Alla scoperta del mental game nello sport. 5 abilità per giocare un lancio alla volta.
Il manuale è il frutto del lavoro di due autori di grande esperienza, in particolare del compianto Ken Ravizza, apprezzatissimo formatore di atleti di baseball e di campioni olimpici di diverse specialità sportive.
Un apparato formativo solo apparentemente ripetitivo e invece molto pratico ed efficace nel sottolineare concetti che, certamente non a caso, hanno aiutato, secondo stime molto realistiche, circa 150.000 atleti, coach e sportivi amatoriali nella loro specialità e nelle vicende quotidiane.
Impressionante il numero di testimonianze di personaggi, famosi ed anche meno noti, che hanno visto gli insegnamenti di Ravizza letteralmente “cambiare le loro vite”, attraverso la reazione costruttiva agli eventi negativi “controllabili” che via via possono generarsi nell’ambito delle singole azioni sportive, dei match, dei campionati e della stessa vita.
Di origini italianissime, sia da parte materna che paterna, Ravizza riportava spesso una definizione del suo primo libro Heads-Up Baseball: “uno dei più grandi libri di psicologia del baseball mai scritti” (definizione che considerava esagerata!), e spiegava l’attuale rielaborazione del libro come un atto dovuto al cambiamento dei tempi, con giocatori nuovi e diversi rispetto a quelli degli anni Novanta.
Sosteneva Ravizza: “Oggi i giovani vogliono tutto in fretta: risultati, gratificazioni istantanee, soluzioni rapide. Invece una delle difficoltà dello sport è che occorre passare attraverso sudore e lacrime, preparandosi così a lottare per mezzo di un duro lavoro fisico e psicologico, finalizzato ad ottenere ogni volta un vantaggio nella competizione.” E ancora: “Gli stessi tecnici devono trasmettere i contenuti di questo manuale, diventando dei modelli per gli atleti, semplicemente impostando il loro lavoro sul controllo delle loro reazioni alle avversità.”
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2. “Il baseball può sembrare un gioco da bambini
visto da fuori. Dall’interno, è complesso e decisa-
mente crudele… Lo amo.”
Augie Garrido
Coach con più vittorie
All-Time Division I Baseball
Competere è
un’abilità da imparare
CAPITOLO
3. 12
Parte 1 - Imparare a competere
“Vi suona familiare uno di questi tre scenari?”
Giocatore A
“Wow, la palla è così grande! E lenta! Amo battere. Mi sento così bene nel box, completamente a
mio agio. Battere è semplice. Trovo la palla con gli occhi subito che ha lasciato la mano del pitcher
e vedo la rotazione senza problemi. Non c’è molto da pensare. È divertente aspettare, vedere la
palla e, se il lancio mi piace, mettere a segno il colpo come un cobra”.
Non ti piace la sensazione di colpire in pieno la palla? La colpisci in modo talmente netto e pulito
che spesso a malapena avverti il contraccolpo sulla mazza. Sembra la cosa più naturale del mon-
do. È come respirare, perfettamente naturale! Vedi la palla, batti la palla.
“Oh, ed ecco la cosa divertente: ho appena battuto un line-drive e mi hanno eliminato! Non una
gran cosa, ma la prossima volta riuscirò a fare meglio. So di aver fatto tutto nella maniera giusta
in quel turno di battuta e la prossima volta i miei avversari non saranno così fortunati. L’unica
scocciatura è che devo aspettare così tanto per tornare al piatto. Amo battere e non vedo l’ora
di rifarlo!”
Giocatore B
“Ok, è ora di combattere. Questo pitcher è tosto ma ho la sensazione di poterlo battere, se tengo
duro e tiro fuori il mio colpo migliore. Cosa tira? Ha fregato Jonesy su una veloce alta, probabil-
mente cercherà di fare la stessa cosa anche con me”.
“Ho avuto giorni migliori. Mi sento un po’ rigido e ho un po’ di dolori, specialmente alle gambe.
Ma le mani sono belle veloci. Non posso dire che sto girando la mazza benissimo, ma potrebbe
andare peggio. Devo solo pensare in maniera semplice. Se solo riuscirò a restare disciplinato e a
cercare il mio lancio, andrà tutto bene”.
Giocatore C
“Faccio schifo. Non so battere. Lo so che ho già battuto altre volte, ma la mazza mi dà la sensa-
zione di un oggetto estraneo. Il mio swing ha mille parti e ognuna va per conto suo. Non riesco
proprio a capire dove devo mettere le mani quando vado in posizione di battuta. Quando devo
attaccare la palla? Perché ho girato quella palla agli occhi e ho lasciato andare quella in mezzo al
piatto? Non so battere. Inoltre, il lanciatore sembra praticamente essere nel box di battuta insieme
a me e siete sicuri che la distanza della pedana sia 18,47? L’ultima volta che finalmente ho esegui-
to una battuta decente, è finita dritta all’interbase! Che fortuna che ho. Mi sa che ci vorrà almeno
una settimana prima di incocciare un altro lancio in modo efficace… sperando nel frattempo di
essere ancora in squadra”.
4. “Le abilità Heads-Up Baseball potrebbero sembrare semplici, ma posso-
no diventare sorprendentemente difficili da utilizzare in modo costante
in partita. Ti aiuteranno ad avere più fiducia, ad acquisire maggiore con-
sistenza e a migliorare il rendimento sotto pressione, ma solo se riusci-
rai a svilupparle attraverso l’allenamento come qualsiasi altra abilità
fisica, sempre che poi ti ricordi di applicarle in campo.”
