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DCO 620/2014/R/IDR
«Definizione delle tariffe di collettamento e
depurazione dei reflui industriali autorizzati in
pubblica fognatura – Orientamenti finali»
Direzione Sistemi Idrici
Milano, 14 Gennaio 2015
SOMMARIO
2
• Obiettivi dell’intervento dell’Autorità
• Piano per il procedimento di definizione delle tariffe
• Presentazione DCO 620/2014/R/IDR
ricognizione metodi tariffari esistenti
proposta di ulteriori formulazioni
valutazione AIR
proposte e spunti per la consultazione
• Approfondimenti
refluo di riferimento
obblighi di misura
disciplina verifiche
proposte e spunti per la consultazione
OBIETTIVI GENERALI DELL’INTERVENTOOBIETTIVI GENERALI DELL’INTERVENTO
3
• Perseguire gli obiettivi definiti dal quadro normativo comunitario e nazionale
esplicitabili con la necessità di sviluppare infrastrutture conformi agli
standard comunitari, in grado di garantire adeguati livelli qualitativi e di
preservare le risorse idriche in ottica intergenerazionale
• Superare le difformità di tariffazione tra scarichi aventi il medesimo profilo
inquinante, riconducibili all’eterogeneità dei metodi e dei criteri attualmente
applicati sul territorio nazionale, sulla base della «formula tipo» (D.P.R. 24
maggio 1977) o su diverse declinazioni di questa
• Evitare l’instaurarsi di sussidi incrociati fra diverse tipologie d’utenza cui
sono associati differenti impatti ambientali
OBIETTIVI SPECIFICI DELL’INTERVENTOOBIETTIVI SPECIFICI DELL’INTERVENTO
4
• Assicurare il rispetto del principio «chi inquina paga»
• Individuare un’appropriata allocazione dei costi nella struttura dei
corrispettivi tariffari d’utenza
• Identificare correttamente i driver di costo relativi a utilizzatori
aventi impatti molto differenziati fra loro
• Promuovere l’efficienza nei processi di collettamento e
depurazione dei reflui industriali
• Rispettare i principi di chiarezza e semplicità, di informazione e
trasparenza
Procedimento sottoposto ad Analisi di Impatto Regolatorio
PIANO PER IL PROCEDIMENTO DI DEFINIZIONE DELLE
TARIFFE
PIANO PER IL PROCEDIMENTO DI DEFINIZIONE DELLE
TARIFFE
5
Attività Periodo
Delibera di avvio Febbraio 2014
Primo DCO Giugno 2014
Secondo DCO Dicembre 2014
Analisi esiti secondo DCO Gennaio – Febbraio 2015
Emanazione provvedimento finale Febbraio 2015
Vigenza nuova metodologia Tariffazione Industriali: II periodo regolatorio
Il documento illustra:
• le criticità rilevate, gli obiettivi, l’ambito e gli orientamenti generali alla base
dell’intervento dell’Autorità
• una sintesi delle osservazioni pervenute in relazione al primo DCO
(299/2014/R/IDR)
• una ricognizione dei metodi e dei criteri adottati nei diversi contesti territoriali
• la proposta di ulteriori formulazioni tariffarie che tengono conto delle criticità
riscontrate
• le possibili opzioni di regolazione della metodologia di definizione della tariffa
• misure di completamento e funzionali alle determinazioni tariffarie
PRESENTAZIONE DCO 620/2014/R/IDRPRESENTAZIONE DCO 620/2014/R/IDR
6
Ricognizione metodi tariffari attualmente adottati
sul territorio nazionale
7
METODO DI ANALISI ADOTTATOMETODO DI ANALISI ADOTTATO
8
• Ricognizione delle criticità attuali
• Studio delle formulazioni in applicazione reperibili da «letteratura» e da pubblicizzazione
• Confronto fra i diversi metodi esistenti e suddivisione in «Famiglie»
• Individuazione delle peculiarità di ciascuna Famiglia, in relazione a quota fissa, quota
fognatura, quota depurazione ed eventuali quote addizionali
RISULTATI DELL’ANALISI: LE CRITICITÀ RILEVATERISULTATI DELL’ANALISI: LE CRITICITÀ RILEVATE
9
• Elevata eterogeneità dei metodi e dei criteri sul territorio nazionale
• Con riferimento alla formula tipo:
• assenza di disciplina dell’onere di allacciamento
• intercettati solamente alcuni trattamenti depurativi ed alcuni inquinanti
• disparità di tariffazione tra scarichi aventi il medesimo profilo inquinante
• assenza di meccanismi di acconto e conguaglio
• Significative differenze, a livello regionale, in riferimento al regime delle assimilazioni
alle acque reflue domestiche
RISULTATI DELL’ANALISI: LE FORMULE VIGENTIRISULTATI DELL’ANALISI: LE FORMULE VIGENTI
10
• Individuate tre «Famiglie» cui possono essere ricondotte tutte le formulazioni reperite
• Tutte le formule presentano una struttura del tipo:
= + +
• Le principali differenze riguardano la parte variabile depurazione
Famiglia In funzione dalle
caratteristiche qualitative del
refluo industriale?
In funzione del singolo impianto
di depurazione (tecnologia e
localizzazione)?
1 – Formula «tipo» e similari si si
2 – Formula «intermedia» si no
3 – Formula «semplificata» no no
FAMIGLIA 1 – FORMULA TIPO (D.P.R. 24 MAGGIO 1977) E SIMILARIFAMIGLIA 1 – FORMULA TIPO (D.P.R. 24 MAGGIO 1977) E SIMILARI
11
F2 = termine fisso per utenza allacciata alla fognatura (€ /anno)
dv = coefficiente di costo medio annuale dei trattamenti preliminari e primari (€ /m3)
K2 = coefficiente di costo per maggiori oneri di trattamento derivanti da sensibili scostamenti del rapporto
COD/BOD dei valori tipici dei liquami domestici
db = coefficiente di costo medio annuale del trattamento secondario (€ /m3)
df = coefficiente di costo medio annuale del trattamento e smaltimento dei fanghi primari (€ /m3)
Oi = COD dell'effluente industriale (dopo un’ora di sedimentazione e pH 7) (mg/l)
Of = COD di riferimento (media affluente all'impianto dopo sedimentazione primaria) (mg/l)
Si = solidi sospesi totali dell'effluente industriale a pH 7 (mg/l)
Sf = solidi sospesi totali di riferimento (media affluente all'impianto) (mg/l)
da = coefficiente di costo per il trattamento sostanze diverse da materiali in sospensione e da materiali
riducenti (€ /m3)
V = volume del refluo industriale scaricato in fognatura (m3/anno)
F
d
f2 = coefficiente di costo medio annuale del servizio di fognatura (€ /m3)f
FAMIGLIA 1 – FORMULA TIPO (D.P.R. 24 MAGGIO 1977) E SIMILARIFAMIGLIA 1 – FORMULA TIPO (D.P.R. 24 MAGGIO 1977) E SIMILARI
12
Formula tipo e similari applicate da:
• ATO CDM - Città di Milano
• ATO CR – Cremona
• ATO LO - Lodi
• ATO MB - Monza e della Brianza
• ATO MN - Mantova
• ATO Prov MI - Milano
• ATO VA - Varese
• ATO 2 – Marche Centro Ancona
• ATI 3 Umbria
• ATI 4 Umbria
• Regione Emilia Romagna
• Province autonome di Trento e Bolzano
FAMIGLIA 2 – FORMULA «INTERMEDIA»FAMIGLIA 2 – FORMULA «INTERMEDIA»
13
T 1,1 ∗ ∗ ∗ ! ∑
#$
#$$ ∗ % ∗ ∗ &0,5 )* *V
F = termine fisso per utenza allacciata alla fognatura (€/anno)
Oin = COD dell'effluente industriale (dopo un’ora di sedimentazione e pH 7) (mg/l)
Orif = COD di riferimento (limite per scarico in fognatura oppure di assimilabilità ai reflui domestici) (mg/l)
Sin = solidi sospesi totali dell'effluente industriale (mg/l)
Srif = solidi sospesi totali di riferimento (limite per scarico in fognatura oppure limite di assimilabilità ai
reflui domestici) (mg/l)
Xjin = concentrazione massima del generico parametro specifico j, caratteristico dell’attività in esame
(mg/l)
Xjrif = valore di riferimento del generico parametro specifico j (limite per scarico in fognatura) (mg/l)
d = tariffa di depurazione per utente civile (€ /m3)
c1 – c2 – c3 = frazioni della tariffa di depurazione d, associate rispettivamente al trattamento secondario
(c1), al trattamento e smaltimento fanghi (c2) e alla presenza di parametri specifici j (c3)
K = coefficiente di costo per maggiori oneri di trattamento derivanti da sensibili scostamenti del rapporto
COD/BOD dei valori tipici dei liquami domestici
F
d
V = volume del refluo industriale scaricato in fognatura (m3/anno)
f = tariffa di fognatura per utente civile (€/m3)f
FAMIGLIA 2 – FORMULA «INTERMEDIA»FAMIGLIA 2 – FORMULA «INTERMEDIA»
14
Formula applicata da:
• ATO 1 - Toscana Nord
• ATO 2 - Basso Valdarno
• ATO 3 - Medio Valdarno
• ATO 5 - Toscana Costa
• ATO 6 – Ombrone
• ATO CO – Como*
*proposta di un gruppo di utenti della Provincia
FAMIGLIA 3 – FORMULA «SEMPLIFICATA»FAMIGLIA 3 – FORMULA «SEMPLIFICATA»
15
Qf = termine fisso per utenza allacciata alla fognatura (€/anno)
TD = tariffa di depurazione per utente domestico (€/m3)
K2 = coefficiente moltiplicativo della tariffa di depurazione
ID = fattore aggiuntivo da attribuirsi ad eventuali deroghe (€/anno)
F
d
V = volume dell'effluente industriale scaricato in fognatura (m3/anno)
TF = tariffa di fognatura per utente domestico (€/m3)
K1 = coefficiente moltiplicativo della tariffa di fognatura
