SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  87
Télécharger pour lire hors ligne
WWW.CITYLIFEMAGAZINE.NET
SEGUICI SU:
34/2018
SMART CITY - DIGITAL UTILITY - INDUSTRY
MOSTRA INTERNAZIONALE DELL’ACQUA
TECNOLOGIE, TRATTAMENTI, DISTRIBUZIONE, SOSTENIBILITÀ
www.accadueo.com
TI ASPETTIAMO A BOLOGNA
DAL 17 AL 19 OTTOBRE 2018
LA RISORSA GAS PROTAGONISTA
DEL PROCESSO
DI DECARBONIZZAZIONE
A CH4
in esposizione le innovazioni protagoniste
dei nuovi scenari energetici.
Convegni e appuntamenti di formazione per capire
i nuovi trend del settore, in collaborazione con CIG,
Comitato Italiano Gas.
an event by BolognaFiere spa
Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna, Italia
Show Office
Piazza Costituzione 6 - 40128 Bologna, Italia
Ph. +39 051 282865 - Fax +39 051 6374028
accadueo@bolognafiere.it
IN CONCOMITANZA
CON
CON IL PATROCINIO DI
Nord Italia,
Open Fiber avanza
Pietro Mezzi
Sviluppo delle
infrastrutture stradali
e Self Driving Car
Tiziana Fiorella
e Gianluigi Delle Cave
(Rödl & Partner)
INDUSTRY4.0DIGITALUTILITYSMARTCITY
CONTENTS
10
50
74
IoT e servizi avanzati
per città davvero
smart
La tecnologia è
pronta all’uso
Emanuele Martinelli
Il GIS per la gestione
sostenibile dei centri
storici
Maria Cristina Fregni
e Daniela Corsini
(Politecnica)
EDITORIALE
Antiche ferrovie
dismesse rivivono
grazie a RFI
Paolo Mezzi
Nuove tecnologie e
approccio sistemico
all’efficienza
energetica
Vittorio Cossarini, Comitato
tecnico Comunicazione
Assoesco
La NIS è legge
Diego Gavagnin,
ConferenzaCSE
Innovazione fa rima con visione,
progettazione e networking
6 CITY LIFE MAGAZINE N.34
Direttore Responsabile
Emanuele Martinelli
Direzione Editoriale
Mauro Bozzola
Comitato Scientifico
Alessandro Gasparetto (Università di Udine), Giambattista
Gruosso (Politecnico di Milano), Roberta Pezzetti (Direttore
Centro Studi Smarter – Università dell’Insubria), Mauro Renna
(Università Cattolica di Milano), Eleonora Riva Sanseverino
(Università di Palermo)
Advisory Panel
Mauro Annunziato (Enea), Marcello Capra (Mise), Vittorio
Cossarini (AssoEsco), Cecilia Di Stefano (Energia Maps),
Raffaele Di Stefano (Energia Maps), Tiziana Fiorella (Rödl &
Partner), Diego Gavagnin (Comunicare Energia), Cecilia Gatti
(Arera), Nicoletta Gozo (Enea), Umberto Sampieri (Masai),
Gianluca Spitella (Utilitalia), Marco Vecchio (Anie)
Collaborano ai contenuti
Beppe Albertoni, Paolo Mezzi, Pietro Mezzi, Paolo Negri
Grafica
Mariem Ben Mbarek (OndArt)
City Life Magazine Copyright© Ediplan Editrice
Pubblicazione registrata presso il Registro della stampa
del Tribunale di Milano N° 478 del 21 dicembre 2012
codice ISSN 2283-6950
Diffusione 60.000 copie
È vietata la riproduzione totale o parziale della rivista
senza l’autorizzazione dell’Editore.
Direzione e Redazione
Energia Media Srl
Via Soperga 16 - 20127 Milano
Tel +39 02 78622540
Fax +39 02 78622540
redazione@citylifemagazine.net
redazione@energiamedia.it
Pubblicità
adv@citylifemagazine.net
Rivista fondata nel 2012 dalla casa editrice Ediplan e diretta
fino a novembre 2018 da Roberto Maietti
8 CITY LIFE MAGAZINE N.34
Innovazione fa rima con
visione, progettazione
e networking
Emanuele Martinelli
C
inque grandi eventi caratterizzeranno i mesi di ottobre e novembre
2018: “Smart District Smarter City” organizzato da Energia Media
e Anie CSI; Accadueo a Bologna Fiere (acqua protagonista ma
con un’importante sessione sul gas in collaborazione con il Comitato
Italiano Gas) dal 17 al 19 ottobre; la V Conferenza Cyber Security Energia
il 30 ottobre in Campidoglio a Roma e Città Sostenibile all’interno di
Ecomondo Key Energy a Rimini dal 7 al 10 novembre.
Quattro appuntamenti (del quinto parliamo qualche riga sotto) che non
solo metteranno in stretto contatto gli operatori più evoluti con i propri
target di riferimento, istituzioni comprese; ma che raccontano di un
Paese capace di visione, progettazione, messa in rete di soggetti, dialogo
sempre più proficuo tra pubblico e privato. City Life Magazine entrerà da
protagonista (quindi con un supporto diretto) all’interno degli eventi citati
con una copertura continua, dopo aver strutturato un rapporto progettuale
sia con gli organizzatori che con alcune delle componenti – come Utilitalia
e Federazione ANIE per esempio – che ne tracceranno le linee principali.
I lettori, e parliamo dunque di imprese, istituzioni ed enti di ricerca,
potranno utilizzare il Magazine per entrare in stretto contatto con tutti i
partecipanti ai quattro eventi sopra elencati.
EDITORIALE
9
L’ultimo, il quinto che sopra non ho citato, è quello che verrà organizzato
da Energia Media in collaborazione con il Gruppo TEA a Mantova il 27
novembre e che chiude una prima fase dei lavori di Smart Land Italia.
Il progetto dedicato allo sviluppo strategico dei territori italiani, vedrà
un’evoluzione spinta a partire dai prossimi mesi; sul prossimo numero di
City Life Magazine potremo entrare nei dettagli dell’iniziativa. Quello di
Mantova sarà un evento particolarmente significativo perché traccerà un
primo consuntivo dei due anni di esperienza sul tema dopo gli incontri
organizzati a Pegognaga (MN), Varese, Como e Bari. Andando a meglio
delineare soprattutto la parte progettuale, concreta che lascerà sui
territori finora percorsi e su quelli in cui si andrà a operare.
City Life Magazine diverrà a questo proposito uno strumento utile non
solo agli operatori ma anche ai cittadini… ma di questo parleremo nelle
prossime edizioni.
Intanto ringraziamo chi ci ha dato fiducia in questi ultimi mesi apprezzando
il lavoro svolto nei 6 anni di attività; il rilancio della testata passa soprattutto
dal senso, dato dal ricco numero di lettori, che continua ad avere un
lavoro di informazione dedicato all’innovazione, come si propone di fare
con passione e competenza il nostro magazine.
SMART
CITY
SMART
LAND
SMART
CITY
SMART
LAND
Nord Italia,
Open Fiber avanza
Pietro Mezzi
Il ruolo di uno dei player nazionali infrastrutturali
Per ridurre il digital divide e aderire agli obiettivi dell’Agenda digitale
europea servono tecnologie e investimenti adeguati. I programmi di
un operatore particolare dell’area settentrionale del Paese
14 CITY LIFE MAGAZINE N.34
P
iù del 40% delle unità immobiliari del
nostro Paese sono servite dalla ban-
da ultra larga. Il 42,6%, per l’esat-
tezza. Sono questi i dati presentati alla fine
dello scorso anno dal ministero dello Svilup-
po economico, il quale prevede un amplia-
mento della diffusione fino ad arrivare, per
quest’anno, al 62,5% e al 79% nel 2019.
Nel 2020, come prevedono gli obiettivi del
piano banda ultralarga, la copertura dovrà
raggiungere il 100% delle case italiane, con
una velocità di connessione di almeno 30
megabit al secondo. Questo almeno secon-
do i piani del ministero.
La realtà parla invece un’altra lingua, perché
al 2020 la copertura sul totale sarà al mas-
simo del 53,5%, lontana quindi dall’obiettivo
dell’85% (per conoscere la situazione co-
mune per comune si può consultare il sito
www.bandaultralarga.italia.it, che si basa sui
dati riportati dalle società di telecomunica-
zioni; nda).
Tra le Regioni meglio servite dalla banda
ultralarga svetta su tutte la Puglia, con 70
abitazioni su 100 collegate; in fondo alla
classifica c’è invece la Valle d’Aosta con un
misero 10%.
Per quanto riguarda le velocità di connes-
sione, al 2017, delle circa 42 unità immobi-
liari su 100 coperte con banda ultralarga, il
38,1% usufruisce della velocità minima di 30
megabit al secondo, il restante 4,6% di 100
megabit al secondo.
Sul mancato raggiungimento degli obietti-
vi europei relativo ai 100 megabit, pesa il
nodo delle aree grigie, quelle aree cioè che
non possono essere definite a fallimento di
mercato in virtù della presenza di almeno
una società che, in genere, opera attraver-
so cavi in rame e non attraverso la fibra. Ed
è proprio su queste aree, dove tra l’altro si
concentra la maggior parte delle imprese,
che è più difficile immaginare l’intervento
dello Stato.
Nel 2015, l’Italia, in coerenza con gli obiet-
tivi dell’Agenda digitale europea al 2020, ha
approvato la Strategia italiana per la banda
ultralarga, attraverso la quale si intende co-
prire, entro il 2020, l’85% della popolazione
grazie a infrastrutture in grado di veicolare
servizi a velocità pari e superiori a 100 Mbps.
All’interno di questa strategia, il governo ita-
liano ha inteso promuovere lo sviluppo della
banda ultralarga attraverso la semplifica-
zione del quadro normativo, la creazione di
nuovi driver di sviluppo, l’utilizzo di incentivi
fiscali, la riduzione dei costi di installazione.
La strategia prevede anche le fonti di finan-
ziamento: 5 miliardi di euro di fondi pubblici
nazionali (3,5 miliardi provenienti dal Fondo
sviluppo e coesione 2014-2020), 1,8 miliardi
dai programmi operativi regionali e nazionali
SMART CITY E SMART LAND 15
L’impegno Open Fiber in Italia con i due bandi Infratel (fonte Open Fiber).jpg
del periodo 2014-2020, tra cui 230 milioni
dal programma operativo nazionale imprese
e competitività 2014-2020 (gli obiettivi del
piano sono calcolati al netto delle cosiddette
case sparse, circa duemilioni di unità immo-
biliari che saranno raggiunte, entro i tempi
previsti, da tecnologia alternativa in grado di
garantire gli obiettivi comunitari; nda).
Il ruolo di Open Fiber
Open Fiber, uno dei player nazionali infra-
strutturali, società che vede azionisti in for-
ma paritetica Enel e Cassa depositi e pre-
stiti, si occupa della realizzazione, gestione
e manutenzione della rete in fibra ottica con
la tecnologia Fiber to the Home (Ftth), una
tecnologia in grado di garantire una con-
16 CITY LIFE MAGAZINE N.34
nessione ultra veloce con livelli di efficienza
e affidabilità elevati. Open Fiber è attiva nel
cosiddetto mercato all’ingrosso (wholesale)
e offre l’accesso a tutti gli operatori di mer-
cato interessati.
Attualmente sono 271 i Comuni interessati
dalla prima fase del piano di Open Fiber per
un totale di 9,5 milioni unità immobiliari da
raggiungere, grazie a un investimento di 3,9
miliardi di euro (il 90% del totale dovrà esse-
re collegato entro il 2022).
All’inizio di quest’anno, oltre alle città di To-
rino, Milano, Bologna e Perugia, le unità im-
mobiliari già cablate sono state 2,6 milioni,
mentre in 94 comuni capoluogo le attività
sono state avviate.
Nel gennaio scorso, la società di Enel e Cas-
sa depositi e prestiti ha siglato un accordo
con Acea per lo sviluppo di una rete a ban-
da ultralarga nella città di Roma, con una
copertura prevista dal piano di 1,2 milioni di
unità immobiliari e un investimento di 350
milioni di euro.
Ma c’è di più. Open Fiber si è aggiudicata sia
il primo che il secondo bando di gara Infratel
per la realizzazione e la gestione di una rete
pubblica a banda ultralarga: un piano che
prevede di coinvolgere 6.753 comuni in 16
regioni italiane oltre alla provincia di Trento.
Un intervento che interesserà 13,8 milioni di
cittadini italiani, 9,3 milioni di unità immobi-
liari e 500mila sedi di imprese e della pubbli-
ca amministrazione. Una terza gara Infratel
interesserà a breve anche Calabria, Puglia e
Sardegna.
Tra gli interventi più recenti vi sono quelli nel-
le città di Como e Varese. Nella città laria-
na, in attesa della stipula della convenzio-
ne, l’investimento previsto di Open Fiber è
di 12 milioni di euro per la realizzazione di
un’infrastruttura che andrà a servire 33mila
unità con 335 chilometri di cavi in fibra ottica
realizzati. A Varese i lavori sono iniziati alla
fine di novembre dello scorso anno e pre-
vedono un investimento di 12 milioni di euro
per un’infrastruttura che servirà 31mila unità
abitative con 160 chilometri di cavi in fibra
ottica.
SMART CITY E SMART LAND 17
Da annotare anche ciò che sta avvenendo a
Prato e a L’Aquila, città in cui Open Fiber ha
avviato con Wind Tre una sperimentazione
con la tecnologia 5G, il nuovo standard per
la comunicazione mobile. Si tratta di un pro-
getto che durerà fino al 2021 e consentirà
di mettere le basi per la costruzione di una
smart city in cui famiglie e imprese potran-
no beneficiare di servizi innovativi nei settori
della salute, della mobilità, della sicurezza
e della prevenzione e gestione delle emer-
genze. La sperimentazione, che coinvolge
università, centri di ricerca e aziende, ha ca-
ratteristiche di replicabilità a livello nazionale.
Numerose altre sono le sperimentazioni che
la società frutto della joint venture tra Enel e
Cassa depositi e prestiti ha in corso. Tra le
altre, a Roma con Acea nel campo dell’open
innovation, è previsto il varo di una società
dedicata alla smart city; a Prato, nel campo
dell’industry 4.0, è in corso un’altra speri-
mentazione per l’ottimizzazione delle reti di
distribuzione e per la gestione della tecnolo-
gia 5G nella gestione e il controllo dell’ener-
gia distribuita, dell’efficienza energetica, dei
sistemi di diagnostica delle macchine e della
gestione del personale.
Con l’Asl di Prato, nel settore dell’e-health,
è avviato un progetto di monitoraggio della
popolazione anziana con sensoristica IoT,
con l’obiettivo di rendere l’assistenza sanita-
ria più efficiente e conveniente.
Nel campo della mobilità, con Anas è par-
tito un progetto di smart road con l’utilizzo
di sensori per lo scambio di informazioni nel
campo della mobilità. Non mancano infine
applicazioni e progetti nel campo culturale
(Firenze), del turismo (Rimini), dell’agricoltura
(Ferrara) e della digitalizzazione della pubbli-
ca amministrazione (Perugia).
“Il nostro – afferma Roberto Gallo, responsa-
bile per Open Fiber del Nord Italia – è un’o-
perazione a rischio di impresa. Noi siamo
una società mista pubblico-privata, nata nel
2015 su iniziativa di Enel e Cassa depositi e
prestiti. Enel ha una struttura tecnica capa-
ce, diffusa in modo capillare sul territorio na-
zionale; Cassa depositi è invece il soggetto
18 CITY LIFE MAGAZINE N.34
Le tecnologie esistenti: Adsl, Fttc e Ftth (fonte Open Fiber)
finanziario dell’operazione, che però porta
con sé una società, Metroweb, che ha già
lavorato per realizzare la fibra ottica a Mila-
no, Bologna e Torino. Quindi, siamo una so-
cietà con competenze tecniche e finanziarie
allo tesso tempo, che conosce bene il terri-
torio su cui deve operare.
Nel 2017, attraverso un bando ministeriale,
si è manifestata per noi l’opportunità di rea-
lizzare la rete nella aree a fallimento di mer-
cato, quelle zone composte soprattutto da
case sparse o a bassa densità di popolazio-
ne. Il Mise ha lanciato quattro bandi di gare,
due di questi se li è aggiudicati Open Fiber.
Noi agiamo, secondo i casi, in una doppia
veste: di realizzatori della rete e di conces-
sionari della rete stessa, in base al fatto che
l’area sia a successo o a fallimento di mer-
cato”.
Siamo di fronte a un’operazione tecnologica
e finanziaria di alto valore sociale, che spes-
so non viene capita dagli amministratori lo-
cali.
“Purtroppo è così – continua Gallo –. Molto
spesso, gli amministratori delle città su cui
investiamo non colgono la rilevanza sociale
della nostra operazione. Spesso confondo-
no il nostro intervento come l’occasione per
SMART CITY E SMART LAND 19
rifare gli asfalti cittadini oppure la rallentano
perché temono i riflessi negativi degli inevita-
bili scavi che dobbiamo operare”.
Un problema analogo lo si registra anche
con gli amministratori condominali.
“La nostra rete arriva fino all’abitazione – fa
rilevare Antonio Chiesa, regional manager
della Lombardia per Open Fiber – e spes-
so ci scontriamo con la mancanza di cultura
tecnica degli amministratori di condominio,
che vedono nel nostro lavoro solo un pro-
blema e non ne colgono invece le grandi op-
portunità”.
Ma chi sono i concorrenti di Open Fiber?
“Noi siamo un operatore un po’ particola-
re – sottolinea Chiesa –. Il nostro compito è
vendere la fibra ottica all’ingrosso. Il nostro
business è affittare la rete e tra i nostri clien-
ti figurano operatori delle telecomunicazio-
ni come Vodafone, Tiscali, Wind. Telecom
è un nostro concorrente quando decide di
costruirsi la propria rete, là dove non esiste.
Ma ciò che va colto è anche un altro aspet-
to. Noi utilizziamo la tecnologia Ffth, Fiber to
the Home, differente da quelle Adsl e Fttc,
utilizzate da altri operatori. La differenza sta
anche in questo importante aspetto tecno-
logico”.
Sviluppo delle
infrastrutture stradali e
Self Driving Car
Tiziana Fiorella e Gianluigi Delle Cave (Rödl & Partner)
Il Decreto Smart Road
SMART CITY E SMART LAND 21
L
’Italia è pronta alla sperimentazione di
nuove soluzioni tecnologiche per l’a-
deguamento del tessuto stradale na-
zionale e l’introduzione dei cosiddetti servizi
di connettività V2X, fondamentali per la dif-
fusione delle auto c.d. “a guida autonoma”.
Nella Gazzetta Ufficiale n. 90 dello scorso
18 aprile, infatti, è stato pubblicato il decreto
ministeriale 28 febbraio 2018 (c.d. Decreto
Smart Road), attuativo delle numerose di-
sposizioni della Legge di Bilancio 2018 che
mirano all’ammodernamento e all’adegua-
mento tecnologico di tutta la rete stradale
italiana all’insegna della digital tansforma-
tion.
Il decreto, in buona sostanza, si sviluppa su
due direttrici principali: (1) la realizzazione
di “strade connesse”, attraverso una serie
di strumenti debitamente elencati e definiti
dalla novella normativa, e (2) l’introduzione e
la sperimentazione del self driving car, disci-
plinato da disposizioni particolarmente pun-
tuali e stringenti. L’obiettivo è quello di tra-
sformare l’odierno tessuto stradale in smart
roads, caratterizzate da tecnologie, funzioni
e servizi che intervengono sulla manuten-
zione e gestione dell’infrastruttura stradale,
migliorandone l’efficacia, diminuendo i costi
nell’intero ciclo di vita e aumentando la resi-
lienza.
Nello specifico, viene innanzitutto cristalliz-
zata la definizione di smart road; e infatti l’ar-
ticolo 2 del decreto la definisce come “infra-
struttura stradale per la quale è compiuto un
processo di trasformazione digitale orienta-
to a produrre piattaforme di osservazione e
monitoraggio del traffico, modelli di elabora-
zione dei dati e informazioni, servizi avanzati
ai gestori delle infrastrutture, alla pubblica
amministrazione e agli utenti della strada”.
Dunque, il processo di digital tansformation
“da strada a smart road” – secondo quanto
previsto dal §3 dell’Allegato Tecnico al de-
creto – partirà dapprima con lo sviluppo del-
le infrastrutture della TEN-T (Trans-European
Network – Transport), nuove o esistenti, per
poi estendersi progressivamente a tutte le
infrastrutture identificate dal PGLT (Piano
Generale dei Trasporti e della Logistica) del
Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti.
In estrema sintesi, lo sviluppo delle smart
roads sarà applicato gradualmente a partire
dalle infrastrutture autostradali, prevedendo
– entro il 2025 per le autostrade ed entro il
2030 per gli impianti stradali diversi da que-
ste ultime – l’implementazione dei servizi fi-
nalizzati alla deviazione dei flussi automobili-
stici, al controllo degli accessi, alla gestione
dei punti di rifornimento ed all’aumento del
numero di colonnine di ricarica per i veicoli
elettrici.
L’Allegato Tecnico al Decreto Smart Road,
proprio al fine di creare un “ecosistema tec-
nologico favorevole per l’interoperabilità tra
infrastrutture e veicoli di nuova generazione,
per l’adeguamento delle infrastrutture alle
nuove richieste di mobilità da parte dei viag-
giatori e per la realizzazione di servizi inno-
vativi”, descrive ed elenca, in maniera detta-
gliata, le specifiche tecniche e funzionali che
dovranno necessariamente essere installate
per garantire il funzionamento del sistema di
connettività stradale.
I sistemi di connessione, nello specifico, si
declineranno nella realizzazione di punti di
accesso hotspot Wi-Fi per i cittadini all’inter-
no delle aree di sosta, misure per la comuni-
cazione di dati a elevato bit-rate, servizi per
lo sviluppo del c.d. Internet of Things – IoT e
sistemi di rilevazione del traffico e del meteo
22 CITY LIFE MAGAZINE N.34
capaci di fornire previsioni a medio-breve
termine, dando la possibilità al gestore/con-
cessionario dell’infrastruttura di evitare con-
gestioni e di deviare il traffico – se necessa-
rio – sulla rete stradale secondaria.
Decisamente rivoluzionari – per la tecnologia
innovativa che disciplinano – sono gli articoli
9-19 del decreto, relativi alla sperimentazio-
ne sul territorio nazionale dei veicoli a guida
autonoma.
In estrema sintesi, i veicoli “driverless” po-
tranno essere sperimentati sulle strade pub-
bliche dai costruttori, dagli istituti universitari
e dagli enti di ricerca previamente autorizzati
dal Ministero delle Infrastrutture e dei Tra-
sporti.
Ai sensi degli articoli 9 e 11 del decreto, l’i-
stanza di autorizzazione dovrà obbligatoria-
mente indicare (i) il proprietario del veicolo
ai fini della responsabilità civile; (ii) gli ambiti
stradali oggetto della sperimentazione; (iii) la
documentazione atta a comprovare il nul-
la osta da parte dell’ente proprietario della
strada; (iv) le condizioni esterne, metere-
ologiche e di visibilità delle condizioni delle
strade e del traffico in cui la sperimentazione
può essere effettuata.
Per garantire la piena sicurezza delle opera-
zioni di sperimentazione del self driving car,
è richiesta dal decreto anche la dimostrazio-
ne documentale dell’idoneità del veicolo alla
gestione di situazioni di guida tipiche e alla
interazione con gli utenti stradali, la descri-
zione dei rischi connessi all’uso del veicolo
e le relative contromisure previste, le prote-
zioni di sicurezza per impedire accessi non
autorizzati ai sistemi informatici interni, e – ai
SMART CITY E SMART LAND 23
sensi dell’articolo 19 del decreto – la conclu-
sione di un contratto di assicurazione speci-
fico per i veicoli driverless.
Secondo quanto disposto dall’articolo 9 del
decreto, i veicoli così autorizzati, dovranno
essere iscritti in un apposito registro e mu-
niti di contrassegno speciale e targa di pro-
va secondo le modalità indicate dal relativo
Allegato Tecnico. Inoltre, durante la fase di
sperimentazione, dovrà essere nominato un
Supervisore del veicolo, il quale dovrà esse-
re in possesso di appositi requisiti e certifi-
cazioni.
Tra gli obblighi del titolare dell’autorizzazio-
ne (valida per un anno ma rinnovabile), viene
espressamente prevista la redazione di un
rapporto dettagliato da produrre al MIT, con
l’indicazione su eventi o problematiche che
hanno coinvolto il sistema del self driving
car. L’autorizzazione potrà essere sospesa
o revocata in caso di rischi alla sicurezza
della circolazione.
Nonostante gli oneri amministrativi par-
ticolarmente severi – in alcune dispo-
sizioni – per la sperimentazione di tale
tecnologia innovativa, sembra prudente
e allo stesso tempo pionieristico l’inter-
vento del legislatore, che ha cercato di
bilanciare le esigenze di trasformazione
tecnologica delle infrastrutture stradali e
di innovazione con i principi di estrema
sicurezza che devono necessariamente
connotare la materia. Bisognerà atten-
dere l’applicazione delle disposizioni del
decreto per poter valutare se tale bilan-
ciamento è stato correttamente realizza-
to dal legislatore o se rimarrà una – man-
cata – rising star.
24 CITY LIFE MAGAZINE N.34
L
a Sicurezza di macchine e
impianti è tema fondamentale
per garantire la sicurezza de-
gli operatori. A essa Phoenix Con-
tact dedica il suo nuovo program-
ma Digital Safety Solutions.
Le competenze specifiche in ambi-
to Sicurezza del macchinario e degli
impianti sono un patrimonio in con-
tinua evoluzione, poiché i concetti
alla base della materia, legati al pro-
gresso tecnologico e alle mutazioni
del contesto sociale, sono tutt’altro
che statici e consolidati.
Lo “stato dell’arte” cui fare riferimen-
to per una corretta progettazione
in sicurezza può quindi mutare an-
che molto rapidamente, così come
Digital Safety Solutions
Il nuovo programma di consulenza
e servizi in ambito sicurezza
SMART CITY E SMART LAND 25
riflesso nei contenuti nelle norme
tecniche, obbligando gli esperti e
i responsabili Safety a uno sforzo
continuo di aggiornamento.
Consapevole dell’importanza e della
necessità di un approccio professio-
nale alla sicurezza, Phoenix Contact
si è strutturata con un team dedi-
cato, competente e qualificato, che
oggi è a disposizione degli operatori
per affiancarli nella gestione di tutte
le problematiche legate alla sicurez-
za di macchine e impianti.
Il team dispone di una consolida-
ta esperienza frutto di decenni di
partecipazione a comitati norma-
tivi internazionali e ad una lunga
attività sul campo, nei processi di
progettazione, produzione, valida-
zione e certificazione di macchine
e impianti. L’expertise dei membri
del team è attestata da qualifiche
e certificazioni rilasciate dal prima-
rio ente multinazionale TÜV. Inoltre,
le competenze trasversali presenti
all’interno dell’azienda, consentono
di integrare in questo campo con-
cetti e soluzioni innovativi, sviluppati
anche in altri ambiti, per contribuire
a una maggiore efficacia del livello
di sicurezza globale per gli opera-
tori.
È da queste competenze specia-
listiche che nasce Digital Safety
Solutions, il progetto sulla sicurez-
za dedicato al mercato italiano per
supportare gli operatori nella ge-
stione della sicurezza di macchine
e impianti lungo tutto il loro ciclo
di vita con attività, tra l’altro, di
Assessment, Engineering Review,
Remediation, Validation.
Digital Safety Solutions si pone l’o-
biettivo ambizioso di aiutare i propri
clienti a sviluppare le competen-
ze specifiche e di supportarli nella
scelta delle metodologie adeguate
alla realizzazione o al mantenimen-
to di macchine e impianti sicuri.
Phoenix Contact non offre sola-
mente una semplice consulenza,
ma un approccio completo, un pro-
gramma organico che alla consu-
lenza affianca il servizio, il supporto
nella realizzazione applicativa e le
attività di formazione, in base alle
reali necessità.
Digital Safety Solutions fornisce un
servizio che garantisce il massimo li-
vello possibile di personalizzazione:
un vero e proprio partner insieme
cui individuare, definire e costruire
un percorso di crescita estrema-
mente mirato, in funzione di quelle
che sono le esigenze specifiche, di-
verse da azienda ad azienda.
Il GIS per la
gestione sostenibile
dei centri storici
Maria Cristina Fregni e Daniela Corsini (Politecnica)
Governare la complessità
Il centro storico di Mantova è uno dei casi pilota del progetto Bhenefit. Se questa
importante fase di test risulterà positiva, da questa discenderanno linee guida, attività di
formazione sul GIS, suggerimenti e indicazioni.
I centri storici sono complessi meccanismi dinamici: servono
pertanto strumenti ICT in grado di gestire molteplici informazioni, sia
geometriche che descrittive, e in cui i dati possano essere aggiornati
nel tempo. Gli strumenti GIS rispondono a tutte queste esigenze:
l’articolo ne traccia una breve evoluzione a partire dal concetto
di Overlay Mapping e illustra potenzialità e limiti attraverso una
applicazione concreta, legata al progetto europeo B.h.EN.E.F.I.T.
e alle sfide che questo si pone
28 CITY LIFE MAGAZINE N.34
Il Map Layering Concept di McHarg e le sue quattro M: Measurement, Mapping,
Monitoring e Modeling. Partendo da questo schema, il GIS permette combinazioni
illimitate di attributi mappabili, arbitrariamente pesati ed elettronicamente combinati. Fonte:
rielaborazione propria.
I
l governo dei centri storici è un complesso
meccanismo dinamico. Molti sono i temi
che devono essere affrontati, altrettante le
analisi settoriali condotte, senza dimenticare
che i fenomeni che li riguardano non sono
statici ma evolvono nel tempo, e che tutte le
decisioni prese hanno numerosi effetti. Cal-
zante risulta pertanto la metodologia dell’O-
verlay mapping: l’applicazione originale di
Mc Harg era ancora una tecnica manua-
le, ma fa comprendere come sia possibile
mettere a sistema più temi e come le analisi
possano diventare un elemento su cui fon-
dare la progettazione e la gestione di un ter-
ritorio. Questa metodologia è stata presente
negli strumenti GIS (acronimo di Geographic
Information System) sin dalla loro nascita:
sono per questo motivo gli strumenti perfetti
per gestire la complessità di sistemi in mo-
vimento. Limite del GIS è quello di essere
ancora troppo tecnico, per cui diventa diffi-
cile utilizzarlo come base per il confronto tra
più settori, enti e soggetti pubblici e privati.
Il progetto europeo B.h.EN.E.F.I.T. (Built He-
ritage, Energy and Environmental - Friendly
Integrated Tools for the sustainable mana-
gement of Historic Urban Areas) si pone la
sfida di superare questi limiti e di testare
se una interfaccia più user friendly del GIS
possa effettivamente costituire un contesto
in cui i diversi saperi interagiscono misuran-
dosi reciprocamente attraverso il dialogo.
SMART CITY E SMART LAND 29
L’articolo illustra la metodologia dell’overlay
mapping, poi ripercorre velocemente l’evo-
luzione degli strumenti GIS fino a illustrarne i
limiti attuali. Infine si descrivono i due esempi
di utilizzo che si stanno testando all’interno
del progetto B.h.EN.E.F.I.T.
Negli anni Sessanta l’architetto paesaggista
Ian L. Mc Harg, impegnato a studiare il modo
migliore per progettare nuove autostrade
nuocendo il meno possibile alla conservazio-
ne del patrimonio naturale e della biodiversi-
tà, mise a punto un’analisi di idoneità tramite
una tecnica di sovrapposizione di mappature
tematiche che denominò “overlay mapping”.
Il metodo consiste nell’identificare i valori (sto-
rici, idrologici, panoramici, ricreativi, residen-
ziali, faunistici, forestali, istituzionali) dell’area
interessata e redigere per ciascuno una car-
ta, su supporto trasparente, in tonalità di gri-
gio che rappresentino il grado di importanza
di ogni area in relazione al costo sociale in
oggetto. Più scuro è il tono del retino, più alto
è il costo (economico, sociale, ambientale) in
quell’area. Sovrapponendo le diverse carte si
ottiene un elaborato che contiene tutti i co-
sti sociali e che consente di vedere dove nel
territorio alcuni fenomeni si concentrano. Nel
caso applicativo di Mc Harg, emerge dove il
tracciato dell’autostrada avrebbe provocato
maggiori danno e quali valori avrebbe distrut-
to (campiture più scure = maggior costo so-
ciale) e dove sarebbe invece stato possibile
arrecare il minor danno (colori più chiari = mi-
nor costo sociale). La metodologia di “map
layering” di Mc Harg permette di misurare,
mappare, monitorare e modellare il territorio.
In quegli stessi anni, in Nord America pia-
nificatori e informatici stavano indagando
le possibilità di utilizzare gli elaboratori elet-
tronici per le analisi geografiche. Le due ini-
ziative principali, cui si attribuisce la nascita
dei GIS, furono lo sviluppo di un software
commerciale negli Harvard Laboratory for
Computer Graphics and Spatial Analysis e il
Canada Geographic Information System. Le
metodologie alla base di queste esperienze
erano valide e innovative, ma le tecnologie
informatiche non erano ancora pienamente
in grado di supportarle. Fu solo negli anni
Settanta che venne prodotto il primo vero
software GIS commerciale, ODYSSEY, che
introduceva il concetto di struttura topolo-
gica di dati e acquisiva il concetto di overlay
mapping di Ian L. Mc Harg.
In Italia il GIS è arrivato negli anni Novanta
(Provincia di Bologna 1994) e sta vivendo in
questi anni un momento di forte sviluppo: la
maggior parte dei Ministeri, delle Regioni e
delle Provincie italiane sono forniti di Sistemi
Informativi Territoriali e sono state implemen-
tate importanti banche dati geografiche.
Gli strumenti GIS sono progettati per riceve-
re, immagazzinare, elaborare, analizzare, ge-
stire e rappresentare dati di tipo geografico.
Questi sistemi consentono di associare dati
e caratteristiche ad un luogo fisico preciso
(georeferenziazione) si ha così “la possibilità
di integrare i risultati delle comuni operazioni
su database, come interrogazioni e indagi-
ni statistiche, ai benefici di visualizzazione e
analisi geografica offerti da carte interattive”
(Garau, 2013). In questo modo diventa pos-
sibile integrare informazioni da diverse disci-
pline così da supportare nelle decisioni chi è
preposto al governo del territorio o ad altre
attività inerenti.
Il processo di overlay mapping non è esclu-
sivo del GIS: anche i sistemi CAD, ad esem-
pio, supportano la sovrapposizione di layer.
Ciò che è tipico del GIS, e molto impor-
tante nell’overlay mapping, è la capacità di
generare nuovi dati come prodotto di layer
esistenti. Per fare un esempio si può citare
l’interessante esperienza nata dalla collabo-
30 CITY LIFE MAGAZINE N.34
Anche la comunità può contribuire, con i dati in suo possesso, all’implementazione del
