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IN CONTESTI AD ALTA
COMPLESSITA’ ED INCERTEZZA
… benvenuti nel XXI secolo !
TruEconomy Consulting
Roberto Crippa, Director Italian Operations
Bologna, 09.04.2011
TruEconomy Consulting – The Supply Chain Experts
2. Benvenuti nel XXI Secolo…
Egypt, 28.01.11
Japan, 11.03.01
2
TruEconomy Consulting – The Supply Chain Experts
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3. due facce della stessa medaglia
SUPPLY CHAIN RESILIENZA DI
RISK MANAGEMENT SUPPLY CHAIN
(RE)INGEGNERIZZAZIONE DEL NETWORK
3
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4. la resilienza di Supply Chain
capacità di “assorbire” le conseguenze di cambiamenti significativi ed
improvvisi, ristabilendo una condizione di soddisfacente equilibrio
10 6
8 5
4
6
3
4
2
2 1
0 9 0 9
1 7 1 7
2 2
3 5 3 5
4 4
5 5
6 3 6 3
7 7
8 8
9 1 9 1
10 10
BASSA RESILIENZA ALTA RESILIENZA
4
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5. “Rischio”: definiamo il termine…
RISK IS THE POTENTIAL THAT A
RISK IS THE EFFECT OF UNCERTAINTY
CHOSEN ACTIVITY WILL LEAD TO AN
ON OBJECTIVES
UNDESIRABLE OUTCOME ISO 31000 -Risk management
Oxford English Dictionary
PROBABILITA’ OBIETTIVI
IMPATTO
5
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6. l’area del Risk Management
HI
CONOSCENZA DELL’IMPATTO SUL BUSINESS
AREA DELLA AREA DEL
INCERTEZZA RISK MANAGEMENT
AREA DELLA AREA DELLA
IGNORANZA AMBIGUITA’
LO CONOSCENZA DELLA PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO HI
6
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7. quali rischi gestire?
HI
4 3
IGNORARE?
IMPATTO SUL BUSINESS
GESTIONE
GESTIONE
“STRATEGICA”
“STRATEGICA”
DEL RISCHIO
DEL RISCHIO ?
1 2
GESTIONE
IGNORARE “TATTICA”
DEL RISCHIO
LO PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO HI
7
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8. classificare i rischi: una tassonomia
ENDOGENI –(parzialmente) governabili dagli Attori della Supply Chain
Relazioni Struttura di Supply Chain Prodotto/Processo
– collaborazione “a monte” – nodi Source – utilizzo/allocazione capacità
– collaborazione “a valle” – nodi Make – (in)flessibilità
– forza relativa – nodi Deliver – (non) qualità
– … – costi di trasporto – obsolescenza
– Lead Time di trasporto – struttura di prodotto
– … – processi manifatturieri
– dipendenza tecnologica
Dinamiche di Supply Chain – …
– (in)accuratezza previsioni
– propagazione eventi
– visibilità di Supply Chain
– …
ESOGENI –fuori dal controllo degli Attori della Supply Chain
Forza Maggiore Governo Finanza/Economia
– disastri naturali – normative e leggi – tassi di cambio
– conflitti sociali – dazi Import/Export – accesso al Credito
– incendi, incidenti – tassazione – cicli economici
– guerra, terrorismo – … – disponibilità/costi energia
– … – disponibilità/costi mat. prime
– …
8
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9. Risk Management: le scelte
rifiuto
accettazione
mitigazione
– Postponement
– Differenziazione delle Fonti
– Differenziazione degli Impieghi
– Condivisione del Rischio
– Ridondanze mirate TEMPO COSTO
– Prevenzione
– …
Fontee: Crippa R, Larghi L, Gestione del Rischio di Supply Chain: moda o sostanza? , Quaderni di Management nr, 41, sep-oct 2009
9
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10. Risk Management: un approccio strutturato
1 definizione del perimetro di riferimento
2 identificazione dei rischi da considerare
(esogeni, endogeni)
3 selezione delle aree di intervento
(quali rischi gestire?)
4 modellazione degli elementi di rischio
(Strategic Network Design, System Dynamics)
5 selezione delle strategie generiche di Risk Mitigation
(postponement, ridondanza, differenziazione, prevenzione…)
6 contestualizzazione delle strategie di Risk Mitigation
7 valutazione dei trade-off e decisioni
Fontee: Crippa R, Larghi L, Gestione del Rischio di Supply Chain: moda o sostanza? , Quaderni di Management nr, 41, sep-oct 2009
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11. Risk Management: le difficoltà iniziali
1 urgenza
2 disponibilità di strumenti di supporto
3 composizione del Team di Lavoro
4 disponibilità di misure condivise
Fontee: Crippa R, Larghi L, Gestione del Rischio di Supply Chain: moda o sostanza? , Quaderni di Management nr, 41, sep-oct 2009
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12. Strategic Network Design: cosa è ?
