4. Dati «duri»
Dati «soft»
SCENARIO DI RIFERIMENTO
Sistema
produttivo
(80%)
Pattuglia
esportatori
(20%)
Fine della caduta nel
terzo trimestre 2013
Miraggio della
domanda estera
4
20. BANCA D’ITALIA (Rapporto Marche 2013)
20
«L’economia marchigiana è risultata particolarmente esposta alla crisi
iniziata nel 2008. Vi hanno concorso la spiccata vocazione industriale,
la notevole diffusione di imprese subfornitrici di piccola dimensione e
la specializzazione produttiva»
«Sono soprattutto comparti a basso contenuto tecnologico
(abbigliamento, tessile, calzature) a guidare la crescita delle
esportazioni»
«Gli investimenti delle imprese sono diminuiti. In assenza di un
miglioramento delle condizioni per investire, i piani delle aziende
non prefigurano una ripresa del processo di accumulazione del
capitale»
«A differenza di quanto osservato nel resto del paese, dove le
condizioni lavorative si sono deteriorate soprattutto per i lavoratori
con bassi livelli di istruzione, in regione il peggioramento è risultato
diffuso, indipendentemente dal titolo di studio posseduto»
1
2
3
4
22. 22
UNA MAPPA DEI «NODI» DELLE MARCHE
Gap globalità
Specializzazione non intelligente
Gap innovativo
Fiducia e solitudine
Da «sviluppo senza fratture» a «fratture
senza sviluppo»?
Da
«sviluppo
senza
fratture» a
«fratture
senza
sviluppo»?
23. 23
UNA MAPPA DEI «PERCORSI»
Da «sviluppo senza fratture» a «fratture
senza sviluppo»?
«Aprire» mercati interni per beni di interesse collettivo
(casa, ambiente, sicurezza, rifiuti)
«Sostenere» il percorso innovativo delle imprese, ampliando la platea di quelle
che per condizioni strutturali non riescono a rivolgersi a mercati esteri
«Puntare» su innovazione di rottura per una nuova specializzazione
intelligente a livello internazionale
«Favorire» processi di collaborazione tra imprese e integrazione tra settori
«Ricostituire» le condizioni per investire
(formazione, ambiente, qualità)
30. Redistribuzione = Crescita
Dai beni privati ai beni di interesse collettivo
Politiche normative rivolte ai luoghi che abitiamo
Città in cerca di economie, ma economie in cerca di città
Occasione europea
UN «NUOVO» SVILUPPO POSSIBILE
30
32. Nuovi scenari demografici («suburbanizzazione») e mutamenti
nella mobilità («confini mobili»)
Città tradizionali vs città reali
«Sovracapitalizzazione» edilizia privata («scarsa qualità»)
«Sottocapitalizzazione» spazi funzionali (verde) e connettività
(trasporti, infrastrutture, banda larga)
Valorizzazione «centri storici», ma anche di altri «centri vitali»
(aree simbolo, aree degradate, etc)
Attrattività capitali e qualità urbana
32
SFIDE «VOCAZIONALI» DELLE CITTA’
37. Privato Riqualificazione
dell’esistente
Nuove soluzioni
abitative per nuova
domanda
Pubblico Rifunzionalizzazione
patrimonio
Nuove forme di
valorizzazione
sociale
Privato-
sociale
Rigenerazione
urbana
Ricucitura e
connessione di
«pezzi» di città
37
UNA MAPPA DI RILANCIO URBANO (target)
38. Appalto
tradizionale
Tempi lunghi e
regole restrittive
Sviluppo e
finanziamento
progetti
Pubblico-
Privato
Attrattività e
tempi
investimento
Equilibrio
interessi e
governance
Strumenti
europei
Complessità Cofinanziamento
38
UNA MAPPA DI RILANCIO URBANO (strumenti)
40. 40
RISORSE FINANZIARIE
Mancano o vengono male impiegate?
Come qualificare la spesa pubblica?
Mettere nelle condizioni alcuni Comuni di
spendere per cogliere delle opportunità!
Manifestazioni
di partenariato
Risveglio degli
«spiriti
animali»
41. Riqualificazione urbana Energie rinnovabili
Investimento 23,9 miliardi di € (in tre anni)
220 miliardi di € totali dal 2008
al 2030 (10 miliardi di € l'anno)
Occupazione attivata 382.000 130.000
Risparmio energetico 0,75 miliardi di € l'anno 1,86 miliardi di € l'anno
Effetti sul PIL
+4,96% in 10 anni
con stimolo fiscale
+2,2% nel 2030
Effetti sull'import Irrilevante
8,4 miliardi di € verso Germania
e Cina per componentistica
41
SPESA PUBBLICA A CONFRONTO
43. SENTIMENTI POST-INFARTO
43
«Infarto» provocato dal malfunzionamento del «cuore» e dagli
stili/comportamenti di vita
SMARRIMENTO
SFIDUCIA
RABBIA
94,5%
FAMIGLIE non
riescono a far
quadrare il bilancio
a fronte di un
imprevisto
GESTIONE
VULNERABILITÀ
DEPRESSIONI
47. 47
USCITA «ILLUSORIA»: EURO
Crisi economica, sfiducia istituzioni, propaganda elezioni europee
Tempi: come gestire la transizione con il rischio di fuga dei capitali?
Svalutazione: effetti di breve (competitività, produzione, occupazione)
e medio periodo (inflazione, costo del debito, «collasso»)
Debito pubblico: si svaluta il pregresso ma quanto «costerebbe»
indebitarsi?
Competitività: costo o valore aggiunto per unità di prodotto?
48. 48
USCITA «REALE»: CREDITO E DOMANDA
• Necessità di allentare il vincolo alle
imprese è un fattore di competitività
CREDITO
• Potere d’acquisto delle famiglie è arretrato
al 1998: diseguaglianze e impoverimento
• Miraggio della domanda esteraDOMANDA
• Strutturali, per migliorare fattori
contestuali e di produttività
• Si devono fare, ma diventano inefficaci
senza domanda
RIFORME
50. 50
USCITA «2.0»: QUALE NUOVA IDEA DI SVILUPPO?
NEO
STATALISMO
Ai servizi pensa lo
Stato
Terzo settore come
«stampella del
pubblico»
NEO
LIBERISMO
Ai servizi pensa il
Mercato
A recuperare i
«danni» del
mercato ci pensa la
Filantropia
ECONOMIA
CIVILE
«Complementarietà
strategica»: Stato,
Mercato, Società
Civile
Società CON il
mercato e non
società DI mercato;
Stato ‡ Pubblico
51. 51
ECONOMIA CIVILE: QUALI PRINCIPI FONDANTI?
Economia
politica
Polis greca
«Escludente»
Scambio e
redistribuzione
Economia
civile
Civitas romana
«Includente»
Reciprocità
52. 52
ECONOMIA CIVILE: QUALE MERCATO?
Imprese
capitalistiche
«For profit»
Riesce ad
assorbire solo
70% forza lavoro
Imprese civili
VA ma finalità
«non profit»
Obiettivo «piena
occupazione»
53. 53
«La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel
fuggire dalle vecchie»
(J.M. KEYNES)