2. L’ ANTEFATTO - 12 NOVEMBRE 2003: alle 10:40 ora locale, un camion cisterna
pieno di esplosivo si lancia contro l’ingresso della base italiana “Maestrale” MSU
(Multinational Specialized Unit) posta nella località di Nassiriya, nel settore
iracheno di pertinenza del nostro contingente militare. L’esplosione del deposito
munizioni della base provoca la morte di 28 persone, 19 italiani e 9 iracheni. Le
vittime italiane sono 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e due civili (il
cooperante internazionale Marco Beci e il regista Stefano Rolla). Ferite in totale
58 persone, tra cui altri 19 militari dell’Arma. Nelle settimane che seguono i
sospetti cadono sul gruppo qaedista guidato da Abu Mus’ ab al
Zarkawi, appoggiato da cellule sunnite della zona di Nassiriya.
IL FATTO – 23 GENNAIO 2012: sette estremisti appartenenti ad un
gruppo vicino ad Al Qaeda, fermati per un precedente
attentato, confessano di essere coinvolti direttamente nella strage alla
base Maestrale. A riferire la notizia è l’agenzia di stampa irachena Aswat
–Al-Iraq, che riporta le dichiarazioni di un funzionario governativo della
provincia di Dhi Qar (di cui Nassiriya è capoluogo). In particolare gli
uomini avrebbero riferito di avere appoggiato l’attentatore suicida, un
marocchino legato al gruppo al-Tawid wal-Jihad.
3. METODOLOGIA DELLA RICERCA
Vediamo come la stampa italiana affronta e racconta la notizia. Analizzeremo 4 tra i
principali quotidiani italiani nella loro versione cartacea e in quella telematica
(Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 ore). Passeremo poi ad
osservare il taglio che alla notizia danno la principale agenzia di stampa italiana
(Ansa) e altre testate quotidiane online (in particolare lettera43.it, diretta da
Paolo Madron e tgcom24 di Mediaset). Dopo un breve panorama dei media tv
, osserveremo la copertura della notizia da parte del mondo dei blog italiani (4 casi
in particolare). L’analisi procederà alla ricerca delle dinamiche di “newsmaking”
proprie di ogni testata: collocazione in pagina, scelta delle foto, taglio della
notizia, parole o espressioni e immagini ricorrenti, sottotesto laddove presente.
Con una “piccola “sorpresa” finale….
4. Corriere della Sera ed.cartacea
24 gennaio 2012 - 1
La testata, che non pone alcun richiamo in prima
pagina, decide di dedicare alla notizia la “spalla”
dell’ apertura di Esteri. A corredo del pezzo
l’unica immagine dell’intera pagina (eccezion
fatta per il volto, in piccolo in basso a sinistra, del
presidente afghano Amid Kharzai). La
fotografia, di taglio chiaramente
emozionale, porta il lettore immediatamente
dentro alla tragedia del 2003. Un
militare, probabilmente italiano, si porta
sconvolto la mano alla testa, protetta
dall’elmetto d’ordinanza. Alle sue spalle, in
un’ambientazione notturna dal tono spettrale, lo
scheletro devastato della base Maestrale subito
dopo l’attacco. Il titolo del pezzo sembra
riportare il lettore dal piano emozionale a quello
freddo della notizia: “Arrestata in Iraq la cellula
terroristica responsabile dei morti di Nassiriya”.
5. Corriere della Sera ed.cartacea
24 gennaio 2012 - 2
• Il lead del pezzo riporta in modo asettico la
notizia della cattura dei sette, a cui segue
un brevissimo racconto dei momenti
dell’attentato. La cronaca prosegue
riportando al lettore le varie fasi delle
indagini, per poi ritornare in chiusura sul
focus del pezzo, l’arresto del gruppo. A
sinistra, a metà pagina, un piccolo box
riporta laconicamente i dati della vicenda (la
strage – le indagini). L’articolo dunque si
attiene strettamente al racconto degli ultimi
sviluppi, senza indulgere al piano
emozionale (come invece la foto di apertura
aveva lasciato intuire).
• Si noti la cura nell’elencazione di nomi e
sigle del terrorismo islamico,a ribadire il
terreno entro cui si muove la vicenda.
6. La Repubblica –ed.cartacea
24/01/2012 – Prima Pagina
La testata diretta da Ezio Mauro sceglie di
inserire la notizia in prima pagina, seppure in
taglio basso a sinistra e con un rilievo minimo.
La “civetta” rimanda a pagina 19, all’articolo di
Renato Caprile, ed è priva di immagini (forse per
non distogliere il lettore dal tema del giorno, cui
fa riferimento la grande fotografia della paralisi
del traffico a seguito dello sciopero dei tir).
La civetta è stretta tra il richiamo ad
un’intervista al segretario generale Nato e una
manchette pubblicitaria. Lo stesso identico
risalto in pagina dato alla notizia di spettacolo
che compare più a destra, legata al prossimo
festival di Sanremo (scelta forse sintomatica
dell’audience dei due pubblici).
8. La Repubblica – ed.cartacea
articolo interno: analisi -1
A pagina 19 , nella sezione”Mondo”, la notizia sembra avere ben altro rilievo rispetto al
piccolo richiamo in prima. Al fatto viene dedicata l’apertura della pagina, sebbene con
un numero di battute probabilmente inferiore al pezzo che segue sotto (“Libia, i fedeli
di Gheddafi riconquistano Bani Walid. Torna la bandiera del raìs) e con una fotografia
più piccola.
