1. Universal Round Table Conference – Un evento italiano per i giovani “ IL LAVORO”
FOLIGNO: 11 Gennaio 2014 – Palazzo Trinci
Veramente un bel
convegno
2. Universal Round Table Conference – Un evento italiano per i giovani “ IL LAVORO”
FOLIGNO: 11 Gennaio 2014 – Palazzo Trinci
Sabato 11 gennaio 2014 è giunto alla quarta edizione la Universal Round Table
Conference - Un evento italiano per i giovani, che ha avuto per tema “Il Lavoro”.
Il Convegno, organizzato da VADO Associazione Culturale, presieduta dal Dr.
Donato Vallescura presso la Sala Conferenze del Palazzo Trinci, ha avuto i
patrocini di: Comune di Foligno, Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica
dell’Università di Perugia, Kiwanis Club Assisi “Pax et Libertas”, Kiwanis Club
Pescara, Dr. Stefano Babucci Presidente del Kiwanis Club Perugia e Istituto
Alberghiero di Spoleto.
Protagonisti entusiasmanti e coinvolgenti dell’evento sono stati gli studenti:
- della Classe V^ Indirizzo Turistico dell’ Istituto Alberghiero di Spoleto (D.S.
Prof.ssa Fiorella Sagrestani) assistiti dai Proff. Antonella Adornetto e Fabio
Mamone Capria, che hanno presentato la relazione “Il Turismo in Italia Possibile risorsa e motore per la ripresa economica del Paese e dell'occupazione
giovanile”, la quale, molto efficacemente e sinteticamente, ha messo bene in
risalto tutte le questioni fondamentali.
Bello anche il lavoro proposto sulle figure professionali, tra le quali risulta
fondamentale quella di informatico, direzione di professionalità sicura.
Nonostante la crisi verso la quale ci stiamo avviando da tempo sia profonda,
alcuni settori lavorativi riescono ancora a sopravvivere.
Ci sono risorse strategiche che potrebbero favorire l’economia del Paese, come il
turismo, settore ad alta potenzialità, e le professioni ricreative e culturali, che
servono a rafforzare l’immagine dell’Italia.
La sfida che i giovani oggi si propongono di fare è quello di far convergere su
obiettivi comuni sia l’azione pubblica che l’intervento privato e fare il
coordinamento delle risorse per il potenziamento delle sinergie.
In questo modo la scuola può rappresentare uno strumento di eccellenza per
rendere possibile questo nuovo incontro e i giovani possono diventare i
protagonisti di una nuova svolta culturale.
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FOLIGNO: 11 Gennaio 2014 – Palazzo Trinci
- delle Classi VA e VB dell’Istituto di Istruzione Superiore “R.Casimiri” di
Gualdo Tadino (D.S. Prof.ssa Francesca Cencetti) assistiti dai Proff. Adonella
Biagioli e Luigi Monacelli, con la Relazione “Esperienza di Alternanza Scuola
Lavoro” dalla quale è emerso il valore di un investimento sui giovani come
principali soggetti del mercato del lavoro.
È stata sottolineata l’importanza dello stage in azienda, definito “Un ponte fra
scuola e lavoro”, che ha permesso agli studenti di applicare le competenze
acquisite nello studio alla realtà lavorativa e collaborare con persone qualificate
dei diversi settori privati e pubblici.
- delle Classi IV A e IV B indirizzo “Servizi socio-sanitari” dell’Istituto
Professionale “E. Orfini” di Foligno (D.S. Prof. Giorgio Garofalo) assistiti dai
Proff. Rita Mancini, Pietro Magrini, Maria Beatrice Picuti e Roberta Tabarrini,
con la Relazione “Il Lavoro come Valorizzazione della Persona”, i quali hanno
ricordato i principi sanciti dalla nostra Costituzione in merito al lavoro e hanno
richiamato le parole di Joaquín Navarro-Valls secondo il quale “L’uomo è (e
deve essere) soggetto nel suo lavoro perché è persona. E proprio perché è
persona, il lavoro stesso ha un suo valore etico, e non soltanto economico”.