Troy Tulowitzki
Interbase, Toronto Blue Jays
I tre livelli dell’apprendimento
per diventare competitivi
CAPITOLO
5. 28
Parte 1 - Imparare a competere
28
Parte 1 - Imparare a competere
Se il tuo coach ti mostrasse come lanciare il cambio per la prima volta, non ti aspetteresti certo di
tirarne uno perfetto il primo giorno, e probabilmente neanche il secondo o il terzo giorno. Anche se
potrebbe accadere che tu ne riesca a tirare qualcuno buono subito, il tuo cambio resterà piuttosto
scarso fi nché non ti sarai allenato su questo fondamentale per un certo periodo di tempo.
Come dire che devi allenare le abilità, come suggerito in questo libro, perché ti possano poi venire
utili: non c’è una formula magica, ma solo la necessità di lavorare su questo obiettivo!
La tua abilità di dare il 100% delle tue potenzialità per vincere il prossimo lancio progredirà
attraverso tre livelli:
Livello 1: Conosci
Comprendere le idee e le abilità su come aumentare la competitività lancio per lancio.
Livello 2: Agisci
Allenare fisicamente le abilità, sperimentando e verificando ciò che funziona per te.
Livello 3: Personalizza
Adotta un approccio a competere individualizzato e personale.
Non abbiamo un modo scientifi co per defi nire quale livello tu abbia raggiunto in un dato momento
ed è invece certo che oscillerai su e giù tra i vari livelli nel corso della tua carriera.
Comunque, il fatto di memorizzare questi livelli mentre stai allenando le abilità RAMP-C ti
aiuterà a mantenere una prospettiva positiva.
All’inizio, sapere che sei solo al primo o al secondo livello riduce la frustrazione e la delusione de-
rivanti dal non riuscire ad esprimere la buona competitività che vorresti. Utilizza quindi i tre livelli
come una mappa mentale del tuo apprendimento.
LIVELLO 1: CONOSCI
Il primo livello dell’Heads-Up Baseball è basato sul conoscere le tue abilità Heads-Up e questo
manuale ti aiuterà a conoscere le idee, le strategie e i concetti del baseaball Heads-Up, così che
tu li possa fi ssare nella memoria.
Ad esempio, giocare “un lancio alla volta” è un’idea, un concetto. “Oh, ora è chiaro,” potresti dire
dopo aver letto per un po’. “Se mi sono innervosito o sono arrabbiato per qualcosa che è successo
prima in partita, probabilmente non offrirò una buona prestazione sul lancio che sto per effettuare.
Se sono alterato, mi irrigidirò o mi distrarrò e probabilmente cercherò con troppa foga di lanciare
bene. Visto che non posso cambiare ciò che è già successo, dovrei quindi lasciare andare le mie
emozioni negative e concentrare la mia attenzione sul prossimo lancio.” Hai fatto centro! Riuscire
ad elaborare questo pensiero signifi cherà che hai compreso l’obiettivo di giocare “un lancio alla
volta”.
6. “Assumi un atteggiamento sempre positivo. Quando sono arrivato nei
Pro per la prima volta, avevo in testa un sacco di pensieri negativi. Cer-
cavo di battere valido ogni volta o di fare la grande giocata, ma il base-
ball è un gioco di insuccessi e se ti abbatti moralmente dopo ogni turno
di battuta, il singolo insuccesso diventa valanga e lo 0 su 10 diventerà
0 su 30. Devi riuscire invece a voltare pagina nell’insuccesso e io ho
dovuto imparare a trovare cose positive sulle quali concentrarmi, vi-
sualizzando fatti positivi del mio passato o eventi che avrei desiderato
accadessero in futuro: senza questi escamotage avrei fatto molta più fa-
tica di quanto ho fatto realmente.”
Mike Trout
Esterno centro, Los Angeles Angels
Abilità 1:
Responsabilità
CAPITOLO
7. 38
Parte 2 - Le 5 abilità RAMP-C
38
Responsabilità: scegliere di concentrare la tua energia su qualsiasi cosa riesca a darti la
miglior chance di successo, al di là di cosa è accaduto o di come ti senti.
Sebbene Mike Trout abbia un enorme talento fisico e lavori moltissimo sulle sue competenze
tecniche nel baseball, sviluppare l’abilità di controllare la concentrazione e trovare elementi po-
sitivi, ogni sera post-gara, nella sua prestazione sono gli accorgimenti che lo hanno trasformato
in uno dei migliori giocatori di baseball. Gli sarebbe potuto accadere, come ad altri innumerevoli
giocatori di talento anche particolarmente dotati, di abbandonare presto l’attività, perché incapaci
di elaborare questi comportamenti. Non hanno mai imparato come sfruttare al massimo il proprio
talento, dandogli consistenza, perché hanno lasciato che la successione di insuccessi insiti nel
gioco, li abbattesse.
La prima abilità del Baseball Heads-Up è la Responsabilità. Pensala come la capacità spe-
cifica da mettere in campo per rispondere ad ogni situazione concentrando i pensieri e le
azioni su cose utili. Si estrinseca attraverso la decisione di impegnarsi verso ciò che vuoi
che accada e nell’agire consistentemente per ciò su cui ti sei impegnato, anziché subire ciò
che ti potrebbe accadere in un dato momento.
Indipendentemente da quanto forte sai tirare o battere la palla, quanto sei bravo a prenderla o
quanto veloce sei nella corsa, lo strumento più potente che hai come giocatore di baseball è la
tua abilità nello scegliere l’obiettivo verso il quale dirigere la tua energia, avendo tu la possibilità di
scegliere se concentrarti su elementi che aiutano la tua performance o su altri che non la aiutano.