database GIS. Schulze-Wolf T. 2007, rielaborazione propria
razione tra l’Istituto Superiore per la Prote-
zione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l’I-
stituto Superiore per la Conservazione e il
Restauro (ISCR). Grazie agli strumenti GIS è
stato possibile elaborare una stima prelimi-
nare dei beni culturali esposti a rischio idrau-
lico e da frana. Nello specifico è stata con-
dotta in GIS un’analisi spaziale di più strati
informativi: pericolosità – spaziale o relativa
– da frana (fonte Progetto Inventario Feno-
meni Franosi in Italia); fasce di pericolosità
Idraulica (fonte PAI); Beni Culturali esposti e
loro vulnerabilità (progetto Carta del Rischio)
(Spizzichino et al., 2013).
Il governo dei centri storici è un complesso
meccanismo dinamico: la conoscenza del
contesto strutturata con tecnologie GIS è
in grado di gestire la complessità delle in-
formazioni, supportare i processi decisionali
e i dati possono essere aggiornati nel tem-
po. Per questo il GIS si configura potenzial-
mente come uno strumento ideale per la
gestione sostenibile dei centri storici. At-
tualmente però la maggior parte dei sistemi
informativi territoriali è gestita mediante sof-
tware GIS di comprensione non immediata
al personale non tecnico e specializzato,
che difficilmente possiede lo strumento, an-
cor più difficilmente è capace di consultarlo
e quasi mai riesce implementarlo con i dati
in suo possesso. Qui entra in gioco la sfida
del progetto B.h.EN.E.F.I.T.: esso infatti si
prefigge di individuare e sperimentare so-
luzioni ICT capaci di estendere il numero
di utenti dei sistemi GIS anche tra non-
tecnici, per favorire il confronto tra soggetti
e uffici differenti.
Rendere gli strumenti GIS più user friendly
significa non solo semplificare la redazione
dei procedimenti pianificatori, ma soprat-
tutto costituire un contesto in cui i diversi
saperi interagiscono misurandosi recipro-
camente attraverso il dialogo (Campagna
M. 2004). Anche la comunità può diventare
attore partecipe: i cittadini (proprietari, resi-
denti, imprenditori) possono usufruire delle
informazioni divulgate da amministrazioni ed
enti e inserire i dati in loro possesso in un
SMART CITY E SMART LAND 31
database sicuro governato da una cabina
di regia guidata dall’amministrazione stessa
(Schulze-Wolf T., 2007)
All’interno del progetto europeo
B.h.EN.E.F.I.T. si stanno ora costruendo
due casi pilota per testare la validità degli
applicativi GIS e WebGis a supporto della
gestione dei centri storici. I comuni di Man-
tova (Italia) e Poprad (Slovacchia) testeranno
questi strumenti ICT per verificarne poten-
zialità, limiti e sviluppi.
In particolare, Mantova si concentrerà sulla
percezione e sul monitoraggio del degrado
di ambiti, spazi pubblici ed edifici del centro
storico. Verranno raccolti, attraverso cam-
pagne di rilievo predisposte ad hoc, dati che
censiscano l’utilizzo dei piani terra degli edifi-
ci, la percezione di sicurezza degli stessi e lo
stato di conservazione delle facciate. Questi
verranno caricati sulla piattaforma WebGis
dai tecnici dell’amministrazione comunale.
In contemporanea, i cittadini potranno fare
segnalazioni legate alle loro percezioni (in-
sicurezza, abbandono, pericolo, ecc.). Il fe-
nomeno del degrado viene quindi analizzato
sia da tecnici specializzati che dalla comu-
nità. Lo scopo ultimo è una migliore lettura
programmatica dei fenomeni, per individua-
re gli ambiti da rigenerare e ottimizzare gli
interventi mediante l’individuazione di stra-
tegie di riqualificazione diversificate rispetto
al tipo di degrado emerso.
Poprad invece concentrerà la propria at-
tenzione sulla sostenibilità ambientale,
intrecciando dati pubblici, dati provenien-
ti da campagne di rilievo fatte ad hoc e
informazioni derivanti dal coinvolgimento
dei residenti, per monitorare la resilienza
energetica e il fenomeno dell’isola di calo-
re all’interno del centro storico, nell’ottica
di ottimizzare i finanziamenti pubblici per
interventi di manutenzione degli edifici pri-
vati e degli spazi urbani pubblici. La rac-
colta dati e le analisi saranno sviluppate in
considerazione della specifica geomorfo-
logia del sito, peculiare e legata al conte-
sto territoriale specifico in cui la cittadina
si colloca.
Bibliografia
32 CITY LIFE MAGAZINE N.34
Sostenibilità
Componenti/area di
interesse
Esempi di dati che possono essere
monitorati
Ambientale
Efficienza energetica
Insolazione, consumo energetico (totale,
a m3), termovisioni, ...
Isola di calore urbana
Vegetazione urbana (tipo di vegetazione,
percentuale per isolato), temperature, ...
Acqua
Acque sotterranee, precipitazioni
atmosferiche, ecc.
Rifiuti
Sistemi di raccolta differenziata,
percentuale di rifiuti differenziati, ecc.
Inquinamento
Inquinamento dell'aria, inquinamento
acustico, ...
Mobilità
Accessibilità dei trasporti, intensità del
traffico, ecc.
Sociale
Servizi e attrezzature Scuole, strutture assistenziali, parcheggi
Vita culturale e strutture
per il tempo libero
Parchi, funzioni culturali e di
intrattenimento, palestre etc.
Vita culturale e strutture
per il tempo libero
Attaccamento ai luoghi, cura,
partecipazione alle trasformazioni
Gentrificazione vs. mixitè
Quantità a caratteristiche dei residenti,
presenza di city users
Accessibilità
Accessibilità alle persone con disabilità,
uso dell’auto e parcheggio, TPL
Alcune delle componenti dei centri storici prese
in considerazione dal progetto B.h.EN.E.F.I.T.
Soluzioni e Tecnologie
Geografiche per
la Trasformazione
Digitale
www.esriitalia.it
Antiche ferrovie dismesse
rivivono grazie a RFI
Paolo Mezzi
Ferrovie dello Stato ha avviato da qualche anno
progetti per il recupero di beni statali non più
strategici con lo scopo di favorire il turismo lento
SMART CITY E SMART LAND 35
L
a nuova concezione delle stazioni
Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane
è da anni impegnato in un profondo
sforzo di riorganizzazione e rigenerazione
delle stazioni ferroviarie che, in seguito al
perfezionamento dei sistemi tecnologici di
gestione centralizzata della circolazione fer-
roviaria, non necessitano della presenza di
personale operativo, con l’obiettivo di riuti-
lizzare gli spazi che un tempo erano adibiti a
stazioni per farne luogo di aggregazione con
un occhio alla comunità. Questa evoluzione
ha comportato quindi una ridefinizione se-
mantica e concettuale di tali spazi: le stazioni
non sono più concepite come meri luoghi di
transito, di arrivo e partenza dei viaggiatori,
ma stanno acquisendo, sempre di più, una
valenza commerciale e culturale, diventando
luoghi di incontro, di scambio e di relazione
per tutti i cittadini.
La stazione, nella nuova accezione del ter-
mine, si apre alla città circostante, al terri-
torio e si propone come polo di attrazione
urbana, centro di servizi e funzioni polivalenti
dedicati a tutti gli abitanti e non solo come
punto cardine della mobilità collettiva.
Se la nuova stazione non è più solo luogo
di partenze e arrivi, bensì un punto di ritrovo
della città, alle stazioni deve essere dedicata
la stessa attenzione che le istituzioni locali
riservano agli altri luoghi urbani per assicura-
re a tutti coloro che le frequentano, siano o
meno fruitori dei servizi ferroviari, i medesimi
livelli di qualità e sicurezza presenti in qualsi-
asi altro luogo pubblico. Per questa ragione,
quando si parla di stazioni impresenziate i
principali interlocutori del RFI (Rete Ferrovia-
ria Italiana), sono le Regioni e i Comuni.
Le stazioni, forse più di ogni altro luogo ur-
bano, corrono da sempre rischi di dequa-
36 CITY LIFE MAGAZINE N.34
lificazione sociale e ambientale in quanto
costituiscono storicamente un polo di at-
trazione e un punto di concentrazione sul
territorio di molte forme di disagio. Questo
rischio è ancor più pressante laddove le sta-
zioni, per l’evoluzione tecnologica, non han-
no più richiesto la presenza fisica del perso-
nale ferroviario, perché gestite centralmente
tramite sale operative distanti anche centi-
naia di chilometri. Attualmente sono circa
1900 le stazioni della rete ferroviaria italiana
dove il personale non è più presente. Anche
le biglietterie sono state sostituite da diverse
modalità automatizzate di acquisto dei titoli
di viaggio. Ciò pone nuovi problemi di sal-
vaguardia di questo patrimonio che può e
deve essere affrontata tutelando le esigenze
del territorio.
Pertanto è fondamentale che alla ridefinizio-
ne del significato e del ruolo della stazione
nel contesto civile e urbano si accompagni
un nuovo patto di condivisione delle respon-
sabilità di gestione in primo luogo tra Fer-
rovie dello Stato Italiane, enti locali e terzo
settore.
Lo stato dell’arte
Ad oggi, delle 1900 stazioni impresenziate
disponibili, circa 400, d’intesa con gli enti lo-
cali e l’associazionismo, sono state dedicate
ad attività che prevedono la valorizzazione
del territorio o l’attivazione di servizi a favore
della cittadinanza. I progetti che si realizzano
all’interno di questi edifici sono selezionati
in relazione al grado di beneficio apportato
all’intera collettività, facilitando così la co-
struzione di nuove relazioni tra la stazione e
un più ampio contesto sociale.
Per il Gruppo FS e la collettività questa ri-
conversione d’uso ha reciproci vantaggi: se,
SMART CITY E SMART LAND 37
da un lato, il Gruppo non ha più oneri di ma-
nutenzione dell’immobile e delle aree verdi
circostanti, dall’altro il comodatario dispone
gratuitamente di una sede per le proprie at-
tività di scopo.
Inoltre, grazie alla presenza degli operatori
delle associazioni, il fabbricato è maggior-
mente protetto da azioni vandaliche e la
percezione di sicurezza sia dei clienti sia dei
cittadini è maggiore.
Non tutti i comodati però hanno dato buoni
risultati. Per questo occorre monitorare co-
stantemente e selezionare interlocutori ca-
paci di presentare progetti coerenti sui temi
della sostenibilità sociale e ambientale del
Gruppo e che siano in grado di condurre e
finalizzare le proprie attività con precisi im-
pegni economici, tali da garantire la realizza-
zione e la continuità nel tempo dei progetti
presentati.
Per mettere a sistema le esperienze positi-
ve finora avviate in maniera frammentata sul
territorio, il Gruppo FS ha siglato Protocolli
d’Intesa con le istituzioni locali e il grande
associazionismo italiano, individuando i sog-
getti maggiormente in grado di fornire ga-
ranzie di capacità progettuale. Al momento,
per la capillare diffusione territoriale, per gli
obiettivi sociali e/o ambientali delle loro at-
tività, sono stati selezionati quattro grandi
interlocutori:
l’Associazione Italiana Turismo Responsa-
bile, Legambiente, il Coordinamento Na-
zionale dei Centri di Servizio per il Volon-
tariato (CSVNET) e la Lega Coop Sociali.
Con questi soggetti sono stati condivisi
dei Protocolli d’Intesa per la gestione del
patrimonio ferroviario non utilizzato con
l’obiettivo di creare procedure più snelle
nell’assegnazione e controlli più cogenti
38 CITY LIFE MAGAZINE N.34
sulla qualità dei progetti, nonché di assi-
curare maggiore coerenza con gli obietti-
vi del Gruppo. Un monitoraggio costante
della loro effettiva realizzazione e la pos-
sibilità di favorire la confluenza su questi
progetti anche di fondi europei, potranno
attivare un circolo virtuoso al fine di co-
niugare il miglioramento della qualità delle
aree di stazione con servizi più efficienti
per il territorio.
Un ulteriore aspetto di riuso, a carattere
prettamente ambientale, riguarda le linee
ferroviarie dismesse. Al momento sono
circa 2mila i km di linee ferroviarie non più
attive sul territorio italiano. È allo studio
un progetto di conversione in greenways
di tali asset sul modello già realizzato in
Europa, in particolare in Spagna. Ovvia-
mente tale riutilizzazione viene realizzata
laddove il servizio ferroviario sia conside-
rato economicamente e tecnicamente non
più ripristinabile. Un esempio di riutilizzo
già realizzato è rappresentato dal primo
tratto dell’ex tratta ferroviaria Genova-
Ventimiglia, di circa 24 km, diventata una
pista ciclabile. Gli esempi europei e inter-
nazionali di riconversione di questi asset
in piste ciclabili o comunque dedicate alla
mobilità sostenibile, prevedono la trasfor-
mazione delle vecchie stazioni e caselli in
punti di ristoro e accoglienza (ostelli per
la gioventù, alberghi, ristoranti); punti in-
formativi per la valorizzazione del territo-
rio e centri di assistenza per la manuten-
zione delle biciclette. Tutte queste attività
turistico-commerciali potrebbero essere
di grande impulso allo sviluppo dell’occu-
pazione e alla valorizzazione economica e
rappresentare un volano di crescita per il
turismo e l’economia del Paese.
Recupero di beni storico-culturali
Di questo tema e, più in generale, del recu-
pero di beni storico-culturali attualmente in
stato di abbandono, si è parlato anche lo
scorso mese di marzo durante la manifesta-
zione Fà la cosa giusta, la nota fiera nazio-
nale del consumo critico e degli stili di vita
sostenibili, tenutasi ai padiglioni 3 e 4 di Fie-
ramilanocity. Al convegno erano presenti, tra
gli altri, Roberto Reggi, Direttore dell’Agenzia
del Demanio ed ex sindaco di Piacenza, Ila-
ria Maggiorotti, Responsabile del patrimonio
immobiliare di RFI (Rete Ferroviaria Italiana)
e Giulio Senes, Presidente dell’Associazione
europea delle Greenways.
In particolare, la responsabile del patrimo-
nio immobiliare di RFI, Ilaria Maggiorotti,
ha illustrato come il Gruppo Ferrovie dello
Stato sia impegnato in un’opera di recu-
pero delle linee ferroviarie dismesse, che
attualmente rappresentano un’area di cir-
ca 1500 chilometri sul territorio nazionale.
“Il gruppo FS – fa notare Maggiorotti – è
una S.p.A. a capitale interamente pubbli-
co, per cui ogni investimento deve esse-
re giustificato alla Corte dei Conti, il che
rappresenta un ostacolo, soprattutto per
quanto riguarda le tempistiche, verso la
realizzazione di questo progetto di recupe-
ro”. Per questo motivo, l’obiettivo nel bre-
ve-medio termine è quello di coinvolgere il
più possibile le amministrazioni locali per
un recupero delle linee ferroviarie dismes-
se a piste ciclabili, greenways o viabilità al-
ternativa. A questo proposito, Maggiorotti
ha ricordato un progetto molto suggestivo
che è già in fase avanzata di realizzazione,
riguardante la linea Cortona-Vasto, che
sta diventando una bellissima pista cicla-
bile sul mare.
SMART CITY E SMART LAND 39
Recentemente i Ministeri competenti si sono
interessati a questo progetto, mettendo a
legge di stabilità, e quindi finanziando, alcuni
di questi recuperi, per cui c’è un cauto ot-
timismo per i prossimi anni, durante i quali
altre linee inutilizzate dovrebbero “rinascere”
per altri usi.
Durante il suo discorso, la responsabile di
RFI ha colto l’occasione per presentare il
volume Stazioni impresenziate. Un riuso so-
ciale del patrimonio ferroviario, nel quale si
racconta il riutilizzo di 88 immobili di proprie-
tà delle Ferrovie situati nella quasi totalità del
territorio nazionale (18 regioni), che posso-
no essere da esempio per tante situazioni di
abbandono del patrimonio immobiliare che
spesso si verificano nel nostro Paese.
Roberto Reggi, invece, ha illustrato l’attività
dell’Agenzia del Demanio e del suo gruppo
di lavoro per la valorizzazione di un patrimo-
nio di circa 43mila beni del valore di oltre 60
miliardi di euro. Di questi beni, due terzi sono
di uso governativo e rappresentano il 96%
del valore totale, mentre la parte restante
è costituita da un patrimonio “non strategi-
co” (4% del valore globale), ossia immobili,
quantificabili in circa 13mila unità, di scarsis-
simo valore unitario che in molti casi sono
in stato di abbandono: l’obiettivo è proprio
quello di recuperarli per la pubblica utilità e
di dare loro un valore economico. Ci si è resi
conto, infatti, che non sarebbe stato conve-
niente per lo Stato utilizzare questo patrimo-
nio per ricavare direttamente denaro attra-
verso la vendita. Secondo le stime, il valore
totale di questi beni “non strategici” si aggira
intorno ai 3 miliardi di euro, a fronte di un
debito pubblico statale di 2300 miliardi. Si
è scelto quindi di privilegiare il valore sociale
rispetto a quello economico.
40 CITY LIFE MAGAZINE N.34
L’attuazione di questi piani è già stata avvia-
ta attraverso dei progetti, chiamati progetti
a rete, ossia la valorizzazione di beni stata-
li con lo scopo di destinarli a una funzione
più ampia. Un esempio concreto di progetto
a rete è rappresentato dai fari costieri che,
in seguito all’automatizzazione progressiva,
con la scomparsa della figura dei guardiani,
avrebbero rischiato un rapido degrado: sono
invece stati affidati, attraverso bandi pubbli-
ci, a soggetti privati, che si sono impegna-
ti a recuperare gli immobili a loro spese in
cambio del comodato del bene stesso, con-
sentendo allo Stato di mantenere il posses-
so dei fabbricati. Attraverso questi progetti
sono già stati affidati 24 beni pubblici, che
hanno consentito allo Stato di incassare cir-
ca 15 milioni di euro in canoni. Inoltre, questi
affidamenti hanno consentito la creazione di
circa 300 nuovi posti di lavoro in attività le-
gate a questi recuperi.
Un altro progetto di grande rilevanza con-
siste nel recuperare beni che, presi singo-
larmente, hanno scarsissimo valore ma che,
considerati nella loro interezza, hanno un
valore enorme, dato dalla loro collocazio-
ne: si tratta di immobili situati lungo cammi-
ni storico-religiosi o piste ciclabili, messi a
bando con lo scopo di attrarre cicloamatori
e camminatori, favorendo di fatto lo svilup-
po del cosiddetto turismo lento. In questo
caso gli immobili – fino a oggi circa un cen-
tinaio – sono stati affidati prevalentemente,
sempre attraverso bandi, a cooperative so-
ciali. La concessione ha una durata di 18
anni e, a fronte dell’impegno di farsi carico
di investimenti relativamente limitati finaliz-
zati alla salvaguardia degli immobili, lo Stato
concede l’affidamento con un canone nullo,
consentendo ai soggetti coinvolti di rientrare
SMART CITY E SMART LAND 41
facilmente dell’investimento sostenuto. “L’i-
niziativa – ha osservato Reggi – ha riscosso
grande successo e si calcola che nei prossi-
mi anni altri enti decideranno di prendere in
affido questi immobili con lo scopo di resti-
tuirli ad una funzione pubblica”.
L’intervento di Giulio Senes, Presidente
dell’Associazione europea delle Greenways,
si è soffermato infine sul raffronto della si-
tuazione italiana rispetto a quelle dei più
importanti stati europei: ne è emerso che il
nostro Paese, come in numerosi altri campi,
è piuttosto indietro nella strada verso il recu-
pero dei beni, ferroviari e non, rispetto agli
altri paesi dell’Unione europea. Basti pensa-
re al raffronto con la Spagna, un paese che,
almeno dal punto di vista normativo e mor-
fologico, è abbastanza simile al nostro, nel
quale su 7000 chilometri di ferrovie in disu-
so ne sono stati restituiti alla comunità 3000
mentre in Italia ne sono stati recuperati solo
800 di chilometri a fronte di un totale simile a
quello spagnolo.
Dei 7000 chilometri di strade ferrate abban-
donate, circa 1500 sono ancora nella dispo-
nibilità di RFI, altri 1500 sono sotto la tutela
degli enti locali, mentre la parte restante è ir-
recuperabile o, nella maggior parte dei casi,
non più esistente.
Senes si è soffermato sulla necessità di una
legiferazione da parte dello Stato al fine di
tutelare questi patrimoni, affinché sia mante-
nuta la proprietà pubblica, sulla scia di quan-
to fatto da altri paesi. Il coinvolgimento delle
comunità e degli enti locali rimane un punto
chiave per consentire il recupero e la fruizio-
ne di questi spazi che, una volta valorizzati,
rappresenterebbero un patrimonio sociale
ed economico di grandissimo spessore.
42 CITY LIFE MAGAZINE N.34
L
’Umbria è una delle regioni finora più
attive dal punto di vista del recupero di
beni storici e in particolare di tracciati
ferroviari dismessi. In occasione dell’ultima
edizione della manifestazione Fà la cosa giu-
sta Gigi Bettin, consulente di Sviluppumbria
S.p.A., l’agenzia multifunzione della Regio-
ne Umbria per la competitività e la crescita
economica regionale, ha illustrato in modo
dettagliato gli interventi e i progetti realizzati
e in fase di realizzazione.
In particolare, Bettin si è soffermato sull’inter-
vento, tuttora in fase di realizzazione, che ha
visto restituire ai turisti ed ai cicloamatori l’ex
percorso ferroviario della linea Norcia-Spole-
to, risalendo la valle del fiume Nera. Il proget-
to, vincitore tra l’altro del premio Italia Green
Road Award nel 2015, è attualmente a circa
metà del suo compimento: su 52 chilometri
totali, infatti, circa 20 sono ad oggi percorribi-
li. Si calcola che entro i prossimi due anni an-
che la restante parte del tracciato verrà com-
pletata e recuperata per uso ciclopedonale.
L’esempio Umbro
Il recupero della tratta Norcia-Spoleto e
i suoi benefici sui borghi della Regione
A causa dei danni provocati dal sisma di due
anni fa, alcune gallerie e qualche acquedotto
avevano subito dei danni, motivo per cui si
è deciso per alcune tratte, di creare bypass
sulla viabilità minore.
Oltre al recupero del tracciato in sé, è stata
intrapresa anche un’opera di segnaletica at-
traverso l’utilizzo di cartelli e totem, disloca-
ti lungo il percorso, sui quali sono indicati il
numero dei visitatori che hanno attraversato
la ciclovia e indicazioni storiche sul tratto in-
teressato.
Bettin ha inoltre spiegato che, al fine di
promuovere maggiormente l’area e per at-
tirare un numero maggiore di turisti, sono
stati organizzati degli eventi che hanno
visto il coinvolgimento delle associazioni
locali, cosa che ha riscosso un notevole
successo in termini di affluenza, basti pen-
sare che nel 2017 si sono registrate circa
5000 presenze, con una ricaduta partico-
larmente positiva per tutti i borghi dell’Um-
bria.
Sensus Italia Srl
Via Gioacchino Rossini, 1/A
20020 Lainate (MI)
Scoprite come lo Smart Metering della Sensus può aiutarvi a operare più efficientemente,
ottimizzare consumi, salvaguardare la risorsa idrica e migliorare il servizio all’utente e
quindi la soddisfazione del cliente, chiamaci al 02 61291861 o visita www.sensus.com
Quanto è smart tutto ciò?
•	 Soluzioni	Mission	Critical	IoT	per	le	utility
•	 Spettro	licenziato	dedicato
•	 Copertura	oltre	il	99.5%
•	 Significativi	risparmi	nell’efficienza	operativa
•	 Migliore	gestione	della	rete
•	 Maggiore	soddisfazione	del	cliente
•	 Analisi	basata	su	dati
Il Vostro viaggio
verso lo Smart
44 CITY LIFE MAGAZINE N.34
ArchInfoPoint:
dove si costruisce
l’Architettura Virtuosa
Sara Veiz
A
Milano si è inaugurato, nel
mese di giugno, il primo
ArchInfoPoint del network
Missione Architetto, gestito dall’as-
sociazione SpazioMiA Milano City
con l’obiettivo di portare informa-
zioni sull’Architettura Virtuosa a tutti
i cittadini.
Il Presidente di SpazioMiA Milano
City, l’arch. Edmondo Jonghi La-
varini, è riuscito a dar il vita al pri-
mo ArchInfoPoint italiano legato al
network Missione Architetto (www.
missionearchitetto.it).
Lo Spazio, è una vera e propria vetri-
na su strada, a Milano in Via Bosco-
vich 44a, MM1 LIMA, che permet-
terà a tutti i soci dell’associazione
culturale di proporre i contenuti del
loro FARE VIRTUOSO direttamente
ai cittadini, un’attenzione particola-
re viene rivolta a famiglie con bam-
bini, anziani e persone in difficoltà
economica.
La missione dell’associazione è
mettere l’Architettura al centro di
tutto per il Benessere di ciascuno.
“Costruire architettura di qualità in
SMART CITY E SMART LAND 45
Italia – dice Jonghi Lavarini – è es-
senziale per vivere bene e valorizza-
re al meglio qualsiasi investimento
o patrimonio immobiliare. Tutti quelli
che si sono affidati ad architetti sono
sempre orgogliosi di mostrare il ri-
sultato di mesi di scelte e fatiche. A
differenza di coloro che preferiscono
saltare un passaggio affidandosi a
realtà pratico commerciali, più pro-
pense a concludere il cantiere piut-
tosto che di ricercare il benessere
del cliente. L’architetto – prosegue
Lavarini – ha studiato storia dell’arte
e tutte quelle materie indispensabili
per la realizzazione del benessere in
una casa, in un edificio e per tutte
quelle opere di ristrutturazione edile
che hanno l’obbiettivo di offrire quel
valore aggiunto in grado di produrre
benessere e qualità di vita: per fare
tutto questo è indispensabile l’ani-
ma dell’architetto”.
Con questo progetto l’associazione
vuole proporsi al cittadino tramite
la presenza quotidiana di architetti
volontari, per portare all’attenzione
temi come il benessere psicofisi-
46 CITY LIFE MAGAZINE N.34
co, la domotica, l’eco-sostenibilità,
la personalizzazione, la sicurezza,
l’arte e il design alla portata di tutti
in modo semplice, chiaro e diretto
senza alcuna imposizione di tipo
commerciale.
Agli architetti sono chiari gli elemen-
ti indispensabili per poter realizzare
quel processo virtuoso che por-
ta a risultati di qualità. Il Manifesto
dell’associazione Missione Archi-
tetto, condiviso dai soci degli Spa-
zioMiA, è una vera summa pratica
e applicabile a qualsiasi progetto
facilitando la comprensione delle
modalità per dirigersi con decisione
verso il risultato.
Ogni giorno, seguendo un calenda-
rio che verrà diffuso sia in loco che
sui siti internet dell’associazione,
saranno presenti uno o più architetti
presso l’ArchInfoPoint che presen-
teranno il proprio modo di intendere
l’Architettura Virtuosa.
Lo Spazio è stato concepito sia
come punto di incontro diretto tra
professionista e cliente sia come
punto di produzione informativa
WEB-TV e spazio mostra di pro-
getti personali. Un locale dell’Ar-
chInfoPoint è adibito a studio di
produzione video che lo stesso
professionista potrà utilizzare per
coinvolgere aziende di qualità, rac-
contare i suoi progetti, fare informa-
zione sull’architettura e generare
clip video da diffondere tramite i so-
cial network come Youtube, Linke-
din o Facebook. Quello che si vuole
proporre è un Professionista d’og-
gi, evoluto, capace e innovativo.
L’associazione è dotata di strumen-
ti tecnici, fisici e digitali. (Ipad, Fo-
toscanner 3D, drone, videomixer,
programmi e tanto altro) per poter
valorizzare al meglio l’operato e la
voglia di fare di tutti i soci.
Lo studio di registrazione video con
SMART CITY E SMART LAND 47
http://pro.infopage.com/CLM
luci, microfoni e teli per Chroma
Key è perfetto per realizzare video
da diffondere nei social, oggi sem-
pre più indispensabili, dove l’archi-
tetto può esprimere il suo pensiero
in modo libero valorizzando il ma-
nifesto associativo dell’architettura
virtuosa.
Il cittadino potrà così avvicinarsi
all’associazione anche per ave-
re pareri e informazioni gratuite su
come affrontare le difficoltà sia pra-
tiche che burocratiche. In questo
senso, una particolare attenzione
sarà rivolta a persone anziane, di-
versamente abili, famiglie con bam-
bini in difficoltà economica che dif-
ficilmente pensano che la strada
della qualità sia perseguibile con
l’aiuto dell’architetto.
Si parte a luglio con la presenza, il
mercoledì pomeriggio dalle 14.30
alle 19.00, dello Studio designvalley
(www.designvalley.it), il cui titolare,
l’arch. Roberto Fabio Vicamini, è
anche Presidente e fondatore del
network Missione Architetto.
Insieme con Deborah Prando, de-
sign manager dello studio che ha
sede a Desio, l’architetto presen-
terà, con l’ausilio di occhialini 3D e
con la realtà virtuale, la Casa Pro-
attiva capace di ridurre al minimo
i costi di gestione (grazie alla do-
motica e all’efficienza energetica)
e addirittura di produrre guadagni
per la famiglia, per la presenza nel
suo interno, di una Home suite, di
un Home restaurant e di una Home
gallery. In un’ottica di Sharing Eco-
nomy la casa può diventare, in que-
sto modo, luogo sia di benessere,
sia punto di espressione e di produ-
zione economica per la famiglia e i
suoi componenti. Lo studio Design-
valley propone di avvalersi di case
più grandi, più flessibili, più evolute,
più dinamiche perché capaci di au-
tofinanziarsi.
Nei prossimi mesi Lo SpazioMiA
Milano City, con il contributo vo-
lontario dei soci, si organizzerà per
mantenere aperto il punto informa-
tivo più giorni possibili, per render-
lo sempre più attivo e capace di
attirare l’interesse dei cittadini che
vogliono circondare la propria esi-
stenza di bellezza, di qualità e di
benessere.
L’Archinfopoint è a disposizione di
tutti i professionisti che credono
nella possibilità di migliorare l’ap-
proccio del cliente con l’architettura
e lo spazio che ci circonda.
48 CITY LIFE MAGAZINE N.34
Come le virtù di una persona con-
ducono al bene, così l’architettura
virtuosa conduce al benessere psi-
cofisico, questo in sintesi il concetto
di Architettura Virtuosa. L’associa-
zione Missione Architetto tramite il
Manifesto vuole portare le persone
a comprendere cosa occorre per
raggiungere il benessere vitale ne-
cessario per far sì che i luoghi ne
siano portatori sani.
Per farlo l’associazione vuole cre-
are una rete di associazioni territo-
riali, dette SpazioMiA + nome del
territorio di competenza, compo-
ste da professionisti eterogenei
capaci di trasferire le tematiche
presenti sul manifesto in ogni pro-
getto in cui si accingono a opera-
re.
Educare il cliente a volere il suo be-
nessere psicofisico è il mantra di
Missione Architetto da promuovere
tramite i progetti e le iniziative ter-
ritoriali mediante gli SpazioMiA. In
questa logica si colloca il funziona-
mento e la realizzazione dell’Archin-
fopoint di SpazioMiA Milano City.
COS’É L’ARCHITETTURA VIRTUOSA
SMART CITY E SMART LAND 49
DIGITAL
UTILITY
DIGITAL
UTILITY
LL
IoT e servizi avanzati per
città davvero smart.
La tecnologia è pronta
all’uso
Emanuele Martinelli
Intervista a Vincenzo Quintani,
Managing Director, Landis+Gyr Italia
CITY LIFE MAGAZINE N.3454
I
l progresso e l’innovazione tecnologica
sono elementi irrinunciabili nell’azione di
rilancio industriale, economico e, in ulti-
ma istanza, sociale di un Paese. In special
modo se essi puntano al miglioramento e
all’implementazione di infrastrutture e servizi
strategici, come nel caso delle reti. È indi-
spensabile, dunque, che i processi di inno-
vazione in ottica 4.0 coinvolgano anche la
distribuzione di elettricità, gas, acqua.
In questo senso, il meter e soprattutto la
sua versione “intelligente” (smart, per usare
un’espressione ormai diffusa) può dare il via
a un’azione di sistema e a strategie in gra-
do di guardare allo sviluppo tecnologico e a
un’integrazione delle reti e dei servizi avan-
zati.
Il contatore evoluto e digitale diviene punto
nevralgico o cuore di infrastrutture comples-
se la cui gestione integrata ed efficiente è
fondamentale per giungere a spazi urbani
sempre più smart.
E allargando il punto di osservazione si arriva
fino allo smart metering, quale pensiero che
sovrintende al contatore come strumento e
“visione” di un sistema di misura centralizzato
e automatizzato, basato sul principio dell’in-
novazione tecnologica. Elementi indispensa-
bili nell’ottica di dare vita a vere Smart City
quali risultato di un’integrazione armonica e
di un utilizzo intelligente di tecnologie sia nella
gestione e nell’erogazione dei servizi pubblici
sia nella realizzazione delle infrastrutture ne-
cessarie alla vita cittadina.
Di meter intelligente e delle possibili linee di
sviluppo nel nostro Paese, abbiamo parlato
con Vincenzo Quintani, Managing Director di
Landis+Gyr Italia azienda multinazionale che
si occupa di soluzioni tecnologiche per la ge-
stione delle reti e i contatori in tutto il mondo.
L’esperienza maturata dal vostro grup-
po a livello internazionale può influire
positivamente sulla transizione tecno-
logica nel nostro Paese?
Il nostro gruppo è presente in oltre 30 Paesi,
fra loro differenti per avanzamento tecnolo-
gico, approccio strategico e possibilità di in-
vestire risorse.
PeresempiolacollaborazionefraLandis+Gyr
e Tokyo Electric Power (TEPCO) ha portato
alla realizzazione della più estesa e avanzata
rete IoT mondiale. Nella capitale giapponese
sono stati fino ad ora installati oltre 10milioni
di smart meter – su un totale di 27 previsti
– tutti collegati in rete e in grado di trasferire
dati tra dispositivi a una velocità di 513 milio-
ni letture al giorno. A progetto ultimato la rete
di distribuzione dovrebbe essere capace di
gestire 6,5 milioni di eventi (demand/respon-
se) l’ora, oltre a trasferire più di 1miliardo di
letture al giorno dai numerosissimi dispositivi
presenti nell’area collegati per appunto, alla
rete Utility IoT più grande al mondo.
In Italia, tuttavia, soprattutto a causa di un
contesto normativo generale (non specifico
energetico) che incrementa enormemente la
