1. Maggio 05 ASCENSIONE
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, tu sei il Servo fede-
le, colui che realizza fino in
fondo la volontà del Padre.
Signore, pietà!
L appuntamento è al crocevia della
storia, in quella GaWea che era stata,
da sempre luogo di passaggio, di inva-
sioni, di scontri. Regione multietnica,
diremmo noi oggi. È lì che il Risorto
dà appuntamento ai suoi.
Non al chiuso di una stanza densa di
ricordi, come il cenacolo.
Non al riparo da sguardi indiscreti.
Non nel calore di una riunione inti-
ma, tra i pochi che hanno condiviso
con lui entusiasmi e spe-
Cristo Gesù, tu sei venuto tra gli
uomini per rivelare loro il volto
di Dio.
Cristo, pietà!
vimento che richiama continuamente
tutti coloro che hanno la vocazione
dei sedentari, tutti quelli che vOITeb-
bero fermarsi per contarsi, per la-
sciarsi afferrare dalla memoria, per
scavare qualche fossa o qualche trin-
cea, per innalzare delle barriere di for-
tificazione.
No, non è questo che Gesù chiede ai
suoi. L'immagine del cristiano non è
quella di un uomo che apre il Vangelo
Signore Gesù, elevato alla destra
del Padre, tu intercedi per noi.
Signore, pietà!
Missione rischiosa' Certo. Ne sanno
qualcosa i missionari e le missionarie
di ogni tempo. Non è possibile imma-
ginare quello che accadrà e bisogna
veramente mettere in conto tutto: i
processi, le battiture, il carcere, le ma-
lattie, le infelTnità, l'isolamento, l'in-
comprensione, la calunnia. Tutto!
Missione impossibile, dunque! Fatta
apposta per pochi eroi, per gente di-
sposta a tutto, non per uomini e don-
ne comuni, che schiatta-
Una pista per l'omelia
no alla prima prova.ranze, fatiche e contrasti.
Tutt'alu"o. Vìsto che si do-
vrà affrontare il mare aper"
to, che si dovrà andare ai
quatn"o angoli della telTa a
ANDATE...IO SONO CON VOI
No. Gesù non è uno che
lancia in imprese sconsi-
derate.
portare la buona novella, tanto vale la
pena mettersi già in posizione di par-
tenza.
Di una partenza, infatti, si tratta. Di
uno stacco dalla telTa che hanno per-
corso insieme, Maestro e discepoli,
verso le teo"e più lontane, tra popoli
che parlano lingue diverse e hanno
culture molto differenti tra loro.
Questo '?i1date!" verso "tutte le nazio-
ni" è scritto, da quel giorno nei cro-
mosomi della Chiesa. Un verbo di mo-
e si immerge nella lettura, sprofon-
dando nella comoda poltrona, con i
piedi infilati nelle pantofole.
Il Vangelo è un libro di viaggio, da
aprire per strada, da far trasparire nel
cammino di ogni giorno, quello che si
intraprende assieme a uomini e don-
ne di ogni età, provenienza, tradizio-
ne. Il Vangelo è fatto per cambiare la
realtà, per destare e far affrontare la
strada, con tutti i suoi pericoli e le sue
sorprese.
CAROVANA DIINVOCAZIONI
Dio, oggi tu ci inviti a diventare una sola famiglia, dove tutti si trat-
tano daJrateUi e ti riconoscono come Padre. A te ci rivolgiamo allora
con.fiducia, dicendo: Moltiplica, o Padre, i gesti di fraternità!
• Perché lafede di tutti i cristiani diventi un segno della bontà di Dio.
Preghiamo.
• Perché la gioia della Pasqua sia rivelata a tutti gli uomini di buona
volontà.
Preghiamo.
• Perché tutti i bambini della terra trovino l'affetto di unafamiglia e
il necessario per crescere sereni.
Preghiamo.
• Perché i nostri gesti di carità ridonino la speranza ai più poveri e
abbandonati.
Preghiamo.
• Perché la nostra comunità sia un luogo di accoglienza, di ascolto e
di aiuto reciproco.
Preghiamo.
Affida un compito, ma as-
sicura anche una presenza: "lo sono
con voi tutti i giorno, fino alla fine del
mondo".
È qui che riposa la fiducia, la serenità,
la bontà che accompagnano i messag-
geri del Vangelo anche nei frangenti
più drammatici.
È la certezza di non essere in balia del
caso, nelle mani della cattiveria e della
violenza umana, ma accompagnati, se-
guiti a vista d'occhio, sostenuti e pre-
ceduti dal Signore Gesù.
In famiglia
o Dio, quando
ti riconosciamo
come nostro Padre
dobbiamo riconoscere
ogni uomo
come nostro fratello.
Fa' che rendiamo più
bello questo mondo
che tu hai affidato
a tutti noi.
Per Cristo nostro Signore.
AMEN.
2. Novembre 04 10 DOMENICA DI AWENTO ~
- - - - - - - - - - PER CHIEDERE PERDONO - - - - - - - - - -
Signore Gesù, tu sei la luce che
splende nella nostra notte. Vieni
a cacciare le tenebre dell'orgo-
glio. Signore, pietà!
I
l rischio più grosso è quello di vive-
re, giorno dopo giorno, come se
nulla fosse . Immersi nel grigiore,
sperduti in una complessità che non
lascia intravedere alcuna direzione,
incapaci di cogliere gli indizi di ciò
che sta per accadere, annegati in un'
opacità senza via d'uscita, tutti presi
dalle incombenze correnti: "mangia-
vano e bevevano, prendevano moglie
e marito".
Cristo Gesù, tu sei la pace donata
al nostro mondo. Vieni ad elimi-
nare ogni incomprensione.
Cristo, pietà!
Un finale tragico che Gesù non esita
a prendere come plmto di riferimen-
to per lanciare un duplice avverti-
mento: "Vegliate" e "State pronti".
"Vegliate" cioè scuotetevi dal sonno,
uscite da una situazione di incoscien-
za, di appannamento, di intorpidi-
mento.
Il Signore Gesù ritornerà nella gloria,
ma non sappiamo quando. Ecco per-
Signore Gesù, tu sei la sorgente
della vera gioia. Vieni a strapparci
ad ogni illusione.
Signore, pietà!
tivo.Ne va della loro salvezza,del loro
futuro.
Essere pronto per il discepolo com-
porta alcuni atteggiamenti e alcune
scelte:
• prendere a cuore, innanzitutto, la
sua relazione con Dio. È questo il mo
tenace che ci impedisce di perderci,
di smarrirci, di venire meno, nei di-
versi frangenti della nostra storia
individuale e collettiva;
Una pista per l'omelia
Qualcuno obietterà: Ma
cosa c'era di male in
quello che facevano? In
effetti non c'era nulla di ''VEGLIATE! STATE PRONTI!"
• aprire il proprio cuore
a quella Parola che, sola,
può tracciare il cammino
della vita, svelandoci il
male. Ma noi non siamo
venuti al mondo solo per soddisfare
le necessità della vita fisica e per ave-
re una vita affettiva. C'è qualcos'al-
tro...
Ed è proprio questo che manca ed
impedisce a quegli uomini di coglie-
re ciò che stava per accadere. li rife-
rimento non è privo di una certa
drammaticità: "non si accorsero di
nulla finché venne il diluvio e li
inghiottì tutti".
ché bisogna tenere gli occhi bene
aperti, perché la sua venuta diventi
momento di grazia e non di perdizio-
ne, compimento di una speranza col-
tivata nel tempo e non tragico risve-
glio.
"State pronti" cioè non fatevi cogliere
di sorpresa. Ma cosa significa concre-
tamente questo "state pronti"? I cri-
stiani di oggi non possono evitare di
dare una risposta a questo interroga-
CAROVANA DIINVOCAZIONI
All'inizio di questo tempo di Avvento, invochiamo fiduciosi il nostro
Dio. Spesso i nostri animi possono essere assonnati e stanchi.
Diciamo insieme: Il tuo Spirito ridesti i nostri cuori!
• Ravviva la speranza dei cristiani nel ritorno glorioso di
Gesù. rendili attenti a ciò che accade nella storia. Preghia-
mo...
• Le ingiustizie e l'odio spingono UOmlnl e popoli alla violen-
za e alla guerra. Ti supplichiamo per la giustizia, il per-
dono e la pace. Preghiamo...
• La nostra parrocchia comincia un nuovo anno liturgico.
Sostieni con i tuoi doni i preti, i catechisti, gli animatori dei
gruppi e tutti coloro che ci aiutano a crescere nella fede e
nella bontà. Preghiamo...
• Fa' che nelle nostre famiglie non manchino dei momenti di
preghiera, perché possiamo rivolgerei insieme a te, che sei
nostro Padre, e ascoltare la tua Parola. Preghiamo...
• Ti invochiamo per tutti bambini del mondo. Non permette-
re che si sentano soli e abbandonati. Fa' che diventiamo
noi gli amici di quelli che sono appena arrivati nel nostro
paese e nel nostro gruppo. Preghiamo...
progetto di Dio, la sua
azione di salvezza;
• vivere in una solidarietà operosa
per costruire un mondo più giusto,
all'insegna dell'equità, della condivi-
sione e della fraternità.
Solo in questo modo il cristiano può
attendere con fiducia il ritorno del
suo Signore. Solo così la sua venuta
diventa un appuntamento di grazia e
di gioia.
In ufamiglia
Venga il tuo giorno,
Signore!
Venga il giorno in cui
parole come
"guerra", "fame"
e "ingiustizie"
risulteranno
incomprensibili.
E donaci fin d'ora
di preparare
quel momento
con un'attesa operosa.
3. Dicembre 04 2a DOMENICA DI AWENTO
- - - - - - - - - - - PER CHIEDERE PERDONO - - - - - - - - - - -
Signore Gesù, in mezzo al fra-
stuono della vita di ogni giorno,
riusciremo ad intendere la voce
del Battista che ci invita ad acco-
glierti? Signore, pietà!
Giovanni è uno che ha semplifica-
to al massimo la sua esistenza: è
vestito in modo rudimentale e mangia
quello che trova. Un'esistenza selvati-
ca, si direbbe oggi, negata agli agi e al-
le comodità. Un'esistenza tutta al ser-
vizio di un ruolo, di una missione, di
un messaggio. Giovanni deve annun-
ciare la venuta del Messia: l'appunta-
mento atteso da secoli, quello da cui
dipende la salvezza o la perdizione.
Cristo Gesù, tra le mille preoccu-
pazioni che ingombrano il nostro
cuore, sapremo fare spazio alla
tua parola?
Cristo, pietà!
sue scelte,che non possono essere ul-
teriormente rimandate.Un modo per
richiamarci alla realtà delle nostre de-
cisioni e delle nostre azioni.
Convertirsi non è né un'operazione
facile, né indolore. Come non è facile
né indolore ogni cambiamento auten-
tico, in profondità, ogni cambiamento
che obblighi un po' a morire alle cose
vecchie per far spazio alla novità. E
qui si tratta di cambiare il cuore, di
Signore Gesù, distratti da tanti
affanni, sapremo cogliere ciò
che è veramente essenziale
per la nostra vita?
Signore, pietà!
solo se, dentro, c'è la fiamma viva del
desiderio. Desiderio di uscire dalla pa-
lude melmosa in cui da troppo tempo
stiamo muovendoci, desiderio di re-
spirare a pieni polmoni la dignità e la
bellezza della vita, desiderio di torna-
re ad essere limpidi e autentici, come
abbiamo sempre sognato. Desiderio
di incontrare Dio e di vivere in rela-
zione con lui, costi quello che costi.
Convertirsi significa scegliere non
E lo fa senza mezzi termini,
mettendo ognuno davanti al-
le sue responsabilità. Questo
è il momento di convertirsi,
Una pista per l'omelia
una vita qualsiasi, ma una vita
piena. Significa sfuggire alla
tiepidezza, al tentativo di se-
di cambiar vita, di fare degni
frutti di conversione.
Non c'è tempo, non è il caso di riman-
dare a domani, semplicemente per-
ché non è affatto sicuro che ci siano
tempi supplementari, ulteliori possi-
bilità.
Chi non afferra questa occasione -
che è l'ultima e la definitiva - rischia
di perdere tutto. Chi manca questo
appuntamento, resterà tagliato fuori.
Un modo spiccio, senza preamboli,di
mettere ognuno di noi davanti alle
"CONVERTITEVI!"
cambiare il modo di considerare la
realtà, di staccarsi da vizi inveterati
prendendo il coraggio di comporta-
menti inediti.
Logica, a questo punto, una domanda:
Cristiano, cosa ne hai fatto del tuo Bat-
tesimo? Cosa ne stai facendo della tua
vita? Che cosa conta veramente oggi
per te?
Convertirsi implica un movimento:
un lasciare, un abbandonare, per inol-
trarsi in percorsi nuovi. E ci si muove
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Abbiamo ascoltato l'invito di Giovanni il Battista. Egli ci chiede
di preparare le strade al Signore. E domanda una conversione
autentica. Diciamo insieme:
Signore, donaci il coraggio di cambiare!
• Padre buono, dona forza a tutti i cristiani perseguitati e ride-
sta la fede dei cristiani pigri. Preghiamo...
• Padre misericordioso, dona a queUi che hanno sbagliato la
possibilità di cambiare vita e di ritrovare la via dell'onestà e
della giustizia. Preghiamo...
• Padre che ami la vita, non permettere che dimentichiamo tutti
quelli che stanno male, quelli che soffrono per la fame, la mi-
seria, le malattie. Preghiamo...
• Padre Pieno di delicatezza, sostieni tutti i volontari che rega-
lano il loro tempo ai Più poveri e svantaggiati. Preghiamo...
• Padre Pieno di amore, accompagna ogni uomo e ogni donna
di buona volontà che cerca il tuo volto e desidera incontrarti.
Preghiamo...
dersi su più sedie, alla voglia
di tenersi aperte più porte.
