Analisi tecnico economica delle componenti che determinano le tariffe di trattamento e smaltimento rifiuti in Veneto. Considerazioni tariffarie in relazione al DECRETO-LEGGE 24 gennaio 2012, n. 1.
Incontro Comitato Tecnico Scientifico Federambiente
Linee guida Veneto per la determinazione delle tariffe di conferimento agli impianti di trattamento dei Rifiuti Urbani
1. LINEE GUIDA REGIONALI PER LA DETERMINAZIONE
DELLE TARIFFE DI CONFERIMENTO AGLI IMPIANTI:
LA SITUAZIONE IN REGIONE VENETO
ing. Anna Moretto
Ente di Bacino Padova 2
CTS -API
Bologna, 15 novembre 2012
2. TARIFFE REGOLATE E PREDETERMINATE
D.L. n. 1/2012
Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività.
art. 25 Promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali
=>In REGIONE VENETO già applicato l’art. 25, co. 4, D.L. n. 1/2012
Mercato regolato per lo smaltimento RU: impianti autorizzati da
Provincia o Regione, comprese le tariffe al cancello.
La norma regionale L.R. n.3/2000 impone a tutti gli impianti di
smaltimento e a quelli pubblici di recupero l’approvazione della
tariffa come parte integrante del provvedimento di
approvazione del progetto dell’impianto, anticipando quanto sarà
previsto a livello nazionale solo per le discariche con il D.Lgs n.
36/2003.
3. LA REGOLAZIONE DEGLI IMPIANTI IN VENETO
Legge regionale n.3/2000
I costi industriali degli impianti o “tariffe al cancello”, sono delle
tariffe autorizzate dall’ente pubblico competente:
•la Provincia per le discariche, impianti produzione CDR;
•la Regione per gli inceneritori e gli altri impianti di rilevanza regionale
(impianti tattici).
Per quanto concerne invece le tariffe di smaltimento finali applicate
ai RU prodotti dai Comuni, comprendenti anche altri elementi (stazioni di
trasferenza, trasporti, contributi vari), queste sono delle tariffe
autorizzate dagli Enti di Bacino o dall’Autorità d’ambito (ATO), quando
presente e operativa.
4. LA REGOLAZIONE DEGLI IMPIANTI IN VENETO
Legge regionale n.3/2000
Per le tariffe degli impianti di trattamento, compostaggio e
digestione anaerobica, delle frazioni organiche dei rifiuti urbani (Forsu e
verde), in Veneto vige il criterio di “mercato”, per il quale si può
ricercare l’impianto più conveniente in termini di tariffe, distanze e
modalità di conferimento.
Nel caso degli impianti di trattamento, selezione e recupero, il ruolo
dell’ente pubblico in Veneto si limita agli aspetti autorizzativi e di
controllo ambientale degli impianti, non prevedendo alcuna regolazione
tariffaria, salvo alcuni casi di impianti integrati allo smaltimento del
rifiuto secco (es. impianti di produzione CDR e trattamento delle frazioni
organiche).
5. LA REGOLAZIONE DEGLI IMPIANTI IN VENETO
Legge regionale n.3/2000
Per quanto riguarda tariffe, contributi e tributi la L.R. n.3/2000, tra le
norme finanziarie, disciplina:
• le tariffe per il conferimento di rifiuti urbani, art. 36;
• il contributo ambientale da corrispondere ai Comuni dove sono
ubicati gli impianti di recupero e di smaltimento di rifiuti, art. 37;
• il contributo dovuto alla Regione per lo smaltimento di rifiuti urbani
al di fuori dagli ambiti territoriali ottimali dove sono prodotti, art. 38.
6. Tariffe per il conferimento di rifiuti urbani
Legge regionale n.3/2000 art. 36
La tariffa per il conferimento di rifiuti urbani agli impianti di smaltimento
e recupero, già disciplinata dalla previgente L.R. n.33/1985, è calcolata
sulla base di un piano economico finanziario formulato dal titolare,
composto da due fattori:
*il costo industriale, in relazione a:
1. costi relativi alle spese di investimento per la costruzione dell’impianto, ivi
compresi gli oneri finanziari ed i costi relativi alla realizzazione di opere di
mitigazione ambientale;
2. spese per la gestione operativa, ivi comprese quelle relative al personale e ai
mezzi d’opera utilizzati;
3. spese generali e tecniche ed utile d’impresa;
4. spese per l’eventuale dismissione degli impianti e, per le discariche, spese previste
per la ricomposizione ambientale e per la gestione del periodo successivo alla
chiusura;
*gli oneri fiscali nella misura determinata dalle vigenti leggi.