complessità, non siamo ancora alle soglie di
una transizione così decisa verso l’Internet
delle Cose come accade in Giappone o in
alcuni casi negli Stati Uniti e Nord Europa.
E le utility italiane, che di questi cam-
biamenti saranno al centro, come si
stanno muovendo?
In Italia le utility sono molto attente al futuro e
all’evoluzione del business model, all’innova-
zione tecnologica, alla possibilità di introdurre
cambiamenti, analogamente a quanto avviene
nei Paesi sopra menzionati.
La differenza più evidente non riguarda le sin-
55DIGITAL UTILITY
gole realtà, quanto il sistema italiano, decisa-
mente più fermo, congelato o ingessato – se si
preferisce – all’interno di un framework norma-
tivo generale sotto certi aspetti decisamente
rigido. Ciò ricade negativamente sulla possibi-
lità di testare nuove tecnologie o intraprendere
strade verso business model alternativi.
In Italia, non solo ogni trasformazione, ma
anche ogni ipotesi di cambiamento trova un
cammino difficile, lungo e fatto di resistenze
di diversa natura; un tema che conoscia-
mo bene noi dello Smart Metering Group di
ANIE, di cui sono coordinatore. Un esempio?
Se si vuole costruire una rete di trasmissione
radio di 169 MHz su cui trasmettere i dati ri-
levati dai meter è necessario posizionare dei
concentratori che diffondano il segnale; tut-
tavia se l’installazione di questi apparecchi
necessita di lunghe pratiche burocratiche i
cui tempi di risposta sono oltre che dilatati
anche imprevedibili è chiaro che diventa dif-
ficile e oneroso fare dei test, provare a speri-
mentare vie nuove.
La riduzione del numero di gestori sta
rendendo più omogeneo il panorama
italiano delle aziende di pubblica utili-
tà?
Da un lato sì, specialmente se si guarda alle
grandi utility. Dall’altro non bisogna dimenti-
care che fattori come la posizione geografi-
ca, il clima e la conformazione del territorio
influiscono ancora fortemente sul quadro
delle medio-piccole, e sulla conseguente di-
somogeneità. I problemi che una utility elet-
trica deve affrontare su un’isola sono diversi
da quelli propri di una realtà che opera in
zone pianeggianti o in montagna.
Va da sé che le utility di taglia grande sono
più aperte e proiettate all’innovazione di
quelle medio-piccole, anche in forza delle
campagne di acquisizione e accorpamento
in atto in questi anni che hanno portato alla
formazione di soggetti sempre più grandi,
con maggior possibilità d’investimento.
In questo senso cosa offre Landis+Gyr
per il contesto italiano?
Landis nasce come produttore di contatori,
oltre 120 anni or sono. Una società con una
così lunga storia alle spalle non può che aver
conosciuto e affrontato diverse fasi evolutive.
CITY LIFE MAGAZINE N.3456
Oggi siamo certamente un solution provider,
cioè un’azienda che dopo aver ingegnerizza-
to reti e realizzato software – per utilizzare al
meglio i suoi specifici prodotti – ha sviluppato
competenze e servizi in grado di combinare
i due aspetti, fornendo soluzioni complete.
Tra i nostri clienti ci sono dunque le utility, alle
quali diamo assistenza in ogni ambito della
metrologia, dalla generazione del dato metro-
logico, alla manutenzione delle infrastrutture,
fino a quelli che chiamiamo MDM, acronimo
di Metering Data Management, cioè delle
piattaforme per la gestione dei dati metrolo-
gici e delle relative infrastrutture.
E la tecnologia?
Da parte nostra, le tecnologie, l’expertise
e l’esperienza ci sono. Le nostre soluzioni
PLC (Power Line Comunication) sono già
predisposte e ingegnerizzate per funziona-
re in logica IoT; esse possono essere una
base ottimale su cui innestare successivi
servizi in ottica Smart City, utilizzando per
esempio la sensoristica per lo sviluppo di
sistemi di smart parking. A questo proposi-
to, tornando al Giappone, la seconda fase
del progetto è molto orientata all’interazione
fra macchine e dispositivi. Tra le altre cose,
si prevede che per esempio alcune vending
machines siano in grado di “comunicare”
mediante l’infrastruttura di comunicazione
del metering e mandare informazioni sul loro
livello di riempimento alla centrale.
Con evidente ottimizzazione del ciclo di
riempimento stesso e di manutenzione
di ogni singola macchina.
Con il progresso raggiunto nella sensoristi-
ca, si potrebbe affermare che il limite ai ser-
vizi di smart metering è solo la fantasia.
57DIGITAL UTILITY
Abbiamo sviluppato dei tool altamente inge-
gnerizzati per aiutare le utility a gestire i loro
asset, come l’Advanced Grid Analytics, in
grado di identificare con le coordinate Gps
tutti gli apparecchi che ci sono sulla rete, di
ottimizzare la gestione della rete elettrica e
la distribuzione del demande response, fino
alla pianificazione di una manutenzione pre-
ventiva della rete per ridurre gli outage.
Avere una capacità di analisi dei dati in
chiave strategica diviene un elemen-
to fondamentale. Che valore aggiunto
date in questo senso alle utility?
La ricchezza di dati a disposizione e gli stru-
menti per raccoglierli testimonia che il tema
non è più tanto la generazione o la raccolta,
ma la correlazione e l’interpretazione analiti-
ca in vista di un uso strategico e intelligente.
L’esperienza di Landis+Gyr consente di
estrarre informazioni utili affinché i nostri
clienti siano in grado di prendere decisioni in
maniera più consapevole. Parliamo soprat-
tutto di manutenzione preventiva realizzata
grazie alla capacità predittiva che emerge
dall’analisi dei dati raccolti dalla rete. Il van-
taggio della nostra presenza internazionale e
della nostra storia così lunga è di poter ela-
borare e testare sul campo – negli Stati Uniti,
In Europa, in Giappone o in India tra gli altri
Paesi – la validità delle nostre soluzioni.
Know-how ed esperienza che ci consentono di
fornire servizi a valore aggiunto come quello per
esempio relativo alla protezione dei dati stessi,
attraverso azioni e soluzioni di cyber security. In
questo caso non si tratta solamente di una que-
stione tecnologica, ma anche di trasferimento
di conoscenze e buone pratiche di cui spesso
le utility – che gestiscono un’enorme quantità di
dati sensibili – hanno grande bisogno.
CITY LIFE MAGAZINE N.3458
Se l’aspetto tecnologico è di capitale
importanza, non va tuttavia dimenticato
quel- lo normativo-regolatorio, specie
quando si parla di bandi di gara. Cosa
ne pensa?
L’Autorità per l’energia con le sue delibere
incentiva l’installazione di infrastrutture di
grande qualità, promuovendo quelle azien-
de che realizzano soluzioni capaci di per-
formance superiori soprattutto a favore dei
consumatori. Tuttavia, nonostante questo,
alcune aziende tendono a valorizzare esclu-
sivamente il prezzo, al ribasso, anche per
tecnologia è ancora un criterio determinan-
te. È un discorso che in certa misura torna a
toccare il tema della difficoltà italiana a muo-
versi con una reale volontà di trasformazio-
ne, facendo prevalere posizioni di forte resi-
stenza ai cambiamenti.
I tanti dati raccolti sono spesso spar-
si, non raggiungibili e difficilmente uti-
lizzabili da altri soggetti. Specialmen-
te quando si tratta di realtà cittadine.
Enea sta promuovendo un tavolo di
convergenza su questo tema. Lei cosa
ne pensa?
È un tema complesso. Una piattaforma
unica, nazionale, credo non possa essere
realizzata attraverso un’azione normativa.
Piuttosto la politica o l’amministrazione
pubblica può fornire indicazioni, spinge-
re perché si realizzi un sistema comune,
interoperabile che garantisca la facile in-
tercambiabilità dei dati. Tuttavia chi dovrà
realizzarla sarà un soggetto che, oltre ad
avere le competenze tecniche necessarie,
dovrà conoscere ed essere presente sul
mercato.
59DIGITAL UTILITY
Progress and technological innovation are essential
elements of in the action of industrial, economic and,
ultimately, social revitalization of a country. Especial-
ly if they are aimed at improving and implementing
strategic infrastructures and services, as in the case
of networks. It is therefore essential that the innova-
tion processes in optics 4.0 also involve the distribu-
tion of electricity, gas and water.
In this sense, the meter and especially its “intelli-
gent” version (smart, to use a widespread expres-
sion) can initiate a system action and strategies
that are able to look at technological development
and a integration of advanced networks and ser-
vices.
The evolved and digital counter becomes a focal
point or the heart of complex infrastructures whose
integrated and efficient management is fundamental
for reaching ever smarter urban spaces.
And by widening the point of observation we reach
the smart mete- ring, as a thought that oversees
the counter as a tool and a “vision” of a centralized
and automated measurement system based on the
principle of technological innovation. Indispensable
elements in order to create true Smart Cities as a
result of a harmonious integration and intelligent use
of technologies both in the management and provi-
sion of public services and in the realization of the
infrastructures necessary for city life.
By intelligent meter and possible lines of development
in our country, we spoke with Vincenzo Quintani, Ma-
naging Director of Landis+Gyr Italia, a multinational
company that deals with technological solutions for the
management of networks and meters all over the world.
How much is Italy ready or willing to introduce
new technologies and therefore to revolutio-
nize industrial production or service delivery
from this perspective?
Our group is present in over 30 countries, different
from each other for technological advancement,
strategic approach and the possibility of investing
resources.
For example, the collaboration between Landis+Gyr
and Tokyo Electric Power (TEPCO) has led to the
creation of the world’s largest and most advanced
IoT network. In the Japanese capital, more than 10
million smart meters have been installed so far – out
of a total of 27 expected – all connected to the net-
work and able to transfer data between devices at
a speed of 513 million interval reads per day. Once
the project has been completed, the distribution net-
work should be able to manage 6.5 million events
(demand/response) per hour, as well as transferring
more than one billion readings per day from the nu-
merous devices connected to this world’s biggest
utility Internet of Things.
In Italy, however, above all because of a gene-
ral (non-specific energy) regulatory context that
greatly increases complexity, we are not yet on
the threshold of such a strong transition to the
Internet of Things as in Japan or in some cases
in the Member States United and Northern Eu-
rope.
IoT and advanced services for really smart
cities. The technology is read
Interview a Vincenzo Quintani, Managing Director,
Landis+Gyr
CITY LIFE MAGAZINE N.3460
And the Italian utilities, who will be at the cen-
ter of these changes, how are they moving?
In Italy, utilities are very attentive to the future and to
the evolution of the business model, to technological
innovation, to the possibility of introducing changes,
similarly to what happened in the aforementioned
countries.
The most obvious difference does not concern the
individual realities, but the Italian system, which is
decidedly more firm, frozen or plastered – if you
prefer – within a general regulatory framework that
in some respects is decidedly rigid. This is ne-
gatively affected by the possibility of testing new
technologies or embarking on alternative business
models.
In Italy, not only every transformation, but also
every hypothesis of change finds a difficult
path, long and made of different kinds of resi-
stance; a theme that we know well of the ANIE
Smart Metering Group, of which I am the coor-
dinator. An example?
If you want to build a radio transmission network of
169 MHz on which to transmit the data collected by
the meters, it is necessary to place concentrators
that spread the signal; however, if the installation of
these devices requires long bureaucratic procedu-
res whose response times are not only dilated but
also unpredictable it is clear that it becomes diffi-
cult and expensive to test, try to experiment with
new ways.
Is the reduction of the number of managers
making the Italian Panorama of public utility
companies more homogeneous?
On the one hand yes, especially if you look at the
big utilities. On the other hand, we must not forgot-
ten that factors such as the geographic position, the
climate and the conformation of the territory stron-
gly influence the medium-small companies and the
consequent differences. The problems that an elec-
tric utility must face on an island are different from
those of a reality that operates in flat areas or in the
mountains. It goes without saying that the utilities of
big size are more open and projected to the innova-
tion of the medium-small ones, also in strength of
the campaigns of acquisition and bundling in place
in these years which led to the formation of increa-
singly larger subjects, with MAG- Investment possi-
bilities.
In this sense, what does Landis+Gyr offer for
the Italian context?
Landis was born as a meter manufacturer over 120
years ago. A company with such a long history
behind can only have known and addressed seve-
ral evolution phases. Today we certainly are solution
providers, that is a company that after having me-
chanically built networks and realized software-to
make the most of its specific products-has deve-
lopped skills and services able to combine the two
aspects, providing complete solutions. Among our
clients there are therefore utilities, to which we give
assistance in every field of metrology, from the gene-
ration of the Metrological datum, to the maintenan-
ce of the infrastructures, up to those we call MDM,
acronym of Metering Data Management, that is of
platform me for the management of metrological
data and related infrastructures.
And what about technology?
From our part there are the technologies, the exper-
tise and the experience. Our PLC (Power Line Com-
munication) solutions are already predisposed and
engineered to function in an IoT logic; They can be
an optimal base on which to engage later services
in smart City optics, using for example the sensors
for the development of systems of smart par-king.
In this regard, returning to Japan, the second pha-
se of the project is very much oriented towards the
61DIGITAL UTILITY
interaction between machines and devices. Among
other things, it is expected that for example some
vending machines are able to “communicate” throu-
gh the infrastructure of communication of metering
and send information on their level of filling to the
control unit.
With clear optimization of the filling cycle itself
and maintenance of each individual machine.
With the progress achieved in the sensors, one could
say that the limit to the services of smart metering
is only the fantasy. We have developed highly en-
gineered tools to help utilities manage their assets,
such as Advanced Grid Analytics, able to identify
with GPS coordinates all the devices that are on the
network, to optimize the management of the elec-
trical network And the distribution of the demande
response, up to the planning of a preventive network
maintenance to reduce the outage.
Having a strategic key data analysis capacity
becomes an advantage element. What added
value do you give in this respect to utilities?
The big data quantity of data available and the to-
ols to collect them testifies that the theme is not so
much the generation or the collection, but the cor-
relation and interpretation analytes-CA In view of a
strategic and intelligent use.
The Landis+Gyr experience allows to extract useful
information so that our customers are able to make
decisions in a more conscious way. We are mainly
talking about preventive maintenance realized
thanks to the predictive capacity that emerges from
the analysis of the data collected by the network.
The advantage of our international presence and our
long history is to be able to process and test in the
field-in the United States, in Europe, in Japan or in
India among other countries-the validity of our solu-
tions.
Know-how and experience that enable us to pro-
vide value-added services such as that for exam-
ple data protection, through cyber security actions
and solutions. In this case, it is not just a question
of technology, but also a transfer of knowledge
and good practice, often used by utilities-which
are a huge amount of sensitive data-that are of
great need.
If the technological aspect is of paramount im-
portance, it should not be forgotten the nor-
mative-regulatory aspect, especially when it
comes to calls for tender. What do you think?
The authority for energy with its deliberations encou-
rages the installation of high-quality infrastructure,
promoting those companies that achieve solutions
capable of superior performance, especially in fa-
vour of consumers. However, in spite of this, some
companies tend to value only the price, downward,
even for technology is still a criterion determining-
interview you.
It is a speech that to some extent returns to touch
the theme of the Italian difficulty to move with a real
will of transformation, making prevail positions of
strong resistance to the changes.
The many data collected are often scatte-
red, unreachable and difficult to use by other
subjects. Especially when it comes to city re-
alities. Enea is promoting a convergence table
on this issue. What do you think?
It’s a complex theme. A single, national platform,
I believe, cannot be implemented through a regu-
latory action. Rather the policy or the public ad-
ministration can provide indications, to push for a
common, interoperable system to be realized that
guarantee an easy interchangeability of the data.
However, those who will have to realize it will be a
subject that, besides having the necessary techni-
cal skills, will have to know and be present on the
market.
Smart Utility Hub.
Nel cuore di Città Sostenibile
Le utility italiane di ogni dimensione rappresentano la possibilità concreta
per città e territori di trasformarsi in Smart City e Smart Land.
Per questo al centro di Città Sostenibile - padiglione tra i più innovativi di
Ecomondo Key Energy - saranno protagoniste quest’anno le imprese di
servizi di pubblica utilità.
Uno spazio realizzato in collaborazione con Energia Media in cui gli utility
top manager potranno confrontarsi su piani di sviluppo, servizi a valore
aggiunto forniti a cittadini e imprese; scambiandosi informazioni su best
practice e forme di finanziamento, per ragionare di innovazione, visioni,
presente e futuro.
Oltre allo spazio talk show, Smart Utility Hub sarà composto da desk a
disposizione delle utility che potranno in questo modo mettere in mostra
i propri servizi, attraverso varie forme di visibilità. Valorizzando non solo la
propria attività ma pure il proprio brand.
Ognuno dei 4 giorni di Smart Utility Hub sarà dedicato a un tema:
•	 Reti - illuminazione, elettricità, gas, acqua, rifiuti, infrastrutture IT
•	 Mobilità - elettrico, gas, nuovi servizi, sharing
•	 Energia - mix fonti, smart grid, efficienza e smart building, gnl per
sistemi chiusi
•	 Sicurezza - fisica, cyber security
Alcune tematiche saranno trasversali alle 4 giornate; tra queste: digitaliz-
zazione, modelli di Partenariato Pubblico Privato, bandi e finanziamenti,
comunicazione ai cittadini, piattaforme di monitoraggio, evoluzione degli
smart metering, data management, big data, formazione personale, in-
dustria 4.0.
Nell’area più Smart di Ecomondo - Key Energy 2018 si avvicenderanno
dunque manager, esperti, consulenti, rappresentanti di istituzioni e vi-
sionari, nonché fornitori di tecnologie che andranno a rafforzare il ruolo
stesso delle utility quale driver d’innovazione per il Paese.
A Rimini dal 6 al 9 novembre protagonisti i top manager delle utility italiane
Il territorio
connesso
al futuro.
un progetto speciale di:
6-9 novembre 2018 / Fiera di Rimini
Riqualificazione urbana, digital Innovation, mobilità e trasporto sostenibile.www.cittasostenibile.net
Smart Utility Hub
è un progetto di:
In collaborazione con:
Smart
Utility Hub.
Le utility
protagoniste
a Città Sostenibile.
Uno spazio
espositivo
e di confronto
per ragionare di
innovazioni, visioni,
presente e futuro.
Circular Smart City
Il territorio
connesso
al futuro.
un progetto speciale di:
6-9 novembre 2018 / Fiera di Rimini
Riqualificazione urbana, digital Innovation, mobilità e trasporto sostenibile.www.cittasostenibile.net
Smart Utility Hub
è un progetto di:
In collaborazione con:
Smart
Utility Hub.
Le utility
protagoniste
a Città Sostenibile.
Uno spazio
espositivo
e di confronto
per ragionare di
innovazioni, visioni,
presente e futuro.
Circular Smart City
La NIS è legge
Diego Gavagnin, ConferenzaCSE
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2018 il
Decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65 entrato in vigore il 24
giugno con pochissime integrazioni rispetto alla bozza. Per essere
operativo il provvedimento richiede però altri essenziali interventi
normativi. Le proposte di modifica inviate al Parlamento da
ConferenzaCSE – Energia Media
65DIGITAL UTILITY
L
o schema di decreto legislativo NIS
(qui il testo), approvato lo scorso 18
maggio dal Consiglio dei Ministri, è
diventato legge con la pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2018.
Il decreto ha assunto il numero 65/2018 ed
è entrato in vigore lo scorso 24 giugno.
Rispetto alla bozza il provvedimento defini-
tivo - come segnalato da Public Affair Advi-
sors - innalza gli oneri derivanti dagli articoli
7 (Autorità nazionali competenti e punto di
contatto unico) e 8 (Gruppi di intervento per
la sicurezza informatica in caso di inciden-
te - CSIRT) a 5.300.000 euro per il 2018 e
3.300.000 euro annui a decorrere dal 2019.
Inoltre, accogliendo una delle osservazioni
formulate dalla Commissione speciale della
Camera, all’articolo 8 comma 2 si introduce
la data del 9 novembre 2018 quale termine
ultimo per l’adozione del previsto decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri che do-
vrà disciplinare l’organizzazione e il funziona-
mento del CSIRT italiano. La data del 9 no-
vembre è la stessa entro la quale deve essere
definito l’elenco dei soggetti ai quali si applica
il provvedimento.
Nessuna modifica invece in tema di importi
delle sanzioni, come pure era stato richiesto
dalla Commissione parlamentare speciale del
Senato anche sotto pressione di alcune asso-
ciazioni dei consumatori e anche se il Comu-
nicato di Palazzo Chigi avesse dichiarato l’ap-
provazione finale del decreto “tenuto conto
dei pareri espressi dalle Commissioni speciali
della Camera dei deputati e del Senato della
Repubblica e dalla Conferenza unificata”.
Nel merito del provvedimento ConferenzaC-
SE – Cyber Security Energia aveva sugge-
rito alle Commissioni Speciali di Camera e
Senato di svolgere un ciclo di audizioni pri-
ma di formulare il previsto parere, chiedendo
anche di essere ascoltati. La risposta delle
Commissioni è stata negativa per motivi di
“urgenza” ma fu suggerito – in tempi brevis-
simi – di fornire contributi scritti.
Con la collaborazione dell’on. Massimo Arti-
ni, esperto della materia e già vice presidente
della Commissione Difesa della Camera nella
scorsa legislatura, abbiamo elaborato e in-
viato ai Relatori il documento di osservazioni
di seguito allegato, che però non è stato poi
discusso dagli organi parlamentari. A nostro
avviso sarebbe stato utile intervenire in que-
sta fase piuttosto che doverlo fare successi-
vamente con altri provvedimenti di legge. Qui
alleghiamo anche le osservazioni formulate
dalle Commissioni parlamentari (NIS Came-
ra, NIS Senato, NIS Conferenza Unificata) a
fronte però di un dibattito molto scarno.
La NIS prevede poi una serie di altri provve-
dimenti attuativi prima di essere operativa,
qui di seguito elencati.
Entro il 9 novembre 2018, con decreto del
Ministero dello sviluppo economico (Autorità
competente NIS per l’energia) si dovrà defi-
nire l’elenco delle società tenute a garantire
la sicurezza cibernetica dei servizi energetici
“essenziali” e obbligate a comunicare gli in-
cidenti occorsi. La NIS elenca dei criteri ge-
nerici per l’identificazione delle imprese.
Un secondo provvedimento, sempre entro il
9 novembre, riguarderà il funzionamento del
CSIRT (Gruppo di intervento per la sicurez-
za informatica in caso di incidente) l’organi-
smo preposto alle procedure di prevenzione
e gestione degli incidenti. Tra le imprese e il
CSIRT si frappongono le Autorità competen-
ti NIS (Ministeri di riferimento dei vari settori),
ma il suo ruolo operativo è centrale.
Il CSIRT sostituirà il CERT Nazionale e il CERT
CITY LIFE MAGAZINE N.3466
PA (il ruolo di indirizzo strategico è invece de-
mandato al DIS, Dipartimento Informazioni
Sicurezza, designato quale Punto Unico di
Contatto). Il funzionamento del CSIRT è fon-
damentale anche perché - a nostro giudi-
zio - alle Autorità Competenti NIS (Ministeri)
sono state assegnate risorse assolutamente
inadeguate (mentre sono incaricate sia delle
ispezioni sia delle procedure sanzionatorie).
Il terzo provvedimento atteso riguarda l’Ac-
cordo Governo, Regioni, Provincie Auto-
nome per la definizione dei criteri uniformi
nazionali per lo svolgimento di ispezioni e
verifiche per i settori acqua e sanità. Per gli
altri settori i criteri sono definiti dal CSIRT
(ma attuati dalle Autorità competenti).
Con un apposito DPCM dovrà poi essere
istituito presso la Presidenza del Consiglio
un Comitato tecnico di Raccordo per la col-
laborazione tra i vari soggetti incaricati del-
la NIS (Autorità competenti, Punto unico,
CSIRT, Regioni e Provincie autonome).
Il Punto di contatto unico entro il 9 agosto di
ogni anno deve poi trasmettere al Gruppo di
cooperazione internazionale una relazione in
merito alle notifiche ricevute. Entro il 9 novem-
bre 2018, in seguito ogni due anni, il Punto
di contatto unico deve anche trasmettere alla
Commissione Europea informazioni sull’attua-
zione della NIS, in particolare sull’identificazio-
ne degli operatori dei servizi essenziali.
Nulla è detto sulla collaborazione pubblico-
privato per la loro definizione e sulla pubbli-
cità da dare a questi atti.
67DIGITAL UTILITY
NIS. Le proposte ConferenzaCSE
a Governo e Parlamento
Contributo della società Energia Media, promotrice di ConferenzaCSE
- Cyber Security Energia, ai lavori della commissione speciale della
camera dei deputati sullo schema di decreto legislativo di attuazione
della direttiva (UE) 2016/1148 recante misure per un livello comune
elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’unione (Atto
n. 10) - 7 maggio 2018
P
remessa
La direttiva (UE) 2016/1148 del Parla-
mento europeo e del Consiglio, del 6
luglio 2016, recante misure per un livello co-
mune elevato di sicurezza delle reti e dei si-
stemi informativi nell’Unione (direttiva “NIS”)
costituisce uno dei pilastri del nuovo quadro
normativo UE in materia di cyber security,
unitamente alla Comunicazione della Com-
missione e del Consiglio del 5 luglio 2016
avente ad oggetto “Rafforzare il sistema di
resilienza informatica dell’Europa e promuo-
vere la competitività e l’innovazione nel set-
tore della cyber security”, e alla Decisione
della Commissione del 5 luglio 2016 relativa
all’istituzione di un partenariato pubblico-
privato contrattuale per la sicurezza infor-
matica;
Gli interventi in materia di cyber security
sono fondamentali sia per la Strategia per
il Mercato Unico Digitale, sia per l’Agenda
Europea per la Sicurezza. In linea generale, i
loro obiettivi sono rinvenibili nel rafforzamen-
to del livello di sicurezza delle reti e dei siste-
mi informatici nell’UE, nel consolidamento
della cooperazione tra gli Stati, nel favorire le
attività di ricerca e sviluppo, nella diffusione
tra le imprese e i cittadini della consapevo-
lezza dei rischi e della necessità di dotarsi di
adeguati strumenti di protezione;
Una parte rilevante del nuovo quadro nor-
mativo è rappresentata dagli obblighi in capo
alle imprese identificate come “operatori di
servizi essenziali”. In particolare, la direttiva
NIS prevede che gli Stati Membri adottino
misure tecniche e organizzative adeguate e
proporzionate alla gestione dei rischi posti
alla sicurezza delle reti e dei sistemi informa-
tivi utilizzati nella loro attività.
Adottare misure adeguate per prevenire e mi-
nimizzare l’impatto di incidenti a carico della
sicurezza della rete e dei sistemi informativi
utilizzati, al fine di assicurare la continuità di
tali servizi. Notificare senza ritardo all’autori-
tà competente o ad uno CSIRT (Computer
Security Incident Response Team - Gruppo
di intervento per la sicurezza informatica in
caso di incidente) gli eventi con un “impatto
rilevante” sulla continuità dei servizi essen-
ziali forniti.
Lo schema di decreto legislativo per il re-
cepimento nell’ordinamento italiano della
direttiva NIS è giunto purtroppo in estremo
ritardo, a Parlamento ormai sciolto. Il tempo
CITY LIFE MAGAZINE N.3468
non sarebbe mancato, visto che la direttiva
europea è stata emessa a luglio 2016, ma
evidentemente il tema della sicurezza ciber-
netica non è stato tra le priorità del governo.
Ciò nonostante, grazie proprio alla necessità
di recepire la normativa europea, finalmente
si adotta una dettagliata normativa naziona-
le che identifica le aree di interesse cyber in
tutti gli ambiti di fornitura di servizi essenziali
e digitali, e ci si predispone all’identificazione
delle infrastrutture critiche.
È questo un intervento “strategico” per la
sicurezza nazionale che avrebbe dovuto
essere completato molto tempo fa, ma che
fino ad oggi è sempre stato svolto solo par-
zialmente. Un elemento positivo stimolato
dalla direttiva NIS e attuato con lo schema di
decreto riguarda l’accorpamento del CERT
Nazionale e del CERT-PA, in un unico CSIRT
(Computer Security Incident Response
Team).
Purtroppo, anziché ristrutturare dalle fonda-
menta l’attuale architettura nazionale di si-
curezza cibernetica, cogliendo l’occasione
della direttiva NIS e adottare un approccio
onnicomprensivo alla materia, sembra si sia
deciso di adattare il recepimento della diret-
tiva al DPCM 17 febbraio 2017, concentran-
do nuove responsabilità sul DIS (Dipartimen-
to delle Informazioni per la Sicurezza), che
assume il ruolo di “punto di contatto unico”
previsto dalla direttiva, senza che si giunga
alla definizione di un’unica autorità compe-
tente per la sicurezza cibernetica nazionale.
La direttiva NIS avrebbe potuto essere l’oc-
casione per definire modalità e responsabili-
tà nel caso fosse necessaria una reazione nei
confronti dell’aggressore in caso di attacco.
Per di più nella definizione delle risorse da
assegnare al CSIRT-IT – ma anche alle Au-
torità competenti NIS - si prevede personale
sufficiente a garantire presenza 24h, ma non
si prevede come garantire un certo carico
di lavoro soprattutto in caso di emergenze
gravi. Ciò rappresenta un rischio, conside-
rato che questo organo dovrebbe coprire le
esigenze di sicurezza cyber delle PA e del-
le imprese nazionali. Peraltro è prevista una
clausola di salvaguardia che consente al
CSIRT di ignorare la valutazione di certi casi
se fosse troppo oneroso, ma questo appare
come un ulteriore rischio.
Riassumendo gli aspetti positivi del recepi-
mento, ci si trova finalmente davanti a una
dettagliata normativa nazionale che identifi-
ca le aree di interesse cyber in tutti gli am-
biti di fornitura di servizi essenziali digitali e
digitali, e si identificano, grazie anche agli
allegati della direttiva, le infrastrutture criti-
che peraltro da indicare puntualmente con
un successivo provvedimento. Si provve-
de all’accorpamento dei CERT-Nazionale e
CERT-PA in un unico CSIRT-IT. Appare ade-
guata la definizione normativa per la notifica
obbligatoria e volontaria degli incidenti.
C’è la definizione dell’unico punto di contat-
to imposto dalla NIS, identificato con il DIS,
che a questo punto diventa il reale gestore
di tutte le informazioni. Questa scelta, com-
prensibile per dare seguito alle salvaguardie
relative ai dati classificati, inserite pratica-
mente in tutti i capi del decreto, può rendere
difficoltosa la tempestiva condivisione di no-
tizie, dati e notificazioni che si è visto essere
stata, negli scorsi anni, la principale arma di
difesa. Perplessità suscita il ruolo del DIS di
interlocutore dell’organo europeo ENISA.
Restando sugli aspetti più critici dello sche-
ma di decreto, si rimarca l’assenza della de-
finizione di un’unica autorità competente,
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!
Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!