I principi costituzionali e l’idea che il lavoro contribuisca a realizzare
compiutamente l’essenza dell’uomo appaiono come categorie concettuali
“naturali”, rappresentano valori non negoziabili, che, insieme a quelli di vita,
libertà e persona, sono frutto di lunghe e difficili conquiste relativamente recenti
e non sempre adeguatamente riconosciute e difese.
Non basta un cambiamento di ideologia, di normativa, di terminologia; occorre
un rinnovamento di mentalità affinché quanto teorizzato possa concretizzarsi in
occasioni di valorizzazione della persona, che deve nuovamente essere posta al
centro di ogni riflessione, anche in ambito lavorativo;
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FOLIGNO: 11 Gennaio 2014 – Palazzo Trinci
- delle Classi V^ B e V^ D dell’ITE Scarpellini di Foligno (D.S. Prof.ssa
Giovanna Carnevali) assistiti dai Proff. Margherita Battaglini, Gioia Contini,
Donatella Mancini e Giuseppe Di Vita, con la Relazione “La Passione del Gelato
diventa un Business” i quali hanno illustrato il loro progetto d’impresa simulata,
col quale hanno partecipato al programma “COMENIUS EARAE”.
Gli alunni coinvolti nel progetto trovano l’esperienza fatta molto soddisfacente,
in quanto ha dato loro modo di esperire concretamente quanto studiato ed
approfondito in ambito scolastico, non solo in termini operativi, ma soprattutto
mentali, puntando ad un approccio cognitivo reale e pragmatico.
In considerazione a questo punto, per la facilitazione della transazione
scuola/lavoro, gli alunni pensano che sia necessario continuare un itinerario di
stage ed incrementare l’accesso a corsi di perfezionamento nelle lingue, nelle
nuove tecnologie e nelle tematiche professionali.
Da questa esperienza si è compreso come, oltre che su conoscenze e competenze
professionali, sia necessario puntare sulla propria maturazione umana e
personale, sviluppando una positiva visione della realtà e, conseguentemente,
saper affrontare i problemi con spirito critico e creativo, completando lo schema
“Sapere, Saper fare, Saper essere”.
L’apertura del convegno, con i saluti di benvenuto ai partecipanti e i
ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione, sono
stati fatti dagli studenti dell’Istituto Alberghiero di Spoleto.
Dopo i ringraziamenti e dopo la pausa caffè, hanno portato i loro contributi la
nota scrittrice e giornalista Daniela Quieti e la V. Presidente della Fondazione
Bancaria PescarAbruzzo Dr.ssa Nicoletta Di Gregorio, che ha trattato il tema
del lavoro con riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa, la quale ha
interpretato il lavoro come un’attività umana. Questo significa una cosa molto
semplice e importante: dietro al lavoro, a qualsiasi tipo di lavoro, c’è sempre una
persona.
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La misura autentica del lavoro è dunque la persona umana con la sua dignità, non
dimenticando che «prima di tutto il lavoro è per l’uomo, e non l’uomo per il
lavoro» (CDSC n. 272).
Tra gli elementi importanti riguardo la dottrina della Chiesa sul tema del lavoro,
ha evidenziato il carattere personale dello stesso; a esso competono diritti legati
alla giustizia naturale, per cui chi si presenta sul posto di lavoro non è una
macchina, un robot, un automa, ma un essere umano, con una storia, con dei
sentimenti, con dei sogni o delle delusioni, con una famiglia o il desiderio di essa.
Ha poi parlato di diritti e doveri, poiché non esistono gli uni senza gli altri; del
bene comune, ricordando che l’opera dei singoli è sempre finalizzata al bene
personale e al bene di tutti; del principio di sussidiarietà, che può essere definito
come un antidoto all'accentramento, alla collettivizzazione, alla creazione di
monopoli, alla pianificazione totalitaria; del principio di solidarietà che tiene
conto del grande valore dell'uguaglianza tra le persone.
La professoressa Daniela Quieti di Pescara ha svolto una interessante e acuta
relazione iniziando con una citazione di Voltaire: “Il lavoro allontana da noi tre
grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno”. La relatrice ha poi messo in evidenza
il senso del lavoro come espressione di vita dignitosa, nobile, operosa e fattiva,
specie quando è gratificante e offre il senso della realizzazione delle proprie
vocazioni e capacità.
