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Spesso si sente parlare di necessità di
‘cambiamento’ quando si vuole fare
riferimento all’organizzazione sociale, all’ordine
civile, alla gestione delle difficoltà, o della crisi
… o anche solo in riferimento alla struttura delle
relazioni umane, siano esse famigliari,
amichevoli, di lavoro o quant’altro.
Insomma della società così com’è non ci piace
proprio niente, o a voler essere buoni, molto
poco
cambiamento progresso
Leggiamo su TRECCANI :
cambiaménto s. m. [der. di cambiare].
– 1. Il cambiare, il cambiarsi: c. di casa, di stagione, di temperatura;
fare un c., un gran c., spec. nelle abitudini, nel carattere e sim.; c. di
stato d’aggregazione della materia; c. di stato civile, ecc.; c. di
scena, nelle rappresentazioni teatrali e sim. (spesso in senso fig.,
mutamento improvviso di situazione, di uno stato di cose); c. di
indirizzo politico; c. di mano, nella circolazione stradale, lo spostarsi
di veicoli o persone da un lato all’altro della via (è anche nome, in
equitazione, di una figura di alta scuola).
In sociologia, c. sociali e culturali, quelli che determinano
trasformazioni nella struttura sociale e culturale di un gruppo.
2. Nella scherma, azione con cui si cerca di deviare il ferro
dell’avversario dalla linea di offesa.
Dunque il termine cambiamento
dipende dal contesto nel quale
s’inserisce.
Si può affermare che dipende
dall’approccio verso il significante
simbolico di cui si carica il significato, ed
indica un’azione fondamentalmente
‘definitiva’, distinguendosi da ‘modifica’
che è molto meno ‘radicale’ …
DA TRECCANI : progrèsso s. m. [dal lat. progressus -us, der.
di progrĕdi «andare avanti, avanzare»; il sign. della parola
nel suo uso assol. è derivato da quello che i termini
corrispondenti in francese e in inglese hanno acquistato nel
sec. 18°]. –
1. a. In senso generico, processo, avanzamento di un
qualsiasi fenomeno: il p. della storia; riferito al tempo, è
di uso letter.: il p. degli anni (Leopardi), l’avanzare degli
anni, dell’età; abbastanza com. invece la locuz. in p. di
tempo, con l’andar del tempo. Ant., modo di procedere,
di comportarsi: Non venni come donna qui, né voglio Che
sian di donna ora i p. miei (Ariosto); e in senso anche più
concr.: Di lor si ride Angelica proterva, Che non è vista, e i
lor p. osserva (Ariosto), i loro movimenti, i loro passi.
2. b. L’andare verso una meta, verso il compimento di
un’opera: il p. d’un lavoro; il p. degli scavi. In altri casi,
ha senso più vicino a sviluppo e contiene l’idea
dell’aumento, della diffusione, del rafforzamento e sim.:
i p. di un’idea, di un’opinione, ma anche i p. del male,
d’una malattia, d’un contagio, di un’infezione.
TRECCANI:
2. Più comunem., s’intende per progresso un avanzamento verso gradi o
stadî superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento,
dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al
meglio, sia in un ambito limitato sia in un senso più ampio e totale: il p.
della civiltà, della scienza, degli studî, della fisica, della chimica, della
medicina, della meccanica (anche plur.: i p. della civiltà, della scienza);
oppure il p. dell’uomo nella civiltà, nel sapere, ecc.; p. tecnico, p.
scientifico; p. morale o etico, spirituale, intellettuale, culturale; p.
economico, sociale, industriale; il p. giuridico; l’inarrestabile p. della
conoscenza; l’elettronica è in continuo, in crescente progresso. Sempre al
plur. nella locuz. fare progressi, migliorare, progredire, far profitto, evolversi
e sim. (al sing. solo in determinate formule, come ha fatto qualche p., non
fa nessun p., e sim.); fare progressi nello studio, in un’arte (ma anche
nell’apprendimento di norme di vita, nei rapporti sociali, ecc.); fare molti,
grandi, rapidi, o pochi, lenti, minimi p.; da un secolo in qua in questo campo
si sono fatti pochi p.; il malato continua a fare progressi, ad avanzare nella
via della guarigione.
TRECCANI
3. Usato assol., il p., lo sviluppo verso forme di vita più elevate e più complesse,
perseguito attraverso l’avanzamento della cultura, delle conoscenze scientifiche e
tecnologiche, dell’organizzazione sociale, il raggiungimento delle libertà politiche
e del benessere economico, al fine di procurare all’umanità un miglioramento
generale del tenore di vita, e un grado maggiore di liberazione dai disagi (questo
sign. è derivato dall’idea propriam. illuministica di «progresso» come impegno a
servirsi della ragione al fine di migliorare la vita singola e associata dell’uomo): la
luce del p.; la fede nel p.; il secolo del p.; il p. di una nazione; lottare per il p. delle
popolazioni in via di sviluppo; un paese sulla via del p.; seguire il p.; andare di
pari passo con il p.; l’idea del p. negli illuministi; credere al p.; promuovere,
favorire, o negare, combattere, avversare il p.; pretendere di fermare, di arrestare
il p.; oggi sappiamo che la Legge della Vita è il Progresso: p. per l’individuo, p. per
l’Umanità (Mazzini).
