SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  75
Nassiriya: una strage “contesa”




ricerca di Alessandro Barcella
L’ ANTEFATTO - 12 NOVEMBRE 2003: alle 10:40 ora locale, un camion cisterna
pieno di esplosivo si lancia contro l’ingresso della base italiana “Maestrale” MSU
    (Multinational Specialized Unit) posta nella località di Nassiriya, nel settore
iracheno di pertinenza del nostro contingente militare. L’esplosione del deposito
 munizioni della base provoca la morte di 28 persone, 19 italiani e 9 iracheni. Le
      vittime italiane sono 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e due civili (il
 cooperante internazionale Marco Beci e il regista Stefano Rolla). Ferite in totale
   58 persone, tra cui altri 19 militari dell’Arma. Nelle settimane che seguono i
           sospetti cadono sul gruppo qaedista guidato da Abu Mus’ ab al
            Zarkawi, appoggiato da cellule sunnite della zona di Nassiriya.


    IL FATTO – 23 GENNAIO 2012: sette estremisti appartenenti ad un
          gruppo vicino ad Al Qaeda, fermati per un precedente
  attentato, confessano di essere coinvolti direttamente nella strage alla
 base Maestrale. A riferire la notizia è l’agenzia di stampa irachena Aswat
 –Al-Iraq, che riporta le dichiarazioni di un funzionario governativo della
    provincia di Dhi Qar (di cui Nassiriya è capoluogo). In particolare gli
  uomini avrebbero riferito di avere appoggiato l’attentatore suicida, un
             marocchino legato al gruppo al-Tawid wal-Jihad.
METODOLOGIA DELLA RICERCA


Vediamo come la stampa italiana affronta e racconta la notizia. Analizzeremo 4 tra i
   principali quotidiani italiani nella loro versione cartacea e in quella telematica
   (Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 ore). Passeremo poi ad
   osservare il taglio che alla notizia danno la principale agenzia di stampa italiana
   (Ansa) e altre testate quotidiane online (in particolare lettera43.it, diretta da
   Paolo Madron e tgcom24 di Mediaset). Dopo un breve panorama dei media tv
   , osserveremo la copertura della notizia da parte del mondo dei blog italiani (4 casi
   in particolare). L’analisi procederà alla ricerca delle dinamiche di “newsmaking”
   proprie di ogni testata: collocazione in pagina, scelta delle foto, taglio della
   notizia, parole o espressioni e immagini ricorrenti, sottotesto laddove presente.
   Con una “piccola “sorpresa” finale….
Corriere della Sera ed.cartacea
      24 gennaio 2012 - 1
             La testata, che non pone alcun richiamo in prima
             pagina, decide di dedicare alla notizia la “spalla”
             dell’ apertura di Esteri. A corredo del pezzo
             l’unica immagine dell’intera pagina (eccezion
             fatta per il volto, in piccolo in basso a sinistra, del
             presidente afghano Amid Kharzai). La
             fotografia, di taglio chiaramente
             emozionale, porta il lettore immediatamente
             dentro alla tragedia del 2003. Un
             militare, probabilmente italiano, si porta
             sconvolto la mano alla testa, protetta
             dall’elmetto d’ordinanza. Alle sue spalle, in
             un’ambientazione notturna dal tono spettrale, lo
             scheletro devastato della base Maestrale subito
             dopo l’attacco. Il titolo del pezzo sembra
             riportare il lettore dal piano emozionale a quello
             freddo della notizia: “Arrestata in Iraq la cellula
             terroristica responsabile dei morti di Nassiriya”.
Corriere della Sera ed.cartacea
      24 gennaio 2012 - 2
            •   Il lead del pezzo riporta in modo asettico la
                notizia della cattura dei sette, a cui segue
                un brevissimo racconto dei momenti
                dell’attentato. La cronaca prosegue
                riportando al lettore le varie fasi delle
                indagini, per poi ritornare in chiusura sul
                focus del pezzo, l’arresto del gruppo. A
                sinistra, a metà pagina, un piccolo box
                riporta laconicamente i dati della vicenda (la
                strage – le indagini). L’articolo dunque si
                attiene strettamente al racconto degli ultimi
                sviluppi, senza indulgere al piano
                emozionale (come invece la foto di apertura
                aveva lasciato intuire).
            •   Si noti la cura nell’elencazione di nomi e
                sigle del terrorismo islamico,a ribadire il
                terreno entro cui si muove la vicenda.
La Repubblica –ed.cartacea
24/01/2012 – Prima Pagina
          La testata diretta da Ezio Mauro sceglie di
          inserire la notizia in prima pagina, seppure in
          taglio basso a sinistra e con un rilievo minimo.
          La “civetta” rimanda a pagina 19, all’articolo di
          Renato Caprile, ed è priva di immagini (forse per
          non distogliere il lettore dal tema del giorno, cui
          fa riferimento la grande fotografia della paralisi
          del traffico a seguito dello sciopero dei tir).
          La civetta è stretta tra il richiamo ad
          un’intervista al segretario generale Nato e una
          manchette pubblicitaria. Lo stesso identico
          risalto in pagina dato alla notizia di spettacolo
          che compare più a destra, legata al prossimo
          festival di Sanremo (scelta forse sintomatica
          dell’audience dei due pubblici).
La Repubblica – ed.cartacea
      articolo interno
La Repubblica – ed.cartacea
                     articolo interno: analisi -1
A pagina 19 , nella sezione”Mondo”, la notizia sembra avere ben altro rilievo rispetto al
      piccolo richiamo in prima. Al fatto viene dedicata l’apertura della pagina, sebbene con
      un numero di battute probabilmente inferiore al pezzo che segue sotto (“Libia, i fedeli
      di Gheddafi riconquistano Bani Walid. Torna la bandiera del raìs) e con una fotografia
      più piccola.
Il titolo del pezzo (“Iraq, arrestati gli assassini di Nassiriya”) sembra non lasciare spazio
      alcuno al dubbio all’autenticità della confessione dei sette. L’uso del termine
      “assassini” poi connota fortemente il pezzo, che molto di più di quello del “Corsera”
      porta il lettore sul piano emozionale (citando infatti nella parte finale del testo l’elenco
      delle vittime). Il sommario dell’articolo (“sono sette uomini vicini ad Al Qaeda. Nella
      strage morirono 19 italiani”) sembra voler rassicurare il lettore sull’individuazione di
      una paternità (quella del marchio Al Qaeda), che in un certo qual modo garantisce uno
      stereotipo su cui nessuno può non riconoscersi (quasi un sottotesto volto a dire “noi
      siamo le vittime e Al Qaeda è l’assassino”). La fotografia scelta a corredo del testo è
      ancora una volta quella della base Maestrale sventrata dall’attacco. A comparire
      nell’immagine questa volta un mezzo della croce rossa islamica e soccorritori ( e forse
      civili) iracheni. (iracheni non visti solo come carnefici)
La Repubblica – ed.cartacea
                     articolo interno: analisi -2
L’attacco del pezzo torna a garantire l’identificazione del nemico di cui parlavamo
     prima: “Sono proprio loro al di là di ogni ragionevole dubbio gli autori della strage
     di Nassiriya”. Nessun dubbio dunque, ed ecco allora l’immediato accostamento
     all’internazionale del terrore chiamata Al Qaeda. Dopo aver inserito i fondamentali
     elementi delle 5W, Renato Caprile passa attraverso un flashback a ricordare quella
     tragica mattina del 12 novembre di otto anni fa. Il racconto procede quasi per
     immagini, come in un film al rallentatore: la mattina tranquilla, al’improvviso
     l’inferno che si scatena, un camion imbottito di esplosivo che si lancia a tutta
     velocità contro l’edificio. Seguono altissime le fiamme che prorompono dal vicino
     deposito di munizioni, e quel che resta è un cratere e le macerie sotto cui
     rimangono le vittime (citate appunto partendo dai carabinieri, e arrivando ai
     militari dell’esercito e ai civili, in una sorta di ordine non scritto da rispettare). L’uso
     del linguaggio cinematografico, cui il lettore moderno è abituato , contribuisce a
     rendere emotività e simpatia (sun-pathos). Si noti l’uso massiccio di termini dalla
     forte connotazione emozionale: massacro, strage, grave fatto di sangue, giustizia è
     fatta, terroristi, tragico mattino, imbottito di
     esplosivo, macerie,esplosione,centinaia di chili di tritolo).
La Stampa – ed.cartacea
24 gennaio 2012 -articolo interno
                      Il quotidiano torinese sceglie di
                      ospitare la notizia come apertura
                      della sezione Esteri, a pagina 16.
                      Più completa la scelta effettuata
                      dalla testata: articolo, fotografia
                      centrale (la stessa messa in pagina
                      da Repubblica) e piccolo boxino in
                      basso con il riepilogo delle vittime
                      dell’esplosione). Appare curiosa la
                      scelta, probabilmente non
                      voluta, di dividere la pagina 16 a
                      metà tra la notizia dall’Iraq (in
                      taglio alto) e una lunga serie di
                      necrologi, quasi a
                      “sintonizzare”subito il lettore
                      sulla tragicità dei fatti di Nassiriya.
La Stampa – ed.cartacea
                     articolo interno: analisi
L’attacco del pezzo, anche qui, è ad effetto immediato, come a sottolineare che un
     cerchio si è chiuso. “Mancavano all’appello da nove anni, durante i quali hanno
     continuato a seminare sangue. Ma alla fine li hanno presi….” L’italiano più
     attento, forse, torna con la mente ad un concetto simile ma in un contesto
     completamente diverso: Enzo Tortora che torna in televisione, a Portobello, dopo
     le accuse infamanti di un pentito e il carcere . “Dove eravamo rimasti”?, chiede il
     presentatore. E in questo modo la storia ritorna a scorrere da dove si era
     bruscamente arrestata, con una semplicità quasi sovrannaturale, non appena il
     “cerchio dell’ingiustizia” si chiude (si noti alla fine della prima colonna la frase : “E
     ora per gli italiani c’è la possibilità di chiudere il cerchio”).
 Ben documentata, da parte dell’autore dell’articolo, è la rete dei contatti del
     gruppo, di cui la Stampa riporta le generalità (quasi a voler smitizzare l’entità
     terrorista facendone vedere al lettore la natura umana). In chiusura del pezzo la
     parola passa a Barbara Contini, esponente politica di Fli e all’epoca dei fatti
     governatrice della regione di Nassiriya. E il suo ricordare l’efferatezza di quel
     gruppo, che da governatrice si era trovata ad incrociare, sta quasi a ribadire che la
     giustizia italiana aveva sin da subito imboccato la strada giusta. E che, come
     detto, ora il cerchio si è definitivamente chiuso (vedi il distico i neretto: “la
     magistratura italiana conosceva i nomi dei membri ricercati della cellula dal
     2007”).
Il Sole 24ore -24/01/2012 - ed. cartacea
                art.interno
                 Il quotidiano economico-finanziario sceglie di non
                 dedicare alla notizia alcun richiamo in prima
                 pagina. Il taglio prettamente economico della
                 testata detta, con molta probabilità, le ragioni di
                 questa scelta. La notizia trova tuttavia uno
                 spazio, sebbene molto limitato, nelle pagine
                 interne ( pag. 23, nella sezione Mondo).
                 Si tratta sostanzialmente di una foto-notizia, 5
                 righe di commento all’immagine (la stessa già
                 riportata da altre testate, del soldato italiano
                 disperato davanti alle macerie della base
                 Maestrale). Nel complesso però appare forte
                 l’impatto emotivo, determinato dalla decisione di
                 privilegiare la fotografia sul testo e dalla scelta di
                 quella determinata immagine. Il brevissimo testo
                 riporta in modo assai stringato le 5w, senza
                 alcuna concessione,qui, alla rabbia o
                 all’emozione.
E on line?
Vediamo come queste testate, nella
 loro versione on line, scelgono di
    trattare la medesima notizia
Corriere.it – home page
                    Corriere.it dedica alla
                    notizia uno spazio in
                    home, con un taglio
                    medio, ma decidendo
                    di non inserire alcuna
                    fotografia. Si riporta il
                    virgolettato delle
                    autorità irachene che
                    affermano senza
                    ombra di dubbio che
                    siano loro i
                    responsabili della
                    strage alla base
                    Maestrale.
Corriere.it –articolo interno: analisi




    http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_23/nassiriya-scoperta-cellula-che-fece-la-
                     strage_1e593498-45bb-11e1-9389-b1111b488a17.shtml
Prosegue anche internamente la scelta di non inserire alcuna foto, volendo forse privilegiare la
  pura informazione sull’elemento che avrebbe potuto distogliere emotivamente. In effetti la
 cronaca che ne segue appare scarna, essenziale. Le vittime non vengono citate per nome ma
elencate attraverso la semplice conta dei numeri . Il focus è sulla cellula catturata dalle autorità
       di polizia locali, di cui si descrivono i legami politici ed organizzativi. Nessun link di
                                       approfondimento al testo.
Repubblica.it – home page -1




