Prodotti digitali, processi cognitivi e competenze
Appunti, repertori, contenuti digitali: dall’informazione, alla sua analisi, allo sviluppo di idee, alle produzioni editoriali.
Venezia, 16 gennaio 2018 - Accademia dei Lincei, Fondazione "I Lincei per la Scuola"
(torcellan.com/lincei)
Content Curation - Sviluppare il gusto dell'ideazione e dell'invenzione
1. Content Curation
Prodotti digitali, processi cognitivi e competenze
Appunti, repertori, contenuti digitali: dall’informazione, alla sua
analisi, allo sviluppo di idee, alle produzioni editoriali
Franco Torcellan
Venezia-Mestre, gennaio 2018
2. Content Curation
per:
gestire strumenti per la mente
(pensare)
la socialità (relazionarsi)
l’inclusione (partecipare)
Piattaforme web
=
Ambienti digitali di
apprendimento
3. Competenze perseguite
Ricercare informazioni on line (ma non solo) secondo criteri e metodologie,
ma anche attraverso serendipità;
Costruire insieme on line (ma non solo) informazioni attendibili
Organizzare il pensiero secondo modalità reticolari e multimediali
Produrre, pubblicare e condividere e-Content individualmente o in forma
cooperativa
Saper sostenere un dialogo attraverso le tecnologie, sostenendo le proprie
argomentazioni, ma rispettando l’altro
Luca Gervasutti - Competenze Digitali: http://goo.gl/sKhe0v
Mind Tools Ambienti digitali: sviluppo delle relazioni Ambienti Digitali: Inclusione
4. Content Curation e Marketing
La Content Curation è l’attività di cercare, aggregare, organizzare,
produrre e condividere contenuti intorno a un determinato
argomento, valutati come interessanti e rilevanti per il proprio pubblico di
riferimento.
È una forma di produzione di contenuti di valore, in linea con il proprio
target, che aggiunge voce e punti di vista alle aziende e organizzazioni che
si connettono con i propri clienti online, creando una forma di dialogo
basata sui contenuti, in alternativa ai messaggi brandizzati
puramente “promozionali”.
I contenuti infatti, sono ciò che gli utenti cercano,
condividono, consumano e comprano. Contenuti
che generano valore reale per gli utenti
richiamano l’attenzione, risultano interessanti,
forniscono spunti di discussione e stimolano la
condivisione. Rohit Bhargava
5. Un’attività di Content Curation di qualità, costante e
rivolta a produrre contenuti che interessano e
coinvolgono gli utenti, contribuisce a far vibrare il
proprio brand e la propria reputation online.
6. Dal Data Miner al Content Curator
È colui che seleziona accuratamente le fonti da cui estrapolare le informazioni,
in base ad uno specifico tema, per poi trasformarle in contenuti da condividere.
Aggregazione dei contenuti
In questa fase si deve cercare e aggregare i contenuti rilevanti per la propria
azienda o settore di riferimento. Tali contenuti devono essere ordinati in base al
grado di pertinenza.
Filtraggio dei contenuti
A questo punto è necessario filtrare i contenuti ed estrapolare solo le informazioni
rilevanti.
Mix and share
Trovati e filtrati i contenuti il Content Curator, abile
manipolatore di testi e notizie, cercherà di creare un
contenuto originale mixando quanto
precedentemente selezionato e procederà alla
condivisione sui vari social
Professione Content Curator
7. 5 modelli di Content Curation
http://goo.gl/i9K9U
8. Tecniche Attive e Cooperative Learning
Una formazione all’utilizzo nelle
Unità di Apprendimento delle
piattaforme di Content Curation
quali Mind Tools e ambienti
digitali di apprendimento nei
quali praticare efficacemente:
Tecniche Attive
Brainstorming - Action Learning -
Simulata - Role Play - …
Metodi Cooperativi
Complex Instruction - Jigsaw II -
Learning Togheter - Group Investigation
- …
9. Personal Brand ed eReputation
- identità e inclusione digitale -
L’identità digitale si acquisisce nelle varie
piattaforme “social” attraverso:
account e relativa login
profili: foto, scheda dati anagrafici,
biografia
pagine “About me”
la costruzione di sé come brand
L’eReputation si costruisce proponendo
contenuti “originali” e dialogando su di essi
con competenza, correttezza e logica di
servizio alla comunità.
