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Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015
Background metodologico del progetto MAESTRANATURA
Il progetto MAESTRANATURA nasce nel 2010 con l’obiettivo di creare uno strumento innovativo per la
didattica delle scienze rivolto alla scuola primaria e secondaria di primo grado basato su un approccio
sistemico-costruttivista e metodologie didattiche in linea con il contesto di apprendimento che caratterizza
l’attuale generazione di studenti.
Alla fine del 2012, il progetto viene presentato all’Istituto Superiore di Sanità che decide di parteciparvi in
quanto l’approccio proposto appare particolarmente idoneo per lo sviluppo di un percorso innovativo di
educazione alimentare. A luglio del 2013 il progetto crea il proprio editore, MAESTRANATURA SRL, una
start-up innovativa a vocazione sociale, nel quale confluiscono i contenuti e la piattaforma tecnologica
sviluppata a supporto della distribuzione. L’Istituto Superiore di Sanità dispone gratuitamente e per
qualsiasi utilizzo di tutti i contenuti prodotti nell’ambito del progetto.
1 Il paradigma sistemico-costruttivista
1.1 Approccio sistemico
L’approccio sistemico è divenuto comune a tutte le scienze e le discipline che si riferiscono a contesti in
cui sono determinanti le interazioni. Il quadro di riferimento è la teoria generale dei sistemi (von
Bertalanfyy, Ashby) il cui perno sono i concetti di: sistema, totalità, interazione dinamica e organizzazione.
L’interazione lega gli elementi di un sistema determinandone le proprietà (Bateson) ovvero un sistema non
possiede proprietà in sé ma ne acquisisce continuamente in dipendenza del continuo interagire dei suoi
componenti. In un ambito sistemico, le diverse forme di vita e l’uomo in particolare non sono visti come
entità che agiscono/reagiscono ma come soggetti, in relazione con altri soggetti, che
agiscono/interagiscono; ciò determina il passaggio da un’analisi basata su una casualità lineare di tipo
causa-effetto ad una casualità circolare centrata sui processi di azione-retroazione (o feedback).
In una visione sistemica, il contesto costituisce la matrice dei significati ovvero il contesto non è la cornice
di un evento ma il risultato delle relazioni tra le componenti del sistema che contribuisce a definire il
significato dell’evento stesso.
In una prospettiva sistemica, il ruolo dell’insegnante è quello di “creatore di contesti” che favoriscono
l’apprendimento e la scuola diventa il luogo dove, grazie alla reciproca influenza fra docenti e studenti, si
impara a pensare, ad esercitare un giudizio critico e ponderato, ad esprimere un'opinione con
ragionevolezza e rigore scientifico.
1.2 Approccio costruttivista
L’approccio costruttivista considera il sapere come qualcosa che non può essere ricevuto in maniera passiva
ma risulta dalla relazione attiva tra il soggetto e la realtà (Piaget, Bruner e altri). La realtà, in quanto oggetto
della conoscenza, è definita dal continuo “fare esperienza” attraverso processi di interazione e di
attribuzione di significati all’esperienza stessa.
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Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015
Il termine costruttivismo si riferisce all’acquisizione progressiva di conoscenze che si stratifica su saperi
già posseduti, organizzati in mappe cognitive che permettono agli individui di orientarsi e costruire le
proprie interpretazioni. In quest’ottica, un ruolo nodale è giocato dai cd. “nuclei fondanti”, concetti
fondamentali che ricorrono in vari punti di sviluppo di una disciplina e, di conseguenza, hanno valore
strutturante e generativo di conoscenze.
In una didattica di tipo costruttivista l’insegnante non è colui che trasmette un sapere preconfezionato ma
colui che favorisce un contesto di apprendimento in cui il gruppo di studenti ha un ruolo centrale, è
fortemente responsabilizzato e spinto ad intraprendere scelte dopo averle negoziate nell’ambito dei gruppi
dei pari. L’insegnante, inoltre, ha l’importante ruolo di mettere in crisi le teorie ingenue, che
costituiscono il background di ogni alunno, che spesso hanno qualcosa di corretto e “funzionano” nel
quotidiano, quindi, per economicità cognitiva, gli studenti tendono a conservare e non sostituirle con
conoscenze esperte. Questo obiettivo si raggiunge ponendo gli alunni fuori dalla propria “area di confort”
sperimentando i limiti delle teorie ingenue attraverso continue occasioni di esercitazione e verifica.
2. Modelli di riferimento
2.1 Metacognizione
Con metacognizione si indica la riflessione sulla propria capacità di apprendere, ovvero la capacità
peculiare dell’essere umano di auto-osservarsi e riflettere sui propri stati mentali. L'approccio didattico
metacognitivo è una modalità di insegnamento la cui finalità non è solo trasferire nozioni ma sviluppare
nello studente la consapevolezza riguardo all'attività che sta svolgendo, spingendolo a domandarsi il perché
la sta facendo, quando e in quali condizioni è più produttivo affrontarla. L’insegnante che utilizza un
approccio metacognitivo opera su quattro livelli:
• ad un primo livello fornisce agli alunni conoscenze generali sul funzionamento dei processi
mentali, sui meccanismi che li rendono possibili e sulle difficoltà che possono limitarli (attenzione,
percezione, vari tipi di apprendimento, stili di pensiero, ecc.);
• ad un secondo livello le attività relative alla metacognizione sono indirizzate
all'autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo, che include il riconoscimento da
parte degli alunni dei propri punti di forza e dei propri limiti e che ha significativi impatti
sull’autostima;
• al terzo livello metacognitivo l’insegnante suggerisce agli studenti l'uso di strategie attive di
autoregolazione dei propri processi conoscitivi per aumentare l’efficacia del proprio processo di
apprendimento (una strategia di autoregolazione molto conosciuta è il problem solving);
• al quarto livello si interviene sullo stile attribuzionale, ovvero sulla percezione che gli studenti
hanno delle cause dei propri successi/insuccessi: impegno, abilità, facilità del compito, fortuna o
aiuto esterno. Lo stile attribuzionale è detto anche “locus of control”, ossia il luogo da cui parte la
responsabilità, esterno o interno di sé.
Lo stile attribuzionale, l'autoefficacia e l'autostima costituiscono leve determinanti della motivazione ad
apprendere.
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2.2 Apprendimento cooperativo
Un intervento didattico fondato sulla metacognizione si sviluppa naturalmente in un contesto di
apprendimento cooperativo nell’ambito del gruppo dei coetanei (Comoglio).
L’apprendimento cooperativo è una strategia didattica che ha l’obiettivo di coinvolgere tutti gli studenti
della classe. Una classe cooperativa è un insieme di gruppi di studenti che lavorano contemporaneamente
per raggiungere un obiettivo comune sia svolgendo un compito in parallelo e confrontando i risultati sia
partecipando ad un percorso di attività che confluisce in un progetto più ampio a livello di classe. Questo
tipo di approccio si può attivare fin dalla scuola primaria anche se il livello di coinvolgimento e di
complessità delle attività che possono essere volte è correlato al livello di maturità degli alunni.
Vantaggi:
• migliora il senso di appartenenza degli studenti al gruppo classe;
• permette il confronto tra pari sulle strategie di risoluzione dei problemi;
• contiene l’ansia da prestazione;
• aumenta la motivazione al raggiungimento degli obiettivi didattici;
• aumenta l’integrazione e l’inclusione.
Sfide:
• esigenza di mantenere un clima di rispetto reciproco;
• capacità di mettersi in gioco completamente, anche da parte dell’insegnante.
Questo tipo di approccio didattico, per le sue caratteristiche, facilita l’inserimento di strumenti di ricerca
basati sulle ICT.
2.3 Apprendimento esperienziale
Nelle dinamiche di gruppo l’apprendimento nasce dal confronto tra le esperienze vissute dal gruppo e le
conoscenze teoriche. In generale l’apprendimento è un processo nel quale si integrano l’esperienza e la
teoria, l’osservazione e l’azione. Nel modello dell’apprendimento esperienziale (Dewey, Lewin, Piaget) la
conoscenza è creata attraverso cicli che iniziano e terminano con l’esperienza concreta in un modello a
spirale per cui ogni conoscenza si crea a partire da una precedente esperienza di cui è il risultato. L’impulso
che dà avvio al processo di apprendimento, per alcuni autori, corrisponde alla motivazione.