C'è una decisione da prendere, ed è
definitiva. C'è un coraggio da mostra-
re e lo si manifesta con gesti concreti.
Tutto quello che ritarda, impaccia,ap-
pesantisce diventa un ostacolo da cui
liberarsi.
Perché Colui che sta per arrivare non
merita solo gli scampoli della nostra
esistenza, le frattaglie del nostro tem-
po, ma tutta la nostra intelligenza, il
nostro cuore, le nostre risorse, la no-
stra volontà.
In famiglia
Dio di tenerezza e
di misericordia,
tu ti sei ricordato delle
tue promesse
I~ :
e hai inviato a noi l'ulti1no
dei profeti dell'antica
alleanza.
E' lui che fa udire la tua
voce nei nostri deserti
ed apre il nostro ani1no
alla gioia dell'incontro.
4. Dicembre 04 30 DOMENICA DI AWENTO
- - - - - - - - - - - PER CHIEDERE PERDONO - - - - - - - - - - -
Signore Gesù, tu non sei come
ti abbiamo immaginato.
Sapremo accogliere le
sorprese del tuo amore?
Signore, pietà!
Cristo Gesù, tu ci proponi di
cogliere i segni della tua presen-
za. Ma i nostri occhi sapranno
riconoscere le tue tracce?
Cristo, pietà!
Signore Gesù, tu ci chiedi di
vivere in modo nuovo, secondo
il tuo Vangelo. Ma noi siamo
pronti a cambiare, a convertirci?
Signore, pietà!
l'lì
G
iovanni è in prigione. Ha sen-
tito parlare di Gesù, di quello
che sta facendo.Quello che gli rife-
riscono, tuttavia, non sembra pro-
prio andar d'accordo con le sue
attese. Per lui il Messia è uno che
farà piazza pulita, senza mezzi ter-
mini. Spazzerà scandali ed ingiusti-
zia, ripristinerà un rapporto auten-
tico e sincero con Dio. Eserciterà
in modo lucido e implacabile il giu-
non con le idee o le dotte disquisi-
zioni.
Un invito a restare sul terreno con-
creto della vita quotidiana.
Un invito a cogliere il nuovo nelle
parole e nei gesti di ogni giorno.
Un giudizio costruito su quello che
si vede e si tocca.
E se oggi la stessa domanda fosse
rivolta anche a noi? Se oggi noi do-
vessimo fornire una risposta sullo
poveri e profeti come lui. Basta far-
si un giro per i supermercati - veri
templi domenicali in questo perio-
do - per rendersi conto della po-
tenza del consumismo. Imbottisce
di roba e fa perdere il desiderio di
ciò che è essenziale. Ma ci sono
persone che continuano a sperare,
persone che si portano dentro una
fame che nessun prodotto natalizio
può colmare, una sete a prova di
dizio. Gesù non è pro-
prio un Messia di questo Una pista per l'omelia
qualsiasi intruglio più o
meno frizzante e colora- 'i
genere.
E probabilmente Gio-
vanni ha sentito qualco-
CIÒ CHE UDITE E VEDETE
to.
Questi hanno diritto ad
sa che rimette in discussione la sua
immagine dell'Inviato di Dio. Offre
misericordia, mangia con i pecca-
tori, si rivolge ai poveri, guarisce e
l'isolleva quanti sono abbattuti.
Ecco perché la domanda: "Sei tu
colui che deve venire o dobbiamo
attenderne un altro?". La risposta di
Gesù è altrettanto franca e chiara:
"Andate e riferite a Giovanni quel-
lo che udite e vedete... ".
Un invito a misurarsi con la realtà,
stesso terreno? Ci sarebbe, da qual-
che parte ancora, qualcuno che
attende come Giovanni il Battista e
che si sentirebbe rincuorato dal
racconto di quello che sta accaden-
do'
La scommessa del Cristianesimo e
delle Chiese è tutta qui. È vero: c'è
gente in giro che non si fa più do-
mande e che non coltiva più atte-
se.Almeno di quelle attese che por-
tava in cuore Giovanni e tanti
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Signore, noi sappiamo che tu non ci abbandoni alle nostre diffi-
coltà. Per questo, animati dalla speranza, ti diciamo:
Signore, donaci la tua gioia!
o Signore, porta luce e gioia nelle giornate dei cristiani. La tua
Parola li accompagni Preghiamo...
o Signore, aiuta tutti gli uomini e le donne di buona volontà, che
lavorano per la giustizia e per la pace. Preghiamo...
o Signore, sostieni tutti quelli che attraversano momenti diffici-
li Metti accanto a loro degli amici, dei fratelli Preghiamo...
o Signore, non lasciarci mancare i profeti, che denunciano le
ingiustizie e difendono i diritti dei poveri. Preghiamo...
o Signore, benedici il lavoro di quelli che seminano un po' di
allegria e di umorismo nel cuore degli uomini· gli attori e i
pagliacci del circo, gli animatori di serate. Preghiamo...
una risposta, vera e con-
creta, come quella fornita da Gesù.
Hanno diritto a misurare il cambia-
mento. Solo il racconto di ciò che
accade li può convincere. Quel rac-
conto che mette noi , Chiese
dell'Occidente, brutalmente per
terra di fronte ai tanti "miracoli"
delle Chiese del Terzo Mondo.
E ci fa provare la struggente nostal-
gia di un 'esistenza cristiana pit1 le-
gata al Vangelo, pit1 audace nella
carità.
In famiglia
Sulla soglia della tristezza,
nella foresta degli affanni,
tu vieni a visitarci, o Dio,
tu che ci conosci meglio
di noi stessi
vieni a portarci la tua gioia
e a condurci su un
sentiero di luce.
'.1
5. Dicembre 04 40 DOMENICA DI AWENTO
- - - - - - - - - - - PER CHIEDERE PERDONO - - - - - - - - - - -
Signore Gesù, Dio ci parla in
tanti modi, ma noi non sappiamo
ascoltarlo come ha fatto
Giuseppe.
Signore, pietà!
......
Epiuttosto singolare. E non man-
ca mai di sconcertare. Giu-
seppe nei vangeli non parla. Non ci
viene riferita neppure una parola
uscita dalla sua bocca. Giuseppe
ascolta e agisce.
Ascolta Dio che parla, Dio che an-
nuncia qualcosa di grande che lo
tocca da vicino, al ptmto da scon-
volgere la sua vita affettiva. Dio non
lo fa con mezzi potenti, con la forza
indiscutibile di una mani-
Cristo GeSti, Dio ci domanda di
fidarci di lui, ma noi non riuscia-
mo ad accogliere i suoi progetti
come ha fatto Giuseppe.
Cristo, pietà!
"padre putativo": se Giuseppe non
interviene nel concepimento di
GeSti, la sua tuttavia è una paternità
esercitata con tutte le sue risorse,
un accompagnamento concreto,
affettuoso, fedele di un bambino
verso la giovinezza e l'età adulta.
Giuseppe accetta. Giuseppe obbe-
disce alle parole dell'angelo.Si fida.
Senza chiedere garanzie, prove, ras-
sicurazioni. Senza far notare che è
Signore Gesù, Dio ci chiede di
collaborare ad un disegno di
amore, ma noi non abbiamo la
stessa disponibilità e generosità
di Giuseppe. Signore, pietà!
per ripettoso. Giuseppe avrebbe la
legge dalla sua parte. Gli consenti-
rebbe di fare gesti plateali: un libel-
lo scritto, un'azione pubblica di ri-
pudio. Prima ancora che l'angelo gli
parli Giuseppe aveva deciso altri-
menti. Per affetto verso Maria?
Perché non può credere che Maria
gli sia stata infedele? Per rispetto
davanti a una realtà misteriosa?
Non lo sapremmo mai. Ci basti sa-
festazione gloriosa.
Dio si rivela nel sogno e
parla al cuore di Giusep-
pe. Gli dice che quel bam-
Una pista per l'omelia
pere che questo l'aveva
fatto per un senso un po'
nuovo di "giustizia".
L'angelo lo chiama "figlio
di Davide", discendente
GIUSEPPE, UOMO GIUSTO
bino che sta crescendo nel grembo
di Maria viene da Dio ed ha una
missione unica. Gli chiede di pren-
dere con sé la donna e il bambino,
di fare da padre a quest'ultimo.
Col cuore, con l'intelligenza, con il
suo lavoro, non solo di fronte alla
società.
Molte volte penso che si fa un gran
torto a Giuseppe col chiamarlo
piuttosto arduo assumersi certe re-
sponsabilità solo sulla scorta di un
sogno. Giuseppe risponde con i fat-
ti. E sono i fatti di un uomo buono,
di parola. Anche se non di tante
parole. Il vangelo di Matteo lo pre-
senta come un "giusto" . Il che non
vuoi dire intransigente, duro, infles-
sibile esecutore della legge. "Giu-
sto" sta per delicato, per benevolo,
CAROVANA DIINVOCAZIONI
Vicini al Natale, ne viviamo già intensamente la gioia. Con la col-
laborazione di creature semplici efiduciose, come Maria e Giu-
seppe, tu ci hai donato l'Emmanuele. Come possiamo dubitare
del tuo amore per gli uomini?
Diciamo insieme: Signore, trasforma la nostra vita!
• Signore, ti preghiamo per tutti i bambini e le bambine del mon-
do. Proteggili da ogni pericolo. Colmali di gioia e circondali di
persone che vogliono loro tanto bene. Preghiamo...
• Signore, mentre si avvicina lafesta del Natale, cresca la sere-
nità e l'affetto nelle nostre famiglie. Aiutaci a trasmettere un
po' di gioia a chi è nella tristezza. Preghiamo...
• Signore, sostieni coloro che assistono e curano gli ammalati.
Metti bontà, delicatezza e rispetto nelle loro parole e nei loro
gesti. Preghiamo...
• Signore, aiutaci ad esserefedeli ai buoni propositi chefaifio-
rire nel nostro animo. Preghiamo...
• Signore, non permettere che ci siano uomini e donne che do-
vranno temere per la loro vita anche il giorno di Natale. Fa'
crescere la pace nel mondo. Preghiamo...
della famiglia del re Da-vide.E ce lo
fa conoscere in un'altra veste.
Come colui che salda, con la sua
paternità, il Messia alle promesse
antiche. L'Atteso non doveva essere
un "discendente di Davide"?
Paradossalmente è proprio Giu-
seppe ad assicurare questo compi-
mento con la sua paternità di cuo-
re, non di sangue.
In famiglia
Benedetto sei tu, Signore,
perché in Gesù,
il tuo Figlio,
hai realizzato
ogni promessa.
Benedetto sei tu per
Maria e Giuseppe
e per tutti quelli che,
come loro, si rendono
disponibili a vivere
l'avventura della fede.
6. IM.'M§INI Gennaio 05 BATTESIMO DEL SIGNORE"
-----------PER UN'AZIONE DI GRAZIE - - - - - - - - - - -
Benedetto sei tu,
Messia atteso,
che vieni nella
nostra carne
e diventi il
servitore dei poveri.
Benedetto sei tu,
Signore dei signori,
che oggi discendi nel
Giordano
con il popolo
dei peccatori.
Benedetto sei tu,
Pastore dei popoli,
oggi tu intendi la voce
del Padre e ricevi la
consacrazione
dello Spirito.
Con Giovaruti Battista
noi proclamiamo la tua gloria,
con Giovanni Battista
confessiamo la tua presenza in
mezzo a noi e ci mettiamo sui
tuoi passi per ricevere da te
una vita nuova.
Sì,a dispetto del proverbio che tutti co- è il salvatore di tutti gli uomini. Così nella traccia alcuna di peccato. Uomo tra gli uo-
noscono C<L'Epifania tutte le feste porta festa dell'Epifania, il 6 gennaio, abbiamo mini, egli viene riconosciuto come il Figlio,
via») è questa festa del Battesimo del Si- ricordato quegli stlani e misteriosi perso- venuto a realizzare il progetto di amore che
gnore Gesù l'ultima festa del tempo di naggi che vengono da lontano, seguendo il Padre gli ha affidato. Con la forza, con la
Natale. Lo scenario, è vero, è cambiato. E di una stella, e giungono fino a Gesù. I doni saggezza che gli vengono dallo Spirito. In
molto. Non siamo più a Betlemme. Niente che gli offrono mostrano come in lui, anco- questo modo incarnazione e missione ven-
grotta, mangiatoia e pastori. E, soprattutto, ra bambino, riconoscono il Signore del gono saldamente congiunte. Quel bimbo
Gesù non è più un bambino. Ora è un adul- mondo. In quei magi siamo rappresentanti che abbiamo contemplato nella mangiatoia
to. E tuttavia, nonostante la grande diversità tutti noi che, senza appartenere ad Israele, è venuto proprio per questo. Come non ci
di scenario e di personaggi, proprio questo abbiamo creduto in Gesù e lo riconosciamo si attendeva la sua nascita in un alloggio di
episodio ci permette di intendere ~===================~ fortuna, in condizione di povertà, così
meglio il senso del Natale. E' come Una pista per l'omelia per molti risulterà strano il suo modo
se la liturgia ci prendesse per ma-no di agire. Eppure è proprio lui quel ser-
e ci volesse far contemplare il mis- UN FESTA "NATALIZIA" vo di cui aveva parlato il profeta Isaia
tero dell'Incarnazione attraverso (prima lettura di quest'oggi).Viene per
tre quadri. Quello del Natale, il 25 dicembre. come il nostro Signore. offrire misericordia, non per condannare;
Gesù nasce a Betlemme, la città di Davide. Anche quella di oggi è una scena di "mani- viene per rialzare chi vacilla, non per abbat-
Non solo a causa del censimento, ma per- festazione". Con una novità, però: essa pre- tere chi è ftagile e debole. Viene a portare
ché proprio lui è il "discendente di Davide", lude direttamente ad una "missione". Lo un annuncio di gioia, non la notizia del giu-
il Messia atteso. Nasce povero e a riconos- Spirito che discende in forma di colomba, la dizio imminente. Le sue parole e le sue azio-
cerio sono dei poveri, i pastori del luogo voce del Padre che riconosce il suo Figlio ni saranno una consolazione e una speranza
che però sono anche i "pa-stori del re". In "confermano" in Gesù l'intenzione di dare per tutti i poveri, i malati, i prigionieri del
loro riconosciamo tutti quelli che apparten- inizio alla sua predicazione pubblica. Me- male che lo incontreranno.
gono al popolo di Israele e che hanno atte- scolato alla folla dei peccatori che vanno da Se il Figlio si è fatto uomo è proprio per
so e accolto il Messia. Giovanni il Battista, egli può essere confuso questo: per condividere la nostra vita e per
Ma Gesù non è venuto solo per Israele. Egli come uno di loro, anche se in lui non c'è trasfigurare le nostre esistenze.