f
FAMIGLIA 3 – FORMULA «SEMPLIFICATA»FAMIGLIA 3 – FORMULA «SEMPLIFICATA»
16
Formula applicata da:
• ATO BG - Bergamo
• ATO BS - Brescia
• ATO LC - Lecco
CONSIDERAZIONI SULLE FORMULAZIONI ESISTENTICONSIDERAZIONI SULLE FORMULAZIONI ESISTENTI
17
• La quota fissa è a scaglioni in tutte le famiglie, in funzione di diversi drivers
• La quota fognatura talvolta è coincidente con quella applicata alle utenze domestiche e
determinata in funzione di diversi drivers (volume scaricato, carico inquinante del refluo,
tipologia di attività produttiva, n. addetti dell’attività industriale, lunghezza collettore)
• La quota depurazione (“falsa binomia”) è determinata con formule complesse basate sulla
qualità del refluo e sulla tipologia di trattamenti di depurazione utilizzati, oppure con formule
semplificate basate solamente sulla tariffa domestica di depurazione con correttivi
• Alcuni metodi adottano una suddivisione degli insediamenti industriali in classi di attività
(generalmente 4 o 5 classi), che determinano i corrispettivi unitari (semplificazione + necessità
conguagli + attenuazione PPP)
• Il volume è inteso generalmente come volume scaricato, prodotto da autodenuncia dell’utente
e, talvolta, verificato dal gestore sui misuratori; in alcuni casi si tratta del volume derivato da
acquedotto e altri approvvigionamenti
• Alcuni metodi prevedono un tetto minimo e massimo per le tariffe
• Per reflui che rispettano i limiti per lo scarico in corpo idrico superficiale, alcuni metodi
prevedono l’azzeramento dei costi di depurazione (eccetto quelli per i trattamenti preliminari)
• Alcuni metodi prevedono l’accettazione di reflui in deroga, dietro il pagamento di un
corrispettivo dedicato (principalmente «Famiglia 3»)
Proposta di ulteriori formulazioni tariffarie
18
CONSIDERAZIONI PRELIMINARICONSIDERAZIONI PRELIMINARI
19
• Presentate due Metodologie, denominate A e B
• La Metodologia A è stata elaborata sulla base di una proposta di alcuni stakeholder
• La Metodologia B deriva da approfondimenti svolti dall’Autorità con esperti della materia
• Entrambe le metodologie assumono a riferimento un impianto di depurazione di tipo
biologico a fanghi attivi che non denitrifica (tecnologia tipica per abbattimento carico
inquinante domestico per ottemperanza obblighi comunitari ex 91/271/CEE)
• Entrambe le metodologie portano a determinare, a parità di carico inquinante dei reflui
industriali, la stessa tariffa a livello di ATO
METODOLOGIA AMETODOLOGIA A
20
Q ,-./ - t1 t234 t56789 t:5;; ∗ V
QF+D = quota fissa per utenza allacciata alla fognatura (€/anno)
td = tariffa di depurazione per utente domestico (€ /m3)
tCOD = costo addizionale di trattamento del COD presente nel refluo, rispetto alla concentrazione media in
ingresso agli impianti di depurazione dell’ATO (€ /m3)
tALTRI = costo addizionale di trattamento di inquinanti diversi dal COD, presenti nel refluo, rispetto ad una
frazione dei rispettivi limiti di ammissibilità per lo scarico in corpo idrico (€ /m3)
tMAGG = costo addizionale associato a inquinanti autorizzati in deroga (€ /m3)
F
d
V = volume medio annuo del refluo industriale scaricato in fognatura (m3/anno)
TF = tariffa di fognatura per utente domestico (€/m3)f
METODOLOGIA A - tCODMETODOLOGIA A - tCOD
21
FORMULAZIONI COMPLETE FORMULAZIONI SOTTO CONDIZIONE
= / ) ∙ max
BCD
BECF
; 1 H 1 ∙ I
Se Oin ≥ Orif:
= / ) ∙
BCD
BECF
H 1 ∙ I
K = coefficiente di costo per maggiori oneri di trattamento derivanti da sensibili scostamenti del rapporto
COD/BOD dei valori tipici dei liquami domestici
Oin = COD dell'effluente industriale (mg/l)
Orif = COD di riferimento (media in ingresso agli impianti di depurazione dell’ATO) (mg/l)
db = coefficiente di costo marginale del trattamento di rimozione del COD (€ /m3)
METODOLOGIA A - tALTRIMETODOLOGIA A - tALTRI
22
FORMULAZIONI COMPLETE FORMULAZIONI SOTTO
CONDIZIONE
TUVWX Y ∙ Z [ 
]C
]UX^
C
H _ ; 0 ∙
]C
]C H _ ∙ ]UX^
C
D
C`
Se Di ≥ γ Di
LIM:
TUVWX Y ∙ Z
]C
]UX^
C
D
C`
Di = concentrazione del generico parametro specifico i, caratteristico dell’attività in esame (mg/l)
Di
LIM = concentrazione di riferimento del generico parametro specifico i (limite per scarico in corpo idrico
superficiale) (mg/l)
γ = coefficiente posto pari a 0,7
da = coefficiente di costo marginale del trattamento di rimozione degli inquinanti diversi dal COD (€ /m3)
METODOLOGIA A - tMAGGMETODOLOGIA A - tMAGG
23
FORMULAZIONI COMPLETE FORMULAZIONI SOTTO CONDIZIONE
^Tff Z
[  0; &g =TWX=
C
H gUX^
C
*
1000
h
C`
∙ /
C
Se Ci
SCARICO > Ci
LIM:
^Tff Z
&g =TWX=
C
H gUX^
C
*
1000
h
C`
∙ /
C
Ci
SCARICO = concentrazione del generico parametro specifico i in deroga, caratteristico dell’attività
produttiva in esame, riportato in autorizzazione (mg/l)
Ci
LIM = concentrazione di riferimento del generico parametro specifico i (limite per scarico in fognatura)
(mg/l)
ci
D = prezzo per unità di massa del generico parametro specifico i (€ /kg)
METODOLOGIA A – SINTESIMETODOLOGIA A – SINTESI
• La formula è composta da una quota fissa, e quote variabili di fognatura e di depurazione
• La quota fissa, unica per fognatura e depurazione è intesa coprire gli oneri amministrativi,
procedurali e di controllo analitico dei reflui (campionamento e analisi)
• La valorizzazione degli oneri per COD si basa sul confronto per incidenza (rapporto) rispetto ai
valori di ingresso al parco di depurazione di ATO
• Le valorizzazioni degli oneri per gli «altri» inquinanti si basano sul confronto per incidenza
(rapporto) rispetto a un valore meno che proporzionale (70%) dei limiti x scarico in acque
superficiali (nulle se sono al di sotto)
• Esplicita la valorizzazione degli oneri per le deroghe (per differenza e non per incidenza)
• Implica procedure di misurazione degli inquinanti a tutti gli ingressi dei depuratori e degli
inquinanti di ciascuna attività produttiva
1. Refluo industriale Refluo domestico
2. Antecedenza della determinazione dei corrispettivi unitari per domestici
3. Fognatura è impegnata solo da carico idraulico (domestico=industriale)
4. Centralità COD - tutti gli altri parametri sono «ulteriori» (anche SST)
5. Refluo domestico parametrizzato con la concentrazione media COD in ingresso
6. Refluo industriale paga per gli «altri parametri» in ragione del superamento della
concentrazione media del 70% dei limiti di scarico in acque superficiali
7. Reflui in deroga con ricarico legato alla differenza rispetto ai valori limite di
autorizzazione
Concetti cardine sottostanti
Caratteristiche
METODOLOGIA BMETODOLOGIA B
25
TV
CDm
, TV
CDm
n ∗ TV TV
∗ [  o; 1 ∆g $ ∆g C ∗ V
QFATO
ind = quota fissa per utenza allacciata alla fognatura (€/anno)
TdATO = costo unitario di depurazione da applicare a tutte le utenze, industriali e non industriali dell’ATO,
determinato come rapporto fra il totale dei costi sostenuti per la depurazione dei reflui (con esclusione dei
costi riferibili a eventuali fasi di trattamento specifiche dedicate all’abbattimento di inquinanti diversi da
COD, SST, azoto e fosforo) e il volume complessivo annuo in ingresso alla depurazione (€/m3)
k = termine che può essere posto pari a 1 o leggermente inferiore a 1 (può essere un vettore)
∆Cotrj = differenza fra i costi relativi alla concentrazione media annua dell’inquinante j (COD, SST, azoto
e fosforo) nel refluo e i costi generati dal medesimo inquinante in un refluo assunto come riferimento
∆Cotri = differenza fra i costi relativi alla concentrazione media annua dell’inquinante i (diverso da COD,
SST, azoto e fosforo e caratteristico dell’attività industriale) nel refluo e i costi generati dal medesimo
inquinante in un refluo assunto come riferimento
F
d
V = volume medio annuo del refluo industriale scaricato in fognatura (m3/anno)
TfATO = tariffa media nell’ATO del servizio di fognatura per utente domestico (€/m3)
α = coefficiente di riduzione o incremento in funzione delle caratteristiche del refluo industriale
f
METODOLOGIA B – ∆Cotrj e ∆CotriMETODOLOGIA B – ∆Cotrj e ∆Cotri
26
∆Cotrj ∆Cotri
ΔCotrj Z
&$ H E$* ∙ g$
TV
TV
t`234,uu7,v,w
ΔCotri Z
&C H EC* ∙ gC
TV
TV
x`yz{|x }y|y~•{|x
xj = concentrazione media annua dell’inquinante j (COD, SST, azoto e fosforo) presente nel refluo
(percentuale ρ della concentrazione massima autorizzata allo scarico per il parametro j) (mg/l)
xrj = concentrazione dell’inquinante j (COD, SST, azoto e fosforo) presente in un refluo assunto come
riferimento (mg/l)
xi = concentrazione media annua dell’inquinante i (diverso da COD, SST, azoto e fosforo e
