2. Eleonora Pantò
•Responsabile dell'area Contenuti e Media Digitali del CSP.
•Mi occupo della presenza digitale di CSP. Le mie attività di ricerca sono sui temi
delle tecnologie applicate alla didattica, con riferimento al game learning e alla
#d2dtorino #wister
delle tecnologie applicate alla didattica, con riferimento al game learning e alla
formazione aperta online e di massa e sui contenuti aperti, oltre che di
sensibilizzazione sul tema della sicurezza online.
•Presidente dell'Associazione europea Media & Learning che promouove l'uso dei
media per innovare i processi di insegnamento e di apprendimento
• Direttrice dell’Associazione Dschola – Le scuole per le scuole
3. Di cosa parliamo oggi
Social Recruiting, ovvero
offrire e cercare lavoro con ioffrire e cercare lavoro con i
social media
Personal branding, ovvero
come gestire la propria
presenza e reputazione sul
web e sui social
#d2dtorino #wister
web e sui social
12. Nel terzo millennio il reale
valore delle aziende e dei
manager che le dirigono non
sarà il fatturato che essisarà il fatturato che essi
producono, bensì il numero e la
qualità delle relazioni da essi
instaurati con i propri target
interlocutori e di riferimento
interni ed esterni
#d2dtorino #wister
interni ed esterni
Jeremy Rifkin - 2005
17. 1. Ghost image nel profilo – Ignore immediato. Sa di stalking.
2. Errori di battitura - Ignore immediato, senza condizionale.
3. “Food Strategist” – Adorabile.
4. “WebIdentity e Web Comunication” – Evidentemente il lavoro sbagliato.
5. “Tech Enthusiast” oppure “Innovator” oppure “Personal Innovator” – Magari
in questa categoria ci sono anche io ma… WTF?!?
6. “.” oppure “–” oppure “presso” oppure “Graduate” – Pochino. Sei pigro?
aka-i-lavori-piu-fantasiosi-del-
Linkedin – cosa evitare
6. “.” oppure “–” oppure “presso” oppure “Graduate” – Pochino. Sei pigro?
Difficile che qualcuno ti prenda.
7. “[nome cognome] Digital Strategist at [nome cognome .com]“ –
Tecnicamente ineccepibile.
8. “Independent Internet Professional” – Siamo un po’ tutti così, no?
9. “Technology visionary” oppure “Visionary” oppure “Imprenditore visionario” -
Non so perché, ma non acchiappa.
10. “Seeking Challenging Role!” – ça va sans dire!
11. “Learning facilitator, philosophy consultant, entrepeneur” – Sulla
consulenza filosofica non ho dubbi, sul resto direi che c’è ancora da fare.
12. “Management Innovation” – Semplicemente non è inglese.
-modi-per-farsi-dire-di-no-su-linkedin-aka-
#d2dtorino #wister
12. “Management Innovation” – Semplicemente non è inglese.
13. “Titolare [nome azienda]“ – Titolare?
14. “Pragmatic Problem Solver” – Mi chiamo Wolf.
15. “Specialista in ebook” – Paradossalmente, questo mi piace. Almeno so per
cosa chiamarlo.
LinkedIn, 15 Modi Per Farsi Dire Di No
(aka I Lavori Più Fantasiosi Del Web) (2014)
http://www.infoservi.it/15-
web/12775#more-12775
18. •Presentarsi bene
Linkedin – (ma vale sempre)
•Coltivare la propria rete
•Partecipare
•Segnalare
#d2dtorino #wister
•Segnalare
20. GOOGLE+ - non sottovalutare
… se ti vuoi far trovare ☺☺☺☺
• Aggiungere nel profilo
I siti dove scrivete
nella sezione
ContributoreContributore
•Linkare i vostri contenuti al profilo
•https://plus.google.com/authorship
#d2dtorino #wister
29. ebsites-for-job-seekers
I nuovi biglietti da visita
renlightenment.com/9-best-personal-portal-web
#d2dtorino #wister
Flavors.me - About.me – Pixelhub.me
http://careeren
30. • Una pagina del blog descrivera chi siete
BLOG e MicroBlog
• Usate il vostro nome come URL
• Usate il vostro nome all’inizio del titolo
• Ogni profilo sui social link a questa pagina
• Ci sarà un link al profilo Google+ e si userà il
parametro “?rel=author” sul proprio blog
• Controllate le statistiche su analytics per
#d2dtorino #wister
• Controllate le statistiche su analytics per
monitorare le prestazioni
31. Tenersi aggiornati su cosa si dice di..
ImpostareImpostare
Google alerts
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32. Chi mi cerca cosa vede?
•Su Google non vediamo tutti le stesse cose
•Usare la Navigazione In Incognito di
Chrome/FirefoxChrome/Firefox
•Motori di ricerca che non tracciano come
www.ixquick.com
#d2dtorino #wister
34. serendipity
Serendipity è una delle parole più belle della lingua
inglese, così come una delle più difficili da tradurre. Significa l’arte di imbattersi in qualcosa per caso, o la capacità di
collegare fra loro fatti apparentemente insignificanti arrivando a una conclusione preziosa, o più in breve, forse soltanto:”una felicecollegare fra loro fatti apparentemente insignificanti arrivando a una conclusione preziosa, o più in breve, forse soltanto:”una felice
coincidenza”. La parola deriva dall’antico nome dello Sri Lanka: Serendippo.
È approdata all’inglese seguendo un percorso appropriatamente tortuoso e complesso: dall’arabo Sarandidib, che a sua volte derivava
dal sanscritoSimhaladyipa, la cui traduzione letterale è “isola della tana dei leoni”. Il leone è ancora l’orgoglioso simbolo che campeggia
al centro della bandiera dello Sri Lanka odierno. Il primo utilizzo noto della parola serendipity nella lingua inglese è attribuito allo
scrittore, esteta e politico Horace Walpole (1717-1792). In una lettera datata 28 gennaio 1754, Walpole scrive di averla plasmata
attingendo alla fiaba persiana Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re Serendippo, i cui eroi “scoprivano continuamente, un po’ per
caso e un po’ grazie alla loro sagacità, cose di cui non andavano in cerca”.
http://www.serendipityart.it/ma-cosa-significa-la-parola-serendipity/
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