Daniela Quieti ha parlato anche dei problemi dell’emigrazione e,
conseguentemente, di quelli speculari dell’accoglienza dei migranti, rivolgendo
un accorato appello ai giovani affinché si preparino adeguatamente ad affrontare
la sfida dell’inserimento lavorativo nel tessuto socio-economico. Ha quindi
sottolineato l’importanza di una riscoperta del lavoro manuale.
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E,
all’improvviso, vi sorprenderete a fare l’impossibile”, ha concluso l’oratrice.
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L’esimio Prof. Pierluigi Maria Grasselli, noto economista, già della Facoltà di
Economia dell’Università di Perugia, ha coordinato l’evento e, con i suoi
commenti, ha legato con un filo conduttore i contributi degli studenti e questi
con quelli degli studiosi e degli esperti riuniti in tavola rotonda.
L’eccellente qualità dei lavori presentati dagli studenti, le sincere riflessioni degli
esperti e degli studiosi, e la gioia e l’entusiasmo che, per tali motivi, il Prof.
Grasselli manifestava in ogni suo intervento, sono stati sottolineati da continui e
ripetuti applausi.
Egli si è più volte complimentato con gli studenti e con i loro insegnanti per la
bellezza e la completezza delle relazioni presentate.
Ha affermato poi che l’occupazione dei giovani non è il focus della criticità e
che il vero problema è il fallimento delle classi dirigenti di questo Paese che non
hanno saputo valorizzare pienamente le capacità delle persone: dai giovani in
primo luogo, alle donne, agli immigrati e ai lavoratori anziani.
L’occupazione dei giovani è il fattore chiave, o certamente uno dei fattori chiave,
per la soluzione del problema di oggi, della ripresa dell’economia, del
rafforzamento della coesione sociale.
Per riavviare i giovani in questo settore egli ha ricordato sostanzialmente due
strade: quella del rafforzamento e del riorientamento alla qualità del sistema
educativo e formativo, e quella del miglioramento del sistema di relazione che
intercorre tra il mondo formativo, scolastico, e il mondo del lavoro.
La Prof.ssa Cristina Montesi, della Facoltà di Economia di Perugia e Terni e
dell’Università degli Stranieri di Perugia, autrice di numerose pubblicazioni e
libri, attraverso una felice contaminazione tra economia e filosofia, ha passato in
rassegna l'evoluzione sia del lavoro dipendente che autonomo occorsa in varie
epoche storiche:
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dall'antichità all'era industriale, al capitalismo finanziario di oggi mettendo in
luce come il lavoro dipendente si caratterizzi per sempre maggiori tracce di
imprenditività, relazionalità e cosmopolitismo seppur nella dimensione della
precarietà ed il lavoro autonomo per minor indipendenza e maggiore fragilità,
accumunati entrambi da una sempre maggiore vulnerabilità tipica di una "società
del rischio". Si rileva anche un disallineamento tra domanda ed offerta di lavoro.
A queste metamorfosi e a questo gap occorre dare risposta attraverso più
massicce politiche attive del lavoro e politiche per la crescita economica
incentrate sul rilancio degli investimenti pubblici
produttivi in aree di intervento innovative (banda larga, ICT, ambiente, beni
comuni, cultura, cura delle persone).
Il Dr. Luca Angelini, responsabile dell’area studi e politiche industriali di
Confindustria Umbria, ha illustrato le prospettive occupazionali in regione,
fortemente compromesse dagli effetti della crisi. Dopo aver indicato le
professionalità maggiormente richieste ed evidenziato il calo di nuove assunzioni
nell’industria, ha invitato i giovani presenti a considerare l’orientamento come
uno sguardo rivolto al loro interno piuttosto che al loro esterno, perché le
condizioni di ambiente tendono a condizionare le scelte anziché a chiarirle. Ed
ha quindi chiuso il suo intervento richiamando l’importanza di scegliere cosa
essere, e non solo cosa fare o cosa avere.
Il Dr. Luigi Rossetti, responsabile ambito imprese e lavoro della Regione
Umbria, si è complimentato sinceramente con gli studenti per i lavori presentati i
quali, tutti, hanno espresso la capacità informale di leggere e di relazionarsi con
l’esterno.