Il titolo del pezzo (“Iraq, arrestati gli assassini di Nassiriya”) sembra non lasciare spazio
alcuno al dubbio all’autenticità della confessione dei sette. L’uso del termine
“assassini” poi connota fortemente il pezzo, che molto di più di quello del “Corsera”
porta il lettore sul piano emozionale (citando infatti nella parte finale del testo l’elenco
delle vittime). Il sommario dell’articolo (“sono sette uomini vicini ad Al Qaeda. Nella
strage morirono 19 italiani”) sembra voler rassicurare il lettore sull’individuazione di
una paternità (quella del marchio Al Qaeda), che in un certo qual modo garantisce uno
stereotipo su cui nessuno può non riconoscersi (quasi un sottotesto volto a dire “noi
siamo le vittime e Al Qaeda è l’assassino”). La fotografia scelta a corredo del testo è
ancora una volta quella della base Maestrale sventrata dall’attacco. A comparire
nell’immagine questa volta un mezzo della croce rossa islamica e soccorritori ( e forse
civili) iracheni. (iracheni non visti solo come carnefici)
9. La Repubblica – ed.cartacea
articolo interno: analisi -2
L’attacco del pezzo torna a garantire l’identificazione del nemico di cui parlavamo
prima: “Sono proprio loro al di là di ogni ragionevole dubbio gli autori della strage
di Nassiriya”. Nessun dubbio dunque, ed ecco allora l’immediato accostamento
all’internazionale del terrore chiamata Al Qaeda. Dopo aver inserito i fondamentali
elementi delle 5W, Renato Caprile passa attraverso un flashback a ricordare quella
tragica mattina del 12 novembre di otto anni fa. Il racconto procede quasi per
immagini, come in un film al rallentatore: la mattina tranquilla, al’improvviso
l’inferno che si scatena, un camion imbottito di esplosivo che si lancia a tutta
velocità contro l’edificio. Seguono altissime le fiamme che prorompono dal vicino
deposito di munizioni, e quel che resta è un cratere e le macerie sotto cui
rimangono le vittime (citate appunto partendo dai carabinieri, e arrivando ai
militari dell’esercito e ai civili, in una sorta di ordine non scritto da rispettare). L’uso
del linguaggio cinematografico, cui il lettore moderno è abituato , contribuisce a
rendere emotività e simpatia (sun-pathos). Si noti l’uso massiccio di termini dalla
forte connotazione emozionale: massacro, strage, grave fatto di sangue, giustizia è
fatta, terroristi, tragico mattino, imbottito di
esplosivo, macerie,esplosione,centinaia di chili di tritolo).
10. La Stampa – ed.cartacea
24 gennaio 2012 -articolo interno
Il quotidiano torinese sceglie di
ospitare la notizia come apertura
della sezione Esteri, a pagina 16.
Più completa la scelta effettuata
dalla testata: articolo, fotografia
centrale (la stessa messa in pagina
da Repubblica) e piccolo boxino in
basso con il riepilogo delle vittime
dell’esplosione). Appare curiosa la
scelta, probabilmente non
voluta, di dividere la pagina 16 a
metà tra la notizia dall’Iraq (in
taglio alto) e una lunga serie di
necrologi, quasi a
“sintonizzare”subito il lettore
sulla tragicità dei fatti di Nassiriya.
11. La Stampa – ed.cartacea
articolo interno: analisi
L’attacco del pezzo, anche qui, è ad effetto immediato, come a sottolineare che un
cerchio si è chiuso. “Mancavano all’appello da nove anni, durante i quali hanno
continuato a seminare sangue. Ma alla fine li hanno presi….” L’italiano più
attento, forse, torna con la mente ad un concetto simile ma in un contesto
completamente diverso: Enzo Tortora che torna in televisione, a Portobello, dopo
le accuse infamanti di un pentito e il carcere . “Dove eravamo rimasti”?, chiede il
presentatore. E in questo modo la storia ritorna a scorrere da dove si era
bruscamente arrestata, con una semplicità quasi sovrannaturale, non appena il
“cerchio dell’ingiustizia” si chiude (si noti alla fine della prima colonna la frase : “E
ora per gli italiani c’è la possibilità di chiudere il cerchio”).
Ben documentata, da parte dell’autore dell’articolo, è la rete dei contatti del
gruppo, di cui la Stampa riporta le generalità (quasi a voler smitizzare l’entità
terrorista facendone vedere al lettore la natura umana). In chiusura del pezzo la
parola passa a Barbara Contini, esponente politica di Fli e all’epoca dei fatti
governatrice della regione di Nassiriya. E il suo ricordare l’efferatezza di quel
gruppo, che da governatrice si era trovata ad incrociare, sta quasi a ribadire che la
giustizia italiana aveva sin da subito imboccato la strada giusta. E che, come
detto, ora il cerchio si è definitivamente chiuso (vedi il distico i neretto: “la
magistratura italiana conosceva i nomi dei membri ricercati della cellula dal
2007”).
12. Il Sole 24ore -24/01/2012 - ed. cartacea
art.interno
Il quotidiano economico-finanziario sceglie di non
dedicare alla notizia alcun richiamo in prima
pagina. Il taglio prettamente economico della
testata detta, con molta probabilità, le ragioni di
questa scelta. La notizia trova tuttavia uno
spazio, sebbene molto limitato, nelle pagine
interne ( pag. 23, nella sezione Mondo).
Si tratta sostanzialmente di una foto-notizia, 5
righe di commento all’immagine (la stessa già
riportata da altre testate, del soldato italiano
disperato davanti alle macerie della base
Maestrale). Nel complesso però appare forte
l’impatto emotivo, determinato dalla decisione di
privilegiare la fotografia sul testo e dalla scelta di
quella determinata immagine. Il brevissimo testo
riporta in modo assai stringato le 5w, senza
alcuna concessione,qui, alla rabbia o
all’emozione.
13. E on line?
Vediamo come queste testate, nella
loro versione on line, scelgono di
trattare la medesima notizia
14. Corriere.it – home page
Corriere.it dedica alla
notizia uno spazio in
home, con un taglio
medio, ma decidendo
di non inserire alcuna
fotografia. Si riporta il
virgolettato delle
autorità irachene che
affermano senza
ombra di dubbio che
siano loro i
responsabili della
strage alla base
Maestrale.
15. Corriere.it –articolo interno: analisi
http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_23/nassiriya-scoperta-cellula-che-fece-la-
strage_1e593498-45bb-11e1-9389-b1111b488a17.shtml
Prosegue anche internamente la scelta di non inserire alcuna foto, volendo forse privilegiare la
pura informazione sull’elemento che avrebbe potuto distogliere emotivamente. In effetti la
cronaca che ne segue appare scarna, essenziale. Le vittime non vengono citate per nome ma
elencate attraverso la semplice conta dei numeri . Il focus è sulla cellula catturata dalle autorità
di polizia locali, di cui si descrivono i legami politici ed organizzativi. Nessun link di
approfondimento al testo.
