2. Lo Stato nel sistema economico
• L’intervento dello Stato nasce dalla necessità di
soddisfare i bisogni collettivi che nascono dalla
vita in una società.
• I bisogni collettivi possono essere soddisfatti dai
privati o dallo Stato. Se è lo Stato che decide di
soddisfarli, i bisogni collettivi diventano
pubblici.
• I bisogni pubblici che lo Stato decide di
soddisfare cambiano da momento storico a
momento storico e da Stato a Stato.
• I bisogni pubblici sono soddisfatti mediante la
fornitura di SERVIZI PUBBLICI.
3. PERCHE’ interviene?
• Per garantire i servizi istituzionali
(sicurezza, giustizia, difesa…).
• Per assicurare le infrastrutture a prezzi
accessibili (strade, ferrovie, porti…)
• Per assicurare a tutti alcuni servizi
essenziali (sanità, istruzione…).
• Per favorire lo sviluppo del sistema
economico (finanziamenti alla ricerca
tecnica e scientifica).
4. CHI E’ “Lo Stato”
nel sistema economico?
• Ministeri
• Enti pubblici territoriali:
Regioni,Province,Comuni
• Enti pubblici: es. ASL, INPS, INAIL
5. COME interviene?
• Gli obiettivi vengono decisi dagli organi
pubblici con le leggi.
• Dopo aver individuato i settori dove
intervenire e le misure dell’intervento
(spese) vengono individuate le manovre
necessarie per procurarsi le entrate.
• Art 23 cost.: “Nessuna prestazione
personale o patrimoniale può essere
imposta se non in base alla legge”.
6. SERVIZI PUBBLICI
Sono le prestazioni fornite dallo Stato
per soddisfare dei bisogni collettivi.
Possono essere SERVIZI
– GENERALI
– SPECIALI
7. SERVIZI PUBBLICI
GENERALI
• Sono generali i servizi offerti
indistintamente ai cittadini, senza
che questi li richiedano;
• sono servizi indivisibili in quanto non
si può misurare quanto se ne
usufruisca individualmente.
• ES. difesa, ordine pubblico, punizione
dei reati, tutela dell’ambiente,
infrastrutture…
8. SERVIZI PUBBLICI
SPECIALI
• Sono speciali i servizi offerti su
richiesta del cittadino;
• sono servizi divisibili perché è
possibile individuarne la parte
utilizzata da ciascun cittadino.
• ES. istruzione, sanità, certificati,
trasporti pubblici, servizio postale
9.
10. DIRITTI ECONOMICO-
SOCIALI
Molti interventi dello Stato sono necessari
per la piena realizzazione di diritti
riconosciuti dalla Costituzione:
–Art.31 interventi di aiuto alle famiglie
–Art.32 diritto alla salute
–Art.33-34 diritto all’istruzione
–Art. 35 tutela del lavoro
–Art.38 diritto alla previdenza e
assistenza sociale
11. SPESE PUBBLICHE
• Quantità complessiva delle uscite
dello Stato e degli enti pubblici per
coprire i costi dei servizi pubblici.
• La somma totale delle spese
pubbliche si chiama fabbisogno
finanziario.
12. TIPI DI SPESE PUBBLICHE
In base alla destinazione si
distinguono:
- SPESE DI PRODUZIONE
- SPESE PER TRASFERIMENTI
13. SPESE DI PRODUZIONE
• Sono le spese sostenute per i servizi
forniti dallo Stato;
• Sono le spese per:
– gli stipendi,
– l’acquisto di beni e servizi,
– costruzione di opere pubbliche
– svolgimento delle funzioni degli organi
dello Stato.
14. SPESE DI TRASFERIMENTO
• Le spese di trasferimento consistono nella
somme di denaro che lo Stato fornisce,
senza nessuna richiesta in cambio.
• Sono spese dirette
– Alle Famiglie (es. sussidi per la
disoccupazione, pensioni di vecchiaia o di
invalidità, borse di studio, assegni familiari),
– Alle Imprese (es. contributi per lo sviluppo
dell’imprenditoria o investimenti in determinate
zone o per determinati settori produttivi).
