Calcio. Tecniche e tattiche per la fase offensiva
Jens Bangsbo-Birger Peitersen
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/calcio-tecniche-e-tattiche-per-la-fase-offensiva
pagine da manuale tecnico del pilates terza edizione.pdf
Pagine da bangsbo calcio tecniche tattiche
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CAPITOLO 1
Le regole base per il possesso palla
Nel calcio, mantenere il possesso di palla è uno degli aspetti più importanti, e viene realizzato dai giocatori di una squadra passandosela l’un l’altro; l’obiettivo del gioco di possesso è quindi quello del mantenimento del controllo della palla, che, per essere ef icace,
richiede sia l’abilità di eseguire precisi passaggi sia quella di muoversi correttamente per
creare diverse opportunità di ricezione dei passaggi stessi. I movimenti eseguiti con e
senza palla sono quindi elementi fondamentali per questo tipo di gioco, così come è imprescindibile anche una buona comunicazione tra compagni di squadra.
IL GIOCO CON LA PALLA
Il giocatore che riceve palla dovrebbe sempre chiedersi: “che cosa devo fare adesso?”.
Deve per prima cosa dare un'occhiata alla situazione di gioco, quindi valutarla, poi prendere una decisione e, in ine, agire. Quanto
più un giocatore è esperto tanto più rapidamente riuscirà a decodi icare la situazione e
prendere la decisione più appropriata. L’intervallo di tempo che un giocatore ha a disposizione quando riceve la palla è spesso
molto breve (circa 1-2 secondi), di conseguenza è di cruciale importanza sviluppare,
attraverso l’allenamento, l'abilità di guardarsi intorno prima di ricevere per poter decidere se passare o dribblare.
Dribbling
Il giocatore in possesso di palla ha il controllo su ciò che accadrà da lì a poco: può assumere l’iniziativa e creare le condizioni per
una combinazione con i compagni, ma può
anche sfruttare a proprio vantaggio le opportunità che i compagni gli creano con il
loro movimento.
Correre in guida della palla è una soluzione
che ovviamente necessita di più tempo rispetto ad un passaggio. Dal punto di vista
tattico, tuttavia, ci potrebbero essere dei
vantaggi scegliendo la soluzione del dribbling e della guida della palla per creare, ad
esempio, una situazione di 2 contro 1, per
s idare un avversario, per dare profondità al
gioco o per portare la palla e poi cederla ad
un compagno.
I capitoli 3 e 4 saranno dedicati in dettaglio
a questi principi tattici. Ognuna di queste opzioni richiede che il giocatore in possesso di
palla sia capace di valutare la situazione tattica in anticipo rispetto agli avversari. È importante che una squadra possa schierare in
formazione degli elementi che abbiano il coraggio di prendere determinate decisioni nel
momento in cui si presenta l’occasione.
Spesso sono de initi creatori o inventori di
gioco, oppure playmakers. Gli esempi sono
rappresentati da grandi campioni quali
Francesco Totti, Andre Pirlo, Manuel Rui
Costa, o grandi ex, come Zinedine Zidane.
Grazie alla loro abitudine a prendere l’iniziativa, sono in grado in ogni momento di
creare buone opportunità per i compagni.
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CAPITOLO 2
L’allenamento sul campo
In questo capitolo saranno illustrate le considerazioni generali e speci iche che ogni allenatore dovrebbe seguire in fase di programmazione dell’allenamento tattico. Verranno
inoltre proposti alcuni suggerimenti pratici riguardo al modo in cui dovrebbe essere sviluppata la sessione di lavoro. In ine verrà illustrata la rassegna dei principi delle tattiche
d'attacco descritti nel libro.
PIANIFICAZIONE
Prima dell’inizio della stagione l’allenatore
dovrebbe considerare, tenuto conto della
propria iloso ia di gioco e delle caratteristiche dei giocatori, che cosa desidera ottenere,
sotto l’aspetto tattico, dalla propria squadra.