16. Repubblica.it – home page -1
La testata riporta il fatto in taglio alto, poco sotto l’apertura (e in uno spazio dunque di
immediata visibilità da parte dell’utente). La scelta è quella di dare un buon risalto alla
fotografia, che per forma e colori sembra prevalere rispetto alle altre in pagina (ad
eccezione naturalmente dell’apertura). Si è scelta una foto di maggiore impatto
rispetto a quella dell’edizione cartacea (foto riprodotta da più testate, con il militare
italiano che disperato sosta a pochi metri dalla carcassa annerita e fumante della
Maestrale).
17. Repubblica.it – home page -2
Il richiamo in home riporta in modo assai scarno la notizia, rimandando gli
approfondimenti all’interno. Spazio poi a due ulteriori contenuti : “Quegli eroi
dimenticati” – le inchieste e “Lo speciale sulla strage”, dall’archivio.
18. Accanto alla fotografia di un
Repubblica.it -art. militare durante una pattuglia
di perlustrazione, il pezzo
interno: analisi parte riportando le doverose
5w informative. Il blocco che
segue, sotto il titoletto “La
strage di Nassiriya”, ripercorre
brevemente la vicenda di 8
anni fa. La chiusura è sul ruolo
svolto dai Carabinieri
nell’identificazione, già nel
2007, dei responsabili logistici
dell’attentato. L’articolo
riporta nel testo alcuni link di
approfondimento (5 vecchi
articoli della testata,vd sotto)
e nel complesso appare ben
documentato. A fondo
pagina, per esteso, gli url
completi dei link citati nel
testo. (vd pag. seguente).
19. L’ indice di link di approfondimento presenti nel testo
20. Sole 24ore.it Il sole 24 ore on line dedica alla notizia
il taglio medio. Accanto alla fotografia
home page dell’edificio sventrato (si noti come tra
on line e cartacee ricorrano spesso le
stesse due fotografie), il richiamo al
pezzo interno. Volutamente neutro il
titolo: “Arrestati sette responsabili
dell’attentato di Nassiriya”. Il lettore ha
già dalla home la possibilità di
accedere ai contenuti di
approfondimento (articolo correlato
sulle celebrazioni della strage e un
video). Spicca, in merito alla scelta
della foto, il primissimo piano dei
colori della nostra bandiera indossati
sulla divisa di un carabiniere (quasi a
connotare che quell’edificio sventrato
fosse come una casa per gli
italiani, non solo quelli che erano lì in
iraq).
22. Sole24ore.it – art.interno: analisi:
Il pezzo parte assai piatto, riportando con precisione la notizia riferita dall’agenzia di
stampa irachena sulla base di fonti locali di polizia. Il Sole decide di restare neutro
rispetto alla veridicità della notizia, attribuendola più volte alla fonte di
provenienza (vedi in particolare l’uso di espressioni quali :“E’ quanto ha
dichiarato”, “ha riferito”, “ha fatto sapere”). Nessuno spazio, come visto invece su
altre testate (anche cartacee), a certezze e senso di sollievo per la fine di una
vicenda. In coda al pezzo il link ad un articolo del gennaio 2011 sulla questione dei
risarcimenti ai familiari (da nessun altro grande media trattata).
A destra, in un box posto in risalto attraverso la scelta del colore rosso, gli
approfondimenti alla notizia. Ne vengono inseriti 3, con la possibilità di accedere
all’elenco completo di essi (5 articoli). A sinistra il link al contributo video “Un
memoriale per ricordare gli eroi di pace”.
23. lastampa.it – home page
Taglio medio e foto piccola per la home di stampa.it. Si noti una curiosità: dalla
fotografia, sul lato sinistro, è stata tagliata l’immagine dell’automezzo della
Croce rossa islamica (si veda immagine completa su home page repubblica
cartacea). La foto viene comunque inserita anche se parzialmente tagliata nella
pagina interna. Scelta stilistica o contenutistica? In calce al richiamo della
home page troviamo il link alla notizia della strage riportata il 13 novembre
2003 (come a gettare il lettore nel pieno di quel fiume di emozioni) e il trailer
del film “venti sigarette” (una pellicola del 2010 di aureliano amadei, assistente
a nassiriya dello scomparso regista Stefano Rolla).
25. lastampa.it -articolo interno: analisi
• A destra la fotografia dei soccorsi alla Maestrale, sotto cui campeggia la didascalia
“A Nassirya la strage più grave contro i militari italiani dal 1945” (vedi richiamo
ideale a Pearl Harbor e 11 settembre, di cui abbiamo parlato).
• Il primo blocco di testo parte piatto nel riferire la notizia dell’arresto e della
confessione dei sette (uso del tempo presente e non del condizionale, che esprime
incertezza). Il secondo blocco racconta di un’altra strage in Iraq, da cui sarebbero
partite le indagini che hanno portato agli arrestati.
• La chiusura del pezzo riporta le diverse fasi delle indagini dei carabinieri a seguito
dell’attentato a Maestrale del 2003 e cita la figura di Al Zarkawi (accanto ad un
altro leader minore) per dare al lettore i riferimenti minimi per orientarsi nella
galassia qaedista.
26. Lastampa.it - Link di approfondimento
Sotto la foto, a ulteriore
corredo informativo del
pezzo, alcuni link di
approfondimento. In
“multimedia” troviamo il video-
trailer di “venti sigarette”, già
citata pellicola di aureliano
amadei. (tentativo di parlare
attraverso un linguaggio
comprensibile e più
“digeribile”, quello del cinema).