caratteristico dell’attività industriale) presente nel refluo (percentuale ρ della concentrazione massima
autorizzata allo scarico per il parametro i) (mg/l)
xrj = concentrazione dell’inquinante i (diverso da COD, SST, azoto e fosforo e caratteristico dell’attività
industriale) presente in un refluo assunto come riferimento (mg/l)
TdATO = costo unitario di depurazione (€/m3)
CATO
j = costo di rimozione per unità di massa dell’inquinante j, valutato sulla media nell’ATO dei costi
unitari di rimozione aggiuntivi rispetto a quelli già considerati nel termine TdATO ; si considera nullo, per
azoto e fosforo, in assenza di tecnologie specifiche di trattamento (€ /kg)
CATO
i = costo di rimozione per unità di massa dell’inquinante i, valutato sulla media nell’ATO dei costi
unitari di rimozione di tale inquinante, qualora presenti specifiche fasi di trattamento, oppure in funzione dei
costi aggiuntivi sostenuti a causa della presenza dell’inquinante i (es. maggiori costi di aerazione o di
smaltimento fanghi) (€ /kg)
METODOLOGIA B – α, ρ e k parametri di modulazioneMETODOLOGIA B – α, ρ e k parametri di modulazione
27
€ ∆•‚ƒ„… ∆•‚ƒ„† ≥ ‡
• può assumere valore leggermente inferiore a 1 se la sommatoria le caratteristiche di qualità del refluo
industriale sono migliori rispetto a quelle previste per il refluo assunto come riferimento
• può essere posto pari a 1 nei casi contrari
α = coefficiente di riduzione o incremento della tariffa di fognatura per utente domestico al fine di riconoscere:
• il minor impegno della fognatura delle acque poco inquinate (raffreddamento, seconda pioggia, ecc.)
• il maggior impegno della fognatura delle acque che arrecano maggior usura alle reti
ρ = coefficiente moltiplicativo di ponderazione delle concentrazioni nell’anno degli inquinanti i e j rispetto alle
rispettive concentrazioni massime autorizzate, proposto pari a 70%
α, ρ e k sono parametri di modulazione per la generalizzazione della formula
METODOLOGIA B – SINTESIMETODOLOGIA B – SINTESI
28
1. La quota fissa è in base ai costi della gestione caratteristica che si rende necessaria in
quanto utenza industriale (misuratori, verifiche qualitative…ma no allacciamento)
2. Fognatura può essere impegnata in modo differente dai diversi reflui (chimica)
3. Individuazione del costo medio di abbattimento di ciascun inquinante, a prescindere
dal tipo di refluo vettore (no antecedenza della determinazione dei corrispettivi unitari
per domestici), in base al parco depuratori dell’ATO
4. COD e SST sempre previsti, gli altri inquinanti come aggiuntivi se trattamento
specifico in almeno 1 impianto dell’ATO
5. «Refluo di riferimento» per ciascuna attività produttiva
6. Refluo industriale di una classe di attività paga il servizio di depurazione in ragione del
suo discostarsi (differenza) dal proprio refluo di riferimento, anche quelli in deroga
7. Parametri di modulazione e generalizzazione formula
Concetti cardine sottostanti
METODOLOGIA B – SINTESIMETODOLOGIA B – SINTESI
29
• Formula di generalizzazione dei corrispettivi unitari per servizi di fognatura e
depurazione e con parametri di modulazione e adattamento
• Sterilizza rischio di distorsione competitiva fra utenti della medesima attività produttiva
insistenti nel medesimo territorio
• Elimina imprevedibilità variazioni oneri per modifica platea utenti
• Minimizza necessità di campionamenti e misurazioni in loco assumendo
convenzionalmente caratterizzazione dei reflui industriali in base all’autorizzazione allo
scarico
• Rimuove opacità determinazioni tariffarie dovute ai valori di riferimento medi in
ingresso ai depuratori
• Impone disciplina di verifiche a carattere ispettivo e non prevedibile
• Pone in capo al gestore la responsabilità della misura dei volumi di scarico e della
disciplina delle verifiche
• Rende imprescindibile perequazione ex post per aggiustamento ricavi gestori e gettiti
da corrispettivi unitari uniformi in ATO
Caratteristiche e implicazioni
Valutazione AIR
30
AIR: OBIETTIVI SPECIFICI E OPZIONIAIR: OBIETTIVI SPECIFICI E OPZIONI
31
• Obiettivo A: garantire che le tariffe del servizio riflettano i relativi costi
• Obiettivo B: prevenire distorsioni e disallineamenti tariffari a parità di tipologia di refluo e
situazione ambientale
• Obiettivo C: dare corretti segnali di prezzo che consentano un accesso al servizio che
garantisca la più efficiente allocazione di costo
• Obiettivo D: rispettare i principi della chiarezza e semplicità (amministrativa e operativa di
implementazione), di informazione e trasparenza verso gli utenti
Obiettivi specifici
Opzioni di applicazione
Le opzioni articolano le diverse possibilità di applicazione del corrispettivo unitario della quota
variabile della tariffa di depurazione per i reflui industriali, fra cui:
• l’opzione 00 o «No regulation»: assenza di interventi di nuova regolazione
• le opzioni 01, 02 e 03: estensione al territorio nazionale alternativamente di una delle tre
famiglie di formule esistenti
• le opzioni 1 e 2: estensione al territorio nazionale delle due nuove formulazioni indicate con
Metodologia A e Metodologia B
AIR: VALUTAZIONE DELLE OPZIONIAIR: VALUTAZIONE DELLE OPZIONI
32
OBIETTIVO OPZIONE 00
OPZIONE
01
OPZIONE
02
OPZIONE
03
OPZIONE
1
OPZIONE
2
Obiettivo A
(cost reflectivity)
dipende dalla
formula
medio-
basso
medio-
basso
basso
medio-
alto
medio-
alto
Obiettivo B
(prevenire distorsioni e
disallineamenti)
basso medio medio
medio-
basso
alto alto
Obiettivo C
(corretti segnali di prezzo)
dipende dalla
formula
medio medio
medio-
basso
medio
medio-
alto
Obiettivo D
(chiarezza, semplicità,
informazione, trasparenza)
complessivamente
basso
basso
medio-
basso
medio-
basso
medio-
basso
medio-
alto
Tariffa depurazione determinata sull’ATO per tutte le utenze ed eventualmente
maggiorata per utenze industriali con inquinanti superiori ad un riferimento
• maggior trasparenza per la determinazione dei
coefficienti di costo
• semplificazione in relazione a misurazioni sui reflui
33
• Q2 - Si condivide l’approccio di procedere comunque in modo integrato ad un riordino generale
della determinazione di corrispettivi alle altre categorie di utenza? Motivare la risposta
• Q3 - Si ritiene corretta l’attribuzione di valore pari a 1 al parametro k? Motivare la risposta
• Q4 - Si ritiene corretta l’attribuzione di valore pari al 70% al coefficiente ρ? Motivare la risposta
• Q5 - Si ritiene correttamente impostata la tassonomia della copertura dei costi della quota fissa
unica e comune ai servizi di fognatura e depurazione? Motivare la risposta
• Q6 - Quale valore si ritiene corretto attribuire, a livello nazionale, al termine α? Motivare la
risposta
• Q13 - Si ritiene esaustivo il set di opzioni prospettato dall’Autorità per la formulazione del
corrispettivo unitario della parte variabile della tariffa di depurazione o si ritiene che vi siano
ulteriori possibili opzioni rilevanti rispetto agli obiettivi del presente procedimento? Motivare la
risposta
• Q14 - Si condivide la valutazione adottata dall’Autorità per la formulazione del corrispettivo
unitario della parte variabile della tariffa di depurazione? Motivare la risposta
• Q15 - Si ritiene che vi siano ulteriori aspetti che devono essere valutati? Motivare la risposta
• Q16 - Si concorda con la possibilità di prevedere un tetto ai corrispettivi? Motivare la risposta
PROPOSTE E SPUNTI PER LA CONSULTAZIONEPROPOSTE E SPUNTI PER LA CONSULTAZIONE
APPROFONDIMENTI:
• refluo di riferimento
• disciplina delle verifiche
• obblighi del servizio di misura
34
Il refluo di riferimento
35
FINALITA’FINALITA’
36
• I termini ∆Cotrj e ∆Cotri della Metodologia B sono determinati sulla base del raffronto fra le
concentrazioni degli inquinanti nel refluo industriale e quelle di un refluo assunto come riferimento
∆Cotrj ∆Cotri
ΔCotrj Z
&$ H E$* ∙ g$
TV
TV
t`234,uu7,v,w
ΔCotri Z
&C H EC* ∙ gC
TV
TV
x`yz{|x }y|y~•{|x
• A ciascun refluo industriale è associato uno specifico refluo di riferimento; in relazione al DCO
620/2014, il refluo di riferimento è individuabile dall’incrocio di:
• Tavola 2 che riporta, per ciascuna attività industriale, gli inquinanti specifici ad essa
associati
• Tavola 6 che indica le concentrazioni di riferimento per ciascun parametro inquinante
ATTIVITÀ
INDUSTRIALE
SOSTANZE SPECIFICHE
ATECO 1 pH, colore
ATECO 2 Idrocarburi totali,
tensioattivi totali
ATECO 3 Solfiti, Solfuri
…… ……..