The Personal Branding Canvas
Luigi Centenaro (centenaro.it) - People srl (beople.me)
10. Presentazione delle produzioni
ed eventi 2.0
Le produzioni di gruppo elaborate con metodi
cooperativi necessitano di essere presentate,
confrontate, discusse, on line e in presenza, nella
classe o presso destinatari esterni (altre classi,
famiglie, cittadinanza)
Si potranno predisporre, con piena congruenza
alle idee di condivisione e cooperazione
dell’odierno Web, eventi che prendono spunto
proprio da quelli che il Web 2.0 ha fatto nascere o
ha contribuito a modificare e potenziare:
Ignite
Panel
Tecniche di Progettazione Partecipata
in particolare
Open space Tecnology e Metaplan
Barcamp e FooCamp
12. Pearltrees
La metafora dell’albero di perle
Mettere ordine al Web
Una web application per il brainstorming e per raccogliere ed organizzare le risorse del web
Fino alla metà del 2014 Pearltrees
consentiva di produrre strutture ad
albero, inserendo parole chiave
oppure catturando, attraverso una
extension dei browser più diffusi,
pagine web, immagini, video e file
presenti in internet.
Gli elementi costitutivi erano dunque
la radice, alla quale era associabile
una descrizione dell’albero, i rami e
i vari “pallini”, detti perle (da cui il
nome della piattaforma), ognuno dei
quali poteva corrispondere ad una
delle risorse del Web qui citate o ad
una nota scritta dall’utente.
13. La metafora dello scaffale e della cartella
Alla fine del 2014 Pearltrees
ha cambiato interfaccia e
metafora di organizzazione
delle risorse selezionate e
prodotte.
Esse appaiono come
quadratini con titolo ed
immagine e che vengono
organizzati in sezioni e
cartelle.
Esempi di raccolte di risorse
(chiamarli “alberi di perle”
non ha ormai più senso):
Eventi del Progetto GOLD
Documentare l’inclusione
L’Energia Nucleare
Tutorial di Pearltrees
14. SEWCOM, un metodo per la ricerca
Per gestire la ricerca si può
applicare il Metodo SEWCOM
(C. Petrucco).
La categorizzazione della
conoscenza prodotta da Pearltrees
può essere, fino al punto 3 del
metodo, anche più performante
delle mappe concettuali proposte
e delle mappe mentali solitamente
utilizzate nella fase aperta di
acquisizione idee del
brainstorming.
15. Mappe mentali e concettuali
Il passaggio più complesso del metodo SEWCOM, la ristrutturazione creativa della
conoscenza acquisita, può essere gestito mediante mappe concettuali.
Moltissimi sono i software disponibili a partire da Cmap fino a Vue e molte anche
le web application (ora esiste anche un Cmap on line).
Tra queste va segnalata Popplet, gratuita, semplice e molto flessibile: consente di
produrre rappresentazioni anche non del tutto strutturate o di natura diversa dalle
mappe (ad esempio, linee del tempo).
Per creare un account in Cmap ...
Tutorial di Cmap
Tutorial di Vue
Tutorial di Popplet
16. Evidenziare e ritagliare testi nel web
Hypothesis
Hypothesis è una piattaforma web che mette a disposizione una extension per
Google Chrome che permette di segnare con un “evidenziatore” parti dei testi
delle pagine web e dei file PDF linkati ad esse. Le parti evidenziate possono essere
annotate in una sorta di quaderno che si apre sulla destra del browser e che
raccoglie insieme le parti evidenziate e le annotazioni personali.
Tali note possono essere
raggruppate in notebook
tematici costruibili
individualmente o in condivisione
tra più utenti della piattaforma uniti
a formare un gruppo. I notebook,
realizzati tramite l’extension di cui
sopra, sono consultabili sul sito e per
ogni evidenziazione/annotazione
recano l’indicazionee dell’utente che
l’ha elaborata.
Tutorial
17. Citelighter un word processor on line che permette, mediante extension per i browser più diffusi,
di raccogliere selezioni di testo dalle pagine web e di classificarle secondo standard ufficiali di
citazione bibliografica (APA, MLA, CHICAGO).