15. TIPI DI SPESE PUBBLICHE
In base alla durata degli effetti si
distinguono:
–SPESE CORRENTI
–SPESE IN CONTO CAPITALE
16. SPESE CORRENTI
• Sono le spese per il mantenimento e
il funzionamento dell’apparato
statale.
• Rappresentano i Consumi pubblici.
• Vi rientrano:
– gli stipendi dei dipendenti,
– l’acquisto di beni e servizi.
17. SPESE IN CONTO CAPITALE
• Sono le spese per incrementare le risorse
produttive, per l’acquisto di immobili, per
la realizzazione delle infrastrutture.
• Rappresentano gli INVESTIMENTI
pubblici.
• Es. spese per strade, ponti, ospedali,
scuole, acquisto di impianti, attrezzature,
immobili, spese per la ricerca scientifica.
18. Esempio: spese per
la pubblica istruzione
SPESE CORRENTI SPESE IN CONTO
• STIPENDI di insegnanti, CAPITALE
personale non docente,
dirigenti, dipendenti del •MIGLIORAMENTO
ministero, dell’Ufficio dell’edilizia scolastica;
scolastico regionale…
•SPESE PER LE
• ACQUISTO di gessi, ATTREZZATURE: banchi,
carta, fotocopie, penne sedie, laboratori, computer
per la segreteria,
• TRASFERIMENTI: borse
di studio, buoni libro
19. La spesa pubblica in Italia
• I compiti dello Stato sono diventati
sempre più numerosi e questo ha
portato ad una crescita enorme della
spesa pubblica.
• Nel 2010 la spesa pubblica ha
raggiunto quasi 800 mld di euro.
20. ENTRATE PUBBLICHE
A seconda delle fonti da cui hanno origine:
– Entrate tributarie= le entrate che derivano
dal pagamento dei TRIBUTI, cioè imposte,
tasse, contributi.
– Entrate extratributarie= le entrate che
derivano dalla vendita dei beni o dallo
svolgimento delle attività gestite dallo Stato o
da altri enti pubblici.
– Emissione di titoli del debito pubblico:
entrate che derivano dai prestiti delle famiglie
che acquistano i titoli del debito pubblico (BOT,
BTP, CCT).
21. TRIBUTI
• Sono TRIBUTI le entrate che lo Stato
preleva dai privati (famiglie e imprese) per
offrire i servizi pubblici.
• Sono TRIBUTI:
– IMPOSTE
– TASSE
– CONTRIBUTI
22. Dovere di pagare i tributi
• L’art 2 cost, dopo aver riconosciuto i diritti
inviolabili dell’uomo, richiede
l’adempimento di doveri inderogabili di
solidarietà.
• Tra questi rientra il dovere di pagare i
tributi, per l’esigenza di distribuire tra tutti
gli appartenenti alla collettività le spese
che nascono dalla necessità di garantire
l’interesse comune.
23. Dovere di pagare i tributi
art.53 cost:
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese
pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di
progressività.”
24. PRINCIPI DEL SISTEMA
TRIBUTARIO
1. UNIVERSALITA’:
TUTTI devono contribuire alla spesa
pubblica attraverso il è pagamento dei
tributi.
25. PRINCIPI DEL SISTEMA
TRIBUTARIO
2. CAPACITA’ CONTRIBUTIVA:
il pagamento dei tributi è basato sulla
capacità di ciascuno di contribuire alle
spese dello Stato a seconda della propria
ricchezza (desumibile dal reddito, dal
patrimonio, dai consumi).
26. PRINCIPI DEL SISTEMA
TRIBUTARIO
3. PROGRESSIVITA’:
chi guadagna di più è chiamato a
contribuire in proporzione maggiore
rispetto a chi guadagna meno.
27. ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN TRIBUTO
SOGGETTO ATTIVO: è lo Stato (o gli enti pubblici
territoriali) a cui si deve pagare il tributo;
SOGGETTO PASSIVO: è chi che deve pagare il
tributo (contribuente);
PRESUPPOSTO OGGETTIVO: è la circostanza che
fa nascere l’obbligo di pagare;
BASE IMPONIBILE: è il valore della richezza,
espresso in denaro, su cui si calcola il tributo.