IN QUESTO
CAPITOLO
Utile alla mia prestazione
Cosa voglio far succedere
Non utile alla mia prestazione
Cosa non voglio far succedere
8. “Se un giocatore non si conosce, non può ambire a sfruttare, anche solo
un po’, del suo potenziale. Conoscere sé stessi significa per i giocatori so-
prattutto trovare le proprie risposte senza ricorrere a coach e manager
per averle sempre da loro.”
Joe Maddon
Manager, Chicago Cubs
Abilità 2:
Consapevolezza
CAPITOLO
9. 54
Parte 2 - Le 5 abilità RAMP-C
54
Cosa noti del tuo alluce del piede destro in questo momento?
Molto probabilmente non stavi proprio pensando al tuo alluce finché non hai
letto la frase. Se non l’hai ancora fatto, dirigi adesso la tua attenzione sul tuo
alluce e constata la posizione in cui si trova, poi muovilo e cerca di rilevare
altri particolari.
Il secondo strumento RAMP-C nell’Heads-up Baseball è la Consapevolezza.
Per continuare nell’esempio: hai appena acquisito consapevolezza del tuo
alluce, uno stato di conoscenza da definire più semplicemente come l’essere
consci di qualcosa o il sapere qualcosa.
Nel baseball, in merito alla prestazione, il concetto di consapevolezza si estrinseca in due modi:
1. Consapevolezza di sé, intesa come conoscenza di sé stessi: presa d’atto di ciò che di solito
ti accade, rispondendo a determinati quesiti.
» Come rispondi di solito alle avversità?
» Cosa avviene solitamente quando sei sotto pressione?
» Quale tipo di preparazione ti porta di solito alla migliore prestazione?
2. Consapevolezza del momento presente: presa di conoscenza di ciò che sta accadendo in
questi istanti, sempre aiutandoti con risposte ai quesiti che seguono.
» Cosa sta accadendo nel tuo corpo in questo preciso momento?
» Cosa senti e percepisci?
» Cosa sta accadendo in campo sempre in questo preciso momento?
Conoscere te stesso e avere consapevolezza del presente momento sono essenziali per giocare
a baseball in atteggiamento di fiducia e consistenza. Abbiamo già detto che il baseball è un gioco
di aggiustamenti, ed ancora, ogni giorno ti senti diverso cambiando di fatto, sulla base del tuo
stato psicologico, il corso di una partita o di un allenamento. Visto che l’obiettivo è sempre quello
di ottenere il 100% dal tuo potenziale per vincere il prossimo lancio, non potrai però apportare ag-
giustamenti efficaci lancio per lancio, fino a quando non avrai consapevolezza del “da dove parti”.
Se un compagno ti chiedesse in quale direzione deve andare per accompagnarti a casa in auto,
prima avrai bisogno di sapere la vostra posizione in quel momento. Poi se siete a sud rispetto alla
tua casa, dovrà guidare verso nord e viceversa. Analogamente, se vuoi giocare bene oggi, devi es-
sere consapevole se ti senti benissimo (quindi in clima di partita A), o se ti senti fuori fase (e hai la
tua partita B o C). Quindi cosa senti ora? Cosa vuoi sentire? E sulla base della tua autovalutazione,
quali aggiustamenti dovresti eventualmente fare ora per dare il fatidico 100% nel prossimo lancio?
IN QUESTO
CAPITOLO
10. “Devi essere in condizioni di buon autocontrollo prima di riuscire a
gestire con efficacia la tua prestazione: può risultare facile, in special
modo quando le cose vanno bene. Risulterà invece difficile nel caso io
desideri tanto vincere, da essere spinto a fare troppo.”
John Lackey
Pitcher, Chicago Cubs
Abilità 3:
Mission
CAPITOLO
11. 66
Parte 2 - Le 5 abilità RAMP-C
66
“Cosa vorresti che accada?”
Mission: un risultato chiaramente definito e desiderato fortemente.
Nel 2004, il record dei Cal State-Fullerton Titans era 12-15. Era la peggior par-
tenza su 27 partite nella storia del college, con il morale ovviamente a terra.
Ma un meeting fra addetti e giocatori si concluse sintetizzato da un motto
particolare: “Pensate a quanto ci sentiremmo bene nel capovolgere questa si-
tuazione.” L’obiettivo di un risultato molto desiderato alimentò un focus quoti-
diano, appassionato, vissuto lancio dopo lancio, sul processo volto a giocare
un grande baseball. Un cumulo di energia costruito giorno per giorno sulla
base del “Quanto ci farà sentire bene?”
Si sentirono sempre meglio, dando il 100% dei loro potenziali individuali focalizzati sulla vittoria e
sul “Quanto ci farà sentire bene?”: le vittorie cominciarono ad accumularsi.
Quando fu registrato l’ultimo out della loro stagione avevano vinto le College World Series. Facile
immaginare la grande sensazione di completezza che percepivano.
Una mission chiaramente definita aiuta la squadra a portarsi con tutti suoi componenti sulla
stessa lunghezza d’onda.
IN QUESTO
CAPITOLO
12. “Una chiave per il successo
è legata a come ci si prepara
a dare battaglia.”
Hank Aaron
Leader All-Time PBA
e Totale Basi
Abilità 4:
Preparazione
CAPITOLO
13. 82
Parte 2 - Le 5 abilità RAMP-C
82
“Inizia prima che inizi”
Preparazione: è decisivo il processo di creazione di un approccio mentale che ti renda capace
di dare il 100% per vincere il prossimo lancio. Secondo il nostro speciale gergo: metti quanto più
possibile la tua luce interiore segnaletica sul “verde”, proprio in questo momento.
Gli allenatori e gli scout chiedono fiducia e consistenza. Grandi mezzi fisici e ottima meccanica in
allenamento non contano se non vengono sfruttati in campo ogni giorno.