La testata fornisce poi, più in
basso, link ad altri pezzi di
differente argomento ma affini
per tematica
(terrorismo, attentati) – vd
tecnica recommend system
27. Un’agenzia di stampa:
Ansa – articolo interno
Testo estremamente conciso, come nei dettami di un lancio d’agenzia (le 5w e poco
più). Stessa fotografia ripresa più volte, nessun link di approfondimento. Si noti nel
sommario la conta dei morti limitata ai nostri, quasi venga dato un peso diverso
alla morte(tra l’altro con un errore in quanto 2 dei 19 erano civili). Grande cautela
nel riportare la notizia, attribuita con chiarezza alle fonti locali(nessuno
sbilanciamento sulla veridicità).
28. Una voce fuori dal coro:
Il fatto quotidiano / ed. on line
Si notino:
•scelta di foto diversa (non emozionale, non strage o sangue ma un carroarmato –
polemica sulla c.d. “missione di guerra”?)
•Focus sui risarcimenti (definita la “vera priorità”)
•Le vittime italiane, 19, non vengono distinte tra civili e militari (tutti sullo stesso
piano)
•Citazione in particolare di un militare (andrea filippa), attraverso le parole polemiche
del padre sui risarcimenti e sulle strumentalizzazioni dei politici
30. – home page
La testata pubblica una fotografia diversa rispetto a quelle viste
sinora, più legata alla notizia raccontata (polizia irachena –
arresti). Il titolo del richiamo sembra garantire veridicità alla
notizia: “Nassiriya, catturata la cellula che attaccò la base
italiana”. L’occhiello (“nove anni dopo”) si rifà al concetto del
cerchio che si chiude. Link a notizia di altro italiano coinvolto
dal terrorismo (anche se in paese diverso). Allusione
all’internalizzazione del terrore? Al fatto che i nostri non siano
più sicuri in alcuna parte del mondo? (la parte islamica)
31. Tgcom24 –articolo interno
La scelta cade su una fotografia decisamente “neutra”. Nessuna immagine
della Maestrale devastata, nessun insegna o colore della nostra bandiera. Il
pezzo riporta in modo assai sintetico l’episodio tragico a cui
rimanda, preferendo concentrarsi sull’arresto e la confessione dei sette. Si
noti il riferirsi, in modo assai freddo e asettico, alla “morte di 28 persone. Il
focus del pezzo è centrato sugli aspetti logistici e militari della rete
terroristica in Iraq. Nessun ulteriore contenuto di approfondimento.
32. home page
Richiamo in home estremamente laconico (come nello stile della testata). Dato
certo: i sette sono i responsabili della strage di Nassiriya. Il richiamo segue
immediatamente altra notizia di sangue (vd gheddafi-ribelli), quasi in un “climax”
di terrore e di morte.
34. Lettera43.it – art.interno: analisi
“Sette membri di una cellula terroristica sono stati arrestati dalla polizia irachena e
hanno ammesso la loro diretta responsabilità nell'attentato contro la base italiana
di Nassiriya del 12 novembre 2003, in cui morirono 28 persone di cui 12
carabinieri, cinque militari, due civili e 9 iracheni. In particolare, sarebbe stato
identificato l'autista dell'autocisterna esplosa, un uomo di nazionalità marocchina”.
Piano ed essenziale l’attacco del pezzo, che si attiene strettamente alle 5w.
“Lo ha dichiarato un alto funzionario della provincia meridionale di Dhi Qar all'agenzia
di stampa indipendente Aswat-al-Irak, spiegando che le indagini sugli ultimi
attentati intorno a Nassiriya hanno portato agli arresti”. Si noti l’uso dei termini in
neretto, quasi a voler offrire garanzia di veridicità della notizia raccontata.
La chiusura del pezzo (“Già nel febbraio del 2007, le indagini dei carabinieri del Ros
avevano portato all'identificazione delle persone coinvolte nell'attuazione
dell'attentato”) rimanda in un certo qual modo all’autorevolezza delle nostre
autorità inquirenti, garanzia del buon lavoro fatto. E a quella “chiusura del cerchio”
di cui più volte abbiamo detto).
35. A dx, box articoli correlati – “emergenza iraq”
Si noti uso ripetuto del termine “violenza”, a
restituire un clima generale del paese iraq.
36. E il mezzo televisivo? Come tratta la notizia?
Come utilizza il potente strumento del filmato
video?
38. Tg 1del 24 gennaio :analisi
• http://www.youtube.com/watch?v=H7jtnuN92ts
• Durata servizio 1,16”
• Attacco con immagini in diretta della strage (il fumo, le sirene impazzite, i soccorritori che arrivano
tra i feriti, immagini in soggettiva, altamente emozionali).
• La speaker ricostruisce i minuti della strage (in sottopancia scorre il titolo “Nassiriya, arrestati
attentatori”)
• Si noti uso del termine “per la prima volta” – è la nostra pearl harbor, sembrerebbe suggerisce la
giornalista, il nostro 11 settembre (come poi venne definita la strage). E ancora l’espressione “è il
giorno nero per la missione italiana” e “la più grande disgrazia per le forze armate italiane dalla fine
della seconda guerra mondiale”.
• La cronaca di quei minuti, nel racconto della giornalista, appare essenziale, scarno, ma il lettore
viene ipnotizzato da quelle immagini in soggettiva, che lo fanno essere nel mezzo della tragedia.
• Poi si torna sulla notizia del giorno : “ora i responsabili o almeno una parte di essi hanno un nome e
un volto..”.
• E la chiusura : “la cellula avrebbe agito in maniera autonoma senza alcun legame con altri gruppi
legati ad al qaeda”. L’immagine finale, che chiude il pezzo, è sull’enorme cratere provocato
dall’esplosione. Senza dubbio un’immagine forte, avente lo scopo di fissare la memoria
dell’ascoltatore sulla enormità dell’attacco, della violenza portata nel cuore del nostro contingente.
39. TG3 del 23 gennaio: analisi – 1
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-
af354704-1a1d-4143-90a2-a01bbf6264f0-tg3.html
• “E’ il 12 novembre 2003 quando la guerra in Iraq investe tragicamente il nostro paese”.