Kolb propone un modello particolarmente efficace per rappresentare l’apprendimento esperienziale basato
su quattro fasi:
• esperienza concreta;
• osservazione riflessiva;
• concettualizzazione astratta;
• sperimentazione attiva.
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Nel processo di apprendimento esperienziale gli allievi si pongono domande, sperimentano soluzioni,
risolvono problemi, assumono un ruolo responsabile e sviluppano la loro creatività, sono impegnati
intellettualmente, emozionalmente, socialmente. Questo coinvolgimento produce la sensazione che il
compito di imparare sia davvero autentico. I risultati dell'apprendimento sono personali e sono la base per
future esperienze di questo tipo, nelle quali comunque vengono sviluppate e coltivate le relazioni.
Il processo formativo comprende la possibilità di imparare dalle conseguenze spontanee, dagli errori e dai
successi delle varie esperienze vissute. Il ruolo dell’insegnante è quello di animatore, facilitatore e di guida
per la risoluzione dei problemi.
2.4 Cono dell’apprendimento di Dale
L’apprendimento ha una duplice natura: passivo e attivo.
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Nell’apprendimento passivo rientrano attività come la lettura, l’ascolto di registrazioni audio, lezioni in
aula, visione di film, ecc. e dimostra le più basse percentuali di memorizzazione.
Nell’apprendimento attivo rientrano azioni come parlare in pubblico, tenere una lezione, costruire modelli
e raccontare il risultato delle proprie esperienze e dimostra percentuali di memorizzazione estremamente
elevate.
2.5 Classe rovesciata
La classe rovesciata (Bergmann, Sams) è un modello di apprendimento misto che nasce dall’esigenza di
rispondere ad un approccio alla conoscenza radicalmente trasformato dalla diffusione del web. L’idea è
quella di invertire lo schema tradizionale di insegnamento e apprendimento, fatto di lezioni frontali /studio
individuale / interrogazioni in classe, trasformando il tempo d’aula in uno spazio di lavoro e discussione
dove si impara attraverso la condivisione e il confronto tra pari e con l’insegnante. In pratica,
l’insegnamento rovesciato, si realizza in due fasi:
• un lavoro a casa che, oltre al libro, sfrutta tutte le potenzialità dei materiali online come
presentazioni, video, tutorial, ecc.;
• un lavoro a scuola che ha l’obiettivo di applicare quanto appreso per risolvere problemi e svolgere
esercizi pratici, prediligendo una didattica laboratoriale, socializzante e personalizzata.
Il ruolo dell'insegnante ne risulta trasformato: il suo compito diventa quello di guidare l'allievo
nell'elaborazione attiva e nello sviluppo di compiti complessi. Dato che la fruizione delle nozioni si sposta
nel tempo passato a casa, il tempo trascorso in classe con il docente può essere impiegato per altre
attività in un'ottica di pedagogia differenziata e apprendimento a progetto.
Vantaggi:
• valorizza l’indipedenza e la creatività degli alunni;
• il tempo scuola è interamente utilizzato per l'applicazione e per il perfezionamento delle
competenze;
• si adegua alle esigenze di tutti: permette di dedicare più tempo agli studenti in difficoltà mentre il
resto della classe lavora su problemi e progetti più complessi e permette di fare esercitare gli
alunni più dotati grazie alla possibilità di assegnare attività diversificate;
• sviluppa un utilizzo consapevole delle ICT.
Sfide:
• richiede una totale revisione del metodo di lavoro;
• richiede al docente un training pedagogico e didattico;
• richiede un aumento del lavoro preparatorio delle lezioni e dei tempi di correzione delle verifiche;
• richiede significative conoscenze informatiche da parte dell’insegnante;
• richiede di trovare una soluzione nei casi di mancanza di strumenti per accedere ad Internet.
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2.6 Apprendimento ancorato
L’apprendimento ancorato è un paradigma didattico che sottolineata l’importanza di collocare
l’apprendimento all’interno di contesti reali di problem solving. L’ancoraggio si riferisce all’assemblaggio
dei contenuti con riferimento ad un’immagine reale, di solito un video, che costituisce il contesto in cui
risolvere il problema (Bransford).
Questo tipo di didattica segue alcuni principi:
• tutte le attività devono essere disegnate attorno ad un’ancora, che costituisce una specie di caso di
studio o di situazione-problema;
• il problema è presentato in forma narrativa e non solo con dati numerici, i materiali devono
consentire un’esplorazione da parte dello studente (es: siti interattivi);
• sono coinvolti contenuti complessi, affrontati attraverso interconnessione con sub-problemi e
scenari multipli;
• il contesto di apprendimento è generativo: gli studenti si identificano con il problema e si
coinvolgono attivamente nella generazione di soluzioni;
• lo studente non deve semplicemente risolvere il problema indicato, ma riflettere anche sui processi
di pensiero necessari per arrivare alla soluzione.
Vantaggi:
• coinvolge tutti gli studenti sulla base di una comune conoscenza dell’argomento;
• anche coloro che hanno difficoltà nella lettura possono partecipare alle attività in classe per gli
aspetti visivi e pratici dell’attività;
• facilita la comunicazione;
• incoraggia l’approfondimento.
Sfide:
• richiede una totale revisione del metodo di lavoro;
• richiede al docente un training pedagogico e didattico;
• richiede un aumento del lavoro preparatorio delle lezioni;
• richiede significative conoscenze informatiche da parte dell’insegnante;
• richiede di trovare una soluzione ai casi di mancanza di strumenti per accedere ad Internet.
2.7 Modello di valutazione delle competenze
Nella recente evoluzione del quadro normativo della scuola, sia a livello europeo che a livello nazionale, è
stato introdotto il modello delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente che include:
• competenze disciplinari-transdisciplinari, indicate come “traguardi di sviluppo” e riguardano
contenuti, strumenti e metodi la cui padronanza è necessaria per l’esercizio di un determinato
“saper fare”, indizio di un più complesso “saper essere”;
• competenze trasversali, individuate anche come competenze chiave per la cittadinanza, che
attraversano tutte le esperienze della vita e tutte le aree della conoscenza evidenziando un
contesto di formazione, potenziamento ed esercizio che va dalla vita alla scuola, dalla scuola alla
vita.
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Per competenza, dunque, si intende un sapere combinatorio, intreccio di capacità e conoscenze, di abilità e
atteggiamenti esercitato nell’ambito di un determinato contesto. Il contesto di esercizio delle competenze
è uno dei fattori che concorre ad individuarne il livello.
Di seguito le definizioni adottate nel modello per la valutazione delle competenze:
• conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni (fatti, principi, teorie e pratiche,
relative ad un ambito disciplinare) attraverso l’apprendimento;
• abilità: indicano le capacità di applicare le conoscenze per portare a termine compiti e risolvere
problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e
pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti);
• competenze: indicano la capacità di usare in un determinato contesto conoscenze, abilità e
capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale; il complesso delle competenze esprime la padronanza in termini di
autonomia e responsabilità;
• capacità: indicano un corredo ereditario e sottintendono la possibilità in nuce di fare qualcosa [le
abilita ne indicano l’applicazione a seguito di esercizio, la competenza il compimento (provvisorio)
dell’intreccio di conoscenze, abilità e capacità];
• atteggiamenti: indicano i processi mentali che determinano risposte emotive, sentimentali e
comportamentali in relazione al contesto in cui l’individuo si trova; gli atteggiamenti sono alla base
dei processi cognitivo-emotivi preposti alla conoscenza e all'orientamento nell'ambiente.