ATECO N Colore, Solfiti, Solfuri
PARAMETRO UNITÀ VALORE
pH - 7,5
Colore - 0,04
Idrocarburi totali mg/L 5
Tensioattivi totali mg/L 4
Solfiti mg/L 1
Solfuri mg/L 1
….. ….. …..
Tav. 2 Tav. 6
PARAMETRO UNITÀ ATECO 1 ATECO 2 …… ATECO N
pH - 7,5
Colore - 0,04 0,04
Idrocarburi totali mg/L 5
Tensioattivi totali mg/L 4
Solfiti mg/L 1
Solfuri mg/L 1
….. …..
Refluo di riferimento
I PARAMETRI SELEZIONATII PARAMETRI SELEZIONATI
38
• Gli inquinanti previsti nel refluo di riferimento sono stati individuati sulla base dei parametri
riportati nella Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs 152/2006
• Sono stati esclusi dall’elenco di Tabella 3, poiché ritenuti poco significativi al fine
dell’individuazione dei costi ad essi associati, i seguenti parametri:
• temperatura
• odore
• materiali grossolani
• saggio di tossicità acuta
• Altre differenze rispetto alla Tabella 3 riguardano:
• il parametro «colore», per il quale è stata individuata una metodica di definizione basata
sulla determinazione dell’assorbanza a λ = 420 nm, misurata sul refluo filtrato a 0,45 µm
• il parametro «TKN (Total Kjeldahl Nitrogen)», definito come la somma della azoto
organico e dell’azoto ammoniacale, in luogo dei parametri NH4, N-NO2 e N-NO3
LE CONCENTRAZIONI DEI PARAMETRILE CONCENTRAZIONI DEI PARAMETRI
39
• La scelta dei valori di concentrazione degli inquinanti nel refluo di riferimento è basata sulle
caratteristiche qualitative «tipiche», rinvenibili nella letteratura scientifica, dei reflui di
origine domestica
• Per la maggior parte dei parametri inquinanti il valore della concentrazione assunta per il refluo
di riferimento è coincidente con il rispettivo limite per lo scarico in acque superficiali,
riportato in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs 152/2006
• Per alcuni parametri è stato individuato un valore di concentrazione diverso dal rispettivo limite
per lo scarico in acque superficiali, ed in particolare:
• pari al limite per lo scarico in rete fognaria riportato in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla
Parte III del D.Lgs 152/2006 (pH, SST, BOD5, COD)
• superiore al limite per lo scarico in rete fognaria (grassi e olii animali/vegetali e
Escherichia Coli)
Disciplina delle verifiche
40
LA DISCIPLINA DELLE VERIFICHELA DISCIPLINA DELLE VERIFICHE
41
• La Metodologia B prevede un numero minimo di controlli annui finalizzati a monitorare la
qualità dei reflui industriali scaricati in pubblica fognatura
• La finalità di questa scelta è di evitare la definizione di una metodologia di controlli analitici
per caratterizzare i reflui industriali, ritenuta molto complessa (e quindi onerosa) a causa
dell’elevata variabilità nel tempo delle caratteristiche quali-quantitative dei reflui industriali
• La responsabilità delle verifiche è posta in capo ai gestori
• Proposta una Tabella (Tav. 1) per i controlli minimi in funzione del volume annuo scaricato e
della presenza/assenza di sostanze pericolose
VOLUME ANNUO
SCARICATO (m3)
N. CONTROLLI IN
ASSENZA DI SOSTANZE
PERICOLOSE
N. CONTROLLI IN
PRESENZA DI SOSTANZE
PERICOLOSE
< 100 0 1
100 - 10.000 1 2
10.000 – 100.000 2 3
> 100.000 3 4
• L’elenco delle sostanze specifiche minime da ricercare in fase di verifica, suddivise per
classi di attività industriali, è riportata in Tavola 2
Meccanismo di penalizzazione
Obblighi del servizio di misura
42
OBBLIGHI DI INSTALLAZIONE DEI MISURATORIOBBLIGHI DI INSTALLAZIONE DEI MISURATORI
43
• La misurazione del volume scaricato è fondamentale
• Nel DCO sono stabilite alcune condizioni di obbligo di installazione del misuratore di portata
annua e istantanea (Tav. 3)
PRESENZA DI FONTI AUTONOME DI
APPROVVIGIONAMENTO E/O DI SMALTIMENTO
CONGIUNTO DI ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E ACQUE
REFLUE DI PROCESSO
ASSENZA DI FONTI AUTONOME DI
APPROVVIGIONAMENTO E DI SMALTIMENTO
CONGIUNTO DI ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E ACQUE
REFLUE DI PROCESSO
PRESENZA SOSTANZE
PERICOLOSE
ASSENZA SOSTANZE
PERICOLOSE
PRESENZA SOSTANZE
PERICOLOSE
ASSENZA SOSTANZE
PERICOLOSE
Sempre obbligatorio
Obbligatorio
se V dichiarato > soglia
(da stabilire)
Obbligatorio
se V dichiarato > soglia
(da stabilire)
Obbligatorio
se V dichiarato > soglia
(da stabilire)
• L’installazione e la manutenzione dei misuratori sono poste in capo ai gestori
44
• Gli obblighi di raccolta, validazione e messa a disposizione dei dati di misura sono posti in
capo ai gestori
• L’esecuzione della raccolta delle misure è almeno 1 volta all’anno
• Proposta una Tabella (Tav. 4) che associa, in prima applicazione, il numero minimo di
«raccolta misure» all’anno con il volume annuo scaricato e la presenza/assenza di
sostanze pericolose
VOLUME ANNUO SCARICATO (m3)
N. INTERVENTI EFFICACI DI RACCOLTA
MISURE
Soglia installazione misuratore - 10.000 2
10.000 – 100.000 2 - 3*
> 100.000 3 - 4*
* - numero in presenza di sostanze pericolose
OBBLIGHI DI RACCOLTA DELLE MISUREOBBLIGHI DI RACCOLTA DELLE MISURE
45
• Q7 - Si ritiene congruo il numero minimo di controlli che il gestore deve sostenere annualmente
al variare del volume annuo scaricato e della presenza/assenza di sostanze pericolose
proposto dall’Autorità? Motivare la risposta
• Q8 - Si ritiene esaustiva la tabella che associa a ciascuna attività industriale i parametri
inquinanti specifici da monitorare in fase di controllo? Motivare la risposta
• Q9 - Quale valore potrebbero assumere le soglie previste per l’obbligo di installazione dei
misuratori (m3/anno)? Motivare la risposta
• Q10 - Quali tempi possono essere considerati ragionevolmente sostenibili per il completamento
dell’installazione dei misuratori di portata sugli scarichi già autorizzati? Motivare la risposta
• Q11- In base a quali criteri potrebbe essere determinato il valore del volume annuale per gli
scarichi per cui non si preveda l’obbligo di installazione del misuratore di portata?
