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LO STATO
NEL SISTEMA ECONOMICO
Lo Stato nel sistema economico
• L’intervento dello Stato nasce dalla necessità di
  soddisfare i bisogni collettivi che nascono dalla
  vita in una società.
• I bisogni collettivi possono essere soddisfatti dai
  privati o dallo Stato. Se è lo Stato che decide di
  soddisfarli, i bisogni collettivi diventano
  pubblici.
• I bisogni pubblici che lo Stato decide di
  soddisfare cambiano da momento storico a
  momento storico e da Stato a Stato.
• I bisogni pubblici sono soddisfatti mediante la
  fornitura di SERVIZI PUBBLICI.
PERCHE’ interviene?
• Per garantire i servizi istituzionali
  (sicurezza, giustizia, difesa…).
• Per assicurare le infrastrutture a prezzi
  accessibili (strade, ferrovie, porti…)
• Per assicurare a tutti alcuni servizi
  essenziali (sanità, istruzione…).
• Per favorire lo sviluppo del sistema
  economico (finanziamenti alla ricerca
  tecnica e scientifica).
CHI E’ “Lo Stato”
   nel sistema economico?


• Ministeri
• Enti pubblici territoriali:
  Regioni,Province,Comuni
• Enti pubblici: es. ASL, INPS, INAIL
COME interviene?
• Gli obiettivi vengono decisi dagli organi
  pubblici con le leggi.
• Dopo aver individuato i settori dove
  intervenire e le misure dell’intervento
  (spese) vengono individuate le manovre
  necessarie per procurarsi le entrate.
• Art 23 cost.: “Nessuna prestazione
  personale o patrimoniale può essere
  imposta se non in base alla legge”.
SERVIZI PUBBLICI


Sono le prestazioni fornite dallo Stato
 per soddisfare dei bisogni collettivi.

Possono essere SERVIZI
  – GENERALI
  – SPECIALI
SERVIZI PUBBLICI
         GENERALI
• Sono generali i servizi offerti
  indistintamente ai cittadini, senza
  che questi li richiedano;
• sono servizi indivisibili in quanto non
  si può misurare quanto se ne
  usufruisca individualmente.
• ES. difesa, ordine pubblico, punizione
  dei reati, tutela dell’ambiente,
  infrastrutture…
SERVIZI PUBBLICI
           SPECIALI

• Sono speciali i servizi offerti su
  richiesta del cittadino;
• sono servizi divisibili perché è
  possibile individuarne la parte
  utilizzata da ciascun cittadino.
• ES. istruzione, sanità, certificati,
  trasporti pubblici, servizio postale
DIRITTI ECONOMICO-
        SOCIALI
Molti interventi dello Stato sono necessari
per la piena realizzazione di diritti
riconosciuti dalla Costituzione:
–Art.31 interventi di aiuto alle famiglie
–Art.32 diritto alla salute
–Art.33-34 diritto all’istruzione
–Art. 35 tutela del lavoro
–Art.38 diritto alla previdenza e
assistenza sociale
SPESE PUBBLICHE



• Quantità complessiva delle uscite
  dello Stato e degli enti pubblici per
  coprire i costi dei servizi pubblici.
• La somma totale delle spese
  pubbliche si chiama fabbisogno
  finanziario.
TIPI DI SPESE PUBBLICHE



In base alla destinazione si
  distinguono:
- SPESE DI PRODUZIONE
- SPESE PER TRASFERIMENTI
SPESE DI PRODUZIONE
• Sono le spese sostenute per i servizi
  forniti dallo Stato;
• Sono le spese per:
  – gli stipendi,
  – l’acquisto di beni e servizi,
  – costruzione di opere pubbliche
  – svolgimento delle funzioni degli organi
    dello Stato.
SPESE DI TRASFERIMENTO