La testata riporta il fatto in taglio alto, poco sotto l’apertura (e in uno spazio dunque di
immediata visibilità da parte dell’utente). La scelta è quella di dare un buon risalto alla
fotografia, che per forma e colori sembra prevalere rispetto alle altre in pagina (ad
eccezione naturalmente dell’apertura). Si è scelta una foto di maggiore impatto
rispetto a quella dell’edizione cartacea (foto riprodotta da più testate, con il militare
italiano che disperato sosta a pochi metri dalla carcassa annerita e fumante della
Maestrale).
Repubblica.it – home page -2

Il richiamo in home riporta in modo assai scarno la notizia, rimandando gli
      approfondimenti all’interno. Spazio poi a due ulteriori contenuti : “Quegli eroi
      dimenticati” – le inchieste e “Lo speciale sulla strage”, dall’archivio.
Accanto alla fotografia di un
Repubblica.it -art.   militare durante una pattuglia
                      di perlustrazione, il pezzo
 interno: analisi     parte riportando le doverose
                      5w informative. Il blocco che
                      segue, sotto il titoletto “La
                      strage di Nassiriya”, ripercorre
                      brevemente la vicenda di 8
                      anni fa. La chiusura è sul ruolo
                      svolto dai Carabinieri
                      nell’identificazione, già nel
                      2007, dei responsabili logistici
                      dell’attentato. L’articolo
                      riporta nel testo alcuni link di
                      approfondimento (5 vecchi
                      articoli della testata,vd sotto)
                      e nel complesso appare ben
                      documentato. A fondo
                      pagina, per esteso, gli url
                      completi dei link citati nel
                      testo. (vd pag. seguente).
L’ indice di link di approfondimento presenti nel testo
Sole 24ore.it   Il sole 24 ore on line dedica alla notizia
                il taglio medio. Accanto alla fotografia
 home page      dell’edificio sventrato (si noti come tra
                on line e cartacee ricorrano spesso le
                stesse due fotografie), il richiamo al
                pezzo interno. Volutamente neutro il
                titolo: “Arrestati sette responsabili
                dell’attentato di Nassiriya”. Il lettore ha
                già dalla home la possibilità di
                accedere ai contenuti di
                approfondimento (articolo correlato
                sulle celebrazioni della strage e un
                video). Spicca, in merito alla scelta
                della foto, il primissimo piano dei
                colori della nostra bandiera indossati
                sulla divisa di un carabiniere (quasi a
                connotare che quell’edificio sventrato
                fosse come una casa per gli
                italiani, non solo quelli che erano lì in
                iraq).
Pagina interna
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-23/polizia-irachena-arrestato-sette-
                         131331.shtml?uuid=Aa6xGXhe
Sole24ore.it – art.interno: analisi:
Il pezzo parte assai piatto, riportando con precisione la notizia riferita dall’agenzia di
     stampa irachena sulla base di fonti locali di polizia. Il Sole decide di restare neutro
     rispetto alla veridicità della notizia, attribuendola più volte alla fonte di
     provenienza (vedi in particolare l’uso di espressioni quali :“E’ quanto ha
     dichiarato”, “ha riferito”, “ha fatto sapere”). Nessuno spazio, come visto invece su
     altre testate (anche cartacee), a certezze e senso di sollievo per la fine di una
     vicenda. In coda al pezzo il link ad un articolo del gennaio 2011 sulla questione dei
     risarcimenti ai familiari (da nessun altro grande media trattata).
A destra, in un box posto in risalto attraverso la scelta del colore rosso, gli
     approfondimenti alla notizia. Ne vengono inseriti 3, con la possibilità di accedere
     all’elenco completo di essi (5 articoli). A sinistra il link al contributo video “Un
     memoriale per ricordare gli eroi di pace”.
lastampa.it – home page




Taglio medio e foto piccola per la home di stampa.it. Si noti una curiosità: dalla
fotografia, sul lato sinistro, è stata tagliata l’immagine dell’automezzo della
Croce rossa islamica (si veda immagine completa su home page repubblica
cartacea). La foto viene comunque inserita anche se parzialmente tagliata nella
pagina interna. Scelta stilistica o contenutistica? In calce al richiamo della
home page troviamo il link alla notizia della strage riportata il 13 novembre
2003 (come a gettare il lettore nel pieno di quel fiume di emozioni) e il trailer
del film “venti sigarette” (una pellicola del 2010 di aureliano amadei, assistente
a nassiriya dello scomparso regista Stefano Rolla).
lastampa.it -articolo interno
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/439443/
lastampa.it -articolo interno: analisi
•   A destra la fotografia dei soccorsi alla Maestrale, sotto cui campeggia la didascalia
    “A Nassirya la strage più grave contro i militari italiani dal 1945” (vedi richiamo
    ideale a Pearl Harbor e 11 settembre, di cui abbiamo parlato).
•   Il primo blocco di testo parte piatto nel riferire la notizia dell’arresto e della
    confessione dei sette (uso del tempo presente e non del condizionale, che esprime
    incertezza). Il secondo blocco racconta di un’altra strage in Iraq, da cui sarebbero
    partite le indagini che hanno portato agli arrestati.
•   La chiusura del pezzo riporta le diverse fasi delle indagini dei carabinieri a seguito
    dell’attentato a Maestrale del 2003 e cita la figura di Al Zarkawi (accanto ad un
    altro leader minore) per dare al lettore i riferimenti minimi per orientarsi nella
    galassia qaedista.
Lastampa.it - Link di approfondimento

                       Sotto la foto, a ulteriore
                       corredo informativo del
                       pezzo, alcuni link di
                       approfondimento. In
                       “multimedia” troviamo il video-
                       trailer di “venti sigarette”, già
                       citata pellicola di aureliano
                       amadei. (tentativo di parlare
                       attraverso un linguaggio
                       comprensibile e più
                       “digeribile”, quello del cinema).
                       La testata fornisce poi, più in
                       basso, link ad altri pezzi di
                       differente argomento ma affini
                       per tematica
                       (terrorismo, attentati) – vd
                       tecnica recommend system
Un’agenzia di stampa:
                   Ansa – articolo interno




Testo estremamente conciso, come nei dettami di un lancio d’agenzia (le 5w e poco
più). Stessa fotografia ripresa più volte, nessun link di approfondimento. Si noti nel
sommario la conta dei morti limitata ai nostri, quasi venga dato un peso diverso
alla morte(tra l’altro con un errore in quanto 2 dei 19 erano civili). Grande cautela
nel riportare la notizia, attribuita con chiarezza alle fonti locali(nessuno
sbilanciamento sulla veridicità).
Una voce fuori dal coro:
           Il fatto quotidiano / ed. on line




Si notino:
•scelta di foto diversa (non emozionale, non strage o sangue ma un carroarmato –
polemica sulla c.d. “missione di guerra”?)
•Focus sui risarcimenti (definita la “vera priorità”)
•Le vittime italiane, 19, non vengono distinte tra civili e militari (tutti sullo stesso
piano)
•Citazione in particolare di un militare (andrea filippa), attraverso le parole polemiche
del padre sui risarcimenti e sulle strumentalizzazioni dei politici
Testate quotidiane solo online
– home page




La testata pubblica una fotografia diversa rispetto a quelle viste
sinora, più legata alla notizia raccontata (polizia irachena –
arresti). Il titolo del richiamo sembra garantire veridicità alla
notizia: “Nassiriya, catturata la cellula che attaccò la base
italiana”. L’occhiello (“nove anni dopo”) si rifà al concetto del
cerchio che si chiude. Link a notizia di altro italiano coinvolto
dal terrorismo (anche se in paese diverso). Allusione
all’internalizzazione del terrore? Al fatto che i nostri non siano
più sicuri in alcuna parte del mondo? (la parte islamica)
Tgcom24 –articolo interno




 La scelta cade su una fotografia decisamente “neutra”. Nessuna immagine
della Maestrale devastata, nessun insegna o colore della nostra bandiera. Il
pezzo riporta in modo assai sintetico l’episodio tragico a cui
rimanda, preferendo concentrarsi sull’arresto e la confessione dei sette. Si
noti il riferirsi, in modo assai freddo e asettico, alla “morte di 28 persone. Il
focus del pezzo è centrato sugli aspetti logistici e militari della rete
terroristica in Iraq. Nessun ulteriore contenuto di approfondimento.
home page




Richiamo in home estremamente laconico (come nello stile della testata). Dato
certo: i sette sono i responsabili della strage di Nassiriya. Il richiamo segue
immediatamente altra notizia di sangue (vd gheddafi-ribelli), quasi in un “climax”
di terrore e di morte.
Lettera43.it – articolo interno
Lettera43.it – art.interno: analisi
“Sette membri di una cellula terroristica sono stati arrestati dalla polizia irachena e
    hanno ammesso la loro diretta responsabilità nell'attentato contro la base italiana
    di Nassiriya del 12 novembre 2003, in cui morirono 28 persone di cui 12
    carabinieri, cinque militari, due civili e 9 iracheni. In particolare, sarebbe stato
    identificato l'autista dell'autocisterna esplosa, un uomo di nazionalità marocchina”.
    Piano ed essenziale l’attacco del pezzo, che si attiene strettamente alle 5w.
“Lo ha dichiarato un alto funzionario della provincia meridionale di Dhi Qar all'agenzia
    di stampa indipendente Aswat-al-Irak, spiegando che le indagini sugli ultimi
    attentati intorno a Nassiriya hanno portato agli arresti”. Si noti l’uso dei termini in
    neretto, quasi a voler offrire garanzia di veridicità della notizia raccontata.
La chiusura del pezzo (“Già nel febbraio del 2007, le indagini dei carabinieri del Ros
    avevano portato all'identificazione delle persone coinvolte nell'attuazione
    dell'attentato”) rimanda in un certo qual modo all’autorevolezza delle nostre
    autorità inquirenti, garanzia del buon lavoro fatto. E a quella “chiusura del cerchio”
    di cui più volte abbiamo detto).
A dx, box articoli correlati – “emergenza iraq”




Si noti uso ripetuto del termine “violenza”, a
restituire un clima generale del paese iraq.
E il mezzo televisivo? Come tratta la notizia?
   Come utilizza il potente strumento del filmato
   video?
Tg1 – 24 gennaio
Tg 1del 24 gennaio :analisi
•   http://www.youtube.com/watch?v=H7jtnuN92ts
•   Durata servizio 1,16”
•   Attacco con immagini in diretta della strage (il fumo, le sirene impazzite, i soccorritori che arrivano
    tra i feriti, immagini in soggettiva, altamente emozionali).
•   La speaker ricostruisce i minuti della strage (in sottopancia scorre il titolo “Nassiriya, arrestati
    attentatori”)
•   Si noti uso del termine “per la prima volta” – è la nostra pearl harbor, sembrerebbe suggerisce la
    giornalista, il nostro 11 settembre (come poi venne definita la strage). E ancora l’espressione “è il
    giorno nero per la missione italiana” e “la più grande disgrazia per le forze armate italiane dalla fine
    della seconda guerra mondiale”.
•   La cronaca di quei minuti, nel racconto della giornalista, appare essenziale, scarno, ma il lettore
    viene ipnotizzato da quelle immagini in soggettiva, che lo fanno essere nel mezzo della tragedia.
•   Poi si torna sulla notizia del giorno : “ora i responsabili o almeno una parte di essi hanno un nome e
    un volto..”.
•   E la chiusura : “la cellula avrebbe agito in maniera autonoma senza alcun legame con altri gruppi
    legati ad al qaeda”. L’immagine finale, che chiude il pezzo, è sull’enorme cratere provocato
    dall’esplosione. Senza dubbio un’immagine forte, avente lo scopo di fissare la memoria
    dell’ascoltatore sulla enormità dell’attacco, della violenza portata nel cuore del nostro contingente.
TG3 del 23 gennaio: analisi – 1
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-
          af354704-1a1d-4143-90a2-a01bbf6264f0-tg3.html
•    “E’ il 12 novembre 2003 quando la guerra in Iraq investe tragicamente il nostro paese”.
     Esordisce così il pezzo del tg3 a firma della giornalista Alessandra Bortoloni (durata
     1.27”). L’attacco delle immagini è del tutto simile a quello visto per il servizio del tg1
     (immagini in soggettiva, camera mossa, sirene in sottofondo e i primi soccorritori
     attorno alla carcassa annerita e fumante della base Maestrale). Come in una cronaca in
     diretta si raccontano le diverse fasi dell’attentato (l’ingresso dell’auto del kamikaze, la
     reazione dei militari, l’esplosione degli edifici e il crollo). L’ascoltatore sembra proiettato
     in prima persona in quello scenario di guerra. Sulla notizia degli arresti c’è cautela (“oggi
     dopo nove anni forse di quella strage si sono trovati i responsabili..”).
•    Stacco su altre immagini ad elevato impatto emotivo (l’arrivo delle bare in italia, portate
     a braccio dai commilitoni delle vittime e in sottofondo le note del “silenzio”).
•    Si passa poi alle immagini di una manifestazione irachena (forse proprio a nassiriya) in
     cui civili mostrano uno striscione (“nostri amici italiani, noi e voi siamo vittime del
     terrorismo”). L’idea è forse quella di avvalorare la tesi di un attentato di matrice extra-
     locale (e il testo infatti racconta del ruolo centrale di Al Qaeda).
TG3 del 23 gennaio: analisi - 2

Significativa in questa chiave l’immagine che segue, una bimba irachena che si stacca dal corteo e consegna un fiore ad
      un carabiniere italiano in pattugliamento. (forte simbolismo). La chiusura delle immagini è il ritorno al desolante
      spettacolo delle macerie della Maestrale, ridotta ad uno scheletro fumante (come in una sorta di “buttafuori” che
      deve far fissare nella mente del telespettatore quell’immagine e non ad esempio quella della bimba, più
      conciliativa).