Esse potranno così essere inserite successivamente nel testo riportando automaticamente la
fonte. L’applicazione consente anche di realizzare una scaletta di pianificazione del testo che
conterrà testo scritto dall’autore e citazioni.
Si trascinano le citazioni dall’ “archivio” tra i vari blocchi di testo già scritti o inseriti. E’ sempre
possibile modificare la scaletta e l’ordine dei blocchi.
Si possono applicare commenti alle citazioni per ricordare il motivo che ha portato alla loro
selezione o altri elementi utili alla pianificazione del testo.
E’ possibile sostituire Google Documenti al word processor fornito dalla piattaforma.
Alla fine il prodotto può essere stampato o convertito in un file per Microsoft Word
(estensione DOC, ma formato RTF, convertibile in PDF dopo una breve sistemazione per
accentate, apostrofi, impaginazione, …: esempio).
Citelighter
dal copia/incolla selvaggio alla citazione
Login
Tutorial di Citelighter
18. YouTube non è solo un proiettore
Iscrivendosi, è possibile
gestire funzioni di
aggregazione di video
ed informazioni che lo
rendono a tutti gli
effetti uno strumento
di Content Curation
Si possono utilizzare la
possibilità di creare
playlist di video e gli
elementi testuali
arricchiti di link che si
possono inserire nella
descrizione di playlist e
video.
Playlist “Porto Marghera
Tutorial per creare playlist in YouTube
Tutorial per creare playlist in YouTube
19. Padlet
le bacheche del Web
Padlet consente di
aggregare i contenuti
selezionati in forma di
bacheca.
Essi si presentano come
rettangoli con un titolo
che permettono
l’accesso a pagine web,
immagini e video, tutti
arricchibili con testi
esplicativi ed integrativi.
E’ preferibile usare
Padlet per rispondere
ad un compito
preciso, selezionando i
post-it da Pearltrees e
creando una
struttura spaziale
coerente con la
mappa realizzata
alla fine del
brainstorming
Bacheca su Porto Marghera
Elaborato per l’esame di terza media: Energia Nucleare Tutorial di Padlet
20. Dall’aggregazione dei contenuti alla
presentazione di elaborati
Riassumendo, in una classe 2.0 o in un’aula informatica il percorso didattico è il
seguente:
Suddivisione della classe in gruppi (2-3 allievi)
Ricerca in internet su un contenuto con il Metodo SEWCOM
Aggregazione dei risultati della ricerca con Pearltrees
Sviluppo di una mappa concettuale o di altra rappresentazione grafica
Assegnazione/Individuazione del compito
Produzione di una bacheca di soluzione del compito
con Padlet
Presentazione della bacheca in un “evento”
dalle caratteristiche 2.0 con ricomposizione degli elaborati dei gruppi.
Elaborati per l’Esame di Stato del Primo Ciclo
21. Pubblicazioni on line
I gruppi di studenti possono elaborare
materiali più complessi che si configurano
come pubblicazioni on line, vere e
proprie operazioni editoriali e non
solo come forme di supporto alla
presentazione orale, repertori di risorse o
appunti on line strutturati.
Il compito di realtà ovviamente risiede
nell’avere una specifica finalità
comunicativa da perseguire, rispetto a
target specifici, da sottoporre poi alla
valutazione di efficacia.
il lavoro di gruppo, organizzato da
tecniche attive e cooperative, si
concretizza poi in vere forme
redazionali strutturate che sviluppano la
dimensione della responsabilità
professionale e della suddivisione
funzionale dei compiti in termini di
educazione alla cittadinanza ed al
mondo del lavoro.
Consigli per tutti gli scrittori del web
Wiki, siti, blog, podcast, …Webwriting
Risorse per chi scrive nel web
22. Ma quali compiti assegnare?
Ovviamente, “compiti autentici”.
A questo proposito può essere orientativa la
Taskonomy del metodo della Webquest (Bernie
Dodge, 1995).
Anche i tipi più semplici sono utilizzati nel
mondo del lavoro e nella vita civile.
La Webquest si allontana dalla realtà laddove
fornisce già all’allievo le risorse su cui lavorare,
prescindendo dalla ricerca.