Una volta de initi gli obiettivi, l’allenatore
deve sviluppare il piano di lavoro a lungo
termine che permetta di raggiungerli.
La piani icazione a lungo termine non deve
essere considerata come un’entità immutabile; al contrario, essa può essere modi icata
strada facendo in funzione delle situazioni
contingenti. In conseguenza di errori di
squadra o individuali riscontrati durante la
gara, l’allenatore potrebbe essere costretto
a ride inire gli obiettivi principali per riportare i giocatori sulla giusta via. In talune occasioni, invece, il lavoro della squadra per
ottenere gli obiettivi pre issati può rivelare
nuove opportunità di sviluppo, che potrebbero portare a una rivisitazione degli obiettivi stessi. I giocatori potrebbero anche
trovare soluzioni diverse da quelle aspettate,
che saranno poi utilizzate per modi icare il
piano a lungo termine.
Piani icando l’allenamento tattico, il coach
dovrebbe sempre considerare il livello tecnico, tattico e psicologico di ogni giocatore,
poiché queste caratteristiche possono determinare l’effettiva ef icacia delle proposte.
Quanto può essere utile che un attaccante
conosca perfettamente come utilizzare un
determinato movimento, per esempio una
corsa in allontanamento dal proprio marcatore, se non è abbastanza veloce per sprintare in avanti (limitazioni di tipo atletico)?
Che tipo di vantaggio si può ottenere se la
squadra lavora continuamente per creare situazioni di corsa in sovrapposizione sulle
fasce laterali, ma nessuno dei giocatori riesce a inalizzare l’azione con un cross ben
eseguito (limitazioni di tipo tecnico)? Quale
bene icio la squadra potrà ottenere da un
corretto sfruttamento dello spazio libero da
parte di un attaccante il quale, nonostante
una buona impostazione tecnica, non riesce
a segnare per problemi di tipo psicologico?
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CAPITOLO 3
La creazione degli spazi
La creazione dello spazio costituisce un elemento imprescindibile del gioco d’attacco. In
tutti i principi fondamentali presentati dal capitolo 4 al capitolo 10 si farà riferimento all’abilità di ogni giocatore di creare e occupare spazi liberi sul campo.
PRINCIPIO
UTILIZZO
Un giocatore crea spazio per sfruttarlo o per
favorire un compagno con il proprio movimento (vedi igura 3.1).
Prima di ricevere, il singolo giocatore crea
uno spazio per se stesso dove potrà controllare la palla. In questo capitolo ci concentreremo però esclusivamente sulla tattica di
squadra.
Con 22 giocatori schierati su una super icie di
circa 102 x 65 metri, e nonostante i limiti imposti dalla regola del fuorigioco, esistono degli
spazi che sono o possono diventare liberi; ciò
si veri ica quando non ci sono avversari nelle
immediate vicinanze. Per una squadra in fase
offensiva è di vitale importanza creare e occupare spazi per rendere veramente ef icace il
proprio possesso di palla. La igura 3.2 illustra
un esempio di come un centrocampista può
creare spazio a vantaggio di un esterno.
Nel calcio sono i giocatori senza palla ad effettuare la stragrande maggioranza degli scatti e
dei movimenti di corsa. Con la pratica e l'allenamento i calciatori devono migliorare la capacità di aiutare i compagni a trovare più
spazio grazie al proprio movimento. L’allenatore deve costantemente sottolineare l’importanza del movimento senza palla, perché i
giocatori, che non sempre la comprendono
appieno e rischiano di sottovalutarla, hanno
bisogno di incoraggiamento continuo. Spesso
si sente dire: “Non posso preoccuparmi di correre in una posizione così lontana, dal momento che non riceverò mai la palla”. A
costoro dovrebbe essere insegnato a capire
che con il loro movimento creano spazio per
gli altri. L’allenamento deve contribuire a motivarli a continuare a correre e possibilmente
incrementare il numero di questi sprint.