L’autostima si può costruire con una preparazione intelligen-
te e quanto più ti sentirai preparato, tanto più la percepirai.
La Preparazione è fondamentale per giocare al Baseball He-
ads-Up perché è una fonte di fiducia che puoi controllare.
Vincere le partite, battere valido e vedere il proprio nome sul
lineup partente possono dare una bella iniezione di fiducia, ma
nessuna di queste cose è controllabile.
“Ho una routine pre-partita molto chiara e dettagliata per la difesa e la bat-
tuta: la seguo con attenzione perché è da lì che inizia la costanza.”
Kris Bryant
Terza base,Chicago Cubs
Il giocatore Heads-Up costruisce fiducia attraverso una preparazione solida, una via che si può
scegliere se ne prendi responsabilità.
La costanza è anche un prodotto secondario della preparazione. Qualsiasi giocatore può essere
bravo per una partita o due. Ma il baseball è uno sport che si gioca tutti i giorni, non è come il
football, dove devi essere in gamba solo una volta alla settimana e hai molti giorni per prepararti.
IN QUESTO
CAPITOLO
15. 106
Parte 2 - Le 5 abilità RAMP-C
106
Competi: dai il 100% delle tue potenzialità
del momento per vincere il prossimo lancio
Tutto in questo libro è stato finora finalizzato allo sviluppo dell’abilità di com-
petere. Il nostro obiettivo è quello di aiutarti a sfruttare il 100% delle tue po-
tenzialità per vincere ogni lancio, per acquistare autostima e per imparare a
focalizzarti su un lancio alla volta.
Competere esprimendo alta qualità non ti assicurerà un risultato necessaria-
mente positivo, ma ti potrà dare le migliori opportunità per ben riuscire e di
ottenere la massima soddisfazione dalla tua prestazione.
Nell’ultimo capitolo trattato, ti abbiamo consigliato di segmentare la tua stagione in partite per
le quali creare una routine pre e post-gara, sempre per aiutarti a giocare consistentemente e
per raggiungere il tuo massimo livello qualitativo. Ora ti suggeriamo di suddividere una partita in
singoli lanci e di sviluppare una routine per ogni lancio. Indipendentemente dalla tua mission di
carriera, che potrebbe puntare ad esempio, sul fatto di essere un partente nella squadra di high
school, di giocare al college, di arrivare nelle leghe maggiori, l’azione ottimale volta a darti una
spinta decisiva per farla diventare realtà può essere solo quella del momento attuale, di questo
lancio proprio adesso!
Competere, che si concretizza nel dare il 100% per vincere
il prossimo lancio, fa leva sulle prime quattro abilità RAM-
P-C:
Responsabilità. Indipendentemente da ciò che è accadu-
to nel lancio precedente o da come ti senti, scegli come e
dove dirigere il tuo focus e quali azioni intraprendere.
Sei qui.
IN QUESTO
CAPITOLO
16. “Dopo aver osservato da vicino lanciatori di grandi leghe per circa 35
anni, credo di poter affermare che la chiave stia proprio nel competere
lancio per lancio. I lanciatori si mettono nei guai quando rivolgono il
pensiero su situazioni troppo in avanti nel tempo. Essi pensano: ‘Finisci
solo questa ripresa’, oppure: ’Combatterò tutto il giorno’.
Non cercare di tirare una partita completa e non preoccuparti del nu-
mero di lanci effettuati. Concentrati, invece, sull’eliminazione di questo
battitore eseguendo questo lancio.”
Marcel Lachemann
Pitching Coach, Los Angeles Angels
Lancio
Heads-Up
CAPITOLO
17. 128
Parte 3 - Lancio, battuta e difesa Heads-Up
128
Cerca di ricordare una situazione in cui hai lanciato alla grande. Immaginati di nuovo impegnato in
quella partita cercando di vedere quello che vedevi e udivi; cerca di rivivere le stesse sensazioni.
Possiamo ipotizzare che tutto sembrasse piuttosto semplice. Quando stai lanciando alla grande,
le cose ti appaiono semplici: sei concentrato, presente e completamente in fiducia. Giochi un
lancio alla volta lavorando in modo naturale attraverso le abilità RAMP-C, cioè:
RESPONSABILITÀ. Scegli i tuoi pensieri e il tuo focus: sei regolarmente seduto al posto di guida
e salito semplicemente per fare un giro.
CONSAPEVOLEZZA. Ti comporti secondo le tue caratteristiche (e non cerchi di esagerare o di
lanciare palle che non sono nel tuo repertorio) e sei sintonizzato con ciò che senti lancio dopo
lancio.
MISSION. Hai definito chiaramente il tuo approccio alla partita e ciò che vuoi che si realizzi.
PREPARAZIONE. Ti sei preparato a lanciare, mentalmente e fisicamente.
COMPETI. Sei fiducioso e lasci andare con scioltezza la palla su ogni lancio, sei completamente
impegnato e assorbito su un lancio alla volta, indipendentemente da ciò che è successo nel lancio
precedente.
“Se disputo trenta partite da partente in una stagione, in cinque avrò
la mia partita A e sarà tutto semplice e chiaro. In altre cinque dovrò
combattere con la mia partita C. Nelle venti partite che costituiscono il
grosso della mia stagione, dovrò competere con la mia partita B.
Quindi 25 volte su 30 devo compensare e fare aggiustamenti per essere
competitivo. Ovviamente il mio successo come lanciatore dipenderà dal-
la mia abilità nel processo di adattamento.”
Jon Lester
Pitcher, Chicago Cubs
18. “Era una continua battaglia di
aggiustamenti. Ogni turno di bat-
tuta, ogni volta nel box, c’era un
piano di gioco.”
