Gli obiettivi che ci proponiamo sono :
1. attivare percorsi integrati scuola-famiglia- servizio sanitario-associazioni sportive al fine di mettere in atto corretti stili di comunicazione e di relazione, evitando l’insorgenza di rischi psicopatologici secondari;
2. attivare attività sportive in gruppo per promuovere un maggiore senso di efficacia individuale, una maggiore autonomia operativa, e il potenziamento delle abilità cognitive e/o adattive.
3. definizione di un Protocollo d’Intesa fra Regione Molise, MIUR, ASREM e Associazioni Sportive.
....E I NOSTRI DESTINATARI SONO tutti i bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e DPS che spesso sono esclusi dalle attività sportive perché le Associazioni sportive non sono organizzate per accoglierli e perché spesso molti di loro non hanno preventiva contezza degli spazi e del tipo di abilità richieste
1.
SPACE
(Sport And CarE)
Documentazione di progetto della soluzione: SPACE (Sport And CarE)
INDICE
1. Descrizione progetto;
2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze;
3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare;
4. Descrizione dei destinatari della misura;
5. Descrizione della tecnologia adottata;
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti necessari);
7. Tempi di progetto.
1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Lo scopo del progetto è quello di incentivare forme sempre maggiori di autonomia anche nella
pratica dello sport che porti ad un atteggiamento di apertura di tutta la comunita’ . E’ una
progettualita’ innovativa che risponde ai bisogni educativi, con iniziative basate sul “fare”. E anche
sui corretti stili di vita da adottare per migliorare la qualità e il benessere anche della persona con
disabilità.
2.
Lo scopo dunque è quello di esaminare i bisogni quotidiani della persona con disabilità come
individuo, convinti che non è così difficile aiutare a rendere migliore la vita di un disabile mentale,,
basta rendergli il quotidiano più comodo e semplice. Più vivibile.
Gli obiettivi che i proponiamo sono dunque:
1. attivare percorsi integrati scuola‐famiglia‐ servizio sanitario‐associazioni sportive al fine di
mettere in atto corretti stili di comunicazione e di relazione, evitando l’insorgenza di rischi
psicopatologici secondari;
2. attivare attività sportive in gruppo per promuovere un maggiore senso di efficacia
individuale, una maggiore autonomia operativa, e il potenziamento delle abilità cognitive
e/o adattive.
3. definizione di un Protocollo d’Intesa fra Regione Molise, MIUR, ASREM e Associazioni
Sportive.
2 IL TEAM
A coordinare l’intero progetto è il Servizio per la programmazione della Rete dei soggetti deboli e
dell’integrazione socio sanitaria della Regione Molise, peraltro ideatore del progetto. Ad affiancare
il Direttore del servizio ci sono :
un team interdisciplinare (medico specialista in NPI, psicologo, assistente sociale, fisioterapista e
eventuale neuro psicomotricista dell’età evolutiva) coordinato e diretto dal medico specialista in
NPI, appartenente all’ U.O.S. di NPI e Riabilitazione dell’età evolutiva;psicologi con esperienza
clinica e specifica formazione nel settore ;assistenti sociali con esperienza clinica e specifica
formazione nel settore;fisioterapisti con specifica formazione;neuropsicomotricisti dell’età
evolutiva;medico‐chirurgo specialista in Neuropsichiatria Infantile.;insegnanti con formazione
specifica; docenti laureati in Scienze Motorie ;educatori professionali con formazione specifica
,Associazioni sportive dilettantistiche;Comitato Paralimpico Molise;Special Olympics Molise
3 DESCRIZIONE DEI BISOGNI
3.
La Disabilità Intellettiva è una disabilità permanente (emerge durante l'infanzia e dura per tutta la
vita) che pervade tutte le sfere evolutive, ma non le compromette mai allo stesso modo, delineando
quindi ogni volta un quadro diverso che caratterizza l'individualità del soggetto. Alla base della
disabilità intellettiva vi è sempre un malfunzionamento del Sistema Nervoso Centrale. In base al
DSM V ( Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali), la disabilità intellettiva è intesa
come disturbo dello sviluppo intellettuale e richiede che siano soddisfatti i seguenti criteri:
• A. deficit nelle funzioni intellettuali, come il ragionamento, problemsolving, pianificazione, il
pensiero astratto, il giudizio, l'apprendimento scolastico, e imparare dall'esperienza,
confermata sia da valutazione clinica e individualizzato sia da test di intelligenza
standardizzati.
• B. deficit del funzionamento adattivo che provoca mancato adattamento rispetto agli
standard di sviluppo e socioculturali per l'indipendenza personale e la responsabilità
sociale. Senza supporto continuo, il deficit adattivo limita il funzionamento in una o più
attività della vita quotidiana, come la comunicazione, la partecipazione sociale e la vita
indipendente, in più ambienti, come casa, scuola, lavoro, e la comunità.
• C. L'insorgenza di deficit intellettivi e di adattamento emergono durante il periodo di
sviluppo.
