Slide di Raffaele Colaizzo presentate nel corso del Laboratorio Territori attivi: valutare e programmare in modo collaborativo lo sviluppo del Sistema Cilento, realizzato a Castelnuovo Cilento il 20 Novembre 2014 dalla linea PROGETTARE di Capacity SUD.
Coesione, integrazione e territorio: lo stato di attuazione della programmazione 2014-2020 - Colaizzo
1. Coesione, integrazione e territorio
Lo stato di attuazione della programmazione
2014-2020
Raffaele Colaizzo
Castelnuovo Cilento, 20 novembre 2014
LABORATORIO “Territori attivi: valutare e programmare in modo collaborativo lo sviluppo del
Sistema Cilento”
WORKSHOP “La politica di coesione 2014-2020. Lo sviluppo locale partecipativo
per l’attuazione dello sviluppo dell’area del Cilento”
2. Sommario
• A che punto siamo con la programmazione
2010-2014 dei fondi europei per lo sviluppo e la
coesione ?
• Risultati attesi ed azioni: il metodo di
programmazione e progettazione nel 2014-2020
• L’approccio integrato allo sviluppo territoriale:
strumenti ed ambiti elettivi nel 2014-2020
• Temi di discussione: come prepararsi
all’attuazione locale delle nuove politiche per lo
sviluppo e la coesione ?
3. Regolamenti UE e Quadro Strategico Comune
FESR, FSE, FEASR, FEAMP (fondi SIE)
Livello
Centrale o
Regionale
Livello UE
Livello
Nazionale
Programmi Operativi
FESR e FSE
Programmi
per la Coesione
Accordo di Partenariato
FESR, FSE, FEASR, FEAMP
Programma Operati-
vo Unico FEAMP
Programmi
FEASR
Programmi per gli Affari
Marittimi e la Pesca
Programmi
per lo Sviluppo Rurale
FESR FSE
FESR e
FSE
Programmi Operativi Regionali
Programmi Operativi Nazionali
Quadro della programmazione 2014 - 2020
4. In corso di negoziato
con la Commissione
Approvato dalla CE
con Decisione del
29.10.2014
In vigore
da dicembre 2013
In vigore
da dicembre 2013
Regolamenti UE
Reg. n. 1303/2013: Generale sui fondi SIE
Reg. n. 1301/2013: FESR
Reg. n. 1304/2013: FSE
Reg. n. 1305/2013: FEASR
Reg. n. 508/2014: FEAMP
Accordo di Partenariato
per l’Italia
Quadro Strategico Comune
Allegato al Regolamento generale
Programmi (Nazionali e Regionali)
Statodiattuazione
approvazione prevista per la
primavera 2015
5. ① Rafforzare la ricerca, lo
sviluppo tecnologico e
l'innovazione
② Migliorare l'accesso alle
TIC, nonché il loro
impiego e qualità
③ Promuovere la
competitività delle
PMI, l'agricoltura
(FEASR) e la pesca e
acquacoltura (FEAMP)
④ Sostenere la transizione
verso un'economia a
basse emissioni di
carbonio in tutti i
settori
⑤ Promuovere
l'adattamento al
cambiamento climatico,
la prevenzione e la
gestione dei rischi
⑥ Tutelare l'ambiente e
promuovere l'uso
efficiente delle risorse
⑦ Promuovere sistemi di
trasporto sostenibili ed
eliminare le strozzature
nelle principali infra-
strutture di rete
⑧ Promuovere
l'occupazione e
sostenere la mobilità
dei lavoratori
⑨ Promuovere
l'inclusione sociale e
combattere la povertà
⑩ Investire nelle
competenze, nell'istru-
zione e nell'apprendi-
mento permanente
⑪ Rafforzare la capacità
istituzionale e
promuovere
un'amministrazione
pubblica efficiente
Obiettivi Tematici dei fondi SIE
(i grandi settori di intervento)
I regolamenti dei singoli
fondi identificano Priorità
collegate agli OT
6. Quadro di riferimento (Sezione 1A)
Analisi delle
disparità
Strategia
“coerente”
Obiettivi tematici (Sezione 1A)
Linee di indirizzo
strategico
Risultati attesi / Obiettivi
Specifici
Indicatori
quantificabili
Azioni
Fondi SIE e
programmi interessati
Quadro finanziario
per OT
Programmazione (Sezione 1B e Sezione 2)
Principi orizzontali Elenco dei Programmi
Addizionalità e
condizionalità
Aspetti territoriali (Sezione 3)
Strumenti
(CLLD e ITI)
Strategia
per le città
Strategia
per le Aree Interne
Aspetti organizzativi (Sezione 2 e Sezione 4)
Coordinamento Attuazione Scambio di dati