Carl Yastrzemski
Boston Red Sox, Hall of Famer
Battuta
Heads-Up
CAPITOLO
19. 158
Parte 3 - Lancio, battuta e difesa Heads-Up
158
Ti ricordi quella volta in cui eri entrato pieno di fiducia nel box di battuta? Sei arrivato con un passo
che denotava sicurezza e sei entrato nel box già sapendo che avresti “fatto a pezzi” la palla: e l’hai
fatto! Immaginati di nuovo in quella partita ora, visualizzando ciò che vedevi, riascoltando ciò che
sentivi e cercando di riprodurre le sensazioni che provavi.
È probabile che battere in quel momento sembrasse quasi facile, hai agito con semplicità, senza
pensare alla meccanica e alla tecnica o alla tua media matematica di battuta o a qualsiasi altra
cosa che non fosse seguire con lo sguardo la palla e “annientarla”.
Generalmente quando stai battendo in maniera ottimale, stai lavorando in modo automatico
RAMP-C:
Responsabilità: sei tu a scegliere i tuoi pen-
sieri e a focalizzare la tua concentrazione sulla
battuta. Sei idealmente al posto di guida e non
lasci che sia il gioco a imporre i tuoi sposta-
menti.
Consapevolezza: sei mentalmente sintoniz-
zato con il tuo corpo, con la precisa cognizio-
ne di te (non stai cercando di strafare, di girare
troppo forte o di battere un fuoricampo da tre
punti con nessuno in base).
Mission: hai chiaro quale deve essere il tuo
approccio al piatto e cosa vuoi che accada in
conseguenza delle tue azioni.
Preparazione: ti prepari a battere, quanto più possibile in luce verde.
Competi!: ti lasci andare con fiducia e scioltezza ad ogni lancio, semplicemente sfruttando il
100% delle tue potenzialità del momento.
La maggior parte dei battitori riesce a fornire le sue mi-
gliori prestazioni in gara quando ha la sua partita A, ma
raramente battere è facile e dovrai sempre compensare e
aggiustarti al box, quando per qualche motivo non ti sen-
tirai al 100%. Potresti non vedere bene la palla, avere una
posizione di partenza non comoda, essere teso perché da
troppo tempo non batti una valida. Sono situazioni comu-
ni anche per i migliori battitori. Il battitore Heads-Up ha la
caratteristica di esprimersi a livelli di eccellenza nell’ottenere il
100% delle sue potenzialità su quel determinato lancio: quando
dispone del solo 60% di tali potenzialità, cerca di esprimersi sfrut-
tandole totalmente quando scende in campo.
Questo capitolo ti aiuterà ad applicare RAMP-C alla battuta. L’obiettivo
è sempre quello di mantenere livelli di massima semplicità, ma se ciò che stai facendo non fun-
ziona, dovrai cercare di capire quali sono gli aggiustamenti necessari e riuscire ad applicarli. Hai
bisogno di “qualcosa a cui tornare”, che ti aiuti a dare costantemente il tuo meglio. Questo capito-
lo offre materiali per un addestramento su come dare il 100%, invitandoti a condividere soluzioni
che hanno funzionato per altri battitori.
Ti aiuterà con il Livello 1 dell’apprendimento: Conosci, portandoti poi al Livello 2: Agisci, speri-
mentando anche solo una volta alcune idee di lavoro, per scoprire cosa funziona per te, per pun-
tare al Livello 3: Personalizza, in cui metterai in campo le abilità e le tecniche RAMP-C per entrare
nel box, esprimendoti al massimo.
20. “Per me è importante un processo di visualizzazione. Tra un lancio e
l’altro, verifico la situazione e comunico con i miei compagni. Poi visua-
lizzo una giocata difficile che potrei dover fare e come la farò, cercando
di veder scorrere nella mia mente le immagini in movimento con l’inte-
ra esecuzione. Quando la giocata sarà necessaria, sarò anch’io pronto a
farmi trovare nella migliore condizione possibile per farla.”
Ben Zobrist
Seconda base, Chicago Cubs
Difesa
Heads-Up
CAPITOLO
21. 186
Parte 3 - Lancio, battuta e difesa Heads-Up
186
Torna indietro con la memoria cercando di visualizzare un momento in cui hai giocato una grande
difesa. Rivivi quella partita e rivedine le azioni, senti di nuovo ciò che sentivi e cerca le sensazioni
che provavi.
Possiamo ipotizzare che tutto sembrasse piuttosto facile in quella occasione e che tu riuscissi ad
avere un ottimo primo passo verso ogni palla: quando giochi bene in difesa cerca di preservare la
massima semplicità nelle tue azioni.
Infatti, la base per l’approccio Heads-Up alla difesa è molto semplice: “Batti su di me!”. Se il tuo
atteggiamento e stato mentale su ogni lancio prevedrà il “Batti su di me”, ti metterai nella migliore
condizione per effettuare quel buon primo passo con buone susseguenti opportunità di avere un
rendimento positivo su ogni lancio e starai di fatto automaticamente lavorando attraverso RAMP-C:
Responsabilità. Devi essere tu a scegliere a cosa pensare e il tuo focus: sei al posto di guida e
non puoi semplicemente e passivamente subire ciò che ti accade.
Consapevolezza. Sei sintonizzato con il tuo corpo e consapevole delle tue possibilità e dei tuoi
limiti, senza quindi dover cercare di fare troppo o di tentare giocate che non riusciresti a portare
a termine.
Mission. Vuoi che la palla sia battuta su di te e sai cosa farai quando la prenderai.
Preparazione. Sei pronto per il pre-game, predisposto per iniziare la partita, reattivo ad ogni lan-
cio, sempre quanto più verde possibile.