Esordisce così il pezzo del tg3 a firma della giornalista Alessandra Bortoloni (durata
1.27”). L’attacco delle immagini è del tutto simile a quello visto per il servizio del tg1
(immagini in soggettiva, camera mossa, sirene in sottofondo e i primi soccorritori
attorno alla carcassa annerita e fumante della base Maestrale). Come in una cronaca in
diretta si raccontano le diverse fasi dell’attentato (l’ingresso dell’auto del kamikaze, la
reazione dei militari, l’esplosione degli edifici e il crollo). L’ascoltatore sembra proiettato
in prima persona in quello scenario di guerra. Sulla notizia degli arresti c’è cautela (“oggi
dopo nove anni forse di quella strage si sono trovati i responsabili..”).
• Stacco su altre immagini ad elevato impatto emotivo (l’arrivo delle bare in italia, portate
a braccio dai commilitoni delle vittime e in sottofondo le note del “silenzio”).
• Si passa poi alle immagini di una manifestazione irachena (forse proprio a nassiriya) in
cui civili mostrano uno striscione (“nostri amici italiani, noi e voi siamo vittime del
terrorismo”). L’idea è forse quella di avvalorare la tesi di un attentato di matrice extra-
locale (e il testo infatti racconta del ruolo centrale di Al Qaeda).
40. TG3 del 23 gennaio: analisi - 2
Significativa in questa chiave l’immagine che segue, una bimba irachena che si stacca dal corteo e consegna un fiore ad
un carabiniere italiano in pattugliamento. (forte simbolismo). La chiusura delle immagini è il ritorno al desolante
spettacolo delle macerie della Maestrale, ridotta ad uno scheletro fumante (come in una sorta di “buttafuori” che
deve far fissare nella mente del telespettatore quell’immagine e non ad esempio quella della bimba, più
conciliativa).
RADIO – scalettaGR1 del 23 gennaio ore 19
• Sciopero dei tir, protesta in tutta Italia. Caselli chiusi e disagi da Nord a Sud. Il garante chiede la precettazione.
Denunciati a Napoli 440 tassisti per interruzione di pubblico servizio
• La riforma del lavoro. Vertice a Palazzo Chigi con le parti sociali. Il governo: stretta sulla cassa integrazione. Gelo
della Cgil, cauti gli altri sindacati
• Bagnasco: la Chiesa non chiede privilegi, evadere le tasse è peccato. Il numero uno dei vescovi apre il consiglio
permanente della Cei
• Il naufragio al Giglio. Trovati altri due corpi, uno è della sposina di Biella. Domani al via le operazioni per il
recupero del carburante
• La strage di Nassiriya, sette arresti in Iraq. Scoperta la cellula di Al Qaeda responsabile dell'attentato alla base
militare italiana
• Calcio. Coppa Italia: al via domani i quarti, si comincia con Juve-Roma. Luci accese ancora sul calciomercato
41. GR1 – ediz. 24/01/2012 – ore 19
• Servizio : da 00:14:10 a 00:15:24
• Annuncio del conduttore: “ a otto anni dall’attentato di nassiriya sono stati arrestati i
responsabili della strage dei militari italiani”.
• Attacco del pezzo: “La polizia irachena ha finalmente dato un’identità a sette terroristi
che parteciparono all’ideazione e all’attuazione della strage di Nassiriya”.
• Sviluppo del pezzo: resoconto del fatto/numero complessivo delle sole vittime italiane.
• Uso espressione forte, emozionale: “autocisterna imbottita di 300 chili di tritolo e di
liquido infiammabile”
• Seguono commenti : “profonda soddisfazione” di barbara contini (esponente fli ed ex
governatrice di nassiriya). La contini sottolinea che “già nel 2007 i CC del Ros avevano
identificato la cellula” ( il cerchio dunque si chiude)
• Uso espressione “il più grave attentato contro le forze armate italiane dalla fine della
seconda guerra mondiale” (si danno all’ascoltatore dei punti di riferimento, dei
“rimandi” storici per orientarlo e fargli cogliere le dimensioni del fatto).
• Chiusura del pezzo con l’inf. che il governo iracheno ha chiuso la tomba di saddam a
tikrit (sua citta natale) per evitare pellegrinaggi di fautori del vecchio regime (qui la
figura del rais però appare neutra, a dominare il pezzo è il “fantasma” di al qaeda, la
figura di Bin laden e non quella di saddam).
42. Statistiche di ricerca
Riportiamo di seguito alcune tabelle, al fine di
valutare l’andamento delle ricerche per taluni
dei termini legati alla notizia.
43. Ricerca per “strage+nassiriya” – ultimi 30 gg (30/12 -27/01) .
Google ricerca web – italia (no sottoregioni)
Si veda il picco dal 25 gennaio, legato appunto alla notizia (anche se il
grafico sembra mostrare prima del 24 un calo dell’interesse).
Interessante l’aspetto di provenienza regionale delle ricerche, legato
alle origini dei nostri militari e civili caduti a nassiriya (6 in
particolare erano siciliani e nel complesso la stragrande maggioranza
del centro-sud ).
44. Confrontiamo con: termine di ricerca
“nassiriya” ultimi 12 mesi –
Si notino i picchi. Il primo a giugno 2011 (visita dell’ex ministro
Frattini in occasione della chiusura del “provincial reconstruction
team” –prt- a guida italiana) . Il secondo probabilmente legato
all’anniversario della strage (settimana 6-12 -8 anni dall’evento).
Anche qui, netto, il predominio delle ricerche dal centro-sud italia
45. google immagini per “nassiriya”.
Contenuti censiti
Risultato ricerca: circa 15.800 risultati censiti.
Vd contenuti suggeriti. (in particolare rimando a
“nassiriya film” )
46. Ricerca google video per “nassiriya”
Ecco i contenuti proposti automaticamente dal
sistema – vedi richiamo continuo al “media” film
(molto potente per colpire l’immaginario collettivo
dal punto di vista emozionale). 7080 risultati censiti
(di cui 159 nell’ultimo mese).