Contenu connexe

Similaire à Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!

Commercio Elettrico Marzo 2014
Commercio Elettrico Marzo 2014Commercio Elettrico Marzo 2014
Commercio Elettrico Marzo 2014CommercioElettrico
 
Smart city (M2M) L’una tira l’altra.
Smart city (M2M) L’una tira l’altra.Smart city (M2M) L’una tira l’altra.
Smart city (M2M) L’una tira l’altra.VideoBeet.TV
 
La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020
La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020
La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020Idelfo Borgo
 
Comunicato stampa di chiusura SMAU
Comunicato stampa di chiusura SMAUComunicato stampa di chiusura SMAU
Comunicato stampa di chiusura SMAUInnocenti Andrea
 
Company profile
Company profileCompany profile
Company profileGruppo TIM
 
Smau Bari 2010 Domenico Favuzzi
Smau Bari 2010 Domenico FavuzziSmau Bari 2010 Domenico Favuzzi
Smau Bari 2010 Domenico FavuzziSMAU
 
Commercio Elettrico agosto-settembre 2013
Commercio Elettrico agosto-settembre 2013Commercio Elettrico agosto-settembre 2013
Commercio Elettrico agosto-settembre 2013CommercioElettrico
 
Piano triennale informatica
Piano triennale informaticaPiano triennale informatica
Piano triennale informaticaGrimaldi Mario
 
Smart Building Expo 2023: in mostra il futuro dell’edilizia green e delle sma...
Smart Building Expo 2023: in mostra il futuro dell’edilizia green e delle sma...Smart Building Expo 2023: in mostra il futuro dell’edilizia green e delle sma...
Smart Building Expo 2023: in mostra il futuro dell’edilizia green e delle sma...News E-PR
 
Tlc 2025. Il futuro delle Telecomunicazioni e della trasformazione digitale i...
Tlc 2025. Il futuro delle Telecomunicazioni e della trasformazione digitale i...Tlc 2025. Il futuro delle Telecomunicazioni e della trasformazione digitale i...
Tlc 2025. Il futuro delle Telecomunicazioni e della trasformazione digitale i...Stefano Palumbo
 
Banda Ultra Larga - Comune di Bologna
Banda Ultra Larga - Comune di BolognaBanda Ultra Larga - Comune di Bologna
Banda Ultra Larga - Comune di BolognaAlberto Nuzzo
 
La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020
La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020
La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020Roberto Reale
 
"Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Part...
"Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Part..."Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Part...
"Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Part...Fabiola Gnocchi
 
Piano triennale ICT nazionale e relativo monitoraggio
Piano triennale ICT nazionale e relativo monitoraggioPiano triennale ICT nazionale e relativo monitoraggio
Piano triennale ICT nazionale e relativo monitoraggioAgenda digitale Umbria
 
Linee Strategiche - Piano Tech Business Roma 2030 (estratto, giugno 2021)
Linee Strategiche - Piano Tech Business Roma 2030 (estratto, giugno 2021)Linee Strategiche - Piano Tech Business Roma 2030 (estratto, giugno 2021)
Linee Strategiche - Piano Tech Business Roma 2030 (estratto, giugno 2021)Cristiano Alviti
 
Dl crescita comunicato del consiglio dei ministri
Dl crescita   comunicato del consiglio dei ministriDl crescita   comunicato del consiglio dei ministri
Dl crescita comunicato del consiglio dei ministriUnapass
 
Progetto ficep premio pa_sostenibile_2019
Progetto ficep premio pa_sostenibile_2019Progetto ficep premio pa_sostenibile_2019
Progetto ficep premio pa_sostenibile_2019AGID - CEF-FICEP
 
Smart city - “Una nuova lettura della città contemporanea”
Smart city - “Una nuova lettura della città contemporanea”  Smart city - “Una nuova lettura della città contemporanea”
Smart city - “Una nuova lettura della città contemporanea” Andrea Ramunno
 

Similaire à Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine! (20)

Commercio Elettrico Marzo 2014
Commercio Elettrico Marzo 2014Commercio Elettrico Marzo 2014
Commercio Elettrico Marzo 2014
 
Smart city (M2M) L’una tira l’altra.
Smart city (M2M) L’una tira l’altra.Smart city (M2M) L’una tira l’altra.
Smart city (M2M) L’una tira l’altra.
 
La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020
La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020
La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020
 
Comunicato stampa di chiusura SMAU
Comunicato stampa di chiusura SMAUComunicato stampa di chiusura SMAU
Comunicato stampa di chiusura SMAU
 
Company profile
Company profileCompany profile
Company profile
 
Smau Bari 2010 Domenico Favuzzi
Smau Bari 2010 Domenico FavuzziSmau Bari 2010 Domenico Favuzzi
Smau Bari 2010 Domenico Favuzzi
 
Commercio Elettrico agosto-settembre 2013
Commercio Elettrico agosto-settembre 2013Commercio Elettrico agosto-settembre 2013
Commercio Elettrico agosto-settembre 2013
 
Piano triennale informatica
Piano triennale informaticaPiano triennale informatica
Piano triennale informatica
 
Cs Porchietto E Banda Larga
Cs Porchietto E Banda LargaCs Porchietto E Banda Larga
Cs Porchietto E Banda Larga
 
Smart Building Expo 2023: in mostra il futuro dell’edilizia green e delle sma...
Smart Building Expo 2023: in mostra il futuro dell’edilizia green e delle sma...Smart Building Expo 2023: in mostra il futuro dell’edilizia green e delle sma...
Smart Building Expo 2023: in mostra il futuro dell’edilizia green e delle sma...
 