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3. Il metodo MAESTRANATURA
Il metodo MAESTRANATURA è un modello di apprendimento misto che fa riferimento ad un contesto
caratterizzato da una ridondanza di informazioni e da una generalizzata accelerazione di tutti i processi,
connessa alla diffusione del web; di contro, si assiste ad una crescente difficoltà di comprensione della
realtà, evidenziata da una diffusione dei disturbi dell’apprendimento tra gli studenti e un analfabetismo
funzionale che, in Italia, raggiunge il 47% della popolazione adulta (OCSE). Dunque, la metà degli adulti non
è in grado di comprendere la complessità che li circonda e la stessa complessità travolge i bambini, che
reagiscono con diverse patologie inerenti alla sfera cognitiva. Il metodo MAESTRANATURA identifica la
risposta a questo scenario nell’approccio sistemico-costruttivista in cui l’interconnessione è la chiave
attraverso cui interpretare la complessità. Affrontare un problema dal punto di vista sistemico significa
anzitutto ricercare collegamenti con problemi simili in altri campi e, solo successivamente, approfondire le
caratteristiche che rendono distintivo quel problema, seguendo uno schema a matrice che permette di
semplificare senza banalizzare. Tale approccio, in condizioni di complessità, risulta particolarmente
efficace, permettendo quell’apprendimento progressivo e autogenerativo tipico dell’approccio
costruttivista. L’approccio sistemico risulta funzionale anche in una logica di apprendimento cooperativo, in
quanto la cooperazione e l’integrazione sono le strategie più efficienti per i viventi per garantire la
sopravvivenza (Capra).
MAESTRANATURA è un metodo didattico che punta alla base del cono di apprendimento di Dale, per
questo predilige tecniche di apprendimento attivo, condividendo strategie con la classe rovesciata e
l’apprendimento ancorato. In generale, l’approccio didattico proposto da MAESTRANATURA parte sempre
da un esplicito riferimento alla realtà, da cui anche il nome del metodo MaestraNatura perché la Natura è
la vera Maestra.
3.1 Strumenti del metodo
MAESTRANATURA è una piattaforma didattica che, al momento, contiene un percorso completo di
biologia, chimica e fisica ancorato al cibo visto da tutte le sue molteplici prospettive. Il programma si
compone di numerosi moduli tematici che rimappano, secondo un approccio sistemico, il curriculum di
scienze del primo ciclo scolastico, integrando argomenti di storia, geografia e matematica. Il programma è
frutto del lavoro congiunto svolto da:
• un variegato gruppo di ricercatori, coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità;
• specialisti in organizzazione, informatica e comunicazione;
• 1200 insegnanti, distribuiti in 13 province appartenenti a 6 regioni pilota, che hanno sperimentato il
progetto nel corso degli anni scolastici 2013-2014, 2014-2015 e 2015-2016.
Il progetto è supportato da una piattaforma e-learning (www.maestranatura.org) organizzata in:
• un’area pubblica che propone un percorso per famiglie di “chimica in cucina”;
• un’area riservata, a cui accedono solo insegnanti che aderiscono alla sperimentazione, da cui è
possibile sviluppare il percorso didattico vero e proprio.
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3.1.a I contenuti
Come accennato nel paragrafo precedente, al momento sulla piattaforma è disponibile un originale
percorso di scienze della vita connesso ad un progetto sperimentale di educazione alimentare svolto in
collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità che rielabora, secondo un approccio sistemico-
costruttivista:
• il 60% del programma di scienze della scuola elementare,
• il 100% del programma di scienze della prima media,
• il 50% del programma di scienze della seconda e terza media,
• il 20% del programma di tecnologia della scuola media.
In pratica, risultano esclusi tutti i contenuti inerenti al programma di scienze della terra e tecnologia dei
materiali.
I contenuti sono articolati in differenti strumenti e ruotano attorno a laboratori ed esercitazioni pratiche
che attingono dall’estesa bibliografia internazionale di didattica delle scienze ma che sono stati selezionati
e all’occorrenza riprogettati per semplificare al massimo il reperimento dei materiali e l’esecuzione al di
fuori di laboratori attrezzati, di cui spesso le scuole non sono dotate.
Tutti i moduli sono sviluppati in una logica di apprendimento ancorato e, per la scuola media, di classe
capovolta, tuttavia, il ruolo della tecnologia non è preponderante in quanto la centralità del laboratorio
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permette di limitare l’utilizzo della piattaforma web che, nei moduli più complessi, ricorre ogni due
settimane circa. In relazione agli specifici obiettivi del programma di educazione alimentare, tutti i moduli
prevedono il coinvolgimento delle famiglie, con diverse tipologie di attività in funzione dell’età degli alunni
e delle finalità del modulo.
In generale, i contenuti sulla piattaforma sono articolati in diversi strumenti:
• unità didattiche visualizzabili online e offline sulla LIM e su qualsiasi altro schermo;
• percorsi laboratoriali;
• attività a casa supportate da appositi template per i compiti;
• mappe concettuali;
• test di verifica.
I percorsi per le scuole medie sono integrati con una selezione di video del TED-ED, in lingua inglese con
sottotitoli in italiano, su cui sono stati sviluppati appositi moduli didattici e test di apprendimento in italiano
e in inglese.
Infine, una menzione merita il processo di collaudo dei contenuti. In generale i contenuti didattici, sia quelli
prodotti dagli editori privati che da gruppi di ricercatori, subiscono un processo di revisione limitato, che
difficilmente può prevedere un’osservazione ampia e strutturata sull’utilizzo reale dei contenuti da parte
degli insegnanti fino alla misurazione delle conoscenze ex-ante ed ex-post generate negli alunni. Viceversa,
il programma MAESTRANATURA dedica particolare attenzione al processo di collaudo, revisionando
costantemente i contenuti in relazione ai risultati didattici raggiunti nell’ambito dell’ampio campione di
classi che partecipano alla sperimentazione.
3.1.b La piattaforma
La piattaforma e-learning è stata sviluppata appositamente per il progetto MAESTRANATURA e ne ricalca
le logiche. Tutte le funzionalità sono state definite in maniera partecipata con gli insegnanti che hanno
aderito alla sperimentazione con l’obiettivo di adattarsi al livello medio di alfabetizzazione degli insegnanti
e delle famiglie e alla limitata disponibilità di LIM, specie con accesso ad Internet. Tutto ciò ha richiesto un
lunghissimo collaudo sull’interfaccia utente e lo sviluppo di funzionalità apposite capaci di mitigare il
divario digitale sia delle scuole sia delle famiglie.
Oltre alle tipiche funzionalità di una piattaforma e-learning (registrazione utenti, classe virtuale, upload e
download di documenti, ecc.), il sistema è caratterizzato da speciali template per lo svolgimento dei
compiti, che rendono la piattaforma unica a livello internazionale e che permettono di trasformare lo
smartphone e il tablet in un vero e proprio strumento didattico. Le foto dei laboratori, che costituiscono il
cuore del metodo MAESTRANATURA, possono essere caricate direttamente dallo smartphone o dal tablet
con cui sono state scattate all’interno dei template di compito, quindi gli alunni inseriscono commenti alle
foto e altri contenuti e il sistema impagina il compito generando un pdf che viene automaticamente inviato
all’insegnante. Il flusso del compito si completa con l’assegnazione del voto da parte dell’insegnante e
l’aggiornamento della score-card, che tiene traccia delle attività svolte e dei progressi di apprendimento di
ogni singolo alunno nel corso del tempo.
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Anche la funzionalità dei test di verifica è particolarmente utile nel processo di apprendimento in quanto
permette di ricevere immediatamente la correzione del compito con la visualizzazione del commento alle
risposte errate. Contemporaneamente, l’insegnante può visualizzare sia il risultato ai test individuali sia
avere un quadro dei risultati a livello di classe, identificando gli argomenti più critici su cui soffermarsi in
fase di consolidamento.
Infine, una caratteristica distintiva della piattaforma riguarda il modello di gestione della privacy,
particolarmente delicato in considerazione dell’utilizzo anche da parte di bambini molto piccoli. La
soluzione adottata consiste nel collegare ad ogni alunno l’account di un genitore, di conseguenza, a
differenze di tutte le altre piattaforme destinate ai minori in cui viene registrato direttamente l’alunno, su
MaestraNatura la login dell’alunno è strettamente collegata a quella del genitore, che può monitorare
costantemente l’attività del figlio. Nel caso il genitore non sia in grado di svolgere questo compito, ad
esempio per mancanza di accesso alla rete, viene svolto direttamente dall’insegnante.
