La prevenzione negli sport femminili di squadra
Roberto Benis, Massimiliano Mazzilli
ANNO EDIZIONE: 2019
GENERE: Libro
CATEGORIE: Riabilitazione e prevenzione
ISBN: 9788860285621
PAGINE: 384
.
La prevenzione negli sport femminili di squadra nasce dalla sistematizzazione delle conoscenze e delle esperienze raccolte dagli Autori nell’ambito della prevenzione degli infortuni e dell’allenamento specifico negli sport femminili.
Attraverso il contributo di importanti ricercatori e accademici, Benis e Mazzilli si sono posti l’obiettivo di approfondire un tema, la cui conoscenza merita grande attenzione da parte dello staff medico-sportivo.
Uno studio che permetterà inoltre ai professionisti del settore e agli appassionati di sport, di sviluppare un nuovo punto di vista sulla metodologia dell’allenamento che, partendo dalle evidenze scientifiche nell’ambito delle Sport sciences, unisce la teoria delle references con la pratica e l’esperienza, fungendo così da base valida per risolvere i quesiti che si presentano nella pratica quotidiana.
Il libro è strutturato in maniera tale da offrire al lettore una visione completa sulle tipologie, dinamiche, valutazione e risoluzione degli infortuni, considerando in prima istanza le differenze di genere e il modello prestativo fisiologico sport specifico e ponendo al centro della ricerca e della sperimentazione un argomento spesso tralasciato, ma che può fare, a lungo termine, la differenza nella vita sportiva - e non solo - delle atlete.
Scopri di più https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/la-prevenzione-negli-sport-femminili-di-squadra
Prevenzione negli sport femminili di squadra, Roberto Benis
1. Lo sport femminile
Differenze di prestazione
La capacità di resistenza
La capacità ossidativa
muscolare
La capacità di forza
La capacità di velocità
La capacità di mobilità articolare
e la coordinazione
Differenze antropometriche:
corporatura e composizione corporea
L’allenabilità delle capacità
Bibliografia
Le differenze
di genere
CAPITOLO 1
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 11
2. LO SPORT FEMMINILE
Negli ultimi tempi, insieme alla generale emancipazione della donna, si è assistito
da una parte alla crescita della partecipazione femminile alle attività fisiche (in par-
ticolare in una serie di sport e discipline sportive in passato non praticate dalle
donne come il lancio del martello, il salto triplo, il salto con l’asta, la lotta, il pugila-
to, il rugby, ecc.), dall’altra a un incremento delle conoscenze, assieme alla necessi-
tà di sviluppare una preparazione mirata a prevenire gli infortuni nel gentil sesso.
Entrambi i fattori hanno promosso l’interesse verso le specificità di genere per il
miglioramento delle prestazioni e della salute. C’è stata una grande crescita della
documentazione scientifica che esamina gli effetti dell’esercizio sulle donne, che
ha portato a studiare le differenze biologiche intrinseche tra i due sessi per facilita-
re la comprensione e la messa in pratica di programmi di allenamento idonei e
specifici (Ciuffetti, 2014).
DIFFERENZE DI PRESTAZIONE
Nel corso degli ultimi anni, sempre più donne si sono avvicinate alla pratica
sportiva, si è passati nei Giochi olimpici estivi (1948-2012) dal 9,5% al 44,2% di
partecipanti donne e nei Giochi olimpici invernali (1948-2014) dall’11,5% al
40,3%. Con l’inserimento di prove al femminile nei vari sport del programma
olimpico ai Giochi di Sydney nel 2000, la partecipazione femminile fu superiore
al 38% per raggiungere il 40% nell'edizione successiva ad Atene.
Una tendenza che si è ulteriormente sviluppata nei giochi di Pechino con il 42%
di atlete partecipanti, fino a Londra del 2012, dove su un totale di 10.519 parteci-
12
1
LE DIFFERENZE
DI GENERE
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 12
3. Introduzione
La classificazione delle fasi sensibili
dello sviluppo della motricità
La maturazione sessuale
Crescita muscolare e ossea
Maturazione e infortuni
Il menarca e il ciclo mestruale
Bibliografia
Le fasi
dello sviluppo e
dell’accrescimento
CAPITOLO 2
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 25
4. INTRODUZIONE
Prima di inoltrarci nella descrizione delle fasi dello sviluppo e dell’accrescimento
della giovane atleta, riteniamo utile approntare un piccolo glossario della termi-
nologia impiegata:
Crescita: aumento delle dimensioni corporee o di una specifica parte del corpo.
Sviluppo: progressione naturale dalla vita prenatale alla vita adulta.
Maturazione: culmine del processo di sviluppo in cui l’organismo diviene piena-
mente funzionale.
Pubertà: periodo nel quale i ragazzi sviluppano i caratteri sessuali secondari e si
trasformano in giovani adulti. In questa fase dello sviluppo si verificano dei cam-
biamenti nella composizione corporea e nel rendimento delle abilità fisiche. La
pubertà può essere compresa tra gli 8 e i 13 anni per le ragazze e i 9 e i 15 anni
per i ragazzi.