Lo Strategic Network Design è il processo di
ingegnerizzazione di un network atto a soddisfare i requisiti
strategici di business al fine di:
conseguire flessibilità, agilità, resilienza nella Supply Chain
supportare le strategie di gestione e mitigazione del rischio
affrontare improvvisi cambiamenti di mercato/scenario
Tipiche scelte strategiche affrontate:
up/downsizing
politiche Make vs. Buy
gestione della varietà (offerta e prodotta)
merger & acquisition
introduzione di Nuovi Prodotti / penetrazione in nuovi Mercati
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13. la rilevanza del Network Design
La progettazione del Network è fondamentale per
esplorare, capire e quantificare
soluzioni, alternative e conseguenze
in contesi di supply chain
altamente complessi, multi-variati ed
in rapido cambiamento
Delivery Service
Node Center
?
Demand Source
Dynamics Node
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14. Strategic Network Design
BREVE TERMINE MEDIO TERMINE LUNGO TERMINE
CONTINGENCY PLANNING GLOBAL S&OP CONFIGURAZIONE DEL NETWORK
MANIFATTURA/CAPACITÀ MANIFATTURA/CAPACITÀ MANUFACTURING
Come far fronte ad accadimenti Dove produrre/acquistare e Make vs Buy; Make-dove;
imprevisti nel network dove/quando (dis)investire in Buy-dove
capacità
SCORTE/DISTRIBUZIONE SCORTE/DISTRIBUZIONE DISTRIBUZIONE
Da dove distribuire, in funzione Quante scorte generare Quanti CEDI e dove
delle caratteristiche del network e Dove posizionare le scorte Quanti Regional Warehouse e dove
della localizzazione della Domanda Quanto/dove distribuire
NEW PRODUCT INTRODUCTION TRASPORTO
Come sincronizzare Manifattura e Quali modalità di trasporto
Distribuzione per supportare il processo Quali direttrici
di Introduzione Nuovi Prodotti
PIANIFICAZIONE DI SCENARIO PIANIFICAZIONE DI SCENARIO PIANIFICAZIONE DI SCENARIO
Tassi di cambio Tassi di cambio Tassi di cambio
Dazi di import/export Dazi di import/export Dazi di import/export
Costi di trasporto Costi di trasporto Costi di trasporto
Costi di produzione/acquisto Costi di produzione/acquisto
Trend di Domanda Trend di Domanda
Variazioni di volume e/o mix Variazioni di volume e/o mix Variazioni di volume e/o mix
Variabilità della Domanda Variabilità della Domanda Variabilità della Domanda
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15. strumenti di SND: look and feel
Plant, Supplier
Distribution Center
Regional Warehouse
Links, Lanes
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16. un caso applicativo
DIVISIONE COMPARTO HI-TECH
• Domotica/Building automation
• Forte tasso di lancio nuovi Prodotti
• Penetrazione/crescita su Nuovi Mercati
definizione del “Rischio di Supply Chain”
valutazione azioni di Risk Mitigation
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17. lo schema generale di lavoro
determinazione
azioni di
4 riduzione rischi
“endogeni”
1 2
Analisi valutazione
“Perimetro di codici ad
“Rischio Globale”
Offerta” Alto Rischio
Cat. Log. Estesa
esame stima
definizione
caratteristiche potenziali di
Servizio atteso
della Domanda crescita imprevista
esame
struttura di
Prodotto
esame
struttura di determinazione determinazione determinazione
Catena Logistica Scorte di Sicurezza Livello Fisiologico ridondanze “mirate” 3
e processi manif. (PF e Materiali) di Stock (scorte, capacità)
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18. le Aree di esame
2 Area Prodotto
1 Area Domanda
3 Area Manufacturing
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19. Area Domanda: il Modello di Rischio
+
“prodotto
mercati di
centralità globale”
commercializz.
nell’Offerta
+
+ - -
volumi di
prodotti Domanda
alternativi
- RISCHIO -
+ DOMANDA
- +
+ variazioni di
frequenza - Domanda
della Domanda (Ciclo di Vita)
+
regolarità + -
aspettative
della Domanda Servizio +/-
STRUTTURA DEL CATALOGO STRUTTURA DELLA DOMANDA DINAMICHE DELLA DOMANDA
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20. il Rasoio di Occam (XIV sec.)