3.2 Empowerment
In comune con tutti i moderni metodi didattici, anche MAESTRANATURA fa riferimento ad un modello di
insegnante che non trasmette cattedraticamente conoscenze ma che supporta e facilita l’apprendimento,
indirizzando gli alunni sia a livello di gruppo classe che individualmente. Questo tipo di approccio richiede
empatia, autorevolezza e tempo da dedicare al dialogo con gli alunni, che la routine quotidiana tende ad
ostacolare. La tecnologia in questo contesto può aiutare ma la maggior parte degli insegnanti si scontra con
problemi di divario digitale sia dal punto di vista della strumentazione messa a disposizione della scuola sia
delle competenze informatiche personali.
3.2.a …degli insegnanti
Il metodo MAESTRANATURA, previo adeguato percorso formativo, ha l’obiettivo di semplificare il lavoro di
preparazione della lezione mettendo a disposizione un’ampia libreria di contenuti validati all’interno della
quale l’insegnante può costruire il percorso più idoneo per ogni classe e, se necessario, per ogni alunno.
Anche il processo di verifica dell’apprendimento risulta estremamente semplificato, generando un valore
reale per l’insegnante che ha più tempo da dedicare alla relazione con gli studenti, che nessuna
piattaforma e-learning potrà mai sostituire.
In generale, il metodo MAESTRANATURA propone un utilizzo equilibrato della tecnologia, che
automatizza processi a basso valore aggiunto e aumenta la qualità e la velocità di distribuzione delle
informazioni. Tuttavia, per molti insegnanti il livello di alfabetizzazione informatica è ancora molto basso e
necessitano di un affiancamento personalizzato, che spesso serve più a superare le resistenze all’utilizzo
delle ICT che non a gestire le reali difficoltà di accesso alla tecnologia. Infine, l’approccio sistemico-
costruttivista propone un’organizzazione dei contenuti molto diversa dal libro di testo tradizionale che
attrae ma disorienta l’insegnante, di conseguenza l’applicazione del metodo MAESTRANATURA richiede un
percorso di affiancamento da parte di uno specialista che supporti l’insegnante nella riprogettazione del
lavoro in classe. Normalmente due anni scolastici, con un incontro di programmazione al mese, sono
sufficienti per rendere autonomo l’insegnante sia nell’utilizzo del metodo che della piattaforma.
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3.2.b …degli studenti
Il metodo MAESTRANATURA mira ad uno sviluppo integrale della persona perseguendo sia lo sviluppo di
capacità cognitive sia di atteggiamenti positivi, che risultano sempre più importanti in un contesto in cui le
conoscenze sono a buon mercato e le competenze diventano rapidamente obsolete.
Dal punto di vista cognitivo, il metodo lavora secondo il modello costruttivista stratificando conoscenze sui
nuclei fondanti, che l’alunno è spinto a costruirsi interpretando la quotidianità attraverso tre semplici
domande chiave, facili da utilizzare anche per gli alunni del primo ciclo scolastico a cui il metodo è
indirizzato:
• “da dove viene” [origine];
• “a che cosa serve” [funzione];
• “come funziona” [organizzazione],
Il metodo lavora, altresì, sullo sviluppo di quattro capacità naturali nei bambini (rif. teoria del bambino-
scienziato di Gopnik) messe particolarmente in crisi dall’eccesso di digitalizzazione di tutti i processi
quotidiani:
• osservazione;
• manualità;
• verbalizzazione;
• immaginazione;
e punta allo sviluppo di ulteriori abilità, che perseguono l’obiettivo di aumentare l’autonomia dell’alunno
nella vita reale, quali:
• capacità di conoscere interconnettendo informazioni;
• capacità di esplorare un problema in maniera induttiva, deduttiva e sistemica;
• capacità di prevedere le conseguenze;
• capacità di pianificare e organizzare il lavoro;
• capacità di raggiungere un risultato con risorse limitate;
• capacità di modellizzazione;
• capacità di eseguire una ricetta;
• capacità di descrizione con parole e con immagini;
• pensiero computazionale.
Infine, il metodo MAESTRANATURA rafforza alcuni particolari atteggiamenti che risultano fondamentali in
un contesto caratterizzato da un costante mutamento di scenari, quali:
• curiosità, intesa come la capacità di guardare le cose da diverse prospettive, sapersi stupire,
prestare attenzione ai dettagli, ricercare significati, ricercare le cause e le connessioni, avere il
piacere di approfondire;
• coraggio, inteso come fiducia in sé stessi, capacità di imparare dai propri errori, capacità di
valutazione dei rischi;
• resilienza, intesa come capacità di affrontare e superare una difficoltà, tenacia, disponibilità a
migliorarsi, fiducia;
• condivisione, intesa come capacità di dialogare, imparare dagli errori degli altri, gratitudine;
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• rispetto, intesa come avere cura di sé, comprendere le esigenze degli altri e dell’ambiente,
rispettare i tempi prefissati, verificare la qualità del lavoro svolto;
• motivazione all’apprendimento, in termini di valorizzazione dell’impegno, autoefficacia, autostima.
3.3 Strumenti per la valutazione dell’efficacia
L’utilizzo della piattaforma con utenti registrati permette di effettuare misurazioni puntuali dell’efficacia
dell’intervento didattico, sia a livello di singoli studenti sia a livello di classi, neutralizzando eventuali effetti
distorsivi dovuti alla mutevole composizione delle classi, specie all’inizio della scuola secondaria di primo
grado, in cui in una stessa classe potrebbero trovarsi ragazzi che non hanno mai utilizzato il metodo e/o
ragazzi che hanno svolto un numero differente di moduli. Inoltre, questa modalità permette di valutare
l’efficacia del programma come sommatoria dei miglioramenti individuali e non a livello medio, che
sarebbe più difficile da interpretare. La raccolta dei dati avviene attraverso le score-card degli alunni, che
mantengono traccia di tutte le attività svolte (esercitazioni, test di verifica, ecc.).
Al termine della terza media ai ragazzi sarà somministrato un questionario elaborato secondo il metodo
PISA, analizzando i dati in serie storica per verificare la correlazione tra i risultati e il numero di moduli.
3.4 Conclusioni
MAESTRANATURA è un metodo originale sia per l’adozione dell’approccio sistemico come strumento
interpretativo della realtà sia per il modello analogico-digitale proposto, in cui alle persone sono destinate
attività profondamente umane (osservare, dialogare, pensare, apprendere, sbagliare, creare) e alle
macchine attività di supporto (elaborazione dati e distribuzione delle informazioni).
La piattaforma e-learning accompagna il processo didattico in tutte le fasi (programmazione, erogazione,
monitoraggio dei risultati) ma, dal punto di vista pratico, gli utenti vi accedono una o due volte al mese.
Infine, l’utilizzo della piattaforma permette di mantenere costantemente allineate le famiglie, innescando
un circolo virtuoso nella relazione alunno-genitore-insegnante.
Il metodo è costruito per raggiungere i risultati degli approcci didattici più efficaci semplificando tutto il
lavoro di programmazione, costruzione e revisione dei contenuti a carico degli insegnanti. Ovviamente
l’insegnante deve ricevere un adeguato percorso di formazione ma la sfida principale, in quanto incide
significativamente sui costi di implementazione del progetto, è la possibilità di disporre di una struttura di
supporto che da un lato supporta individualmente, seppur a distanza, l’insegnante alle prime armi con il
metodo e dall’altro garantisce la risoluzione delle piccole, frequenti problematiche di accesso tipiche delle
piattaforme informatiche.
3.4.a Vantaggi
• semplifica la programmazione didattica;
• riduce i tempi di preparazione della lezione;
• aumenta il tempo a disposizione per l’interazione con gli alunni;
• permette la creazione di percorsi personalizzati;
• permette il monitoraggio di tutte le fasi del processo didattico;
14
Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015
• facilita la valutazione dell’apprendimento dei singoli alunni e del gruppo classe;
• aumenta la leadership dell’insegnante;
• aumenta la collaborazione e l’integrazione all’interno della classe;
• favorisce l’apprendimento cooperativo;
• favorisce l’utilizzo del laboratorio;
• sviluppa il problem solving e rafforza le capacità di interpretazione della realtà;
• sviluppa un utilizzo consapevole delle ICT;
• contribuisce all’apprendimento della lingua inglese;
• integra le famiglie nel percorso didattico;
• richiede un utilizzo limitato di apparecchiature informatiche.