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Il Battesimo di Gesù al fiume Giordano ci ha fatto ricordare il
nostro Battesimo e il cammino di fede che stiamo percorrendo.
Il Signore ci faccia crescere ogni giorno nel suo amore.
A lui diciamo insieme: Ravviva in noi il tuo dono, Signore!
o Signore, ti preghiamo per la nostra parrocchia, comunità dei
battezzati' ogni cristiano apra il suo cuore alla tua Parola di
amore e di misericordia. Preghiamo...
o Signore, ti preghiamo per i nostri genitori che hanno chiesto
per noi il Battesimo: siano per noi testimoni autentici e disce-
polifedeli di Gesù. Preghiamo...
o Signore, ti preghiamo per tutti i ragazzi che riceveranno il
Battesimo:trovino degli amici che comPiono assieme a loro
l'itinerario che conduce a te. Preghiamo...
o Signore, ti preghiamo per i catechisti e gli educatori: la loro
parola desti in noi il desiderio di cercarti e di ascoltarti.
Preghiamo...
o Signore, ti preghiamo per noi' non permettere che le feste del
Natale passino invano. Ridesta in noi il desiderio di incon-
trarti e la gioia di fare qualcosa per gli altri
Preghiamo...
In famiglia
Padre, con lo Spirito
hai colmato della
tua saggezza
e della tua bontà Gesù,
perché portasse l'acqua
della tua grazia
a questa nostra terra inaridita.
Con la forza dello
stesso Spirito fa' che
siamo sempre più fedeli
all'alleanza battesimale
che ci lega a te per sempre.
7. ,
Maggio 05 CORPO E SANGUE DI CRISTO
-----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, in ogni Eucatistia
ti doni a noi come Pane di vita.
Signore, pietà!
Forse non ci abbiamo mai pensato,
ma quando andiamo a ricevere la
santa Comunione noi compiamo due
gesti che ci mettono nello stato d'ani-
mo giusto. Due gesti che passano
attraverso il corpo, per raggiungere il
cuore. Due gesti che dovrebbero far
nascere due atteggiamenti precisi.
Ci mettiamo in cammino, muovendo-
ci dal nosu-o posto e formando una
processione più o meno lunga.
Questo staccarsi e andare, que-
Cristo Gesù, tu vuoi riunirei in una
sola famiglia, in un solo corpo.
Cristo, pietà!
Pane che riceviamo ci trasfonna, dal
di dentro. Ci sentiamo figli di uno stes-
so Padre e fratelli ua. noi. Awertiamo
che il Cristo ha donato la sua vita, ha
versato il suo sangue, perché tutti noi
fossimo libela.ti dal dominio del male
e diventassimo "un solo corpo".
E poi c'è il gesto di tendel-e la mano.
Gesto che per alcuni è stata una
ovità, quasi iniverente. Ma per chi ha
dimestichez7..a con la storia della co-
Signore Gesù, tu ci prometti la vita
eterna, tu ci chiami alla comunione
con te per sempre. Signore, pietà!
vero, uno che awerte come senza
quel Pane tutto sia più difficile, se non
addirittura impossibile. Quel Pane
spezzato per la vita del mondo è un
Pane che sostiene tutti coloro che
vogliono mettersi sui passi di Gesù,
tutti quelli che hanno deciso di pren-
dere sul serio il suo Vangelo. Non si
ua.tta di persone perfette, di gente
immune da peccati, da debolezze, da
fragilità. Ogni volta che cominciano la
celebrazione della Messa si bat-
sto aggregarsi e mettersi insie-
me mi sembra abbiano due si-
gnificati. Da una parte sono il
segno del desiderio, di chi va
incontro, di chi attende un dono
Una pista per l'omelia
tono il petto, invocando il per-
dono di Dio. Pochi momenti
prima della santa Comunione
e raccorcia le distanze per poter rice-
vedo Plima. Ma esprimono anche una
"condizione" che è tipica del C1-eden-
te. Sì, perché ogni credente, a partire
da Abramo, è proprio un pellegtino,
uno che è in ascolto della Parola di
Dio e che va là dove essa lo conduce,
uno che quaggiù non ha una stabile
dimora e che cammina verso la casa
eterna. Ma poi, nello stesso tempo, il
mettersi insieme ci fa sentire un po-
polo, una famiglia, una Chiesa. Quel
....
PANE CHE DA LA. VITA
munità cristiana si ua.tta del gesto più
antico con cui ricevere la santa Co-
munione. Tanto antico che un Padre
della Chiesa giunge addirittura. a spie-
gare dettagliatamente come dispolTe
la mano sinistra e quella destra quan-
do si va a licevere il Corpo di Cristo.
Tendere la mano: gesto cii invocazio-
ne, richiesta di aiuto, di soccorso.
Gesto dei poveri, gesto degli affiunati.
E ognuno di noi che si accosta alla
mensa eucaristica è veramente un po-
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Signore nostro Dio, il tuo Figlio Gesù ci ha donato tutto se stesso, la sua
stessa vita. Il suo corpo e il suo sangue ci aiutano ad affrontare
le difficoltà della nostra esistenza.
Per questo, uniti insieme, ti diciamo: Signore, donaci ilpane della vita!
o Dona ai cristiani di questa parrocchia la gioia di ritrovarsi insieme
per la Messa domenicale. La tua Parola ci porti luce e gioia.
Preghiamo...
o Ridesta la coscienza di coloro che si sono allontanati da Te, perchè
possano trovare la gioia di incontrarti ancora. Preghiamo...
o Sostieni i malati, e in particolare quelli che devono a.ffrontare cure
dolorose. Non lasciar mancare loro la forza che viene dalla Santa
Comunione. Preghiamo...
o Metti tanta pazienza e tanto amore nelle persone che si prendono
cura degli anziani. SaPPiano trasmettere serenità e coraggio.
Preghiamo...
o Ricordati di tutti coloro che portano ai malati e agli anziani il Pane
consacrato. Rendili premurosi nei confronti di tutti quelli che incon-
trano. Preghiamo...
o Dona agli agricoltori un raccolto abbondante. E fa' che tutti noipro-
viamo riconoscenza pel' i frutti della terra. Preghiamo...
ognuno liconosce "Signore, io
non sono degno...". Ma tutti
sanno che l'avventura della fede è
segnata dalla grazia, da llil aiuto che d
raggiunge, da un sostegno imprevisto.
E quel Pane che è il Corpo di Cristo
Ua.smette la sua stessa vita.
Mi piace concludere queste note
citando, a braccio, quello che mi pare
ebbe a dire un Padr-e della Chiesa: Di
ogni cibo, Signore, si deve dire che
esso diventa noi stessi. Ma il tuo cibo
d trasforma in te, d rende simili a te.
In famiglia
o Signore, ogni domenica
tu ci doni di spezzare
il tuo Pane.
Donaci di farlo con
semplicità e con rispetto.
E apri il nostro cuore
alle richieste dei poveri,
Per Cristo nostro Signore.
AMEN.
8. Dicembre 04
Ti rendiamo grazie, o Padre, per il tuo
Figlio, che ha obbedito a Maria e a
Giuseppe e che ha trovato in loro un
affetto smisurato, una difesa e una pro-
tezione in ogni momento di pericolo.
Ti rendiamo grazie per Maria, che
conservava nel suo cuore ogni parola e
No, la famiglia di Gesù non è pro-
prio una famiglia privilegiata, una
famiglia tranquilla senza problemi. Par-
tecipa alla storia, alle vicende liete e tri-
sti che accadono, e, proprio per questo
- per difendere l'incolumità di Gesù -
Maria e Giuseppe devono emigrare.
Andare all'estero, per proteggere Gesù,
e poi tornare, quando il pericolo è pas-
sato. Com'è purtroppo attuale questa
storia, anche ai nostri giorniI
Penso alle famiglie di tanti
paesi che affronteranno
lJN CANTICO DI GRAZIE
ogni gesto, e per Giuseppe che si è la-
sciato guidare nel cammino tortuoso
della sua famiglia.
Ti rendiamo grazie per tutti i genitori
che si amano e che amano i loro figli,
per tutte le fedeltà che alimentano la
fiducia ,per i figli e i genitori che non
oggi, con i loro problemi, le loro inquie-
tudini. Perché di problemi la f<lmiglia di
Nazaret ne ha <lVllti, ecl i più grossi, per
dire la verità, li ha creati proprio Gesù.
Il che ci fa capire che il modello di fa-
miglia cristiana non è Uf1(j famiglia che
gode di una vita tranquilla, senza sus-
sulti, ma piuttosto una famiglia che sa
compiere la volontà di Dio anche nei
tempi burrascosi.
Una famiglia guidata dalla fiducia nel
SANTA FAMIGLIA
esitano a sacrificarsi gli uni per gli altri.
Ti rendiamo grazie per tutto quello che
ci hai donato in questo anno, nel nome
di Cristo, per ogni gesto di solidarietà
e di fraternità che ci ha rincuorato
e per tutti quelli che hanno donato la
loro vita come Gesù.
diente, e coscienzioso, non era certo
un figlio "facile". La sua identità, la sua
missione, il compito che lo attendeva
potevano mettere addosso una certa
apprensione.
Eppure Maria e Giuseppe hanno sapu-
to svolgere il loro ruolo rispettando i
diversi tempi della sua vita: l'infanzia, la
fanciullezza, la giovinezza, l'età matura.
Accompagnandolo con tenerezza e
affetto e lasciandolo libero quando
venne il momento di anda-
Una pista per l'omelia re.
questo periodo dell'anno
da emigranti. Emigranti for-
zati, non per scelta. Emi-
UNA FAMIGLIA "NORMALE"
Del resto è proprio questo
che Dio si attende dai geni-
tori. Il loro è, e resterà, un
granti immersi nella penuria, nell'an-
goscia, nella paura, nei mille disagi che
si provano quando si è lontani dalla
propria casa, in mezzo a gente che ap-
partiene ad un'altra cultura, che parla
un'altra lingua, che professa una reli-
gione diversa.
Ebbene, è stata questa la sorte della fa-
miglia di Gesù.E qllesto la rende ancor
più vicina alle tante famiglie di ieri e di
Signore, quella fiducia che addolcisce
le pene, offre un sostegno nei giorni
della prova, riempie il cuore di gratitu-
dine quando tutto va bene.
Una famiglia in cui ci si Vllole bene,
tanto bene. Forse senza bisogno di
ricorrere a tante parole, ma con i gesti,
gli atteggiamenti, le azioni di ogni gior-
no.
Gesù, per quanto buono tosse, e obbe-
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Preghiamo per noi e per le nostre famiglie, per tutti quelli che
ci vogliono bene e per quelli che stanno attraversando dei mo-
menti difficili
Diciamo insieme: Padre, colma di bontà il nostro cuore!
o Ti preghiamo per lafamiglia di tutti i cristiani, che è la Chie-
sa: ogni discepolo di Gesùfaccia la sua parte per renderla Più
bella ed accogliente. Preghiamo...
o Ti preghiamo per i nostri papà e le nostre mamme: ricompen-
sali tu per tutto il bene che ci vogliono. Preghiamo...
o Ti preghiamo per tutti i bambini ed i ragazzi che SOttO senza
affetto. Fa' che non li dimentichiamo e che facciamo qualcosa
per nonfarli sentire soli Preghiamo...
o Ti preghiamo per tutti i giovani che cercano la loro strada:
metti nel loro cuore tanto coraggio e tanta generosità.
Preghiamo...
o Ti preghiamo per i nonni che abbiamo infamiglia. la loro sag-
gezza e la loro esperienza siano per noi un tesoro prezioso.
mestiere a rischio.Ma quando a guidar-
li sono la fede in Dio e l'amore non c'è
avversità che sia insormontabile.
Perché per chi fa la volontà di Dio e
affronta i diversi ostacoli senza perdere
saggezza e bontà, tutto si rivela "prov-
videnziale". Anche le pene, anche le
prove, anche le sofferenze.
E dopo ogni semina arriva sempre il
tempo del raccolto.
In famiglia
Grazie, Signore,
per questa famiglia
che ci hai donato.
Grazie perché ogni giorno
tu ci offri la possibilità
di crescere insieme,
genitori e figli,
nella fede e nell'amore.
AMEN.
9. Gennaio 05 2a DOMENICA ORDINARIO
-----------PER CHIEDERE PERDONO - - - - - - - - - - -
Signore Gesù, abbiamo peccato
contro di te e contro il nostro
prossimo.
Signore, pietà!
GioVanni non ha affatto l'intenzione
di occupare a lungo la scena. Non oltre
il necessario. Ha ricevuto un compito:
preparare la strada al Messia. E lo ha
onorato. Ha gridato a squarciagola, ha
invitato alla conversione, alla penitenza.
Ha pronunziato in pubblico an-che ve-
rità scomode,attirandosi l'ira del poten-
te di turno. Prima o poi qualcuno gliela
farà pagare. Ha chiesto a tutti di cam-
biare vita:dai devoti ai ministri
Cristo Gesù, le nostre divisioni sono
contro la tua volontà e impediscono
una testimonianza comune.
Cristo, pietà'
progetti del Messia.Accettando di scom-
parire, semplicemente perché ora tocca
ad un altro. Da questo punto di vista
Giovanni il Battista è uno splendido
esempio per ogni cristiano, per ogni
genitore e per ogni educatore.