Componenti essenziali
dell'Accordo di Partenariato per l’Italia
7. Assi della proposta di POR FESR Campania 2014 - 2020
Asse 1 Ricerca e innovazione
Asse 2 ICT e Agenda Digitale
Asse 3 Competitività del sistema produttivo
Asse 4 Energia sostenibile
Asse 5 Prevenzione dei rischi naturali ed antropici
Asse 6 Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale
Asse 7 Trasporti
Asse 8 Inclusione sociale
Asse 9 Infrastrutture per il sistema dell’istruzione regionale
Asse 10 Capacità Amministrativa
Asse 11 Sviluppo urbano
Asse Assistenza tecnica
8. Modalità di selezione dei progetti “pubblici” nei POR
Titolarità
Gli interventi a titolarità vengono individuati direttamente
dall’Autorità di gestione, per la loro particolare valenza
nella strategia regionale. La procedura di presentazione,
selezione e di effettiva realizzazione di tali interventi viene
stabilita in direttive approvate dalla Giunta e/o in
programmi specifici.
Regia
La procedura interessa soggetti pubblici, che candidano
propri progetti. La Regione fissa le regole per l’accesso ai
contributi e per un’equilibrata distribuzione territoriale
degli interventi. I soggetti pubblici partecipano attraverso
avvisi e bandi.
Co-progettazione e
negoziazione
Questa procedura (che ha punti in comune sia con la
prima che con la seconda modalità), prevede la selezione
delle operazioni attraverso un’attività di co-progettazione
e negoziazione fra Regione, attori locali ed altri partner, in
particolare in programmi complessi territoriali.
9. Organizzarsi a livello locale per governare la
complessità della programmazione
Come abbiamo visto, la programmazione dei fondi SIE è
molto complessa ed articolata. La conseguenza è che molto
spesso nei territori atterrano progetti scollegati e troppo
“puntuali”. Al livello locale, è necessario organizzarsi e
cooperare per integrare politiche, programmi e progetti
differenti. All’interno di una strategia di area concreta e
rivolta alla comunità, andrebbero ricostruite delle “filiere” di
progetti utili e collegati reciprocamente
1
Temaperladiscussione
10. RA 6.6
Miglioramento delle condizioni e degli
standard di offerta e fruizione del
patrimonio nelle aree di attrazione naturale
(FESR)
Tasso di turisticità nei parchi nazionali e
regionali: presenze turistiche totali nei comuni
con parchi nazionali e regionali in percentuale
sulla popolazione residente nei comuni con
parchi nazionali e regionali
RA 6.7
Miglioramento delle condizioni e degli
standard di offerta e fruizione del
patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione (FESR)
Indice di domanda culturale del
patrimonio statale: numero di visitatori degli
istituti statali di antichità e d'arte per istituto (in
migliaia)
Indice di domanda culturale del
patrimonio statale e non statale: Numero di
visitatori negli istituti statali e non statali per
istituto (in migliaia)
RA 6.8
Riposizionamento competitivo delle
destinazioni turistiche (FESR)
Tasso di turisticità: Giornate di presenza
(italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi
ricettivi per abitante
Turismo nei mesi non estivi. Giornate di
presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli
esercizi ricettivi nei mesi non estivi per abitante
Risultatiattesi
(esempipresidall’AdP)
Indicatori
associatiairisultatiattesi
11. RA 6.7
Miglioramento delle condizioni e degli
standard di offerta e fruizione del
patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione (FESR)
6.7.1. Interventi per la tutela, la valorizzazione e la
messa in rete del patrimonio culturale, materiale e
immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza
strategica tale da consolidare e promuovere processi
di sviluppo
6.7.2. Sostegno alla diffusione della conoscenza e
alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e
immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o
sistemi innovativi e l'utilizzo di tecnologie avanzate
6.7.3. Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi
complementari alla valorizzazione di identificati
attrattori culturali e naturali del territorio, anche
attraverso l'integrazione tra imprese delle filiere
culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e
delle filiere dei prodotti tradizionali e “tipici”
Risultatiattesi
Azioni
12. Programmare e progettare per risultati
attesi
L’Accordo di Partenariato dà molta importanza alla
“programmazione per risultati”: questo significa che, anche a
livello locale, l’elaborazione delle strategie e la selezione dei
progetti vanno fatte avendo bene in mente qual è la
trasformazione del territorio che si vuole ottenere e quali sono
i benefici concreti per la qualità della vita e del lavoro della
collettività. I risultati vanno identificati stimolando la
partecipazione delle comunità e il loro raggiungimento va
monitorato con continuità
2
Temaperladiscussione
13. Obiettivo di
coesione territoriale
Sviluppo Locale
Partecipativo (Art. 32)
Investimenti Territoriali
Integrati (Art. 36)
Applicazione di una singola
metodologia di CLLD per tutti
i Fondi e le regioni
Estensione
approccio
LEADER
S t r u m e n t i d i i n t e g r a z i o n e
FS +
FEASR e
FEAMP
Fondi
SIE
Approccio di policy
integrato, territoriale,
multidimensionale
Strumenti per l’approccio integrato allo sviluppo
territoriale nei Regolamenti dei fondi
14. Lo sviluppo locale partecipativo (CLLD)
Gruppi di Azione Locale composti da
rappresentanti locali pubblici e privati, in
cui né il settore pubblico, né un singolo
gruppo di interesse ha più del 49% dei
diritti di voto
Strategie territoriali di sviluppo locale
integrate e multisettoriali
Concentrazione su territori sub-
regionali specifici
Bisogni e potenzialità locali,
innovazione nel contesto locale,
istituzione di una rete,
cooperazione
“La strategia di
sviluppo locale di tipo
partecipativo è un
insieme coerente di
operazioni rispondenti
a obiettivi e bisogni
locali e che contribuisce
alla realizzazione della
strategia dell'Unione
per una crescita
intelligente, sostenibile
e inclusiva e che è
concepito ed eseguito
da un gruppo di azione
locale”
La popolazione del
territorio interessato
è compresa fra
10.000 e 150.000
abitanti, salvo
eccezioni
15. Gli Ambiti tematici per il CLLD individuati dall'AdP
Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali
Sviluppo della filiera dell' energia rinnovabile
Turismo sostenibile
Cura e tutela del paesaggio, dell'uso del suolo e della biodiversità
Valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico territoriale
Accesso ai servizi pubblici essenziali
Inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali
Legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale
Riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi
Reti e comunità intelligenti
Diversificazione economica e sociale nel settore della pesca
I Piani di Azione
dovranno
concentrarsi su
un numero
ridotto di ambiti,
comunque non
superiore a tre,
connessi secondo
una logica di
filiera
16. Se una strategia di sviluppo territoriale
richiede un approccio integrato che
comporti investimenti nell'ambito
di più assi prioritari di uno o più
PO, l'azione è eseguita sotto forma di
Investimento Territoriale
Integrato (ITI)
I PO interessati individuano gli ITI
previsti e stabiliscono la dotazione
finanziaria indicativa di ciascun asse
prioritario destinata agli ITI.
Lo Stato membro o l'AdG può designare
uno o più organismi intermedi,
compresi enti locali, organismi di
sviluppo regionale o organizzazioni non
governative, cui delegare la gestione e
l'attuazione di un ITI.