47. Interessante in particolare, tra i video censiti ed
inseriti nell’ultimo mese, quello che segue:
http://video.repubblica.it/mondo/amadei-nassiriya-una-ferita-che-non-si-
chiude/86426/84815 - 23 gennaio 2012
Di cosa si tratta? Lo spiega la stessa testata:
“Parla Aureliano Amadei, colpito gravemente nell'attacco alla base italiana del
novembre 2003. Allora era appena arrivato in Iraq come aiuto regista di Stefano
Rolla, una delle due vittime civili dell'attentato. La sua esperienza la riversò in un
libro, trasformandola poi nel film "20 sigarette", premiato a Venezia nel 2010. "Una
cellula di Al Qaeda? Questa notizia rimette in discussione le verità di chi è rimasto
coinvolto in quella strage. E arriva a pochi giorni da nuove sentenze civili e penali".
Sentenze che dovranno stabilire l'entità dei risarcimenti alle famiglie da parte dello
Stato italiano e le responsabilità del colonnello dei carabinieri Georg Di Paoli, sulla
sicurezza della stessa base”
Intervista di Laura Pertici
48. Google video – restringendo la ricerca a
“strage di nassiriya”
Risultati ricerca: circa 1630 risultati censiti. (di cui
108 caricati nell’ultimo mese)
49. Ricerca google news per “nassiriya”
Risultato ricerca: circa 184 risultati (in testa naturalmente quelli
che riferiscono l’ultima notizia della cattura e confessione dei
sette).
50. Ricerca libera su google per “nassiriya”
Risultato ricerca: circa 1.850.000 risultati (in testa il sito di
“collaborative authoring” wikipedia)
51. – ricerca video per “nassiriya”
478 risultati censiti (al 30 gennaio) – 133 dei quali in categoria “notizie e politica”
19 caricati nel mese di gennaio
5 nella settimana della notizia ( 2 dei quali senza alcuna attinenza con la vicenda della
strage)
------------------
80 risultati per “strage di nassiriya”( 1 caricato nell’ultima settimana – servizio tg1)
52. No a
Si noti a destra nei video in primo piano la somiglianza dei concetti implicitamente
espressi dai filmati (“commemorazione” – “onore” – “dedicato” – “tributo”). Accanto
ai video di informazione dunque si propone una sorta di “piazza virtuale” del
ricordo, della memoria, in cui rendere per un attimo omaggio ai caduti (a quelli di
nassiriya ma attraverso di loro, probabilmente, a tutti i nostri caduti di ogni tempo e
luogo).
53. E LA BOGOSFERA ITALIANA?
1. GIORNALETTISMO
2. ORIANOMATTEI.BLOGSPOT
3. PROGETTOITALIANEWS
4. IL QUALUNQUISTA
54. UN DATO:
Ricerca nei blog italiani attraverso google blog
Esito della ricerca per “strage di nassiriya + catturati attentatori” – 680 risultati
(solo 7 però, in particolare, si riferiscono alla notizia in oggetto)
La ricerca per “nassiriya” conduce a circa 48.400 risultati (di cui 1350 nell’ultimo
mese)
56. Giornalettismo.com: analisi
“Presi i terroristi di Nassiriya” è il titolo del pezzo: non una affermazione riportata ma
un dato di fatto, certo. Questo il taglio che il blog decide di dare alla notizia della
cattura e della confessione dei sette (almeno nella titolazione). Una conferma che
arriva anche dal titoletto del paragrafo che segue alla spiegazione laconica della
notizia (“presi”). In realtà leggendo il testo si riporta il fatto attraverso le
dichiarazioni delle autorità irachene che sono giunte alla loro cattura. (vedi
espressioni del tipo “è quanto ha dichiarato” – “ha riferito agli investigatori” – “ha
fatto sapere”,etc). Dopo il richiamo a personaggi di spicco della galassa qaedista
(per dare al lettore punti di riferimento secondo cui orientarsi, Bin Laden, Al
Zarkawi), il pezzo lascia la parola alla politica italiana (tutta di area centro-
destra, forse ritenuta più vicina ai concetti di amor di patria e nazionalismo).
Particolare la scelta dell’interlocutore, ovvero un esponente di Futuro e Libertà di
secondo piano (anche se componente della commissione esteri della
camera, Roberto Menia). La sua dichiarazione (“….Finalmente catturati.
Esprimiamo grandissima soddisfazione per la notizia dell’arresto dei vili macellai di
Al Qaeda….”)torna a connotare l’assoluta certezza con cui la notizia viene presa e
divulgata. La seconda pagina del testo riporta il commento di Barbara Contini, ex
governatore di Nassiriya (e oggi esponente dello stesso Futuro e Libertà). Nelle sue
parole la certezza di avere chiuso il cerchio della vicenda con la cattura dei sette.
•
58. 2 – orianomattei.blogspot.com: analisi
L’attacco del pezzo è attraverso le parole, ancora una volta, dell’esponente Fli Roberto
Menia. Sotto la stessa foto che abbiamo ritrovato in più testate cartacee e web (la
ruspa al lavoro sulla carcassa della base Maestrale e lo scudetto italiano sulla divisa
di un carabiniere) il testo raccoglie i commenti di soddisfazione alla notizia (dopo
roberto menia quello di barbara contini). Nessun link ipertestuale o altro spazio di
approfondimento alla notizia.
60. 3-progettoitalianews.net: analisi
• Anche qui, per lo meno la titolazione, è netta, certa della veridicità della notizia :
“Presa cellula della strage di Nassiriya: arrestate sette persone”.
• L’attacco del pezzo appare piano, essenziale nelle informazioni fornite: “La polizia
irachena ha arrestato sette persone, componenti di una cellula
terroristica, che avrebbero condotto l’attacco contro il 12 novembre 2003 contro la
base italiana di Nassiriya, provocando la morte di 28 persone, di cui 12
carabinieri, 5 militari dell’esercito, 2 civili e 9 iracheni e il ferimento di 58 persone
di cui 19 italiani. E’ quanto ha dichiarato all’agenzia di stampa indipendente Aswat-
al-Irak ..”
• La chiusura è attraverso le parole, ancora una volta, di Roberto Menia (che
esprime soddisfazione per la cattura e certezza delle responsabilità confessate).
• La fotografia scelta a corredo del testo (che non presenta link di approfondimento)
è quella più volte vista (ruspa(base maestrale/divisa carabiniere con colori della
bandiera italiana).