In ogni caso ogni cosa realizzata e pubblicata in
internet è resa disponibile a milioni di persone in
tutto il mondo.
Un compito che porta a pubblicare materiali in
rete è sempre un compito autentico: esso è
realizzato da un soggetto identificato che se
ne assume la paternità e la responsabilità e i
materiali vengono condivisi, offerti alla
valutazione, al dibattito e, in caso, anche ad
un’azione cooperativa di sviluppo.
23. Content Curation e trattamento
dell’informazione
Di contro all’approccio “selvaggio” dei “nativi digitali”
che porta spesso alla “sciatteria digitale”,
la Content Curation mette gli allievi in grado di:
ricercare l’obiettivo e il valore dell’informazione
selezionare le fonti controllandone attendibilità,
autorevolezza, attualità e aggiornamento
pubblicare prodotti multimediali che rispondano al compito assegnato
presentare e socializzare i risultati di ricerca
Il “buon curatore di contenuti” esegue un trattamento accurato delle informazioni,
realizzando, con chiarezza dei propri processi cognitivi, una grande varietà di
operazioni:
ottimizza, modifica, formatta, seleziona, estrapola, scrive (secondo le
regole del web writing), classifica, linka, personalizza, verifica,
attribuisce, filtra, partecipa, suggerisce, approfondisce, ricerca, modifica
filtri e ricerche, è trasparente, raccomanda, assorbe, sceglie le tecnologie,
racconta (digital storytelling).
24. Ridefinizione delle competenze
Le competenze perseguite vengono in genere
raggiunte, ma può essere utile individuare con
qualche dettaglio in più che cosa gli allievi sanno fare:
prendere appunti integrandoli eventualmente
con foto, video e veloci ricerche in internet
(soprattutto in uscite didattiche e viaggi d’istruzione)
presentare e socializzare i risultati delle loro ricerche
effettuare l’analisi e la comprensione dei testi, individuando le parti alla loro
portata
organizzare i risultati delle proprie ricerche internet in strutture adatte a
risolvere “compiti autentici”
realizzare elaborati a partire da pianificazioni del testo adatte allo scopo
comunicativo
realizzare elaborati on line che integrino testo, immagini e video
valutare i prodotti sia individualmente che in gruppo
25. Raccontare l’esperienza
Il racconto dell’esperienza di Content Curation è
un importante momento metacognitivo che può
rendere coscienti gli allievi di difficoltà e successi
e dell’acquisizione di schemi e processi cognitivi.
Inoltre, esso può consentire di analizzare la
ricomposizione dell’apprendimento formale
con quello non formale ed informale che le
tecnologie digitali e della rete consentono di mettere
in gioco.
In questo caso sono consigliabili forme semplici e rapide di Digital
Storytelling, gestibili sempre con web application come:
Video-interviste da caricare su YouTube, magari riunendole in playlist
Slideshow per racconti per immagini sincronizzate con audio (SlideStory)
Linee del tempo con le varie fasi di lavoro commentate
(Capzles e Histropedia)
Testi corredati da immagini (Medium)
26. Valutare la Content Curation
La valutazione dei prodotti di Content Curation fa
affiorare l’aderenza ai 5 “modelli” di Content Curation,
ai processi di apprendimento e agli stili cognitivi degli allievi.
Al momento vengono utilizzati i seguenti indicatori
per l’autovalutazione, la co-valutazione e la
valutazione delle competenze acquisite:
Quantità di Informazioni reperite, con attenzione all’importanza o alla
marginalità rispetto all’obiettivo della ricerca
Pertinenza, con eventuale attenzione a meccanismi di serendipità per una eventuale
ridefinizione del compito affidato
Organizzazione, classificazione/gerarchizzazione delle informazioni
Sintesi, definita in base al tipo di strumento digitale utilizzato per pubblicare e
presentare la soluzione del compito affidato
Sono allo studio analisi più approfondite e definizione di pesi e valori per le operazioni
del buon curatore di contenuti prima elencate (ottimizza, seleziona, formatta, estrapola,
scrive, classifica, linka, …): indicatori e descrittori potrebbero assumere una forma
“fattoriale” individuando profili di Content Curator e quindi specifici profili di
competenza.