RADIO – scalettaGR1 del 23 gennaio ore 19
•    Sciopero dei tir, protesta in tutta Italia. Caselli chiusi e disagi da Nord a Sud. Il garante chiede la precettazione.
     Denunciati a Napoli 440 tassisti per interruzione di pubblico servizio
•    La riforma del lavoro. Vertice a Palazzo Chigi con le parti sociali. Il governo: stretta sulla cassa integrazione. Gelo
     della Cgil, cauti gli altri sindacati
•    Bagnasco: la Chiesa non chiede privilegi, evadere le tasse è peccato. Il numero uno dei vescovi apre il consiglio
     permanente della Cei
•    Il naufragio al Giglio. Trovati altri due corpi, uno è della sposina di Biella. Domani al via le operazioni per il
     recupero del carburante
•    La strage di Nassiriya, sette arresti in Iraq. Scoperta la cellula di Al Qaeda responsabile dell'attentato alla base
     militare italiana
•    Calcio. Coppa Italia: al via domani i quarti, si comincia con Juve-Roma. Luci accese ancora sul calciomercato
GR1 – ediz. 24/01/2012 – ore 19
•   Servizio : da 00:14:10 a 00:15:24
•   Annuncio del conduttore: “ a otto anni dall’attentato di nassiriya sono stati arrestati i
    responsabili della strage dei militari italiani”.
•   Attacco del pezzo: “La polizia irachena ha finalmente dato un’identità a sette terroristi
    che parteciparono all’ideazione e all’attuazione della strage di Nassiriya”.
•   Sviluppo del pezzo: resoconto del fatto/numero complessivo delle sole vittime italiane.
•   Uso espressione forte, emozionale: “autocisterna imbottita di 300 chili di tritolo e di
    liquido infiammabile”
•   Seguono commenti : “profonda soddisfazione” di barbara contini (esponente fli ed ex
    governatrice di nassiriya). La contini sottolinea che “già nel 2007 i CC del Ros avevano
    identificato la cellula” ( il cerchio dunque si chiude)
•   Uso espressione “il più grave attentato contro le forze armate italiane dalla fine della
    seconda guerra mondiale” (si danno all’ascoltatore dei punti di riferimento, dei
    “rimandi” storici per orientarlo e fargli cogliere le dimensioni del fatto).
•   Chiusura del pezzo con l’inf. che il governo iracheno ha chiuso la tomba di saddam a
    tikrit (sua citta natale) per evitare pellegrinaggi di fautori del vecchio regime (qui la
    figura del rais però appare neutra, a dominare il pezzo è il “fantasma” di al qaeda, la
    figura di Bin laden e non quella di saddam).
Statistiche di ricerca



Riportiamo di seguito alcune tabelle, al fine di
  valutare l’andamento delle ricerche per taluni
  dei termini legati alla notizia.
Ricerca per “strage+nassiriya” – ultimi 30 gg (30/12 -27/01) .
                     Google ricerca web – italia (no sottoregioni)




Si veda il picco dal 25 gennaio, legato appunto alla notizia (anche se il
grafico sembra mostrare prima del 24 un calo dell’interesse).
Interessante l’aspetto di provenienza regionale delle ricerche, legato
alle origini dei nostri militari e civili caduti a nassiriya (6 in
particolare erano siciliani e nel complesso la stragrande maggioranza
del centro-sud ).
Confrontiamo con: termine di ricerca
         “nassiriya” ultimi 12 mesi –




Si notino i picchi. Il primo a giugno 2011 (visita dell’ex ministro
Frattini in occasione della chiusura del “provincial reconstruction
team” –prt- a guida italiana) . Il secondo probabilmente legato
all’anniversario della strage (settimana 6-12 -8 anni dall’evento).
Anche qui, netto, il predominio delle ricerche dal centro-sud italia
google immagini per “nassiriya”.
                   Contenuti censiti




Risultato ricerca: circa 15.800 risultati censiti.
Vd contenuti suggeriti. (in particolare rimando a
“nassiriya film” )
Ricerca google video per “nassiriya”




Ecco i contenuti proposti automaticamente dal
sistema – vedi richiamo continuo al “media” film
(molto potente per colpire l’immaginario collettivo
dal punto di vista emozionale). 7080 risultati censiti
(di cui 159 nell’ultimo mese).
Interessante in particolare, tra i video censiti ed
    inseriti nell’ultimo mese, quello che segue:

http://video.repubblica.it/mondo/amadei-nassiriya-una-ferita-che-non-si-
    chiude/86426/84815 - 23 gennaio 2012

Di cosa si tratta? Lo spiega la stessa testata:
“Parla Aureliano Amadei, colpito gravemente nell'attacco alla base italiana del
    novembre 2003. Allora era appena arrivato in Iraq come aiuto regista di Stefano
    Rolla, una delle due vittime civili dell'attentato. La sua esperienza la riversò in un
    libro, trasformandola poi nel film "20 sigarette", premiato a Venezia nel 2010. "Una
    cellula di Al Qaeda? Questa notizia rimette in discussione le verità di chi è rimasto
    coinvolto in quella strage. E arriva a pochi giorni da nuove sentenze civili e penali".
    Sentenze che dovranno stabilire l'entità dei risarcimenti alle famiglie da parte dello
    Stato italiano e le responsabilità del colonnello dei carabinieri Georg Di Paoli, sulla
    sicurezza della stessa base”
Intervista di Laura Pertici
Google video – restringendo la ricerca a
            “strage di nassiriya”




Risultati ricerca: circa 1630 risultati censiti. (di cui
108 caricati nell’ultimo mese)
Ricerca google news per “nassiriya”




Risultato ricerca: circa 184 risultati (in testa naturalmente quelli
che riferiscono l’ultima notizia della cattura e confessione dei
sette).
Ricerca libera su google per “nassiriya”




Risultato ricerca: circa 1.850.000 risultati (in testa il sito di
“collaborative authoring” wikipedia)
–                ricerca video per “nassiriya”


478 risultati censiti (al 30 gennaio) – 133 dei quali in categoria “notizie e politica”
19 caricati nel mese di gennaio
5 nella settimana della notizia ( 2 dei quali senza alcuna attinenza con la vicenda della
     strage)
------------------
80 risultati per “strage di nassiriya”( 1 caricato nell’ultima settimana – servizio tg1)
No a




Si noti a destra nei video in primo piano la somiglianza dei concetti implicitamente
espressi dai filmati (“commemorazione” – “onore” – “dedicato” – “tributo”). Accanto
ai video di informazione dunque si propone una sorta di “piazza virtuale” del
ricordo, della memoria, in cui rendere per un attimo omaggio ai caduti (a quelli di
nassiriya ma attraverso di loro, probabilmente, a tutti i nostri caduti di ogni tempo e
luogo).
E LA BOGOSFERA ITALIANA?

1.   GIORNALETTISMO
2.   ORIANOMATTEI.BLOGSPOT
3.   PROGETTOITALIANEWS
4.   IL QUALUNQUISTA
UN DATO:
Ricerca nei blog italiani attraverso google blog
Esito della ricerca per “strage di nassiriya + catturati attentatori” – 680 risultati
(solo 7 però, in particolare, si riferiscono alla notizia in oggetto)
La ricerca per “nassiriya” conduce a circa 48.400 risultati (di cui 1350 nell’ultimo
mese)
1 – giornalettismo.com
Giornalettismo.com: analisi
“Presi i terroristi di Nassiriya” è il titolo del pezzo: non una affermazione riportata ma
    un dato di fatto, certo. Questo il taglio che il blog decide di dare alla notizia della
    cattura e della confessione dei sette (almeno nella titolazione). Una conferma che
    arriva anche dal titoletto del paragrafo che segue alla spiegazione laconica della
    notizia (“presi”). In realtà leggendo il testo si riporta il fatto attraverso le
    dichiarazioni delle autorità irachene che sono giunte alla loro cattura. (vedi
    espressioni del tipo “è quanto ha dichiarato” – “ha riferito agli investigatori” – “ha
    fatto sapere”,etc). Dopo il richiamo a personaggi di spicco della galassa qaedista
    (per dare al lettore punti di riferimento secondo cui orientarsi, Bin Laden, Al
    Zarkawi), il pezzo lascia la parola alla politica italiana (tutta di area centro-
    destra, forse ritenuta più vicina ai concetti di amor di patria e nazionalismo).
Particolare la scelta dell’interlocutore, ovvero un esponente di Futuro e Libertà di
    secondo piano (anche se componente della commissione esteri della
    camera, Roberto Menia). La sua dichiarazione (“….Finalmente catturati.
    Esprimiamo grandissima soddisfazione per la notizia dell’arresto dei vili macellai di
    Al Qaeda….”)torna a connotare l’assoluta certezza con cui la notizia viene presa e
    divulgata. La seconda pagina del testo riporta il commento di Barbara Contini, ex
    governatore di Nassiriya (e oggi esponente dello stesso Futuro e Libertà). Nelle sue
    parole la certezza di avere chiuso il cerchio della vicenda con la cattura dei sette.
•
2 – orianomattei.blogspot.com
http://orianomattei.blogspot.com/2012/01/presi-i-responsabili-dellattentato-di.html
2 – orianomattei.blogspot.com: analisi


L’attacco del pezzo è attraverso le parole, ancora una volta, dell’esponente Fli Roberto
     Menia. Sotto la stessa foto che abbiamo ritrovato in più testate cartacee e web (la
     ruspa al lavoro sulla carcassa della base Maestrale e lo scudetto italiano sulla divisa
     di un carabiniere) il testo raccoglie i commenti di soddisfazione alla notizia (dopo
     roberto menia quello di barbara contini). Nessun link ipertestuale o altro spazio di
     approfondimento alla notizia.
3 –progettoitalianews.net
3-progettoitalianews.net: analisi
•   Anche qui, per lo meno la titolazione, è netta, certa della veridicità della notizia :
    “Presa cellula della strage di Nassiriya: arrestate sette persone”.
•   L’attacco del pezzo appare piano, essenziale nelle informazioni fornite: “La polizia
    irachena ha arrestato sette persone, componenti di una cellula
    terroristica, che avrebbero condotto l’attacco contro il 12 novembre 2003 contro la
    base italiana di Nassiriya, provocando la morte di 28 persone, di cui 12
    carabinieri, 5 militari dell’esercito, 2 civili e 9 iracheni e il ferimento di 58 persone
    di cui 19 italiani. E’ quanto ha dichiarato all’agenzia di stampa indipendente Aswat-
    al-Irak ..”
•   La chiusura è attraverso le parole, ancora una volta, di Roberto Menia (che
    esprime soddisfazione per la cattura e certezza delle responsabilità confessate).
•   La fotografia scelta a corredo del testo (che non presenta link di approfondimento)
    è quella più volte vista (ruspa(base maestrale/divisa carabiniere con colori della
    bandiera italiana).
•   Si noti la scelta di inserire in pagina un banner (quello poco a destra del testo) con
    riferimenti impliciti all’unità di patria, ai valori del nazionalismo. Si veda di seguito
    il banner:
A cosa rimanda questo banner?