Figura 3.1 Il giocatore 1 crea spazio per il 2
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CAPITOLO 4
I duelli
Le situazioni di gioco 1 contro 1 spesso determinano il risultato inale di un incontro di
calcio. È di importanza capitale che i giocatori abbiano il coraggio di s idare l’avversario
diretto, anche se si tratta di un’azione che comporta qualche rischio; ma continuare semplicemente a passarsi la palla senza cercare il duello con il proprio avversario, non è altro
che fare melina, e dif icilmente porta a buoni risultati.
PRINCIPIO
L’attaccante deve “puntare” l’avversario per
obbligarlo a difendere attivamente e quindi
creare uno spazio libero (vedi igura 4.1).
UTILIZZO
Oltre che con il proposito di dribblare l’avversario, l’ 1 contro 1 dovrebbe essere giocato per attirare l’attenzione del marcatore e
creare uno spazio libero a vantaggio di qualche altro compagno di squadra.
Figura 4.1 Il giocatore crea uno spazio libero
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CAPITOLO 5
Il gioco di sponda
Si tratta di una chiave tattica del gioco d’attacco per far giungere la palla alle spalle del difensore. La sponda, o passaggio a muro, è una combinazione tra due giocatori utilizzata
quando si trovano di fronte un difensore avversario.
PRINCIPIO
UTILIZZO
Il giocatore in possesso di palla effettua un
passaggio verso il proprio compagno che,
comportandosi come un muro, smista a un
tocco verso un altro giocatore della squadra.
Molto spesso la palla è giocata in direzione
di colui che ha iniziato l’azione, alle spalle
del suo avversario diretto ( igura 5.1).
La triangolazione può essere effettuata in
qualsiasi zona del campo, a patto che ci sia
uno spazio libero alle spalle del difensore.
Potrebbe essere particolarmente ef icace in
azione di contropiede sulle ali (vedi igura
5.2). L’uno-due tra gli attaccanti crea l’opportunità per un attacco rapido, condotto con
pochi rischi di perder palla.
Figura 5.1 La palla torna al giocatore che ha passato
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CAPITOLO 6
Le sovrapposizioni
Le corse effettuate sul ianco del giocatore che conduce la palla sono un mezzo molto eficace per creare ampiezza e profondità nel gioco d’attacco.
PRINCIPIO
UTILIZZO
Il giocatore che si inserisce da dietro (giocatore che si sovrappone) sopravanza il compagno in possesso di palla (vedi igura 6.1).
La sovrapposizione viene utilizzata principalmente nella metà campo offensiva e rappresenta un movimento ef icace per creare
ampiezza e profondità nel gioco d’attacco.
L’opportunità di effettuarla si concretizza
specialmente lungo le linee laterali, dove gli
esterni e i centrocampisti rappresentano i
giocatori che corrono più spesso in sovrapposizione (vedi igura 6.2).
I movimenti degli esterni si concretizzano
principalmente in linea retta, mentre i centrocampisti tendono di più a muoversi partendo dal centro del campo, con traiettorie
angolate, ampie, aggirando il giocatore in
Figura 6.1 Giocatore che si sovrappone
Figura 6.2 L’esterno o il centrocampista sono i giocatori che si sovrappongono
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CAPITOLO 7
Gli incroci e lo scambio di palla
Durante il gioco, il cambio di direzione è un movimento in grado di mettere in dif icoltà
qualsiasi difesa. Con lo scambio tra due compagni, quello che esce dall’incrocio palla al
piede cambia il gioco e può facilmente guadagnare spazio nei confronti del diretto avversario.
PRINCIPIO
Il giocatore che conduce la palla è pronto,
dopo l'incrocio, a lasciarla al compagno che
gli si avvicina (vedi igura 7.1).
UTILIZZO
L’incrocio può essere eseguito a qualsiasi livello del campo per consentire al giocatore
che entra in possesso di palla di ottenere una
miglior posizione per penetrare nella difesa
avversaria. Con un cambio di ritmo appena
dopo lo scambio con il compagno, il giocatore ora in possesso di palla avrà una buona
opportunità di guadagnare terreno rispetto
al marcatore diretto. Gli incroci possono essere utilizzati per creare confusione tra gli
avversari, ma anche una inta di incrocio od
un incrocio incompleto possono risultare un
ef icace metodo di attacco.