3.4.b Sfide
• richiede una totale revisione del metodo di lavoro;
• richiede un percorso di formazione specifico per il docente;
• richiede un team specializzato che affianchi a distanza l’insegnante nell’utilizzo del metodo e della
piattaforma almeno per i primi due anni;
• richiede un help desk di supporto agli utenti per la risoluzione delle problematiche tipiche di utilizzo
delle piattaforme web-based (problemi di login, browser, ecc.).

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Progetto MaestraNatura - background metodologico

  • 1. 1 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 Background metodologico del progetto MAESTRANATURA Il progetto MAESTRANATURA nasce nel 2010 con l’obiettivo di creare uno strumento innovativo per la didattica delle scienze rivolto alla scuola primaria e secondaria di primo grado basato su un approccio sistemico-costruttivista e metodologie didattiche in linea con il contesto di apprendimento che caratterizza l’attuale generazione di studenti. Alla fine del 2012, il progetto viene presentato all’Istituto Superiore di Sanità che decide di parteciparvi in quanto l’approccio proposto appare particolarmente idoneo per lo sviluppo di un percorso innovativo di educazione alimentare. A luglio del 2013 il progetto crea il proprio editore, MAESTRANATURA SRL, una start-up innovativa a vocazione sociale, nel quale confluiscono i contenuti e la piattaforma tecnologica sviluppata a supporto della distribuzione. L’Istituto Superiore di Sanità dispone gratuitamente e per qualsiasi utilizzo di tutti i contenuti prodotti nell’ambito del progetto. 1 Il paradigma sistemico-costruttivista 1.1 Approccio sistemico L’approccio sistemico è divenuto comune a tutte le scienze e le discipline che si riferiscono a contesti in cui sono determinanti le interazioni. Il quadro di riferimento è la teoria generale dei sistemi (von Bertalanfyy, Ashby) il cui perno sono i concetti di: sistema, totalità, interazione dinamica e organizzazione. L’interazione lega gli elementi di un sistema determinandone le proprietà (Bateson) ovvero un sistema non possiede proprietà in sé ma ne acquisisce continuamente in dipendenza del continuo interagire dei suoi componenti. In un ambito sistemico, le diverse forme di vita e l’uomo in particolare non sono visti come entità che agiscono/reagiscono ma come soggetti, in relazione con altri soggetti, che agiscono/interagiscono; ciò determina il passaggio da un’analisi basata su una casualità lineare di tipo causa-effetto ad una casualità circolare centrata sui processi di azione-retroazione (o feedback). In una visione sistemica, il contesto costituisce la matrice dei significati ovvero il contesto non è la cornice di un evento ma il risultato delle relazioni tra le componenti del sistema che contribuisce a definire il significato dell’evento stesso. In una prospettiva sistemica, il ruolo dell’insegnante è quello di “creatore di contesti” che favoriscono l’apprendimento e la scuola diventa il luogo dove, grazie alla reciproca influenza fra docenti e studenti, si impara a pensare, ad esercitare un giudizio critico e ponderato, ad esprimere un'opinione con ragionevolezza e rigore scientifico. 1.2 Approccio costruttivista L’approccio costruttivista considera il sapere come qualcosa che non può essere ricevuto in maniera passiva ma risulta dalla relazione attiva tra il soggetto e la realtà (Piaget, Bruner e altri). La realtà, in quanto oggetto della conoscenza, è definita dal continuo “fare esperienza” attraverso processi di interazione e di attribuzione di significati all’esperienza stessa.
  • 2. 2 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 Il termine costruttivismo si riferisce all’acquisizione progressiva di conoscenze che si stratifica su saperi già posseduti, organizzati in mappe cognitive che permettono agli individui di orientarsi e costruire le proprie interpretazioni. In quest’ottica, un ruolo nodale è giocato dai cd. “nuclei fondanti”, concetti fondamentali che ricorrono in vari punti di sviluppo di una disciplina e, di conseguenza, hanno valore strutturante e generativo di conoscenze. In una didattica di tipo costruttivista l’insegnante non è colui che trasmette un sapere preconfezionato ma colui che favorisce un contesto di apprendimento in cui il gruppo di studenti ha un ruolo centrale, è fortemente responsabilizzato e spinto ad intraprendere scelte dopo averle negoziate nell’ambito dei gruppi dei pari. L’insegnante, inoltre, ha l’importante ruolo di mettere in crisi le teorie ingenue, che costituiscono il background di ogni alunno, che spesso hanno qualcosa di corretto e “funzionano” nel quotidiano, quindi, per economicità cognitiva, gli studenti tendono a conservare e non sostituirle con conoscenze esperte. Questo obiettivo si raggiunge ponendo gli alunni fuori dalla propria “area di confort” sperimentando i limiti delle teorie ingenue attraverso continue occasioni di esercitazione e verifica. 2. Modelli di riferimento 2.1 Metacognizione Con metacognizione si indica la riflessione sulla propria capacità di apprendere, ovvero la capacità peculiare dell’essere umano di auto-osservarsi e riflettere sui propri stati mentali. L'approccio didattico metacognitivo è una modalità di insegnamento la cui finalità non è solo trasferire nozioni ma sviluppare nello studente la consapevolezza riguardo all'attività che sta svolgendo, spingendolo a domandarsi il perché la sta facendo, quando e in quali condizioni è più produttivo affrontarla. L’insegnante che utilizza un approccio metacognitivo opera su quattro livelli: • ad un primo livello fornisce agli alunni conoscenze generali sul funzionamento dei processi mentali, sui meccanismi che li rendono possibili e sulle difficoltà che possono limitarli (attenzione, percezione, vari tipi di apprendimento, stili di pensiero, ecc.); • ad un secondo livello le attività relative alla metacognizione sono indirizzate all'autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo, che include il riconoscimento da parte degli alunni dei propri punti di forza e dei propri limiti e che ha significativi impatti sull’autostima; • al terzo livello metacognitivo l’insegnante suggerisce agli studenti l'uso di strategie attive di autoregolazione dei propri processi conoscitivi per aumentare l’efficacia del proprio processo di apprendimento (una strategia di autoregolazione molto conosciuta è il problem solving); • al quarto livello si interviene sullo stile attribuzionale, ovvero sulla percezione che gli studenti hanno delle cause dei propri successi/insuccessi: impegno, abilità, facilità del compito, fortuna o aiuto esterno. Lo stile attribuzionale è detto anche “locus of control”, ossia il luogo da cui parte la responsabilità, esterno o interno di sé. Lo stile attribuzionale, l'autoefficacia e l'autostima costituiscono leve determinanti della motivazione ad apprendere.
  • 3. 3 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 2.2 Apprendimento cooperativo Un intervento didattico fondato sulla metacognizione si sviluppa naturalmente in un contesto di apprendimento cooperativo nell’ambito del gruppo dei coetanei (Comoglio). L’apprendimento cooperativo è una strategia didattica che ha l’obiettivo di coinvolgere tutti gli studenti della classe. Una classe cooperativa è un insieme di gruppi di studenti che lavorano contemporaneamente per raggiungere un obiettivo comune sia svolgendo un compito in parallelo e confrontando i risultati sia partecipando ad un percorso di attività che confluisce in un progetto più ampio a livello di classe. Questo tipo di approccio si può attivare fin dalla scuola primaria anche se il livello di coinvolgimento e di complessità delle attività che possono essere volte è correlato al livello di maturità degli alunni. Vantaggi: • migliora il senso di appartenenza degli studenti al gruppo classe; • permette il confronto tra pari sulle strategie di risoluzione dei problemi; • contiene l’ansia da prestazione; • aumenta la motivazione al raggiungimento degli obiettivi didattici; • aumenta l’integrazione e l’inclusione. Sfide: • esigenza di mantenere un clima di rispetto reciproco; • capacità di mettersi in gioco completamente, anche da parte dell’insegnante. Questo tipo di approccio didattico, per le sue caratteristiche, facilita l’inserimento di strumenti di ricerca basati sulle ICT. 2.3 Apprendimento esperienziale Nelle dinamiche di gruppo l’apprendimento nasce dal confronto tra le esperienze vissute dal gruppo e le conoscenze teoriche. In generale l’apprendimento è un processo nel quale si integrano l’esperienza e la teoria, l’osservazione e l’azione. Nel modello dell’apprendimento esperienziale (Dewey, Lewin, Piaget) la conoscenza è creata attraverso cicli che iniziano e terminano con l’esperienza concreta in un modello a spirale per cui ogni conoscenza si crea a partire da una precedente esperienza di cui è il risultato. L’impulso che dà avvio al processo di apprendimento, per alcuni autori, corrisponde alla motivazione. Kolb propone un modello particolarmente efficace per rappresentare l’apprendimento esperienziale basato su quattro fasi: • esperienza concreta; • osservazione riflessiva; • concettualizzazione astratta; • sperimentazione attiva.