Tlc 2025. Il futuro delle Telecomunicazioni e della trasformazione digitale i...
Tlc 2025. Il futuro delle Telecomunicazioni e della trasformazione digitale i...Tlc 2025. Il futuro delle Telecomunicazioni e della trasformazione digitale i...
Tlc 2025. Il futuro delle Telecomunicazioni e della trasformazione digitale i...
 
Banda Ultra Larga - Comune di Bologna
Banda Ultra Larga - Comune di BolognaBanda Ultra Larga - Comune di Bologna
Banda Ultra Larga - Comune di Bologna
 
La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020
La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020
La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020
 
"Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Part...
"Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Part..."Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Part...
"Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Part...
 
Piano triennale ICT nazionale e relativo monitoraggio
Piano triennale ICT nazionale e relativo monitoraggioPiano triennale ICT nazionale e relativo monitoraggio
Piano triennale ICT nazionale e relativo monitoraggio
 
Linee Strategiche - Piano Tech Business Roma 2030 (estratto, giugno 2021)
Linee Strategiche - Piano Tech Business Roma 2030 (estratto, giugno 2021)Linee Strategiche - Piano Tech Business Roma 2030 (estratto, giugno 2021)
Linee Strategiche - Piano Tech Business Roma 2030 (estratto, giugno 2021)
 
Rapporto DESI 2022 italiano
Rapporto DESI 2022 italianoRapporto DESI 2022 italiano
Rapporto DESI 2022 italiano
 
Dl crescita comunicato del consiglio dei ministri
Dl crescita   comunicato del consiglio dei ministriDl crescita   comunicato del consiglio dei ministri
Dl crescita comunicato del consiglio dei ministri
 
Progetto ficep premio pa_sostenibile_2019
Progetto ficep premio pa_sostenibile_2019Progetto ficep premio pa_sostenibile_2019
Progetto ficep premio pa_sostenibile_2019
 
Smart city - “Una nuova lettura della città contemporanea”
Smart city - “Una nuova lettura della città contemporanea”  Smart city - “Una nuova lettura della città contemporanea”
Smart city - “Una nuova lettura della città contemporanea”
 

Plus de WEC Italia

World Energy Inside - Ottobre 2018
World Energy Inside - Ottobre 2018World Energy Inside - Ottobre 2018
World Energy Inside - Ottobre 2018WEC Italia
 
World Energy Inside - Settembre 2018
World Energy Inside - Settembre 2018World Energy Inside - Settembre 2018
World Energy Inside - Settembre 2018WEC Italia
 
World Energy Inside - Agosto 2018
World Energy Inside - Agosto 2018World Energy Inside - Agosto 2018
World Energy Inside - Agosto 2018WEC Italia
 
World Energy Leaders' Summit - World Energy Week - Milan 2018
World Energy Leaders' Summit - World Energy Week - Milan 2018World Energy Leaders' Summit - World Energy Week - Milan 2018
World Energy Leaders' Summit - World Energy Week - Milan 2018WEC Italia
 
Italian Energy Day - World Energy Week - Milan, 2018
Italian Energy Day - World Energy Week - Milan, 2018Italian Energy Day - World Energy Week - Milan, 2018
Italian Energy Day - World Energy Week - Milan, 2018WEC Italia
 
World Energy Inside - Luglio 2018
World Energy Inside - Luglio 2018World Energy Inside - Luglio 2018
World Energy Inside - Luglio 2018WEC Italia
 
World Energy Inside - Giugno 2018
World Energy Inside - Giugno 2018World Energy Inside - Giugno 2018
World Energy Inside - Giugno 2018WEC Italia
 
World Energy Week Milan 2018
World Energy Week Milan 2018World Energy Week Milan 2018
World Energy Week Milan 2018WEC Italia
 
World Energy Inside - Maggio 2018
World Energy Inside - Maggio 2018World Energy Inside - Maggio 2018
World Energy Inside - Maggio 2018WEC Italia
 
World Energy Inside - Aprile 2018
World Energy Inside - Aprile 2018World Energy Inside - Aprile 2018
World Energy Inside - Aprile 2018WEC Italia
 
World Energy Inside - Marzo 2018
World Energy Inside - Marzo 2018World Energy Inside - Marzo 2018
World Energy Inside - Marzo 2018WEC Italia
 
World Energy Inside - Febbraio 2018
World Energy Inside - Febbraio 2018 World Energy Inside - Febbraio 2018
World Energy Inside - Febbraio 2018 WEC Italia
 
World Energy Inside - Gennaio 2018
World Energy Inside - Gennaio 2018World Energy Inside - Gennaio 2018
World Energy Inside - Gennaio 2018WEC Italia
 
World Energy Focus - Dicembre 2017
World Energy Focus - Dicembre 2017 World Energy Focus - Dicembre 2017
World Energy Focus - Dicembre 2017 WEC Italia
 
World Energy Inside - Novembre 2017
World Energy Inside - Novembre 2017World Energy Inside - Novembre 2017
World Energy Inside - Novembre 2017WEC Italia
 
World Energy Inside - Ottobre 2017
World Energy Inside - Ottobre 2017World Energy Inside - Ottobre 2017
World Energy Inside - Ottobre 2017WEC Italia
 
World Energy Focus Annual 2017
World Energy Focus Annual 2017World Energy Focus Annual 2017
World Energy Focus Annual 2017WEC Italia
 
World Energy Inside - Settembre 2017
World Energy Inside - Settembre 2017World Energy Inside - Settembre 2017
World Energy Inside - Settembre 2017WEC Italia
 
World Energy Inside - Agosto 2017
World Energy Inside - Agosto 2017World Energy Inside - Agosto 2017
World Energy Inside - Agosto 2017WEC Italia
 
World Energy Focus - Agosto 2017
World Energy Focus - Agosto 2017World Energy Focus - Agosto 2017
World Energy Focus - Agosto 2017WEC Italia
 

Plus de WEC Italia (20)

World Energy Inside - Ottobre 2018
World Energy Inside - Ottobre 2018World Energy Inside - Ottobre 2018
World Energy Inside - Ottobre 2018
 
World Energy Inside - Settembre 2018
World Energy Inside - Settembre 2018World Energy Inside - Settembre 2018
World Energy Inside - Settembre 2018
 
World Energy Inside - Agosto 2018
World Energy Inside - Agosto 2018World Energy Inside - Agosto 2018
World Energy Inside - Agosto 2018
 
World Energy Leaders' Summit - World Energy Week - Milan 2018
World Energy Leaders' Summit - World Energy Week - Milan 2018World Energy Leaders' Summit - World Energy Week - Milan 2018
World Energy Leaders' Summit - World Energy Week - Milan 2018
 
Italian Energy Day - World Energy Week - Milan, 2018
Italian Energy Day - World Energy Week - Milan, 2018Italian Energy Day - World Energy Week - Milan, 2018
Italian Energy Day - World Energy Week - Milan, 2018
 
World Energy Inside - Luglio 2018
World Energy Inside - Luglio 2018World Energy Inside - Luglio 2018
World Energy Inside - Luglio 2018
 
World Energy Inside - Giugno 2018
World Energy Inside - Giugno 2018World Energy Inside - Giugno 2018
World Energy Inside - Giugno 2018
 
World Energy Week Milan 2018
World Energy Week Milan 2018World Energy Week Milan 2018
World Energy Week Milan 2018
 
World Energy Inside - Maggio 2018
World Energy Inside - Maggio 2018World Energy Inside - Maggio 2018
World Energy Inside - Maggio 2018
 
World Energy Inside - Aprile 2018
World Energy Inside - Aprile 2018World Energy Inside - Aprile 2018
World Energy Inside - Aprile 2018
 
World Energy Inside - Marzo 2018
World Energy Inside - Marzo 2018World Energy Inside - Marzo 2018
World Energy Inside - Marzo 2018
 
World Energy Inside - Febbraio 2018
World Energy Inside - Febbraio 2018 World Energy Inside - Febbraio 2018
World Energy Inside - Febbraio 2018
 
World Energy Inside - Gennaio 2018
World Energy Inside - Gennaio 2018World Energy Inside - Gennaio 2018
World Energy Inside - Gennaio 2018
 
World Energy Focus - Dicembre 2017
World Energy Focus - Dicembre 2017 World Energy Focus - Dicembre 2017
World Energy Focus - Dicembre 2017
 
World Energy Inside - Novembre 2017
World Energy Inside - Novembre 2017World Energy Inside - Novembre 2017
World Energy Inside - Novembre 2017
 
World Energy Inside - Ottobre 2017
World Energy Inside - Ottobre 2017World Energy Inside - Ottobre 2017
World Energy Inside - Ottobre 2017
 
World Energy Focus Annual 2017
World Energy Focus Annual 2017World Energy Focus Annual 2017
World Energy Focus Annual 2017
 
World Energy Inside - Settembre 2017
World Energy Inside - Settembre 2017World Energy Inside - Settembre 2017
World Energy Inside - Settembre 2017
 
World Energy Inside - Agosto 2017
World Energy Inside - Agosto 2017World Energy Inside - Agosto 2017
World Energy Inside - Agosto 2017
 
World Energy Focus - Agosto 2017
World Energy Focus - Agosto 2017World Energy Focus - Agosto 2017
World Energy Focus - Agosto 2017
 

Dernier

GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA SimoneGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA SimoneServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO RaffaeleGIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO RaffaeleServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO SerenaGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO SerenaServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA RobertoGIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA RobertoServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO AntonioGIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO AntonioServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI MassimoGIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI MassimoServizi a rete
 
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptxDescrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptxtecongo2007
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI AlessandroGIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI AlessandroServizi a rete
 
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptxPresentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptxfilippoluciani9
 

Dernier (9)

GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA SimoneGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO RaffaeleGIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
 
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO SerenaGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA RobertoGIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO AntonioGIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO Antonio
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI MassimoGIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
 
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptxDescrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI AlessandroGIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
 
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptxPresentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
 

Today the 2018 #worldenergyweek is on City Life Magazine!