Ad un movimento politico. La definizione riportata è la seguente: Siamo
un’Associazione Culturale e Politica. Prima Culturale; e poi Politica.
Programma Politico- Punti del Progetto
Modifiche Urgenti e Provvedimenti a Medio Termine
Un Progetto per l’Italia che si propone di reagire a questo insostenibile
stato, incompatibile con le nostre origini e con la nostra storia, utilizzando e
mettendo in campo le nostre energie migliori, abbiamo preparato un
Programma che si adatta alla realtà del Paese ed elaborato risposte
concrete e risolutive.

DOMANDA: uso “politico” della notizia di nassiriya?
4 -Il qualunquista.it
4 -Il qualunquista.it: analisi
•   L’attacco del pezzo pone una questione particolare: “si torna a parlare mediaticamente
    di Nassiriya”. Una sottolineatura non da poco, che lascia intendere come la strage alla
    base Maestrale abbia perso la connotazione di puro fatto per divenire evento
    mediatico, che coinvolge non solo il concetto di notizia quanto quello di valore
    comunicativo della stessa. ( e conseguenza sull’immaginario).
•   I blocchi che seguono riportano in modo scarno e lineare la nuova notizia del
    giorno, ma lo spirito critico di chi scrive appare chiaro: “Si spera che gli arrestati siano i
    reali colpevoli della “strage di Nassiriya”, altrimenti ovviamente sarà più complesso
    trovare la verità di quanto accaduto”.
•   Segue poi un’analisi, appunto, del valore mediatico di Nassiriya. Si vedano l’uso di
    precise espressioni: “impresse nella memoria collettiva”, “notevole risalto mediatico”. In
    chiusura emerge la visione contraria alle operazioni di pace in Iraq: “Ciò non toglie la
    considerazione però che quella guerra in Iraq per moltissime persone era e continua ad
    essere ingiusta…”, “essa ha rappresentato un’ invasione dove in teoria si voleva
    “esportare la democrazia” ( sì certo con le bombe) ma dove in realtà c’erano interessi in
    ballo molto più importanti per i potenti coinvolti”, “l’augurio è che, consci dei pericoli
    che una qualsiasi tipo di guerra può portare, in futuro i nostri politicanti ci pensino più
    volte prima di prendere decisioni che possono condurre anche alla morte di esseri
    umani, come è successo ormai quasi 10 anni fa a Nassiriya”. LA NOTIZIA DUNQUE
    SEMBRA SECONDARIA, RISPETTO ALL’INTENTO “POLITICO”.
Una curiosità: il blog di roberto menia




Si noti la scelta della fotografia, con l’altare della patria su cui sventola una
enorme bandiera italiana. Qui la strage di nassiriya appare metafora di
concetti che vanno oltre il puro fatto di cronaca (spirito di patria, unità
nazionale, vicinanza alle forze armate, lotta unita contro un nemico
comune) . ECCO FORSE UNO DEI MOTIVI DELLA SCELTA, FATTA DA PIU’
TESTATE, DI SENTIRE PROPRIO LUI.
MA IL 24 GENNAIO ACCADE CHE:




È SOLO REPUBBLICA.IT, TRA LE GRANDI TESTATE QUOTIDIANE ON LINE, A
RIPORTARE LA NOTIZIA, DANDONE UN RILIEVO SIMILE A QUELLO CON CUI
AVEVA RACCONTATO L’ARRESTO E LA CONFESSIONE DEI SETTE. (onestà
intellettuale, conferma di un mancato sbilanciamento verso la certezza della
notizia precedente). Notizia ignorata anche dai quotidiani
Repubblica.it
          ANALISI DEL PEZZO DI SMENTITA
•   LA FOTOGRAFIA (UNA RUSPA AL LAVORO DAVANTI ALL’EDIFICIO SVENTRATO
    DALL’AUTOBOMBA) SEMBRA VOLER SUGGERIRE IL SUPERAMENTO
    DELL’EMERGENZA E IL RITORNO ALL’OPEROSITA’ DEI NOSTRI UOMINI. Anche nel
    riportare la smentita (attribuita a “fonti qualificate”) il condizionale è d’obbligo:
    “Non sarebbero coinvolte nella strage di Nassiriya….”. Il pezzo ricostruisce a ritroso
    le differenti e complesse fasi delle indagini, svolte da Ros, Procura di Roma e
    autorità di polizia locali.
•   La chiusura è sulla figura di Al Zarkawi, carismatico leader della jihad irachena
    affiliata direttamente a Bin Laden. Due i link inseriti nel testo ( e riportati in
    evidenza a fondo pagina): uno alla notizia della cattura e della confessione dei
    sette e uno allo speciale sulla strage. (che ritroviamo al’indirizzo
    http://www.repubblica.it/speciale/2003/carabinieri/index.html).
Lettera43.it – smentita
http://www.lettera43.it/attualita/37512/nassiryia-gli-
       arrestati-in-iraq-non-sono-colpevoli.htm
                                 Si notino i seguenti elementi:
                                 •Attacco del pezzo: “arrestati per
                                 errore”
                                 •Uso dell’espressione: “viene ribadito”
                                 •Paragrafo intitolato: “I colpevoli sono
                                 tutti morti”
                                 • uso espressioni: “tutti e 5 sono
                                 deceduti” e “inchiesta archiviata”
                                 •Altro titoletto (a sottolineare la
                                 estraneità del tessuto locale di
                                 nassiriya) – “Una strage decisa a
                                 baghdad”.
                                 •Uso espressione :”non esisteva a
                                 nassiriya alcuna cellula di Al Qaeda”.
                                 •Particolare la scelta, già vista
                                 altrove, di riportare comunque ( a
                                 destra) la notizia ora smentita. Onestà
                                 intellettuale (nel web comunque
                                 nascondere non serve a nulla e
                                 penalizza chi lo fa).
La smentita di un blog
Giornalettismo.com -la smentita -1
•   Stessa fotografia usata nel pezzo della notizia
•   Uso nel titolo dello stesso termine ( i terroristi) ma in chiave leggermente ironica
    (“i terroristi che non lo erano”) – cambio di registro
•   Occhiello che riporta la smentita, uso del tempo presente e del termine
    qualificate: “Le sette persone arrestate ieri sono estranee ai fatti, secondo fonti
    qualificate” (il tempo presente mette una sorta di pietra tombale sulla questione)
•   Attacco del pezzo con link alla notizia della cattura e maggiori spiegazioni in merito
    a questa smentita
•   Paragrafo introdotto dal titoletto (La strage di Nassiriya) a ricostruire la vicenda
    dell’attentato.
•   Seguono tre paragrafi: il primo (Lo scenario nuovo) introduce il nome del presunto
    terrorista suicida, a voler suggerire implicitamente che pur nella smentita della
    notizia precedente le indagini paiono aver comunque fatto un passo avanti. Segue
    il paragrafo intitolato “Le indagini”, in cui si confermano i dubbi dei carabinieri
    italiani su una presenza di attentatori locali.
Giornalettismo.com -la smentita -2

•   Segue l’ultimo paragrafo dell’articolo (“Il leader di riferimento”), che tratteggia la
    figura di Abu Mus ab al Zarkawi ( è chiaro ancora una volta l’intento di confermare
    al pubblico la matrice qaedista dell’attentato e dietro il nome di Al Zarkawi l’ombra
    nera di Osama Bin Laden). Questa operazione, che abbiamo trovato più volte su
    differenti testate, cerca a mio parere di raggiungere un intento nascosto ma chiaro:
    mostrare la strage come un evento esterno all’iraq, a nassiriya, calato dall’alto dal
    dominus Bin Laden, a confermare invece il buon nome e la rispettabilità acquisita
    dai nostri militari in quel settore del Paese. (come a dire gli attentatori potevano
    essere solo esterni, nassiriya amava gli italiani, che avevano ben fatto in quella
    zona). Vd servizio tg3 – fiori regalati a militare italiano da bimba irachena.
In coda al pezzo due commenti dei lettori
                (di segno opposto)
•    ammazzateli 25 gennaio 2012 alle 01:10
•    ammazzateli lo stesso, ogni fanatico morto è un guadagno per l’umanita
     sono “eroi della resistenza” ?? allora, sparare su truppe che ti invadono è lecito
     lanciare un camion bomba dove ci sono anche CIVILI tuoi connazionali, è un
     omicidio. che era? “un sacrificio necessario” ?
     considerando che gli americani si sono ritirati dall’iraq, mi verrebbe da chiedere
     che sono morti (e continuano a morire) più iracheni sotto i colpi di questi “patrioti”
     che non per colpa degli americani
•    Replica el azzaharita 25 gennaio 2012 alle 12:08
•    ha ragione ‘ammazzateli’, ha ragione! Non si deve protestare se ti rubano la
     terra, ti privano della libertà, se ti avvelenano l’aria, se ti uccidono i bambini
     ………….NO. Gli irakeni sbagliano, sbagliano come sbagliavano i nostri partigiani
     quando facevano quello che potevano, con i mezzi che avevano. Ieri noi eravamo
     partigiani, oggi LORO ‘insurgens’ ……………………… ma vai a capire gli uomini e le loro
     definizioni! Nel nome di Allah! potenti e misericordiosi.
•    N.b. no commenti alla “cantonata” della notizia precedente. Assenza di commenti
     o censura editoriale?
IN CHIUSURA: una pagina di quel 13
     novembre 2003 – il giornale




Si veda la dominanza dell’immagine e di un’immagine fortemente emozionale (che
parla da sola molto più di mille racconti) – è il momento del’emozione, della
rabbia, della paura, dell’impotenza. Si veda la preminenza di colori scuri (il nero del
lutto, come a listare la pagina). Si veda l’uso di espressioni al tempo passato, come
a riportare in vita una memoria ormai cancellata dalle bombe.
E Il link alle prime pagine dei siti internazionali
                del 12 novembre 2003
http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri
              /primeiraq/primeiraq.html




Scarso spazio riservato alle immagini in home. Maggiore rilevanza all’interno. La
testata ha notizie ancora parziali (si parla di 6 morti, tranne per “El Pais”) o i morti
italiani “pesano” di meno?
In chiusura il doveroso omaggio della
               memoria ai caduti
•   ELENCO DEI CADUTI DEL TERRORISMO NELLA STRAGE DI NASSIRIYA (IRAQ) 12 novembre 2003
•   01 - BECI MARCO - Direzione Generale Cooperazione MAE (civile)
    02 - BRUNO MASSIMILIANO -Aiutante C.C.s.UPS, Raggruppamento Investigazione Scientifica, Roma
    03 - CARRISI ALESSANDRO - 1° Caporal Maggiore 6° Reggimento Trasimeno
    04 - CAVALLARO GIOVANNI - Sottotenente C.C. Nucleo Operativo Asti
    05 - COLETTA GIUSEPPE - Brigadiere C.C. Stazione San Vitaliano, Napoli
    06 - FERRARO EMANUELE - Caporal Maggiore 6° Reggimento Trasimeno
    07 - FICUCIELLO MASSIMO - Capitano Reggimento Lagunari
    08 - FILIPPA ANDREA - Appuntato C.C. 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia
    09 - FREGOSI ENZO - Sottotenente C.C.
    10 - GHIONE DANIELE - Maresciallo Capo C.C. 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia
    11 - GHITTI IVAN - Brigadiere C.C. Reggimento 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia
    12 - INTRAVAIA DOMENICO - Vice Brigadiere C.C. Reggimento C.C. Sicilia
    13 - MAIORANA HORATIO - Appuntato C.C. Battaglione Laives
    14 - MERLINO FILIPPO – Maresciallo C.C.
    15 - OLLA SILVIO - Maresciallo Capo 151° Reggimento Sasssari
    16 - PETRUCCI PIETRO - Caporal Maggiore 151° Reggimento Sassari
    17 - RAGAZZI ALFIO-Maresciallo Aiutante C.C.s.UPS,Raggrupp. Investigazione Scientifica, Roma
    18 - ROLLA STEFANO - Dottore, Vice Ispettore Produzione “Gabbiano Film” (civile)
    19 - TRINCONE ALFONSO - Sottotenente C.C. Nucleo Operativo Ecologico

Contenu connexe

Similaire à Nassiriya

CLAUDIO LORETO - ROMANZO "LIQUIRIZIA" (Ottobre 2019 - EDITRICE LEUCOTEA).
CLAUDIO LORETO - ROMANZO "LIQUIRIZIA" (Ottobre 2019 - EDITRICE LEUCOTEA).CLAUDIO LORETO - ROMANZO "LIQUIRIZIA" (Ottobre 2019 - EDITRICE LEUCOTEA).
CLAUDIO LORETO - ROMANZO "LIQUIRIZIA" (Ottobre 2019 - EDITRICE LEUCOTEA).
ClaudioLoreto
 
Il neorealismo (1945~1952): Letteratura e cinema
Il neorealismo (1945~1952): Letteratura e cinemaIl neorealismo (1945~1952): Letteratura e cinema
Il neorealismo (1945~1952): Letteratura e cinema
AsiaYoon
 

Similaire à Nassiriya (7)

CLAUDIO LORETO - ROMANZO "LIQUIRIZIA" (Ottobre 2019 - EDITRICE LEUCOTEA).
CLAUDIO LORETO - ROMANZO "LIQUIRIZIA" (Ottobre 2019 - EDITRICE LEUCOTEA).CLAUDIO LORETO - ROMANZO "LIQUIRIZIA" (Ottobre 2019 - EDITRICE LEUCOTEA).
CLAUDIO LORETO - ROMANZO "LIQUIRIZIA" (Ottobre 2019 - EDITRICE LEUCOTEA).
 