L'incrocio può essere eseguito sia parallelamente alla linea di fondo (incrocio parallelo;
vedi igura 7.1) che in profondità, lungo
l’asse maggiore del campo (incrocio in profondità; vedi igura 7.2). Una variante è rappresentata dall’incrocio diagonale, nella
quale il giocatore che incrocia corre dietro al
compagno con la palla e sul lato più distante
del suo diretto avversario (vedi igura 7.3).
In questo caso, in modo del tutto differente
rispetto alla versione tradizionale, il giocatore in possesso deve toccare appena la palla
in modo che il compagno che sopraggiunge
la possa controllare con facilità.
Figura 7.1 Il giocatore che incrocia entra in
possesso di palla
Figura 7.2 Incrocio in profondità
Figura 7.3 Incrocio diagonale
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CAPITOLO 8
Gli incroci e i tagli
Per creare o sfruttare uno spazio libero un attaccante deve sempre avere l’iniziativa sugli
avversari; è lui che decide quando realizzare il movimento. Se le iniziative di due o più giocatori sono analizzate ed espresse attraverso un linguaggio motorio comune, certi movimenti, se ben orchestrati, permettono di concretizzare numerose occasioni da rete.
PRINCIPIO
Due compagni di squadra eseguono un incrocio (movimento senza la palla) a velocità
elevata (vedi igura 8.1).
Figura 8.1 Incrocio ad elevata velocità
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CAPITOLO 9
Correre incontro
Per liberarsi da una marcatura stretta occorrono tempismo e velocità. Il movimento incontro dell’attaccante può essere considerato parte integrante del repertorio per creare profondità nel gioco offensivo e attuare il collegamento tra difesa, centrocampo e attacco.
PRINCIPIO
UTILIZZO
Inizialmente l’attaccante centrale esegue un
movimento ad allontanarsi e poi incontro al
compagno che è in possesso di palla.
Vedi igura 9.1.
Un centrocampista o un attaccante strettamente marcati possono correre incontro L
compagno per creare spazio dietro di loro
(vedi igura 9.2) o per essere direttamente
disponibili a giocare con il compagno.
Il movimento incontro può essere considerato parte integrante del repertorio
per creare profondità nel gioco offensivo e attuare il collegamento tra difesa,
centrocampo e attacco. Esso è particolarmente utile quando un esterno o un
centrocampista avanzano palla al piede
verso l’area di rigore e la linea di attacco.
OBIETTIVI
Figura 9.1 Movimento incontro
1. Creare spazio a vantaggio dei propri
compagni di squadra.
2. Rendersi disponibili per il passaggio
del centrocampista.
3. Creare spazio per cambiare direzione
di attacco.
4. Giocare di sponda per favorire combinazioni successive.
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CAPITOLO 10
Le combinazioni di gioco
Le esercitazioni basate sulle combinazioni di gioco sono generalmente utilizzate per facilitare la transizione dalle esercitazioni analitiche relative ad un principio di gioco alle
loro applicazioni in partita.
PRINCIPIO
Utilizzo dei principi del gioco offensivo in situazioni di gara.
UTILIZZO
Dopo aver svolto molte sedute di allenamento incentrate sui diversi principi del
gioco offensivo, i giocatori hanno ormai compreso i movimenti fondamentali che devono
cercare di integrare nelle situazioni di gioco.
A questo punto è possibile incontrare delle
dif icoltà poiché, a causa delle ampie dimensioni del campo di gioco, spesso si rivela
complicato percepire chiaramente la situazione e valutare quando applicare un determinato principio.
Le esercitazioni di questo tipo possono essere utilizzate per facilitare il passaggio
dall’allenamento analitico dei principi del
gioco d’attacco al loro impiego durante la
gara.