Pre-adolescenza: periodo della vita che precede lo sviluppo dei caratteri sessua-
li secondari, come l’ingrandimento degli organi riproduttivi nei maschi e la cre-
scita dei peli pubici nelle femmine.
Adolescenza: periodo compreso tra infanzia ed età adulta.
26
2
LE FASI DELLO SVILUPPO
E DELL’ACCRESCIMENTO
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 26
5. Introduzione
Gli infortuni e i fattori di rischio
Cos’è la prevenzione?
Che cos’è un protocollo
di prevenzione?
Un modello di prevenzione
dei traumi sportivi
I fattori di rischio di infortunio
negli sport di squadra
Cosa si può fare per
prevenire i traumi sportivi?
L’allenamento per
la prevenzione degli infortuni
I protocolli di prevenzione
degli infortuni agli arti inferiori:
un confronto tra i diversi studi
Conclusioni
Bibliografia
La prevenzione
degli infortuni
CAPITOLO 3
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 39
6. INTRODUZIONE
La Carta Europea dello Sport del 1992 definisce lo sport come “qualsiasi forma di
attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non organizzata,
abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psi-
chica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizio-
ni di tutti i livelli”.
La pratica di attività sportive viene incoraggiata sin dall’età infantile perché
possa consolidarsi come sana abitudine di vita, in quanto l’attività fisica regolare
è uno dei principali fattori protettivi dalle malattie cardiovascolari e degenerati-
ve.
Sempre più atleti, indipendentemente dallo sport e dal livello, sono soggetti ad
infortuni e le ragioni sono molteplici: scarsa condizione fisica, disequilibri musco-
lari, incidenti precedenti, elevata velocità del gioco, differenza tra le superfici,
ecc.
Risulta allora importante occuparsi di prevenzione degli infortuni sportivi fin
dalla giovane età, con uno sviluppo multilaterale del corpo.
Le evidenze scientifiche ci mostrano che una routine sistematica di esercizi a
finalità preventiva riduce le possibilità di infortunio nello sportivo e ne migliora
l’efficienza fisica, senza dimenticare che il movimento stesso è la prima misura
preventiva.
40
3
LA PREVENZIONE
DEGLI INFORTUNI
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 40
7. CAPITOLO
I fattori da considerare
Cause endogene ed esogene
dei fattori di rischio
Alcuni principi fondamentali
che determinano il programma
di sviluppo delle pallavoliste
Conseguenze
sulla conservazione
delle capacità di carico
nelle giovani atlete
Bibliografia
Prevenzione
nei giovani atleti
4
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 75
8. I FATTORI DA CONSIDERARE
Al fine di allenare la prevention injury nei giovani atleti, è necessario analizzare
attentamente tutta una serie di fattori, quali l’età cronologica dell’atleta, gli anni
di allenamento, il livello, il sesso, gli infortuni presenti e passati, i disequilibri
muscolari e posturali, l’analisi dell’attività, le caratteristiche dello sport, la richie-
sta fisica, la scelta degli esercizi, i metodi d’allenamento, la pianificazione, il tipo
di materiale utilizzato, le installazioni sportive disponibili.
Nella preparazione fisica dei giovani, così come con i principianti di tutte le età,
si raccomanda la seguente progressione:
1. analisi posturale;
2. eventuale correzione rilevate nel punto 1;
3. stabilizzazione del corpo;
4. sviluppo di una“flessibilità funzionale”;
5. sviluppo della capacità di esprimere forza;
6. trasformare la forza in potenza.
Per poter prevenire gli infortuni nel settore giovanile, è opportuno inserire nella
programmazione esercizi utili al training delle strutture propriocettive articolari e
neuromuscolari. È importante porre l’accento sulla fase di riscaldamento, sul
miglioramento e sul consolidamento della mobilità articolare e della forza.
Tutto questo deve essere incastrato, come se fosse un puzzle, in una program-
mazione pluriennale che deve comprendere:
76
4
PREVENZIONE
NEI GIOVANI ATLETI
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 76
9. Partecipazione e pratica
sportiva
Incidenza degli infortuni
nelle atlete
(in generale e negli sport specifici)
Il quadro ormonale
e la localizzazione delle lesioni
Come si verificano le lesioni?
Qual è il costo degli infortuni?
Quali sono i fattori specifici di rischio
di infortunio per le atlete?
Fattori di rischio non
modificabili per le atlete
Fattori di rischio
modificabili per le atlete
La prevenzione specifica per le atlete
Sintesi delle strategie preventive
per le atlete praticanti sport
agonistico
Conclusioni
Bibliografia
Prevenzione
degli infortuni
per le atlete
CAPITOLO 5
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 81
10. Lo scopo di questo capitolo è di fornire una sintesi delle conoscenze ormai con-
solidate circa gli infortuni, i fattori di rischio e le strategie di prevenzione specifi-
che per le atlete.
Gli infortuni più caratterizzanti dei soggetti femminili nella pratica dello sport
possono essere previsti e potenzialmente evitati. Non si possono eliminare tutti
gli incidenti, ma la loro frequenza e la gravità possono essere ridotte attraverso
diverse strategie di prevenzione.