ALIQUOTA: è la percentuale che si applica alla
base imponibile per calcolare il tributo.
28. TRIBUTI: LE IMPOSTE
• Somme pagate obbligatoriamente
(coattive) per la prestazione di servizi
generali (indivisibili).
• Il dovere di pagarle è legato alla capacità
contributiva cioè alla capacità di ogni
cittadino di contribuire alle spese dello
Stato in base alla propria ricchezza.
29. TIPI DI IMPOSTE
• DIRETTE: Colpiscono direttamente
la ricchezza come PATRIMONIO
(es.I.M.U., abbonamento Rai) o
come REDDITO (es.I.R.PE.F. e
I.RE.S.).
• INDIRETTE: Colpiscono la ricchezza
quando viene prodotta (Accise es.
sulla benzina), consumata (es.I.V.A.)
o quando viene trasferita da un
soggetto ad un altro (es. eredità,
donazioni, ecc).
30. I l sist em a fiscale in I t alia
I l sist em a f iscale in I t alia
Imposte dirette
Imposte dirette
Irpef : Imposta sul reddito delle
Irpef : Imposta sul reddito delle
persone ff
persone fisiche
fisiche
Ires: Imposta sul reddito delle
Ires: Imposta sul reddito delle
società
società
Irap: Imposta regionale sulle
Irap: Imposta regionale sulle
attività produttive
attività produttive
Imu: I
I
I Imposta municipale unica
Imposta municipale unica
Imu: I ii i i l l i i
(ex Ici)
(ex Ici)
10 Direzione Regionale
10 del Piemonte
Direzione Regionale
del Piemonte
31. I l sist em a f iscale in I t alia
Imposte indirette
I l sist em a f iscale in I t alia
Imposte indirette
15 Direzione Regionale
15 del Piemonte
Direzione Regionale
del Piemonte
32. TIPI DI IMPOSTE
•PERSONALI: quando si applicano
tenendo conto delle condizioni del
personali o familiari del contribuente
(I.R.PE.F.).
•REALI: gravano sul contribuente
senza considerare le sue condizioni
personali (I.M.U.).
33. TIPI DI IMPOSTE
In base al metodo di calcolo:
•PROPORZIONALI: quando l’aliquota
rimane fissa al variare della base
imponibile (es IVA).L’imposta cresce in
modo proporzionale.
•PROGRESSIVE: quando l’aliquota
aumenta al crescere della base
imponibile (es IRPEF). L’imposta
cresce in modo più che proporzionale.
34. TRIBUTI: LE TASSE
• Somme che i cittadini pagano quando
richiedono un servizio speciale (divisibile).
• Non sono obbligatorie: si pagano solo se si
chiede il servizio.
• Le tasse sono sempre inferiori al costo
sostenuto dallo Stato. La parte rimanente
è coperta con le imposte.
• ES. tassa per lo smaltimento dei rifiuti,
tasse scolastiche, ticket, bollo auto ecc.
35. Tariffe
• La tassa non deve essere confusa con le
tariffe versate per la usufruire determinati
servizi pubblici quali, ad esempio, il
trasporto ferroviario, il servizio postale e
telefonico, le forniture di gas, elettricità e
acqua e cosi via; in questi casi, infatti, si è
di fronte a veri e propri prezzi, mentre la
tassa è un tributo e, come tale, può
essere stabilita solo con legge.
36. TRIBUTI: I CONTRIBUTI
• Somme che devono essere pagate
obbligatoriamente da quei cittadini
che si avvantaggiano di un opera di
pubblica utilità o che godono di un
particolare servizio pubblico.
• ES. i contributi per opere di
urbanizzazione di un quartiere; i
contributi per la previdenza e
l’assistenza.
37. PRESSIONE FISCALE
• La pressione fiscale è il rapporto, in termini
percentuali, tra il totale delle entrate tributarie e il
P.I.L.
• Nel 2011 la pressione fiscale è del 42,5%.
• Questo significa che in media, su un valore di
beni e servizi pari a 100, un valore di 42 va allo
Stato.
• La media della pressione fiscale nei paesi
dell’UE è del 38,1% .