• Q12 - Si ritiene utile specificare ulteriormente gli obblighi di raccolta dei dati di misura? Motivare
la risposta
• Q17 - Si concorda con la possibilità di prevedere penalizzazioni in caso di superamento dei
limiti di qualità autorizzati? Motivare la risposta
• Q18 - Si ritiene esaustiva la serie di inquinanti contenuta nella TAV. 6 per caratterizzare un
refluo “di riferimento”? Motivare la risposta
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  • 2. SOMMARIO 2 • Obiettivi dell’intervento dell’Autorità • Piano per il procedimento di definizione delle tariffe • Presentazione DCO 620/2014/R/IDR ricognizione metodi tariffari esistenti proposta di ulteriori formulazioni valutazione AIR proposte e spunti per la consultazione • Approfondimenti refluo di riferimento obblighi di misura disciplina verifiche proposte e spunti per la consultazione
  • 3. OBIETTIVI GENERALI DELL’INTERVENTOOBIETTIVI GENERALI DELL’INTERVENTO 3 • Perseguire gli obiettivi definiti dal quadro normativo comunitario e nazionale esplicitabili con la necessità di sviluppare infrastrutture conformi agli standard comunitari, in grado di garantire adeguati livelli qualitativi e di preservare le risorse idriche in ottica intergenerazionale • Superare le difformità di tariffazione tra scarichi aventi il medesimo profilo inquinante, riconducibili all’eterogeneità dei metodi e dei criteri attualmente applicati sul territorio nazionale, sulla base della «formula tipo» (D.P.R. 24 maggio 1977) o su diverse declinazioni di questa • Evitare l’instaurarsi di sussidi incrociati fra diverse tipologie d’utenza cui sono associati differenti impatti ambientali
  • 4. OBIETTIVI SPECIFICI DELL’INTERVENTOOBIETTIVI SPECIFICI DELL’INTERVENTO 4 • Assicurare il rispetto del principio «chi inquina paga» • Individuare un’appropriata allocazione dei costi nella struttura dei corrispettivi tariffari d’utenza • Identificare correttamente i driver di costo relativi a utilizzatori aventi impatti molto differenziati fra loro • Promuovere l’efficienza nei processi di collettamento e depurazione dei reflui industriali • Rispettare i principi di chiarezza e semplicità, di informazione e trasparenza Procedimento sottoposto ad Analisi di Impatto Regolatorio
  • 5. PIANO PER IL PROCEDIMENTO DI DEFINIZIONE DELLE TARIFFE PIANO PER IL PROCEDIMENTO DI DEFINIZIONE DELLE TARIFFE 5 Attività Periodo Delibera di avvio Febbraio 2014 Primo DCO Giugno 2014 Secondo DCO Dicembre 2014 Analisi esiti secondo DCO Gennaio – Febbraio 2015 Emanazione provvedimento finale Febbraio 2015 Vigenza nuova metodologia Tariffazione Industriali: II periodo regolatorio
  • 6. Il documento illustra: • le criticità rilevate, gli obiettivi, l’ambito e gli orientamenti generali alla base dell’intervento dell’Autorità • una sintesi delle osservazioni pervenute in relazione al primo DCO (299/2014/R/IDR) • una ricognizione dei metodi e dei criteri adottati nei diversi contesti territoriali • la proposta di ulteriori formulazioni tariffarie che tengono conto delle criticità riscontrate • le possibili opzioni di regolazione della metodologia di definizione della tariffa • misure di completamento e funzionali alle determinazioni tariffarie PRESENTAZIONE DCO 620/2014/R/IDRPRESENTAZIONE DCO 620/2014/R/IDR 6
  • 7. Ricognizione metodi tariffari attualmente adottati sul territorio nazionale 7
  • 8. METODO DI ANALISI ADOTTATOMETODO DI ANALISI ADOTTATO 8 • Ricognizione delle criticità attuali • Studio delle formulazioni in applicazione reperibili da «letteratura» e da pubblicizzazione • Confronto fra i diversi metodi esistenti e suddivisione in «Famiglie» • Individuazione delle peculiarità di ciascuna Famiglia, in relazione a quota fissa, quota fognatura, quota depurazione ed eventuali quote addizionali
  • 9. RISULTATI DELL’ANALISI: LE CRITICITÀ RILEVATERISULTATI DELL’ANALISI: LE CRITICITÀ RILEVATE 9 • Elevata eterogeneità dei metodi e dei criteri sul territorio nazionale • Con riferimento alla formula tipo: • assenza di disciplina dell’onere di allacciamento • intercettati solamente alcuni trattamenti depurativi ed alcuni inquinanti • disparità di tariffazione tra scarichi aventi il medesimo profilo inquinante • assenza di meccanismi di acconto e conguaglio • Significative differenze, a livello regionale, in riferimento al regime delle assimilazioni alle acque reflue domestiche
  • 10. RISULTATI DELL’ANALISI: LE FORMULE VIGENTIRISULTATI DELL’ANALISI: LE FORMULE VIGENTI 10 • Individuate tre «Famiglie» cui possono essere ricondotte tutte le formulazioni reperite • Tutte le formule presentano una struttura del tipo: = + + • Le principali differenze riguardano la parte variabile depurazione Famiglia In funzione dalle caratteristiche qualitative del refluo industriale? In funzione del singolo impianto di depurazione (tecnologia e localizzazione)? 1 – Formula «tipo» e similari si si 2 – Formula «intermedia» si no 3 – Formula «semplificata» no no
  • 11. FAMIGLIA 1 – FORMULA TIPO (D.P.R. 24 MAGGIO 1977) E SIMILARIFAMIGLIA 1 – FORMULA TIPO (D.P.R. 24 MAGGIO 1977) E SIMILARI 11 F2 = termine fisso per utenza allacciata alla fognatura (€ /anno) dv = coefficiente di costo medio annuale dei trattamenti preliminari e primari (€ /m3) K2 = coefficiente di costo per maggiori oneri di trattamento derivanti da sensibili scostamenti del rapporto COD/BOD dei valori tipici dei liquami domestici db = coefficiente di costo medio annuale del trattamento secondario (€ /m3) df = coefficiente di costo medio annuale del trattamento e smaltimento dei fanghi primari (€ /m3) Oi = COD dell'effluente industriale (dopo un’ora di sedimentazione e pH 7) (mg/l) Of = COD di riferimento (media affluente all'impianto dopo sedimentazione primaria) (mg/l) Si = solidi sospesi totali dell'effluente industriale a pH 7 (mg/l) Sf = solidi sospesi totali di riferimento (media affluente all'impianto) (mg/l) da = coefficiente di costo per il trattamento sostanze diverse da materiali in sospensione e da materiali riducenti (€ /m3) V = volume del refluo industriale scaricato in fognatura (m3/anno) F d f2 = coefficiente di costo medio annuale del servizio di fognatura (€ /m3)f
  • 12. FAMIGLIA 1 – FORMULA TIPO (D.P.R. 24 MAGGIO 1977) E SIMILARIFAMIGLIA 1 – FORMULA TIPO (D.P.R. 24 MAGGIO 1977) E SIMILARI 12 Formula tipo e similari applicate da: • ATO CDM - Città di Milano • ATO CR – Cremona • ATO LO - Lodi • ATO MB - Monza e della Brianza • ATO MN - Mantova • ATO Prov MI - Milano • ATO VA - Varese • ATO 2 – Marche Centro Ancona • ATI 3 Umbria • ATI 4 Umbria • Regione Emilia Romagna • Province autonome di Trento e Bolzano
  • 13. FAMIGLIA 2 – FORMULA «INTERMEDIA»FAMIGLIA 2 – FORMULA «INTERMEDIA» 13 T 1,1 ∗ ∗ ∗ ! ∑ #$ #$$ ∗ % ∗ ∗ &0,5 )* *V F = termine fisso per utenza allacciata alla fognatura (€/anno) Oin = COD dell'effluente industriale (dopo un’ora di sedimentazione e pH 7) (mg/l) Orif = COD di riferimento (limite per scarico in fognatura oppure di assimilabilità ai reflui domestici) (mg/l) Sin = solidi sospesi totali dell'effluente industriale (mg/l) Srif = solidi sospesi totali di riferimento (limite per scarico in fognatura oppure limite di assimilabilità ai reflui domestici) (mg/l) Xjin = concentrazione massima del generico parametro specifico j, caratteristico dell’attività in esame (mg/l) Xjrif = valore di riferimento del generico parametro specifico j (limite per scarico in fognatura) (mg/l) d = tariffa di depurazione per utente civile (€ /m3) c1 – c2 – c3 = frazioni della tariffa di depurazione d, associate rispettivamente al trattamento secondario (c1), al trattamento e smaltimento fanghi (c2) e alla presenza di parametri specifici j (c3) K = coefficiente di costo per maggiori oneri di trattamento derivanti da sensibili scostamenti del rapporto COD/BOD dei valori tipici dei liquami domestici F d V = volume del refluo industriale scaricato in fognatura (m3/anno) f = tariffa di fognatura per utente civile (€/m3)f