• Si noti la scelta di inserire in pagina un banner (quello poco a destra del testo) con
riferimenti impliciti all’unità di patria, ai valori del nazionalismo. Si veda di seguito
il banner:
61.
62. A cosa rimanda questo banner?
Ad un movimento politico. La definizione riportata è la seguente: Siamo
un’Associazione Culturale e Politica. Prima Culturale; e poi Politica.
Programma Politico- Punti del Progetto
Modifiche Urgenti e Provvedimenti a Medio Termine
Un Progetto per l’Italia che si propone di reagire a questo insostenibile
stato, incompatibile con le nostre origini e con la nostra storia, utilizzando e
mettendo in campo le nostre energie migliori, abbiamo preparato un
Programma che si adatta alla realtà del Paese ed elaborato risposte
concrete e risolutive.
DOMANDA: uso “politico” della notizia di nassiriya?
64. 4 -Il qualunquista.it: analisi
• L’attacco del pezzo pone una questione particolare: “si torna a parlare mediaticamente
di Nassiriya”. Una sottolineatura non da poco, che lascia intendere come la strage alla
base Maestrale abbia perso la connotazione di puro fatto per divenire evento
mediatico, che coinvolge non solo il concetto di notizia quanto quello di valore
comunicativo della stessa. ( e conseguenza sull’immaginario).
• I blocchi che seguono riportano in modo scarno e lineare la nuova notizia del
giorno, ma lo spirito critico di chi scrive appare chiaro: “Si spera che gli arrestati siano i
reali colpevoli della “strage di Nassiriya”, altrimenti ovviamente sarà più complesso
trovare la verità di quanto accaduto”.
• Segue poi un’analisi, appunto, del valore mediatico di Nassiriya. Si vedano l’uso di
precise espressioni: “impresse nella memoria collettiva”, “notevole risalto mediatico”. In
chiusura emerge la visione contraria alle operazioni di pace in Iraq: “Ciò non toglie la
considerazione però che quella guerra in Iraq per moltissime persone era e continua ad
essere ingiusta…”, “essa ha rappresentato un’ invasione dove in teoria si voleva
“esportare la democrazia” ( sì certo con le bombe) ma dove in realtà c’erano interessi in
ballo molto più importanti per i potenti coinvolti”, “l’augurio è che, consci dei pericoli
che una qualsiasi tipo di guerra può portare, in futuro i nostri politicanti ci pensino più
volte prima di prendere decisioni che possono condurre anche alla morte di esseri
umani, come è successo ormai quasi 10 anni fa a Nassiriya”. LA NOTIZIA DUNQUE
SEMBRA SECONDARIA, RISPETTO ALL’INTENTO “POLITICO”.
65. Una curiosità: il blog di roberto menia
Si noti la scelta della fotografia, con l’altare della patria su cui sventola una
enorme bandiera italiana. Qui la strage di nassiriya appare metafora di
concetti che vanno oltre il puro fatto di cronaca (spirito di patria, unità
nazionale, vicinanza alle forze armate, lotta unita contro un nemico
comune) . ECCO FORSE UNO DEI MOTIVI DELLA SCELTA, FATTA DA PIU’
TESTATE, DI SENTIRE PROPRIO LUI.
66. MA IL 24 GENNAIO ACCADE CHE:
È SOLO REPUBBLICA.IT, TRA LE GRANDI TESTATE QUOTIDIANE ON LINE, A
RIPORTARE LA NOTIZIA, DANDONE UN RILIEVO SIMILE A QUELLO CON CUI
AVEVA RACCONTATO L’ARRESTO E LA CONFESSIONE DEI SETTE. (onestà
intellettuale, conferma di un mancato sbilanciamento verso la certezza della
notizia precedente). Notizia ignorata anche dai quotidiani
67. Repubblica.it
ANALISI DEL PEZZO DI SMENTITA
• LA FOTOGRAFIA (UNA RUSPA AL LAVORO DAVANTI ALL’EDIFICIO SVENTRATO
DALL’AUTOBOMBA) SEMBRA VOLER SUGGERIRE IL SUPERAMENTO
DELL’EMERGENZA E IL RITORNO ALL’OPEROSITA’ DEI NOSTRI UOMINI. Anche nel
riportare la smentita (attribuita a “fonti qualificate”) il condizionale è d’obbligo:
“Non sarebbero coinvolte nella strage di Nassiriya….”. Il pezzo ricostruisce a ritroso
le differenti e complesse fasi delle indagini, svolte da Ros, Procura di Roma e
autorità di polizia locali.
• La chiusura è sulla figura di Al Zarkawi, carismatico leader della jihad irachena
affiliata direttamente a Bin Laden. Due i link inseriti nel testo ( e riportati in
evidenza a fondo pagina): uno alla notizia della cattura e della confessione dei
sette e uno allo speciale sulla strage. (che ritroviamo al’indirizzo
http://www.repubblica.it/speciale/2003/carabinieri/index.html).
68. Lettera43.it – smentita
http://www.lettera43.it/attualita/37512/nassiryia-gli-
arrestati-in-iraq-non-sono-colpevoli.htm
Si notino i seguenti elementi:
•Attacco del pezzo: “arrestati per
errore”
•Uso dell’espressione: “viene ribadito”
•Paragrafo intitolato: “I colpevoli sono
tutti morti”
• uso espressioni: “tutti e 5 sono
deceduti” e “inchiesta archiviata”
•Altro titoletto (a sottolineare la
estraneità del tessuto locale di
nassiriya) – “Una strage decisa a
baghdad”.
•Uso espressione :”non esisteva a
nassiriya alcuna cellula di Al Qaeda”.
•Particolare la scelta, già vista
altrove, di riportare comunque ( a
destra) la notizia ora smentita. Onestà
intellettuale (nel web comunque
nascondere non serve a nulla e
penalizza chi lo fa).
