2. 1° GUERRA MONDIALE
Cause politiche :
Francia e Germania si contendono l’Alsazia e la Lorena,
strategicamente importanti perché ricche di materie prime.
L’Italia vuole completare l’unità, mancano ancora Trento Trieste
e il Friuli V.G.
Austria Russia e Italia vogliono espandersi sui Balcani, al
momento sotto il dominio dell’Impero Turco Ottomano. Emerge
la Serbia, come potenza balcanica che vuole primeggiare
rispetto Austria e Russia.
Stati Uniti e Giappone sono le nuove potenze industriali e militari
emergenti. Il Giappone vuole espandersi a spese della Cina.
Due alleanze militari :
a) triplice alleanza – Germania Italia Austria
b) triplice intesa –Inghilterra Francia Russia
3. Cause economiche
Le grandi potenze si fanno una concorrenza spietata
per espandere i mercati. È il momento in cui vi è la
spartizione di Asia e Africa
4. Cause culturali
Si afferma il nazionalismo, l’ideologia secondo la
quale la guerra è una cosa giusta, la sola “igiene
del mondo”. Nascita del Futurismo corrente che
investe l’arte e la letteratura
5. Cause militari
Riarmo della Germania. Corsa agli armamenti per
fare di questa una grande potenza
7. In FRANCIA il revanchismo:
Rivincita anti tedesca per riconquistare
l’Alsazia e la Lorena
8. In GERMANIA il kaiser Guglielmo II aveva dato
origine al secondo reich, molto nazionalista:
Idea pangermanista: tutti I tedeschi dovevano
essere inglobati nella Germania
Creazione di un impero coloniale
9. In RUSSIA lo zar Nicola II, poco abile nel
governare, affidava il proprio regno al
monaco Rasputin;
La popolazione, povera e arretrata, si ribellò per
ottenere la costituzione e fu una carneficina.
L’idea del panslavismo si diffondeva.
11. L’imperatore Francesco Giuseppe non riusciva a
gestire la Questione balcanica:
Nel corso del tempo aveva perso le regioni
italiane, ma si erano formati nuovi stati a sud:
Bosnia, Montenegro, Albania, Macedonia,
Transilvania
Tra tutti emergeva la Grande Serbia, che
cercava l’indipendenza, il panslavismo, lo
sbocco sul mare
12. In INGHILTERRA:
Una nuova crescente rivalità con la Germania
per le colonie
per la produzione industriale
13. In ITALIA l’irredentismo: cioè la volontà di
liberare Trento e Trieste;
Manifestazioni nazionaliste
Propaganda
Guida: G. D’Annunzio
14. 28 Giugno 1914 un nazionalista serbo uccide l’erede al trono
dell’Impero Austro-Ungarico.
28 Luglio L’ Austria dichiara guerra alla Serbia facendo scatenare il
meccanismo delle alleanze
Lo zar ordina la mobilitazione generale.
Ultimatum della Germania alla Russia.
Anche la Francia si mobilita.
L’Inghilterra la segue.
La Germania dichiara guerra alla Francia: 5 agosto 1914. La Germania
scende in guerra, l’Italia rimane neutrale per il primo anno. L’idea
generale è quella della brevità della guerra, ma questa si trasforma in
una guerra di logoramento e di trincea. La Germania invade Belgio e
Lussemburgo per arrivare in Francia, i francesi bloccano i tedeschi sul
fiume Merna, si creano così 800 Km di trincea con truppe da una
parte franco-inglesi e dall’altra austro-tedeschi. cronologia
cronologia
24. Il 6 agosto i tedeschi occuparono il Belgio, per
entrare in Francia
Ma sul fiume Marna i francesi costrinsero i
tedeschi a ripiegare.
Si apriva il fronte occidentale: entro Natale si
contavano 400 000 morti
Nel 1916 un nuovo attacco tedesco (battaglia di
Verdun) si concluse, dopo dieci mesi, con 700 000
morti
25. Sul fronte orientale i russi combattevano contro
tedeschi e austriaci
Entro il 1916 “solo” 2 milioni di morti
Il terzo fronte era quello turco: Inglesi e arabi
contro i Turchi
26.
27. e l’Italia?
La Triplice Alleanza era un patto difensivo:
il governo Salandra aveva dichiarato la neutralità
Dibattito tra:
INTERVENTISTI
Sinistra democratica
Repubblicani
Socialisti estremisti
Intellettuali
NEUTRALISTI
Liberali
Giolitti
Papa Benedetto XV
Psi e Cgl
28. Gli alleati promisero, a fine guerra Trentino, Alto
Adige, Istria, parte della Dalmazia e protettorato
sull’Albania
L’Italia firmò un’alleanza segreta: il Patto di Londra
Il 24 maggio 1915 dichiarò guerra alla Germania
29. Il compito era quello di aprire un nuovo fronte
italiano, di sconfiggere gli austriaci e marciare su
Vienna.
Il generale Cadorna schierò l’esercito sul fiume
Isonzo e sul Carso
Nel 1915 furono sferrati 4 attacchi, persi 250.000
uomini.
