudenziali, esistono
soggetti sul mercato finanziario che non hanno
praticamente limiti.
Dei 10.000 hedge funds (fondi speculativi) esistenti fino
al 2007 l’80% ha sede alle Cayman.
13. LE CAUSE
Massimizzazione degli utili come unico movente
L’azzardo morale – assenza di responsabilità.
Le banche too big to fail sapevano che il pubblico le avrebbe
salvate se le cose fossero andate male. Questo significa
potersi assumere rischi sempre crescenti e insostenibili,
intascando i profitti finché le cose vanno bene e scaricando
sulla collettività quando la bolla scoppia.
Sono intervenute le banche centrali come prestatori di ultima
istanza. Con una garanzia pubblica alle spalle le banche
avrebbero ricominciato a prestarsi soldi, e a cascata a
prestarli alla clientela. Per stimolare il sistema bancario in
molti casi i governi sono arrivati addirittura ad acquistare
titoli tossici in cambio di denaro fresco, in modo da dare
iniezioni di liquidità alla finanza.
14. LE CAUSE
Come segnala Joseph Stiglitz riguardo gli USA:
“Il paese più ricco del mondo viveva al di sopra dei propri
mezzi, e la forza dell’economia americana, e del mondo,
dipendevano da esso. L’economia globale aveva bisogno che i
consumi, in crescita costante, continuassero ad aumentare. Ma
come sarebbe stato possibile, se il reddito di molti americani
era in piena stagnazione da anni? Gli americani avevano
escogitato una soluzione ingegnosa: prendere soldi in prestito
e consumare come se i loro redditi fossero in crescita”
La finanza è progressivamente diventata un fine in se stesso
per garantire tassi di remunerazione del capitale che il
sistema economico non riusciva più a soddisfare.
16. LA CURA
Cosa viene contestato della finanza tradizionale?
Assenza di regolamentazione
Assenza di trasparenza
Assenza di fiducia
Processi di speculazione/cartolarizzazione
Massimizzazione degli utili come unico movente
17. LA CURA
Servono controlli vincolanti sulla finanza e trasferire
quanto più possibile risorse all'economia reale: tassare le
transazioni finanziarie, separare le banche commerciali da
quelle di investimento, chiudere i paradisi fiscali,
diminuire la leva finanziaria.
La campagna Sbilanciamoci! Presenta un rapporto con
misure alternative per la spesa pubblica, fondate
sull’equità sociale, l’ambiente e i diritti. Es. ridurre le
spese militari per destinare maggiori risorse a quelle
sociali, chiudere le grandi opere per mettere in campo
un sistema di piccole opere fondato sul risparmio e
sull’efficienza energetica ecc.
18. LA CURA
Impegnarsi in prima persona: l’unione fa la forza.
Esempi virtuosi: commercio equo e solidale, MAG,
esperienze di monete complementari, Banca Etica,
Banche del Tempo, gruppi di acquisto solidale, consumo a
chilometri zero, esperienze di turismo responsabile.
19. LA CURA
Principi finanza Etica: considera l’accesso al credito un
diritto umano. Mette al centro del proprio operato la
valutazione degli impatti ambientali, sociali e sui diritti
umani, ovvero le conseguenze non economiche delle
azioni economiche. Lavora con un ottica di lungo
periodo ed esclude l’utilizzo dei paradisi fiscali, della
speculazione. Parole d’ordine: bene comune,
partecipazione e trasparenza.