Dato il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di atlete in diversi sport
a livelli d’élite, l’attenzione per gli infortuni di questa specifica categoria è in
costante crescita.
Ridurre il rischio di infortunio significa aumentare la partecipazione allo sport,
potenziare la performance e garantire una migliore qualità della vita futura, attra-
verso la promozione ed il mantenimento di uno stile di vita attivo. Ci sono evi-
denze che mostrano come il livello di fitness fisico sia un valido strumento per
predire le cause di mortalità, morbilità e disturbi specifici come cancro, eventi
cardiovascolari, diabete (Emery, Lebrun, 2015).
Gli infortuni, specialmente quelli al ginocchio e alla caviglia, possono portare allo
sviluppo di osteoartrite con l’avanzare l’età (Lohmander et al., 2004; 2007).
È utile, per esaminare la prevenzione degli infortuni in diverse popolazioni spor-
tive, un approccio in quattro punti così articolati:
82
5
PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI
PER LE ATLETE
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:46 Pagina 82
11. Il recupero e la rigenerazione
Strategie nutrizionali ed idratazione
Ghiaccio e crioterapia
Recupero attivo
Stretching statico e dinamico
Massaggi
Indumenti compressivi
Strategie psicologiche
Riposo, sonno e jet-lag
Consigli pratici: il warm-up
Consigli pratici: il cool-down
Strategie pratiche di intervento
Conclusioni
Bibliografia
Strategie e metodi
di recupero:
come recuperare
al meglio
CAPITOLO 6
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 103
12. IL RECUPERO E LA RIGENERAZIONE
Quando si parla di prevenzione degli infortuni è inevitabile fare riferimento al
recupero dell’atleta, a quello che avviene dopo la fine dell’allenamento, tanto
più se si lavora con soggetti giovani e non professionisti, ovvero la maggior
parte delle persone che praticano sport.
Il recupero è una parte integrante dell’allenamento, la fase che permette la rea-
lizzazione degli adattamenti fisiologici e metabolici. È il periodo di scarico in cui
gli stimoli allenanti vengono trasformati in adattamenti fisiologici, il momento in
cui si verifica il fenomeno della supercompensazione. Si tratta di un processo di
reazioni fisiologiche all’allenamento o ad un periodo allenante, che porta al rag-
giungimento di un potenziale fisico superiore a quello di partenza (v. figura a
pagina 105).
Durante la fase della stagione agonistica, può capitare che le squadre si trovino a
dover affrontare più competizioni nell’arco di pochi giorni, specialmente i team di
104
6
STRATEGIE E METODI DI RECUPERO:
COME RECUPERARE AL MEGLIO1
1 L’Autore ha qui ripreso e rielaborato alcuni contenuti tratti dall’articolo di Calleja et al., 2009.
COSA È LA FATICA?
È l’incapacità di mantenere la forza o la potenza richieste o aspettate.
Si verifica durante esercizi intensi e si riflette in un declino della performance.
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 104
13. Cenni sulla postura
Principi di valutazione posturale
sportiva
Lo studio degli allineamenti statici
Lo studio della mobilità articolare
Lo studio delle oscillazioni posturali
Lo studio della dinamica
di movimento
Bibliografia
Postura e rischio
di infortunio
A cura di Luca Russo
CAPITOLO 7
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 119
14. CENNI SULLA POSTURA
La postura può essere interpretata in senso lato come la rappresentazione di noi
stessi in ogni nostro gesto quotidiano e in ogni istante della nostra vita. La
nostra postura ci caratterizza e noi, con il nostro“essere”, caratterizziamo la nostra
postura.
Siamo degli animali altamente evoluti, ma conserviamo ancora molti tratti pri-
mordiali, quindi siamo esseri rituali e ripetitivi: ognuno di noi ha un proprio e
caratteristico modo di muoversi, camminare, stare in piedi, stare seduto, esultare,
rattristarsi, gioire, soffrire, arrabbiarsi, concentrarsi. Questi modi di fare sono l’e-
strinsecazione del nostro“essere”interno e creano la nostra postura esterna.
Una definizione abbastanza completa e aggiornata rispetto alle recenti produ-
zioni scientifiche (Russo et al., 2016) cita: “La postura è la parte visibile di una serie
di adattamenti invisibili ed interni all’organismo che si riassumono come la posizione
istantanea del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti anatomici, su
cui influiscono fattori genetici, psico-emotivi, patologici, traumatici, neuro-fisiologici,
biomeccanici, esperienziali ed ambientali, modificando così il corretto funzionamen-
to dei recettori posturali con conseguente cambiamento degli equilibri dei sistemi
fasciale, muscolare e scheletrico. Il fine ultimo della postura è il mantenimento dell’e-
quilibrio in condizioni statiche e soprattutto dinamiche, con relativa influenza sull’er-
gonomia del movimento del corpo verso l’obiettivo prefisso.”
Come si può facilmente intuire, il concetto di postura interessa molte sfere del-
l’essere umano, da quelle genetiche ed anatomiche e quelle psico-socio-com-
portamentali, passando sempre attraverso la gestione biomeccanica del movi-
mento, che a sua volta può essere corretto o scorretto.