Ha ricevuto un compito e lo svolge
consacrandogli tutte le sue energie. Ma
non vi è attaccato al punto di non saper
farsi da parte. Non è stato facile per lui
Signore Gesù, non ti abbiamo amato
abbastanza nei nostri fratelli e sorelle,
creati a tua immagine, ma diversi da
noi.
Signore, pietà!
Anch'essi sono chiamati a scomparire,a
farsi da parte, quando una persona
diventa adulta, quando è in grado di
prendere nelle sue mani la propria esi-
stenza. Senza far pagare debiti di rico-
noscenza, senza esigere posti di riguar-
do, senza pretendere di continuare all'
infinito un compito che, invece, è pro-
prio "a termine", almeno in quel modo e
con quei connotati.
del culto, dai soldati ai pubbli-
cani. Ora è giunto Gesù, e quin-
di il suo compito è terminato.
Deve solo indicare il Messia a
Una pista per l'omelia
Benedetto Giovanni, irsuto co-
me il vestito di peli di cammello
che porti indosso, selvatico co-
me le cose che mangi, roco a
furia di gridare un annuncio sco-
UN PROFETA A TERMINE
coloro che gli stanno attorno. E lo fa,
con la solita schiettezza e sincerità:"Ec-
co l'Agnello di Dio, ecco colui che to-
glie il peccato del mondol '' .
Ha visto lo Spirito scendere su Gesù e
ora gli rende testimonianza: è lui il Figlio
di Dio, è lui che ora gli "passa avanti",
ma in eff~tti era "prima"di lui.
CosÌ si chiude la sua missione profetica,
con lill passaggio di testimone. Senza
ipoteche sul futuro, senza ingerenze sui
smuovere gli animi, ma ora non clùede
nessun riconoscimento a Colui che, in
fondo, ha trovato (almeno un poco) la
strada spianata. Quando lino si riferisce
al suo lavoro e lo designa come un "ser-
vizio" dovrebbe rifarsi subito a questo
profeta e al suo modo di "staccare".
Ma Giovanni è anche un modello per
tutti i genitori e per tutti gli educatori,
per quanti hanno il compito, delicato e
difficile, di iniziare alla vita e alla fede.
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Signore Dio nostro, se veramente riconosciamo che tu sei il
Padre di tutti, non possiamo Più ignorare tante situazioni di
patimento e di miseria.
Animati dalla speranza, ti diciamo:
Infondi in noi il tuo Spirito di carità!
• Ti preghiamo per i cristiani: prendano a cuore la sorte di tan-
ti poveri, che mancano del necessario per vivere. Preghiamo.
• Ti preghiamo per i nostri genitori: perché ci mostrino come si
fa ad aiutare il nostro prossimo. Preghiamo.
• Ti preghiamo per i catechisti e gli animatori dei gruPPi: la
loro pazienza, il loro impegno, la loro fantasia ci facciano
crescere insieme. Preghiamo.
• Ti preghiamo per chi è appena arrivato nel nostro paese,
nella nostra classe,nel nostro gruppo sportivo:fa' che sappia-
mo accoglierlo con gioia e metterlo a proprio agio.
Preghiamo.
• Ti preghiamo per noi, che abbiamo a disposizione molte cose,
perchéfacciamo qualcosa per chi è senza casa, senza scuola,
senza lavoro e senza medicine.
Preghiamo.
modo per tutti quelli che gradiscono
lasciare le cose come stanno, clù si
aspetterebbe questa delicatezza e ques-
ta umiltà nei confronti di Gesù? Eppure
proprio cosÌ accade: la "voce che grida
nel deserto" si spegne, perché si possa
udire un'altra voce, la stessa Parola di
Dio che si è fatta carne. I gesti di peni-
tenza non vengono più celebrati, per-
ché non è più il tempo dell'acqua, ma
dello Spirito.
In famiglia
Signore, nostro Dio,
tu ascolti il grido
dei poveri
e non ignori il pianto
di quelli che sono
disperati e soli.
A noi offri la possibilità
di essere compassionevoli
e di mostrare coi fatti
che siamo tutti tuoi figli
e fratelli tra noi,
in Cristo nostro Signore.
10. Gelll/aio 05 30 DOIVIENICA ORDINARIO
------ PER CHIEDERE PERDONO (nella Settimana per l'Unità dei cristiani) - - - - - - -
Signore Gesù, tu sei la nostra luce.
Insegnaci a vedere in ogni uomo un
fratello. Apri i nostri occhi.
Signore, pietà!
Un annuncio comincia a percorrere
la terra di Israele. È un annuncio di
gioia, tm "vangelo". Dio è in mezzo al
suo popolo, fra poco tutti vedranno i
segni della sua azione. Dio prende nelle
sue mani l'esistenza degli uomini e non
c'è nulla che possa ostacolare il suo pro-
getto di amore e di pace. Dio vuole offri-
re una vita nuova, la sua stessa vita, per-
ché gli uomini non vivano più in un
modo qualsiasi, ma nella pienez-
Cristo Gesù, tu sei la nostra pace.
Insegnaci a superare le divisioni.
Apri i nostri cuori.
Cristo, pietà!
adattarsi al loro guscio tm po' tiepido,
alle loro decisioni scontate, alle loro
mezze verità.
Ma questo annuncio non tollera di esse-
re catalogato tra le tante speranze
dell'umanità, tra le tante ragioni per
andare avanti, non vuole riempire tmo
dei tanti spazi che si aprono negli scaf-
fali del cuore umano.
No, per esso bisogna essere disposti a
Signore Gesù, tu sei il nostro pane
di vita. Insegnaci a condividere
i nostri beni.Apri le nostre mani.
Signore, pietà!
Gesù li chiamò a lasciare tutto per
seguirlo? Si intendevano di reti e di
barche, di pesci e di correnti, di bur-
rasche e di bonacce. Ma ora era su tm'al-
tra strada che il profeta venuto da
Nazaret voleva condurli. Pescare uomini
non è la stessa cosa che pescare pesci.
Molto più esaltante, ma anche molto più
difficile! Molto più complicato, ma
anche molto più urgente!
za, nella gioia.
Un annuncio che cambia la vita
esige, però, di essere ac-colto
totalmente, con fiducia smisura-
Una pista per l'omelia
PESCATORI DI UOMINI
Il vangelo di Matteo dice che
non ci pensarono su molto. Il
loro fu uno stacco deciso. Come
decisa deve essere la conversio-
ne di ogni discepolo. Senza rim-
ta. Ecco perché Gesù, che porta questo
"vangelo" chiede "conversione". C'è un
cambiamento che è richiesto: il cuore,
l'intelligenza, la volontà sono chiamati
ad abbandonare i loro comportamenti
ed atteggiamenti di prima , sclerotici, e
ad assumere la novità fino in fondo,sen-
za resistenze.
Questa"conversione" non è facile:acco-
gliere il nuovo non è mai stato facile,
perché tutti, in fondo, fmiscono coll'
mollare tutto, a bruciare tutto ciò che
sta alle spalle, ponendo tutta la fiducia
nel futuro che il Messia disegna con la
sua parola e i suoi gesti.
Del resto questo Inviato di Dio non
vuole fare tutto da sé:cerca collaborato-
ri, disposti ad affrontare i sentieri stretti
e ripidi che si devono percorrere per
donare a tutti la salvezza."Pescatori di
uomini"! Cosa avranno capito Pietro e
Andrea, Giacomo e Giovarmi, quando
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Padre, il tuo Vangelo è per ogni uomo. E tu chiami ognuno a col-
laborare al tuo progetto di salvezza. Ascolta la nostra preghie-
ra, perché viviamo con coraggio l'avventura del Regno.
Nella speranza ti diciamo: Padre, venga il tuo Regno!
o Gesù ci ha detto che il tuo Regno è in mezzo a noi: egli è qui
per strapparci al male e donarci una nuova vita. Liberaci allo-
ra dall'egoismo, dalla cattiveria, dall'ingiustizia. Preghiamo...
o Gesù si è manifestato come il Messia atteso. Donaci la forza
di seguirlo e di continuare la sua opera. Preghiamo...
o Gesù è la grande luce che hai inviato agli uomini Dona spe-
ranza a quelli che sono sfiduciati, disperati, abbattuti
Preghiamo...
o Gesù si è servito di collaboratori per realizzare il tuo proget-
to di amore. Fa' che ognuno di noi scopra in quale modo ci
chiami a lavorare per te. Preghiamo...
o Gesù chiede di lasciare tutto, pur di seguirlo. Donaci giovani
pieni di coraggio, che accettano anche grandi sacrifici, pur di
portare in ogni terra il Vangelo e la solidarietà. Preghiamo...
o Gesù è venuto perfare di tutta l'umanità una solafamiglia:fa'
che tutti i cristiani diventino un lievito di pace nel mondo.
Preghiamo...
pianti, senza inutili e lunghi addii.
Quando il nuovo arriva o si è disposti ad
ardere completamente, oppure è me-
glio lasciar perdere.
Non potevano immaginare, neanche
lontanamente, dove li avrebbe portati
quella loro decisione. Stavano affidando
la loro vita a Gesù. E lui li avrebbe con-
dotti sulle strade del mondo, a seminare
la sua "buona novella" nei solchi della
storia.
In famiglia
Signore, oggi tu ci affidi
il Vangelo di Gesù
e ci chiedi di diventare
"pescatori di uomini".
Liberaci dalle catene
del rispetto umano,
togli dal nostro cuore
ogni paura ed incertezza.
Allora diventeremo
collaboratori
del tuo Spirito.
In Cristo nostro Signore.
11. Gel/naio 05 4a DOMENICA ORDINARIO
-----------PER CHIEDERE PERDONO - - - - - - - - - - -
Signore Gesù, a quanti cercano il
Volto di Dio, tu offri la parola del
Vangelo, una strada di luce.
Signore, pietà!
Beati! Fortunati! Felici! E non pro-
nunciato una volta sola, ma per ben
nove volte, una di seguito all'altra. Una
parola che diventa quasi martellante e si
imprime bene nella memoria.
Peccato che,ad andare a vedere le cose
da vicino, si resta poi sorpresi, e addirit-
tura delusi. Sì, perché le categorie che
rientrano in questa proclamazione non
sono decisamente classificate come in-
vidiabili nella scala costruita dalle
Cristo Gesù, la tua morte e
risurrezione ci mostrano
il prezzo della vera gioia.
Cristo, pietàl
Beati i miti? Coloro che non alzano la
voce, che rinunciano ad esercitare la
forza per risolvere i conflitti, che voglio-
no essere estranei ad ogni violenza?
Beati quelli che hanno fame e sete della
giustizia?
QuelJi che, spesso, vengono considerati
gli eterni arrabbiati, i guastafeste, gli
scontenti, quelli che lottano per la
dignità ed i diritti dell'uomo e si impe-
Signore Gesù, tu vuoi rendere
più viva la nostra speranza
nel Regno.
Signore, pietà!
le intenzioni cattive, i doppi sensi?
Beati i perseguitati' Coloro che sono da
sempre oppressi, calpestati, imprigiona-
ti, torturati, solo perché cercano giusti-
zia e non sono disposti a venire a patti
col potente di turno? Beati quelli che
patiscono insulti e calunnie, a causa di
Cristo, solo perché gli sono fedeli e
fanno risultare,in modo visibile,col loro
comportamento, la malvagità di chi li
convinzioni comuni. Beati i pove-
ri? Coloro che,lungi dal contare su
se stessi, sulle proprie doti, sulla
propria disinvoltura ed abilità,sen-
Una pista per l'omelia
BEATI!
condanna' Ma come si fa a consi-
derarli felici tutti questi che costi-
tuiscono da sempre l'immagine vi-
vente delJa sofferenza e delJa de-
tono di non poter farcela senza Dio e
senza gli altri' Colo-ro che, non avendo
a disposizione molti mezzi, non si illu-
dono neppure di poter comprare per-
sone o cose, per raggiungere i loro
scopi?
Beati gli afflitti' Quelli che soffrono, che
sprofondano nel dolore, nella tristezza,
coloro che hanno non una, ma tante
ragioni per dolersi del loro stato attua-
le'
gnano sempre in battaglie perse?
Beati i misericordiosi' Quelli che per-
donano e, proprio per questo, vengono
considerati dei deboli, degli incapaci,
degli individui senza personalità, senza
nerbo' Quelli che riservano a tutti una
benevolenza immeritata e spropositata?
Beati i puri di cuore? Quelli che vengo-
no sempre ritenuti degli ingenui perché
non sanno proprio riconoscere le ma-
novre segrete, gli accordi di sottobanco,
CAROVANA DI INVOCAZIONI
o Padre, nel nostro cuore risuona la parola del tuo Figlio, che
ha proclamato "beati" i poveri, gli afflitti, i perseguitati
Per questo ci rivolgiamo a te e ti diciamo:
Il tuo Spirito trasformi i nostri cuori!
o Signore Dio, il tuo Vangelo è una bella notizia per tutti. Fa' che
l'accogliamo con gioia e lo seguiamo con impegno.
Preghiamo...
o Signore Dio, metti nel cuore dei Piccoli e dei grandi il deside-
rio di incontrarti. La parola di Gesù ci conduca a te e ci rive-
li il tuo volto. Preghiamo...
o Signore Dio, non permettere che l'egoismo rovini le nostre
giornate. Rendici aperti e generosi.
Preghiamo...
o Signore Dio, sostieni i missionari e le missionarie che porta-
no dovunque il tuo Vangelo. Dona loro la soddisfazione di
vedere ilfrutto delle loro fatiche.
Preghiamo...
o Signore Dio, insegnaci ad essere accoglienti e buoni con i Più
deboli, con quelli che si trovano in difficoltà, con quelli che
non hanno amici.