  • 4. 4 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 Nel processo di apprendimento esperienziale gli allievi si pongono domande, sperimentano soluzioni, risolvono problemi, assumono un ruolo responsabile e sviluppano la loro creatività, sono impegnati intellettualmente, emozionalmente, socialmente. Questo coinvolgimento produce la sensazione che il compito di imparare sia davvero autentico. I risultati dell'apprendimento sono personali e sono la base per future esperienze di questo tipo, nelle quali comunque vengono sviluppate e coltivate le relazioni. Il processo formativo comprende la possibilità di imparare dalle conseguenze spontanee, dagli errori e dai successi delle varie esperienze vissute. Il ruolo dell’insegnante è quello di animatore, facilitatore e di guida per la risoluzione dei problemi. 2.4 Cono dell’apprendimento di Dale L’apprendimento ha una duplice natura: passivo e attivo.
  • 5. 5 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 Nell’apprendimento passivo rientrano attività come la lettura, l’ascolto di registrazioni audio, lezioni in aula, visione di film, ecc. e dimostra le più basse percentuali di memorizzazione. Nell’apprendimento attivo rientrano azioni come parlare in pubblico, tenere una lezione, costruire modelli e raccontare il risultato delle proprie esperienze e dimostra percentuali di memorizzazione estremamente elevate. 2.5 Classe rovesciata La classe rovesciata (Bergmann, Sams) è un modello di apprendimento misto che nasce dall’esigenza di rispondere ad un approccio alla conoscenza radicalmente trasformato dalla diffusione del web. L’idea è quella di invertire lo schema tradizionale di insegnamento e apprendimento, fatto di lezioni frontali /studio individuale / interrogazioni in classe, trasformando il tempo d’aula in uno spazio di lavoro e discussione dove si impara attraverso la condivisione e il confronto tra pari e con l’insegnante. In pratica, l’insegnamento rovesciato, si realizza in due fasi: • un lavoro a casa che, oltre al libro, sfrutta tutte le potenzialità dei materiali online come presentazioni, video, tutorial, ecc.; • un lavoro a scuola che ha l’obiettivo di applicare quanto appreso per risolvere problemi e svolgere esercizi pratici, prediligendo una didattica laboratoriale, socializzante e personalizzata. Il ruolo dell'insegnante ne risulta trasformato: il suo compito diventa quello di guidare l'allievo nell'elaborazione attiva e nello sviluppo di compiti complessi. Dato che la fruizione delle nozioni si sposta nel tempo passato a casa, il tempo trascorso in classe con il docente può essere impiegato per altre attività in un'ottica di pedagogia differenziata e apprendimento a progetto. Vantaggi: • valorizza l’indipedenza e la creatività degli alunni; • il tempo scuola è interamente utilizzato per l'applicazione e per il perfezionamento delle competenze; • si adegua alle esigenze di tutti: permette di dedicare più tempo agli studenti in difficoltà mentre il resto della classe lavora su problemi e progetti più complessi e permette di fare esercitare gli alunni più dotati grazie alla possibilità di assegnare attività diversificate; • sviluppa un utilizzo consapevole delle ICT. Sfide: • richiede una totale revisione del metodo di lavoro; • richiede al docente un training pedagogico e didattico; • richiede un aumento del lavoro preparatorio delle lezioni e dei tempi di correzione delle verifiche; • richiede significative conoscenze informatiche da parte dell’insegnante; • richiede di trovare una soluzione nei casi di mancanza di strumenti per accedere ad Internet.
  • 6. 6 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 2.6 Apprendimento ancorato L’apprendimento ancorato è un paradigma didattico che sottolineata l’importanza di collocare l’apprendimento all’interno di contesti reali di problem solving. L’ancoraggio si riferisce all’assemblaggio dei contenuti con riferimento ad un’immagine reale, di solito un video, che costituisce il contesto in cui risolvere il problema (Bransford). Questo tipo di didattica segue alcuni principi: • tutte le attività devono essere disegnate attorno ad un’ancora, che costituisce una specie di caso di studio o di situazione-problema; • il problema è presentato in forma narrativa e non solo con dati numerici, i materiali devono consentire un’esplorazione da parte dello studente (es: siti interattivi); • sono coinvolti contenuti complessi, affrontati attraverso interconnessione con sub-problemi e scenari multipli; • il contesto di apprendimento è generativo: gli studenti si identificano con il problema e si coinvolgono attivamente nella generazione di soluzioni; • lo studente non deve semplicemente risolvere il problema indicato, ma riflettere anche sui processi di pensiero necessari per arrivare alla soluzione. Vantaggi: • coinvolge tutti gli studenti sulla base di una comune conoscenza dell’argomento; • anche coloro che hanno difficoltà nella lettura possono partecipare alle attività in classe per gli aspetti visivi e pratici dell’attività; • facilita la comunicazione; • incoraggia l’approfondimento. Sfide: • richiede una totale revisione del metodo di lavoro; • richiede al docente un training pedagogico e didattico; • richiede un aumento del lavoro preparatorio delle lezioni; • richiede significative conoscenze informatiche da parte dell’insegnante; • richiede di trovare una soluzione ai casi di mancanza di strumenti per accedere ad Internet. 2.7 Modello di valutazione delle competenze Nella recente evoluzione del quadro normativo della scuola, sia a livello europeo che a livello nazionale, è stato introdotto il modello delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente che include: • competenze disciplinari-transdisciplinari, indicate come “traguardi di sviluppo” e riguardano contenuti, strumenti e metodi la cui padronanza è necessaria per l’esercizio di un determinato “saper fare”, indizio di un più complesso “saper essere”; • competenze trasversali, individuate anche come competenze chiave per la cittadinanza, che attraversano tutte le esperienze della vita e tutte le aree della conoscenza evidenziando un contesto di formazione, potenziamento ed esercizio che va dalla vita alla scuola, dalla scuola alla vita.
  • 7. 7 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 Per competenza, dunque, si intende un sapere combinatorio, intreccio di capacità e conoscenze, di abilità e atteggiamenti esercitato nell’ambito di un determinato contesto. Il contesto di esercizio delle competenze è uno dei fattori che concorre ad individuarne il livello. Di seguito le definizioni adottate nel modello per la valutazione delle competenze: • conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni (fatti, principi, teorie e pratiche, relative ad un ambito disciplinare) attraverso l’apprendimento; • abilità: indicano le capacità di applicare le conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti); • competenze: indicano la capacità di usare in un determinato contesto conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; il complesso delle competenze esprime la padronanza in termini di autonomia e responsabilità; • capacità: indicano un corredo ereditario e sottintendono la possibilità in nuce di fare qualcosa [le abilita ne indicano l’applicazione a seguito di esercizio, la competenza il compimento (provvisorio) dell’intreccio di conoscenze, abilità e capacità]; • atteggiamenti: indicano i processi mentali che determinano risposte emotive, sentimentali e comportamentali in relazione al contesto in cui l’individuo si trova; gli atteggiamenti sono alla base dei processi cognitivo-emotivi preposti alla conoscenza e all'orientamento nell'ambiente.