120
7
POSTURA
E RISCHIO DI INFORTUNIO
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 120
15. Uno screening
funzionale specifico
Valutazione chinesiologica
e funzionale
Strutturazione della routine
funzionale preventiva
(esempio per la pallavolo)
Bibliografia
La valutazione
chinesiologica
CAPITOLO 8
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 139
16. UNO SCREENING FUNZIONALE SPECIFICO
Bahr e altri autori suggeriscono come un piano efficace di prevenzione degli
infortuni debba essere orientato verso gli atleti a maggior rischio, dopo avere
valutato precedenti infortuni, caratteristiche fisiche, ruolo di gioco, anzianità, ecc.
Prima di intraprendere un programma, tutto lo staff (medico, fisioterapista, pre-
paratore fisico, allenatore) deve conoscere gli infortuni occorsi in carriera, even-
tuali interventi chirurgici e abitudini dell’atleta.
Effettuare uno screening posturale e chinesiologico-funzionale è, secondo gli
stessi autori, un metodo di prevenzione primaria (insieme alle altre strategie che
mirano a ridurre i fattori di rischio di infortunio). A questo scopo si possono
usare scale di giudizio, video e immagini, sia in situazioni statiche che dinamiche,
che ci consentono di notare sia da una visione frontale che laterale eventuali
difetti posturali.
A questo primo screening vanno poi aggiunti altri test per valutare in modo più
ampio e specifico le caratteristiche muscolari dell’atleta, come i test di forza o di
potenza muscolare (ad esempio, le curve della forza-velocità mono- e bi-podali-
che per vedere il carico ideale di allenamento per lo sviluppo della forza o per
evidenziare asimmetrie di spinta negli arti inferiori). I test propriocettivi con
pedane computerizzate forniscono indicazioni sulle strategie che il soggetto uti-
lizza per la ricerca della verticale o di deficit specifici, oltre che valutazioni sulla
condizione fisica e sulle condizioni generali di salute utili a tutti gli staff tecnici e
medici.
140
8
LA VALUTAZIONE
CHINESIOLOGICA
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 140
17. Modello fisiologico e prestativo
La preparazione fisica
nella pallavolo
Gli infortuni nella pallavolo
e le misure preventive
Fattori di rischio
di infortunio
Analisi dettagliata degli infortuni
più frequenti nella pallavolo
Programmi preventivi
per la spalla della pallavolista
L’instabilità di spalla
Bibliografia
La pallavolo
Con la collaborazione
di Francesca Devetag
CAPITOLO 9
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 169
18. Lo sport della pallavolo è riconosciuto come uno dei più popolari al mondo ed
il terzo più praticato tra la popolazione femminile in considerazione della sua
accessibilità a gruppi di tutte le età, dei minimi requisiti richiesti per l’attrezzatu-
ra e per la possibilità che offre di giocare sia indoor che outdoor.
Nasce alla fine dell’800 e prevede nella forma canonica due squadre contrap-
poste composte da sei giocatrici o giocatori. Il campo da gioco è di forma ret-
tangolare, dimensioni 18 x 9 metri e diviso da una rete in due quadrati di 9 x 9
metri che identificano le due metà campo nelle quali si dispongono le due
squadre. La partita si disputa in set con vittoria aggiudicata alla squadra che
raggiunge per prima i 25 punti o successivi con almeno due punti di vantag-
gio.
MODELLO FISIOLOGICO E PRESTATIVO
La pallavolo viene considerata sport di squadra e di situazione (Ivoilov et al.,
1967) e definita come sport di rimando, la cui caratteristica principale è rappre-
sentata dal fatto che un’azione non può essere in alcun modo interrotta durante
il suo svolgimento fino a che una squadra non ottenga il punto: direttamente,
per errore degli avversari o per irregolarità sanzionata dagli arbitri. Ogni squadra
presenta a referto dodici giocatori, sei dei quali in campo, suddivisi in quattro
ruoli specifici: palleggiatore, centrali, attaccanti e libero.
La pallavolo viene classificata tra le attività a impegno metabolico aerobico-
anaerobico alternato, la cui componente meccanico-muscolare fa riferimento
alla forza reattiva e all’esplosività muscolare (Bosco, 1994).
170
9
LA PALLAVOLO
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 170
19. Il modello fisiologico e prestativo
nella pallacanestro
Allenamento e periodizzazione
del lavoro fisico
nella pallacanestro
Gli infortuni
nella pallacanestro
La prevenzione
degli infortuni nella
pallacanestro femminile
Il programma in pratica
La prevenzione delle lesioni
del legamento crociato
anteriore (LCA) nelle atlete
Bibliografia
La pallacanestro
CAPITOLO 10
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 207
20. La federazione internazionale di basket comprende più di 200 nazioni e secondo
una statistica la pallacanestro è uno sport praticato, in qualche forma, dall’11%
della popolazione mondiale.