Strafexpedition austriaca
Solo nel 1916 furono lanciati nove attacchi, ma
anche qui la guerra fu di logoramento.
30. La svolta del 1917:
4. A febbraio la rivoluzione russa
31. La durata della guerra
Le perdite di vite umane
2. In trincea uomini e risorse
delle colonie
32. Il Giappone si era schierato con l’alleanza per
togliere alla Germania le sue colonie asiatiche
nell’Atlantico i sottomarini tedeschi avevano
affondato moltissime navi americane, perciò
Per ripristinare i commerci con l’Europa;
Per una questione morale di autodeterminazione dei
popoli
3. NELL’APRILE 1917 GLI STATI UNITI ENTRARONO
IN GUERRA
34. Nell’ottobre 1917 gli Austriaci sfondarono il fronte
a Caporetto e costrinsero gli Italiani a ritirarsi sul
Piave
Il gen. Cadorna coprì di infamia la battaglia,
rigettando la colpa sui soldati.
Il gen. Armando Diaz fu inviato a sostituire
Cadorna
Promise ai soldati che, dopo la vittoria, sarebbero
stati distribuiti terreni ai veterani
36. In Russia era scoppiata la rivoluzione
che aveva destituito lo zar e portato al potere i
bolscevichi
Nel novembre 1917 la Russia SI RITIRA DALLA
GUERRA
Pace di Brest- Litovsk
37. Il presidente americano Wilson propose un
Programma di pace in quattordici punti:
Libertà di navigazione
Abbassamento delle barriere doganali
Evacuazione dei territori russi occupati
Reintegrazione di Belgio, Serbia e Romania
Alsazia e Lorena alla Francia
Società delle nazioni
38. La chiusura del fronte orientale causò grande
soddisfazione in Austria e in Germania,
Ma gli Americani e gli Alleati sconfissero i tedeschi
(Amiens) in Belgio e li costrinsero ad arretrare
In Italia Diaz e i diciottenni appena arruolati
costrinsero alla ritirata gli Austriaci a Vittorio
Veneto
IL 3 NOVEMBRE 1918 L’AUSTRIA FIRMAVA
L’ARMISTIZIO CON L’ITALIA
39. Nonostante la Germania fosse rimasta sola,
il kaiser avrebbe continuato,
ma numerose manifestazioni lo costrinsero alla resa
e alla fuga
Si formò la Repubblica di Weimar,
che si arrese l’11 novembre 1918
41. Il 18 gennaio 1919 a Versailles si aprirono i trattati
di pace
Discussione tra pace democratica
e pace punitiva
42. Il risultato: Germania
1. Alsazia e Lorena interamente alla Francia
2. Corridoio di Danzica
3. Le colonie spartite tra Francia, Inghilterra e
Giappone
4. Condanna a ripagare tutti i debiti di guerra
5. Rinunciare alla marina, alla leva, a gran parte
dell’esercito
43. Il risultato: Austria
Divisa tra Repubblica d’Austria e di Ungheria
Perse tutte le regioni slave
(furono ingrandite la Polonia e la Romania
E nacquero nuove nazioni: Repubblica di
Cecoslovacchia, Regno di Jugoslavia)
45. PRIMA GUERRA MONDIALE
1914 – 1918
LE CONSEGUENZE
ARMISTIZIO TRA ITALIA E AUSTRIA
L’ Italia acquisisce Trento
Trieste
Alto Adige
Istria
ma non la Dalmazia e Fiume
46. Pace Di
Versailles
1919
Crollo delle monarchie europee e nascita delle
repubbliche. Scomparsa degli imperi austro-ungarico,
tedesco, russo, turco
Nuovo assetto dell’Europa
prima dopo
47. CONSEGUENZE
ECONOMICHE
Crollo del commercio
E degli investimenti.
Inflazione
DEBITI DI
GUERRA
Francia e
Inghilterra sono Indebitati con USA
Impongono
Alla Germania il pagamento
Delle riparazioni di guerra
48. CONSEGUENZE
La Germania che non riesce ad esportare più
di quanto importava per le restrizioni
economiche imposte, precipita nella peggiore
svalutazione economica della storia
dell’occidente
49. Cessata la guerra la situazione in Italia è disastrosa:
Morti
Invalidi
Fame
Interruzione dei commerci
Economia in ginocchio
Inflazione
Questo è il quadro generale.
50. Le industrie di produzione che fino a questo momento
hanno prodotto armi e dunque sono state industrie di produzione militare,
devono attuare una riconversione industriale, visto che non è più importante
produrre armi.
La conseguenza di questa riconversione porta ad una serie di licenziamenti in
fabbrica, aggravando così una situazione già precaria.
Anche nelle campagne la situazione non è positiva.
Il governo promette ai contadini una riforma agraria che poi non attua. La riforma
comporterebbe l’espropriazione della terra ai latifondisti per distribuirla ai
contadini. Questa era stata la promessa fatta ai contadini mandati in trincea, ma
i reduci una volta tornati dalla guerra non hanno né lavoro in fabbrica, né terreno.