Esse si basano sulle condizioni reali di gioco,
ma il coinvolgere un numero di giocatori inferiore a quello di una partita, rende le situazioni più chiare e facilmente interpretabili.
OBIETTIVI
Facilitare il passaggio dalle situazioni analitiche di allenamento all’applicazione dei principi durante la partita.
DESCRIZIONE GENERALE E ISTRUZIONI
Nelle situazioni individuali che si presentano durante gli esercizi per le combinazioni di gioco, i
giocatori sono chiamati a valutare attentamente
tutte le azioni possibili e a scegliere la più appropriata. Tenendo presente che sono sempre le indicazioni dell’allenatore a guidare i giocatori, a
richiedere loro particolari azioni e a preparare le
opportunità per le giocate, l’allenatore può fermare in qualsiasi momento il gioco se i calciatori
dimostrano di non aver compreso appieno le potenzialità di una soluzione offensiva, o se non riescono a vedere o a sfruttare le opportunità
create dai compagni utilizzando uno dei principi
di attacco. È importante, tuttavia, che i giocatori
possano sfruttare la propria esperienza e che
anche nei primi approcci con un nuovo esercizio
il gioco non venga interrotto troppo frequentemente. Per ogni esercitazione devono poi essere
sottolineate tutte le opzioni più importanti per
gli attaccanti; l’allenatore può utilizzarle per guidare i suoi in modo che possano sperimentare
l’intero ventaglio delle opportunità disponibili e
non si limitino a ripetere sempre la medesima
soluzione. Inoltre si potrebbero creare nuove situazioni nelle quali i giocatori siano costretti a
valutare autonomamente se utilizzare o meno un
determinato principio d’attacco.
Nello svolgimento delle esercitazioni la squadra
in difesa dovrebbe, una volta recuperata la palla,
cercare di giocarla all’interno del cerchio di centrocampo con un passaggio lungo, ed utilizzando
non più di cinque passaggi.
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CAPITOLO 11
Il gioco in fase offensiva: la costruzione
Nei capitoli dal 3 al 9 sono stati descritti i diversi principi del gioco in fase offensiva. In
questo capitolo si punterà l’attenzione sulle
situazioni tattiche nelle quali i giocatori possono effettivamente utilizzare quei principi.
Una partita di calcio è una costante alternanza tra “noi abbiamo la palla” e “loro
hanno la palla”. Sia il gioco in fase offensiva
che quello in fase difensiva è costituito da
fasi diverse, a seconda della zone del campo
in cui si trova la palla, come illustrato nel
modello in igura 11.1. Il gioco d’attacco si
sviluppa per mezzo della costruzione che
inizia nella zona difensiva, del consolidamento realizzato a centrocampo, dello sfondamento o della ri initura che si
concretizzano nella zona prossima alla porta
avversaria.
Il gioco in fase difensiva dipende dall’atteggiamento di squadra, ma in linea generale è
rappresentato dal tentativo di opporsi alla
costruzione di gioco degli avversari, di recupero della palla nella zona centrale e di strenua opposizione agli sfondamenti e ai
tentativi di inalizzazione all’interno della
propria fase difensiva. In ciascuna zona del
campo i giocatori dovrebbero sempre trovarsi nella posizione corretta per adeguarsi
rapidamente al passaggio dalla fase offensiva a quella difensiva e viceversa (transizione).
Quando “noi abbiamo la palla”, siamo tutti
attaccanti; in altre parole, ogni singolo giocatore dovrebbe pensare a come rendersi
utile sulle linee offensive: “Come posso aiutare i compagni a mantenere il possesso di
palla e a portarla in avanti?”
Ogni squadra desidera, consciamente o inconsciamente, sviluppare il proprio stile di
gioco e i propri sistemi. Nel nostro libro Sistemi e Strategie del Gioco del Calcio
(Human Kinetics, 2000), sono già stati trattati i diversi sistemi di gioco. A proposito
della scelta della forma di attacco, ciascuna
squadra può trarre bene icio lavorando su
un’ampia gamma di principi tattici.