  • 14. FAMIGLIA 2 – FORMULA «INTERMEDIA»FAMIGLIA 2 – FORMULA «INTERMEDIA» 14 Formula applicata da: • ATO 1 - Toscana Nord • ATO 2 - Basso Valdarno • ATO 3 - Medio Valdarno • ATO 5 - Toscana Costa • ATO 6 – Ombrone • ATO CO – Como* *proposta di un gruppo di utenti della Provincia
  • 15. FAMIGLIA 3 – FORMULA «SEMPLIFICATA»FAMIGLIA 3 – FORMULA «SEMPLIFICATA» 15 Qf = termine fisso per utenza allacciata alla fognatura (€/anno) TD = tariffa di depurazione per utente domestico (€/m3) K2 = coefficiente moltiplicativo della tariffa di depurazione ID = fattore aggiuntivo da attribuirsi ad eventuali deroghe (€/anno) F d V = volume dell'effluente industriale scaricato in fognatura (m3/anno) TF = tariffa di fognatura per utente domestico (€/m3) K1 = coefficiente moltiplicativo della tariffa di fognatura f
  • 16. FAMIGLIA 3 – FORMULA «SEMPLIFICATA»FAMIGLIA 3 – FORMULA «SEMPLIFICATA» 16 Formula applicata da: • ATO BG - Bergamo • ATO BS - Brescia • ATO LC - Lecco
  • 17. CONSIDERAZIONI SULLE FORMULAZIONI ESISTENTICONSIDERAZIONI SULLE FORMULAZIONI ESISTENTI 17 • La quota fissa è a scaglioni in tutte le famiglie, in funzione di diversi drivers • La quota fognatura talvolta è coincidente con quella applicata alle utenze domestiche e determinata in funzione di diversi drivers (volume scaricato, carico inquinante del refluo, tipologia di attività produttiva, n. addetti dell’attività industriale, lunghezza collettore) • La quota depurazione (“falsa binomia”) è determinata con formule complesse basate sulla qualità del refluo e sulla tipologia di trattamenti di depurazione utilizzati, oppure con formule semplificate basate solamente sulla tariffa domestica di depurazione con correttivi • Alcuni metodi adottano una suddivisione degli insediamenti industriali in classi di attività (generalmente 4 o 5 classi), che determinano i corrispettivi unitari (semplificazione + necessità conguagli + attenuazione PPP) • Il volume è inteso generalmente come volume scaricato, prodotto da autodenuncia dell’utente e, talvolta, verificato dal gestore sui misuratori; in alcuni casi si tratta del volume derivato da acquedotto e altri approvvigionamenti • Alcuni metodi prevedono un tetto minimo e massimo per le tariffe • Per reflui che rispettano i limiti per lo scarico in corpo idrico superficiale, alcuni metodi prevedono l’azzeramento dei costi di depurazione (eccetto quelli per i trattamenti preliminari) • Alcuni metodi prevedono l’accettazione di reflui in deroga, dietro il pagamento di un corrispettivo dedicato (principalmente «Famiglia 3»)
  • 18. Proposta di ulteriori formulazioni tariffarie 18
  • 19. CONSIDERAZIONI PRELIMINARICONSIDERAZIONI PRELIMINARI 19 • Presentate due Metodologie, denominate A e B • La Metodologia A è stata elaborata sulla base di una proposta di alcuni stakeholder • La Metodologia B deriva da approfondimenti svolti dall’Autorità con esperti della materia • Entrambe le metodologie assumono a riferimento un impianto di depurazione di tipo biologico a fanghi attivi che non denitrifica (tecnologia tipica per abbattimento carico inquinante domestico per ottemperanza obblighi comunitari ex 91/271/CEE) • Entrambe le metodologie portano a determinare, a parità di carico inquinante dei reflui industriali, la stessa tariffa a livello di ATO
  • 20. METODOLOGIA AMETODOLOGIA A 20 Q ,-./ - t1 t234 t56789 t:5;; ∗ V QF+D = quota fissa per utenza allacciata alla fognatura (€/anno) td = tariffa di depurazione per utente domestico (€ /m3) tCOD = costo addizionale di trattamento del COD presente nel refluo, rispetto alla concentrazione media in ingresso agli impianti di depurazione dell’ATO (€ /m3) tALTRI = costo addizionale di trattamento di inquinanti diversi dal COD, presenti nel refluo, rispetto ad una frazione dei rispettivi limiti di ammissibilità per lo scarico in corpo idrico (€ /m3) tMAGG = costo addizionale associato a inquinanti autorizzati in deroga (€ /m3) F d V = volume medio annuo del refluo industriale scaricato in fognatura (m3/anno) TF = tariffa di fognatura per utente domestico (€/m3)f
  • 21. METODOLOGIA A - tCODMETODOLOGIA A - tCOD 21 FORMULAZIONI COMPLETE FORMULAZIONI SOTTO CONDIZIONE = / ) ∙ max BCD BECF ; 1 H 1 ∙ I Se Oin ≥ Orif: = / ) ∙ BCD BECF H 1 ∙ I K = coefficiente di costo per maggiori oneri di trattamento derivanti da sensibili scostamenti del rapporto COD/BOD dei valori tipici dei liquami domestici Oin = COD dell'effluente industriale (mg/l) Orif = COD di riferimento (media in ingresso agli impianti di depurazione dell’ATO) (mg/l) db = coefficiente di costo marginale del trattamento di rimozione del COD (€ /m3)
  • 22. METODOLOGIA A - tALTRIMETODOLOGIA A - tALTRI 22 FORMULAZIONI COMPLETE FORMULAZIONI SOTTO CONDIZIONE TUVWX Y ∙ Z [ ]C ]UX^ C H _ ; 0 ∙ ]C ]C H _ ∙ ]UX^ C D C` Se Di ≥ γ Di LIM: TUVWX Y ∙ Z ]C ]UX^ C D C` Di = concentrazione del generico parametro specifico i, caratteristico dell’attività in esame (mg/l) Di LIM = concentrazione di riferimento del generico parametro specifico i (limite per scarico in corpo idrico superficiale) (mg/l) γ = coefficiente posto pari a 0,7 da = coefficiente di costo marginale del trattamento di rimozione degli inquinanti diversi dal COD (€ /m3)
  • 23. METODOLOGIA A - tMAGGMETODOLOGIA A - tMAGG 23 FORMULAZIONI COMPLETE FORMULAZIONI SOTTO CONDIZIONE ^Tff Z [ 0; &g =TWX= C H gUX^ C * 1000 h C` ∙ / C Se Ci SCARICO > Ci LIM: ^Tff Z &g =TWX= C H gUX^ C * 1000 h C` ∙ / C Ci SCARICO = concentrazione del generico parametro specifico i in deroga, caratteristico dell’attività produttiva in esame, riportato in autorizzazione (mg/l) Ci LIM = concentrazione di riferimento del generico parametro specifico i (limite per scarico in fognatura) (mg/l) ci D = prezzo per unità di massa del generico parametro specifico i (€ /kg)
  • 24. METODOLOGIA A – SINTESIMETODOLOGIA A – SINTESI • La formula è composta da una quota fissa, e quote variabili di fognatura e di depurazione • La quota fissa, unica per fognatura e depurazione è intesa coprire gli oneri amministrativi, procedurali e di controllo analitico dei reflui (campionamento e analisi) • La valorizzazione degli oneri per COD si basa sul confronto per incidenza (rapporto) rispetto ai valori di ingresso al parco di depurazione di ATO • Le valorizzazioni degli oneri per gli «altri» inquinanti si basano sul confronto per incidenza (rapporto) rispetto a un valore meno che proporzionale (70%) dei limiti x scarico in acque superficiali (nulle se sono al di sotto) • Esplicita la valorizzazione degli oneri per le deroghe (per differenza e non per incidenza) • Implica procedure di misurazione degli inquinanti a tutti gli ingressi dei depuratori e degli inquinanti di ciascuna attività produttiva 1. Refluo industriale Refluo domestico 2. Antecedenza della determinazione dei corrispettivi unitari per domestici 3. Fognatura è impegnata solo da carico idraulico (domestico=industriale) 4. Centralità COD - tutti gli altri parametri sono «ulteriori» (anche SST) 5. Refluo domestico parametrizzato con la concentrazione media COD in ingresso 6. Refluo industriale paga per gli «altri parametri» in ragione del superamento della concentrazione media del 70% dei limiti di scarico in acque superficiali 7. Reflui in deroga con ricarico legato alla differenza rispetto ai valori limite di autorizzazione Concetti cardine sottostanti Caratteristiche
  • 25. METODOLOGIA BMETODOLOGIA B 25 TV CDm , TV CDm n ∗ TV TV ∗ [ o; 1 ∆g $ ∆g C ∗ V QFATO ind = quota fissa per utenza allacciata alla fognatura (€/anno) TdATO = costo unitario di depurazione da applicare a tutte le utenze, industriali e non industriali dell’ATO, determinato come rapporto fra il totale dei costi sostenuti per la depurazione dei reflui (con esclusione dei costi riferibili a eventuali fasi di trattamento specifiche dedicate all’abbattimento di inquinanti diversi da COD, SST, azoto e fosforo) e il volume complessivo annuo in ingresso alla depurazione (€/m3) k = termine che può essere posto pari a 1 o leggermente inferiore a 1 (può essere un vettore) ∆Cotrj = differenza fra i costi relativi alla concentrazione media annua dell’inquinante j (COD, SST, azoto e fosforo) nel refluo e i costi generati dal medesimo inquinante in un refluo assunto come riferimento ∆Cotri = differenza fra i costi relativi alla concentrazione media annua dell’inquinante i (diverso da COD, SST, azoto e fosforo e caratteristico dell’attività industriale) nel refluo e i costi generati dal medesimo inquinante in un refluo assunto come riferimento F d V = volume medio annuo del refluo industriale scaricato in fognatura (m3/anno) TfATO = tariffa media nell’ATO del servizio di fognatura per utente domestico (€/m3) α = coefficiente di riduzione o incremento in funzione delle caratteristiche del refluo industriale f