Singolare notare che dagli
Illuministi in poi, il termine
progresso possa voler
significare anche il ‘suo
opposto’ come negare,
bloccare, fermare
L’approccio e’ la chiave
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L’approccio e’ la chiave

  • 1.
  • 2. Spesso si sente parlare di necessità di ‘cambiamento’ quando si vuole fare riferimento all’organizzazione sociale, all’ordine civile, alla gestione delle difficoltà, o della crisi … o anche solo in riferimento alla struttura delle relazioni umane, siano esse famigliari, amichevoli, di lavoro o quant’altro. Insomma della società così com’è non ci piace proprio niente, o a voler essere buoni, molto poco
  • 4. Leggiamo su TRECCANI : cambiaménto s. m. [der. di cambiare]. – 1. Il cambiare, il cambiarsi: c. di casa, di stagione, di temperatura; fare un c., un gran c., spec. nelle abitudini, nel carattere e sim.; c. di stato d’aggregazione della materia; c. di stato civile, ecc.; c. di scena, nelle rappresentazioni teatrali e sim. (spesso in senso fig., mutamento improvviso di situazione, di uno stato di cose); c. di indirizzo politico; c. di mano, nella circolazione stradale, lo spostarsi di veicoli o persone da un lato all’altro della via (è anche nome, in equitazione, di una figura di alta scuola). In sociologia, c. sociali e culturali, quelli che determinano trasformazioni nella struttura sociale e culturale di un gruppo. 2. Nella scherma, azione con cui si cerca di deviare il ferro dell’avversario dalla linea di offesa.
  • 5.
  • 6.
  • 7. Dunque il termine cambiamento dipende dal contesto nel quale s’inserisce. Si può affermare che dipende dall’approccio verso il significante simbolico di cui si carica il significato, ed indica un’azione fondamentalmente ‘definitiva’, distinguendosi da ‘modifica’ che è molto meno ‘radicale’ …
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 11. DA TRECCANI : progrèsso s. m. [dal lat. progressus -us, der. di progrĕdi «andare avanti, avanzare»; il sign. della parola nel suo uso assol. è derivato da quello che i termini corrispondenti in francese e in inglese hanno acquistato nel sec. 18°]. – 1. a. In senso generico, processo, avanzamento di un qualsiasi fenomeno: il p. della storia; riferito al tempo, è di uso letter.: il p. degli anni (Leopardi), l’avanzare degli anni, dell’età; abbastanza com. invece la locuz. in p. di tempo, con l’andar del tempo. Ant., modo di procedere, di comportarsi: Non venni come donna qui, né voglio Che sian di donna ora i p. miei (Ariosto); e in senso anche più concr.: Di lor si ride Angelica proterva, Che non è vista, e i lor p. osserva (Ariosto), i loro movimenti, i loro passi. 2. b. L’andare verso una meta, verso il compimento di un’opera: il p. d’un lavoro; il p. degli scavi. In altri casi, ha senso più vicino a sviluppo e contiene l’idea dell’aumento, della diffusione, del rafforzamento e sim.: i p. di un’idea, di un’opinione, ma anche i p. del male, d’una malattia, d’un contagio, di un’infezione.
  • 12. TRECCANI: 2. Più comunem., s’intende per progresso un avanzamento verso gradi o stadî superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in un ambito limitato sia in un senso più ampio e totale: il p. della civiltà, della scienza, degli studî, della fisica, della chimica, della medicina, della meccanica (anche plur.: i p. della civiltà, della scienza); oppure il p. dell’uomo nella civiltà, nel sapere, ecc.; p. tecnico, p. scientifico; p. morale o etico, spirituale, intellettuale, culturale; p. economico, sociale, industriale; il p. giuridico; l’inarrestabile p. della conoscenza; l’elettronica è in continuo, in crescente progresso. Sempre al plur. nella locuz. fare progressi, migliorare, progredire, far profitto, evolversi e sim. (al sing. solo in determinate formule, come ha fatto qualche p., non fa nessun p., e sim.); fare progressi nello studio, in un’arte (ma anche nell’apprendimento di norme di vita, nei rapporti sociali, ecc.); fare molti, grandi, rapidi, o pochi, lenti, minimi p.; da un secolo in qua in questo campo si sono fatti pochi p.; il malato continua a fare progressi, ad avanzare nella via della guarigione.
  • 13. TRECCANI 3. Usato assol., il p., lo sviluppo verso forme di vita più elevate e più complesse, perseguito attraverso l’avanzamento della cultura, delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, dell’organizzazione sociale, il raggiungimento delle libertà politiche e del benessere economico, al fine di procurare all’umanità un miglioramento generale del tenore di vita, e un grado maggiore di liberazione dai disagi (questo sign. è derivato dall’idea propriam. illuministica di «progresso» come impegno a servirsi della ragione al fine di migliorare la vita singola e associata dell’uomo): la luce del p.; la fede nel p.; il secolo del p.; il p. di una nazione; lottare per il p. delle popolazioni in via di sviluppo; un paese sulla via del p.; seguire il p.; andare di pari passo con il p.; l’idea del p. negli illuministi; credere al p.; promuovere, favorire, o negare, combattere, avversare il p.; pretendere di fermare, di arrestare il p.; oggi sappiamo che la Legge della Vita è il Progresso: p. per l’individuo, p. per l’Umanità (Mazzini).
  • 14. Singolare notare che dagli Illuministi in poi, il termine progresso possa voler significare anche il ‘suo opposto’ come negare, bloccare, fermare