  • 2.
  • 3. MOSTRA INTERNAZIONALE DELL’ACQUA TECNOLOGIE, TRATTAMENTI, DISTRIBUZIONE, SOSTENIBILITÀ www.accadueo.com TI ASPETTIAMO A BOLOGNA DAL 17 AL 19 OTTOBRE 2018 LA RISORSA GAS PROTAGONISTA DEL PROCESSO DI DECARBONIZZAZIONE A CH4 in esposizione le innovazioni protagoniste dei nuovi scenari energetici. Convegni e appuntamenti di formazione per capire i nuovi trend del settore, in collaborazione con CIG, Comitato Italiano Gas. an event by BolognaFiere spa Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna, Italia Show Office Piazza Costituzione 6 - 40128 Bologna, Italia Ph. +39 051 282865 - Fax +39 051 6374028 accadueo@bolognafiere.it IN CONCOMITANZA CON CON IL PATROCINIO DI
  • 4. Nord Italia, Open Fiber avanza Pietro Mezzi Sviluppo delle infrastrutture stradali e Self Driving Car Tiziana Fiorella e Gianluigi Delle Cave (Rödl & Partner) INDUSTRY4.0DIGITALUTILITYSMARTCITY CONTENTS 10 50 74 IoT e servizi avanzati per città davvero smart La tecnologia è pronta all’uso Emanuele Martinelli
  • 5. Il GIS per la gestione sostenibile dei centri storici Maria Cristina Fregni e Daniela Corsini (Politecnica) EDITORIALE Antiche ferrovie dismesse rivivono grazie a RFI Paolo Mezzi Nuove tecnologie e approccio sistemico all’efficienza energetica Vittorio Cossarini, Comitato tecnico Comunicazione Assoesco La NIS è legge Diego Gavagnin, ConferenzaCSE Innovazione fa rima con visione, progettazione e networking
  • 6. 6 CITY LIFE MAGAZINE N.34 Direttore Responsabile Emanuele Martinelli Direzione Editoriale Mauro Bozzola Comitato Scientifico Alessandro Gasparetto (Università di Udine), Giambattista Gruosso (Politecnico di Milano), Roberta Pezzetti (Direttore Centro Studi Smarter – Università dell’Insubria), Mauro Renna (Università Cattolica di Milano), Eleonora Riva Sanseverino (Università di Palermo) Advisory Panel Mauro Annunziato (Enea), Marcello Capra (Mise), Vittorio Cossarini (AssoEsco), Cecilia Di Stefano (Energia Maps), Raffaele Di Stefano (Energia Maps), Tiziana Fiorella (Rödl & Partner), Diego Gavagnin (Comunicare Energia), Cecilia Gatti (Arera), Nicoletta Gozo (Enea), Umberto Sampieri (Masai), Gianluca Spitella (Utilitalia), Marco Vecchio (Anie) Collaborano ai contenuti Beppe Albertoni, Paolo Mezzi, Pietro Mezzi, Paolo Negri Grafica Mariem Ben Mbarek (OndArt) City Life Magazine Copyright© Ediplan Editrice Pubblicazione registrata presso il Registro della stampa del Tribunale di Milano N° 478 del 21 dicembre 2012 codice ISSN 2283-6950 Diffusione 60.000 copie È vietata la riproduzione totale o parziale della rivista senza l’autorizzazione dell’Editore. Direzione e Redazione Energia Media Srl Via Soperga 16 - 20127 Milano Tel +39 02 78622540 Fax +39 02 78622540 redazione@citylifemagazine.net redazione@energiamedia.it Pubblicità adv@citylifemagazine.net Rivista fondata nel 2012 dalla casa editrice Ediplan e diretta fino a novembre 2018 da Roberto Maietti
  • 7.
  • 8. 8 CITY LIFE MAGAZINE N.34 Innovazione fa rima con visione, progettazione e networking Emanuele Martinelli C inque grandi eventi caratterizzeranno i mesi di ottobre e novembre 2018: “Smart District Smarter City” organizzato da Energia Media e Anie CSI; Accadueo a Bologna Fiere (acqua protagonista ma con un’importante sessione sul gas in collaborazione con il Comitato Italiano Gas) dal 17 al 19 ottobre; la V Conferenza Cyber Security Energia il 30 ottobre in Campidoglio a Roma e Città Sostenibile all’interno di Ecomondo Key Energy a Rimini dal 7 al 10 novembre. Quattro appuntamenti (del quinto parliamo qualche riga sotto) che non solo metteranno in stretto contatto gli operatori più evoluti con i propri target di riferimento, istituzioni comprese; ma che raccontano di un Paese capace di visione, progettazione, messa in rete di soggetti, dialogo sempre più proficuo tra pubblico e privato. City Life Magazine entrerà da protagonista (quindi con un supporto diretto) all’interno degli eventi citati con una copertura continua, dopo aver strutturato un rapporto progettuale sia con gli organizzatori che con alcune delle componenti – come Utilitalia e Federazione ANIE per esempio – che ne tracceranno le linee principali. I lettori, e parliamo dunque di imprese, istituzioni ed enti di ricerca, potranno utilizzare il Magazine per entrare in stretto contatto con tutti i partecipanti ai quattro eventi sopra elencati. EDITORIALE
  • 9. 9 L’ultimo, il quinto che sopra non ho citato, è quello che verrà organizzato da Energia Media in collaborazione con il Gruppo TEA a Mantova il 27 novembre e che chiude una prima fase dei lavori di Smart Land Italia. Il progetto dedicato allo sviluppo strategico dei territori italiani, vedrà un’evoluzione spinta a partire dai prossimi mesi; sul prossimo numero di City Life Magazine potremo entrare nei dettagli dell’iniziativa. Quello di Mantova sarà un evento particolarmente significativo perché traccerà un primo consuntivo dei due anni di esperienza sul tema dopo gli incontri organizzati a Pegognaga (MN), Varese, Como e Bari. Andando a meglio delineare soprattutto la parte progettuale, concreta che lascerà sui territori finora percorsi e su quelli in cui si andrà a operare. City Life Magazine diverrà a questo proposito uno strumento utile non solo agli operatori ma anche ai cittadini… ma di questo parleremo nelle prossime edizioni. Intanto ringraziamo chi ci ha dato fiducia in questi ultimi mesi apprezzando il lavoro svolto nei 6 anni di attività; il rilancio della testata passa soprattutto dal senso, dato dal ricco numero di lettori, che continua ad avere un lavoro di informazione dedicato all’innovazione, come si propone di fare con passione e competenza il nostro magazine.
  • 11.
  • 12. Nord Italia, Open Fiber avanza Pietro Mezzi Il ruolo di uno dei player nazionali infrastrutturali
  • 13. Per ridurre il digital divide e aderire agli obiettivi dell’Agenda digitale europea servono tecnologie e investimenti adeguati. I programmi di un operatore particolare dell’area settentrionale del Paese
  • 14. 14 CITY LIFE MAGAZINE N.34 P iù del 40% delle unità immobiliari del nostro Paese sono servite dalla ban- da ultra larga. Il 42,6%, per l’esat- tezza. Sono questi i dati presentati alla fine dello scorso anno dal ministero dello Svilup- po economico, il quale prevede un amplia- mento della diffusione fino ad arrivare, per quest’anno, al 62,5% e al 79% nel 2019. Nel 2020, come prevedono gli obiettivi del piano banda ultralarga, la copertura dovrà raggiungere il 100% delle case italiane, con una velocità di connessione di almeno 30 megabit al secondo. Questo almeno secon- do i piani del ministero. La realtà parla invece un’altra lingua, perché al 2020 la copertura sul totale sarà al mas- simo del 53,5%, lontana quindi dall’obiettivo dell’85% (per conoscere la situazione co- mune per comune si può consultare il sito www.bandaultralarga.italia.it, che si basa sui dati riportati dalle società di telecomunica- zioni; nda). Tra le Regioni meglio servite dalla banda ultralarga svetta su tutte la Puglia, con 70 abitazioni su 100 collegate; in fondo alla classifica c’è invece la Valle d’Aosta con un misero 10%. Per quanto riguarda le velocità di connes- sione, al 2017, delle circa 42 unità immobi- liari su 100 coperte con banda ultralarga, il 38,1% usufruisce della velocità minima di 30 megabit al secondo, il restante 4,6% di 100 megabit al secondo. Sul mancato raggiungimento degli obietti- vi europei relativo ai 100 megabit, pesa il nodo delle aree grigie, quelle aree cioè che non possono essere definite a fallimento di mercato in virtù della presenza di almeno una società che, in genere, opera attraver- so cavi in rame e non attraverso la fibra. Ed è proprio su queste aree, dove tra l’altro si concentra la maggior parte delle imprese, che è più difficile immaginare l’intervento dello Stato. Nel 2015, l’Italia, in coerenza con gli obiet- tivi dell’Agenda digitale europea al 2020, ha approvato la Strategia italiana per la banda ultralarga, attraverso la quale si intende co- prire, entro il 2020, l’85% della popolazione grazie a infrastrutture in grado di veicolare servizi a velocità pari e superiori a 100 Mbps. All’interno di questa strategia, il governo ita- liano ha inteso promuovere lo sviluppo della banda ultralarga attraverso la semplifica- zione del quadro normativo, la creazione di nuovi driver di sviluppo, l’utilizzo di incentivi fiscali, la riduzione dei costi di installazione. La strategia prevede anche le fonti di finan- ziamento: 5 miliardi di euro di fondi pubblici nazionali (3,5 miliardi provenienti dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020), 1,8 miliardi dai programmi operativi regionali e nazionali
  • 15. SMART CITY E SMART LAND 15 L’impegno Open Fiber in Italia con i due bandi Infratel (fonte Open Fiber).jpg del periodo 2014-2020, tra cui 230 milioni dal programma operativo nazionale imprese e competitività 2014-2020 (gli obiettivi del piano sono calcolati al netto delle cosiddette case sparse, circa duemilioni di unità immo- biliari che saranno raggiunte, entro i tempi previsti, da tecnologia alternativa in grado di garantire gli obiettivi comunitari; nda). Il ruolo di Open Fiber Open Fiber, uno dei player nazionali infra- strutturali, società che vede azionisti in for- ma paritetica Enel e Cassa depositi e pre- stiti, si occupa della realizzazione, gestione e manutenzione della rete in fibra ottica con la tecnologia Fiber to the Home (Ftth), una tecnologia in grado di garantire una con-
  • 16. 16 CITY LIFE MAGAZINE N.34 nessione ultra veloce con livelli di efficienza e affidabilità elevati. Open Fiber è attiva nel cosiddetto mercato all’ingrosso (wholesale) e offre l’accesso a tutti gli operatori di mer- cato interessati. Attualmente sono 271 i Comuni interessati dalla prima fase del piano di Open Fiber per un totale di 9,5 milioni unità immobiliari da raggiungere, grazie a un investimento di 3,9 miliardi di euro (il 90% del totale dovrà esse- re collegato entro il 2022). All’inizio di quest’anno, oltre alle città di To- rino, Milano, Bologna e Perugia, le unità im- mobiliari già cablate sono state 2,6 milioni, mentre in 94 comuni capoluogo le attività sono state avviate. Nel gennaio scorso, la società di Enel e Cas- sa depositi e prestiti ha siglato un accordo con Acea per lo sviluppo di una rete a ban- da ultralarga nella città di Roma, con una copertura prevista dal piano di 1,2 milioni di unità immobiliari e un investimento di 350 milioni di euro. Ma c’è di più. Open Fiber si è aggiudicata sia il primo che il secondo bando di gara Infratel per la realizzazione e la gestione di una rete pubblica a banda ultralarga: un piano che prevede di coinvolgere 6.753 comuni in 16 regioni italiane oltre alla provincia di Trento. Un intervento che interesserà 13,8 milioni di cittadini italiani, 9,3 milioni di unità immobi- liari e 500mila sedi di imprese e della pubbli- ca amministrazione. Una terza gara Infratel interesserà a breve anche Calabria, Puglia e Sardegna. Tra gli interventi più recenti vi sono quelli nel- le città di Como e Varese. Nella città laria- na, in attesa della stipula della convenzio- ne, l’investimento previsto di Open Fiber è di 12 milioni di euro per la realizzazione di un’infrastruttura che andrà a servire 33mila unità con 335 chilometri di cavi in fibra ottica realizzati. A Varese i lavori sono iniziati alla fine di novembre dello scorso anno e pre- vedono un investimento di 12 milioni di euro per un’infrastruttura che servirà 31mila unità abitative con 160 chilometri di cavi in fibra ottica.
  • 17. SMART CITY E SMART LAND 17 Da annotare anche ciò che sta avvenendo a Prato e a L’Aquila, città in cui Open Fiber ha avviato con Wind Tre una sperimentazione con la tecnologia 5G, il nuovo standard per la comunicazione mobile. Si tratta di un pro- getto che durerà fino al 2021 e consentirà di mettere le basi per la costruzione di una smart city in cui famiglie e imprese potran- no beneficiare di servizi innovativi nei settori della salute, della mobilità, della sicurezza e della prevenzione e gestione delle emer- genze. La sperimentazione, che coinvolge università, centri di ricerca e aziende, ha ca- ratteristiche di replicabilità a livello nazionale. Numerose altre sono le sperimentazioni che la società frutto della joint venture tra Enel e Cassa depositi e prestiti ha in corso. Tra le altre, a Roma con Acea nel campo dell’open innovation, è previsto il varo di una società dedicata alla smart city; a Prato, nel campo dell’industry 4.0, è in corso un’altra speri- mentazione per l’ottimizzazione delle reti di distribuzione e per la gestione della tecnolo- gia 5G nella gestione e il controllo dell’ener- gia distribuita, dell’efficienza energetica, dei sistemi di diagnostica delle macchine e della gestione del personale. Con l’Asl di Prato, nel settore dell’e-health, è avviato un progetto di monitoraggio della popolazione anziana con sensoristica IoT, con l’obiettivo di rendere l’assistenza sanita- ria più efficiente e conveniente. Nel campo della mobilità, con Anas è par- tito un progetto di smart road con l’utilizzo di sensori per lo scambio di informazioni nel campo della mobilità. Non mancano infine applicazioni e progetti nel campo culturale (Firenze), del turismo (Rimini), dell’agricoltura (Ferrara) e della digitalizzazione della pubbli- ca amministrazione (Perugia). “Il nostro – afferma Roberto Gallo, responsa- bile per Open Fiber del Nord Italia – è un’o- perazione a rischio di impresa. Noi siamo una società mista pubblico-privata, nata nel 2015 su iniziativa di Enel e Cassa depositi e prestiti. Enel ha una struttura tecnica capa- ce, diffusa in modo capillare sul territorio na- zionale; Cassa depositi è invece il soggetto
  • 18. 18 CITY LIFE MAGAZINE N.34 Le tecnologie esistenti: Adsl, Fttc e Ftth (fonte Open Fiber) finanziario dell’operazione, che però porta con sé una società, Metroweb, che ha già lavorato per realizzare la fibra ottica a Mila- no, Bologna e Torino. Quindi, siamo una so- cietà con competenze tecniche e finanziarie allo tesso tempo, che conosce bene il terri- torio su cui deve operare. Nel 2017, attraverso un bando ministeriale, si è manifestata per noi l’opportunità di rea- lizzare la rete nella aree a fallimento di mer- cato, quelle zone composte soprattutto da case sparse o a bassa densità di popolazio- ne. Il Mise ha lanciato quattro bandi di gare, due di questi se li è aggiudicati Open Fiber. Noi agiamo, secondo i casi, in una doppia veste: di realizzatori della rete e di conces- sionari della rete stessa, in base al fatto che l’area sia a successo o a fallimento di mer- cato”. Siamo di fronte a un’operazione tecnologica e finanziaria di alto valore sociale, che spes- so non viene capita dagli amministratori lo- cali. “Purtroppo è così – continua Gallo –. Molto spesso, gli amministratori delle città su cui investiamo non colgono la rilevanza sociale della nostra operazione. Spesso confondo- no il nostro intervento come l’occasione per
  • 19. SMART CITY E SMART LAND 19 rifare gli asfalti cittadini oppure la rallentano perché temono i riflessi negativi degli inevita- bili scavi che dobbiamo operare”. Un problema analogo lo si registra anche con gli amministratori condominali. “La nostra rete arriva fino all’abitazione – fa rilevare Antonio Chiesa, regional manager della Lombardia per Open Fiber – e spes- so ci scontriamo con la mancanza di cultura tecnica degli amministratori di condominio, che vedono nel nostro lavoro solo un pro- blema e non ne colgono invece le grandi op- portunità”. Ma chi sono i concorrenti di Open Fiber? “Noi siamo un operatore un po’ particola- re – sottolinea Chiesa –. Il nostro compito è vendere la fibra ottica all’ingrosso. Il nostro business è affittare la rete e tra i nostri clien- ti figurano operatori delle telecomunicazio- ni come Vodafone, Tiscali, Wind. Telecom è un nostro concorrente quando decide di costruirsi la propria rete, là dove non esiste. Ma ciò che va colto è anche un altro aspet- to. Noi utilizziamo la tecnologia Ffth, Fiber to the Home, differente da quelle Adsl e Fttc, utilizzate da altri operatori. La differenza sta anche in questo importante aspetto tecno- logico”.
  • 20. Sviluppo delle infrastrutture stradali e Self Driving Car Tiziana Fiorella e Gianluigi Delle Cave (Rödl & Partner) Il Decreto Smart Road
  • 21. SMART CITY E SMART LAND 21 L ’Italia è pronta alla sperimentazione di nuove soluzioni tecnologiche per l’a- deguamento del tessuto stradale na- zionale e l’introduzione dei cosiddetti servizi di connettività V2X, fondamentali per la dif- fusione delle auto c.d. “a guida autonoma”. Nella Gazzetta Ufficiale n. 90 dello scorso 18 aprile, infatti, è stato pubblicato il decreto ministeriale 28 febbraio 2018 (c.d. Decreto Smart Road), attuativo delle numerose di- sposizioni della Legge di Bilancio 2018 che mirano all’ammodernamento e all’adegua- mento tecnologico di tutta la rete stradale italiana all’insegna della digital tansforma- tion. Il decreto, in buona sostanza, si sviluppa su due direttrici principali: (1) la realizzazione di “strade connesse”, attraverso una serie di strumenti debitamente elencati e definiti dalla novella normativa, e (2) l’introduzione e la sperimentazione del self driving car, disci- plinato da disposizioni particolarmente pun- tuali e stringenti. L’obiettivo è quello di tra- sformare l’odierno tessuto stradale in smart roads, caratterizzate da tecnologie, funzioni e servizi che intervengono sulla manuten- zione e gestione dell’infrastruttura stradale, migliorandone l’efficacia, diminuendo i costi nell’intero ciclo di vita e aumentando la resi- lienza. Nello specifico, viene innanzitutto cristalliz- zata la definizione di smart road; e infatti l’ar- ticolo 2 del decreto la definisce come “infra- struttura stradale per la quale è compiuto un processo di trasformazione digitale orienta- to a produrre piattaforme di osservazione e monitoraggio del traffico, modelli di elabora- zione dei dati e informazioni, servizi avanzati ai gestori delle infrastrutture, alla pubblica amministrazione e agli utenti della strada”. Dunque, il processo di digital tansformation “da strada a smart road” – secondo quanto previsto dal §3 dell’Allegato Tecnico al de- creto – partirà dapprima con lo sviluppo del- le infrastrutture della TEN-T (Trans-European Network – Transport), nuove o esistenti, per poi estendersi progressivamente a tutte le infrastrutture identificate dal PGLT (Piano Generale dei Trasporti e della Logistica) del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti. In estrema sintesi, lo sviluppo delle smart roads sarà applicato gradualmente a partire dalle infrastrutture autostradali, prevedendo – entro il 2025 per le autostrade ed entro il 2030 per gli impianti stradali diversi da que- ste ultime – l’implementazione dei servizi fi- nalizzati alla deviazione dei flussi automobili- stici, al controllo degli accessi, alla gestione dei punti di rifornimento ed all’aumento del numero di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. L’Allegato Tecnico al Decreto Smart Road, proprio al fine di creare un “ecosistema tec- nologico favorevole per l’interoperabilità tra infrastrutture e veicoli di nuova generazione, per l’adeguamento delle infrastrutture alle nuove richieste di mobilità da parte dei viag- giatori e per la realizzazione di servizi inno- vativi”, descrive ed elenca, in maniera detta- gliata, le specifiche tecniche e funzionali che dovranno necessariamente essere installate per garantire il funzionamento del sistema di connettività stradale. I sistemi di connessione, nello specifico, si declineranno nella realizzazione di punti di accesso hotspot Wi-Fi per i cittadini all’inter- no delle aree di sosta, misure per la comuni- cazione di dati a elevato bit-rate, servizi per lo sviluppo del c.d. Internet of Things – IoT e sistemi di rilevazione del traffico e del meteo
  • 22. 22 CITY LIFE MAGAZINE N.34 capaci di fornire previsioni a medio-breve termine, dando la possibilità al gestore/con- cessionario dell’infrastruttura di evitare con- gestioni e di deviare il traffico – se necessa- rio – sulla rete stradale secondaria. Decisamente rivoluzionari – per la tecnologia innovativa che disciplinano – sono gli articoli 9-19 del decreto, relativi alla sperimentazio- ne sul territorio nazionale dei veicoli a guida autonoma. In estrema sintesi, i veicoli “driverless” po- tranno essere sperimentati sulle strade pub- bliche dai costruttori, dagli istituti universitari e dagli enti di ricerca previamente autorizzati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Tra- sporti. Ai sensi degli articoli 9 e 11 del decreto, l’i- stanza di autorizzazione dovrà obbligatoria- mente indicare (i) il proprietario del veicolo ai fini della responsabilità civile; (ii) gli ambiti stradali oggetto della sperimentazione; (iii) la documentazione atta a comprovare il nul- la osta da parte dell’ente proprietario della strada; (iv) le condizioni esterne, metere- ologiche e di visibilità delle condizioni delle strade e del traffico in cui la sperimentazione può essere effettuata. Per garantire la piena sicurezza delle opera- zioni di sperimentazione del self driving car, è richiesta dal decreto anche la dimostrazio- ne documentale dell’idoneità del veicolo alla gestione di situazioni di guida tipiche e alla interazione con gli utenti stradali, la descri- zione dei rischi connessi all’uso del veicolo e le relative contromisure previste, le prote- zioni di sicurezza per impedire accessi non autorizzati ai sistemi informatici interni, e – ai
  • 23. SMART CITY E SMART LAND 23 sensi dell’articolo 19 del decreto – la conclu- sione di un contratto di assicurazione speci- fico per i veicoli driverless. Secondo quanto disposto dall’articolo 9 del decreto, i veicoli così autorizzati, dovranno essere iscritti in un apposito registro e mu- niti di contrassegno speciale e targa di pro- va secondo le modalità indicate dal relativo Allegato Tecnico. Inoltre, durante la fase di sperimentazione, dovrà essere nominato un Supervisore del veicolo, il quale dovrà esse- re in possesso di appositi requisiti e certifi- cazioni. Tra gli obblighi del titolare dell’autorizzazio- ne (valida per un anno ma rinnovabile), viene espressamente prevista la redazione di un rapporto dettagliato da produrre al MIT, con l’indicazione su eventi o problematiche che hanno coinvolto il sistema del self driving car. L’autorizzazione potrà essere sospesa o revocata in caso di rischi alla sicurezza della circolazione. Nonostante gli oneri amministrativi par- ticolarmente severi – in alcune dispo- sizioni – per la sperimentazione di tale tecnologia innovativa, sembra prudente e allo stesso tempo pionieristico l’inter- vento del legislatore, che ha cercato di bilanciare le esigenze di trasformazione tecnologica delle infrastrutture stradali e di innovazione con i principi di estrema sicurezza che devono necessariamente connotare la materia. Bisognerà atten- dere l’applicazione delle disposizioni del decreto per poter valutare se tale bilan- ciamento è stato correttamente realizza- to dal legislatore o se rimarrà una – man- cata – rising star.
  • 24. 24 CITY LIFE MAGAZINE N.34 L a Sicurezza di macchine e impianti è tema fondamentale per garantire la sicurezza de- gli operatori. A essa Phoenix Con- tact dedica il suo nuovo program- ma Digital Safety Solutions. Le competenze specifiche in ambi- to Sicurezza del macchinario e degli impianti sono un patrimonio in con- tinua evoluzione, poiché i concetti alla base della materia, legati al pro- gresso tecnologico e alle mutazioni del contesto sociale, sono tutt’altro che statici e consolidati. Lo “stato dell’arte” cui fare riferimen- to per una corretta progettazione in sicurezza può quindi mutare an- che molto rapidamente, così come Digital Safety Solutions Il nuovo programma di consulenza e servizi in ambito sicurezza
  • 25. SMART CITY E SMART LAND 25 riflesso nei contenuti nelle norme tecniche, obbligando gli esperti e i responsabili Safety a uno sforzo continuo di aggiornamento. Consapevole dell’importanza e della necessità di un approccio professio- nale alla sicurezza, Phoenix Contact si è strutturata con un team dedi- cato, competente e qualificato, che oggi è a disposizione degli operatori per affiancarli nella gestione di tutte le problematiche legate alla sicurez- za di macchine e impianti. Il team dispone di una consolida- ta esperienza frutto di decenni di partecipazione a comitati norma- tivi internazionali e ad una lunga attività sul campo, nei processi di progettazione, produzione, valida- zione e certificazione di macchine e impianti. L’expertise dei membri del team è attestata da qualifiche e certificazioni rilasciate dal prima- rio ente multinazionale TÜV. Inoltre, le competenze trasversali presenti all’interno dell’azienda, consentono di integrare in questo campo con- cetti e soluzioni innovativi, sviluppati anche in altri ambiti, per contribuire a una maggiore efficacia del livello di sicurezza globale per gli opera- tori. È da queste competenze specia- listiche che nasce Digital Safety Solutions, il progetto sulla sicurez- za dedicato al mercato italiano per supportare gli operatori nella ge- stione della sicurezza di macchine e impianti lungo tutto il loro ciclo di vita con attività, tra l’altro, di Assessment, Engineering Review, Remediation, Validation. Digital Safety Solutions si pone l’o- biettivo ambizioso di aiutare i propri clienti a sviluppare le competen- ze specifiche e di supportarli nella scelta delle metodologie adeguate alla realizzazione o al mantenimen- to di macchine e impianti sicuri. Phoenix Contact non offre sola- mente una semplice consulenza, ma un approccio completo, un pro- gramma organico che alla consu- lenza affianca il servizio, il supporto nella realizzazione applicativa e le attività di formazione, in base alle reali necessità. Digital Safety Solutions fornisce un servizio che garantisce il massimo li- vello possibile di personalizzazione: un vero e proprio partner insieme cui individuare, definire e costruire un percorso di crescita estrema- mente mirato, in funzione di quelle che sono le esigenze specifiche, di- verse da azienda ad azienda.
  • 26. Il GIS per la gestione sostenibile dei centri storici Maria Cristina Fregni e Daniela Corsini (Politecnica) Governare la complessità
  • 27. Il centro storico di Mantova è uno dei casi pilota del progetto Bhenefit. Se questa importante fase di test risulterà positiva, da questa discenderanno linee guida, attività di formazione sul GIS, suggerimenti e indicazioni. I centri storici sono complessi meccanismi dinamici: servono pertanto strumenti ICT in grado di gestire molteplici informazioni, sia geometriche che descrittive, e in cui i dati possano essere aggiornati nel tempo. Gli strumenti GIS rispondono a tutte queste esigenze: l’articolo ne traccia una breve evoluzione a partire dal concetto di Overlay Mapping e illustra potenzialità e limiti attraverso una applicazione concreta, legata al progetto europeo B.h.EN.E.F.I.T. e alle sfide che questo si pone
  • 28. 28 CITY LIFE MAGAZINE N.34 Il Map Layering Concept di McHarg e le sue quattro M: Measurement, Mapping, Monitoring e Modeling. Partendo da questo schema, il GIS permette combinazioni illimitate di attributi mappabili, arbitrariamente pesati ed elettronicamente combinati. Fonte: rielaborazione propria. I l governo dei centri storici è un complesso meccanismo dinamico. Molti sono i temi che devono essere affrontati, altrettante le analisi settoriali condotte, senza dimenticare che i fenomeni che li riguardano non sono statici ma evolvono nel tempo, e che tutte le decisioni prese hanno numerosi effetti. Cal- zante risulta pertanto la metodologia dell’O- verlay mapping: l’applicazione originale di Mc Harg era ancora una tecnica manua- le, ma fa comprendere come sia possibile mettere a sistema più temi e come le analisi possano diventare un elemento su cui fon- dare la progettazione e la gestione di un ter- ritorio. Questa metodologia è stata presente negli strumenti GIS (acronimo di Geographic Information System) sin dalla loro nascita: sono per questo motivo gli strumenti perfetti per gestire la complessità di sistemi in mo- vimento. Limite del GIS è quello di essere ancora troppo tecnico, per cui diventa diffi- cile utilizzarlo come base per il confronto tra più settori, enti e soggetti pubblici e privati. Il progetto europeo B.h.EN.E.F.I.T. (Built He- ritage, Energy and Environmental - Friendly Integrated Tools for the sustainable mana- gement of Historic Urban Areas) si pone la sfida di superare questi limiti e di testare se una interfaccia più user friendly del GIS possa effettivamente costituire un contesto in cui i diversi saperi interagiscono misuran- dosi reciprocamente attraverso il dialogo.
  • 29. SMART CITY E SMART LAND 29 L’articolo illustra la metodologia dell’overlay mapping, poi ripercorre velocemente l’evo- luzione degli strumenti GIS fino a illustrarne i limiti attuali. Infine si descrivono i due esempi di utilizzo che si stanno testando all’interno del progetto B.h.EN.E.F.I.T. Negli anni Sessanta l’architetto paesaggista Ian L. Mc Harg, impegnato a studiare il modo migliore per progettare nuove autostrade nuocendo il meno possibile alla conservazio- ne del patrimonio naturale e della biodiversi- tà, mise a punto un’analisi di idoneità tramite una tecnica di sovrapposizione di mappature tematiche che denominò “overlay mapping”. Il metodo consiste nell’identificare i valori (sto- rici, idrologici, panoramici, ricreativi, residen- ziali, faunistici, forestali, istituzionali) dell’area interessata e redigere per ciascuno una car- ta, su supporto trasparente, in tonalità di gri- gio che rappresentino il grado di importanza di ogni area in relazione al costo sociale in oggetto. Più scuro è il tono del retino, più alto è il costo (economico, sociale, ambientale) in quell’area. Sovrapponendo le diverse carte si ottiene un elaborato che contiene tutti i co- sti sociali e che consente di vedere dove nel territorio alcuni fenomeni si concentrano. Nel caso applicativo di Mc Harg, emerge dove il tracciato dell’autostrada avrebbe provocato maggiori danno e quali valori avrebbe distrut- to (campiture più scure = maggior costo so- ciale) e dove sarebbe invece stato possibile arrecare il minor danno (colori più chiari = mi- nor costo sociale). La metodologia di “map layering” di Mc Harg permette di misurare, mappare, monitorare e modellare il territorio. In quegli stessi anni, in Nord America pia- nificatori e informatici stavano indagando le possibilità di utilizzare gli elaboratori elet- tronici per le analisi geografiche. Le due ini- ziative principali, cui si attribuisce la nascita dei GIS, furono lo sviluppo di un software commerciale negli Harvard Laboratory for Computer Graphics and Spatial Analysis e il Canada Geographic Information System. Le metodologie alla base di queste esperienze erano valide e innovative, ma le tecnologie informatiche non erano ancora pienamente in grado di supportarle. Fu solo negli anni Settanta che venne prodotto il primo vero software GIS commerciale, ODYSSEY, che introduceva il concetto di struttura topolo- gica di dati e acquisiva il concetto di overlay mapping di Ian L. Mc Harg. In Italia il GIS è arrivato negli anni Novanta (Provincia di Bologna 1994) e sta vivendo in questi anni un momento di forte sviluppo: la maggior parte dei Ministeri, delle Regioni e delle Provincie italiane sono forniti di Sistemi Informativi Territoriali e sono state implemen- tate importanti banche dati geografiche. Gli strumenti GIS sono progettati per riceve- re, immagazzinare, elaborare, analizzare, ge- stire e rappresentare dati di tipo geografico. Questi sistemi consentono di associare dati e caratteristiche ad un luogo fisico preciso (georeferenziazione) si ha così “la possibilità di integrare i risultati delle comuni operazioni su database, come interrogazioni e indagi- ni statistiche, ai benefici di visualizzazione e analisi geografica offerti da carte interattive” (Garau, 2013). In questo modo diventa pos- sibile integrare informazioni da diverse disci- pline così da supportare nelle decisioni chi è preposto al governo del territorio o ad altre attività inerenti. Il processo di overlay mapping non è esclu- sivo del GIS: anche i sistemi CAD, ad esem- pio, supportano la sovrapposizione di layer. Ciò che è tipico del GIS, e molto impor- tante nell’overlay mapping, è la capacità di generare nuovi dati come prodotto di layer esistenti. Per fare un esempio si può citare l’interessante esperienza nata dalla collabo-