  • 26. METODOLOGIA B – ∆Cotrj e ∆CotriMETODOLOGIA B – ∆Cotrj e ∆Cotri 26 ∆Cotrj ∆Cotri ΔCotrj Z &$ H E$* ∙ g$ TV TV t`234,uu7,v,w ΔCotri Z &C H EC* ∙ gC TV TV x`yz{|x }y|y~•{|x xj = concentrazione media annua dell’inquinante j (COD, SST, azoto e fosforo) presente nel refluo (percentuale ρ della concentrazione massima autorizzata allo scarico per il parametro j) (mg/l) xrj = concentrazione dell’inquinante j (COD, SST, azoto e fosforo) presente in un refluo assunto come riferimento (mg/l) xi = concentrazione media annua dell’inquinante i (diverso da COD, SST, azoto e fosforo e caratteristico dell’attività industriale) presente nel refluo (percentuale ρ della concentrazione massima autorizzata allo scarico per il parametro i) (mg/l) xrj = concentrazione dell’inquinante i (diverso da COD, SST, azoto e fosforo e caratteristico dell’attività industriale) presente in un refluo assunto come riferimento (mg/l) TdATO = costo unitario di depurazione (€/m3) CATO j = costo di rimozione per unità di massa dell’inquinante j, valutato sulla media nell’ATO dei costi unitari di rimozione aggiuntivi rispetto a quelli già considerati nel termine TdATO ; si considera nullo, per azoto e fosforo, in assenza di tecnologie specifiche di trattamento (€ /kg) CATO i = costo di rimozione per unità di massa dell’inquinante i, valutato sulla media nell’ATO dei costi unitari di rimozione di tale inquinante, qualora presenti specifiche fasi di trattamento, oppure in funzione dei costi aggiuntivi sostenuti a causa della presenza dell’inquinante i (es. maggiori costi di aerazione o di smaltimento fanghi) (€ /kg)
  • 27. METODOLOGIA B – α, ρ e k parametri di modulazioneMETODOLOGIA B – α, ρ e k parametri di modulazione 27 € ∆•‚ƒ„… ∆•‚ƒ„† ≥ ‡ • può assumere valore leggermente inferiore a 1 se la sommatoria le caratteristiche di qualità del refluo industriale sono migliori rispetto a quelle previste per il refluo assunto come riferimento • può essere posto pari a 1 nei casi contrari α = coefficiente di riduzione o incremento della tariffa di fognatura per utente domestico al fine di riconoscere: • il minor impegno della fognatura delle acque poco inquinate (raffreddamento, seconda pioggia, ecc.) • il maggior impegno della fognatura delle acque che arrecano maggior usura alle reti ρ = coefficiente moltiplicativo di ponderazione delle concentrazioni nell’anno degli inquinanti i e j rispetto alle rispettive concentrazioni massime autorizzate, proposto pari a 70% α, ρ e k sono parametri di modulazione per la generalizzazione della formula
  • 28. METODOLOGIA B – SINTESIMETODOLOGIA B – SINTESI 28 1. La quota fissa è in base ai costi della gestione caratteristica che si rende necessaria in quanto utenza industriale (misuratori, verifiche qualitative…ma no allacciamento) 2. Fognatura può essere impegnata in modo differente dai diversi reflui (chimica) 3. Individuazione del costo medio di abbattimento di ciascun inquinante, a prescindere dal tipo di refluo vettore (no antecedenza della determinazione dei corrispettivi unitari per domestici), in base al parco depuratori dell’ATO 4. COD e SST sempre previsti, gli altri inquinanti come aggiuntivi se trattamento specifico in almeno 1 impianto dell’ATO 5. «Refluo di riferimento» per ciascuna attività produttiva 6. Refluo industriale di una classe di attività paga il servizio di depurazione in ragione del suo discostarsi (differenza) dal proprio refluo di riferimento, anche quelli in deroga 7. Parametri di modulazione e generalizzazione formula Concetti cardine sottostanti
  • 29. METODOLOGIA B – SINTESIMETODOLOGIA B – SINTESI 29 • Formula di generalizzazione dei corrispettivi unitari per servizi di fognatura e depurazione e con parametri di modulazione e adattamento • Sterilizza rischio di distorsione competitiva fra utenti della medesima attività produttiva insistenti nel medesimo territorio • Elimina imprevedibilità variazioni oneri per modifica platea utenti • Minimizza necessità di campionamenti e misurazioni in loco assumendo convenzionalmente caratterizzazione dei reflui industriali in base all’autorizzazione allo scarico • Rimuove opacità determinazioni tariffarie dovute ai valori di riferimento medi in ingresso ai depuratori • Impone disciplina di verifiche a carattere ispettivo e non prevedibile • Pone in capo al gestore la responsabilità della misura dei volumi di scarico e della disciplina delle verifiche • Rende imprescindibile perequazione ex post per aggiustamento ricavi gestori e gettiti da corrispettivi unitari uniformi in ATO Caratteristiche e implicazioni
  • 31. AIR: OBIETTIVI SPECIFICI E OPZIONIAIR: OBIETTIVI SPECIFICI E OPZIONI 31 • Obiettivo A: garantire che le tariffe del servizio riflettano i relativi costi • Obiettivo B: prevenire distorsioni e disallineamenti tariffari a parità di tipologia di refluo e situazione ambientale • Obiettivo C: dare corretti segnali di prezzo che consentano un accesso al servizio che garantisca la più efficiente allocazione di costo • Obiettivo D: rispettare i principi della chiarezza e semplicità (amministrativa e operativa di implementazione), di informazione e trasparenza verso gli utenti Obiettivi specifici Opzioni di applicazione Le opzioni articolano le diverse possibilità di applicazione del corrispettivo unitario della quota variabile della tariffa di depurazione per i reflui industriali, fra cui: • l’opzione 00 o «No regulation»: assenza di interventi di nuova regolazione • le opzioni 01, 02 e 03: estensione al territorio nazionale alternativamente di una delle tre famiglie di formule esistenti • le opzioni 1 e 2: estensione al territorio nazionale delle due nuove formulazioni indicate con Metodologia A e Metodologia B
  • 32. AIR: VALUTAZIONE DELLE OPZIONIAIR: VALUTAZIONE DELLE OPZIONI 32 OBIETTIVO OPZIONE 00 OPZIONE 01 OPZIONE 02 OPZIONE 03 OPZIONE 1 OPZIONE 2 Obiettivo A (cost reflectivity) dipende dalla formula medio- basso medio- basso basso medio- alto medio- alto Obiettivo B (prevenire distorsioni e disallineamenti) basso medio medio medio- basso alto alto Obiettivo C (corretti segnali di prezzo) dipende dalla formula medio medio medio- basso medio medio- alto Obiettivo D (chiarezza, semplicità, informazione, trasparenza) complessivamente basso basso medio- basso medio- basso medio- basso medio- alto Tariffa depurazione determinata sull’ATO per tutte le utenze ed eventualmente maggiorata per utenze industriali con inquinanti superiori ad un riferimento • maggior trasparenza per la determinazione dei coefficienti di costo • semplificazione in relazione a misurazioni sui reflui
  • 33. 33 • Q2 - Si condivide l’approccio di procedere comunque in modo integrato ad un riordino generale della determinazione di corrispettivi alle altre categorie di utenza? Motivare la risposta • Q3 - Si ritiene corretta l’attribuzione di valore pari a 1 al parametro k? Motivare la risposta • Q4 - Si ritiene corretta l’attribuzione di valore pari al 70% al coefficiente ρ? Motivare la risposta • Q5 - Si ritiene correttamente impostata la tassonomia della copertura dei costi della quota fissa unica e comune ai servizi di fognatura e depurazione? Motivare la risposta • Q6 - Quale valore si ritiene corretto attribuire, a livello nazionale, al termine α? Motivare la risposta • Q13 - Si ritiene esaustivo il set di opzioni prospettato dall’Autorità per la formulazione del corrispettivo unitario della parte variabile della tariffa di depurazione o si ritiene che vi siano ulteriori possibili opzioni rilevanti rispetto agli obiettivi del presente procedimento? Motivare la risposta • Q14 - Si condivide la valutazione adottata dall’Autorità per la formulazione del corrispettivo unitario della parte variabile della tariffa di depurazione? Motivare la risposta • Q15 - Si ritiene che vi siano ulteriori aspetti che devono essere valutati? Motivare la risposta • Q16 - Si concorda con la possibilità di prevedere un tetto ai corrispettivi? Motivare la risposta PROPOSTE E SPUNTI PER LA CONSULTAZIONEPROPOSTE E SPUNTI PER LA CONSULTAZIONE