7. Tariffe per il conferimento di rifiuti urbani
Legge regionale n.3/2000
Qualora il sistema di aggiornamento della tariffa non sia stato previsto in
sede di individuazione del soggetto gestore dell’impianto, al fine di
consentire all’ente competente l’approvazione della tariffa per l’anno
successivo, entro il 30 giugno di ogni anno deve essere presentata
all’ente stesso la proposta di adeguamento della tariffa di
conferimento, formulata dal titolare a seguito di:
• variazioni riscontrate a consuntivo o previste nei costi di gestione o di costruzione delle
opere previste in progetto;
• nuove prescrizioni imposte da normative o disposizioni entrate in vigore;
• nuove perizie di variante.
La L.R. n.3/2000 prevede inoltre che una parte delle tariffe sia
determinata per la copertura dei costi relativi al funzionamento ed alle
iniziative dell’autorità d’ambito AATO, art. 17.
8. Tariffe per il conferimento di rifiuti urbani
Legge regionale n.3/2000, d.g.r. n.2966/2006
Per le discariche, entro tre mesi dall’avvenuto esaurimento, deve
essere presentata una perizia di assestamento finale che riporti un conto
consuntivo di tutti i costi di realizzazione; tale perizia é approvata
dall’ente competente per l’approvazione del progetto anche al fine di
individuare l’utilizzo delle maggiori somme eventualmente accantonate
durante la gestione.
La d.g.r. n.2966/2006 “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti.
Individuazione degli elaborati tecnici da allegare alla domanda di
approvazione del progetto. L.R. n.3/2000”, prevede tra gli elaborati
tecnici il Piano finanziario, allegato A.
In particolare per le discariche la d.g.r. n.2966/2006, allegato B “Elenco elaborati tecnici
da allegare alla domanda di approvazione del progetto e di realizzazione degli impianti di
discarica”, relativamente al piano finanziario richiama quanto previsto dal d.lgs.36/2003
nel rispetto delle d.g.r. n.2454/2003 e dalla d.g.r. n.14/2005.
9. Contributo ambientale ai Comuni sede di impianti di
recupero e di smaltimento rifiuti
Legge regionale n.3/2000, art.37
I soggetti che effettuano la gestione di impianti di smaltimento o di
recupero di rifiuti devono corrispondere un contributo ambientale ai
Comuni dove gli impianti sono ubicati.
La Regione provvede:
• ad individuare le tipologie di impianti per la gestione dei quali è dovuto il contributo;
• a determinare i contributi in funzione della quantità e della qualità dei rifiuti movimentati
e ad aggiornarli annualmente;
• a determinare i criteri per la suddivisione del contributo fra i Comuni confinanti
effettivamente interessati al disagio provocato dalla presenza degli impianti.
Con d.g.r. n.2608/2009 la Regione conferma il contributo ambientale per
"discariche per rifiuti non pericolosi", pari a 10,33 €/t.
10. Contributo ambientale ai Comuni sede di impianti di
recupero e di smaltimento rifiuti
Legge regionale n.3/2000, art.37
Con d.g.r. n.1739/2004 la Regione ha stabilito i criteri per la ripartizione
del contributo fra il Comune sede di impianto ed i Comuni confinanti.
Criteri esemplificativi:
• quantità e tipologia dei rifiuti conferiti agli impianti;
• realizzazione dell’impianto ad una distanza inferiore a 500 m dal confine con Comuni
diversi da quello dove ha sede l’impianto, tale distanza si calcola, per le discariche, dal
perimetro dell’area destinata ad essere occupata dai rifiuti, e per gli altri impianti dal
perimetro dell’area effettivamente interessata dall’attività di smaltimento rifiuti;
• direttrici prevalenti del traffico di accesso all’impianto;
• immediate ricadute ambientali (emissioni, odori, etc.) derivanti dall’esercizio dell’attività
correlate con specifiche situazioni ambientali (es. direzione dei venti; etc.).
Esempio: Provincia di Verona, d.g.p. n.88/2005.
La regione Veneto, con d.g.r. n.721/2008, ha peraltro definito dei contributi aggiuntivi a
favore dei Comuni confinanti con la discarica tattica regionale di Sant’Urbano (PD),
mantenendo invariato il contributo al Comune sede d’impianto.