Sotto il profilo politico, i governi liberali appaiono molto deboli ed è per questa
ragione che nascono due grandi partiti di massa, siamo nel 1919, il Partito
popolare italiano,antenato della democrazia cristiana, partito dei cattolici
fondato da don Luigi Sturzo, e il Partito socialista.
51. In questo clima di malcontento generale si svolgono molte
manifestazioni contro la dilagante disoccupazione e
l’aumento dell’inflazione. Questo periodo che durerà dal
1919 al 1920 è detto “biennio rosso”.
Sono anni di scioperi, di proteste, di scontri sociali
accesissimi a causa della crisi economica. In questo periodo
la CGIL arriva al boom delle iscrizioni da parte dei lavoratori,
anche gli imprenditori fondano un proprio sindacato
“CONFINDUSTRIA”.
52. La situazione è la seguente:
sciopero bianco
serrate
occupazione
in fabbrica
occupazioni nelle terre
tutto ciò genera un’alta conflittualità e
la preoccupazione di una
rivoluzione comunista
Sia la piccola borghesia che gli imprenditori che i proprietari terrieri, hanno
paura della rivoluzione comunista, perché questa comporterebbe l’abolizione
della proprietà privata, per questa ragione iniziano ad appoggiare le squadre
fasciste di Mussolini, anche perché alla richiesta fatta al governo Giolitti di
mandare l’esercito contro i contadini, questi si rifiuta e tentando una
mediazione del conflitto che spesso rientra.
53. Nel 1920 sembra che l’Italia sia sull’orlo della rivoluzione. Le agitazioni
rientrano ma non le preoccupazioni così gli imprenditori ricorrono alla
squadre.
In questo clima emerge la figura di Mussolini che espulso dal suo partito
aveva fondato già nel 1919 il “movimento dei fasci di combattimento”,
spesso formati da reduci, delusi che aderiscono al movimento che ha la
caratteristica di essere fortemente nazionalista. È proprio l’ondata di alta
conflittualità che vive il paese a favorire il crescere di questo movimento.
Subito dopo Mussolini costituisce le “fasce d’azione” deputate a fare
violenza e picchiare gli operai in fabbrica che manifestano. La polizia è
spesso complice e tutto ciò è giustificato in nome del pericolo della
rivoluzione comunista.
Ma il grosso dell’appoggio Mussolini lo riceve dal ceto medio, coloro che
avrebbero avuto qualcosa da perdere qualora davvero fosse scoppiata la
rivoluzione comunista; per avere sempre maggiore consenso da parte del
ceto medio Mussolini trasforma il movimento in partito e nel 1921 fonda
il Partito nazionale fascista, molti lo sottovalutano, compreso Giolitti che
alle elezioni del 1921 inserisce i fascisti nelle liste elettorali. I fascisti
entrano in Parlamento.
54. Mussolini continua a crescere costituendo un vero e proprio esercito
personale, le “camicie nere”, e nel 1922 decide la marcia su Roma per
operare un colpo di Stato. Il Capo del Governo preoccupato sollecita il re
Vittorio Emanuele III a firmare il decreto dello stato d’assedio, ma il re si
rifiuta di mandare l’esercito contro Mussolini al quale addirittura da l’incarico
di formare un nuovo governo: Mussolini diviene così capo del Governo.
Dal 1922 al 1924 possiamo definire il I governo Mussolini entro l’ambito più
o meno legalitario, il governo è sostenuto dai fascisti, liberali e popolari e
rispetta la legge anche se le squadre fasciste continuano a fare spedizioni
punitive e addirittura nel 1923 si organizzano per la sicurezza nazionale.
Nel 1924 le nuove elezioni si svolgono in clima di violenza, intimidazioni, i
leader socialisti vengono picchiati, viene impedito loro di tenere comizi e si
arriva fino ai brogli elettorali, i fascisti vincono.
Giacomo Matteotti deputato della lista avversa a Mussolini denuncia i brogli
elettorali e il clima di violenza in cui si sono svolte le elezioni, pochi giorni
dopo viene rapito e ucciso.
55. . Questo delitto segna il passaggio dalla fase legale a
quella illegale del governo Mussolini.
I rappresentanti dei partiti antifascisti abbandonano
l’aula del Parlamento, in segno di protesta contro questo
delitto, (secessione dell’Aventino) , tentando in questo
modo di fare pressione sul re, ma il re per la seconda
volta non fa nulla, consentendo così a Mussolini di
continuare la sua politica illegale.
Mussolini addirittura tiene un discorso nel quale si
assume la responsabilità del delitto Matteotti e dal 1925
avviene la svolta, da questo momento il fascismo si
trasforma il dittatura, in stato totalitario, e Mussolini
assume su di sé tutti i tre poteri dello Stato
56. Creazione del
consenso
attraverso
propaganda
massiccia
Istituzione di
polizia segreta
Istituzioni di
tribunali speciali
Lo Stato ha il
controllo di ogni
aspetto della vita
del cittadino
Negata la libertà di
stampa
Negata la libertà di
parola
Polizia usata per
mettere a tacere
qualsiasi
opposizione
Vietata qualsiasi
forma di
opposizione
Partito
Unico e ideologia
dominante
Stato
totalitario