Preghiamo...
bolezza, del fallùnento da evitare
con ogni cura? In effetti la loro condi-
zione sarebbe tutt'altro che beata... Ma
dal momento dle Dio si impegna per
loro, dal momento che ne fa i primi de-
stinatari del Regno... è per questo che
devono essere ritenuti felici. I loro tor-
menti, le loro pene sono solo passegge-
ri: il passaggio doloroso che sbocca in
una felicità senza fine.A loro Dio riserva
il suo amore, la sua predilezione. E se le
cose stanno così sono in buone mani.
In famiglia
Il tuo Regno si realizza
per vie tanto strane,
Signore!
Perché tu non scegli
la strada del potere,
della ricchezza o l'uso
della forza.
Attraverso la misericordia
e la mitezza
il tuo Spirito cambia
la faccia della terra,
in Cristo nostro Signore.
AMEN.
12. Febbraio 05 50 DOMENICA ORDINARIO
-----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, tu ti sei fatto uomo
per essere uno di noi. Insegnaci ad
amare i fratelli come li hai amati tu.
Signore, pietà!
Cristo Gesù, tu hai compiuto la vo-
lontà del Padre. Insegnaci a vivere
del Vangelo, come tu hai vissuto della
sua Parola. Cristo, pietà!
inutili.A nulla vale avere grandi quantità di
sale se non lo si distribuisce in piccole
quantità per dare sapore alle pietanze. A
nulla serve una gran quantità di luce che
resta al chiuso e non affronta l'oscurità.
Ma allora, per il discepolo di Gesù, vivere
"disperso", immerso nelle più diverse si-
tuazioni, non è una dolorosa necessità
legata a situazioni contingenti,a tempi par-
Signore Gesù, tu sei il Vivente,
il Risorto. Insegnaci a testimoniare la
gioia che hai trasmesso ai tuoi disce-
poli.Signore, pietà!
dare ordini.In questo "perdersi"c'è un mo-
rire quotidiano, ma anche un'esperienza
esaltante. Perché dare sapore a lUtto ciò
che segna la vita umana è un compito
grande e straordinario. Anche se si è chia-
mati a lavorare con maggior fiducia e pa-
zienza. Del resto quelli che vogliono mar-
ciare uniti e compatti spesso soffrono
proprio un'atroce crisi di fede: vorrebbero
L reazione, tutto sommato, è scontata,
prevedibile. Dal momento che siamo solo
una minoranza, dal momento che i nostri
valori, le nostre idee, le nostre scelte non
sono condivise dai più...evitiamo di per-
derei, di scomparire nella grande massa.
Teniamoci stretti, uniti, restiamo fra noi.
Per rinsaldare i nostri propositi, per scal-
darci al fuoco che ci portiamo dentro,per
sfuggire al pericolo di diventare insi-
gnificanti.
Una pista per l'omelia
SALE E LUCE
E' la tentazione che i discepoli di
Gesù vivono tutte le volte che sono
tentati di radunarsi per contarsi,per
mostrare quanti sono, per ottenere
essere garantiti, tutelati ad ogni
passo, riparati dai rischi e dai per-
icoli, sottratti agli insuccessi. Ma
questo non è possibile. Come Gesù,
anche quelli che credono in lui, de-
vono realizzare il progetto di Dio
un certo peso nella società.
Ma quando chiede ai suoi di essere sale e
luce Gesù sembra andare proprio nella
direzione opposta. Il sale, per dare sapore
ai cibi,deve abbandonare la saliera e seio-
gliersi, scomparirr:. E anche la luce deve
affrontare le tenebre se vuole offrire un
punto di riferimento a chi è smarrito.
Altrimenti sia il sale che la luce risultano
ticolarmente tristi e difficili. No, questa è
una condizione stabile, normale, necessa-
ria. Per seguire Gesù, dunque, per restare
fedeli al suo Vangelo, sarà necessario vin-
cere la paura di sentirsi soli,rinunciare alla
tentazione di essere sempre in gruppo,ac-
cettare di affrontare la complessità della
vita quotidiana dal di dentro, non rima-
nendo alla fmestra,a fare gli spettatori o a
nella povertà, nella semplicità, nella debo-
lezza. E in effetti che cos'è un pizzico di
sale davanti ad una grande massa di cibo?
Che cos'è una piccola, flebile luce, in
mezzo alle tenebre? Nulla, all'apparenza.
Ma per chi ha smarrito il sapore della vita,
basta poco sale per far ritrovare la speran-
za.E per chi si è perso di strada anche una
fiammella risulta preziosa.
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Diciamo insieme: Tu che ami la vita, ascoltaci!
o Padre, vogliamo parlarti di tanta gente che vive nella tristezza, perchè non ha il necessarioper sfamarsi, non
ha un'abitazione dignitosa, non può difendersi daUe malattie. Fa' che tutti queai che dicono di credere in Dio
siano pieni di bontà verso i Più poveri. Preghiamo...
o Padre, dona ai bambini tutto l'affetto e le cure necessari per affrontare la vita con serenità. Trovino genito-
ri disposti a collaborare con Dio e a trasmettere lafede in Gesù Cristo. Preghiamo...
o Padre, Gesù ci haportato la sua luce perché noi la trasmettiamo a tutti queUi che incontriamo. Aiutaci a vive-
re come Gesù, pieni di attenzione e di bontà verso gli altri Preghiamo...
o Padre, dona forza e coraggio a queUi che si impegnano per gli altri Sostieni coloro che visitano i malati, che
fanno compagnia agli anziani e queUefamiglie che ospitano adolescenti in difflColtà. Preghiamo...
o Padre, vogliamo pregarti anche per queUi a cui non facciamo attenzione o che trattiamo con freddezza e
antipatia. Aiutaci a non stare solo con i Più beai, i più simpatici, i Più inteUigenti. Fa' che sappiamo aiutare
queUi che nessuno considera. Preghiamo...
Primo lettore
Noi ti benediciamo e ti rendia-
mo grazie, Dio di bontà infInita,
per i grandi segni del tuo amo-
re profusi nel corso dei secoli
sulle generazioni umane.
GIORNATA DELIA VITA CAll'Offertorio)
Secondo lettore
(mentre si offre un mazzo difiori)
Ti ringraziamo perchè ogni an-
no ci rallegri con la nascita di
nuove creature, che portano
gioia nelle nostre famiglie. Ti
ringraziamo per i fiori, che dis-
semini sulla terra, perchè sono
un'immagine delle molte risor-
se che hai distnbuito tra i tuoi
figli.
Terzo lettore
(mentre si offre il pane e il vino)
Ti ringraziamo per i frutti della
terra, e particolarmente per
questo pane e per questo vino,
che sono tuo dono e frutto del
nostro lavoro. Aiutaci a spezza-
re il pane con i deboli e i pove-
ri, con gli affamati e quelli che
patiscono la solitudine.
Quarto lettore
(mentre si offre un cero acceso) Ti
ringraziamo per ogni esistenza,
per i bambini e per gli anziani,
per i ragazzi, per i giovani e per
gli adulti Ogni uomo e ogni
donna portano con sè un fram-
mento della tua grandezza e
della tua luce.
13. Giugno 05 10a DOMENICA ORDINARIO_
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, tu vieni proprio
per noi, che sappiamo di essere
peccatori e abbiamo bisogno
della misericordia di Dio.
Signore, pietà!
Chi di noi dovendo scegliere uno
dei suoi collaboratori più importanti
andrebbe a cercarselo tra le persone
di dubbia reputazione, tra i collabora-
zionisti con il potere straniero, tra
quelli che sono considerati degli im-
broglioni e dei ladri patentati? Ebbene
Gesù, scegliendo Levi-Matteo fa una
cosa del genere.
Perché un pubblicano, cioè un esatto-
re delle tasse, era tutto questo: uno
che raccoglieva le imposte
Cristo Gesù, tu vieni proprio
per noi, che conosciamo
la nostra malattia e invochiamo
la guarigione.
Cristo, pietà
pie, devote, i benpensanti.
E, come se non bastasse, siede a tavo-
la con gli esattori delle tasse - gente
della stessa risma di Matteo - e con i
peccatori - persone il cui comporta-
mento pubblico lasciava a desiderare.
Voglia di creare trambusto'
Atteggiamenti dissacratori? Bisogno di
destare l'attenzione dell'opinione
pubblica?
No, semplicemente fedeltà alla mis-
Signore Gesù, tu vieni proprio
per noi e ci chiami a collaborare
al tuo progetto di salvezza,
anche se siamo deboli e fragili.
Signore, pietà!
Per dire loro la misericordia di Dio, il
suo amore, il suo desiderio di guarire
e salvare, di strappare alle forze del
male e al peccato.
Oggi, dopo duemila anni, ascoltando
il vangelo di questa domenica noi non
possiamo fare a meno di domandarci
se siamo rimasti fedeli a questa prio-
rità, a questa scelta di Gesù. Oppure
se, proprio come allora, sulla nostra
bocca e nel nostro cuore ci sono piut-
tosto le parole e i senti-
Una pista per l'omelia
per i romani, che erano gli
invasori, uno che approfit-
tava dell'ignoranza della
povera gente per estorce-
VENUTO PER I PECCATORI
menti dei farisei.
Dobbiamo riconoscere,
comunque, che a leggere
la storia della Chiesa si
re più del dovuto, uno che
sapeva come farsi da sé lo
dio...
stipen-
Una scelta che, a distanza di duemila
anni, non manca di stupire e di scon-
certare. In effetti Gesù sembra lascia-
re da parte tutti quei criteri che noi,
invece, teniamo in grande considera-
zione: la competenza, l'efficacia, le
capadtà .direttive, la buona cultura, la
fama specchiata, la dirittura morale.
Così facendo crea, inevitabilmente,
scandalo. Soprattutto tra le persone
sione che Dio, il Padre, gli ha affidato.
Un modo concreto per realizzare con
i fatti quello che viene annunciato a
parole, la Buona Novella che è desti-
nata ad ogni uomo e ad ogni donna.
I primi destinatari dell'azione di Gesù
sono proprio i peccatori, i "malati", gli
sbandati, quelli che non vivono in
conformità con la legge di Dio, quelli
che hanno un passato poco edifican-
te alle spalle. Per loro, innanzitutto,
egli è venuto.
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Il tuo Figlio Gesù ha amato veramente tutti, Signore Dio, anche i pub-
blicani e i peccatori. Guidati da questa certezza, ti diciamo:
Dio misericordioso e buono, ascoltad!
o Signore Dio, ti preghiamo per la Chiesa: accolga con bontà tutti quel-
li che hanno sbagliato e si sono pentiti. Preghiamo...
o Signore Dio, ti preghiamo per tutti quelli che amano la pace e sono
disposti a sacrificarsi per essa. RFalizza i loro sogni.
Preghiamo...
o Signore Dio, ti preghiamo per tutti i genitori che sono in pena per i
loro figli. Dona loro fzducia e speranza.
Preghiamo...
o SignoreDio, tipreghiamoper quelli che sono ricoverati in ospedale: tro-
vino persone competenti e piene di umanità.
Preghiamo...
o Signore Dio, ti preghiamo per tutti i bambini che attendono una fa-
miglia e tanto affetto. Fa' che i loro desideri diventino realtà.
Preghiamo...
resta meravigliati talvolta
di fronte a certe scelte, che sembrano
essere in conformità a quella presa da
Gesù nei confronti di Matteo.
Agostino, pur con il suo passato piut-
tosto burrascoso ed addirittura un
figlio alle spalle, venne fatto vescovo
di Ippona, nell'Africa settentrionale.
Un personaggio come lui la Chiesa di
oggi avrebbe l'ardire di metterlo alla
guida di una diocesi?
In famiglia
o Padre,
cambia il nostro cuore
e aprilo alla compassione
e alla generosità.
Rendici attenti alle
necessità di chi
vive accanto a noi
e pronti a perdonare
e a chiedere perdono.
Per Cristo nostro Signore.
AMEN
14. IM.M~GINI Giugno 05 . 11 a DOMENICA ORDINARIO_
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, tu sei venuto
a portare consolazione
e guarigione.
Signore, pietà!
Lvangelo di oggi si apre mostrando-
ci il sentimento che Gesù prova di
fronte alle folle che lo seguono: egli
prova compassione per loro perché
erano "stanche e sfinite, come pecore
senza pastore". Proprio perché cono-
sce le fatiche e le sofferenze della gen-
te, proprio perché vede il loro sman'i-
mento e il loro bisogno di speranza,
Gesù manda i dodici in missione. E
affida loro la Buona Novella. E tra-
smene loro il suo potere, potere
Cristo Gesù, tu sei venuto
ad offrire riconciliazione
e perdono.
Cristo, pietà!
del male, tune le forze oscure che si
impossessano di una vita e la lacera-
no, riducendola a brandelli. E, tra que-
sti mali nascosti, trovano posto, natu-
ralmente anche la caniveria umana, il
peccato.
Gesù non è affano geloso dell'annun-
cio che il Padre gli ha affidato. Non
tiene per sé neppure il potere di com-
piere quei gesti che suscitano l'ammi-
razione e lo stupore delle folle. Mene
Signore Gesù, tu sei venuto
a donarci una
vita nuova.
Signore, pietà!
della gente, avverte il bisogno di
accompagnare il Vangelo con i segni
della misericordia, della consolazione,
della guarigione, della vita. Lo sanno
bene i missionari e le missionarie che
si sono fani poveri con i più poveri
della terra, per condividere le loro pe-
ne, per stare accanto a quelli che non
ce la fanno più, per soccorrere gli affa-
mati, gli infermi, tutti coloro che sono
stati privati della loro dignità.
Lo sanno bene anche i molti
di guarire e di cacciare i demoni.
Non solo parole, dunque, anche
se piene di consolazione, anche
se vive ed efficaci, capaci di scen-
dere nel più profondo del cuore.
Una pista per l'omelia
PAROLE E AZIONI
"samaritani" che sanno trasmet-
tere, lì dove si trovano, nel luogo
di lavoro come in famiglia, bene-
volenza e comprensione, che
lonano, a proprie spese, pur di
Le parole non bastano. Ci vogliono
segni, segni concreti. Segni che mani-
festano la bontà di Dio all'opera, la
potenza del suo amore di fronte a
tuno ciò che rovina la vita dell'uomo.