11. Contributo per lo smaltimento di rifiuti urbani
fuori ambito
Legge regionale n.3/2000, art.38
La norma istituisce un contributo ambientale che deve essere versato
alla Regione in relazione allo smaltimento dei rifiuti urbani in impianti
utilizzati per sopperire ad emergenze e richieste di smaltimento di rifiuti
provenienti da ambiti territoriali ottimali diversi da quello in cui è ubicato
l’impianto.
L’ammontare di tale contributo è determinato annualmente dalla
Regione.
12. Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi
Legge regionale n.3/2000, art.39
L’ecotassa sulle discariche istituita dalla legge n.549/1995, è
disciplinata all’art. 39 della L.R. n.3/2000, integralmente riformulato con
la L.R. n.24/2002 e poi ulteriormente modificato con la L.R. n.3/2003.
Il tributo, per ogni tonnellata di rifiuti urbani conferiti in discarica, è pari
a 25,82 euro, anche se conferiti in discariche per rifiuti speciali, nonché
per le altre tipologie di rifiuti speciali conferite in discariche per rifiuti
urbani.
I rifiuti urbani sono soggetti al pagamento del tributo in misura ridotta
rispetto all'ammontare fissato per le percentuali indicate:
• pagamento nella misura del 30% del tributo, qualora nell'anno precedente il
Comune produttore abbia assicurato il raggiungimento dell’obiettivo del 50% di
raccolta differenziata;
• pagamento nella misura del 65% del tributo, qualora nell'anno precedente il
Comune produttore abbia assicurato il raggiungimento dell'obiettivo del 35% di RD.
13. Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi
Legge regionale n.3/2000, art.39
Le riduzioni dell’ecotassa sono applicate anche ai Comuni che
raggiungono rispettivamente il 50% e il 35%, aggiungendo alle
percentuali di raccolta differenziata quelle ottenute attraverso la
riduzione dei rifiuti avviati in discarica mediante l'utilizzo di appositi
impianti.
In pratica la quota di rifiuti avviati a produzione CDR (combustibile da
rifiuti), a produzione di biostabilizzato e a recupero energetico viene
riconosciuta nella percentuale di raccolta differenziata ai fini del calcolo
dell’ecotassa (d.g.r. n.1845/2005).
Il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata è certificato
annualmente dall'Osservatorio regionale sui rifiuti.
14. REGIONE VENETO
PIANO REGIONALE GESTIONE RU 2004
• In ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. n.3/2000, la
Regione Veneto ha approvato il Piano regionale per la
gestione dei rifiuti urbani (DCR 59/2004) e i Piani
provinciali.
• La pianificazione prevedeva generalmente un unico Ambito
Territoriale Ottimale provinciale (ATO) e in alcuni casi delle
strutture di subambito.
• Con l’operatività dell’Autorità d’ambito gli Enti di Bacino
avrebbero dovuto essere soppressi.
• 9 Autorità d’ambito sono state previste, ma solo tre sono
parzialmente operative (Venezia, Vicenza e Rovigo).
15. REGIONE VENETO
Attuazione art. 2, co. 186bis, L. n. 191/2009 ed art. 3bis D.L. n. 138/2011
“Nuove disposizioni per l’organizzazione del servizio di gestione integrata
dei rifiuti urbani”
Progetto di legge licenziato dalla VII Commissione consiliare regionale il 27/09/2012.
•Ambito territoriale unico regionale e Comitato di bacino regionale.
•Bacini territoriali di gestione per l’esercizio in forma associata delle funzioni
di organizzazione e controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a
livello provinciale (oppure infraprovinciale o interprovinciale, se autorizzati dalla
Regione).
•Il Comitato di bacino regionale vigila sulla corretta determinazione dei livelli
tariffari, in relazione al metodo e alle direttive disposte dalla normativa nazionale
di settore.
•I bacini di gestione saranno governati dai Consigli di bacino, che subentrano
alle AATO, nella forma della convenzione tra Comuni.
•I Consigli di bacino determinano i livelli di imposizione tariffaria del servizio.