Competi! Sei in fiducia e lasci andare con naturalezza la tua prestazione su ogni lancio. Sei com-
pletamente impegnato a dare il 100% del tuo potenziale per giocare la miglior difesa un lancio
alla volta.
È facile giocare bene in difesa quando ti senti bene, ma è molto probabile che nella maggior parte
dei casi non ti sentirai al 100%. Il tuo corpo può essere un po’ rigido o poco reattivo, potrebbe
subentrare un atteggiamento di noia perché il lanciatore non sta tirando strike. Potrebbe anche
accadere che non stai battendo bene o sei appena stato eliminato al piatto, con la frustrazione
che si diffonde in tutto il tuo corpo e conseguenti pensieri sulla tua scarsa media battuta che im-
pegnano la tua mente.
22. “Che sia allenamento o partita,
semplicemente vai in campo e fai
ciò che fai.”
Joe Maddon
Manager, Chicago Cubs
Allenamento
Heads-Up
CAPITOLO
23. 206
Parte 4 - Allenamento e risoluzione di problemi
206
La qualità della tua carriera nel baseball sarà determinata in larga parte dalla qualità dei tuoi al-
lenamenti, quindi se vuoi puntare a diventare un giocatore di baseball migliore, devi migliorare la
qualità dei tuoi allenamenti.
Giocatori e coach cadono spesso nell’errore di programmazione di concentrare il lavoro solo su
tecnica e preparazione fisica in allenamento. Il tutto sperando di essersi allenati abbastanza da far
emergere questa loro formazione in partita.
Invece di sperare semplicemente di giocare bene in partita e soprattutto in funzione del risultato, i
giocatori e i coach Heads-Up partono dal presupposto che competere al 100% di ciò che hanno
come potenziale al momento di vincere il prossimo lancio, è un’abilità da sviluppare con l’allena-
mento: quanto meglio e quanto più allenerai una abilità, tanto più evidenti saranno i miglioramenti.
Leggere questo libro può solo portarti al Livello 1: Conosci
dell’apprendimento.
Per ulteriori progressi nelle tue performances di gioco migliori
dovrai allenarti nelle abilità via via descritte nel dettaglio (Livello
2: Agisci) finché le abilità RAMP-C diventeranno armi da utiliz-
zare per competere al massimo (Livello 3: Personalizza).
Se vuoi giocare un baseball efficace e di alto livello, lavora sul tuo processo durante l’allenamento.
Mike Scioscia ha condiviso nell’introduzione di questo libro l’idea che i giocatori di alta prestazio-
ne possano creare solo a lungo termine un loro proprio sistema di performance. Una delle nostre
formule preferite è: “Fai ciò che sai fare”, che significa segui il tuo sistema, o esegui le tue routine,
indipendentemente dalla situazione.
Devi però guadagnarti il diritto di seguire il tuo sistema lavorandoci in allenamento e se non lo
farai non ti metterai comunque nella condizione di fare ciò che fai quando avrai bisogno di farlo!
Quanto considerano importante gli allenatori di vertice l’allenamento del gioco mentale? Nel 1992
quando la NCAA tagliò la quantità di tempo di allenamento che i coach potevano spendere con i
loro giocatori, l’head coach di Long Beach State Dave Snow chiamò Ken. Anzichè tagliare il tem-
po speso sul gioco mentale, Snow voleva che Ken lavorasse di più con la squadra! “Con meno
tempo per allenarci”, disse Snow, “la qualità dei nostri allenamenti è addirittura più importante! Ora
ho bisogno che siano più concentrati che mai”.
“La maggior parte degli allenatori sta già lavorando sul gioco mentale. Una
chiave consiste nell’avere dei punti di riferimento legati al comportamen-
to, come il linguaggio del corpo, le routine e la respirazione su cui concen-
trarsi. Ma lo sviluppo più importante è stato la creazione di un vocabolario
per parlare del gioco mentale. Devi mostrare ai giocatori che dai valore al
gioco mentale integrandolo nelle pratiche dell’allenamento: non si tratta
infatti di qualcosa che si fa in aula una volta alla settimana, esso è inte-
grato in tutto ciò che fai. Come allenatore devi cogliere i tuoi giocatori a
lavorare sul gioco mentale e riconoscendo loro il valore del processo sul
quale stanno lavorando.”
Dave Snow
Ex Head Coach, Long Beach State
24. “Quando inizi ad avere difficoltà e procedi nella direzione opposta, puoi
ridurre al minimo il danno se impari a conoscerti. Di solito è una que-
stione mentale e la parte più rilevante è la capacità del giocatore di in-
dagare dentro di sé e chiedersi: ‘Perché non riesco? Cosa succede? Cosa
mi impedisce di usare tutto il mio talento nella situazione?’ e sentire di
tornare al suo atletismo, in una situazione in cui semplicemente lascia
giocare il suo talento. Il giocatore che si allontana dal suo atletismo va
incontro a difficoltà.”
Mike Scioscia
Manager, Los Angeles Angels
Risoluzione di problemi
Superare crisi, difficoltà ed errori mentali comuni
CAPITOLO
25. 222
Parte 4 - Allenamento e risoluzione di problemi
222
Hai avuto insuccessi recentemente? Sei in crisi? Stai provando paura? Dubbi? Frustrazione? Rab-
bia? Sono tutte situazioni tali che sembra proprio che tu stia giocando a baseball!
In questo capitolo ti faremo delle domande e ti daremo degli strumenti per aiutarti a capire come
forse ti stai complicando la vita. La tua meccanica può essersi deteriorata, un aggiustamento
fisico potrebbe essere la causa di altri problemi, oppure potresti essere stanco o infortunato.
Vogliamo orientarti ad un approccio mentale che possa aiutarti a sistemare gli elementi del gioco
che puoi controllare.