  • 8. 8 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 3. Il metodo MAESTRANATURA Il metodo MAESTRANATURA è un modello di apprendimento misto che fa riferimento ad un contesto caratterizzato da una ridondanza di informazioni e da una generalizzata accelerazione di tutti i processi, connessa alla diffusione del web; di contro, si assiste ad una crescente difficoltà di comprensione della realtà, evidenziata da una diffusione dei disturbi dell’apprendimento tra gli studenti e un analfabetismo funzionale che, in Italia, raggiunge il 47% della popolazione adulta (OCSE). Dunque, la metà degli adulti non è in grado di comprendere la complessità che li circonda e la stessa complessità travolge i bambini, che reagiscono con diverse patologie inerenti alla sfera cognitiva. Il metodo MAESTRANATURA identifica la risposta a questo scenario nell’approccio sistemico-costruttivista in cui l’interconnessione è la chiave attraverso cui interpretare la complessità. Affrontare un problema dal punto di vista sistemico significa anzitutto ricercare collegamenti con problemi simili in altri campi e, solo successivamente, approfondire le caratteristiche che rendono distintivo quel problema, seguendo uno schema a matrice che permette di semplificare senza banalizzare. Tale approccio, in condizioni di complessità, risulta particolarmente efficace, permettendo quell’apprendimento progressivo e autogenerativo tipico dell’approccio costruttivista. L’approccio sistemico risulta funzionale anche in una logica di apprendimento cooperativo, in quanto la cooperazione e l’integrazione sono le strategie più efficienti per i viventi per garantire la sopravvivenza (Capra). MAESTRANATURA è un metodo didattico che punta alla base del cono di apprendimento di Dale, per questo predilige tecniche di apprendimento attivo, condividendo strategie con la classe rovesciata e l’apprendimento ancorato. In generale, l’approccio didattico proposto da MAESTRANATURA parte sempre da un esplicito riferimento alla realtà, da cui anche il nome del metodo MaestraNatura perché la Natura è la vera Maestra. 3.1 Strumenti del metodo MAESTRANATURA è una piattaforma didattica che, al momento, contiene un percorso completo di biologia, chimica e fisica ancorato al cibo visto da tutte le sue molteplici prospettive. Il programma si compone di numerosi moduli tematici che rimappano, secondo un approccio sistemico, il curriculum di scienze del primo ciclo scolastico, integrando argomenti di storia, geografia e matematica. Il programma è frutto del lavoro congiunto svolto da: • un variegato gruppo di ricercatori, coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità; • specialisti in organizzazione, informatica e comunicazione; • 1200 insegnanti, distribuiti in 13 province appartenenti a 6 regioni pilota, che hanno sperimentato il progetto nel corso degli anni scolastici 2013-2014, 2014-2015 e 2015-2016. Il progetto è supportato da una piattaforma e-learning (www.maestranatura.org) organizzata in: • un’area pubblica che propone un percorso per famiglie di “chimica in cucina”; • un’area riservata, a cui accedono solo insegnanti che aderiscono alla sperimentazione, da cui è possibile sviluppare il percorso didattico vero e proprio.
  • 9. 9 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 3.1.a I contenuti Come accennato nel paragrafo precedente, al momento sulla piattaforma è disponibile un originale percorso di scienze della vita connesso ad un progetto sperimentale di educazione alimentare svolto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità che rielabora, secondo un approccio sistemico- costruttivista: • il 60% del programma di scienze della scuola elementare, • il 100% del programma di scienze della prima media, • il 50% del programma di scienze della seconda e terza media, • il 20% del programma di tecnologia della scuola media. In pratica, risultano esclusi tutti i contenuti inerenti al programma di scienze della terra e tecnologia dei materiali. I contenuti sono articolati in differenti strumenti e ruotano attorno a laboratori ed esercitazioni pratiche che attingono dall’estesa bibliografia internazionale di didattica delle scienze ma che sono stati selezionati e all’occorrenza riprogettati per semplificare al massimo il reperimento dei materiali e l’esecuzione al di fuori di laboratori attrezzati, di cui spesso le scuole non sono dotate. Tutti i moduli sono sviluppati in una logica di apprendimento ancorato e, per la scuola media, di classe capovolta, tuttavia, il ruolo della tecnologia non è preponderante in quanto la centralità del laboratorio
  • 10. 10 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 permette di limitare l’utilizzo della piattaforma web che, nei moduli più complessi, ricorre ogni due settimane circa. In relazione agli specifici obiettivi del programma di educazione alimentare, tutti i moduli prevedono il coinvolgimento delle famiglie, con diverse tipologie di attività in funzione dell’età degli alunni e delle finalità del modulo. In generale, i contenuti sulla piattaforma sono articolati in diversi strumenti: • unità didattiche visualizzabili online e offline sulla LIM e su qualsiasi altro schermo; • percorsi laboratoriali; • attività a casa supportate da appositi template per i compiti; • mappe concettuali; • test di verifica. I percorsi per le scuole medie sono integrati con una selezione di video del TED-ED, in lingua inglese con sottotitoli in italiano, su cui sono stati sviluppati appositi moduli didattici e test di apprendimento in italiano e in inglese. Infine, una menzione merita il processo di collaudo dei contenuti. In generale i contenuti didattici, sia quelli prodotti dagli editori privati che da gruppi di ricercatori, subiscono un processo di revisione limitato, che difficilmente può prevedere un’osservazione ampia e strutturata sull’utilizzo reale dei contenuti da parte degli insegnanti fino alla misurazione delle conoscenze ex-ante ed ex-post generate negli alunni. Viceversa, il programma MAESTRANATURA dedica particolare attenzione al processo di collaudo, revisionando costantemente i contenuti in relazione ai risultati didattici raggiunti nell’ambito dell’ampio campione di classi che partecipano alla sperimentazione. 3.1.b La piattaforma La piattaforma e-learning è stata sviluppata appositamente per il progetto MAESTRANATURA e ne ricalca le logiche. Tutte le funzionalità sono state definite in maniera partecipata con gli insegnanti che hanno aderito alla sperimentazione con l’obiettivo di adattarsi al livello medio di alfabetizzazione degli insegnanti e delle famiglie e alla limitata disponibilità di LIM, specie con accesso ad Internet. Tutto ciò ha richiesto un lunghissimo collaudo sull’interfaccia utente e lo sviluppo di funzionalità apposite capaci di mitigare il divario digitale sia delle scuole sia delle famiglie. Oltre alle tipiche funzionalità di una piattaforma e-learning (registrazione utenti, classe virtuale, upload e download di documenti, ecc.), il sistema è caratterizzato da speciali template per lo svolgimento dei compiti, che rendono la piattaforma unica a livello internazionale e che permettono di trasformare lo smartphone e il tablet in un vero e proprio strumento didattico. Le foto dei laboratori, che costituiscono il cuore del metodo MAESTRANATURA, possono essere caricate direttamente dallo smartphone o dal tablet con cui sono state scattate all’interno dei template di compito, quindi gli alunni inseriscono commenti alle foto e altri contenuti e il sistema impagina il compito generando un pdf che viene automaticamente inviato all’insegnante. Il flusso del compito si completa con l’assegnazione del voto da parte dell’insegnante e l’aggiornamento della score-card, che tiene traccia delle attività svolte e dei progressi di apprendimento di ogni singolo alunno nel corso del tempo.