16. BACINI PER LA GESTIONE RU DEL VENETO
Suddivisione del territorio regionale PRGRU 2004
VI
VE
RO
17. BACINI PER LO SMALTIMENTO RU DEL VENETO
Suddivisione del territorio regionale PRGRU 1988
19. IMPIANTI DI DESTINAZIONE dei
rifiuti urbani prodotti in VENETO
dati indicativi della produzione, in tonnellate, anno 2011
Compostaggio Incenerimento
Recupero Trattamento – Smaltimento Totale
e digestione con recupero
materia CDR e BD discarica
anaerobica energia
anno 2011 623.340 770.728 535. 403 * 187.850 188.080 2.305.401
* di cui 124.490 sono rifiuti ingombranti e da spazzamento a recupero
Smaltimento
Incenerimento con discarica
recupero energia 8% Compostaggio
8% 27%
Trattamento -
CDR e BD
23% Recupero
materia
34%
20. Principali impianti per il trattamento dei rifiuti urbani
in VENETO e in PROVINCIA di PADOVA
PADOVA
Legenda
Inceneritore
Discarica
Impianto di digestione anaerobica
Impianto di compostaggio aerobico
21. TARIFFE IMPIANTI DI SMALTIMENTO
PROVINCIA DI PADOVA anno 2012
Bacino Impianti di tariffa varie ecotassa contributo contributo Tariffa di differenza
smaltimento impianto maggiorazioni Comune Bacino Bacino 2012-2011
€/t €/t €/t €/t €/t €/t €/t %
discarica di
Campodarsego 89,61 10,33 4,73
PD1 7,58 7,75 120,00 0,00 0%
(inceneritore di 109,94 8,06 2,00
Padova)
inceneritore di
PD2 Padova
112,94 8,06 3,00 124,00 -7,00 -6%
discarica di
PD3 Este
90,51 30,25 7,75 10,33 2,90* 141,74 1,51 1%
inceneritore di
PD4 109,94 8,06 3,81* 121,81 6,58 5%
Padova
Note:
1) le tariffe di impianto sono quelle industriali, espresse in €/t, approvate dalla Provincia, mentre per l’impianto di S. Urbano dalla Regione Veneto;
2) non è stata considerata l’ulteriore maggiorazione applicata dal Bacino Padova 1 pari 0,52 €/abitante;
3) la tariffa di incenerimento per il 2012 include una perequazione rispetto a 111,94 €/t :
+1 €/t per il Bacino Padova 2 e –2 €/t per il Bacino Padova 1 e Padova 4;
4) la tariffa aggiuntiva per l’impianto di pretrattamento a bocca della discarica di Este, operativo dal 01.11.2009, Protocollo d'intesa tra Bacino PD3
e impianto Sesa, è pari a 30,25 €/t per il rifiuto secco, dato 2011;
5) la maggiorazione dei Bacini Padova 3 e 4 è stata ricalcolata sulle tonnellate di rifiuto secco smaltite in quanto i Bacini si finanziano con un
contributo dei Comuni soci pari 0,45 €/abitante, fatturato direttamente ai Comuni, oltre a un contributo incluso nel Piano Finanziario TIA;
6) l’ecotassa considerata è quella minima, per Comuni con RD >50%.
22. TARIFFE IMPIANTI DI SMALTIMENTO
BACINI DEL VENETO
Confronto Tariffe MINIME di smaltimento rifiuti urbani
€/t anni 2004-2012 anno 2012
220
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
VI1
VI2
VI3
VI4
VI5
TV1
TV2
TV3
PD1
PD2
PD3
PD4
VE1
VE2
VE3
VE4
VE5
VR1
VR2
VR3
VR4
VR5
RO1
BL1
23. TARIFFE INCENERITORI DEL VENETO
€/t
Costi unitari termovalorizzatori del VENETO
150,00
COSTO AL NETTO dell'UTILE DI IMPRESA,
140,00 stabilito dalla Regione Veneto pari al
130,00 10% del COSTO DI GESTIONE
120,00
35,50 75,00 3,53 5,76
110,00 CANONI VARI
100,00 AMMORTAMENTO
90,00
25,09 SPESE GENERALI
80,00 23,04
CONTROLLI AMBIENTALI
70,00 18,55 14,95 5,48
60,00 SMALTIMENTO RESIDUI
9,71 25,03
50,00 21,12 CONSUMI
22,05
40,00 20,24 MANUTENZIONE
30,00 12,03
PERSONALE
20,00 11,02 36,07 39,25
29,61
10,00 15,16
-
Impianto da Impianto da Impianto da Impianto da
80.000 t/a 186.000 t/a 48.500 t/a 47.576 t/a
anno 2008 anno 2012 anno 2007 anno 2012
PADOVA PADOVA VENEZIA VENEZIA
24. TARIFFE INCENERITORI DEL VENETO
€/t Ricavi unitari termovalorizzatori del VENETO
170,00
160,00
150,00
140,00
49,37
130,00
33,98 14,03 VENDITA ENERGIA
120,00
18,83 ELETTRICA
110,00
ALTRI RICAVI
100,00
90,00 TARIFFA SMALTIMENTO RU
80,00
70,00
60,00 116,75
107,42 111,94 105,62
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
-
Impianto da Impianto da Impianto da Impianto da
80.000 t/a 186.000 t/a 48.500 t/a 47.576 t/a
anno 2008 anno 2012 anno 2007 anno 2012
PADOVA PADOVA VENEZIA VENEZIA
52. IL PROGETTO BENCHMARK IMPIANTI
Benchmark delle tariffe degli impianti di trattamento rifiuti
Focus sulla visibilità e trasparenza delle tariffe di accesso agli impianti
(o tariffe “al cancello”) per:
• Ricercare i dati economici relativi agli impianti di gestione dei rifiuti,
• Comunicare le risultanze dell’indagine in modo chiaro e trasparente
all’interno del sito
• Favorire il livello di analisi e confronto sul tema dei costi dell’impiantistica
dei rifiuti.