  • 34. APPROFONDIMENTI: • refluo di riferimento • disciplina delle verifiche • obblighi del servizio di misura 34
  • 35. Il refluo di riferimento 35
  • 36. FINALITA’FINALITA’ 36 • I termini ∆Cotrj e ∆Cotri della Metodologia B sono determinati sulla base del raffronto fra le concentrazioni degli inquinanti nel refluo industriale e quelle di un refluo assunto come riferimento ∆Cotrj ∆Cotri ΔCotrj Z &$ H E$* ∙ g$ TV TV t`234,uu7,v,w ΔCotri Z &C H EC* ∙ gC TV TV x`yz{|x }y|y~•{|x • A ciascun refluo industriale è associato uno specifico refluo di riferimento; in relazione al DCO 620/2014, il refluo di riferimento è individuabile dall’incrocio di: • Tavola 2 che riporta, per ciascuna attività industriale, gli inquinanti specifici ad essa associati • Tavola 6 che indica le concentrazioni di riferimento per ciascun parametro inquinante
  • 37. ATTIVITÀ INDUSTRIALE SOSTANZE SPECIFICHE ATECO 1 pH, colore ATECO 2 Idrocarburi totali, tensioattivi totali ATECO 3 Solfiti, Solfuri …… …….. ATECO N Colore, Solfiti, Solfuri PARAMETRO UNITÀ VALORE pH - 7,5 Colore - 0,04 Idrocarburi totali mg/L 5 Tensioattivi totali mg/L 4 Solfiti mg/L 1 Solfuri mg/L 1 ….. ….. ….. Tav. 2 Tav. 6 PARAMETRO UNITÀ ATECO 1 ATECO 2 …… ATECO N pH - 7,5 Colore - 0,04 0,04 Idrocarburi totali mg/L 5 Tensioattivi totali mg/L 4 Solfiti mg/L 1 Solfuri mg/L 1 ….. ….. Refluo di riferimento
  • 38. I PARAMETRI SELEZIONATII PARAMETRI SELEZIONATI 38 • Gli inquinanti previsti nel refluo di riferimento sono stati individuati sulla base dei parametri riportati nella Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs 152/2006 • Sono stati esclusi dall’elenco di Tabella 3, poiché ritenuti poco significativi al fine dell’individuazione dei costi ad essi associati, i seguenti parametri: • temperatura • odore • materiali grossolani • saggio di tossicità acuta • Altre differenze rispetto alla Tabella 3 riguardano: • il parametro «colore», per il quale è stata individuata una metodica di definizione basata sulla determinazione dell’assorbanza a λ = 420 nm, misurata sul refluo filtrato a 0,45 µm • il parametro «TKN (Total Kjeldahl Nitrogen)», definito come la somma della azoto organico e dell’azoto ammoniacale, in luogo dei parametri NH4, N-NO2 e N-NO3
  • 39. LE CONCENTRAZIONI DEI PARAMETRILE CONCENTRAZIONI DEI PARAMETRI 39 • La scelta dei valori di concentrazione degli inquinanti nel refluo di riferimento è basata sulle caratteristiche qualitative «tipiche», rinvenibili nella letteratura scientifica, dei reflui di origine domestica • Per la maggior parte dei parametri inquinanti il valore della concentrazione assunta per il refluo di riferimento è coincidente con il rispettivo limite per lo scarico in acque superficiali, riportato in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs 152/2006 • Per alcuni parametri è stato individuato un valore di concentrazione diverso dal rispettivo limite per lo scarico in acque superficiali, ed in particolare: • pari al limite per lo scarico in rete fognaria riportato in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs 152/2006 (pH, SST, BOD5, COD) • superiore al limite per lo scarico in rete fognaria (grassi e olii animali/vegetali e Escherichia Coli)
  • 41. LA DISCIPLINA DELLE VERIFICHELA DISCIPLINA DELLE VERIFICHE 41 • La Metodologia B prevede un numero minimo di controlli annui finalizzati a monitorare la qualità dei reflui industriali scaricati in pubblica fognatura • La finalità di questa scelta è di evitare la definizione di una metodologia di controlli analitici per caratterizzare i reflui industriali, ritenuta molto complessa (e quindi onerosa) a causa dell’elevata variabilità nel tempo delle caratteristiche quali-quantitative dei reflui industriali • La responsabilità delle verifiche è posta in capo ai gestori • Proposta una Tabella (Tav. 1) per i controlli minimi in funzione del volume annuo scaricato e della presenza/assenza di sostanze pericolose VOLUME ANNUO SCARICATO (m3) N. CONTROLLI IN ASSENZA DI SOSTANZE PERICOLOSE N. CONTROLLI IN PRESENZA DI SOSTANZE PERICOLOSE < 100 0 1 100 - 10.000 1 2 10.000 – 100.000 2 3 > 100.000 3 4 • L’elenco delle sostanze specifiche minime da ricercare in fase di verifica, suddivise per classi di attività industriali, è riportata in Tavola 2 Meccanismo di penalizzazione
  • 42. Obblighi del servizio di misura 42
  • 43. OBBLIGHI DI INSTALLAZIONE DEI MISURATORIOBBLIGHI DI INSTALLAZIONE DEI MISURATORI 43 • La misurazione del volume scaricato è fondamentale • Nel DCO sono stabilite alcune condizioni di obbligo di installazione del misuratore di portata annua e istantanea (Tav. 3) PRESENZA DI FONTI AUTONOME DI APPROVVIGIONAMENTO E/O DI SMALTIMENTO CONGIUNTO DI ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E ACQUE REFLUE DI PROCESSO ASSENZA DI FONTI AUTONOME DI APPROVVIGIONAMENTO E DI SMALTIMENTO CONGIUNTO DI ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E ACQUE REFLUE DI PROCESSO PRESENZA SOSTANZE PERICOLOSE ASSENZA SOSTANZE PERICOLOSE PRESENZA SOSTANZE PERICOLOSE ASSENZA SOSTANZE PERICOLOSE Sempre obbligatorio Obbligatorio se V dichiarato > soglia (da stabilire) Obbligatorio se V dichiarato > soglia (da stabilire) Obbligatorio se V dichiarato > soglia (da stabilire) • L’installazione e la manutenzione dei misuratori sono poste in capo ai gestori
  • 44. 44 • Gli obblighi di raccolta, validazione e messa a disposizione dei dati di misura sono posti in capo ai gestori • L’esecuzione della raccolta delle misure è almeno 1 volta all’anno • Proposta una Tabella (Tav. 4) che associa, in prima applicazione, il numero minimo di «raccolta misure» all’anno con il volume annuo scaricato e la presenza/assenza di sostanze pericolose VOLUME ANNUO SCARICATO (m3) N. INTERVENTI EFFICACI DI RACCOLTA MISURE Soglia installazione misuratore - 10.000 2 10.000 – 100.000 2 - 3* > 100.000 3 - 4* * - numero in presenza di sostanze pericolose OBBLIGHI DI RACCOLTA DELLE MISUREOBBLIGHI DI RACCOLTA DELLE MISURE
  • 45. 45 • Q7 - Si ritiene congruo il numero minimo di controlli che il gestore deve sostenere annualmente al variare del volume annuo scaricato e della presenza/assenza di sostanze pericolose proposto dall’Autorità? Motivare la risposta • Q8 - Si ritiene esaustiva la tabella che associa a ciascuna attività industriale i parametri inquinanti specifici da monitorare in fase di controllo? Motivare la risposta • Q9 - Quale valore potrebbero assumere le soglie previste per l’obbligo di installazione dei misuratori (m3/anno)? Motivare la risposta • Q10 - Quali tempi possono essere considerati ragionevolmente sostenibili per il completamento dell’installazione dei misuratori di portata sugli scarichi già autorizzati? Motivare la risposta • Q11- In base a quali criteri potrebbe essere determinato il valore del volume annuale per gli scarichi per cui non si preveda l’obbligo di installazione del misuratore di portata? • Q12 - Si ritiene utile specificare ulteriormente gli obblighi di raccolta dei dati di misura? Motivare la risposta • Q17 - Si concorda con la possibilità di prevedere penalizzazioni in caso di superamento dei limiti di qualità autorizzati? Motivare la risposta • Q18 - Si ritiene esaustiva la serie di inquinanti contenuta nella TAV. 6 per caratterizzare un refluo “di riferimento”? Motivare la risposta PROPOSTE E SPUNTI PER LA CONSULTAZIONEPROPOSTE E SPUNTI PER LA CONSULTAZIONE