G8 Instant Book Stefania Buccini Marco Binotto
G8 Instant Book Stefania Buccini Marco BinottoG8 Instant Book Stefania Buccini Marco Binotto
G8 Instant Book Stefania Buccini Marco Binotto
 
Il romanzo della crisi
Il romanzo della crisiIl romanzo della crisi
Il romanzo della crisi
 
Il neorealismo (1945~1952): Letteratura e cinema
Il neorealismo (1945~1952): Letteratura e cinemaIl neorealismo (1945~1952): Letteratura e cinema
Il neorealismo (1945~1952): Letteratura e cinema
 
Giorgio Rustia - Contro operazione Foibe a Trieste
Giorgio Rustia - Contro operazione Foibe a TriesteGiorgio Rustia - Contro operazione Foibe a Trieste
Giorgio Rustia - Contro operazione Foibe a Trieste
 
L' arma segreta del duce. La vera storia del Carteggio Churchill-Mussolini
L' arma segreta del duce. La vera storia del Carteggio Churchill-MussoliniL' arma segreta del duce. La vera storia del Carteggio Churchill-Mussolini
L' arma segreta del duce. La vera storia del Carteggio Churchill-Mussolini
 
Fotogiornalismo e videogiornalismo 3 lezione
Fotogiornalismo e videogiornalismo 3 lezioneFotogiornalismo e videogiornalismo 3 lezione
Fotogiornalismo e videogiornalismo 3 lezione
 