Iniziativa realizzata da:
Rifiutilab ed Ente di Bacino Padova 2
www.rifiutilab.it/benchmarkimpianti
53. Quadro impiantistico nazionale
Rapporto ISPRA 2012, anno 2010
Discarica Inceneritore Trattamento Produzione Compostaggio Digestione totale
MB CDR anaerobica
Impianti attivi
in ITALIA
211 50 128 43 255 21 708
Benchmark
tariffe 2012
102 29 53 50 234
33%
Il numero delle discariche in esercizio nel 2010 diminuisce di 13 unità rispetto al 2009 e mentre nel 2002
in Italia le discariche erano 552, nel 2010 diventano 211.
Gli impianti di incenerimento operativi nel 2010 sono 50, stabili rispetto all’anno precedente.
In aumento gli impianti per il TMB operativi analogamente agli impianti per il trattamento della frazione
organica, sia di compostaggio sia di digestione anaerobica.
IL PROGETTO BENCHMARK IMPIANTI
sviluppato da Rifiutilab in collaborazione con il Bacino Padova 2, considera le tariffe
di oltre il 30% degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti operativi in Italia
55. Termovalorizzazione ‐ Tariffa media di conferimento rifiuti urbani
€/t (dati attualizzati al 2012)
180,00
160,00
Dato max € 163,41
140,00
120,00
Dato medio € 113,02
100,00
80,00
Dato min € 74,57
60,00
40,00
20,00
‐
Emilia
Lombardia Marche Piemonte Sardegna Toscana Trentino Umbria Veneto
Romagna
Termovalorizzazione 107,17 100,18 130,80 103,18 153,14 131,16 82,00 95,08 115,63
56. Discarica ‐ Tariffa media di conferimento rifiuti urbani
€/t (dati attualizzati al 2012)
180,00
Dato max € 169,60
160,00
140,00
120,00
100,00
Dato medio € 91,40
80,00
60,00
Dato min € 59,23
40,00
20,00
‐
Emil i a ‐ Lomba rdi
Abruzzo Ca la bri a Ca mpa ni a La zi o Marche Mol i s e Pi emonte Sa rdegna Si ci li a Tos ca na Trentino Veneto
Roma gna a
Di s ca ri ca 79,78 85,03 82,82 97,84 77,05 77,49 86,30 73,74 104,14 82,93 86,33 90,97 124,35 99,91
57. TMB ‐ Tariffa media di conferimento rifiuti urbani
€/t (dati attualizzati al 2012)
180,00
160,00
Dato max € 160,39
140,00
120,00
100,00 Dato medio € 105,68
80,00
60,00
Dato min € 55,20
40,00
20,00
‐
Emilia‐
Abruzzo Calabria Campania Lombardia Marche Piemonte Puglia Sardegna Toscana Veneto
Romagna
TMB 80,85 79,10 97,15 98,71 118,37 109,13 124,50 82,46 110,55 110,72 130,91
58. Compostaggio ‐ Tariffa media di conferimento FORSU e Verde
(dati attualizzati al 2012)
€/t
110,00
100,00
90,00
80,00
70,00
60,00 FORSU dato medio € 74,93
50,00
40,00
30,00
VERDE dato medio € 35,30
20,00
10,00
‐
Abruzzo Calabria Emilia Romagna Lombardia Marche Piemonte Sardegna Toscana Veneto
FORSU 80,85 34,78 88,83 82,46 47,00 98,28 69,99 70,02 80,05
VERDE 28,88 51,84 29,96 30,00 47,92 32,21 39,08