Non solo la malania - e, tra tune, è la
lebbra che viene menzionata, perché
distrugge il corpo, ma anche separa
dalla famiglia, dal villaggio, condanna
all'isolamento, obbliga alla più feroce
solitudine. Accanto alle diverse infer-
mità viene evocata la morte, lo spirito
nelle mani dei suoi apostoli dei beni
preziosi, perché avverte l'urgenza di
trasmenere il messaggio che può
cambiare la vita degli uomini. Ai suoi
chiede di non essere meschini, né
arroganti, né autoritari, ma di donare
con larghezza, gratuitamente, quello
che hanno licevuto allo stesso modo,
per grazia, senza alcun loro merito.
Oggi, esanamente come duemila anni
fa, chi prova "compassione" di fronte
alla sofferenza e allo smarrimento
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Dio, nostro Padre, tu ei chiedi di metterei a servizio del tuo progetto
di amore perché cresca la gioia e la pace sulla terra. Per questo ti
diciamo: Rendici collaboratorifedeli del Regno, Signore!
o Fa' che i cristiani rimangano fedeli al Vangelo di Gesù.
Preghiamo."
o Rendici attenti alla tua parola: che ogni ragazzo e ognigiovane pos-
sa sentire con gioia la tua chiamata.
Preghiamo...
o Non lasciarci mancare missionari e missionarie che portano il Van-
gelo di Gesù ad ogni popolo della terra.
Preghiamo,..
o Ricordati di quelli che soffrono. Rendici generosi con tutti quelli che
hanno bisogno di aiuto.
Preghiamo...
o Per tutti gli studenti che stanno affrontando o si preparano ad af-
frontare degli esami: perché possano ottenere quei risultati che
hanno meritato col loro impegno. Preghiamo...
ristabilire la giustizia, eli difendere i
dirini dei più deboli, di aiutare quelli
che cadono vittime del male e della
malvagità.
È grazie a loro che il Vangelo appare
ancora una Parola autentica di speran-
za e di gioia. È grazie a loro che, anche
nel mezzo delle situazioni più dram-
matiche, uomini e donne possono
credere di essere amati e accolti da
Dio. Perché vedono accanto a sé dei
fratelli e delle sorelle, i suoi figli.
In famiglia
Donaci, o Padre,
il tuo Spirito,
e sostieni in noi
l'entusiasmo e la fiducia.
Accordaci pazienza
e benevolenza
gli uni verso gli altri.
AMEN
15. Il
Giugno 05 12a DOMENICA ORDINARIO"
-----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, tu ci vieni
incontro, lungo le nostre strade.
E ci inviti alla fiducia.
Signore, pietà!
Aeva 33 anni il giovane e brillante
pastore protestante, che proveniva da
un'agiata e prestigiosa famiglia tede-
sca, quando si recò per la seconda vol-
ta negli Stati Uniti. Poteva essere un
soggiorno breve, ma si profilava an-
che la possibilità di rimanere a lungo,
attendendo che passasse sull'Europa
la bufera hitleriana, che già si annun-
ciava. Quel pastore aveva denunciato,
fin dagli inizi, il pericolo rappresenta-
to da un "capo" che diven-
Cristo Gesù, tu hai affrontato
la passione e la morte,
per liberarci dal peccato.
Cristo, pietà!
visibilmente deluso e anche un po'
indispettito. Per me ciò significa più di
quanto non possa comprendere al
presente. Soltanto Dio lo sa...Ora è
tutto nelle sue mani".
Dietrich sceglie di tornare in Germa-
nia: mentre molti intellettuali, non
solo tedeschi, vanno ad ingrossare le
schiere degli esuli, lui, come un nau-
frago che invece di salire sulla scia-
luppa di salvataggio preferisce tuffar-
Signore Gesù, Signore risorto,
tu ritornerai un giorno
nella gloria di Dio.
Signore, pietà!
Parole dure che saremmo tentati subi-
to di interpretare per ammorbidirle,
per addolcirle, per smussarne gli
angoli. E invece restano lì, con tutta la
loro carica dirompente.
Gesù non chiede ai suoi discepoli un
po' di considerazione, un entusiasmo
di qualche momento, un impegno
marginale. Li mette davanti a scelte
difficili, che prima o poi si troveranno
a fare. Sono disposti ad amarlo più di
qualsiasi altra persona,
tava "seduttore" delle folle.
E la sua resistenza al regi-
me nazista gli aveva già
procurato dei fastidi. Il 19
Una pista per l'omelia
SCELTE DIFFICILI
anche dei propri familia-
ri? Sono disposti a rischia-
re per lui, al punto di per-
dere la propria vita? Sono
disposti a prendere la lorogiugno 1939 giunse per lui
il momento di massimo buio esisten-
ziale.Il giorno dopo un amico ameri-
cano lo avrebbe posto di fronte ad
una scelta improcrastinabile: sul ban-
co c'erano 1000 dollari coi quali si po-
teva finanziare il progetto ecumenico
legato al suo soggiorno in America.
Quel 20 giugno davanti a quell'offerta
Dietrich Bonhoeffer - così si chiamava
quel pastore - prese una decisione
difficile: ''Visita da Leiper. Ormai la
decisione è presa. Ho rifiutato. Era
si nuovamente in acqua, non se la sen-
te di abbandonare i familiari, gli amici,
i fratelli: decide di condividere la sorte
comune. E pagherà fino in fondo:
lunedì, 9 aprile 1945, verrà impiccato,
per ordine di Hitler, nel carcere di
Flossenburg. Una scelta difficile, lace-
rante, dolorosa, che ha segnato la sua
vita e ne ha fatto un punto di riferi-
mento per tanti cristiani.
Penso che a questo si riferisca Gesù
con le parole del vangelo di oggi.
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Tu, Signore Dio, ti impegni a nostrofavore: per questo ci hai inviato il
tuo Figlio. Rendici testimoni audaci del Regno. Per questo ti preghia-
mo insieme, dicendo: Signore, donaci luce e gioia!
o Donaforza e coraggio a tutti i cristiani, perché siano discepolifede-
li di Gesù.
Preghiamo...
o Accompagna e sostieni quelli che hanno ricevuto un compito diffi-
cile e importante. Non permettere che perdano l'entusiasmo e lo spi-
rito di servizio.
Preghiamo...
o Rendici generosi verso quelli che hanno bisogno di aiuto. Apri il no-
stro cuore alle necessità dei poveri.
Preghiamo...
o Ricordati di quelli che soffrono. Fa' che restiamo accanto a loro per-
ché non si sentano soli. Preghiamo...
o Fa' che possiamo imparare dai nostrifratelli più grandi a prendere
sul serio la fede e a donare il nostro tempo agli altri. Preghiamo...
croce e a seguirlo per la stessa strada?
È il momento della prova. Da questo
si riconosce l'autentico discepolo:dalla
decisione che prende, dalla fiducia
che mostra nei confronti di Gesù, dal-
la disponibilità a perdere tutto pur di
restargll fedele.
Non è possibile ridurre il cristianesi-
mo ad una polizza di assicurazione da
esibire in caso di sinistro. Chi vuoI
essere discepolo di Gesù rischia die-
tro a lui tutta la sua vita.
In famiglia
Signore Dio,
rendici fedeli
alla missione
che ci hai affidato,
donaci di affrontare
ogni giorno
con gioia e con
disponibilità
i nostri impegni.
AMEN
16. I Giugno 05 130 DOMENICA ORDINARIO.
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, tu sei stato manda-
to dal Padre ad accogliere
e salvare i peccatori.
Signore, pietà!
Veniva da una fattoria del Wìscon-
sin, negli Stati Uniti, e aveva nove fra-
telli e quattro sorelle. Lo chiamavano
il "prete simplex", perché, pur cele-
brando la Messa ogni giorno, non
aveva il diritto di confessare o di pre-
dicare poiché i suoi superiori non lo
ritenevano in grado. Bisogna dire che
non aveva fatto i suoi studi in condi-
zioni facili. Nel noviziato i corsi erano
in tedesco e i manuali in latino. Ora
frate Solanus - così si chia-
Cristo Gesù, tu sei disceso agli
inferi perché la morte non avesse
più alcun potere su di noi.
Cristo, pietà!
e propria folla. Ma frate Solanus non
sembrava rendersi conto dell'efficacia
del suo esempio e della sua presenza,
né della sua immensa popolatità. Un
giorno gli chiesero: "Come mai, padre,
tanti laici vengono a chiederle consi-
glio?". E lui aveva risposto: "Non c'è
bisogno di essere un sacerdote per
essere uno strumento nelle mani di
Dio. Chi desidera la salvezza della
propria anima s'interessa per forza di
Signore Gesù, tu sei risorto
da morte per fare di noi
dei viventi.
Signore, pietà!
ma col cuore colmo di una grande
fiducia in Dio. Gente senza studi alle
spalle, ma capace di cogliere i segni di
Dio e di rallegrarsene. Gente trasfor-
mata dalla Buona Novella che le era
stata annunciata, pronta a fare la vo-
lontà di Dio, con umiltà e con deter-
minazione. Gente del tutto immune
dal bisogno di essere riconosciuta, sti-
mata, onorata, premiata.
E noi? Apparteniamo anche noi a que-
sta categoria? Forse tutto
Una pista per l'omelia
mava - non era mai andato
molto d'accordo né con
l'uno né con l'altro. I cap-
puccini avevano esitato a
lungo prima di farlo ordi-
MITE ED UMII.E DI CUORE
dipende dal modo in cui
abbiamo impostato la no-
stra esistenza. Se credia-
mo che tutto dipenda da
nare prete e se avevano deciso in suo
favore era perché si trattava di un
novizio servizievole e amato da tutti.
Gli furono affidati incarichi di solito
riservati ai fratelli laici: venne inviato
come portinaio prima nel convento di
Yonkers e poi in quello di Harlem, a
New York. Infine fu spostato a San
Bonaventura. In ogni luogo in cui arri-
vava, accadeva qualcosa di straordina-
rio: la gente che lo cercava aumentava
sempre più, fino a diventare una vera
cose ai suoi fratelli". Non poteva pre-
dicare e confessare, ma in cambio
aveva ricevuto il dono di diffondere la
grazia attorno a sé e aveva accettato
di essere così, con semplicità, un
umile strumento nelle mani di Dio.
Quali persone Gesù avrà avuto davan-
ti agli occhi, quando benediceva il
Padre perché si era rivelato ai piccoli?
lo penso che si sia trattato di gente
come fratè Solanus. Gente semplice,
col suo carico di fatiche e di dolori,
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Signore, tu ci mostri come la tua salvezza abbia scelto i percorsi dell'
amore e del dono totale.
Per questo ti supplichiamo, dicendo:
Aiutaci a portare la nostra croce!
o Fa' che i cristiani ascoltino la parola di Gesù anche quando è esi-
gente.
Preghiamo...
o Donaci vescovi e preti pieni di entusiasmo e di generosità.
Preghiamo...
o Fa' che non ci dimentichiamo di quelli che sono tristi ed isolati.
Preghiamo...
o Insegnaci ad essere buoni ed accoglienti con tutti i nostri amici e
compagni.
Preghiamo...
o Fa' che non sciupiamo il tempo delle vacanze e ci rendiamo utili in
casa. Fa' cheproviamo la gioia di aiutare coloro che ce lo chiedono.
Preghiamo...
noi, dalle nostre forze,
dalle nostre risorse, dalla nostra intel-
ligenza, prima o poi diventeremo vit-
time del nostro bisogno di riuscire, di
sfondare, di primeggiare. E paghere-
mo tutto questo con una grande soli-
tudine. Se invece, "affaticati e oppres-
si" cercheremo ristoro in Colui che è
"mite ed umile di cuore", potremo
camminare leggeri anche nei tempi
più difficili, anche nei giorni dell'in-
successo, perché non saremo soli a
portare i nostri pesi...
In famiglia
Signore Dio,
non c'è nessun
gesto di bontà
che vada perduto:
ogni traccia d'amore
entra nel tuo disegno
di salvezza,
tu che vivi e regni
nei secoli dei secoli.
AMEN
17. IMM!~INI Luglio 05 14a DOMENICA ORDINARIO
----------PER CHIEDERE PERDONO----------
Signore Gesù, nostro Salvatore,
noi non siamo capaci di
somigliarti.
Signore, pietà!
Veniva da una fattoria del WlScon-
sin, negli Stati Uniti, e aveva nove fra-
telli e quattro sorelle. lo chiamavano
il "prete simplex", perché, pur cele-
brando la messa ogni giorno, non
aveva il diritto di confessare o di pre-
dicare poiché i suoi superiori non lo
ritenevano in grado. Bisogna dire che
non aveva fatto i suoi studi in condi-
zioni facili. Nel noviziato i corsi erano
in tedesco e i manuali in latino. Ora
frate Solanus - così si chiamava
Cristo Gesù, Cristo risorto, noi
non riusciamo a vivere una vita
nuova.
Cristo, pietà!
Solanus non sembrava rendersi conto
dell'efficacia del suo esempio e della
sua presenza, né della sua immensa
popolarità. Un giorno gli chiesero:
"Come mai, padre, tanti laici vengono
a chiederle consiglio?". E lui aveva ri-
sposto: "Non c'è bisogno di essere un
sacerdote per essere uno strumento
nelle mani di Dio. Chi desidera la sal-
vezza della propria anima s'interessa
per forza di cose ai suoi fratelli". Non
Signore Gesù,che ritornerai nella
gloria, noi oggi facciamo fatica a
riconoscerti in questo mondo.
Signore pietà!
ma col cuore colmo di una grande
fiducia in Dio. Gente senza studi alle
spalle, ma capace di cogliere i segni di
Dio e di rallegrarsene. Gente trasfor-
mata dalla Buona Novella che le era
stata annunciata, pronta a fare la
volontà di Dio, con umiltà e con de-
terminazione. Gente del tutto immu-
ne dal bisogno di essere riconosciuta,
stimata, onorata, premiata.