I giovani non sono il problema, ma la soluzione dei nostri problemi.
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Abbiamo davanti delle sfide inedite, il mondo che per cinquant’anni si è
evoluto secondo una dinamica che, si pensava, fosse ordinaria, dal 2001, con
l’ingresso della Cina nel mercato globale, ha visto spostato tutto il paradigma
economico. Un evento che ha cambiato le regole del gioco e disposto il lavoro e
i fattori delle produzione su una dimensione della divisione non più localizzata
in un contesto a noi noto, ma in una situazione a noi sconosciuta, con una
competizione su una scala di cui noi non avevamo nozione.
Noi abbiamo la capacità di affrontare i problemi, ma dobbiamo farlo con una
logica razionale.
Le sfide comportano paradigmi diversi e, come l’Europa ci dice, la strategia
della crescita è quella di una crescita intelligente (investire sulle persone, non
sugli individui), inclusiva (riuscire ad aggregare ai fenomeni economici un
livello di benessere ampiamente diffuso) e sostenibile (impattare positivamente
sull’ambiente).
Il percorso che stanno facendo gli studenti in questo momento, quello della
catena dell’apprendimento, è lo snodo fondamentale nel circuito che riconnette
l’istruzione, la formazione e il lavoro.
Tanto più questa catena è intelligente , qualitativamente elevata, tanto più si
riesce a far sì che questi momenti siano tra loro interconnessi.
La sfida è interpretare l’innovazione sociale, economica e di impresa sulla base
di valori diversi, tenendo presente che l’innovazione non riguarda solo la
tecnologia, ma anche le competenze, l’intelligenza di organizzazione e di
capacità di lettura del mercato.
E siano sempre più evidenti alcune competenze informali come imparare ad
imparare, la capacità di relazionarsi con gli altri, il senso dell’imprenditorialità,
la comprensione dell’impresa, il senso civico.
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9. Universal Round Table Conference – Un evento italiano per i giovani “ IL LAVORO”
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Il Prof. Pierluigi Maria Grasselli ha concluso i lavori.
Per cambiare il mondo del lavoro occorre una collaborazione molto stretta tra il
mondo della scuola, il mondo dell’impresa e il mondo della pubblica
Amministrazione: tutti devono cooperare strettamente.
Per cambiare il mondo ci vuole un grande sforzo culturale. Dobbiamo cambiare
noi, le famiglie, la pubblica amministrazione, i giovani, il mondo delle impresel.
Tutti questi attori debbono mettersi insieme e cooperare con una nuova cultura,
con un nuovo approccio alla realtà.
Come ci hanno detto i diversi relatori, il significato del lavoro è molto più grande
di quello che gli si dà oggi correntemente; se i giovani portano nel loro cuore
questo concetto nuovo del lavoro più ampio, potremo forse cambiare il mondo,
potremo costruire quella nuova cooperazione che, come le esperienze
d’avanguardia degli studenti illustrate in questo convegno dimostrano, possono
darci un quadro del tutto diverso.
E dopo queste esortazioni, ha ringraziato tutti e ha chiuso con un “A presto
vederci”.
Meritati i complimenti tributati alle studentesse dell’Istituto Alberghiero di
Spoleto che hanno curato l’accoglienza e l’assistenza ai partecipanti con molto
garbo, professionalità ed eleganza e alla Prof.ssa Antonella Adornetto per
l’intelligente attenzione con la quale le ha guidate.
“Veramente un bel Convegno” è stato l’unanime giudizio di quanti vi hanno
preso parte.
E unanime è stato il parere nell’attribuire tale successo alla passione,
all’entusiasmo e alla competenza con la quale gli studenti, con l’amorevole
attenzione dei dirigenti e degli insegnanti, hanno preparato e presentato i loro
lodevoli contributi, ai contenuti degli importanti apporti che gli esperti hanno
aggiunto, con umiltà e sincerità, a quelli degli studenti ma, soprattutto, perché al
centro di questo convegno vi sono stati non gli individui, ma le persone, con le
loro possibilità e potenzialità, con le loro necessità e aspettative, con i loro
desideri e bisogni, con le loro ansie e con la loro umanità.
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