Nassiriya

  • 1. Nassiriya: una strage “contesa” ricerca di Alessandro Barcella
  • 2. L’ ANTEFATTO - 12 NOVEMBRE 2003: alle 10:40 ora locale, un camion cisterna pieno di esplosivo si lancia contro l’ingresso della base italiana “Maestrale” MSU (Multinational Specialized Unit) posta nella località di Nassiriya, nel settore iracheno di pertinenza del nostro contingente militare. L’esplosione del deposito munizioni della base provoca la morte di 28 persone, 19 italiani e 9 iracheni. Le vittime italiane sono 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e due civili (il cooperante internazionale Marco Beci e il regista Stefano Rolla). Ferite in totale 58 persone, tra cui altri 19 militari dell’Arma. Nelle settimane che seguono i sospetti cadono sul gruppo qaedista guidato da Abu Mus’ ab al Zarkawi, appoggiato da cellule sunnite della zona di Nassiriya. IL FATTO – 23 GENNAIO 2012: sette estremisti appartenenti ad un gruppo vicino ad Al Qaeda, fermati per un precedente attentato, confessano di essere coinvolti direttamente nella strage alla base Maestrale. A riferire la notizia è l’agenzia di stampa irachena Aswat –Al-Iraq, che riporta le dichiarazioni di un funzionario governativo della provincia di Dhi Qar (di cui Nassiriya è capoluogo). In particolare gli uomini avrebbero riferito di avere appoggiato l’attentatore suicida, un marocchino legato al gruppo al-Tawid wal-Jihad.
  • 3. METODOLOGIA DELLA RICERCA Vediamo come la stampa italiana affronta e racconta la notizia. Analizzeremo 4 tra i principali quotidiani italiani nella loro versione cartacea e in quella telematica (Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 ore). Passeremo poi ad osservare il taglio che alla notizia danno la principale agenzia di stampa italiana (Ansa) e altre testate quotidiane online (in particolare lettera43.it, diretta da Paolo Madron e tgcom24 di Mediaset). Dopo un breve panorama dei media tv , osserveremo la copertura della notizia da parte del mondo dei blog italiani (4 casi in particolare). L’analisi procederà alla ricerca delle dinamiche di “newsmaking” proprie di ogni testata: collocazione in pagina, scelta delle foto, taglio della notizia, parole o espressioni e immagini ricorrenti, sottotesto laddove presente. Con una “piccola “sorpresa” finale….
  • 4. Corriere della Sera ed.cartacea 24 gennaio 2012 - 1 La testata, che non pone alcun richiamo in prima pagina, decide di dedicare alla notizia la “spalla” dell’ apertura di Esteri. A corredo del pezzo l’unica immagine dell’intera pagina (eccezion fatta per il volto, in piccolo in basso a sinistra, del presidente afghano Amid Kharzai). La fotografia, di taglio chiaramente emozionale, porta il lettore immediatamente dentro alla tragedia del 2003. Un militare, probabilmente italiano, si porta sconvolto la mano alla testa, protetta dall’elmetto d’ordinanza. Alle sue spalle, in un’ambientazione notturna dal tono spettrale, lo scheletro devastato della base Maestrale subito dopo l’attacco. Il titolo del pezzo sembra riportare il lettore dal piano emozionale a quello freddo della notizia: “Arrestata in Iraq la cellula terroristica responsabile dei morti di Nassiriya”.
  • 5. Corriere della Sera ed.cartacea 24 gennaio 2012 - 2 • Il lead del pezzo riporta in modo asettico la notizia della cattura dei sette, a cui segue un brevissimo racconto dei momenti dell’attentato. La cronaca prosegue riportando al lettore le varie fasi delle indagini, per poi ritornare in chiusura sul focus del pezzo, l’arresto del gruppo. A sinistra, a metà pagina, un piccolo box riporta laconicamente i dati della vicenda (la strage – le indagini). L’articolo dunque si attiene strettamente al racconto degli ultimi sviluppi, senza indulgere al piano emozionale (come invece la foto di apertura aveva lasciato intuire). • Si noti la cura nell’elencazione di nomi e sigle del terrorismo islamico,a ribadire il terreno entro cui si muove la vicenda.
  • 6. La Repubblica –ed.cartacea 24/01/2012 – Prima Pagina La testata diretta da Ezio Mauro sceglie di inserire la notizia in prima pagina, seppure in taglio basso a sinistra e con un rilievo minimo. La “civetta” rimanda a pagina 19, all’articolo di Renato Caprile, ed è priva di immagini (forse per non distogliere il lettore dal tema del giorno, cui fa riferimento la grande fotografia della paralisi del traffico a seguito dello sciopero dei tir). La civetta è stretta tra il richiamo ad un’intervista al segretario generale Nato e una manchette pubblicitaria. Lo stesso identico risalto in pagina dato alla notizia di spettacolo che compare più a destra, legata al prossimo festival di Sanremo (scelta forse sintomatica dell’audience dei due pubblici).
  • 7. La Repubblica – ed.cartacea articolo interno
  • 8. La Repubblica – ed.cartacea articolo interno: analisi -1 A pagina 19 , nella sezione”Mondo”, la notizia sembra avere ben altro rilievo rispetto al piccolo richiamo in prima. Al fatto viene dedicata l’apertura della pagina, sebbene con un numero di battute probabilmente inferiore al pezzo che segue sotto (“Libia, i fedeli di Gheddafi riconquistano Bani Walid. Torna la bandiera del raìs) e con una fotografia più piccola. Il titolo del pezzo (“Iraq, arrestati gli assassini di Nassiriya”) sembra non lasciare spazio alcuno al dubbio all’autenticità della confessione dei sette. L’uso del termine “assassini” poi connota fortemente il pezzo, che molto di più di quello del “Corsera” porta il lettore sul piano emozionale (citando infatti nella parte finale del testo l’elenco delle vittime). Il sommario dell’articolo (“sono sette uomini vicini ad Al Qaeda. Nella strage morirono 19 italiani”) sembra voler rassicurare il lettore sull’individuazione di una paternità (quella del marchio Al Qaeda), che in un certo qual modo garantisce uno stereotipo su cui nessuno può non riconoscersi (quasi un sottotesto volto a dire “noi siamo le vittime e Al Qaeda è l’assassino”). La fotografia scelta a corredo del testo è ancora una volta quella della base Maestrale sventrata dall’attacco. A comparire nell’immagine questa volta un mezzo della croce rossa islamica e soccorritori ( e forse civili) iracheni. (iracheni non visti solo come carnefici)
  • 9. La Repubblica – ed.cartacea articolo interno: analisi -2 L’attacco del pezzo torna a garantire l’identificazione del nemico di cui parlavamo prima: “Sono proprio loro al di là di ogni ragionevole dubbio gli autori della strage di Nassiriya”. Nessun dubbio dunque, ed ecco allora l’immediato accostamento all’internazionale del terrore chiamata Al Qaeda. Dopo aver inserito i fondamentali elementi delle 5W, Renato Caprile passa attraverso un flashback a ricordare quella tragica mattina del 12 novembre di otto anni fa. Il racconto procede quasi per immagini, come in un film al rallentatore: la mattina tranquilla, al’improvviso l’inferno che si scatena, un camion imbottito di esplosivo che si lancia a tutta velocità contro l’edificio. Seguono altissime le fiamme che prorompono dal vicino deposito di munizioni, e quel che resta è un cratere e le macerie sotto cui rimangono le vittime (citate appunto partendo dai carabinieri, e arrivando ai militari dell’esercito e ai civili, in una sorta di ordine non scritto da rispettare). L’uso del linguaggio cinematografico, cui il lettore moderno è abituato , contribuisce a rendere emotività e simpatia (sun-pathos). Si noti l’uso massiccio di termini dalla forte connotazione emozionale: massacro, strage, grave fatto di sangue, giustizia è fatta, terroristi, tragico mattino, imbottito di esplosivo, macerie,esplosione,centinaia di chili di tritolo).
  • 10. La Stampa – ed.cartacea 24 gennaio 2012 -articolo interno Il quotidiano torinese sceglie di ospitare la notizia come apertura della sezione Esteri, a pagina 16. Più completa la scelta effettuata dalla testata: articolo, fotografia centrale (la stessa messa in pagina da Repubblica) e piccolo boxino in basso con il riepilogo delle vittime dell’esplosione). Appare curiosa la scelta, probabilmente non voluta, di dividere la pagina 16 a metà tra la notizia dall’Iraq (in taglio alto) e una lunga serie di necrologi, quasi a “sintonizzare”subito il lettore sulla tragicità dei fatti di Nassiriya.
  • 11. La Stampa – ed.cartacea articolo interno: analisi L’attacco del pezzo, anche qui, è ad effetto immediato, come a sottolineare che un cerchio si è chiuso. “Mancavano all’appello da nove anni, durante i quali hanno continuato a seminare sangue. Ma alla fine li hanno presi….” L’italiano più attento, forse, torna con la mente ad un concetto simile ma in un contesto completamente diverso: Enzo Tortora che torna in televisione, a Portobello, dopo le accuse infamanti di un pentito e il carcere . “Dove eravamo rimasti”?, chiede il presentatore. E in questo modo la storia ritorna a scorrere da dove si era bruscamente arrestata, con una semplicità quasi sovrannaturale, non appena il “cerchio dell’ingiustizia” si chiude (si noti alla fine della prima colonna la frase : “E ora per gli italiani c’è la possibilità di chiudere il cerchio”). Ben documentata, da parte dell’autore dell’articolo, è la rete dei contatti del gruppo, di cui la Stampa riporta le generalità (quasi a voler smitizzare l’entità terrorista facendone vedere al lettore la natura umana). In chiusura del pezzo la parola passa a Barbara Contini, esponente politica di Fli e all’epoca dei fatti governatrice della regione di Nassiriya. E il suo ricordare l’efferatezza di quel gruppo, che da governatrice si era trovata ad incrociare, sta quasi a ribadire che la giustizia italiana aveva sin da subito imboccato la strada giusta. E che, come detto, ora il cerchio si è definitivamente chiuso (vedi il distico i neretto: “la magistratura italiana conosceva i nomi dei membri ricercati della cellula dal 2007”).
  • 12. Il Sole 24ore -24/01/2012 - ed. cartacea art.interno Il quotidiano economico-finanziario sceglie di non dedicare alla notizia alcun richiamo in prima pagina. Il taglio prettamente economico della testata detta, con molta probabilità, le ragioni di questa scelta. La notizia trova tuttavia uno spazio, sebbene molto limitato, nelle pagine interne ( pag. 23, nella sezione Mondo). Si tratta sostanzialmente di una foto-notizia, 5 righe di commento all’immagine (la stessa già riportata da altre testate, del soldato italiano disperato davanti alle macerie della base Maestrale). Nel complesso però appare forte l’impatto emotivo, determinato dalla decisione di privilegiare la fotografia sul testo e dalla scelta di quella determinata immagine. Il brevissimo testo riporta in modo assai stringato le 5w, senza alcuna concessione,qui, alla rabbia o all’emozione.
  • 13. E on line? Vediamo come queste testate, nella loro versione on line, scelgono di trattare la medesima notizia
  • 14. Corriere.it – home page Corriere.it dedica alla notizia uno spazio in home, con un taglio medio, ma decidendo di non inserire alcuna fotografia. Si riporta il virgolettato delle autorità irachene che affermano senza ombra di dubbio che siano loro i responsabili della strage alla base Maestrale.
  • 15. Corriere.it –articolo interno: analisi http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_23/nassiriya-scoperta-cellula-che-fece-la- strage_1e593498-45bb-11e1-9389-b1111b488a17.shtml Prosegue anche internamente la scelta di non inserire alcuna foto, volendo forse privilegiare la pura informazione sull’elemento che avrebbe potuto distogliere emotivamente. In effetti la cronaca che ne segue appare scarna, essenziale. Le vittime non vengono citate per nome ma elencate attraverso la semplice conta dei numeri . Il focus è sulla cellula catturata dalle autorità di polizia locali, di cui si descrivono i legami politici ed organizzativi. Nessun link di approfondimento al testo.
  • 16. Repubblica.it – home page -1 La testata riporta il fatto in taglio alto, poco sotto l’apertura (e in uno spazio dunque di immediata visibilità da parte dell’utente). La scelta è quella di dare un buon risalto alla fotografia, che per forma e colori sembra prevalere rispetto alle altre in pagina (ad eccezione naturalmente dell’apertura). Si è scelta una foto di maggiore impatto rispetto a quella dell’edizione cartacea (foto riprodotta da più testate, con il militare italiano che disperato sosta a pochi metri dalla carcassa annerita e fumante della Maestrale).
  • 17. Repubblica.it – home page -2 Il richiamo in home riporta in modo assai scarno la notizia, rimandando gli approfondimenti all’interno. Spazio poi a due ulteriori contenuti : “Quegli eroi dimenticati” – le inchieste e “Lo speciale sulla strage”, dall’archivio.
  • 18. Accanto alla fotografia di un Repubblica.it -art. militare durante una pattuglia di perlustrazione, il pezzo interno: analisi parte riportando le doverose 5w informative. Il blocco che segue, sotto il titoletto “La strage di Nassiriya”, ripercorre brevemente la vicenda di 8 anni fa. La chiusura è sul ruolo svolto dai Carabinieri nell’identificazione, già nel 2007, dei responsabili logistici dell’attentato. L’articolo riporta nel testo alcuni link di approfondimento (5 vecchi articoli della testata,vd sotto) e nel complesso appare ben documentato. A fondo pagina, per esteso, gli url completi dei link citati nel testo. (vd pag. seguente).
  • 19. L’ indice di link di approfondimento presenti nel testo
  • 20. Sole 24ore.it Il sole 24 ore on line dedica alla notizia il taglio medio. Accanto alla fotografia home page dell’edificio sventrato (si noti come tra on line e cartacee ricorrano spesso le stesse due fotografie), il richiamo al pezzo interno. Volutamente neutro il titolo: “Arrestati sette responsabili dell’attentato di Nassiriya”. Il lettore ha già dalla home la possibilità di accedere ai contenuti di approfondimento (articolo correlato sulle celebrazioni della strage e un video). Spicca, in merito alla scelta della foto, il primissimo piano dei colori della nostra bandiera indossati sulla divisa di un carabiniere (quasi a connotare che quell’edificio sventrato fosse come una casa per gli italiani, non solo quelli che erano lì in iraq).
  • 22. Sole24ore.it – art.interno: analisi: Il pezzo parte assai piatto, riportando con precisione la notizia riferita dall’agenzia di stampa irachena sulla base di fonti locali di polizia. Il Sole decide di restare neutro rispetto alla veridicità della notizia, attribuendola più volte alla fonte di provenienza (vedi in particolare l’uso di espressioni quali :“E’ quanto ha dichiarato”, “ha riferito”, “ha fatto sapere”). Nessuno spazio, come visto invece su altre testate (anche cartacee), a certezze e senso di sollievo per la fine di una vicenda. In coda al pezzo il link ad un articolo del gennaio 2011 sulla questione dei risarcimenti ai familiari (da nessun altro grande media trattata). A destra, in un box posto in risalto attraverso la scelta del colore rosso, gli approfondimenti alla notizia. Ne vengono inseriti 3, con la possibilità di accedere all’elenco completo di essi (5 articoli). A sinistra il link al contributo video “Un memoriale per ricordare gli eroi di pace”.