La pallacanestro si gioca fra due squadre formate da cinque giocatori su un
campo di 28 metri di lunghezza per 14 di larghezza; scopo di ciascuna squadra è
quello di realizzare il maggior numero di punti rispetto all’altra tirando la palla
nel canestro, un cerchio di ferro del diametro di 45 cm, posto ad un’altezza di
3,05 metri.
Il gioco è controllato da due arbitri e dagli ufficiali di campo. I tempi di gioco
sono quattro per un totale di 40’effettivi, con un intervallo di 15’tra il secondo e
terzo quarto di gioco.
IL MODELLO FISIOLOGICO E PRESTATIVO
NELLA PALLACANESTRO
La pallacanestro è uno sport in cui sforzi intensi di natura anaerobica, si alterna-
no a pause nelle quali il meccanismo aerobico consente di recuperare (McInnes
et al., 2003).
L’andamento di alcuni dei parametri fondamentali presenta le caratteristiche
seguenti:
• la percentuale di V
.
O2 misurata durante la partita indica la tipologia di substra-
ti coinvolti nella produzione di energia;
208
10
LA PALLACANESTRO
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:47 Pagina 208
21. Modello fisiologico e prestativo
Allenamento e periodizzazione
del lavoro fisico nel calcio
Tasso di infortuni nel calcio
Localizzazione e tipologia
di infortuni
Tempo di assenza
dalla attività sportiva
Cronologia degli infortuni
Fattori di rischio
Eventi che provocano infortuni
N-M Neuromuscular training
Conclusioni
Bibliografia
Il calcio
Con la collaborazione
di Alessandro Gambaretto
CAPITOLO 11
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 239
22. Il calcio è senza ombra di dubbio lo sport più popolare al mondo, praticato da
uomini, donne e bambini con diversi livelli di esperienza e di abilità. Così come
per altri sport, anche nel calcio la prestazione multifattoriale dipende da fattori
tecnici, tattici, fisici, mentali e fisiologici.
Il calcio femminile trova origine nel 1933 a Milano, quando prese vita il primo
club di calcio organizzato, il Gruppo Femminile Calcistico. Successivamente, nel
1986, è stato istituito ad opera della FIGC il campionato di calcio femminile, cam-
pionato suddiviso in Serie A, B, lega Pro e serie D. La più importante competizio-
ne, oltre ai Campionati Europei, sono i Campionati Mondiali di calcio femminile,
disputati tra le nazioni femminili dei Paesi affiliati alla FIFA. Come per i mondiali
di calcio maschile, il torneo iridato femminile viene disputato con cadenza qua-
driennale dal 1991.
Il calcio è uno sport di squadra, che prevede l’utilizzo di abbigliamento adegua-
to e di un pallone; una partita di calcio regolamentare dura 90’, tempo intervalla-
to da un riposo di 15’; il match viene disputato da 2 squadre composte da 11
giocatori ciascuna, suddivisi in ruoli ben specifici: portiere, difensori, centrocam-
pisti ed attaccanti.
MODELLO FISIOLOGICO E PRESTATIVO
Il calcio si caratterizza come sport ad alta intensità, intermittente e non continuo.
La ricerca attuale suggerisce che le richieste del gioco per le donne sono simili a
quelle del calcio maschile.
240
11
IL CALCIO
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 240
23. Il movimento efficiente
La valutazione della capacità
di controllo degli arti inferiori
e del busto in situazioni dinamiche
Forza reattiva – Forza veloce
Definizione di asimmetria
Bibliografia
Test valutativi
per la prevenzione
di infortuni
agli arti inferiori
CAPITOLO 12
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 269
24. Ricerca e pratica sul campo hanno permesso di eleaborare test valutativi allo
scopo di prevenire il rischio di infortunio agli arti inferiori; alcuni di essi prevedo-
no l’utilizzo di attrezzature complesse, altri molto più semplici non richiedono il
ricorso ad un laboratorio e prevedono la misurazione di molti parametri e l’anali-
si dell’intero movimento di salto, piegamento, ecc. o solo di una parte di esso, ad
esempio l’atterraggio.
Negli ultimi anni molti studi hanno preso in considerazione e analizzato, a scopo
correttivo e preventivo, i fattori di rischio predisponenti ad infortuni agli arti infe-
riori primari o secondari.
Nell'ambito della prevenzione è stata inserita la cosiddetta valutazione funziona-
le, ovvero un insieme di test e misurazioni in grado di fornire informazioni sulle
condizioni fisiche del soggetto, tali da consentire all’atleta e al preparatore fisico
di adottare opportune strategie allenanti o riabilitative.
IL MOVIMENTO EFFICIENTE
La capacità di avere un corretto allineamento degli arti inferiori e del tronco
durante un gesto motorio risulta essere un aspetto fondamentale non solo
nella prevenzione, ma anche nella performance stessa, vedi un salto a muro
nella pallavolo o un cambio di direzione nel calcio o nel basket, dove perdendo
l’allineamento del tronco si compromette la performance stessa, senza conside-
rare il rischio di incorrere in infortuni significativi. Molti traumi vengono indotti
dall’errore comune di concentrarsi sulla quantità piuttosto che sulla qualità del
lavoro.