  • 11. 11 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 Anche la funzionalità dei test di verifica è particolarmente utile nel processo di apprendimento in quanto permette di ricevere immediatamente la correzione del compito con la visualizzazione del commento alle risposte errate. Contemporaneamente, l’insegnante può visualizzare sia il risultato ai test individuali sia avere un quadro dei risultati a livello di classe, identificando gli argomenti più critici su cui soffermarsi in fase di consolidamento. Infine, una caratteristica distintiva della piattaforma riguarda il modello di gestione della privacy, particolarmente delicato in considerazione dell’utilizzo anche da parte di bambini molto piccoli. La soluzione adottata consiste nel collegare ad ogni alunno l’account di un genitore, di conseguenza, a differenze di tutte le altre piattaforme destinate ai minori in cui viene registrato direttamente l’alunno, su MaestraNatura la login dell’alunno è strettamente collegata a quella del genitore, che può monitorare costantemente l’attività del figlio. Nel caso il genitore non sia in grado di svolgere questo compito, ad esempio per mancanza di accesso alla rete, viene svolto direttamente dall’insegnante. 3.2 Empowerment In comune con tutti i moderni metodi didattici, anche MAESTRANATURA fa riferimento ad un modello di insegnante che non trasmette cattedraticamente conoscenze ma che supporta e facilita l’apprendimento, indirizzando gli alunni sia a livello di gruppo classe che individualmente. Questo tipo di approccio richiede empatia, autorevolezza e tempo da dedicare al dialogo con gli alunni, che la routine quotidiana tende ad ostacolare. La tecnologia in questo contesto può aiutare ma la maggior parte degli insegnanti si scontra con problemi di divario digitale sia dal punto di vista della strumentazione messa a disposizione della scuola sia delle competenze informatiche personali. 3.2.a …degli insegnanti Il metodo MAESTRANATURA, previo adeguato percorso formativo, ha l’obiettivo di semplificare il lavoro di preparazione della lezione mettendo a disposizione un’ampia libreria di contenuti validati all’interno della quale l’insegnante può costruire il percorso più idoneo per ogni classe e, se necessario, per ogni alunno. Anche il processo di verifica dell’apprendimento risulta estremamente semplificato, generando un valore reale per l’insegnante che ha più tempo da dedicare alla relazione con gli studenti, che nessuna piattaforma e-learning potrà mai sostituire. In generale, il metodo MAESTRANATURA propone un utilizzo equilibrato della tecnologia, che automatizza processi a basso valore aggiunto e aumenta la qualità e la velocità di distribuzione delle informazioni. Tuttavia, per molti insegnanti il livello di alfabetizzazione informatica è ancora molto basso e necessitano di un affiancamento personalizzato, che spesso serve più a superare le resistenze all’utilizzo delle ICT che non a gestire le reali difficoltà di accesso alla tecnologia. Infine, l’approccio sistemico- costruttivista propone un’organizzazione dei contenuti molto diversa dal libro di testo tradizionale che attrae ma disorienta l’insegnante, di conseguenza l’applicazione del metodo MAESTRANATURA richiede un percorso di affiancamento da parte di uno specialista che supporti l’insegnante nella riprogettazione del lavoro in classe. Normalmente due anni scolastici, con un incontro di programmazione al mese, sono sufficienti per rendere autonomo l’insegnante sia nell’utilizzo del metodo che della piattaforma.
  • 12. 12 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 3.2.b …degli studenti Il metodo MAESTRANATURA mira ad uno sviluppo integrale della persona perseguendo sia lo sviluppo di capacità cognitive sia di atteggiamenti positivi, che risultano sempre più importanti in un contesto in cui le conoscenze sono a buon mercato e le competenze diventano rapidamente obsolete. Dal punto di vista cognitivo, il metodo lavora secondo il modello costruttivista stratificando conoscenze sui nuclei fondanti, che l’alunno è spinto a costruirsi interpretando la quotidianità attraverso tre semplici domande chiave, facili da utilizzare anche per gli alunni del primo ciclo scolastico a cui il metodo è indirizzato: • “da dove viene” [origine]; • “a che cosa serve” [funzione]; • “come funziona” [organizzazione], Il metodo lavora, altresì, sullo sviluppo di quattro capacità naturali nei bambini (rif. teoria del bambino- scienziato di Gopnik) messe particolarmente in crisi dall’eccesso di digitalizzazione di tutti i processi quotidiani: • osservazione; • manualità; • verbalizzazione; • immaginazione; e punta allo sviluppo di ulteriori abilità, che perseguono l’obiettivo di aumentare l’autonomia dell’alunno nella vita reale, quali: • capacità di conoscere interconnettendo informazioni; • capacità di esplorare un problema in maniera induttiva, deduttiva e sistemica; • capacità di prevedere le conseguenze; • capacità di pianificare e organizzare il lavoro; • capacità di raggiungere un risultato con risorse limitate; • capacità di modellizzazione; • capacità di eseguire una ricetta; • capacità di descrizione con parole e con immagini; • pensiero computazionale. Infine, il metodo MAESTRANATURA rafforza alcuni particolari atteggiamenti che risultano fondamentali in un contesto caratterizzato da un costante mutamento di scenari, quali: • curiosità, intesa come la capacità di guardare le cose da diverse prospettive, sapersi stupire, prestare attenzione ai dettagli, ricercare significati, ricercare le cause e le connessioni, avere il piacere di approfondire; • coraggio, inteso come fiducia in sé stessi, capacità di imparare dai propri errori, capacità di valutazione dei rischi; • resilienza, intesa come capacità di affrontare e superare una difficoltà, tenacia, disponibilità a migliorarsi, fiducia; • condivisione, intesa come capacità di dialogare, imparare dagli errori degli altri, gratitudine;
  • 13. 13 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 • rispetto, intesa come avere cura di sé, comprendere le esigenze degli altri e dell’ambiente, rispettare i tempi prefissati, verificare la qualità del lavoro svolto; • motivazione all’apprendimento, in termini di valorizzazione dell’impegno, autoefficacia, autostima. 3.3 Strumenti per la valutazione dell’efficacia L’utilizzo della piattaforma con utenti registrati permette di effettuare misurazioni puntuali dell’efficacia dell’intervento didattico, sia a livello di singoli studenti sia a livello di classi, neutralizzando eventuali effetti distorsivi dovuti alla mutevole composizione delle classi, specie all’inizio della scuola secondaria di primo grado, in cui in una stessa classe potrebbero trovarsi ragazzi che non hanno mai utilizzato il metodo e/o ragazzi che hanno svolto un numero differente di moduli. Inoltre, questa modalità permette di valutare l’efficacia del programma come sommatoria dei miglioramenti individuali e non a livello medio, che sarebbe più difficile da interpretare. La raccolta dei dati avviene attraverso le score-card degli alunni, che mantengono traccia di tutte le attività svolte (esercitazioni, test di verifica, ecc.). Al termine della terza media ai ragazzi sarà somministrato un questionario elaborato secondo il metodo PISA, analizzando i dati in serie storica per verificare la correlazione tra i risultati e il numero di moduli. 3.4 Conclusioni MAESTRANATURA è un metodo originale sia per l’adozione dell’approccio sistemico come strumento interpretativo della realtà sia per il modello analogico-digitale proposto, in cui alle persone sono destinate attività profondamente umane (osservare, dialogare, pensare, apprendere, sbagliare, creare) e alle macchine attività di supporto (elaborazione dati e distribuzione delle informazioni). La piattaforma e-learning accompagna il processo didattico in tutte le fasi (programmazione, erogazione, monitoraggio dei risultati) ma, dal punto di vista pratico, gli utenti vi accedono una o due volte al mese. Infine, l’utilizzo della piattaforma permette di mantenere costantemente allineate le famiglie, innescando un circolo virtuoso nella relazione alunno-genitore-insegnante. Il metodo è costruito per raggiungere i risultati degli approcci didattici più efficaci semplificando tutto il lavoro di programmazione, costruzione e revisione dei contenuti a carico degli insegnanti. Ovviamente l’insegnante deve ricevere un adeguato percorso di formazione ma la sfida principale, in quanto incide significativamente sui costi di implementazione del progetto, è la possibilità di disporre di una struttura di supporto che da un lato supporta individualmente, seppur a distanza, l’insegnante alle prime armi con il metodo e dall’altro garantisce la risoluzione delle piccole, frequenti problematiche di accesso tipiche delle piattaforme informatiche. 3.4.a Vantaggi • semplifica la programmazione didattica; • riduce i tempi di preparazione della lezione; • aumenta il tempo a disposizione per l’interazione con gli alunni; • permette la creazione di percorsi personalizzati; • permette il monitoraggio di tutte le fasi del processo didattico;
  • 14. 14 Annamaria Gimigliano 1 dicembre 2015 • facilita la valutazione dell’apprendimento dei singoli alunni e del gruppo classe; • aumenta la leadership dell’insegnante; • aumenta la collaborazione e l’integrazione all’interno della classe; • favorisce l’apprendimento cooperativo; • favorisce l’utilizzo del laboratorio; • sviluppa il problem solving e rafforza le capacità di interpretazione della realtà; • sviluppa un utilizzo consapevole delle ICT; • contribuisce all’apprendimento della lingua inglese; • integra le famiglie nel percorso didattico; • richiede un utilizzo limitato di apparecchiature informatiche. 3.4.b Sfide • richiede una totale revisione del metodo di lavoro; • richiede un percorso di formazione specifico per il docente; • richiede un team specializzato che affianchi a distanza l’insegnante nell’utilizzo del metodo e della piattaforma almeno per i primi due anni; • richiede un help desk di supporto agli utenti per la risoluzione delle problematiche tipiche di utilizzo delle piattaforme web-based (problemi di login, browser, ecc.).