E noi? Apparteniamo anche noi a
questa categoria? Forse tutto
- non era mai andato molto
d'accordo né con l'uno né con
l'altro. I cappuccini avevano
esitato a lungo prima di farlo
ordinare prete e se avevano de-
Una pista per l'omelia
MITE ED UMU.E
dipende dal modo in cui ab-
biamo impostato la nostra esi-
stenza. Se crediamo che tutto
dipenda da noi, dalle nostre
ciso in suo favore era perché si tratta-
va di un novizio servizievole e amato
da tutti. Gli furono affidati incarichi di
solito riservati ai fratelli laici: venne
inviato come portiere prima nel
convento di Yonkers e poi in quello di
Harlem, a New York. Infine fu sposta-
to a San Bonaventura. In ogni luogo in
cui arrivava, accadeva qualcosa di
straordinario: la gente che lo cercava
aumentava sempre più, fino a diventa-
re una vera e propria folla. Ma frate
poteva predicare e confessare, ma in
cambio aveva ricevuto il dono di dif-
fondere la grazia attorno a sé e aveva
accettato di essere così, con sempli-
cità, un umile strumento nelle mani di
Dio.
Quali persone Gesù avrà avuto davan-
ti agli occhi, quando benediceva il
Padre perché si era rivelato ai piccoli?
lo penso che si sia trattato di gente
come frate Solanus. Gente semplice,
col suo carico di fatiche e di dolori,
CAROVANA DIINVOCAZIONI
Benedetto sei tu, nostro Dio, che ti riveli ai piccoli e trovi nei poveri i
tuoi migliori collaboratori. A te, fiduciosi, rivolgiamo le nostre sup-
pliche e ti diciamo: Ascoltaci, Padre dei piccoli e dei poveri!
• Libera i cristiani dall'egoismo: fa' che ognuno prenda a cuore la
situazione del suo vicino. Preghiamo...
• Ricordaci le situazioni di ingiustizia che esistono nel mondo. Fa' che
aiutiamo concretamente quelli che hanno fame e mancano di medi-
cine.. Preghiamo...
• Rendici buoni e generosi con i nostri genitori e i nostri fratelli. Fa'
che proviamo la gioia di rendere un servizio.
Preghiamo...
• Donaci di utilizzare bene il nostro tempo. Fa' che non ci dimenti-
chiamo di quelli che attendono una nostra visita.
Preghiamo...
• Non permettere che tra noi sia la prepotenza dei piùforti a vincere.
lnsegnaci a difendere i diritti dei più deboli.
Preghiamo...
forze, dalle nostre risorse,
dalla nostra intelligenza, prima o poi
diventeremo vittime del nostro biso-
gno di riuscire, di sfondare, di primeg-
giare.
E pagheremo tutto questo con una
grande solitudine. Se invece, "affaticati
e oppressi" cercheremo ristoro in Co-
lui che è "mite ed umile di cuore",
potremo camminare leggeri anche
nei tempi più difficili, anche nei gior-
ni dell'insuccesso, perché non saremo
soli a portare i nostri pesi...
In famiglia
Signore, nostro Dio,
fa' che non cediamo
a compromessi
quando è in gioco la dignità
della persona umana.
Benedetto sia il tuo Spirito,
che rende limpida e felice
la nostra esistenza,
egli che vive con te
per i secoli dei secoli.
AMEN
18. ,
Ll/glio 05 150 DOMENICA ORDINARIO
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, la tua parola è
come un seme. Ma noi talvolta
siamo un terreno arido.
Signore, pietà!
Takaslù Nagai era un medico eli
Nagasaki, in Giappone. Quando era
studente alloggiava presso una fami-
glia cattolica: aveva incontrato li sua
moglie, Midori, la figlia dei suoi ospiti.
L'aveva sposata e si era convertito alla
sua religione. Avevano due figli, Nagai
e Midori, in quel terribile 9 agosto del
1945 in cui venne sganciata da un ae-
reo americano, alle Il precise, la se-
conda bomba atomica. In meno di
un minuto 72.000 persone
Cristo Gesù, la tua parola è come
un seme. Ma noi talvolta siamo
un terreno pieno di spine.
Cristo, pietà!
divorato dall'angoscia. Davanti alle
dimensioni del cataclisma avverte
tutta la sua impotenza: "Mi sentivo
come una zanzara cui avessero strap-
pato le zampe...Tutto ciò che ci re-
stava era ciò che sapevamo, il nostro
amore e le nostre mani nude". E Dio.
Senza Dio toccherebbe il fondo. Con
Dio trova la forza di andare avanti e di
raccogliere le povere energie presen-
ti per portare soccorso a tutti gli sven-
Signore Gesù, la tua parola è
come un seme. Ma noi talvolta
siamo un terreno che produce
poco frutto. Signore pietà!
pane dell'antica cattedrale. Alle sei di
sera, grazie ad un treppiede formato
da pezzi di legno, l'Ave Maria risuona
sulle macerie della città. Per tutti i
cristiani ciò assume il segno di una
risurrezione. Neppure una bomba
atomica può far tacere le campane di
Dio.
Takaslù Nagai, un uomo, fragile e pro-
vato come tutti, in cui il seme della
Parola ha portato frutto. E un frutto in-
sperato: quanti hanno ritro-
andarono in fumo sotto lo
sguardo, allucinato dal terro-
re, dei sopravvissuti.
Miracolosamente l'ospedale
in cui lavora Nagai, a soli 700
Una pista per l'omelia
UN FRUTTO INSPERATO
vato la speranza, grazie a
lui!
Gesù non chiede ai suoi di-
scepoli di essere solamente
metri dall'epicentro, non è totalmente
distrutto, anche se 1'80% del persona-
le e dei malati era morto sul colpo.
Benché ferito, Nagai chiama a raccol-
ta coloro che stanno ancora in piedi
per tentare di prestare aiuto ai feriti,
agli agonizzanti, a tutta la folla stravol-
ta che si sta dirigendo verso di loro. E'
un compito difficile: anche i nervi più
saldi cedono. Nagai cerca di mantene-
re la calma: fa fronte alla situazione
anche se, privo eli notizie di Midori, è
turati. Quando riesce a raggiungere il
luogo della sua casa trova solo cenere.
Di Midori rimangono solo i resti car-
bonizzati, ma Ud le ceneri della mano
destra trova il suo Rosario. Si inginoc-
clùa e prega: "Maria, ti ringrazio di
averla accompagnata nell'ora della
morte".
Passano i giorni, e arriva il Natale del
1945. Nagai, assieme ad un amico che
ha perduto moglie, figli e genitori,
decide di dissotterrare una delle cam-
CAROVANA DIINVOCAZIONI
Sicuri di essere da te esauditi, ti invochiamo dicendo:
La tua Parola portifrutto nella nostra vita!
• Fa' che tutti i cristiani trasmettano il Vangelo di Gesù, con le loro
parole e le loro azioni.
Preghiamo...
• Non permettere che le nostre giornate di vacanza passino senza un
momento di preghiera e di ascolto del vangelo.
Preghiamo...
• Sostieni tutti coloro che sono malati e stanchi, tutti quelli che si s~
tono soli e abbandonati. Fa' che d accorgiamo di loro.
Preghiamo...
• Donad di essere buoni e generosi con i nostri compagni. Fa' che il
tempo che passiamo assieme sia pieno di allegria .
Preghiamo...
• Aiuta tutti coloro che soccorrono i poveri e difendorw i loro diritti.
Rendili coraggiosi nel cercare la giustizia.
Preghiamo...
degli ascoltatori attenti: il
seme che non produce frutto è - tut-
to sommato - un seme perso. Anche
se ha provocato la nascita di una pic-
cola piantina...Anche se c'è stata, per
qualche tempo, la possibilità di una
spiga. La parabola è estremamente
chiara: tanti semi sono buttati via per-
ché non producono un bel niente. Ma
non è colpa della semente. Watti,
quando essa trova un terreno buono,
il frutto che offre è del tutto insperato
ed inimmaginabile!
In famiglia
Il seme che tu deponi
in noi,
Signore Dio,
può portare frutti
insperati.
Donaci di essere
testimoni del Regno.
Per Cristo nostro Signore.
AMEN
19. I
Luglio 05 160 DOMENICA ORDINARIO.
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, inviato dal Padre
a salvarci, apri i nostri cuori
alla pazienza.
Signore, pietà!
Educata da un nonno, professore di
conservatorio, Malti era diventata ben
presto una valente pianista. Così aveva
dato il suo primo concerto a soli dodi-
ci anni. Il suo sogno era di diventare
un'artista molto celebre. Ma poi era
scoppiata la seconda guerra mondiale
e Malti era entrata tra le fila della
Resistenza francese. Aveva inventato
molti stratagemmi per salvare la vita a
qualche persona o per venire a cono-
scenza dei piani tedeschi. Un
Cristo Gesù, liberato dalla morte
per donare a tutti una nuova
vita, apri i nostri cuori all'azione
dello Spirito. Cristo, pietà!
di cure intensive per riuscire a stare in
piedi. Il suo corpo, spezzato, non si
riprenderà più dalla tortura e dalle per-
cosse. Le sue dita non scorreranno più
sulla tastiera di un pianoforte e il dolo-
re la accompagnerà fino alla morte.
Malti prega e awerte la presenza di
Dio, "una presenza quasi fisica", pro-
prio "nel cuore del suo dolore". Prega
anche per Leo, il suo carnefice...
Un giorno del 1984, 40 anni dopo la
Signore Gesù, Signore risorto
nella gloria, che ritornerai nell'
ultimo giorno, apri i nostri cuori
alla speranza. Signore pietà!
"Per il tempo che le resta da vivere, sia
solo amore. Cerchi nel profondo di se
stesso, dove ha lasciato il Dio che è in
lei, perché egli abita nelle sue creature
maggiormente perdute nel buio" - gli
risponde. E, prima di congedarlo, gli
afferra il capo e lo bacia.
Al ritorno in Germania, Leo confessa il
proprio passato ai suoi familiari e,
prima di morire, distribuisce i propri
beni.
La storia di Malti Girtanner e
brutto giorno, però, era stata
scoperta. A ventun anni era
stata inviata in un "campo di
rappresaglia", riservato ai par-
Una pista per l'omelia
LA PAZIENZA DI DIO
di Leo forse ci aiuta a capire
la parabola della zizzania e
del buon grano. Dio non si
lascia prendere dall'impa-
zienza. Egli sa che il Regnotigiani. Era un inferno da cui
nessuno usciva vivo. Il suo carnefice si
chiamava Leo. Era un giovane medico
nazista, cresciuto nella Gioventù hitle-
riana. Attraverso la tortura si prefiggeva
di far impa7..zire la prigioniera fino a pro-
curarle la morte. Così le aveva procura-
to delle lesioni al midollo spinale
che l'avevano fatta sprofondare in una
sofferenza permanente, disumana.
Malti si vedeva rinchiusa in una "rete di
dolore". E, "per non cadere nella dispe-
fa7jone", pregava. Riuscirà a sopravvi-
vere, ma le saranno necessari otto anni
sua liberazione, riceve una telefonata.
Riconosce subito la voce di Leo. Gra-
vemente ammalato le spiega di avere
solo tre mesi di vita, e le confida:
"Ricordo che lei parlava della morte e
della sofferenza con i suoi compagni di
prigionia.
lo ho una paura terribile della morte.
Posso venire a trovarla?". Qualche tem-
po dopo Leo le fa visita. Malti è inchio-
data a letto: "Ecco la sua opera" - gli
dice. Parlano insieme della morte e di
Dio. "Che posso fare?" - le chiede lui.
CAROVANA DIINVOCAZIONI
Il tuo Regno sembra talora soffocato dalla zizzania che si diffonde a
vista d'occhio. Donaci di leggere la storia con i tuoi occhi pieni di fidu-
cia, a cui non ~gge nessun gesto d'amore. Rincuorati dalla tua bantà,
ti invochiamo diceJukJ: Ascoltaci, Padre, tu che doni salvezza.
o Dona ai cristiani la gioia di compiere il bene con entusiasmo, senza
lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà. Preghiamo...
o Non permettere che la cattiveria si impadronisca del nostro cuore.
Rendici leali e sinceri. Preghiamo...
o Fa' che le vacanze diventino un'occasione per renderci utili infami-
glia e per diak>gare di più con i nostri genitori
Preghiamo...
o Accompagna con la tua presenza tutti queUi che si curano dei mala-
ti, delle persone in difficoltà, degli immigrati.
Preghiamo...
o Non lasciarci mancare buonumore e pazienza. Fa' che non ci arre-
stiamo davanti agli ostacoli.
Preghiamo...
cresce, nonostante tutto. Proprio per
questo attende. Non vuole che gli acca-
da di strappare, assieme alla zizzania,
anche il grano buono.
Del resto, questa storia ce lo ha appena
insegnato: possono awenire cambiamen-
ti insospettati.
E anche la zizzania può diventare una
spiga di grano. Dio lo sa. E per questo
aspetta, fiducioso. Il male non lo spa-
venta, in ogni caso. E poi egli ha fiducia
negli uomini.
In famiglia
Signore, noi vorremmo
subito sradicare il male
da questa storia così
tonnentata.
Ma cosa sarebbe di noi,
se tu non ci avessi mostrato
pazienza e misericordia?
Insegnaci a rivedere
i nostri atteggiamenti
e i nostri giudizi troppo duri.
Per Cristo nostro Signore.
AMEN
20. ~17a DOMENICA ORDINARIO~.Luglio 05
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, tu sei la Parola
di Dio fatta carne.
Signore, pietà!