270
12
TEST VALUTATIVI PER
LA PREVENZIONE DI INFORTUNI
AGLI ARTI INFERIORI
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 270
25. La forza:
definizioni e classificazioni
Da cosa dipende la forza muscolare?
La forza nella donna:
aspetti cruciali multidisciplinari
L’allenabilità delle donne:
ipertrofia, forza e potenza
Cronobiologia.
Il ciclo mestruale: alleato o nemico?
Programmare attraverso
le fasi del ciclo mestruale
Rigenerazione e recupero
nel processo di allenamento costante.
L’importanza del tapering
nell’allenamento della donna atleta
Effetti delle differenze
maschi-femmine sull’allenamento
della forza delle giocatrici
Bibliografia
Il ruolo
e l’importanza
della forza e della
potenza muscolare
Con la collaborazione
di Stefano Zambelli
CAPITOLO 13
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 285
26. LA FORZA:
DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI
Sono numerose le definizioni formulate dai vari ricercatori per classificare la
forza, da Vittori, secondo il quale:
“La forza muscolare si può definire come la capacità che i componenti intimi della
materia muscolare hanno di contrarsi, in pratica di accorciarsi”,
e anche:
“La forza è la capacità del muscolo scheletrico di produrre tensione nelle varie mani-
festazioni”,
a Verchosanskij che cita:
“Si può definire la forza dell’uomo come la capacità di vincere una resistenza esterna
o di opporvisi con un impegno muscolare”.
Semplificando le definizioni citate, si può affermare che la forza si identifica nella
capacità del muscolo di esprimere tensione.
Essendo molteplici le tensioni che un muscolo può esprimere, anche in diversifi-
cate condizioni, le varie espressioni di forza e le capacità annesse si possono
classificare e così sintetizzare:
1. forza massima;
2. forza esplosiva;
3. resistenza alla forza veloce;
4. resistenza muscolare.
Sono quindi necessarie alcune definizioni chiarificatrici:
286
13
IL RUOLO E L’IMPORTANZA
DELLA FORZA E DELLA POTENZA
MUSCOLARE
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 286
27. Il core
L’allenamento funzionale
Il balance training
Bibliografia
14Core, functional
e balance training
CAPITOLO 14
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 311
28. IL CORE
Le prime definizioni di core lo descrivevano come un “box cilindrico” composto
dai muscoli addominali anteriormente, glutei e paraspinali posteriormente, dia-
framma nella parte superiore, pavimento pelvico e articolazione dell’anca come
base inferiore (Richardson et al., 1999).
Altri ricercatori includono, arricchendo il complesso anatomico, tutte le parti del
corpo comprese tra lo sterno e le ginocchia, sempre ovviamente con focalizza-
zione sulla regione addominale, lombare e bacino.
Altri ancora sostengono che la muscolatura del core debba includere tutti i
muscoli della spalla e della pelvi, in quanto risulterebbero fondamentali per il
trasferimento dell’energia dal busto alle estremità distali (Stephenson et al., 2004;
Tse et al., 2005).
Il condizionamento fisico in generale non può comunque prescindere dall’alle-
namento del massimo punto di stabilità del corpo umano, ovvero dal comples-
so coxo-lombo-pelvico, il core per definizione.
Esso rappresenta il centro della catena cinetica dell’uomo da cui dipartono tutti i
meccanismi di movimento che vengono trasmessi agli arti inferiori e superiori.
Avere un core forte, risulta fondamentale per l’esecuzione di salti, cambi di dire-
zione, decelerazioni in forte spinta e di tutti quei movimenti dinamici, richiesti
nelle varie fasi di gioco, che prevedono una solida base di appoggio.
Grazie all’attivazione muscolare del core, si possono ottenere i corretti aggiusta-
menti posturali degli arti, utili a collocare il corpo in posizioni che consentano di
far fronte a squilibri derivanti da esecuzioni motorie non tecnicamente pertinen-
ti o causate dal disturbo degli avversari in contrasto di gioco.
312
14
CORE, FUNCTIONAL
E BALANCE TRAINING
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 312
29. MISURE PRELIMINARI ALL’ALLENAMENTO DELL’ATTERRAGGIO
Nell’allenare la capacità di atterraggio delle atlete pallavoliste si ha l’esigenza di
correlare tale azione alla performance, dal momento che nel volley il 70% dei
movimenti si concretizzano nel salto. Un’esigenza simile esiste anche nel basket,
dove le giocatrici effettuano salti a due piedi o ad un piede in situazione di dis-
equilibrio, come avviene ad esempio nel terzo tempo, o nel calcio per effettuare
un colpo di testa.
332
15
IL LANDING
E IL SUO ALLENAMENTO
Sedia al muro in isometriaCamminata sulle punte o sui talloni
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 332
30. La pliometria in età giovanile
Alcuni aspetti negativi
della pliometria
Indicazioni di utilizzo
delle esercitazioni pliometriche
Bibliografia
L’allenamento
pliometrico per
il condizionamento
fisico e
la prevenzione
CAPITOLO 16
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 343
31. Per pliometria (dal greco pléon ‘più’ e métros ‘misura’) si intende un'attività fisica
caratterizzata dal rapido susseguirsi di una contrazione muscolare eccentrica e
di una concentrica.
