1. Dott.ssa Annalisa Barbier, PhD
Psicologo di Psicologia Clinica e di Comunità
Dottore di Ricerca in Neuropsicologia
Specializzando Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
2. • concentrano la loro vita sul partner
• il loro benessere dipende dal partner
• cercano felicità e la stabilità all’esterno
• aiutano gli altri invece che se stessi
• hanno bisogno di essere amati ed approvati
dagli altri
• controllano i comportamenti altrui
• anticipano i bisogni altrui
• sono attratte dalle persone bisognose d'aiuto
• attribuiscono agli altri il proprio malessere
• si sentono uniche responsabili del cattivo
comportamento altrui
• sviluppano sensi di colpa per i
comportamenti sbagliati dell'altro
• sopportano sempre più spesso
comportamenti spiacevoli di gravità
crescente, sentendosene responsabili
e credendo dipenda da loro farli
cessare
• soffrono di d'ansia o/e depressione
• hanno una paura ossessiva di
perdere l'altro (l’apocalisse emotiva)
• provengono spesso da famiglie con
elementi affetti da dipendenze o
codipendenza
Le persone che soffrono di DIPENDENZA AFFETTIVA:
3. Il termine “CODEPENDENT” fu utilizzato per la prima volta all’inizio degli
anni Ottanta nell’ambito della terapia dell’alcolismo, in seguito
all’osservazione di “anomalie” comportamentali specifiche nei familiari
degli alcolisti.
L'INSIEME DELLE CARATTERISTICHE COMUNI A PARTNER E FAMILIARI DI
PERSONE DEDITE A COMPORTAMENTI D’ABUSO, SIA RISPETTO ALLE
SOSTANZE CHE ALLE RELAZIONI.
Parlando di codipendenza in partner di individui dipendenti da sostanze o
abusanti, si è notato che mostravano una sorta di DIPENDENZA
PARALLELA:
LA DIPENDENZA DAL BISOGNO DI DOVER A TUTI I COSTI SALVARE IL
PARTNER “MALATO”, O LA RELAZIONE “MALATA”, PONENDOLO AL
CENTRO DELLA PROPRIA VITA
I co-dipendenti si caratterizzano per la presenza di due aspetti
disfunzionali:
1) TENDENZA A RIPETERE I MODELLI RELAZIONALI (COPIONI) DEL
PASSATO: hanno infatti spesso un genitore affetto dalla stessa patologia o
dipendenza presentata dal partner attuale
2) TENDENZA A METTERE AL CENTRO DELLA PROPRIA VITA IL PARTNER
DA “SALVARE” ed il suo benessere, a discapito del proprio.
4. Il costrutto teorico della codipendenza non ha a tutt’oggi ancora trovato un
consenso unanime nella letteratura scientifica; tuttavia, è possibile identificarne le
caratteristiche psicopatologiche fondamentali.
I criteri proposti da Cermak nel 1986 per il Disturbo Codipendente di Personalità
sono i seguenti:
» CONTROLLO DI SÉ E DEGLI ALTRI nonostante l’evenienza di serie conseguenze
negative (sicurezza e controllo solo attraverso la «cura» dell’altro);
» Il senso di AUTOSTIMA DERIVA DAL SENTIRE CHE SI RIESCE A CONTROLLARE E
“GUARIRE” L’ALTRO;
» ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ PER L’ALTRO, anche quando non richiesta;
» DISINTERESSE PER I PROPRI BISOGNI, priorità alle esigenze dell’Altro;
» DISTORSIONI DEL CONFINE DI SÉ con tendenza alla fusione e alla simbiosi in
situazioni d’intimità e di separazione;
» COINVOLGIMENTO IN RELAZIONI CON SOGGETTI AFFETTI DA DISTURBI DI
PERSONALITÀ, DIPENDENZA DA SOSTANZE, ALTRA DIPENDENZA O DISTURBI DEL
CONTROLLO DEGLI IMPULSI.
5. Nel tempo possono fare la comparsa nel codipendente altri disagi psicologici quali
depressione, ansia, disturbi del sonno, abuso di sostanze, tendenza a subire
ricorrenti maltrattamenti nella relazione, malattie legate allo stress.
La studiosa Pia Mellody, negli Stati Uniti da molti anni si occupa di codipendenza,
traumi infantili e il loro effetto sull’emotività e sulle relazioni adulte, ha identificato
alcune caratteristiche cruciali della personalità dei codipendenti (dal libro “Facing
Codependence”, 1989):
1. Basso livello di autostima
2. Difficoltà a stabilire confini del Sé, con tendenza a invadere e a farsi invadere
dall’Altro (si ricercano relazioni fusionali e simbiotiche, a discapito della propria
libertà e della propria crescita)
3. Difficoltà a riconoscere i propri bisogni, le proprie emozioni ea definire la propria
identità
4. Priorità nel prendersi cura dei bisogni e dei desideri degli altri, negando e non
riconoscendo i propri e trascurando se stessi
5. Difficoltà nell’esprimere e nel percepire la realtà con equilibrio e moderazione,
tendendo all’eccesso in ogni manifestazione di sé.
6. » PRENDERE COSCIENZA DEI SINTOMI
» RICONOSCERE DI AVERE UN PROBLEMA
» RICHIEDERE UN AIUTO MIRATO: PSICOLOGI E
PSICOTERAPEUTI CHE CONOSCANO LA TEMATICA
» SUPPORTO DELLA RETE SOCIALE: AMICI, FAMIGLIA
» GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO
» GRUPPI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO
» INFORMARSI ATTRAVERSO LIBRI E FORUM AFFIDABILI E
SERI
» www.codipendenti-anonimi.it