Pluralitas non est ponenda sine neccesitate
Frustra fit per plura quod potest fieri per
pauciora
Entia non sunt multiplicanda praeter
necessitatem quando non serve
Non supporre pluralità
E’ inutile fare con più quanto si può fare con meno
Non aggiungere elementi al di là del necessario
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21. Area Domanda: il Modello semplificato
“prodotto
centralità globale”
nell’Offerta
+ - volumi di
prodotti Domanda
alternativi
- RISCHIO -
DOMANDA
- +
variazioni di
frequenza - Domanda
della Domanda (Ciclo di Vita)
regolarità
della Domanda
STRUTTURA DEL CATALOGO STRUTTURA DELLA DOMANDA DINAMICHE DELLA DOMANDA
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22. Area Prodotto: il Modello di Rischio
+
numerosità numerosità
complessità componenti tecnologie
di Prodotto impiegate
+
+?
disponibilità
+ + tecnologie
componenti
alternative
specifici
+ RISCHIO
+
PRODOTTO +?
+ + utilizzo
tasso di - tecnologie
obsolescenza critiche/nuove
“arretratezza” competenza
-?
su Learning tecnologica
Curve -
STRUTTURA DI PRODOTTO TECNOLOGIE CONTENUTE
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23. Area Manufacturing: il Modello di Rischio
+?
disponibilità
solidità
Source
affidabilità Fornitori
alternative
+
Fornitori
disponibilità
capacità
grado di - - - produttiva
organizzazioni
Fornitori - RISCHIO
-
lontananza
MFG +? Source
+
+?
complessità + +
dei flussi numerosità
+
Nodi attivi
+
+
presenza di
“ricircoli” Lead Time
+
+
PARCO FORNITORI FLUSSI MANIFATTURIERI NETWORK MANIFATTURIERO
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24. il risultato finale: indice di Rischio globale
3 Area Manufacturing
CLASSE DI
RISCHIO
2 Area Prodotto
(A=Alto Rischio)
1 Area Domanda
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25. il potenziale di crescita imprevista (1/2)
LO 10x (+1.000%)
Domanda, Fabbisogno
Produzione/Acquisto
RISCHIO “A”
CLASSE DI
ME 2x (+100%)
HI +15%
t
t0
PREVEDIBILITA’ DELLA DOMANDA
BASSA
LO Domanda tendenzialmente imprevedibile, caratterizzata da forti e frequenti discontinuità, su volumi complessivi
generalmente contenuti. Difficoltà nel valutarne il trend
MEDIA
ME Domanda “accettabilmente” regolare se misurata su ampi orizzonti temporali, ma con andamento altalenante/presenza
di picchi se misurata su orizzonti temporali più ristretti. Volumi generalmente non stabili (crescita o decremento)
ALTA
HI Domanda strutturalmente regolare. Volumi generalmente alti e stabili
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26. il potenziale di crescita imprevista (2/2)
VALORE
FAM. «B»
+30%
FAM. «A»
+63%
BASELINE SCENARIO POT. (*)
(*) Lo Scenario “potenziale” rappresenta il caso-limite in cui tutti gli incrementi imprevisti dovessero verificarsi
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27. le ridondanze “mirate” (1/2)
area di rischio
Scorte di
Materiali +
Accordi subcontracting
rapido
Scorte di
Prodotto
Domanda, Fabbisogno
Produzione/Acquisto
Finito
incremento
di Fabbisogno
Lead Time di
adeguamento capacità (*) t1
t
Lead Time di approvvigionamento
t0 t2
(*) adeguamento turni, subcontracting, etc.
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28. le ridondanze “mirate” (2/2)
P7A_PRE01*
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29. conclusioni
29
TruEconomy Consulting – The Supply Chain Experts
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30. approcci complementari (1/2)
dinamiche
ELIMINAZIONE SPRECHI GESTIONE INCERTEZZA
MIGLIORAMENTO MIGLIORAMENTO
INCREMENTALE DISCONTINUO
DAL BASSO DALL’ ALTO
AGILE THINKING
LEAN THINKING
incertezza
variabilità
t
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31. approcci complementari (2/2)
NETWORK PLANNING NETWORK (RE) DESIGN
GOVERNARE PROGETTARE LA RESILIENZA
(pianificare, ottimizzare) (gestire l’incertezza)
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32. attenzione all’ “Imbuto Nero” !
Hi
BENEFICI
Lo
Lo t
SFORZI
Hi
DEFINIRE UNA ROADMAP
DEFINIRE UN MIX BILANCIATO DI PROGETTI
MANTENERE LA ROTTA
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33. rcrippa@trueconomy.com
TruEconomy Consulting BV
Headquarters
Stationsstraat 2, 4001 CE –Tiel (The Netherlands)
Phone: +31 (0)344 713000 - Fax: +31 (0)344 713025
www.trueconomy.com
Italian Operations
Strada Cavalli 42, 28835 - Feriolo di Baveno (VB)
Tel: +39 0323 280811 - Fax: +39 0323 2808110
www.trueconomy.it
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