L’azione pliometrica è costituita da tre momenti fondamentali:
• fase eccentrica (di stiramento);
• fase isometrica (di inversione del movimento);
• fase concentrica (di accorciamento).
Un’immagine con cui facilmente si visualizza questi tipi di meccanismi musco-
lari è data dalla molla: nel caso del giocatore di pallavolo che salta a muro, il
rapido piegamento degli arti inferiori che precede il salto esercita una pressio-
ne sulle gambe, facendo comprimere le spirali della molla; l’energia contenuta
344
16
L’ALLENAMENTO PLIOMETRICO*
PER IL CONDIZIONAMENTO FISICO
E LA PREVENZIONE
* In questo capitolo, quando si parla di pliometria, bisogna far riferimento ad“esercizi a carat-
tere o regime pliometrico”. La classificazione, presa da Cometti (2010), comprende la plio-
metria nei metodi con pre-stiramento e si divide in:
- semplice: preatletismo, la funicella, i balzi e i salti in basso da non oltre 20 cm, ecc.;
- alta: salti in basso da un cubo alto, il cosiddetto“metodo d’urto”
- sovraccarico: eseguita con l’uso di pesi.
Nella stesura del capitolo si è fatto uso della teminologia di Chu et al. (1998).
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 344
32. I cambi di direzione:
proposta pratica per il calcio
Bibliografia
L’agility
nella prevenzione
degli infortuni
CAPITOLO 17
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 351
33. L’agility è una capacità complessa in cui gli aspetti fisici sono inscindibili da quel-
li cognitivi: “un rapido cambio di direzione o velocità in risposta ad uno stimolo”
(Sheppard et al., 2006) o in accordo ad un seconda definizione, rappresenta la
“capacità di accelerare, di sviluppare la massima velocità di corsa e l’abilità di
saper eseguire repentini cambi di direzione dosando momenti di spinta e di fre-
nata” (Little et al., 2005). Il lavoro sulla rapidità e l’agilità deve essere inserito nel-
l’allenamento delle giocatrici durante tutto l’anno agonistico.
Quando si voglia operare sui cambi di direzione, abbinando o facendo seguire
interventi per allenare la capacità di reiterare sprint, è utile sapere che (Gamba-
retto, 2016):
• il cambio di direzione presuppone abilità “complesse” che necessitano, per
essere perfezionate, di una certa frequenza nella loro esecuzione;
• lo stimolo deve essere progressivo: una velocità “controllata” permette di
gestire le forze in gioco con più facilità, affinando le coordinazioni.
Per costruire una progressione didattica logica, potrebbe essere conveniente
“scomporre”il movimento in accelerazione, decelerazione, cambio di direzione e
ripartenza (Markoff et al., 1995; Bloomfield et al., 2007).
I cambi di direzione rappresentano una forma di locomozione potenzialmente
favorente l’insorgenza d’infortuni, a causa della complessità della struttura delle
azioni stesse e delle forze reattive in gioco.
È stato osservato che la combinazione di forze di traslazione della tibia, momenti
in varo-valgo e momenti di rotazione interna-esterna aumentano lo stress arti-
colare, in particolare sul pivot centrale del basket (Markolf et al., 1995): da qui
l’importanza di questa fase per le giocatici di pallacanestro.
352
17
L’AGILITY NELLA PREVENZIONE
DEGLI INFORTUNI
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:48 Pagina 352
34. La prevenzione in acqua
Vantaggi degli esercizi
praticati in acqua
La seduta di allenamento
Bibliografia
Esercizi
di prevenzione
e riabilitazione
in acqua
A cura di Nicola Gibellini
CAPITOLO 18
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:49 Pagina 361
35. LA PREVENZIONE IN ACQUA
La possibilità di programmare alcune sedute della preparazione fisica di inizio
stagione in acqua, consente l’inserimento di esercizi specifici per la prevenzione
degli infortuni più frequenti nelle discipline praticate e risulta essere molto utile
ed efficace a questo scopo. Le sedute in acqua dovrebbero essere programmate
attentamente e in modo tale da essere sinergiche con il lavoro complessivo svol-
to in palestra. Quando si pianifica la seduta di allenamento in acqua, essa deve
costituire la parte centrale dell’intera sessione, in modo che le atlete non vi arrivi-
no stanche o“usurate”da altre attività.
Occorre puntualizzare che non si tratta di una attività finalizzata al recupero di
fine allenamento, ma di carichi di lavoro nella forma di esercitazioni in acqua,
una reale parte allenante della seduta.
L’acqua permette di eseguire esercizi di pre-atletismo e di riabilitazione in antici-
po sui tempi canonici, grazie al minor effetto della forza di gravità in proporzione
all’altezza della piscina e in ragione della relativa densità del liquido, che garanti-
sce sia assistenza che resistenza in tutti gli angoli dei range articolari (Roth et al.,
2006).