Il tuo pensiero è spesso la radice dei tuoi problemi in partita. Se la tua mission dice: “Devo battere
un fuoricampo”, la tua spalla anteriore probabilmente si aprirà troppo presto e la cosa apparirà in
video come un problema meccanico, mentre l’origine vera della disarmonia è con ogni probabilità
nel tuo pensiero. Se sul mound la tua mission è: “Devo farmi vedere dagli scout e dal mio coach”,
quali effetti avrà sulla tua meccanica?
L’origine dei tuoi guai può anche derivare dall’utilizzo delle abilità e degli strumenti Heads-Up.
Potresti, ad esempio, esserti fermato al Livello 2: Agisci, con una tale concentrazione sull’esecu-
zione della tua routine da dimenticare di indirizzare il tuo focus sul bersaglio e competere. Faremo
anche riferimento a errori comuni in cui giocatori e allenatori incorrono quando si allenano sui loro
meccanismi mentali.
“Penso che tu sia realmente competitivo quando non stai cercando di co-
struire nulla. Semplicemente permettiti di essere te stesso, il che significa
essere un atleta. Penso anche che quando cerchi di lavorare con maggiore
velocità o cerchi di battere la palla più lontano, andando oltre le tue nor-
mali capacità, potresti rimanere ancora competitivo ma probabilmente
stai riducendo la tua capacità di eseguire in modo efficace.”
Joe Maddon
Manager, Chicago Cubs
Un capitolo di un libro non può dirti con sicurezza quale sia il tuo problema nel modo di giocare
in questo momento, o se la tua attuale sfida nel baseball abbia radici nel gioco mentale. Non è
detto che sia un aspetto negativo perché le tue scoperte più preziose saranno quelle frutto delle
tue forze, vivendo quei momenti rivelatori in cui ti rendi conto di alcuni elementi fondamentali che
ti riguardano direttamente. Questo capitolo non ha risposte, ma solo delle indicazioni che ti po-
tranno aiutare a decodificare la tua attuale sfida finalizzata alla migliore performance: sicuramente
però ciò che imparerai, ti aiuterà ogni giorno della tua carriera.
26. “Una cosa che ho imparato negli anni è che il gioco mentale non è stati-
co. Si muove, con andamento ondulatorio, in uno stato di flusso costan-
te. È un atto di equilibrio e può sembrare molte cose allo stesso tempo.
La tua concentrazione si muove avanti e indietro tra risultato e proces-
so. I pensieri vanno al risultato ma devi riportarli indietro sul processo.
Senti la pressione… ma sei anche grato di essere lì. Devi competere, ma
devi anche eseguire la tua routine.”
Dr. Ken Ravizza
Professore di Psicologia Applicata allo Sport,
California State University Fullerton
12 strategie per giocare
a Baseball Heads-Up
CAPITOLO
27. 240
Parte 5 - Le 12 strategie e oltre
240
La nostra mission è, come detto, portarti a dare il 100% in ogni lancio e potrai riuscire a rag-
giungere l’obiettivo quando manterrai le cose semplici. In tutto il libro abbiamo cercato una certa
linearità presentando sempre l’imparare a competere un lancio alla volta, citando Einstein: “Il più
semplicemente possibile ma non semplificandolo”.
Ma l’insuccesso ricorrente e le variabili del baseball che cambiano continuamente le situazioni,
ad esempio come avere la tua partita A in un determinato momento e la tua partita C in quello im-
mediatamente successivo, tendono a rendere complessa l’interpretazione della tua performance.
Abbiamo per troppo tempo aiutato giocatori e allenatori a gestire la realtà della semplice com-
plessità del baseball per pensare che la soluzione possa essere sempre semplice come: “Vedi la
palla, batti la palla”, o che non avrai problemi se semplicemente farai un respiro profondo prima
di ogni lancio.
Ne consegue la necessità di corpose istruzioni per “mantenere le cose semplici” sulla falsariga del
suggerimento, che ci piace pensare ti sia d’aiuto, di Joe Maddon: “Fai le cose semplici meglio.”
Per aiutarti a mettere a frutto le idee e le tecniche del Baseball Heads-Up, le abbiamo modellate
in 12 strategie molto facili da assimilare che riteniamo ti possano aiutare a gestire in modo agile
la semplice complessità del nostro gioco. Competere giorno per giorno e lancio per lancio è un
atto di equilibrio che richiede intensità e, contemporaneamente, capacità di essere rilassati. Devi
dare il 100% senza eccedere cercando di fare troppo, concentrandoti sul processo e giocando
per vincere!
La consapevolezza è la chiave di tutto e non siamo in grado di dirti se sei troppo concentrato sul
risultato o sul processo (eseguendo le istruzioni ma senza competere) in quel determinato mo-
mento. Lavora per conoscerti al meglio come giocatore, cercando di capire in quali trappole della
mente cadi generalmente, registra e analizza cosa ti sta succedendo adesso e apporta qualsiasi
aggiustamento tu ritenga utile per ottenere il fatidico 100% delle tue potenzialità del momento per
il prossimo lancio.
Come hai potuto renderti conto scorrendo tutto il libro, ognuna delle 12 strategie è presentata nel
format “X è più importante di Y” per aiutarti a gestire l’auspicato mantenimento dello stato di
equilibrio. Ad esempio, mentre ti incoraggiamo a mettere un forte accento sul processo impronta-
to per giocare la partita, ti consigliamo anche di non perdere di vista il tuo personale obiettivo da
raggiungere nella partita stessa. Perciò non ti diciamo: “Dimentica il risultato e limitati ad eseguire
la tua routine.” ma “Il processo è più importante del risultato.” Vuoi eliminare il battitore (risultato),
ma devi concentrarti sul processo (questo prossimo lancio) per farlo.