Investimenti Territoriali Integrati
17. La proposta di POR FESR
Campania non prevede il
ricorso al CLLD. Questo
strumento rimane invece
pienamente utilizzabile
nell’ambito del
Programma di Sviluppo
Rurale, per quanto
riguarda le azioni di
sostegno allo sviluppo
locale
Per quanto riguarda
gli Investimenti
Territoriali Integrati,
l’utilizzo è previsto
esplicitamente solo per
gli interventi sulle
Aree Interne (Sezione
6). Il paragrafo 4.3
della proposta di POR
sugli ITI non è
compilato.
18. Priorità ai progetti locali
costruiti sul campo, condivisi con la comunità,
produttori di risultati
Come sottolinea la proposta di Programma di Sviluppo
Rurale della Campania, […] Nel caso in cui prevalga l’aspetto
territoriale, per definizione ci troveremo di fronte ad una
pluralità di soggetti, sia pubblici sia privati, appartenenti a
settori economici e/o ambiti d’intervento diversi. Il livello di
complessità aumenta, anche in relazione al fatto che, per
ottenere un programma di interventi coerente su base locale,
è necessario il contributo partecipativo di soggetti diversi, ed
è indispensabile una preliminare attività di animazione e co-
progettazione locale”.
3
Temaperladiscussione
19. Esempi di progetti (locali e concreti) riferiti
alle aree Interne (v. il sito del DPS)
20. Agenda Urbana e Aree Interne nell'AdP
Agenda Urbana Aree Interne
Le politiche di coesione promuovono il
ridisegno e la modernizzazione dei servizi
urbani, l'inclusione sociale e la localiz-
zazione di attività innovative. L'AdP
individua 14 Città metropolitane in cui si
interverrà con un PON. Nelle città medie
e nei poli urbani regionali, a servizio di
aree vaste significative, si interverrà con i
POR. Le città sono identificate prima
definendo le aree territoriali potenzialmen-
te interessate (secondo un metodo condivi-
so a livello nazionale) e poi individuando le
Autorità Urbane titolari di progetti.
La Strategia Nazionale per le Aree
Interne mira a tutelare il territorio e la
sicurezza degli abitanti affidandogliene la
cura, a promuovere la diversità naturale e
culturale e il policentrismo aprendo
all'esterno, a rilanciare lo sviluppo e il lavoro
attraverso l'uso di risorse potenziali male
utilizzate.
21. Le aree interne vengono definite dal
DPS rispetto alla loro distanza da
centri d'offerta di servizi di base
(Comuni o aggregazioni di comuni).
L'offerta di servizi comprende la
presenza di scuole urbane superiori,
la presenza di almeno un ospedale
sede di DEA e la presenza di una
stazione ferroviaria di tipo almeno
Silver
Obiettivo generale della SNAI
• Inversione e miglioramento delle tendenze demogra-fiche
in atto (riduzione dell'emigrazione, attrazione di nuovi
residenti, ripresa delle nascite, etc.)
Elementi di strategia
• Aumento del benessere della popolazione locale
• Aumento della domanda locale di lavoro
• Aumento del grado di utilizzo del capitale territoriale
• Riduzione dei costi sociali della de-antropizzazione
• Rafforzamento dei fattori di sviluppo locale
22. Tipologie di azioni
Adeguamento
dei servizi
essenziali
• Miglioramento della qualità e quantità dei servizi per
l'istruzione, per la salute e per la mobilità. Questi
interventi vengono realizzati con le risorse messe a
disposizione dalla Legge di Stabilità 2014 e vengono
realizzate da Ministeri, Regioni e Province in base alle loro
competenze
• Monitoraggio della rete dei servizi delle aree interne
Progetti di
Sviluppo
Locale
Sono basati su cinque “fattori latenti di sviluppo”:
• Tutela del Territorio e Comunità Locali
• Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e turistiche
• Sistemi Agroalimentari e Sviluppo Locale
• Risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile
• Saper fare ed artigianato