  • 30. 30 CITY LIFE MAGAZINE N.34 Anche la comunità può contribuire, con i dati in suo possesso, all’implementazione del database GIS. Schulze-Wolf T. 2007, rielaborazione propria razione tra l’Istituto Superiore per la Prote- zione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l’I- stituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR). Grazie agli strumenti GIS è stato possibile elaborare una stima prelimi- nare dei beni culturali esposti a rischio idrau- lico e da frana. Nello specifico è stata con- dotta in GIS un’analisi spaziale di più strati informativi: pericolosità – spaziale o relativa – da frana (fonte Progetto Inventario Feno- meni Franosi in Italia); fasce di pericolosità Idraulica (fonte PAI); Beni Culturali esposti e loro vulnerabilità (progetto Carta del Rischio) (Spizzichino et al., 2013). Il governo dei centri storici è un complesso meccanismo dinamico: la conoscenza del contesto strutturata con tecnologie GIS è in grado di gestire la complessità delle in- formazioni, supportare i processi decisionali e i dati possono essere aggiornati nel tem- po. Per questo il GIS si configura potenzial- mente come uno strumento ideale per la gestione sostenibile dei centri storici. At- tualmente però la maggior parte dei sistemi informativi territoriali è gestita mediante sof- tware GIS di comprensione non immediata al personale non tecnico e specializzato, che difficilmente possiede lo strumento, an- cor più difficilmente è capace di consultarlo e quasi mai riesce implementarlo con i dati in suo possesso. Qui entra in gioco la sfida del progetto B.h.EN.E.F.I.T.: esso infatti si prefigge di individuare e sperimentare so- luzioni ICT capaci di estendere il numero di utenti dei sistemi GIS anche tra non- tecnici, per favorire il confronto tra soggetti e uffici differenti. Rendere gli strumenti GIS più user friendly significa non solo semplificare la redazione dei procedimenti pianificatori, ma soprat- tutto costituire un contesto in cui i diversi saperi interagiscono misurandosi recipro- camente attraverso il dialogo (Campagna M. 2004). Anche la comunità può diventare attore partecipe: i cittadini (proprietari, resi- denti, imprenditori) possono usufruire delle informazioni divulgate da amministrazioni ed enti e inserire i dati in loro possesso in un
  • 31. SMART CITY E SMART LAND 31 database sicuro governato da una cabina di regia guidata dall’amministrazione stessa (Schulze-Wolf T., 2007) All’interno del progetto europeo B.h.EN.E.F.I.T. si stanno ora costruendo due casi pilota per testare la validità degli applicativi GIS e WebGis a supporto della gestione dei centri storici. I comuni di Man- tova (Italia) e Poprad (Slovacchia) testeranno questi strumenti ICT per verificarne poten- zialità, limiti e sviluppi. In particolare, Mantova si concentrerà sulla percezione e sul monitoraggio del degrado di ambiti, spazi pubblici ed edifici del centro storico. Verranno raccolti, attraverso cam- pagne di rilievo predisposte ad hoc, dati che censiscano l’utilizzo dei piani terra degli edifi- ci, la percezione di sicurezza degli stessi e lo stato di conservazione delle facciate. Questi verranno caricati sulla piattaforma WebGis dai tecnici dell’amministrazione comunale. In contemporanea, i cittadini potranno fare segnalazioni legate alle loro percezioni (in- sicurezza, abbandono, pericolo, ecc.). Il fe- nomeno del degrado viene quindi analizzato sia da tecnici specializzati che dalla comu- nità. Lo scopo ultimo è una migliore lettura programmatica dei fenomeni, per individua- re gli ambiti da rigenerare e ottimizzare gli interventi mediante l’individuazione di stra- tegie di riqualificazione diversificate rispetto al tipo di degrado emerso. Poprad invece concentrerà la propria at- tenzione sulla sostenibilità ambientale, intrecciando dati pubblici, dati provenien- ti da campagne di rilievo fatte ad hoc e informazioni derivanti dal coinvolgimento dei residenti, per monitorare la resilienza energetica e il fenomeno dell’isola di calo- re all’interno del centro storico, nell’ottica di ottimizzare i finanziamenti pubblici per interventi di manutenzione degli edifici pri- vati e degli spazi urbani pubblici. La rac- colta dati e le analisi saranno sviluppate in considerazione della specifica geomorfo- logia del sito, peculiare e legata al conte- sto territoriale specifico in cui la cittadina si colloca. Bibliografia
  • 32. 32 CITY LIFE MAGAZINE N.34 Sostenibilità Componenti/area di interesse Esempi di dati che possono essere monitorati Ambientale Efficienza energetica Insolazione, consumo energetico (totale, a m3), termovisioni, ... Isola di calore urbana Vegetazione urbana (tipo di vegetazione, percentuale per isolato), temperature, ... Acqua Acque sotterranee, precipitazioni atmosferiche, ecc. Rifiuti Sistemi di raccolta differenziata, percentuale di rifiuti differenziati, ecc. Inquinamento Inquinamento dell'aria, inquinamento acustico, ... Mobilità Accessibilità dei trasporti, intensità del traffico, ecc. Sociale Servizi e attrezzature Scuole, strutture assistenziali, parcheggi Vita culturale e strutture per il tempo libero Parchi, funzioni culturali e di intrattenimento, palestre etc. Vita culturale e strutture per il tempo libero Attaccamento ai luoghi, cura, partecipazione alle trasformazioni Gentrificazione vs. mixitè Quantità a caratteristiche dei residenti, presenza di city users Accessibilità Accessibilità alle persone con disabilità, uso dell’auto e parcheggio, TPL Alcune delle componenti dei centri storici prese in considerazione dal progetto B.h.EN.E.F.I.T.
  • 33. Soluzioni e Tecnologie Geografiche per la Trasformazione Digitale www.esriitalia.it
  • 34. Antiche ferrovie dismesse rivivono grazie a RFI Paolo Mezzi Ferrovie dello Stato ha avviato da qualche anno progetti per il recupero di beni statali non più strategici con lo scopo di favorire il turismo lento
  • 35. SMART CITY E SMART LAND 35 L a nuova concezione delle stazioni Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane è da anni impegnato in un profondo sforzo di riorganizzazione e rigenerazione delle stazioni ferroviarie che, in seguito al perfezionamento dei sistemi tecnologici di gestione centralizzata della circolazione fer- roviaria, non necessitano della presenza di personale operativo, con l’obiettivo di riuti- lizzare gli spazi che un tempo erano adibiti a stazioni per farne luogo di aggregazione con un occhio alla comunità. Questa evoluzione ha comportato quindi una ridefinizione se- mantica e concettuale di tali spazi: le stazioni non sono più concepite come meri luoghi di transito, di arrivo e partenza dei viaggiatori, ma stanno acquisendo, sempre di più, una valenza commerciale e culturale, diventando luoghi di incontro, di scambio e di relazione per tutti i cittadini. La stazione, nella nuova accezione del ter- mine, si apre alla città circostante, al terri- torio e si propone come polo di attrazione urbana, centro di servizi e funzioni polivalenti dedicati a tutti gli abitanti e non solo come punto cardine della mobilità collettiva. Se la nuova stazione non è più solo luogo di partenze e arrivi, bensì un punto di ritrovo della città, alle stazioni deve essere dedicata la stessa attenzione che le istituzioni locali riservano agli altri luoghi urbani per assicura- re a tutti coloro che le frequentano, siano o meno fruitori dei servizi ferroviari, i medesimi livelli di qualità e sicurezza presenti in qualsi- asi altro luogo pubblico. Per questa ragione, quando si parla di stazioni impresenziate i principali interlocutori del RFI (Rete Ferrovia- ria Italiana), sono le Regioni e i Comuni. Le stazioni, forse più di ogni altro luogo ur- bano, corrono da sempre rischi di dequa-
  • 36. 36 CITY LIFE MAGAZINE N.34 lificazione sociale e ambientale in quanto costituiscono storicamente un polo di at- trazione e un punto di concentrazione sul territorio di molte forme di disagio. Questo rischio è ancor più pressante laddove le sta- zioni, per l’evoluzione tecnologica, non han- no più richiesto la presenza fisica del perso- nale ferroviario, perché gestite centralmente tramite sale operative distanti anche centi- naia di chilometri. Attualmente sono circa 1900 le stazioni della rete ferroviaria italiana dove il personale non è più presente. Anche le biglietterie sono state sostituite da diverse modalità automatizzate di acquisto dei titoli di viaggio. Ciò pone nuovi problemi di sal- vaguardia di questo patrimonio che può e deve essere affrontata tutelando le esigenze del territorio. Pertanto è fondamentale che alla ridefinizio- ne del significato e del ruolo della stazione nel contesto civile e urbano si accompagni un nuovo patto di condivisione delle respon- sabilità di gestione in primo luogo tra Fer- rovie dello Stato Italiane, enti locali e terzo settore. Lo stato dell’arte Ad oggi, delle 1900 stazioni impresenziate disponibili, circa 400, d’intesa con gli enti lo- cali e l’associazionismo, sono state dedicate ad attività che prevedono la valorizzazione del territorio o l’attivazione di servizi a favore della cittadinanza. I progetti che si realizzano all’interno di questi edifici sono selezionati in relazione al grado di beneficio apportato all’intera collettività, facilitando così la co- struzione di nuove relazioni tra la stazione e un più ampio contesto sociale. Per il Gruppo FS e la collettività questa ri- conversione d’uso ha reciproci vantaggi: se,
  • 37. SMART CITY E SMART LAND 37 da un lato, il Gruppo non ha più oneri di ma- nutenzione dell’immobile e delle aree verdi circostanti, dall’altro il comodatario dispone gratuitamente di una sede per le proprie at- tività di scopo. Inoltre, grazie alla presenza degli operatori delle associazioni, il fabbricato è maggior- mente protetto da azioni vandaliche e la percezione di sicurezza sia dei clienti sia dei cittadini è maggiore. Non tutti i comodati però hanno dato buoni risultati. Per questo occorre monitorare co- stantemente e selezionare interlocutori ca- paci di presentare progetti coerenti sui temi della sostenibilità sociale e ambientale del Gruppo e che siano in grado di condurre e finalizzare le proprie attività con precisi im- pegni economici, tali da garantire la realizza- zione e la continuità nel tempo dei progetti presentati. Per mettere a sistema le esperienze positi- ve finora avviate in maniera frammentata sul territorio, il Gruppo FS ha siglato Protocolli d’Intesa con le istituzioni locali e il grande associazionismo italiano, individuando i sog- getti maggiormente in grado di fornire ga- ranzie di capacità progettuale. Al momento, per la capillare diffusione territoriale, per gli obiettivi sociali e/o ambientali delle loro at- tività, sono stati selezionati quattro grandi interlocutori: l’Associazione Italiana Turismo Responsa- bile, Legambiente, il Coordinamento Na- zionale dei Centri di Servizio per il Volon- tariato (CSVNET) e la Lega Coop Sociali. Con questi soggetti sono stati condivisi dei Protocolli d’Intesa per la gestione del patrimonio ferroviario non utilizzato con l’obiettivo di creare procedure più snelle nell’assegnazione e controlli più cogenti
  • 38. 38 CITY LIFE MAGAZINE N.34 sulla qualità dei progetti, nonché di assi- curare maggiore coerenza con gli obietti- vi del Gruppo. Un monitoraggio costante della loro effettiva realizzazione e la pos- sibilità di favorire la confluenza su questi progetti anche di fondi europei, potranno attivare un circolo virtuoso al fine di co- niugare il miglioramento della qualità delle aree di stazione con servizi più efficienti per il territorio. Un ulteriore aspetto di riuso, a carattere prettamente ambientale, riguarda le linee ferroviarie dismesse. Al momento sono circa 2mila i km di linee ferroviarie non più attive sul territorio italiano. È allo studio un progetto di conversione in greenways di tali asset sul modello già realizzato in Europa, in particolare in Spagna. Ovvia- mente tale riutilizzazione viene realizzata laddove il servizio ferroviario sia conside- rato economicamente e tecnicamente non più ripristinabile. Un esempio di riutilizzo già realizzato è rappresentato dal primo tratto dell’ex tratta ferroviaria Genova- Ventimiglia, di circa 24 km, diventata una pista ciclabile. Gli esempi europei e inter- nazionali di riconversione di questi asset in piste ciclabili o comunque dedicate alla mobilità sostenibile, prevedono la trasfor- mazione delle vecchie stazioni e caselli in punti di ristoro e accoglienza (ostelli per la gioventù, alberghi, ristoranti); punti in- formativi per la valorizzazione del territo- rio e centri di assistenza per la manuten- zione delle biciclette. Tutte queste attività turistico-commerciali potrebbero essere di grande impulso allo sviluppo dell’occu- pazione e alla valorizzazione economica e rappresentare un volano di crescita per il turismo e l’economia del Paese. Recupero di beni storico-culturali Di questo tema e, più in generale, del recu- pero di beni storico-culturali attualmente in stato di abbandono, si è parlato anche lo scorso mese di marzo durante la manifesta- zione Fà la cosa giusta, la nota fiera nazio- nale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, tenutasi ai padiglioni 3 e 4 di Fie- ramilanocity. Al convegno erano presenti, tra gli altri, Roberto Reggi, Direttore dell’Agenzia del Demanio ed ex sindaco di Piacenza, Ila- ria Maggiorotti, Responsabile del patrimonio immobiliare di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e Giulio Senes, Presidente dell’Associazione europea delle Greenways. In particolare, la responsabile del patrimo- nio immobiliare di RFI, Ilaria Maggiorotti, ha illustrato come il Gruppo Ferrovie dello Stato sia impegnato in un’opera di recu- pero delle linee ferroviarie dismesse, che attualmente rappresentano un’area di cir- ca 1500 chilometri sul territorio nazionale. “Il gruppo FS – fa notare Maggiorotti – è una S.p.A. a capitale interamente pubbli- co, per cui ogni investimento deve esse- re giustificato alla Corte dei Conti, il che rappresenta un ostacolo, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche, verso la realizzazione di questo progetto di recupe- ro”. Per questo motivo, l’obiettivo nel bre- ve-medio termine è quello di coinvolgere il più possibile le amministrazioni locali per un recupero delle linee ferroviarie dismes- se a piste ciclabili, greenways o viabilità al- ternativa. A questo proposito, Maggiorotti ha ricordato un progetto molto suggestivo che è già in fase avanzata di realizzazione, riguardante la linea Cortona-Vasto, che sta diventando una bellissima pista cicla- bile sul mare.
  • 39. SMART CITY E SMART LAND 39 Recentemente i Ministeri competenti si sono interessati a questo progetto, mettendo a legge di stabilità, e quindi finanziando, alcuni di questi recuperi, per cui c’è un cauto ot- timismo per i prossimi anni, durante i quali altre linee inutilizzate dovrebbero “rinascere” per altri usi. Durante il suo discorso, la responsabile di RFI ha colto l’occasione per presentare il volume Stazioni impresenziate. Un riuso so- ciale del patrimonio ferroviario, nel quale si racconta il riutilizzo di 88 immobili di proprie- tà delle Ferrovie situati nella quasi totalità del territorio nazionale (18 regioni), che posso- no essere da esempio per tante situazioni di abbandono del patrimonio immobiliare che spesso si verificano nel nostro Paese. Roberto Reggi, invece, ha illustrato l’attività dell’Agenzia del Demanio e del suo gruppo di lavoro per la valorizzazione di un patrimo- nio di circa 43mila beni del valore di oltre 60 miliardi di euro. Di questi beni, due terzi sono di uso governativo e rappresentano il 96% del valore totale, mentre la parte restante è costituita da un patrimonio “non strategi- co” (4% del valore globale), ossia immobili, quantificabili in circa 13mila unità, di scarsis- simo valore unitario che in molti casi sono in stato di abbandono: l’obiettivo è proprio quello di recuperarli per la pubblica utilità e di dare loro un valore economico. Ci si è resi conto, infatti, che non sarebbe stato conve- niente per lo Stato utilizzare questo patrimo- nio per ricavare direttamente denaro attra- verso la vendita. Secondo le stime, il valore totale di questi beni “non strategici” si aggira intorno ai 3 miliardi di euro, a fronte di un debito pubblico statale di 2300 miliardi. Si è scelto quindi di privilegiare il valore sociale rispetto a quello economico.
  • 40. 40 CITY LIFE MAGAZINE N.34 L’attuazione di questi piani è già stata avvia- ta attraverso dei progetti, chiamati progetti a rete, ossia la valorizzazione di beni stata- li con lo scopo di destinarli a una funzione più ampia. Un esempio concreto di progetto a rete è rappresentato dai fari costieri che, in seguito all’automatizzazione progressiva, con la scomparsa della figura dei guardiani, avrebbero rischiato un rapido degrado: sono invece stati affidati, attraverso bandi pubbli- ci, a soggetti privati, che si sono impegna- ti a recuperare gli immobili a loro spese in cambio del comodato del bene stesso, con- sentendo allo Stato di mantenere il posses- so dei fabbricati. Attraverso questi progetti sono già stati affidati 24 beni pubblici, che hanno consentito allo Stato di incassare cir- ca 15 milioni di euro in canoni. Inoltre, questi affidamenti hanno consentito la creazione di circa 300 nuovi posti di lavoro in attività le- gate a questi recuperi. Un altro progetto di grande rilevanza con- siste nel recuperare beni che, presi singo- larmente, hanno scarsissimo valore ma che, considerati nella loro interezza, hanno un valore enorme, dato dalla loro collocazio- ne: si tratta di immobili situati lungo cammi- ni storico-religiosi o piste ciclabili, messi a bando con lo scopo di attrarre cicloamatori e camminatori, favorendo di fatto lo svilup- po del cosiddetto turismo lento. In questo caso gli immobili – fino a oggi circa un cen- tinaio – sono stati affidati prevalentemente, sempre attraverso bandi, a cooperative so- ciali. La concessione ha una durata di 18 anni e, a fronte dell’impegno di farsi carico di investimenti relativamente limitati finaliz- zati alla salvaguardia degli immobili, lo Stato concede l’affidamento con un canone nullo, consentendo ai soggetti coinvolti di rientrare
  • 41. SMART CITY E SMART LAND 41 facilmente dell’investimento sostenuto. “L’i- niziativa – ha osservato Reggi – ha riscosso grande successo e si calcola che nei prossi- mi anni altri enti decideranno di prendere in affido questi immobili con lo scopo di resti- tuirli ad una funzione pubblica”. L’intervento di Giulio Senes, Presidente dell’Associazione europea delle Greenways, si è soffermato infine sul raffronto della si- tuazione italiana rispetto a quelle dei più importanti stati europei: ne è emerso che il nostro Paese, come in numerosi altri campi, è piuttosto indietro nella strada verso il recu- pero dei beni, ferroviari e non, rispetto agli altri paesi dell’Unione europea. Basti pensa- re al raffronto con la Spagna, un paese che, almeno dal punto di vista normativo e mor- fologico, è abbastanza simile al nostro, nel quale su 7000 chilometri di ferrovie in disu- so ne sono stati restituiti alla comunità 3000 mentre in Italia ne sono stati recuperati solo 800 di chilometri a fronte di un totale simile a quello spagnolo. Dei 7000 chilometri di strade ferrate abban- donate, circa 1500 sono ancora nella dispo- nibilità di RFI, altri 1500 sono sotto la tutela degli enti locali, mentre la parte restante è ir- recuperabile o, nella maggior parte dei casi, non più esistente. Senes si è soffermato sulla necessità di una legiferazione da parte dello Stato al fine di tutelare questi patrimoni, affinché sia mante- nuta la proprietà pubblica, sulla scia di quan- to fatto da altri paesi. Il coinvolgimento delle comunità e degli enti locali rimane un punto chiave per consentire il recupero e la fruizio- ne di questi spazi che, una volta valorizzati, rappresenterebbero un patrimonio sociale ed economico di grandissimo spessore.
  • 42. 42 CITY LIFE MAGAZINE N.34 L ’Umbria è una delle regioni finora più attive dal punto di vista del recupero di beni storici e in particolare di tracciati ferroviari dismessi. In occasione dell’ultima edizione della manifestazione Fà la cosa giu- sta Gigi Bettin, consulente di Sviluppumbria S.p.A., l’agenzia multifunzione della Regio- ne Umbria per la competitività e la crescita economica regionale, ha illustrato in modo dettagliato gli interventi e i progetti realizzati e in fase di realizzazione. In particolare, Bettin si è soffermato sull’inter- vento, tuttora in fase di realizzazione, che ha visto restituire ai turisti ed ai cicloamatori l’ex percorso ferroviario della linea Norcia-Spole- to, risalendo la valle del fiume Nera. Il proget- to, vincitore tra l’altro del premio Italia Green Road Award nel 2015, è attualmente a circa metà del suo compimento: su 52 chilometri totali, infatti, circa 20 sono ad oggi percorribi- li. Si calcola che entro i prossimi due anni an- che la restante parte del tracciato verrà com- pletata e recuperata per uso ciclopedonale. L’esempio Umbro Il recupero della tratta Norcia-Spoleto e i suoi benefici sui borghi della Regione A causa dei danni provocati dal sisma di due anni fa, alcune gallerie e qualche acquedotto avevano subito dei danni, motivo per cui si è deciso per alcune tratte, di creare bypass sulla viabilità minore. Oltre al recupero del tracciato in sé, è stata intrapresa anche un’opera di segnaletica at- traverso l’utilizzo di cartelli e totem, disloca- ti lungo il percorso, sui quali sono indicati il numero dei visitatori che hanno attraversato la ciclovia e indicazioni storiche sul tratto in- teressato. Bettin ha inoltre spiegato che, al fine di promuovere maggiormente l’area e per at- tirare un numero maggiore di turisti, sono stati organizzati degli eventi che hanno visto il coinvolgimento delle associazioni locali, cosa che ha riscosso un notevole successo in termini di affluenza, basti pen- sare che nel 2017 si sono registrate circa 5000 presenze, con una ricaduta partico- larmente positiva per tutti i borghi dell’Um- bria.
  • 43. Sensus Italia Srl Via Gioacchino Rossini, 1/A 20020 Lainate (MI) Scoprite come lo Smart Metering della Sensus può aiutarvi a operare più efficientemente, ottimizzare consumi, salvaguardare la risorsa idrica e migliorare il servizio all’utente e quindi la soddisfazione del cliente, chiamaci al 02 61291861 o visita www.sensus.com Quanto è smart tutto ciò? • Soluzioni Mission Critical IoT per le utility • Spettro licenziato dedicato • Copertura oltre il 99.5% • Significativi risparmi nell’efficienza operativa • Migliore gestione della rete • Maggiore soddisfazione del cliente • Analisi basata su dati Il Vostro viaggio verso lo Smart
  • 44. 44 CITY LIFE MAGAZINE N.34 ArchInfoPoint: dove si costruisce l’Architettura Virtuosa Sara Veiz A Milano si è inaugurato, nel mese di giugno, il primo ArchInfoPoint del network Missione Architetto, gestito dall’as- sociazione SpazioMiA Milano City con l’obiettivo di portare informa- zioni sull’Architettura Virtuosa a tutti i cittadini. Il Presidente di SpazioMiA Milano City, l’arch. Edmondo Jonghi La- varini, è riuscito a dar il vita al pri- mo ArchInfoPoint italiano legato al network Missione Architetto (www. missionearchitetto.it). Lo Spazio, è una vera e propria vetri- na su strada, a Milano in Via Bosco- vich 44a, MM1 LIMA, che permet- terà a tutti i soci dell’associazione culturale di proporre i contenuti del loro FARE VIRTUOSO direttamente ai cittadini, un’attenzione particola- re viene rivolta a famiglie con bam- bini, anziani e persone in difficoltà economica. La missione dell’associazione è mettere l’Architettura al centro di tutto per il Benessere di ciascuno. “Costruire architettura di qualità in
  • 45. SMART CITY E SMART LAND 45 Italia – dice Jonghi Lavarini – è es- senziale per vivere bene e valorizza- re al meglio qualsiasi investimento o patrimonio immobiliare. Tutti quelli che si sono affidati ad architetti sono sempre orgogliosi di mostrare il ri- sultato di mesi di scelte e fatiche. A differenza di coloro che preferiscono saltare un passaggio affidandosi a realtà pratico commerciali, più pro- pense a concludere il cantiere piut- tosto che di ricercare il benessere del cliente. L’architetto – prosegue Lavarini – ha studiato storia dell’arte e tutte quelle materie indispensabili per la realizzazione del benessere in una casa, in un edificio e per tutte quelle opere di ristrutturazione edile che hanno l’obbiettivo di offrire quel valore aggiunto in grado di produrre benessere e qualità di vita: per fare tutto questo è indispensabile l’ani- ma dell’architetto”. Con questo progetto l’associazione vuole proporsi al cittadino tramite la presenza quotidiana di architetti volontari, per portare all’attenzione temi come il benessere psicofisi-
  • 46. 46 CITY LIFE MAGAZINE N.34 co, la domotica, l’eco-sostenibilità, la personalizzazione, la sicurezza, l’arte e il design alla portata di tutti in modo semplice, chiaro e diretto senza alcuna imposizione di tipo commerciale. Agli architetti sono chiari gli elemen- ti indispensabili per poter realizzare quel processo virtuoso che por- ta a risultati di qualità. Il Manifesto dell’associazione Missione Archi- tetto, condiviso dai soci degli Spa- zioMiA, è una vera summa pratica e applicabile a qualsiasi progetto facilitando la comprensione delle modalità per dirigersi con decisione verso il risultato. Ogni giorno, seguendo un calenda- rio che verrà diffuso sia in loco che sui siti internet dell’associazione, saranno presenti uno o più architetti presso l’ArchInfoPoint che presen- teranno il proprio modo di intendere l’Architettura Virtuosa. Lo Spazio è stato concepito sia come punto di incontro diretto tra professionista e cliente sia come punto di produzione informativa WEB-TV e spazio mostra di pro- getti personali. Un locale dell’Ar- chInfoPoint è adibito a studio di produzione video che lo stesso professionista potrà utilizzare per coinvolgere aziende di qualità, rac- contare i suoi progetti, fare informa- zione sull’architettura e generare clip video da diffondere tramite i so- cial network come Youtube, Linke- din o Facebook. Quello che si vuole proporre è un Professionista d’og- gi, evoluto, capace e innovativo. L’associazione è dotata di strumen- ti tecnici, fisici e digitali. (Ipad, Fo- toscanner 3D, drone, videomixer, programmi e tanto altro) per poter valorizzare al meglio l’operato e la voglia di fare di tutti i soci. Lo studio di registrazione video con
  • 47. SMART CITY E SMART LAND 47 http://pro.infopage.com/CLM luci, microfoni e teli per Chroma Key è perfetto per realizzare video da diffondere nei social, oggi sem- pre più indispensabili, dove l’archi- tetto può esprimere il suo pensiero in modo libero valorizzando il ma- nifesto associativo dell’architettura virtuosa. Il cittadino potrà così avvicinarsi all’associazione anche per ave- re pareri e informazioni gratuite su come affrontare le difficoltà sia pra- tiche che burocratiche. In questo senso, una particolare attenzione sarà rivolta a persone anziane, di- versamente abili, famiglie con bam- bini in difficoltà economica che dif- ficilmente pensano che la strada della qualità sia perseguibile con l’aiuto dell’architetto. Si parte a luglio con la presenza, il mercoledì pomeriggio dalle 14.30 alle 19.00, dello Studio designvalley (www.designvalley.it), il cui titolare, l’arch. Roberto Fabio Vicamini, è anche Presidente e fondatore del network Missione Architetto. Insieme con Deborah Prando, de- sign manager dello studio che ha sede a Desio, l’architetto presen- terà, con l’ausilio di occhialini 3D e con la realtà virtuale, la Casa Pro- attiva capace di ridurre al minimo i costi di gestione (grazie alla do- motica e all’efficienza energetica) e addirittura di produrre guadagni per la famiglia, per la presenza nel suo interno, di una Home suite, di un Home restaurant e di una Home gallery. In un’ottica di Sharing Eco- nomy la casa può diventare, in que- sto modo, luogo sia di benessere, sia punto di espressione e di produ- zione economica per la famiglia e i suoi componenti. Lo studio Design- valley propone di avvalersi di case più grandi, più flessibili, più evolute, più dinamiche perché capaci di au- tofinanziarsi. Nei prossimi mesi Lo SpazioMiA Milano City, con il contributo vo- lontario dei soci, si organizzerà per mantenere aperto il punto informa- tivo più giorni possibili, per render- lo sempre più attivo e capace di attirare l’interesse dei cittadini che vogliono circondare la propria esi- stenza di bellezza, di qualità e di benessere. L’Archinfopoint è a disposizione di tutti i professionisti che credono nella possibilità di migliorare l’ap- proccio del cliente con l’architettura e lo spazio che ci circonda.
  • 48. 48 CITY LIFE MAGAZINE N.34 Come le virtù di una persona con- ducono al bene, così l’architettura virtuosa conduce al benessere psi- cofisico, questo in sintesi il concetto di Architettura Virtuosa. L’associa- zione Missione Architetto tramite il Manifesto vuole portare le persone a comprendere cosa occorre per raggiungere il benessere vitale ne- cessario per far sì che i luoghi ne siano portatori sani. Per farlo l’associazione vuole cre- are una rete di associazioni territo- riali, dette SpazioMiA + nome del territorio di competenza, compo- ste da professionisti eterogenei capaci di trasferire le tematiche presenti sul manifesto in ogni pro- getto in cui si accingono a opera- re. Educare il cliente a volere il suo be- nessere psicofisico è il mantra di Missione Architetto da promuovere tramite i progetti e le iniziative ter- ritoriali mediante gli SpazioMiA. In questa logica si colloca il funziona- mento e la realizzazione dell’Archin- fopoint di SpazioMiA Milano City. COS’É L’ARCHITETTURA VIRTUOSA
  • 49. SMART CITY E SMART LAND 49
  • 51. LL
  • 52. IoT e servizi avanzati per città davvero smart. La tecnologia è pronta all’uso Emanuele Martinelli Intervista a Vincenzo Quintani, Managing Director, Landis+Gyr Italia
  • 53.
  • 54. CITY LIFE MAGAZINE N.3454 I l progresso e l’innovazione tecnologica sono elementi irrinunciabili nell’azione di rilancio industriale, economico e, in ulti- ma istanza, sociale di un Paese. In special modo se essi puntano al miglioramento e all’implementazione di infrastrutture e servizi strategici, come nel caso delle reti. È indi- spensabile, dunque, che i processi di inno- vazione in ottica 4.0 coinvolgano anche la distribuzione di elettricità, gas, acqua. In questo senso, il meter e soprattutto la sua versione “intelligente” (smart, per usare un’espressione ormai diffusa) può dare il via a un’azione di sistema e a strategie in gra- do di guardare allo sviluppo tecnologico e a un’integrazione delle reti e dei servizi avan- zati. Il contatore evoluto e digitale diviene punto nevralgico o cuore di infrastrutture comples- se la cui gestione integrata ed efficiente è fondamentale per giungere a spazi urbani sempre più smart. E allargando il punto di osservazione si arriva fino allo smart metering, quale pensiero che sovrintende al contatore come strumento e “visione” di un sistema di misura centralizzato e automatizzato, basato sul principio dell’in- novazione tecnologica. Elementi indispensa- bili nell’ottica di dare vita a vere Smart City quali risultato di un’integrazione armonica e di un utilizzo intelligente di tecnologie sia nella gestione e nell’erogazione dei servizi pubblici sia nella realizzazione delle infrastrutture ne- cessarie alla vita cittadina. Di meter intelligente e delle possibili linee di sviluppo nel nostro Paese, abbiamo parlato con Vincenzo Quintani, Managing Director di Landis+Gyr Italia azienda multinazionale che si occupa di soluzioni tecnologiche per la ge- stione delle reti e i contatori in tutto il mondo. L’esperienza maturata dal vostro grup- po a livello internazionale può influire positivamente sulla transizione tecno- logica nel nostro Paese? Il nostro gruppo è presente in oltre 30 Paesi, fra loro differenti per avanzamento tecnolo- gico, approccio strategico e possibilità di in- vestire risorse. PeresempiolacollaborazionefraLandis+Gyr e Tokyo Electric Power (TEPCO) ha portato alla realizzazione della più estesa e avanzata rete IoT mondiale. Nella capitale giapponese sono stati fino ad ora installati oltre 10milioni di smart meter – su un totale di 27 previsti – tutti collegati in rete e in grado di trasferire dati tra dispositivi a una velocità di 513 milio- ni letture al giorno. A progetto ultimato la rete di distribuzione dovrebbe essere capace di gestire 6,5 milioni di eventi (demand/respon- se) l’ora, oltre a trasferire più di 1miliardo di letture al giorno dai numerosissimi dispositivi presenti nell’area collegati per appunto, alla rete Utility IoT più grande al mondo. In Italia, tuttavia, soprattutto a causa di un contesto normativo generale (non specifico energetico) che incrementa enormemente la complessità, non siamo ancora alle soglie di una transizione così decisa verso l’Internet delle Cose come accade in Giappone o in alcuni casi negli Stati Uniti e Nord Europa. E le utility italiane, che di questi cam- biamenti saranno al centro, come si stanno muovendo? In Italia le utility sono molto attente al futuro e all’evoluzione del business model, all’innova- zione tecnologica, alla possibilità di introdurre cambiamenti, analogamente a quanto avviene nei Paesi sopra menzionati. La differenza più evidente non riguarda le sin-
