3. Relatori
Per le aziende
Antonello Puggioni, amministratore delegato di
Performance in Lighting
Elisabetta Masotto, responsabile della cooperativa
Aribandus
Per il sindacato
Massimiliano Nobis, segretario regionale FIM CISL
Coordina l’incontro Diego Zardini, parlamentare PD
Saluti di Luca Falezza, segretario Circolo PD VII Verona
Verona, 9/2/2018 3
4. 4
La legge 28 dicembre 2015, n. 208 ha ridisegnato il Welfare
aziendale, modificando il T. U. delle imposte dei redditi, a vantaggio
dell’impresa e dei lavoratori e loro familiari (detassazione,
decontribuzione, estensione della platea dei benefit e servizi)
La legge 11 dicembre 2016 n. 232 amplia l’utilizzo del premio di
produttività e rafforza gli strumenti a sostegno della maternità come
miglioramento della conciliazione famiglia lavoro. Aumenta il limite
per la detassazione sui premi di risultato da 2mila euro a 3mila ed il
tetto del reddito del lavoratore per avere la tassazione agevolata da
50mila a 80mila. Estende il ventaglio dei servizi.
La legge 27 dicembre 2017 n. 205 prevede l’esclusione dal
reddito di lavoro delle spese sostenute per l’acquisto degli
abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e
interregionale del dipendente e dei familiari.
Normativa di riferimento
Verona, 9/2/2018
5. Che cosa è il welfare aziendale?
Il Welfare aziendale è l’insieme dei benefit e servizi
realizzati dalle aziende a sostegno dei dipendenti.
Gli interventi operano in diversi ambiti al fine di
migliorare la qualità della vita privata e lavorativa
dei dipendenti.
Il Welfare aziendale ha potenzialità di sviluppo
enormi e svolge un ruolo di primo piano di
integrazione con il welfare pubblico e rappresenta
un pilastro aggiuntivo di protezione sociale.
5Verona, 9/2/2018
6. 6
«Le prestazioni più richieste dai lavoratori sono quelle
legate alla sanità (indicate dal 53,8% degli occupati) e alla
previdenza integrativa (33,3%), cioè welfare propriamente
detto. Seguono buoni pasto e mensa aziendale (31,5%),
trasporto da casa al lavoro (23,9%), buoni acquisto e
convenzioni con negozi (21,3%), quindi asilo nido, centri
vacanze, rimborsi per le spese scolastiche dei figli (20,5%),
che però sono al primo posto delle preferenze per il 24,6% delle
famiglie con figli minori, evidentemente non supportate dal
pubblico.
Rapporto Censis - Eudaimon
Verona, 9/2/2018
7. 7
Motivi per realizzare il Welfare
Verona, 9/2/2018
Aumentare il potere d’acquisto reale dei dipendenti.
Incrementare la produttività aziendale ed i risultati di
impresa, riducendo assenteismo, turnover, sprechi ed
inefficienze.
Utilizzare i vantaggi fiscali a favore dei dipendenti e delle
aziende.
Migliorare i rapporti tra l’azienda, i sindacati ed i lavoratori
(relazioni industriali) a vantaggio del clima aziendale.
Migliora la capacità di attrarre e trattenere le migliori
risorse umane.
8. 8
Tipologie di Welfare
VOLONTARIO
L’azienda destina liberamente
un budget per il welfare a
favore dei dipendenti oppure di
categorie omogenee
integrando la retribuzione
base.
Verona, 9/2/2018
ACCORDO AZIENDALE DI
SECONDO LIVELLO
Attraverso l’accordo vengono
stabiliti beni e servizi in
sostituzione del premio di
produttività o di alcune parti
della retribuzione
AGEVOLAZIONI FISCALI
E CONTRIBUTIVE PER
L’AZIENDA E PER I
DIPENDENTI
9. 9
Il Quotidiano del lavoro 18/10/2017 di Claudio Tucci
«C’è sempre più «welfare aziendale» nei contratti di secondo
livello depositati presso il ministero del Lavoro: le intese attive,
aziendali e territoriali, che prevedono misure dall’assistenza alla
previdenza complementare, dal tempo libero all’istruzione dei figli,
hanno raggiunto quota 4.333 (+309 accordi rispetto ai 4.024
censiti a metà settembre)». Il Welfare è stato incentivato
dall’accordo siglato a luglio 2016 tra Confidustria e Cgil, Cisl, Uil
per “estendere” i premi di risultato nelle imprese più piccole e dalla
Legge di Bilancio del 2017.
Risultati del Welfare aziendale
Verona, 9/2/2018
10. 10
Il Sole 24 Ore 28/8/2017 di Francesca Barbieri
«Nelle grandi aziende italiane, si diffondono le piazze virtuali del
welfare: i dipendenti entrano in una piattaforma telematica e,
nell’ambito di un plafond, sono liberi di scegliere il servizio che
più interessa: un asilo nido, una polizza sanitaria, una palestra,
un viaggio di formazione all’estero, un piano di previdenza
complementare o l’abbonamento ai mezzi pubblici.
Il Corriere della Sera 27/11/2017 di Luisa Adani
«Il numero di pmi che ha introdotto politiche di welfare nel giro di
un anno è raddoppiato …. passando dal 9,8% al 18,3% …
correlazione fra dimensione aziendali e azioni di welfare: i tassi di
iniziativa passano dal 23,7% nelle realtà con meno di 10
dipendenti al 72,4% di quelle che ne hanno fra i 101 e i 250.
Verona, 9/2/2018
11. 11
La polverizzazione dimensionale delle aziende impone
alcune scelte per ampliare la dimensione del Welfare.
Occorre mettere in atto dei processi e strumenti di
riaggregazione tra aziende sul territorio. Le grandi e medie
imprese sono nelle condizioni finanziarie ed organizzative di
realizzare il Welfare. Per tale motivo occorre incentivare
un’ampia offerta di servizi di Welfare e una comunità
interaziendale tra grandi e piccole aziende nel territorio al fine
di superare la pericolosa frammentazione ed estendere la
dimensione dei dipendenti che usufruiscono del Welfare
aziendale.
Se tutti i dipendenti del settore privato godessero del
welfare, questo arriverebbe ad un valore di 21 miliardi, circa
una mensilità di stipendio in più all’anno.
Dall’Azienda al Territorio
Verona, 9/2/2018
Dall’Azienda al Territorio
12. Verona, 9/2/2018 12
Lombardia: La regione nel 2010 ha favorito la conciliazione vita-
lavoro ed il sostegno della partecipazione delle donne al mercato
del lavoro, ha realizzato le reti territoriali di conciliazione ed ha
finanziato progetti di Welfare aziendale per le PMI.
Piemonte: L’iniziativa della regione, inserita nell’Atto di Indirizzo
sull’innovazione sociale del 2017, si rivolge alle PMI, ha inteso
favorire, grazie alla programmazione di fondi europei, la
conciliazione vita-lavoro, la diffusione di esperienze di welfare
interaziendale e territoriale e l’occupazione femminile.
Veneto
La Regione Veneto non ha adottato alcun provvedimento organico
a sostegno del Welfare e non esiste al momento alcuna iniziativa
regionale che si muove in tale direzione. Si è limitata a costituire
una nuova società «Veneto Welfare» che gestisce l’attività di
promozione e informazione sui fondi pensione e sanità.
Regioni a sostegno del Welfare