  • 23. lastampa.it – home page Taglio medio e foto piccola per la home di stampa.it. Si noti una curiosità: dalla fotografia, sul lato sinistro, è stata tagliata l’immagine dell’automezzo della Croce rossa islamica (si veda immagine completa su home page repubblica cartacea). La foto viene comunque inserita anche se parzialmente tagliata nella pagina interna. Scelta stilistica o contenutistica? In calce al richiamo della home page troviamo il link alla notizia della strage riportata il 13 novembre 2003 (come a gettare il lettore nel pieno di quel fiume di emozioni) e il trailer del film “venti sigarette” (una pellicola del 2010 di aureliano amadei, assistente a nassiriya dello scomparso regista Stefano Rolla).
  • 25. lastampa.it -articolo interno: analisi • A destra la fotografia dei soccorsi alla Maestrale, sotto cui campeggia la didascalia “A Nassirya la strage più grave contro i militari italiani dal 1945” (vedi richiamo ideale a Pearl Harbor e 11 settembre, di cui abbiamo parlato). • Il primo blocco di testo parte piatto nel riferire la notizia dell’arresto e della confessione dei sette (uso del tempo presente e non del condizionale, che esprime incertezza). Il secondo blocco racconta di un’altra strage in Iraq, da cui sarebbero partite le indagini che hanno portato agli arrestati. • La chiusura del pezzo riporta le diverse fasi delle indagini dei carabinieri a seguito dell’attentato a Maestrale del 2003 e cita la figura di Al Zarkawi (accanto ad un altro leader minore) per dare al lettore i riferimenti minimi per orientarsi nella galassia qaedista.
  • 26. Lastampa.it - Link di approfondimento Sotto la foto, a ulteriore corredo informativo del pezzo, alcuni link di approfondimento. In “multimedia” troviamo il video- trailer di “venti sigarette”, già citata pellicola di aureliano amadei. (tentativo di parlare attraverso un linguaggio comprensibile e più “digeribile”, quello del cinema). La testata fornisce poi, più in basso, link ad altri pezzi di differente argomento ma affini per tematica (terrorismo, attentati) – vd tecnica recommend system
  • 27. Un’agenzia di stampa: Ansa – articolo interno Testo estremamente conciso, come nei dettami di un lancio d’agenzia (le 5w e poco più). Stessa fotografia ripresa più volte, nessun link di approfondimento. Si noti nel sommario la conta dei morti limitata ai nostri, quasi venga dato un peso diverso alla morte(tra l’altro con un errore in quanto 2 dei 19 erano civili). Grande cautela nel riportare la notizia, attribuita con chiarezza alle fonti locali(nessuno sbilanciamento sulla veridicità).
  • 28. Una voce fuori dal coro: Il fatto quotidiano / ed. on line Si notino: •scelta di foto diversa (non emozionale, non strage o sangue ma un carroarmato – polemica sulla c.d. “missione di guerra”?) •Focus sui risarcimenti (definita la “vera priorità”) •Le vittime italiane, 19, non vengono distinte tra civili e militari (tutti sullo stesso piano) •Citazione in particolare di un militare (andrea filippa), attraverso le parole polemiche del padre sui risarcimenti e sulle strumentalizzazioni dei politici
  • 30. – home page La testata pubblica una fotografia diversa rispetto a quelle viste sinora, più legata alla notizia raccontata (polizia irachena – arresti). Il titolo del richiamo sembra garantire veridicità alla notizia: “Nassiriya, catturata la cellula che attaccò la base italiana”. L’occhiello (“nove anni dopo”) si rifà al concetto del cerchio che si chiude. Link a notizia di altro italiano coinvolto dal terrorismo (anche se in paese diverso). Allusione all’internalizzazione del terrore? Al fatto che i nostri non siano più sicuri in alcuna parte del mondo? (la parte islamica)
  • 31. Tgcom24 –articolo interno La scelta cade su una fotografia decisamente “neutra”. Nessuna immagine della Maestrale devastata, nessun insegna o colore della nostra bandiera. Il pezzo riporta in modo assai sintetico l’episodio tragico a cui rimanda, preferendo concentrarsi sull’arresto e la confessione dei sette. Si noti il riferirsi, in modo assai freddo e asettico, alla “morte di 28 persone. Il focus del pezzo è centrato sugli aspetti logistici e militari della rete terroristica in Iraq. Nessun ulteriore contenuto di approfondimento.
  • 32. home page Richiamo in home estremamente laconico (come nello stile della testata). Dato certo: i sette sono i responsabili della strage di Nassiriya. Il richiamo segue immediatamente altra notizia di sangue (vd gheddafi-ribelli), quasi in un “climax” di terrore e di morte.
  • 34. Lettera43.it – art.interno: analisi “Sette membri di una cellula terroristica sono stati arrestati dalla polizia irachena e hanno ammesso la loro diretta responsabilità nell'attentato contro la base italiana di Nassiriya del 12 novembre 2003, in cui morirono 28 persone di cui 12 carabinieri, cinque militari, due civili e 9 iracheni. In particolare, sarebbe stato identificato l'autista dell'autocisterna esplosa, un uomo di nazionalità marocchina”. Piano ed essenziale l’attacco del pezzo, che si attiene strettamente alle 5w. “Lo ha dichiarato un alto funzionario della provincia meridionale di Dhi Qar all'agenzia di stampa indipendente Aswat-al-Irak, spiegando che le indagini sugli ultimi attentati intorno a Nassiriya hanno portato agli arresti”. Si noti l’uso dei termini in neretto, quasi a voler offrire garanzia di veridicità della notizia raccontata. La chiusura del pezzo (“Già nel febbraio del 2007, le indagini dei carabinieri del Ros avevano portato all'identificazione delle persone coinvolte nell'attuazione dell'attentato”) rimanda in un certo qual modo all’autorevolezza delle nostre autorità inquirenti, garanzia del buon lavoro fatto. E a quella “chiusura del cerchio” di cui più volte abbiamo detto).
  • 35. A dx, box articoli correlati – “emergenza iraq” Si noti uso ripetuto del termine “violenza”, a restituire un clima generale del paese iraq.
  • 36. E il mezzo televisivo? Come tratta la notizia? Come utilizza il potente strumento del filmato video?
  • 37. Tg1 – 24 gennaio
  • 38. Tg 1del 24 gennaio :analisi • http://www.youtube.com/watch?v=H7jtnuN92ts • Durata servizio 1,16” • Attacco con immagini in diretta della strage (il fumo, le sirene impazzite, i soccorritori che arrivano tra i feriti, immagini in soggettiva, altamente emozionali). • La speaker ricostruisce i minuti della strage (in sottopancia scorre il titolo “Nassiriya, arrestati attentatori”) • Si noti uso del termine “per la prima volta” – è la nostra pearl harbor, sembrerebbe suggerisce la giornalista, il nostro 11 settembre (come poi venne definita la strage). E ancora l’espressione “è il giorno nero per la missione italiana” e “la più grande disgrazia per le forze armate italiane dalla fine della seconda guerra mondiale”. • La cronaca di quei minuti, nel racconto della giornalista, appare essenziale, scarno, ma il lettore viene ipnotizzato da quelle immagini in soggettiva, che lo fanno essere nel mezzo della tragedia. • Poi si torna sulla notizia del giorno : “ora i responsabili o almeno una parte di essi hanno un nome e un volto..”. • E la chiusura : “la cellula avrebbe agito in maniera autonoma senza alcun legame con altri gruppi legati ad al qaeda”. L’immagine finale, che chiude il pezzo, è sull’enorme cratere provocato dall’esplosione. Senza dubbio un’immagine forte, avente lo scopo di fissare la memoria dell’ascoltatore sulla enormità dell’attacco, della violenza portata nel cuore del nostro contingente.
  • 39. TG3 del 23 gennaio: analisi – 1 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem- af354704-1a1d-4143-90a2-a01bbf6264f0-tg3.html • “E’ il 12 novembre 2003 quando la guerra in Iraq investe tragicamente il nostro paese”. Esordisce così il pezzo del tg3 a firma della giornalista Alessandra Bortoloni (durata 1.27”). L’attacco delle immagini è del tutto simile a quello visto per il servizio del tg1 (immagini in soggettiva, camera mossa, sirene in sottofondo e i primi soccorritori attorno alla carcassa annerita e fumante della base Maestrale). Come in una cronaca in diretta si raccontano le diverse fasi dell’attentato (l’ingresso dell’auto del kamikaze, la reazione dei militari, l’esplosione degli edifici e il crollo). L’ascoltatore sembra proiettato in prima persona in quello scenario di guerra. Sulla notizia degli arresti c’è cautela (“oggi dopo nove anni forse di quella strage si sono trovati i responsabili..”). • Stacco su altre immagini ad elevato impatto emotivo (l’arrivo delle bare in italia, portate a braccio dai commilitoni delle vittime e in sottofondo le note del “silenzio”). • Si passa poi alle immagini di una manifestazione irachena (forse proprio a nassiriya) in cui civili mostrano uno striscione (“nostri amici italiani, noi e voi siamo vittime del terrorismo”). L’idea è forse quella di avvalorare la tesi di un attentato di matrice extra- locale (e il testo infatti racconta del ruolo centrale di Al Qaeda).
  • 40. TG3 del 23 gennaio: analisi - 2 Significativa in questa chiave l’immagine che segue, una bimba irachena che si stacca dal corteo e consegna un fiore ad un carabiniere italiano in pattugliamento. (forte simbolismo). La chiusura delle immagini è il ritorno al desolante spettacolo delle macerie della Maestrale, ridotta ad uno scheletro fumante (come in una sorta di “buttafuori” che deve far fissare nella mente del telespettatore quell’immagine e non ad esempio quella della bimba, più conciliativa). RADIO – scalettaGR1 del 23 gennaio ore 19 • Sciopero dei tir, protesta in tutta Italia. Caselli chiusi e disagi da Nord a Sud. Il garante chiede la precettazione. Denunciati a Napoli 440 tassisti per interruzione di pubblico servizio • La riforma del lavoro. Vertice a Palazzo Chigi con le parti sociali. Il governo: stretta sulla cassa integrazione. Gelo della Cgil, cauti gli altri sindacati • Bagnasco: la Chiesa non chiede privilegi, evadere le tasse è peccato. Il numero uno dei vescovi apre il consiglio permanente della Cei • Il naufragio al Giglio. Trovati altri due corpi, uno è della sposina di Biella. Domani al via le operazioni per il recupero del carburante • La strage di Nassiriya, sette arresti in Iraq. Scoperta la cellula di Al Qaeda responsabile dell'attentato alla base militare italiana • Calcio. Coppa Italia: al via domani i quarti, si comincia con Juve-Roma. Luci accese ancora sul calciomercato
  • 41. GR1 – ediz. 24/01/2012 – ore 19 • Servizio : da 00:14:10 a 00:15:24 • Annuncio del conduttore: “ a otto anni dall’attentato di nassiriya sono stati arrestati i responsabili della strage dei militari italiani”. • Attacco del pezzo: “La polizia irachena ha finalmente dato un’identità a sette terroristi che parteciparono all’ideazione e all’attuazione della strage di Nassiriya”. • Sviluppo del pezzo: resoconto del fatto/numero complessivo delle sole vittime italiane. • Uso espressione forte, emozionale: “autocisterna imbottita di 300 chili di tritolo e di liquido infiammabile” • Seguono commenti : “profonda soddisfazione” di barbara contini (esponente fli ed ex governatrice di nassiriya). La contini sottolinea che “già nel 2007 i CC del Ros avevano identificato la cellula” ( il cerchio dunque si chiude) • Uso espressione “il più grave attentato contro le forze armate italiane dalla fine della seconda guerra mondiale” (si danno all’ascoltatore dei punti di riferimento, dei “rimandi” storici per orientarlo e fargli cogliere le dimensioni del fatto). • Chiusura del pezzo con l’inf. che il governo iracheno ha chiuso la tomba di saddam a tikrit (sua citta natale) per evitare pellegrinaggi di fautori del vecchio regime (qui la figura del rais però appare neutra, a dominare il pezzo è il “fantasma” di al qaeda, la figura di Bin laden e non quella di saddam).
  • 42. Statistiche di ricerca Riportiamo di seguito alcune tabelle, al fine di valutare l’andamento delle ricerche per taluni dei termini legati alla notizia.
  • 43. Ricerca per “strage+nassiriya” – ultimi 30 gg (30/12 -27/01) . Google ricerca web – italia (no sottoregioni) Si veda il picco dal 25 gennaio, legato appunto alla notizia (anche se il grafico sembra mostrare prima del 24 un calo dell’interesse). Interessante l’aspetto di provenienza regionale delle ricerche, legato alle origini dei nostri militari e civili caduti a nassiriya (6 in particolare erano siciliani e nel complesso la stragrande maggioranza del centro-sud ).
  • 44. Confrontiamo con: termine di ricerca “nassiriya” ultimi 12 mesi – Si notino i picchi. Il primo a giugno 2011 (visita dell’ex ministro Frattini in occasione della chiusura del “provincial reconstruction team” –prt- a guida italiana) . Il secondo probabilmente legato all’anniversario della strage (settimana 6-12 -8 anni dall’evento). Anche qui, netto, il predominio delle ricerche dal centro-sud italia
  • 45. google immagini per “nassiriya”. Contenuti censiti Risultato ricerca: circa 15.800 risultati censiti. Vd contenuti suggeriti. (in particolare rimando a “nassiriya film” )
  • 46. Ricerca google video per “nassiriya” Ecco i contenuti proposti automaticamente dal sistema – vedi richiamo continuo al “media” film (molto potente per colpire l’immaginario collettivo dal punto di vista emozionale). 7080 risultati censiti (di cui 159 nell’ultimo mese).
  • 47. Interessante in particolare, tra i video censiti ed inseriti nell’ultimo mese, quello che segue: http://video.repubblica.it/mondo/amadei-nassiriya-una-ferita-che-non-si- chiude/86426/84815 - 23 gennaio 2012 Di cosa si tratta? Lo spiega la stessa testata: “Parla Aureliano Amadei, colpito gravemente nell'attacco alla base italiana del novembre 2003. Allora era appena arrivato in Iraq come aiuto regista di Stefano Rolla, una delle due vittime civili dell'attentato. La sua esperienza la riversò in un libro, trasformandola poi nel film "20 sigarette", premiato a Venezia nel 2010. "Una cellula di Al Qaeda? Questa notizia rimette in discussione le verità di chi è rimasto coinvolto in quella strage. E arriva a pochi giorni da nuove sentenze civili e penali". Sentenze che dovranno stabilire l'entità dei risarcimenti alle famiglie da parte dello Stato italiano e le responsabilità del colonnello dei carabinieri Georg Di Paoli, sulla sicurezza della stessa base” Intervista di Laura Pertici
  • 48. Google video – restringendo la ricerca a “strage di nassiriya” Risultati ricerca: circa 1630 risultati censiti. (di cui 108 caricati nell’ultimo mese)
  • 49. Ricerca google news per “nassiriya” Risultato ricerca: circa 184 risultati (in testa naturalmente quelli che riferiscono l’ultima notizia della cattura e confessione dei sette).
  • 50. Ricerca libera su google per “nassiriya” Risultato ricerca: circa 1.850.000 risultati (in testa il sito di “collaborative authoring” wikipedia)