70. Giornalettismo.com -la smentita -1
• Stessa fotografia usata nel pezzo della notizia
• Uso nel titolo dello stesso termine ( i terroristi) ma in chiave leggermente ironica
(“i terroristi che non lo erano”) – cambio di registro
• Occhiello che riporta la smentita, uso del tempo presente e del termine
qualificate: “Le sette persone arrestate ieri sono estranee ai fatti, secondo fonti
qualificate” (il tempo presente mette una sorta di pietra tombale sulla questione)
• Attacco del pezzo con link alla notizia della cattura e maggiori spiegazioni in merito
a questa smentita
• Paragrafo introdotto dal titoletto (La strage di Nassiriya) a ricostruire la vicenda
dell’attentato.
• Seguono tre paragrafi: il primo (Lo scenario nuovo) introduce il nome del presunto
terrorista suicida, a voler suggerire implicitamente che pur nella smentita della
notizia precedente le indagini paiono aver comunque fatto un passo avanti. Segue
il paragrafo intitolato “Le indagini”, in cui si confermano i dubbi dei carabinieri
italiani su una presenza di attentatori locali.
71. Giornalettismo.com -la smentita -2
• Segue l’ultimo paragrafo dell’articolo (“Il leader di riferimento”), che tratteggia la
figura di Abu Mus ab al Zarkawi ( è chiaro ancora una volta l’intento di confermare
al pubblico la matrice qaedista dell’attentato e dietro il nome di Al Zarkawi l’ombra
nera di Osama Bin Laden). Questa operazione, che abbiamo trovato più volte su
differenti testate, cerca a mio parere di raggiungere un intento nascosto ma chiaro:
mostrare la strage come un evento esterno all’iraq, a nassiriya, calato dall’alto dal
dominus Bin Laden, a confermare invece il buon nome e la rispettabilità acquisita
dai nostri militari in quel settore del Paese. (come a dire gli attentatori potevano
essere solo esterni, nassiriya amava gli italiani, che avevano ben fatto in quella
zona). Vd servizio tg3 – fiori regalati a militare italiano da bimba irachena.
72. In coda al pezzo due commenti dei lettori
(di segno opposto)
• ammazzateli 25 gennaio 2012 alle 01:10
• ammazzateli lo stesso, ogni fanatico morto è un guadagno per l’umanita
sono “eroi della resistenza” ?? allora, sparare su truppe che ti invadono è lecito
lanciare un camion bomba dove ci sono anche CIVILI tuoi connazionali, è un
omicidio. che era? “un sacrificio necessario” ?
considerando che gli americani si sono ritirati dall’iraq, mi verrebbe da chiedere
che sono morti (e continuano a morire) più iracheni sotto i colpi di questi “patrioti”
che non per colpa degli americani
• Replica el azzaharita 25 gennaio 2012 alle 12:08
• ha ragione ‘ammazzateli’, ha ragione! Non si deve protestare se ti rubano la
terra, ti privano della libertà, se ti avvelenano l’aria, se ti uccidono i bambini
………….NO. Gli irakeni sbagliano, sbagliano come sbagliavano i nostri partigiani
quando facevano quello che potevano, con i mezzi che avevano. Ieri noi eravamo
partigiani, oggi LORO ‘insurgens’ ……………………… ma vai a capire gli uomini e le loro
definizioni! Nel nome di Allah! potenti e misericordiosi.
• N.b. no commenti alla “cantonata” della notizia precedente. Assenza di commenti
o censura editoriale?
73. IN CHIUSURA: una pagina di quel 13
novembre 2003 – il giornale
Si veda la dominanza dell’immagine e di un’immagine fortemente emozionale (che
parla da sola molto più di mille racconti) – è il momento del’emozione, della
rabbia, della paura, dell’impotenza. Si veda la preminenza di colori scuri (il nero del
lutto, come a listare la pagina). Si veda l’uso di espressioni al tempo passato, come
a riportare in vita una memoria ormai cancellata dalle bombe.
74. E Il link alle prime pagine dei siti internazionali
del 12 novembre 2003
http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri
/primeiraq/primeiraq.html
Scarso spazio riservato alle immagini in home. Maggiore rilevanza all’interno. La
testata ha notizie ancora parziali (si parla di 6 morti, tranne per “El Pais”) o i morti
italiani “pesano” di meno?
75. In chiusura il doveroso omaggio della
memoria ai caduti
• ELENCO DEI CADUTI DEL TERRORISMO NELLA STRAGE DI NASSIRIYA (IRAQ) 12 novembre 2003
• 01 - BECI MARCO - Direzione Generale Cooperazione MAE (civile)
02 - BRUNO MASSIMILIANO -Aiutante C.C.s.UPS, Raggruppamento Investigazione Scientifica, Roma
03 - CARRISI ALESSANDRO - 1° Caporal Maggiore 6° Reggimento Trasimeno
04 - CAVALLARO GIOVANNI - Sottotenente C.C. Nucleo Operativo Asti
05 - COLETTA GIUSEPPE - Brigadiere C.C. Stazione San Vitaliano, Napoli
06 - FERRARO EMANUELE - Caporal Maggiore 6° Reggimento Trasimeno
07 - FICUCIELLO MASSIMO - Capitano Reggimento Lagunari
08 - FILIPPA ANDREA - Appuntato C.C. 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia
09 - FREGOSI ENZO - Sottotenente C.C.
10 - GHIONE DANIELE - Maresciallo Capo C.C. 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia
11 - GHITTI IVAN - Brigadiere C.C. Reggimento 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia
12 - INTRAVAIA DOMENICO - Vice Brigadiere C.C. Reggimento C.C. Sicilia
13 - MAIORANA HORATIO - Appuntato C.C. Battaglione Laives
14 - MERLINO FILIPPO – Maresciallo C.C.
15 - OLLA SILVIO - Maresciallo Capo 151° Reggimento Sasssari
16 - PETRUCCI PIETRO - Caporal Maggiore 151° Reggimento Sassari
17 - RAGAZZI ALFIO-Maresciallo Aiutante C.C.s.UPS,Raggrupp. Investigazione Scientifica, Roma
18 - ROLLA STEFANO - Dottore, Vice Ispettore Produzione “Gabbiano Film” (civile)
19 - TRINCONE ALFONSO - Sottotenente C.C. Nucleo Operativo Ecologico