Ai fini diagnostici viene data molta rilevanza al funzionamento adattivo che comporta
ragionamento adattivo in tre domini:
• 1.Concettuale: Il dominio concettuale coinvolge competenze nella memoria, linguaggio,
lettura, scrittura, matematica, ragionamento, acquisizione di conoscenze pratiche,
problemsolving, e giudizio in situazioni nuove.
• 2.Sociale: Il dominio sociale implica la consapevolezza dei pensieri, sentimenti ed esperienze
altrui; empatia; capacità di comunicazione interpersonale; amicizia; e il giudizio sociale.
4.
• 3.Pratico: Il dominio pratico prevede l'apprendimento in diversi ambienti di vita, tra cui la
cura personale, le responsabilità al lavoro, gestione del denaro, ricreazione, auto‐gestione
del comportamento, la scuola e organizzazione dei compiti del lavoro.
Il funzionamento adattivo è influenzato dalla capacità intellettuale, dall’istruzione, dalla
motivazione, dalla socializzazione, dalle caratteristiche di personalità, dalle opportunità
professionali, dall’esperienza culturale, e dalle coesistenti condizioni mediche generali o disturbi
mentali. Ai fini di un potenziamento delle capacità adattive è dunque fondamentale prevedere
interventi integrati a carattere socio‐sanitario in ambiti di vita quotidiani del bambino e/ del
ragazzo per ridurre al minimo la medicalizzazione, ma nel contempo prevenire l’insorgenza di
disturbi secondari ( la disabilità intellettiva presenta un rischio dalle 3 alle 4 volte maggiore
rispetto alla popolazione normale di sviluppare disturbi psicopatologici) e promuovere corretti stili
di vita. A tal proposito si citano i Protocolli d’Intesa, quale quello per “La Tutela del Diritto alla
Salute e la Promozione delle Persone con Disabilità Intellettiva “ tra il Ministero della Salute e
Special Olympics ( 3/12/2015) e quello per l’ “Inclusione e valorizzazione degli studenti con
disabilità intellettiva attraverso l’attività motoria e sportiva”, tra MIUR e Special Olympics Italia (
S.O.I.). Essi si pongono l’obiettivo di “garantire la piena inclusione degli studenti con disabilità
intellettiva attraverso l’attività motoria e sportiva, rafforzare nei giovani le competenze cognitive,
relazionali e valoriali, per favorirne il successo formativo e la partecipazione alla vita sociale e
lavorativa”.E’ quindi necessario prevedere nel nostro territorio regionale la realizzazione di un
progetto condiviso tra la Direzione Regionale Scolastica, le Scuole secondarie di 1°grado e di
2°grado, l’U.O.S. a V.D. di NPI e Riabilitazione dell’età evolutiva, le Associazioni Sportive presenti sul
territorio ai fini di predisporre percorsi che attraverso le attività sportive, possano garantire una
maggiore inclusione.La scelta di effettuare il Progetto nella fascia pre e adolescenziale nasce dalla
constatazione che in tale fase di sviluppo il processo identitario è più fragile, ed espone tutti i
ragazzi a rischi che investono il versante psico‐affettivo.La predisposizione di percorsi sportivi , che
5.
coinvolgano ragazzi con Disabilità Intellettiva e non, porta alla formazione di gruppi di pre‐
adolescenti o adolescenti. Il gruppo rappresenta nella fase adolescenziale un momento di alta
integrazione sociale, ma può divenire anche contesto a rischio, pertanto il contesto sportivo è luogo
d’elezione per implementare corretti stili di relazione e comunicazione fra pari.
4 I DESTINATARI
Tutti i bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e DPS che spesso sono esclusi dalle attività
sportive perché le Associazioni sportive non sono organizzate per accoglierli e perché spesso molti
di loro non hanno preventiva contezza degli spazi e del tipo di abilità richieste
5 LA TECNOLOGIA ADOTTATA
Partiamo da un piccolo “data base” che ci faccia da guida per individuare tutte le azioni che, se
adeguatamente supportate, possano realmente migliorare la vita quotidiana di un disabile. Lo
facciamo grazie all’aiuto delle Associazioni sportive del territorio e delle famiglie e dei ragazzi stessi
che ci segnaleranno di volta in volta le difficoltà che affrontano sui campi di gioco o nelle palestre e
che a noi possono sembrare invece di scontata soluzione.Inizieremo a simulare grazie alla realtà
virtuale in modo che si possa familiarizzare con l’ambente e le situazioni vissute e dunque
bypassare l’iniziale disagio ricreando ambienti simili a quelli in cui poi si troveranno a muoversi.
6 VALORI ECONOMICI
Il Progetto è attualmente a costo zero. Per l’attuazione della parte tesa alla realtà aumentata va
previsto un budget di circa € 30.000 per l’acquisto dei materiali e del programma. Non escludiamo
l’ingresso di sponsor del progetto.
7 TEMPI DI PROGETTO
Il Progetto è in fase di avvio. Stiamo mettendo in contatto tutti gli interessati affinché in autunno,
con la ripresa delle attività scolastiche e sportive, si possa procedere allo “start”.