Abbiamo miscelato la maggior parte di queste strategie nei primi capitoli, ma andremo ad eviden-
ziare ognuna di esse qui di seguito, ben consapevoli che alcune tendono a sovrapporsi nell’ap-
plicazione e negli effetti, ma sappiamo anche che giocatori diversi trovano altrettanti diversi modi
di beneficiarne.
Considera di trasformare una di esse nella tua mission per un giorno rimandando a fine della
giornata l’attribuzione di un punteggio da 0 a 10 sulla qualità di esecuzione della strategia che hai
scelto. La consapevolezza è essenziale per il successo a lungo termine ed implica conoscenza
di sé e saper interpretare cosa ti sta accadendo nell’immediato, per riuscire a fare degli aggiusta-
menti efficaci.
Elaboreremo brevemente ogni strategia e ti daremo qualche idea su come potresti allenarla, utiliz-
zando le abilità Responsabilità e Consapevolezza.
28. “Le abilità mentali che ho appreso giocando a baseball mi hanno aiutato
come commentatore. Quando sono passato per la prima volta giocato-
re in campo alla cabina del commentatore, mi sono dovuto porre degli
obiettivi e delineare un piano per sviluppare e perfezionare le mie abi-
lità. Prima dei colloqui utilizzavo le mie abilità di visualizzazione per
preparami all’intervista. Sviluppavo anche delle routine pre-prestazio-
ne per prepararmi e nei primi anni le ‘Lezioni di autoapprendimento’
sono state fondamentali. Lo sono ancora per migliorare ogni giorno le
mie capacità.”
Jose Mota
Commentatore Los Angeles Angels
Vivere
Heads-Up
CAPITOLO
29. 260
Parte 5 - Le 12 strategie e oltre
260
Uno degli aspetti più gratificanti del libro Heads-Up Baseball è sapere che molti giocatori e tecnici
riferiscono che le strategie e le abilità che hanno appreso per il baseball hanno migliorato la loro
prestazione e il loro piacere in altri aspetti delle loro vite. Abbiamo ricevuto molte lettere mera-
vigliose da giocatori e genitori con testimonianze sul fatto che il libro aveva incrementato la loro
felicità generale. “Metto in campo le abilità Heads-Up nella mia vita ora più di quanto non abbia
fatto da atleta” è diventata una dichiarazione e un tema comune.
Probabilmente avete deciso di leggere questo libro per migliorare il vostro livello di gioco, di al-
lenamento o il vostro ruolo come genitori nel baseball: questo è anche il nostro primo obiettivo.
La nostra mission nascosta, anche se speriamo non sia troppo ben nascosta per ciò abbiamo
scritto a proposito, è far sì che questo libro contribuisca anche all’organizzazione di una vita più
appagante. Vogliamo aiutarvi ad amare il giocare a baseball anche più di quanto già lo facciate
e a fornire l’opportunità di sviluppare un approccio mentale e delle abilità che migliorino tutta la
vostra vita.
Avviso spoiler: esattamente come il baseball, vero e proprio sport di vita, nella vostra esistenza
dovrete affrontare molte avversità! La qualità della vostra vita sarà però determinata da come le
gestirete. Riuscite ad affrontare le avversità, imparare da esse e utilizzarle come opportunità per
crescere? O avranno il sopravvento su di voi? Utilizzate le abilità che sviluppate per competere nel
baseball, al fine di creare un approccio vincente alle “curve che la vita vi tira”.
Non siamo qui per dirvi come dovreste giocare a baseball e sulla stessa falsariga non abbiamo
inserito questo capitolo per dirvi come vivere la vostra vita: questa è una responsabilità vostra!
Ma non sarete sempre in campo e un giorno la vostra carriera di giocatori finirà, dunque siamo in
obbligo di suggerirvi alcuni modi in cui le idee e le strategie Heads-Up potrebbero essere appli-
cate a tutti gli aspetti della vita.
“Il giorno peggiore della mia vita è stato anche il migliore. Mi ha insegnato
tutto quello di cui avevo bisogno per conoscermi e per avere una vita felice
e di successo.
Stavo coprendo in una partita la prima base, durante il mio secondo anno
a Long Beach State, e in un istante mi sono ritrovato per terra contorcen-
domi dal dolore. Guardando verso il basso vidi la parte posteriore del mio
piede completamente girata e rivolta di fronte a me: la caviglia era comple-
tamente dislocata, gettandomi nel panico più totale.
Poi il nostro coach Dave Snow mi prese per le spalle e gridò ‘Fermati! Re-
spira!’. Non appena iniziai a concentrarmi sul mio respiro, il dolore scom-
parve e fu allora che cominciai a credere davvero in queste cose. Ora nella
mia vita di padre, marito e uomo d’affari, quando arrivo al punto in cui le
cose iniziano ad andare fuori controllo mi dico semplicemente ‘FERMATI!’
e riporto il mio respiro sotto controllo.
Nel baseball sono normali brutte giornate in campo, ma una volta lascia-
ta la club house, lascio tutte le negatività alle spalle. Faccio lo stesso sul
lavoro e quando ho una brutta giornata in ufficio, quando esco riesco a
lasciarla lì e a concentrarmi sulla mia famiglia.
Insegno questo ai miei figli, alla mia famiglia, alla gente che lavora con me,
a chiunque voglia ascoltarmi. Mi ha aiutato così tanto, che rimango molto
dispiaciuto quando i ragazzi non riescono a imparare queste abilità: un
dispiacere razionalmente spiegabile dal fatto che conosco la grande diffe-
renza che possono fare nelle loro vite.”
Marcus Jones
Long Beach State, Oakland A’s, padre