  • 55. 55DIGITAL UTILITY gole realtà, quanto il sistema italiano, decisa- mente più fermo, congelato o ingessato – se si preferisce – all’interno di un framework norma- tivo generale sotto certi aspetti decisamente rigido. Ciò ricade negativamente sulla possibi- lità di testare nuove tecnologie o intraprendere strade verso business model alternativi. In Italia, non solo ogni trasformazione, ma anche ogni ipotesi di cambiamento trova un cammino difficile, lungo e fatto di resistenze di diversa natura; un tema che conoscia- mo bene noi dello Smart Metering Group di ANIE, di cui sono coordinatore. Un esempio? Se si vuole costruire una rete di trasmissione radio di 169 MHz su cui trasmettere i dati ri- levati dai meter è necessario posizionare dei concentratori che diffondano il segnale; tut- tavia se l’installazione di questi apparecchi necessita di lunghe pratiche burocratiche i cui tempi di risposta sono oltre che dilatati anche imprevedibili è chiaro che diventa dif- ficile e oneroso fare dei test, provare a speri- mentare vie nuove. La riduzione del numero di gestori sta rendendo più omogeneo il panorama italiano delle aziende di pubblica utili- tà? Da un lato sì, specialmente se si guarda alle grandi utility. Dall’altro non bisogna dimenti- care che fattori come la posizione geografi- ca, il clima e la conformazione del territorio influiscono ancora fortemente sul quadro delle medio-piccole, e sulla conseguente di- somogeneità. I problemi che una utility elet- trica deve affrontare su un’isola sono diversi da quelli propri di una realtà che opera in zone pianeggianti o in montagna. Va da sé che le utility di taglia grande sono più aperte e proiettate all’innovazione di quelle medio-piccole, anche in forza delle campagne di acquisizione e accorpamento in atto in questi anni che hanno portato alla formazione di soggetti sempre più grandi, con maggior possibilità d’investimento. In questo senso cosa offre Landis+Gyr per il contesto italiano? Landis nasce come produttore di contatori, oltre 120 anni or sono. Una società con una così lunga storia alle spalle non può che aver conosciuto e affrontato diverse fasi evolutive.
  • 56. CITY LIFE MAGAZINE N.3456 Oggi siamo certamente un solution provider, cioè un’azienda che dopo aver ingegnerizza- to reti e realizzato software – per utilizzare al meglio i suoi specifici prodotti – ha sviluppato competenze e servizi in grado di combinare i due aspetti, fornendo soluzioni complete. Tra i nostri clienti ci sono dunque le utility, alle quali diamo assistenza in ogni ambito della metrologia, dalla generazione del dato metro- logico, alla manutenzione delle infrastrutture, fino a quelli che chiamiamo MDM, acronimo di Metering Data Management, cioè delle piattaforme per la gestione dei dati metrolo- gici e delle relative infrastrutture. E la tecnologia? Da parte nostra, le tecnologie, l’expertise e l’esperienza ci sono. Le nostre soluzioni PLC (Power Line Comunication) sono già predisposte e ingegnerizzate per funziona- re in logica IoT; esse possono essere una base ottimale su cui innestare successivi servizi in ottica Smart City, utilizzando per esempio la sensoristica per lo sviluppo di sistemi di smart parking. A questo proposi- to, tornando al Giappone, la seconda fase del progetto è molto orientata all’interazione fra macchine e dispositivi. Tra le altre cose, si prevede che per esempio alcune vending machines siano in grado di “comunicare” mediante l’infrastruttura di comunicazione del metering e mandare informazioni sul loro livello di riempimento alla centrale. Con evidente ottimizzazione del ciclo di riempimento stesso e di manutenzione di ogni singola macchina. Con il progresso raggiunto nella sensoristi- ca, si potrebbe affermare che il limite ai ser- vizi di smart metering è solo la fantasia.
  • 57. 57DIGITAL UTILITY Abbiamo sviluppato dei tool altamente inge- gnerizzati per aiutare le utility a gestire i loro asset, come l’Advanced Grid Analytics, in grado di identificare con le coordinate Gps tutti gli apparecchi che ci sono sulla rete, di ottimizzare la gestione della rete elettrica e la distribuzione del demande response, fino alla pianificazione di una manutenzione pre- ventiva della rete per ridurre gli outage. Avere una capacità di analisi dei dati in chiave strategica diviene un elemen- to fondamentale. Che valore aggiunto date in questo senso alle utility? La ricchezza di dati a disposizione e gli stru- menti per raccoglierli testimonia che il tema non è più tanto la generazione o la raccolta, ma la correlazione e l’interpretazione analiti- ca in vista di un uso strategico e intelligente. L’esperienza di Landis+Gyr consente di estrarre informazioni utili affinché i nostri clienti siano in grado di prendere decisioni in maniera più consapevole. Parliamo soprat- tutto di manutenzione preventiva realizzata grazie alla capacità predittiva che emerge dall’analisi dei dati raccolti dalla rete. Il van- taggio della nostra presenza internazionale e della nostra storia così lunga è di poter ela- borare e testare sul campo – negli Stati Uniti, In Europa, in Giappone o in India tra gli altri Paesi – la validità delle nostre soluzioni. Know-how ed esperienza che ci consentono di fornire servizi a valore aggiunto come quello per esempio relativo alla protezione dei dati stessi, attraverso azioni e soluzioni di cyber security. In questo caso non si tratta solamente di una que- stione tecnologica, ma anche di trasferimento di conoscenze e buone pratiche di cui spesso le utility – che gestiscono un’enorme quantità di dati sensibili – hanno grande bisogno.
  • 58. CITY LIFE MAGAZINE N.3458 Se l’aspetto tecnologico è di capitale importanza, non va tuttavia dimenticato quel- lo normativo-regolatorio, specie quando si parla di bandi di gara. Cosa ne pensa? L’Autorità per l’energia con le sue delibere incentiva l’installazione di infrastrutture di grande qualità, promuovendo quelle azien- de che realizzano soluzioni capaci di per- formance superiori soprattutto a favore dei consumatori. Tuttavia, nonostante questo, alcune aziende tendono a valorizzare esclu- sivamente il prezzo, al ribasso, anche per tecnologia è ancora un criterio determinan- te. È un discorso che in certa misura torna a toccare il tema della difficoltà italiana a muo- versi con una reale volontà di trasformazio- ne, facendo prevalere posizioni di forte resi- stenza ai cambiamenti. I tanti dati raccolti sono spesso spar- si, non raggiungibili e difficilmente uti- lizzabili da altri soggetti. Specialmen- te quando si tratta di realtà cittadine. Enea sta promuovendo un tavolo di convergenza su questo tema. Lei cosa ne pensa? È un tema complesso. Una piattaforma unica, nazionale, credo non possa essere realizzata attraverso un’azione normativa. Piuttosto la politica o l’amministrazione pubblica può fornire indicazioni, spinge- re perché si realizzi un sistema comune, interoperabile che garantisca la facile in- tercambiabilità dei dati. Tuttavia chi dovrà realizzarla sarà un soggetto che, oltre ad avere le competenze tecniche necessarie, dovrà conoscere ed essere presente sul mercato.
  • 59. 59DIGITAL UTILITY Progress and technological innovation are essential elements of in the action of industrial, economic and, ultimately, social revitalization of a country. Especial- ly if they are aimed at improving and implementing strategic infrastructures and services, as in the case of networks. It is therefore essential that the innova- tion processes in optics 4.0 also involve the distribu- tion of electricity, gas and water. In this sense, the meter and especially its “intelli- gent” version (smart, to use a widespread expres- sion) can initiate a system action and strategies that are able to look at technological development and a integration of advanced networks and ser- vices. The evolved and digital counter becomes a focal point or the heart of complex infrastructures whose integrated and efficient management is fundamental for reaching ever smarter urban spaces. And by widening the point of observation we reach the smart mete- ring, as a thought that oversees the counter as a tool and a “vision” of a centralized and automated measurement system based on the principle of technological innovation. Indispensable elements in order to create true Smart Cities as a result of a harmonious integration and intelligent use of technologies both in the management and provi- sion of public services and in the realization of the infrastructures necessary for city life. By intelligent meter and possible lines of development in our country, we spoke with Vincenzo Quintani, Ma- naging Director of Landis+Gyr Italia, a multinational company that deals with technological solutions for the management of networks and meters all over the world. How much is Italy ready or willing to introduce new technologies and therefore to revolutio- nize industrial production or service delivery from this perspective? Our group is present in over 30 countries, different from each other for technological advancement, strategic approach and the possibility of investing resources. For example, the collaboration between Landis+Gyr and Tokyo Electric Power (TEPCO) has led to the creation of the world’s largest and most advanced IoT network. In the Japanese capital, more than 10 million smart meters have been installed so far – out of a total of 27 expected – all connected to the net- work and able to transfer data between devices at a speed of 513 million interval reads per day. Once the project has been completed, the distribution net- work should be able to manage 6.5 million events (demand/response) per hour, as well as transferring more than one billion readings per day from the nu- merous devices connected to this world’s biggest utility Internet of Things. In Italy, however, above all because of a gene- ral (non-specific energy) regulatory context that greatly increases complexity, we are not yet on the threshold of such a strong transition to the Internet of Things as in Japan or in some cases in the Member States United and Northern Eu- rope. IoT and advanced services for really smart cities. The technology is read Interview a Vincenzo Quintani, Managing Director, Landis+Gyr
  • 60. CITY LIFE MAGAZINE N.3460 And the Italian utilities, who will be at the cen- ter of these changes, how are they moving? In Italy, utilities are very attentive to the future and to the evolution of the business model, to technological innovation, to the possibility of introducing changes, similarly to what happened in the aforementioned countries. The most obvious difference does not concern the individual realities, but the Italian system, which is decidedly more firm, frozen or plastered – if you prefer – within a general regulatory framework that in some respects is decidedly rigid. This is ne- gatively affected by the possibility of testing new technologies or embarking on alternative business models. In Italy, not only every transformation, but also every hypothesis of change finds a difficult path, long and made of different kinds of resi- stance; a theme that we know well of the ANIE Smart Metering Group, of which I am the coor- dinator. An example? If you want to build a radio transmission network of 169 MHz on which to transmit the data collected by the meters, it is necessary to place concentrators that spread the signal; however, if the installation of these devices requires long bureaucratic procedu- res whose response times are not only dilated but also unpredictable it is clear that it becomes diffi- cult and expensive to test, try to experiment with new ways. Is the reduction of the number of managers making the Italian Panorama of public utility companies more homogeneous? On the one hand yes, especially if you look at the big utilities. On the other hand, we must not forgot- ten that factors such as the geographic position, the climate and the conformation of the territory stron- gly influence the medium-small companies and the consequent differences. The problems that an elec- tric utility must face on an island are different from those of a reality that operates in flat areas or in the mountains. It goes without saying that the utilities of big size are more open and projected to the innova- tion of the medium-small ones, also in strength of the campaigns of acquisition and bundling in place in these years which led to the formation of increa- singly larger subjects, with MAG- Investment possi- bilities. In this sense, what does Landis+Gyr offer for the Italian context? Landis was born as a meter manufacturer over 120 years ago. A company with such a long history behind can only have known and addressed seve- ral evolution phases. Today we certainly are solution providers, that is a company that after having me- chanically built networks and realized software-to make the most of its specific products-has deve- lopped skills and services able to combine the two aspects, providing complete solutions. Among our clients there are therefore utilities, to which we give assistance in every field of metrology, from the gene- ration of the Metrological datum, to the maintenan- ce of the infrastructures, up to those we call MDM, acronym of Metering Data Management, that is of platform me for the management of metrological data and related infrastructures. And what about technology? From our part there are the technologies, the exper- tise and the experience. Our PLC (Power Line Com- munication) solutions are already predisposed and engineered to function in an IoT logic; They can be an optimal base on which to engage later services in smart City optics, using for example the sensors for the development of systems of smart par-king. In this regard, returning to Japan, the second pha- se of the project is very much oriented towards the
  • 61. 61DIGITAL UTILITY interaction between machines and devices. Among other things, it is expected that for example some vending machines are able to “communicate” throu- gh the infrastructure of communication of metering and send information on their level of filling to the control unit. With clear optimization of the filling cycle itself and maintenance of each individual machine. With the progress achieved in the sensors, one could say that the limit to the services of smart metering is only the fantasy. We have developed highly en- gineered tools to help utilities manage their assets, such as Advanced Grid Analytics, able to identify with GPS coordinates all the devices that are on the network, to optimize the management of the elec- trical network And the distribution of the demande response, up to the planning of a preventive network maintenance to reduce the outage. Having a strategic key data analysis capacity becomes an advantage element. What added value do you give in this respect to utilities? The big data quantity of data available and the to- ols to collect them testifies that the theme is not so much the generation or the collection, but the cor- relation and interpretation analytes-CA In view of a strategic and intelligent use. The Landis+Gyr experience allows to extract useful information so that our customers are able to make decisions in a more conscious way. We are mainly talking about preventive maintenance realized thanks to the predictive capacity that emerges from the analysis of the data collected by the network. The advantage of our international presence and our long history is to be able to process and test in the field-in the United States, in Europe, in Japan or in India among other countries-the validity of our solu- tions. Know-how and experience that enable us to pro- vide value-added services such as that for exam- ple data protection, through cyber security actions and solutions. In this case, it is not just a question of technology, but also a transfer of knowledge and good practice, often used by utilities-which are a huge amount of sensitive data-that are of great need. If the technological aspect is of paramount im- portance, it should not be forgotten the nor- mative-regulatory aspect, especially when it comes to calls for tender. What do you think? The authority for energy with its deliberations encou- rages the installation of high-quality infrastructure, promoting those companies that achieve solutions capable of superior performance, especially in fa- vour of consumers. However, in spite of this, some companies tend to value only the price, downward, even for technology is still a criterion determining- interview you. It is a speech that to some extent returns to touch the theme of the Italian difficulty to move with a real will of transformation, making prevail positions of strong resistance to the changes. The many data collected are often scatte- red, unreachable and difficult to use by other subjects. Especially when it comes to city re- alities. Enea is promoting a convergence table on this issue. What do you think? It’s a complex theme. A single, national platform, I believe, cannot be implemented through a regu- latory action. Rather the policy or the public ad- ministration can provide indications, to push for a common, interoperable system to be realized that guarantee an easy interchangeability of the data. However, those who will have to realize it will be a subject that, besides having the necessary techni- cal skills, will have to know and be present on the market.
  • 62. Smart Utility Hub. Nel cuore di Città Sostenibile Le utility italiane di ogni dimensione rappresentano la possibilità concreta per città e territori di trasformarsi in Smart City e Smart Land. Per questo al centro di Città Sostenibile - padiglione tra i più innovativi di Ecomondo Key Energy - saranno protagoniste quest’anno le imprese di servizi di pubblica utilità. Uno spazio realizzato in collaborazione con Energia Media in cui gli utility top manager potranno confrontarsi su piani di sviluppo, servizi a valore aggiunto forniti a cittadini e imprese; scambiandosi informazioni su best practice e forme di finanziamento, per ragionare di innovazione, visioni, presente e futuro. Oltre allo spazio talk show, Smart Utility Hub sarà composto da desk a disposizione delle utility che potranno in questo modo mettere in mostra i propri servizi, attraverso varie forme di visibilità. Valorizzando non solo la propria attività ma pure il proprio brand. Ognuno dei 4 giorni di Smart Utility Hub sarà dedicato a un tema: • Reti - illuminazione, elettricità, gas, acqua, rifiuti, infrastrutture IT • Mobilità - elettrico, gas, nuovi servizi, sharing • Energia - mix fonti, smart grid, efficienza e smart building, gnl per sistemi chiusi • Sicurezza - fisica, cyber security Alcune tematiche saranno trasversali alle 4 giornate; tra queste: digitaliz- zazione, modelli di Partenariato Pubblico Privato, bandi e finanziamenti, comunicazione ai cittadini, piattaforme di monitoraggio, evoluzione degli smart metering, data management, big data, formazione personale, in- dustria 4.0. Nell’area più Smart di Ecomondo - Key Energy 2018 si avvicenderanno dunque manager, esperti, consulenti, rappresentanti di istituzioni e vi- sionari, nonché fornitori di tecnologie che andranno a rafforzare il ruolo stesso delle utility quale driver d’innovazione per il Paese. A Rimini dal 6 al 9 novembre protagonisti i top manager delle utility italiane
  • 63. Il territorio connesso al futuro. un progetto speciale di: 6-9 novembre 2018 / Fiera di Rimini Riqualificazione urbana, digital Innovation, mobilità e trasporto sostenibile.www.cittasostenibile.net Smart Utility Hub è un progetto di: In collaborazione con: Smart Utility Hub. Le utility protagoniste a Città Sostenibile. Uno spazio espositivo e di confronto per ragionare di innovazioni, visioni, presente e futuro. Circular Smart City Il territorio connesso al futuro. un progetto speciale di: 6-9 novembre 2018 / Fiera di Rimini Riqualificazione urbana, digital Innovation, mobilità e trasporto sostenibile.www.cittasostenibile.net Smart Utility Hub è un progetto di: In collaborazione con: Smart Utility Hub. Le utility protagoniste a Città Sostenibile. Uno spazio espositivo e di confronto per ragionare di innovazioni, visioni, presente e futuro. Circular Smart City
  • 64. La NIS è legge Diego Gavagnin, ConferenzaCSE Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2018 il Decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65 entrato in vigore il 24 giugno con pochissime integrazioni rispetto alla bozza. Per essere operativo il provvedimento richiede però altri essenziali interventi normativi. Le proposte di modifica inviate al Parlamento da ConferenzaCSE – Energia Media
  • 65. 65DIGITAL UTILITY L o schema di decreto legislativo NIS (qui il testo), approvato lo scorso 18 maggio dal Consiglio dei Ministri, è diventato legge con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2018. Il decreto ha assunto il numero 65/2018 ed è entrato in vigore lo scorso 24 giugno. Rispetto alla bozza il provvedimento defini- tivo - come segnalato da Public Affair Advi- sors - innalza gli oneri derivanti dagli articoli 7 (Autorità nazionali competenti e punto di contatto unico) e 8 (Gruppi di intervento per la sicurezza informatica in caso di inciden- te - CSIRT) a 5.300.000 euro per il 2018 e 3.300.000 euro annui a decorrere dal 2019. Inoltre, accogliendo una delle osservazioni formulate dalla Commissione speciale della Camera, all’articolo 8 comma 2 si introduce la data del 9 novembre 2018 quale termine ultimo per l’adozione del previsto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che do- vrà disciplinare l’organizzazione e il funziona- mento del CSIRT italiano. La data del 9 no- vembre è la stessa entro la quale deve essere definito l’elenco dei soggetti ai quali si applica il provvedimento. Nessuna modifica invece in tema di importi delle sanzioni, come pure era stato richiesto dalla Commissione parlamentare speciale del Senato anche sotto pressione di alcune asso- ciazioni dei consumatori e anche se il Comu- nicato di Palazzo Chigi avesse dichiarato l’ap- provazione finale del decreto “tenuto conto dei pareri espressi dalle Commissioni speciali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e dalla Conferenza unificata”. Nel merito del provvedimento ConferenzaC- SE – Cyber Security Energia aveva sugge- rito alle Commissioni Speciali di Camera e Senato di svolgere un ciclo di audizioni pri- ma di formulare il previsto parere, chiedendo anche di essere ascoltati. La risposta delle Commissioni è stata negativa per motivi di “urgenza” ma fu suggerito – in tempi brevis- simi – di fornire contributi scritti. Con la collaborazione dell’on. Massimo Arti- ni, esperto della materia e già vice presidente della Commissione Difesa della Camera nella scorsa legislatura, abbiamo elaborato e in- viato ai Relatori il documento di osservazioni di seguito allegato, che però non è stato poi discusso dagli organi parlamentari. A nostro avviso sarebbe stato utile intervenire in que- sta fase piuttosto che doverlo fare successi- vamente con altri provvedimenti di legge. Qui alleghiamo anche le osservazioni formulate dalle Commissioni parlamentari (NIS Came- ra, NIS Senato, NIS Conferenza Unificata) a fronte però di un dibattito molto scarno. La NIS prevede poi una serie di altri provve- dimenti attuativi prima di essere operativa, qui di seguito elencati. Entro il 9 novembre 2018, con decreto del Ministero dello sviluppo economico (Autorità competente NIS per l’energia) si dovrà defi- nire l’elenco delle società tenute a garantire la sicurezza cibernetica dei servizi energetici “essenziali” e obbligate a comunicare gli in- cidenti occorsi. La NIS elenca dei criteri ge- nerici per l’identificazione delle imprese. Un secondo provvedimento, sempre entro il 9 novembre, riguarderà il funzionamento del CSIRT (Gruppo di intervento per la sicurez- za informatica in caso di incidente) l’organi- smo preposto alle procedure di prevenzione e gestione degli incidenti. Tra le imprese e il CSIRT si frappongono le Autorità competen- ti NIS (Ministeri di riferimento dei vari settori), ma il suo ruolo operativo è centrale. Il CSIRT sostituirà il CERT Nazionale e il CERT
  • 66. CITY LIFE MAGAZINE N.3466 PA (il ruolo di indirizzo strategico è invece de- mandato al DIS, Dipartimento Informazioni Sicurezza, designato quale Punto Unico di Contatto). Il funzionamento del CSIRT è fon- damentale anche perché - a nostro giudi- zio - alle Autorità Competenti NIS (Ministeri) sono state assegnate risorse assolutamente inadeguate (mentre sono incaricate sia delle ispezioni sia delle procedure sanzionatorie). Il terzo provvedimento atteso riguarda l’Ac- cordo Governo, Regioni, Provincie Auto- nome per la definizione dei criteri uniformi nazionali per lo svolgimento di ispezioni e verifiche per i settori acqua e sanità. Per gli altri settori i criteri sono definiti dal CSIRT (ma attuati dalle Autorità competenti). Con un apposito DPCM dovrà poi essere istituito presso la Presidenza del Consiglio un Comitato tecnico di Raccordo per la col- laborazione tra i vari soggetti incaricati del- la NIS (Autorità competenti, Punto unico, CSIRT, Regioni e Provincie autonome). Il Punto di contatto unico entro il 9 agosto di ogni anno deve poi trasmettere al Gruppo di cooperazione internazionale una relazione in merito alle notifiche ricevute. Entro il 9 novem- bre 2018, in seguito ogni due anni, il Punto di contatto unico deve anche trasmettere alla Commissione Europea informazioni sull’attua- zione della NIS, in particolare sull’identificazio- ne degli operatori dei servizi essenziali. Nulla è detto sulla collaborazione pubblico- privato per la loro definizione e sulla pubbli- cità da dare a questi atti.
  • 67. 67DIGITAL UTILITY NIS. Le proposte ConferenzaCSE a Governo e Parlamento Contributo della società Energia Media, promotrice di ConferenzaCSE - Cyber Security Energia, ai lavori della commissione speciale della camera dei deputati sullo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2016/1148 recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’unione (Atto n. 10) - 7 maggio 2018 P remessa La direttiva (UE) 2016/1148 del Parla- mento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un livello co- mune elevato di sicurezza delle reti e dei si- stemi informativi nell’Unione (direttiva “NIS”) costituisce uno dei pilastri del nuovo quadro normativo UE in materia di cyber security, unitamente alla Comunicazione della Com- missione e del Consiglio del 5 luglio 2016 avente ad oggetto “Rafforzare il sistema di resilienza informatica dell’Europa e promuo- vere la competitività e l’innovazione nel set- tore della cyber security”, e alla Decisione della Commissione del 5 luglio 2016 relativa all’istituzione di un partenariato pubblico- privato contrattuale per la sicurezza infor- matica; Gli interventi in materia di cyber security sono fondamentali sia per la Strategia per il Mercato Unico Digitale, sia per l’Agenda Europea per la Sicurezza. In linea generale, i loro obiettivi sono rinvenibili nel rafforzamen- to del livello di sicurezza delle reti e dei siste- mi informatici nell’UE, nel consolidamento della cooperazione tra gli Stati, nel favorire le attività di ricerca e sviluppo, nella diffusione tra le imprese e i cittadini della consapevo- lezza dei rischi e della necessità di dotarsi di adeguati strumenti di protezione; Una parte rilevante del nuovo quadro nor- mativo è rappresentata dagli obblighi in capo alle imprese identificate come “operatori di servizi essenziali”. In particolare, la direttiva NIS prevede che gli Stati Membri adottino misure tecniche e organizzative adeguate e proporzionate alla gestione dei rischi posti alla sicurezza delle reti e dei sistemi informa- tivi utilizzati nella loro attività. Adottare misure adeguate per prevenire e mi- nimizzare l’impatto di incidenti a carico della sicurezza della rete e dei sistemi informativi utilizzati, al fine di assicurare la continuità di tali servizi. Notificare senza ritardo all’autori- tà competente o ad uno CSIRT (Computer Security Incident Response Team - Gruppo di intervento per la sicurezza informatica in caso di incidente) gli eventi con un “impatto rilevante” sulla continuità dei servizi essen- ziali forniti. Lo schema di decreto legislativo per il re- cepimento nell’ordinamento italiano della direttiva NIS è giunto purtroppo in estremo ritardo, a Parlamento ormai sciolto. Il tempo
  • 68. CITY LIFE MAGAZINE N.3468 non sarebbe mancato, visto che la direttiva europea è stata emessa a luglio 2016, ma evidentemente il tema della sicurezza ciber- netica non è stato tra le priorità del governo. Ciò nonostante, grazie proprio alla necessità di recepire la normativa europea, finalmente si adotta una dettagliata normativa naziona- le che identifica le aree di interesse cyber in tutti gli ambiti di fornitura di servizi essenziali e digitali, e ci si predispone all’identificazione delle infrastrutture critiche. È questo un intervento “strategico” per la sicurezza nazionale che avrebbe dovuto essere completato molto tempo fa, ma che fino ad oggi è sempre stato svolto solo par- zialmente. Un elemento positivo stimolato dalla direttiva NIS e attuato con lo schema di decreto riguarda l’accorpamento del CERT Nazionale e del CERT-PA, in un unico CSIRT (Computer Security Incident Response Team). Purtroppo, anziché ristrutturare dalle fonda- menta l’attuale architettura nazionale di si- curezza cibernetica, cogliendo l’occasione della direttiva NIS e adottare un approccio onnicomprensivo alla materia, sembra si sia deciso di adattare il recepimento della diret- tiva al DPCM 17 febbraio 2017, concentran- do nuove responsabilità sul DIS (Dipartimen- to delle Informazioni per la Sicurezza), che assume il ruolo di “punto di contatto unico” previsto dalla direttiva, senza che si giunga alla definizione di un’unica autorità compe- tente per la sicurezza cibernetica nazionale. La direttiva NIS avrebbe potuto essere l’oc- casione per definire modalità e responsabili- tà nel caso fosse necessaria una reazione nei confronti dell’aggressore in caso di attacco. Per di più nella definizione delle risorse da assegnare al CSIRT-IT – ma anche alle Au- torità competenti NIS - si prevede personale sufficiente a garantire presenza 24h, ma non si prevede come garantire un certo carico di lavoro soprattutto in caso di emergenze gravi. Ciò rappresenta un rischio, conside- rato che questo organo dovrebbe coprire le esigenze di sicurezza cyber delle PA e del- le imprese nazionali. Peraltro è prevista una clausola di salvaguardia che consente al CSIRT di ignorare la valutazione di certi casi se fosse troppo oneroso, ma questo appare come un ulteriore rischio. Riassumendo gli aspetti positivi del recepi- mento, ci si trova finalmente davanti a una dettagliata normativa nazionale che identifi- ca le aree di interesse cyber in tutti gli am- biti di fornitura di servizi essenziali digitali e digitali, e si identificano, grazie anche agli allegati della direttiva, le infrastrutture criti- che peraltro da indicare puntualmente con un successivo provvedimento. Si provve- de all’accorpamento dei CERT-Nazionale e CERT-PA in un unico CSIRT-IT. Appare ade- guata la definizione normativa per la notifica obbligatoria e volontaria degli incidenti. C’è la definizione dell’unico punto di contat- to imposto dalla NIS, identificato con il DIS, che a questo punto diventa il reale gestore di tutte le informazioni. Questa scelta, com- prensibile per dare seguito alle salvaguardie relative ai dati classificati, inserite pratica- mente in tutti i capi del decreto, può rendere difficoltosa la tempestiva condivisione di no- tizie, dati e notificazioni che si è visto essere stata, negli scorsi anni, la principale arma di difesa. Perplessità suscita il ruolo del DIS di interlocutore dell’organo europeo ENISA. Restando sugli aspetti più critici dello sche- ma di decreto, si rimarca l’assenza della de- finizione di un’unica autorità competente,