COSìparla di lui fratel Ettore, che da
una vita lavora a Milano tra i poveri ed
i barboni: "Era un ragazzo di 27 anni,
originario del Sud. Gli piaceva molto
vivere a Milano: nella nostra città si sen-
tiva come a casa sua. Aveva trovato
lavoro come fattorino e per questo si
considerava fortunato e voleva fare
qualcosa per chi campa con tanta fati-
ca (...) Sabatino abbandonò il suo lavo-
ro e rimase accanto a me, a totale di-
sposi7jone dei poveri, per cin-
Cristo Gesù, tu sei l'Immagine
e la Tenerezza del Padre.
Cristo, pietà!
riscoprivo, nel suo modo di porsi, il
vero spirito di san Carnillo, il quale rac-
comandava ai suoi discepoli di essere
come una madre che ha sempre le ma-
ni e il cuore protesi ad amare un figlio
che soffre".
Al funerale di Sabatino, fu letto questo
messaggio del cardinale Martini, arci-
vescovo di Milano: "Caro don Marco
Ferrari, nella tua parrocchia si sta svol-
gendo un funerale al quale mi sento
Signore Gesù, tu sei il Tesoro
dei piccoli e dei poveri.
Signore pietà!
re e a credere che Dio provvede ai suoi
figli. Questa energia spirituale che ani-
mava il suo impegno caritativo egli la
prendeva dal quotidiano rapporto con
l'Eucaristia, pane di vita, e dal prolun-
gato e affettuoso colloquio col Cristo.
(...) Questi esempi cristiani non devo-
no suscitare solo un momento di emo-
zione, ma devono favorire una vera e
propria conversione alla vita di Cristo,
una vita - come è stata per Sabatino -
che diventa sale della terra e
que anni, sino alla sua morte.
Era buono, umano. (...)
Disponibile con tutti. Amato
da tutti (.. .). Fu più di un aiu-
Una pista per l'omelia
IL TESORO NEL CAMPO
luce del mondo, per la carità
che si manifesta nelle ope-
re".
Il tesoro nel campo, la perla
tante prezioso. Divenne un
autentico testimone dell'amore di Dio
per i sofferenti. Si prese una brutta pol-
monite per il freddo e l'acqua di un
forte temporale dal quale non si era
riparato: stava trasportando la cena per
i suoi arrùci di via Ortles e non voleva
anivare in ritardo. Ebbe tre ricadute
nella malattia in brevissimo tempo.
Purtroppo tutte le cure furono inutili.
È morto la fine d'agosto del 1982. Ave-
va trentun anni (...) Un giomo mi rac-
contò che mentre lava i piedi gonfi e
piagati di un povero vecchio, aveva
avuto la sensazione unica, indimentica-
bile, di curare Gesù. Vivendo con lui,
presente spiritualmente: si tratta del
giovane Jefuniello Sabatino che ho
conosciuto solo poco, ma del quale ho
sentito più volte parlare. Le mie parole
vogliono essere testimonianza di affet-
to per un giovane che ha vissuto con
semplicità e fortezza interiore la pro-
pria adesione a Cristo impegnandosi a
tradurre quotidianamente la fede in
opere di carità. Sabatino è morto per
l'impegno presso il Rifugio di fratel
Ettore e il dormitorio di via Ortles: qui
molti lo hanno apprezzato e amato e
hanno attinto dalla sua fede semplice e
forte la speranza per continuare a vive-
CAROVANA DIINVOCAZIONI
Noi d rivolgiamo a te, diceruWti:
Donaci saggezza e coraggio.
o Porta la tua luce nelle nostre parrocchie, perché sappiano sceglie-
re secondo il Vangelo.
Preghiamo...
o Donaci uomini e donne capad di mettersi al servizio degli altri per
rendere più bella e più giusta la vita del loro paese.
Preghiamo...
o Fa' che nelle nostre vacanze non manchi il ricordo di te e la lettura
del Vangelo.
Preghiamo...
o Accompagna le famiglie che sono in vacanza. Fa' che possano vive-
re giornifelid insieme.
Preghiamo...
o Non lasciar mancare ai turisti guide sagge e competenti, che li aiu-
tano a contemplare il bello e a gustare le opere d'arte.
Preghiamo...
preziosa: non è forse pro-
prio questo che Gesù vuole dirci attra-
verso queste due parabole? Il regno dei
cieli esige una decisione. Prima o poi ci
si trova a scegliere tra questo "tesoro" e
tutto il resto, tra questa "perla preziosa'.'
e tutte le altre. Non è possibile tenere
tutto insieme, nello stesso tempo. E lì,
in quel frangente, si vede chiaramente
quanto ci sta a cuore il progetto di Dio,
quanto bene vogliamo effettivamente a
Gesù.
Se siamo disposti a vendere tutto, a
perdere tutto, pur di fare della nostra
vita qualcosa di bello per lui e per i fra-
telli, allora siamo sulla strada giusta.
In famiglia
Signore Dio,
donaci la capacità
di scegliere
ciò che vale di più.
E di perdere tutto il resto
quando si tratta
di assicurarsi il tuo tesoro.
Te lo chiediamo
per Cristo nostro Signore.
AMEN
21. Luglio 05 l 80 DOMENICA ORDINARIO
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, talvolta noi
cerchiamo la gioia lontano
da te.
Signore, pietà!
Gesù prova compassione per la
folla che lo ha seguito a piedi dalla
città. È una compassione che si
esprime non solo a parole, ma con
gesti significativi: la guarigione
dalle infermità, dalle malattie, mo-
stra come Dio prenda a cuore la
sorte dei poveri, di chi soffre, di
chi si trova nella penuria, nell'indi-
genza.
Cristo Gesù, talvolta noi
dubitiamo della forza
del tuo amore.
Cristo, pietà!
l'intendimento di Gesù: "Date loro
voi stessi da mangiare", ingiunge ai
suoi. Un proposito nobile, ma in
che modo?
Quello che si ha tra le mani è del
tutto esiguo: "cinque pani e due
pesci".
È proprio da questo "capitale"
sproporzionatamente ridotto che
Signore Gesù, talvolta noi pren-
diamo il tuo annuncio come un
sogno, troppo bello per diventa-
re realtà. Signore pietà!
Miracolo della generosità: senza
quei cinque pani e quei due pesci
non sarebbe accaduto nulla. Alla
base di tutto c'è un dono, anche se
esiguo.
A distanza di duemila anni vengo-
no alla memoria i racconti di tanti
miracoli che accadono ancor oggi
tra i poveri, tra quelli che sanno
condividere, che hanno ve-
La folla l'ha seguito senza
neppure preoccuparsi di
portare con sé il necessario
per sfamarsi.
Una pista per l'omelia
DATE LORO VOI STESSI
DA MANGIAREMentre sta per venir sera gli
apostoli si accorgono della
mancanza di cibo e propongono la
loro soluzione: "Congeda la folla
perché vada nei villaggi a com-
prarsi da mangiare".
ramente pietà delle soffe-
renze altrui, che donano
quel poco che hanno.
Ce li raccontano spesso i
missionarie e le missiona-
In poche parole: ognuno pensi a
se stesso e con i soldi risolva il suo
problema.
Una tale soluzione del genere l'abbia-
mo sentita tante altre volte: non ci
vuole molta fantasia a proporre
cose del genere. Ma non è questo
Gesù parte per compiere il mira-
colo: proprio spezzando quei pani
egli sfuma una folla di "circa cin-
quemila uomini, senza contare le
donne e i bambini".
Miracolo della condivisione: il
pane, se viene "spezzato" riesce a
sfamare proprio tutti e in modo
abbondante. Miracolo della com-
passione: l'amore autentico per gli
altri produce effetti insperati.
CAROVANA DI INVOCAZIONI
Signore, nostro Padre, il pane può bastare a sfamare le folle solo
quando viene spezzato fraternamente. Desiderosi di una nuova giu-
stizia, ti diciamo: Non lasciarci mancare il pane quotidiano.
o Non lasciar mancare ilpane del Vangelo a coloro che vogliono segui-
re Gesù. Trovino cristiani disposti a leggerlo e a viverlo insieme.
Preghiamo...
o Non lasciar mancare il pane della dignità a coloro che non hanno
casa e lavoro e mancano del necessario.
Preghiamo...
o Non lasciar mancare ilpane dell'affetto a tutti i bambini della terra.
Possano conoscere l'affetto sicuro di un padre e di una madre.
Preghiamo...
o Non lasciar mancare ilpane della giustizia a chi ha subito un sopru
so e domanda che vengano riconosciuti i suoi diritti.
Preghiamo...
o Non lasciar mancare il pane della fraternità nei monasteri e nei
conventi: siano luoghi di accoglienza per ogni povero. Preghiamo...
de, i volontari e le volonta-
rie che percorrono i paesi del Ter-
zo Mondo.
E le loro parole hanno il sapore
fresco del vangelo di oggi, trasuda-
no l'insperato, ma anche la gioia
che sgorga da una pienezza e da
una sazietà che ha veramente dell'
inaudito.
In efamiglia
Com'è possibile, Signore,
che una grande
folla sia sfamata
solo con cinque
pani e due pesci?
Donaci la tua gioia,
Signore,
gioia di condividere
e di donare.
Per Cristo nostro Signore.
AMEN
22. Agosto 05 190 DOMENICA ORDINARIO_
----------PER CHIEDERE PERDONO-----------
Signore Gesù, tu conosci le
nostre paure, i nostri timori.
Signore, pietà!
Lromanzo è stato pubblicato alcuni
anni fa. L'Autore è un parroco tedesco
che ha voluto fare del suo Libro il
punto di partenza di uno scambio
epistolare con i cristiani di me72a
Europa. Il titolo è un po' birichino: Il
piccolo vescovo.
Narra la storia di un vescovo dell'area
tedesca. Lo mostra davanti alle
difficoltà della sua diocesi, preso dalla
serie di incontri, di riunioni, di assem-
blee e di discussioni. Travaglia-
Cristo Gesù, tu vedi la nostra
debolezza e la nostra fatica.
Cristo, pietà!
un pellegrinaggio nella terra di Gesù,
la Terra Santa. È li che la sua Clisi rag-
giunge il culmine, è li che guarda alla
sua vita con occhi disincantati: gli è
stato imposto di avere a fianco un
altro vescovo, che assicurerà di fatto
la guida della diocesi e che poi, com'è
previsto, gli succederà. A questo pun-
to si sente inutile e abbandonato,
constata il fallimento della sua vita,
delle sue speranze, dei suoi ideali.
Signore Gesù, tu ci tendi la tua
mano, tu ci soccorri.
Signore pietà!
vescovo che gli hanno messo accanto
è un uomo buono e saggio che ap-
prezza la sua esperienza, che non
vuole fare a meno del suo aiuto.
I lettori si scandalizzeranno forse solo
al pensiero che un vescovo abbia crisi
di fede. Ma il Vangelo di oggi è molto
più scandaloso di me perché presenta
la crisi di fede di Pietro, il capo degli
apostoli! Noi lo sentiamo così vicino a
noi quest'oggi! Sì, perché anche noi
abbiamo provato la sensazio-
to dal desiderio di vivere il
Vangelo e ingessato in una real-
tà che comporta anche consigli
di amministrazione, legami di
Una pista per l'omelia
LA CRISI DELLA FEDE
ne di camminare sull'acqua, di
affrontare impavidi qualsiasi
pericolo.
Anche noi abbiamo vissuto
tipo giuridico, incombenze a
cui desidererebbe volentieli sottrarSi.
Poi, nel bel mezzo del racconto, il col-
po d'ala: una serie di decisioni corag-
giose, ardite, che sfidano l'ipocrisia
dell'ambiente e, come conseguenza,
l'ostilità di alcuni gmppi di potere e il
richiamo da parte di Roma, l'invito a
presentarsi in Vaticano, l'umiliazione
di non essere ascoltato, ma solo accu-
sato e rimproverato.
L'amarezza, la solitudine, la disillusio-
ne investono l'uomo di Chiesa che
decide, a questo punto, di partire per
Ma è proprio quando tocca il fondo
che si accorge del male più grosso:
quello che è più terribile è che ha
perso la fede, che non crede più, che
non è più disposto a cogliere accanto
a sé la presenza di Dio, che si è illuso
di poter fare senza di lui e che ora
ritiene di essere stato tradito, abban-
donato anche da lui.
Tornerà in diocesi, dopo il suo pelle-
grinare sui passi di Gesù, con uno spi-
rito nuovo e scoprirà che la realtà non
è poi brutta come l'immaginava: il
CAROVANA DIINVOCAZIONI
Signore, anche noi, come Pietro, ci lasciamo afferrare dalla paura.
Per questo, uniti insieme, ti diciamo:
Metti nel nostro cuore un entusiasmo nuovo.
o Dona a tutti i cristiani di seguire Gesù ogni giorno, anche quando
costafatica. Preghiamo...
o Sii accanto a tutte le persone oneste e generose che si impegnano per
il bene di tutti.
Preghiamo...
o Fa' che il tempo delle vacanze diventi un'occasione per vivere insie-
me, per ascoltarsi, per trovare allegria e buonumore.
Preghiamo...
o Sostieni tutti gli educatori e gli animatori che si prendono cura dei
ragazzi. Rendili saggi e Pieni di fantasia.
Preghiamo...
o Ridesta in noi la gioia di pregare, fa' che ascoltiamo la parola di
Gesù e cerchiamo di metterla in pratica.
Preghiamo...
l'entusiasmo di andare verso
Gesù senza che nulla ci trattenga. Ma
anche noi, al soffiare del vento, abbia-
mo avuto paura ed abbiamo comin-
ciato ad affondare. Se non ci fosse
stato lui che tendeva la mano, proba-
bilmente non ne saremmo venuti fuo-
ri, saremmo annegati. È quella mano
tesa, quel rimprovero benevolo ("Per-
ché hai dubitato?") che ci hanno fatto
scoplire un bene indispensabile per
andare avanti: la fiducia in lui, Gesù,
nella sua presenza, qualunque cosa
accada.
In famiglia
Signore Dio,
sostieni la nostra fede
perché non venga meno
nel momento della prova,
tu che sei il Dio
dell'alleanza
per i secoli dei secoli_
AMEN