38. DEBITO PUBBLICO
• La differenza tra quello che lo Stato spende e
quello che incassa si chiama DEFICIT.
• Attualmente lo Stato ha speso circa 800 miliardi
nel 2011 e incassato circa 740 miliardi.
• I 60 miliardi circa di deficit di quest’anno,
sommati ai quasi 1900 miliardi di euro
accumulati negli anni passati, formano il
DEBITO PUBBLICO.
39. TITOLI DEL DEBITO
PUBBLICO
• Per coprire il debito lo Stato ricorre a dei prestiti
vendendo dei titoli ai risparmiatori
(BOT,CCT,BTP)
• Questi titoli rappresentano per lo Stato un
debito nei confronti dei cittadini che li
acquistano.
• I cittadini infatti hanno diritto di ricevere, dopo un
certo periodo, il denaro prestato e degli
INTERESSI.
40. Interessi sui titoli del debito
• I tassi di interesse sul debito pubblico sono tanto più alti
quanto maggiore è il rischio che il debitore non paghi.
• La crisi greca è particolarmente grave perché c’è il
rischio che la Grecia fallisca: se il rischio è alto per
prestare soldi alla Grecia si chiederanno maggiori
interessi, il che mette la Grecia in una situazione ancora
più difficile, in un circolo vizioso dal quale è difficile
uscire.
• Se si riduce o azzera il deficit, il rischio che il paese
fallisca diminuisce, e con esso diminuiscono i tassi di
interesse che si devono pagare sul debito pubblico.
• Per questo lo Stato deve ridurre la spesa pubblica e
raggiungere il PAREGGIO DEL BILANCIO.
41. Spread
• Indica la differenza tra il tasso di
rendimento di un titolo e quello di un altro
preso a riferimento.
• Ad esempio se un B.T.P. con una certa
scadenza ha un rendimento del 7% e il
corrispettivo Bund Tedesco, con la stessa
scadenza ha un rendimento del 3%, allora
lo spread sarà 7-3=4 punti percentuali
ovvero 400 punti base.
42. EVASIONE FISCALE
• E’ il comportamento di chi non rispetta la
normativa fiscale al fine di pagare meno
tasse.
• L’evasione è un atto illecito punito con
sanzioni che vanno dalle sanzioni
pecuniarie fino alla condanna penale.
44. 1. Ricavi “in nero”
• La legge obbliga gli operatori economici a
certificare tutti i ricavi derivanti dalla vendita
di beni e servizi e a documentare tutti i costi
relativi all’acquisto di beni e servizi.
• Non documentando ricavi l’evasore
dichiara minori redditi rispetto a quelli
realmente conseguiti e quindi versa meno
imposte.
45. 2. False fatture
• L’evasore documenta delle operazioni
apparentemente regolari ma che sono, in
tutto o in parte, inesistenti: in questo modo
crea maggiori costi e riduce così le sue
imposte da pagare.
46. 3. Evasori totali
• Nessun elemento relativo all’attività
esercitata viene documentato (numero
partita Iva, fatture, dichiarazioni fiscali)
• L’evasore totale formalmente risulta non
esistere dal punto di vista fiscale
47. 4. False dichiarazioni
della base imponibile
• In occasione della conclusione di un
contratto le parti si accordano per
dichiarare valori inferiori a quelli effettivi e
pagare così meno imposte (esempio:
vendita di un’abitazione)
48. 5. Affitti in nero
• Il proprietario dell’immobile e l’inquilino si
accordano per non registrare il contratto o
per registrarlo indicando una cifra inferiore
a quella reale, per pagare meno imposte
49. I l f enom eno dell’evasione f iscale
I l f enom eno dell’evasione f iscale
Fonte: Istat, Dossier “L’economia sommersa” – dati 2008
Fonte: Istat, Dossier “L’economia sommersa” – dati 2008
30 Direzione Regionale
30 del Piemonte
Direzione Regionale
del Piemonte
50. Gli ef f et t i dell’evasione nella societ à
Minori entrateELUSIONE
per lo Stato comportano:
• E’ un meccanismo attraverso il quale un
contribuente evita il prelievo tributario
rispettando formalmente le norme previste
35 Direzione Regionale
del Piemonte