Lo sport dai primi del 900 alla 1a guerra mondiale
1. Lo sport, dai primi del 900 alla soglia della 1a guerra mondiale Presentazione didattica del Prof. Antonio Spoto
2. Introduzione All’epoca dell’Italia pre-unitaria l’attività ginnica era una pratica quasi esclusivamente riservata al settore delle esercitazioni militari ed era, per questo motivo, ritenuta valida ai soli fini addestrativi.
3. I primi del ‘900 fino ai primi anni del Novecento lo sport in Italia rimase un fenomeno piuttosto limitato, affermatosi in ritardo rispetto alle altre parti d’Europa In questo periodo era solo una pratica d’élite piuttosto borghese.
4. Lo sport nel Regno d’Italia Il 13 novembre del 1859, in vista dell’unificazione dei singoli stati sotto il regno di Sardegna, nacque l’esigenza di unificare la regolamentazione giuridica; venne pertanto emanata la legge Casati, che regolamentò la pubblica istruzione rendendo l’educazione fisica obbligatoria in tutti gli ordini e gradi di scuola.
5. La riforma De Sanctis Nel 1861, l’allora ministro della pubblica istruzione De Sanctis cercò di ovviare al problema della preparazione degli insegnanti istituendo il primo corso magistrale di ginnastica educativa affidato a Rodolfo Obermann, che, a tale fine, redasse anche un apposito manuale
6. La riforma De Sanctis Nel 1862, vennero disciplinati i mezzi e i limiti del nuovo insegnamento e i programmi didattici da rispettare. Numerose furono le critiche rivolte a Obermann per la maniera militarista di istruire gli insegnanti
7. In Europa Già a partire dal 1896 i grandi eventi sportivi internazionali hanno rappresentato validi strumenti di coesione nazionale, in grado di far leva sul patriottismo e sul nazionalismo dei cittadini, non di rado con una spiccata funzione propagandistica nei confronti delle comunità di emigrati, per quei paesi, come l’Italia che potevano vantare cospicue comunità di cittadini residenti all’estero.
8. Il periodo storico Nell’analisi del quadro in cui nacque la volontà di ripristinare la pratica dei giochi Olimpici, non va tuttavia sottovalutato il contesto storico in cui il barone De Coubertin, con i suoi ideali, decise di intraprendere la missione di restaurare l'idea olimpica.
9. Il Barone De Coubertin Nato a Parigi da una famiglia aristocratica, De Coubertin venne ispirato da una sua visita ai college e alle università inglesi e americane, e si impegnò nel miglioramento del sistema educativo. Parte di questo miglioramento sarebbe stata affidata all'educazione sportiva, che pensava sarebbe stata una parte importante dello sviluppo personale dei giovani.
10. In Italia – la gioventù cattolica In ambito cattolico, nel 1906, grazie alla spinta fornita da Papa Leone XIII con l’ enciclica Rerum novarum , del 15 maggio 1891, dedicata ad affrontare il problema sociale, le associazioni sportive si coordinarono nella FASCI (Federazione associazioni sportive cattoliche italiane), nata per opera della Gioventù Cattolica, che, nel 1911, assunse una diffusione a livello internazionale, con l’Unione Interfederale delle Opere cattoliche di Educazione Fisica.
11. In Italia – i socialisti Nel 1912, in concomitanza con il Congresso giovanile socialista, assistiamo alla comparsa delle squadre dei “ ciclisti rossi ”, che dimostrarono immediatamente la loro efficacia come strumenti di propaganda politica. Tuttavia, si dovette attendere il primo dopoguerra, per vedersi realizzare concretamente l’interesse socialista per lo sport, come dimostra la nascita nel 1920 dell’Associazione Proletaria per l’Educazione Fisica.
12. Si ringraziano: Il Dott. Vincenzo Pennone (Società Italiana Storia dello Sport) Il Prof. Sergio Giuntini (docente di Storia Contemporanea all’Università di Milano) Il Dott. John M. Foot (Docente di storia Contemporanea all’“University College of London”) Il presente documento è stato realizzato nel febbraio 2011 dal Prof. Antonio Spoto per fini esclusivamente didattici utilizzando appunti del progetto “Lygdamis” promosso dall’Associazione “Alexandria” di Siracusa