Questo capitolo è diviso in tre grandi sezioni:
1. Il rilancio del portiere.
2. L’ampiezza del fronte offensivo.
3. La profondità in attacco.
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CAPITOLO 12
Il possesso di palla: cambio di ritmo
Quando una squadra mantiene il controllo della palla, ed attende il momento opportuno
per affondare con pazienza, effettua quello che si de inisce il gioco di possesso. Molte
squadre ricercano il predominio a centrocampo e riprovano a sviluppare uno schema di
gioco consolidato in questa zona. Tuttavia, è un’area del campo sempre molto affollata ed
è quindi dif icile superare la linea mediana avversaria; una possibilità è offerta dalla capacità di cambiare repentinamente la velocità di esecuzione.
PRINCIPIO
La squadra cambia ritmo nel gioco offensivo.
UTILIZZO
Numerosi studi condotti in Danimarca e in
molti altri paesi hanno dimostrato che i calciatori di livello si muovono a velocità superiori rispetto a quelli di quali icazione
inferiore, pur non osservandosi differenze
nella distanza totale coperta in partita. Questi risultati sottolineano l’importanza per il
singolo giocatore e per l’intera squadra di
eseguire frequentemente cambi di velocità
nel gioco.
Durante la Coppa del Mondo 2006 abbiamo
osservato molti giocatori che avevano l’abilità di calarsi con maestria nelle diverse situazioni, così come qualità isiche superiori
che conferivano loro la capacità di dribblare
in velocità. Alcuni di essi catturavano immediatamente l’attenzione degli osservatori;
tra di loro ricordiamo il difensore brasiliano
Lucio che iniziava l’azione dalle retrovie
(vedi igura 12.1), gli attacchi in velocità eseguiti da Michael Owen dell’Inghilterra e da
Alessandro Del Piero nella semi inale con la
Germania.
Oltre all’iniziativa che i giocatori prendono
con il movimento, altri elementi tecnici e tattici, per esempio la triangolazione, servono a
far capire ai compagni che è il momento di
aumentare la velocità.
È spesso il regista della squadra che, attraverso la propria iniziativa, determina il cambio di ritmo; Francesco Totti e Zinedine
Zidane sono grandi esempi di calciatori che,
per mezzo del dribbling o di combinazioni
con i compagni, erano in grado di mettere in
movimento l’intero reparto offensivo.
OBIETTIVI
1. Sorprendere e tagliar fuori gli avversari.
2. Proporre un gioco d'attacco ad alta intensità.
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CAPITOLO 13
Le azioni in profondità e la inalizzazione
Il culmine di ogni partita di calcio è vedere la palla che gon ia la rete. Di conseguenza, è
giusto rivolgere l'attenzione alle azioni di inalizzazione ed ai modi per aumentare la loro
ef icacia.
Questo capitolo è diviso in quattro sezioni:
• Contrattacco e ripartenza
• Possibilità di segnare da fuori area
• Possibilità di segnare da dentro l’area di rigore
• 1 contro 1 con il portiere
CONTRATTACCO
PRINCIPIO
UTILIZZO
Dopo aver riconquistato palla, la squadra ora
in possesso attacca rapidamente, e nel modo
più diretto possibile, la porta avversaria, in
modo da sfruttare il probabile posizionamento non corretto di alcuni difensori avversari rispetto alla palla (e che quindi non
possono contribuire attivamente al lavoro
difensivo della squadra).
Un’azione di contrattacco cerca di sfruttare
la situazione che generalmente si veri ica
quando una squadra perde il controllo della
palla, ovvero quel momento necessario ai
giocatori della squadra avversaria per adattarsi al passaggio improvviso dalla fase d'attacco a quella di difesa, quando sono
posizionati in zone del campo non a loro familiari. Il contrattacco può rappresentare un
elemento tattico importantissimo, che si rivela decisivo quando gli avversari hanno
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