  • 51. ricerca video per “nassiriya” 478 risultati censiti (al 30 gennaio) – 133 dei quali in categoria “notizie e politica” 19 caricati nel mese di gennaio 5 nella settimana della notizia ( 2 dei quali senza alcuna attinenza con la vicenda della strage) ------------------ 80 risultati per “strage di nassiriya”( 1 caricato nell’ultima settimana – servizio tg1)
  • 52. No a Si noti a destra nei video in primo piano la somiglianza dei concetti implicitamente espressi dai filmati (“commemorazione” – “onore” – “dedicato” – “tributo”). Accanto ai video di informazione dunque si propone una sorta di “piazza virtuale” del ricordo, della memoria, in cui rendere per un attimo omaggio ai caduti (a quelli di nassiriya ma attraverso di loro, probabilmente, a tutti i nostri caduti di ogni tempo e luogo).
  • 53. E LA BOGOSFERA ITALIANA? 1. GIORNALETTISMO 2. ORIANOMATTEI.BLOGSPOT 3. PROGETTOITALIANEWS 4. IL QUALUNQUISTA
  • 54. UN DATO: Ricerca nei blog italiani attraverso google blog Esito della ricerca per “strage di nassiriya + catturati attentatori” – 680 risultati (solo 7 però, in particolare, si riferiscono alla notizia in oggetto) La ricerca per “nassiriya” conduce a circa 48.400 risultati (di cui 1350 nell’ultimo mese)
  • 56. Giornalettismo.com: analisi “Presi i terroristi di Nassiriya” è il titolo del pezzo: non una affermazione riportata ma un dato di fatto, certo. Questo il taglio che il blog decide di dare alla notizia della cattura e della confessione dei sette (almeno nella titolazione). Una conferma che arriva anche dal titoletto del paragrafo che segue alla spiegazione laconica della notizia (“presi”). In realtà leggendo il testo si riporta il fatto attraverso le dichiarazioni delle autorità irachene che sono giunte alla loro cattura. (vedi espressioni del tipo “è quanto ha dichiarato” – “ha riferito agli investigatori” – “ha fatto sapere”,etc). Dopo il richiamo a personaggi di spicco della galassa qaedista (per dare al lettore punti di riferimento secondo cui orientarsi, Bin Laden, Al Zarkawi), il pezzo lascia la parola alla politica italiana (tutta di area centro- destra, forse ritenuta più vicina ai concetti di amor di patria e nazionalismo). Particolare la scelta dell’interlocutore, ovvero un esponente di Futuro e Libertà di secondo piano (anche se componente della commissione esteri della camera, Roberto Menia). La sua dichiarazione (“….Finalmente catturati. Esprimiamo grandissima soddisfazione per la notizia dell’arresto dei vili macellai di Al Qaeda….”)torna a connotare l’assoluta certezza con cui la notizia viene presa e divulgata. La seconda pagina del testo riporta il commento di Barbara Contini, ex governatore di Nassiriya (e oggi esponente dello stesso Futuro e Libertà). Nelle sue parole la certezza di avere chiuso il cerchio della vicenda con la cattura dei sette. •
  • 58. 2 – orianomattei.blogspot.com: analisi L’attacco del pezzo è attraverso le parole, ancora una volta, dell’esponente Fli Roberto Menia. Sotto la stessa foto che abbiamo ritrovato in più testate cartacee e web (la ruspa al lavoro sulla carcassa della base Maestrale e lo scudetto italiano sulla divisa di un carabiniere) il testo raccoglie i commenti di soddisfazione alla notizia (dopo roberto menia quello di barbara contini). Nessun link ipertestuale o altro spazio di approfondimento alla notizia.
  • 60. 3-progettoitalianews.net: analisi • Anche qui, per lo meno la titolazione, è netta, certa della veridicità della notizia : “Presa cellula della strage di Nassiriya: arrestate sette persone”. • L’attacco del pezzo appare piano, essenziale nelle informazioni fornite: “La polizia irachena ha arrestato sette persone, componenti di una cellula terroristica, che avrebbero condotto l’attacco contro il 12 novembre 2003 contro la base italiana di Nassiriya, provocando la morte di 28 persone, di cui 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito, 2 civili e 9 iracheni e il ferimento di 58 persone di cui 19 italiani. E’ quanto ha dichiarato all’agenzia di stampa indipendente Aswat- al-Irak ..” • La chiusura è attraverso le parole, ancora una volta, di Roberto Menia (che esprime soddisfazione per la cattura e certezza delle responsabilità confessate). • La fotografia scelta a corredo del testo (che non presenta link di approfondimento) è quella più volte vista (ruspa(base maestrale/divisa carabiniere con colori della bandiera italiana). • Si noti la scelta di inserire in pagina un banner (quello poco a destra del testo) con riferimenti impliciti all’unità di patria, ai valori del nazionalismo. Si veda di seguito il banner:
  • 61.
  • 62. A cosa rimanda questo banner? Ad un movimento politico. La definizione riportata è la seguente: Siamo un’Associazione Culturale e Politica. Prima Culturale; e poi Politica. Programma Politico- Punti del Progetto Modifiche Urgenti e Provvedimenti a Medio Termine Un Progetto per l’Italia che si propone di reagire a questo insostenibile stato, incompatibile con le nostre origini e con la nostra storia, utilizzando e mettendo in campo le nostre energie migliori, abbiamo preparato un Programma che si adatta alla realtà del Paese ed elaborato risposte concrete e risolutive. DOMANDA: uso “politico” della notizia di nassiriya?
  • 64. 4 -Il qualunquista.it: analisi • L’attacco del pezzo pone una questione particolare: “si torna a parlare mediaticamente di Nassiriya”. Una sottolineatura non da poco, che lascia intendere come la strage alla base Maestrale abbia perso la connotazione di puro fatto per divenire evento mediatico, che coinvolge non solo il concetto di notizia quanto quello di valore comunicativo della stessa. ( e conseguenza sull’immaginario). • I blocchi che seguono riportano in modo scarno e lineare la nuova notizia del giorno, ma lo spirito critico di chi scrive appare chiaro: “Si spera che gli arrestati siano i reali colpevoli della “strage di Nassiriya”, altrimenti ovviamente sarà più complesso trovare la verità di quanto accaduto”. • Segue poi un’analisi, appunto, del valore mediatico di Nassiriya. Si vedano l’uso di precise espressioni: “impresse nella memoria collettiva”, “notevole risalto mediatico”. In chiusura emerge la visione contraria alle operazioni di pace in Iraq: “Ciò non toglie la considerazione però che quella guerra in Iraq per moltissime persone era e continua ad essere ingiusta…”, “essa ha rappresentato un’ invasione dove in teoria si voleva “esportare la democrazia” ( sì certo con le bombe) ma dove in realtà c’erano interessi in ballo molto più importanti per i potenti coinvolti”, “l’augurio è che, consci dei pericoli che una qualsiasi tipo di guerra può portare, in futuro i nostri politicanti ci pensino più volte prima di prendere decisioni che possono condurre anche alla morte di esseri umani, come è successo ormai quasi 10 anni fa a Nassiriya”. LA NOTIZIA DUNQUE SEMBRA SECONDARIA, RISPETTO ALL’INTENTO “POLITICO”.
  • 65. Una curiosità: il blog di roberto menia Si noti la scelta della fotografia, con l’altare della patria su cui sventola una enorme bandiera italiana. Qui la strage di nassiriya appare metafora di concetti che vanno oltre il puro fatto di cronaca (spirito di patria, unità nazionale, vicinanza alle forze armate, lotta unita contro un nemico comune) . ECCO FORSE UNO DEI MOTIVI DELLA SCELTA, FATTA DA PIU’ TESTATE, DI SENTIRE PROPRIO LUI.
  • 66. MA IL 24 GENNAIO ACCADE CHE: È SOLO REPUBBLICA.IT, TRA LE GRANDI TESTATE QUOTIDIANE ON LINE, A RIPORTARE LA NOTIZIA, DANDONE UN RILIEVO SIMILE A QUELLO CON CUI AVEVA RACCONTATO L’ARRESTO E LA CONFESSIONE DEI SETTE. (onestà intellettuale, conferma di un mancato sbilanciamento verso la certezza della notizia precedente). Notizia ignorata anche dai quotidiani
  • 67. Repubblica.it ANALISI DEL PEZZO DI SMENTITA • LA FOTOGRAFIA (UNA RUSPA AL LAVORO DAVANTI ALL’EDIFICIO SVENTRATO DALL’AUTOBOMBA) SEMBRA VOLER SUGGERIRE IL SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA E IL RITORNO ALL’OPEROSITA’ DEI NOSTRI UOMINI. Anche nel riportare la smentita (attribuita a “fonti qualificate”) il condizionale è d’obbligo: “Non sarebbero coinvolte nella strage di Nassiriya….”. Il pezzo ricostruisce a ritroso le differenti e complesse fasi delle indagini, svolte da Ros, Procura di Roma e autorità di polizia locali. • La chiusura è sulla figura di Al Zarkawi, carismatico leader della jihad irachena affiliata direttamente a Bin Laden. Due i link inseriti nel testo ( e riportati in evidenza a fondo pagina): uno alla notizia della cattura e della confessione dei sette e uno allo speciale sulla strage. (che ritroviamo al’indirizzo http://www.repubblica.it/speciale/2003/carabinieri/index.html).
  • 68. Lettera43.it – smentita http://www.lettera43.it/attualita/37512/nassiryia-gli- arrestati-in-iraq-non-sono-colpevoli.htm Si notino i seguenti elementi: •Attacco del pezzo: “arrestati per errore” •Uso dell’espressione: “viene ribadito” •Paragrafo intitolato: “I colpevoli sono tutti morti” • uso espressioni: “tutti e 5 sono deceduti” e “inchiesta archiviata” •Altro titoletto (a sottolineare la estraneità del tessuto locale di nassiriya) – “Una strage decisa a baghdad”. •Uso espressione :”non esisteva a nassiriya alcuna cellula di Al Qaeda”. •Particolare la scelta, già vista altrove, di riportare comunque ( a destra) la notizia ora smentita. Onestà intellettuale (nel web comunque nascondere non serve a nulla e penalizza chi lo fa).
  • 69. La smentita di un blog
  • 70. Giornalettismo.com -la smentita -1 • Stessa fotografia usata nel pezzo della notizia • Uso nel titolo dello stesso termine ( i terroristi) ma in chiave leggermente ironica (“i terroristi che non lo erano”) – cambio di registro • Occhiello che riporta la smentita, uso del tempo presente e del termine qualificate: “Le sette persone arrestate ieri sono estranee ai fatti, secondo fonti qualificate” (il tempo presente mette una sorta di pietra tombale sulla questione) • Attacco del pezzo con link alla notizia della cattura e maggiori spiegazioni in merito a questa smentita • Paragrafo introdotto dal titoletto (La strage di Nassiriya) a ricostruire la vicenda dell’attentato. • Seguono tre paragrafi: il primo (Lo scenario nuovo) introduce il nome del presunto terrorista suicida, a voler suggerire implicitamente che pur nella smentita della notizia precedente le indagini paiono aver comunque fatto un passo avanti. Segue il paragrafo intitolato “Le indagini”, in cui si confermano i dubbi dei carabinieri italiani su una presenza di attentatori locali.
  • 71. Giornalettismo.com -la smentita -2 • Segue l’ultimo paragrafo dell’articolo (“Il leader di riferimento”), che tratteggia la figura di Abu Mus ab al Zarkawi ( è chiaro ancora una volta l’intento di confermare al pubblico la matrice qaedista dell’attentato e dietro il nome di Al Zarkawi l’ombra nera di Osama Bin Laden). Questa operazione, che abbiamo trovato più volte su differenti testate, cerca a mio parere di raggiungere un intento nascosto ma chiaro: mostrare la strage come un evento esterno all’iraq, a nassiriya, calato dall’alto dal dominus Bin Laden, a confermare invece il buon nome e la rispettabilità acquisita dai nostri militari in quel settore del Paese. (come a dire gli attentatori potevano essere solo esterni, nassiriya amava gli italiani, che avevano ben fatto in quella zona). Vd servizio tg3 – fiori regalati a militare italiano da bimba irachena.
  • 72. In coda al pezzo due commenti dei lettori (di segno opposto) • ammazzateli 25 gennaio 2012 alle 01:10 • ammazzateli lo stesso, ogni fanatico morto è un guadagno per l’umanita sono “eroi della resistenza” ?? allora, sparare su truppe che ti invadono è lecito lanciare un camion bomba dove ci sono anche CIVILI tuoi connazionali, è un omicidio. che era? “un sacrificio necessario” ? considerando che gli americani si sono ritirati dall’iraq, mi verrebbe da chiedere che sono morti (e continuano a morire) più iracheni sotto i colpi di questi “patrioti” che non per colpa degli americani • Replica el azzaharita 25 gennaio 2012 alle 12:08 • ha ragione ‘ammazzateli’, ha ragione! Non si deve protestare se ti rubano la terra, ti privano della libertà, se ti avvelenano l’aria, se ti uccidono i bambini ………….NO. Gli irakeni sbagliano, sbagliano come sbagliavano i nostri partigiani quando facevano quello che potevano, con i mezzi che avevano. Ieri noi eravamo partigiani, oggi LORO ‘insurgens’ ……………………… ma vai a capire gli uomini e le loro definizioni! Nel nome di Allah! potenti e misericordiosi. • N.b. no commenti alla “cantonata” della notizia precedente. Assenza di commenti o censura editoriale?
  • 73. IN CHIUSURA: una pagina di quel 13 novembre 2003 – il giornale Si veda la dominanza dell’immagine e di un’immagine fortemente emozionale (che parla da sola molto più di mille racconti) – è il momento del’emozione, della rabbia, della paura, dell’impotenza. Si veda la preminenza di colori scuri (il nero del lutto, come a listare la pagina). Si veda l’uso di espressioni al tempo passato, come a riportare in vita una memoria ormai cancellata dalle bombe.
  • 74. E Il link alle prime pagine dei siti internazionali del 12 novembre 2003 http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri /primeiraq/primeiraq.html Scarso spazio riservato alle immagini in home. Maggiore rilevanza all’interno. La testata ha notizie ancora parziali (si parla di 6 morti, tranne per “El Pais”) o i morti italiani “pesano” di meno?
  • 75. In chiusura il doveroso omaggio della memoria ai caduti • ELENCO DEI CADUTI DEL TERRORISMO NELLA STRAGE DI NASSIRIYA (IRAQ) 12 novembre 2003 • 01 - BECI MARCO - Direzione Generale Cooperazione MAE (civile) 02 - BRUNO MASSIMILIANO -Aiutante C.C.s.UPS, Raggruppamento Investigazione Scientifica, Roma 03 - CARRISI ALESSANDRO - 1° Caporal Maggiore 6° Reggimento Trasimeno 04 - CAVALLARO GIOVANNI - Sottotenente C.C. Nucleo Operativo Asti 05 - COLETTA GIUSEPPE - Brigadiere C.C. Stazione San Vitaliano, Napoli 06 - FERRARO EMANUELE - Caporal Maggiore 6° Reggimento Trasimeno 07 - FICUCIELLO MASSIMO - Capitano Reggimento Lagunari 08 - FILIPPA ANDREA - Appuntato C.C. 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia 09 - FREGOSI ENZO - Sottotenente C.C. 10 - GHIONE DANIELE - Maresciallo Capo C.C. 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia 11 - GHITTI IVAN - Brigadiere C.C. Reggimento 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia 12 - INTRAVAIA DOMENICO - Vice Brigadiere C.C. Reggimento C.C. Sicilia 13 - MAIORANA HORATIO - Appuntato C.C. Battaglione Laives 14 - MERLINO FILIPPO – Maresciallo C.C. 15 - OLLA SILVIO - Maresciallo Capo 151° Reggimento Sasssari 16 - PETRUCCI PIETRO - Caporal Maggiore 151° Reggimento Sassari 17 - RAGAZZI ALFIO-Maresciallo Aiutante C.C.s.UPS,Raggrupp. Investigazione Scientifica, Roma 18 - ROLLA STEFANO - Dottore, Vice Ispettore Produzione “Gabbiano Film” (civile) 19 - TRINCONE ALFONSO - Sottotenente C.C. Nucleo Operativo Ecologico