Le esercitazioni in acqua permettono inoltre all’atleta di anticipare il ritorno all’e-
secuzione di esercizi specifici e agli allenamenti sul campo dopo la pausa estiva
o al rientro da un infortunio, favorendo inoltre il mantenimento delle funzioni
cardiovascolari (Thein, Brody, 1998).
La letteratura mostra che gli esercizi in acqua si possono effettuare con o senza
carichi, consentendo il miglioramento del salto verticale (CMJ, countermovement
jump), della velocità sullo sprint di 40 metri, dell’equilibrio e dei salti in serie (Kim,
Choi, 2014).
362
18
ESERCIZI DI PREVENZIONE
E RIABILITAZIONE IN ACQUA
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:49 Pagina 362
36. Le tecniche di stretching
Lo stretching statico
Lo stretching dinamico
La Proprioceptive Neuromuscular
Facilitation (PNF)
Lo stretching globale
attivo (SGA)
Fattori di rischio
per infortuni muscolari
Conclusioni
Bibliografia
Stretching
e prevenzione
degli infortuni
CAPITOLO 19
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:49 Pagina 367
37. LE TECNICHE DI STRETCHING
Le tecniche di stretching maggiormente diffuse in ambito sportivo sono quattro:
1. lo stretching statico;
2. lo stretching dinamico;
3. lo stretching PNF (facilitazione propriocettiva neuromuscolare);
4. lo stretching globale attivo (SGA).
LO STRETCHING STATICO
È una metodica, semplice da utilizzare, che prevede di allungare progressiva-
mente il muscolo target per raggiungere la massima escursione possibile, senza
mai arrivare alla soglia del dolore. La posizione deve esser mantenuta per circa
20-30”, anche se talvolta può esser raggiunto anche il minuto di lavoro. Le linee
guida suggeriscono di ripetere la sequenza 2-3 volte, intervallando le serie con
un recupero di 20-30”.
Pur essendo ancora molto utilizzato nella fase di riscaldamento, sembra però
non essere la soluzione ideale, in particolare negli sport brevi e in quegli sport
che richiedono una prestazione di potenza. La sua collocazione ideale è nella
fase di defaticamento, nelle fasi di recupero o in sedute di allenamento dedicate
al“miglioramento della mobilità”.
368
19
STRETCHING
E PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:49 Pagina 368
39. LE PATOLOGIE FEMORO-ROTULEE
La patologia femoro-rotulea, è tipica del sesso femminile (Fredericson e Yoon
2006), soprattutto l’iperpressione femoro-rotulea esterna o sindrome femoro-
rotulea e l’instabilità femoro-rotulea.
Il dolore, in sede peripatellare o retropatellare, incrementa in posizione di flessio-
ne prolungata del ginocchio o nella situazione di un carico che gravi sulla strut-
tura, del tipo atterraggio da un salto, discesa delle scale, ecc.
Gli infortuni all’articolazione patello-femorale sono comunemente attribuiti alle
differenze anatomiche fra atlete e atleti, in particolare anche e bacino più larghi,
aumentata anteroversione femorale e il Q-angle, cioè l’angolo formato fra la
linea che va dalla spina iliaca anteriore superiore fino al centro della patella, e
quella che va dal centro della patella fino alla tuberosità tibiale.
In letteratura si ipotizza che un mal allineamento rotuleo possa essere influenza-
to da una debolezza del muscolo vasto mediale e dalla rigidità della bandelletta
ileo-tibiale. Anche l’iperpronazione del piede, la patella alta e/o ipermobile e la
rigidità dei retinacoli patellari sono fattori che peggiorano la stabilità globale
dell’articolazione, rendendo più probabile squilibri muscolari o alterazioni dei
pattern di movimento.
Altri fattori alla base di un rischio biomeccanico di infortunio includono un’alte-
rata stabilità pelvica e la meccanica di salto e dell’atterraggio, in cui tanto più la
postura è eretta, tanto maggiori saranno l’escursione di flessione del ginocchio e
la velocità di flessione, più del ginocchio in valgo, con scarso contributo da parte
della caviglia nella dissipazione delle forze nell’atterraggio, e un deficit del con-
trollo neuromuscolare (Hewett et al., 2006).
374
20
LE PATOLOGIE
DELL’ARTO INFERIORE
BENIS-femmine-BIB_Costill III edizione 17/09/19 08:49 Pagina 374
40. www.calzetti-mariucci.it
Visita il nostro sito
Collegandoti al sito
puoi visionare nel
dettaglio e acquista-
re gli articoli (libri,
video, dvd, riviste),
grazie ad un sistema
di ricerca semplice
ed intuitivo.
CATALOGO ON LINE
Inoltre il sito è sempre
aggiornato con sezioni
specifiche di approfon-
dimento su tutti gli
argomenti più interes-
santi legati
allo sport, come eventi,
convegni e corsi di
aggiornamento.
APPROFONDIMENTI
Iscrivendoti e
dando la preferen-
za alla disciplina
sportiva che più ti
interessa potrai
ricevere tutte le
news al tuo indiriz-
zo e-mail.
NEWSLETTER
libri,videoerivisteperlosportlibri,videoerivisteperlosport