• Le spese di trasferimento consistono nella
  somme di denaro che lo Stato fornisce,
  senza nessuna richiesta in cambio.
• Sono spese dirette
  – Alle Famiglie (es. sussidi per la
    disoccupazione, pensioni di vecchiaia o di
    invalidità, borse di studio, assegni familiari),
  – Alle Imprese (es. contributi per lo sviluppo
    dell’imprenditoria o investimenti in determinate
    zone o per determinati settori produttivi).
TIPI DI SPESE PUBBLICHE


In base alla durata degli effetti si
distinguono:
  –SPESE CORRENTI
  –SPESE IN CONTO CAPITALE
SPESE CORRENTI

• Sono le spese per il mantenimento e
  il funzionamento dell’apparato
  statale.
• Rappresentano i Consumi pubblici.
• Vi rientrano:
  – gli stipendi dei dipendenti,
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SPESE IN CONTO CAPITALE
• Sono le spese per incrementare le risorse
  produttive, per l’acquisto di immobili, per
  la realizzazione delle infrastrutture.
• Rappresentano        gli    INVESTIMENTI
  pubblici.
• Es. spese per strade, ponti, ospedali,
  scuole, acquisto di impianti, attrezzature,
  immobili, spese per la ricerca scientifica.
Esempio: spese per
          la pubblica istruzione
    SPESE CORRENTI                SPESE IN CONTO
• STIPENDI di insegnanti,            CAPITALE
  personale non docente,
  dirigenti, dipendenti del   •MIGLIORAMENTO
  ministero, dell’Ufficio     dell’edilizia scolastica;
  scolastico regionale…
                              •SPESE PER LE
• ACQUISTO di gessi,          ATTREZZATURE: banchi,
  carta, fotocopie, penne     sedie, laboratori, computer
  per la segreteria,
• TRASFERIMENTI: borse
  di studio, buoni libro
La spesa pubblica in Italia


• I compiti dello Stato sono diventati
  sempre più numerosi e questo ha
  portato ad una crescita enorme della
  spesa pubblica.
• Nel 2010 la spesa pubblica       ha
  raggiunto quasi 800 mld di euro.
ENTRATE PUBBLICHE

A seconda delle fonti da cui hanno origine:
  – Entrate tributarie= le entrate che derivano
    dal pagamento dei TRIBUTI, cioè imposte,
    tasse, contributi.
  – Entrate extratributarie= le entrate che
    derivano dalla vendita dei beni o dallo
    svolgimento delle attività gestite dallo Stato o
    da altri enti pubblici.
  – Emissione di titoli del debito pubblico:
    entrate che derivano dai prestiti delle famiglie
    che acquistano i titoli del debito pubblico (BOT,
    BTP, CCT).
TRIBUTI
• Sono TRIBUTI le entrate che lo Stato
preleva dai privati (famiglie e imprese) per
offrire i servizi pubblici.

• Sono TRIBUTI:
  – IMPOSTE
  – TASSE
  – CONTRIBUTI
Dovere di pagare i tributi
• L’art 2 cost, dopo aver riconosciuto i diritti
  inviolabili dell’uomo, richiede
  l’adempimento di doveri inderogabili di
  solidarietà.
• Tra questi rientra il dovere di pagare i
  tributi, per l’esigenza di distribuire tra tutti
  gli appartenenti alla collettività le spese
  che nascono dalla necessità di garantire
  l’interesse comune.
Dovere di pagare i tributi


art.53 cost:
  “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese
    pubbliche in ragione della loro capacità
                 contributiva.
 Il sistema tributario è informato a criteri di
                progressività.”
PRINCIPI DEL SISTEMA
     TRIBUTARIO

1. UNIVERSALITA’:
 TUTTI devono contribuire alla spesa
 pubblica attraverso il è pagamento dei
 tributi.
PRINCIPI DEL SISTEMA
      TRIBUTARIO

2. CAPACITA’ CONTRIBUTIVA:
 il pagamento dei tributi è basato sulla
 capacità di ciascuno di contribuire alle
 spese dello Stato a seconda della propria
 ricchezza (desumibile dal reddito, dal
 patrimonio, dai consumi).
PRINCIPI DEL SISTEMA
       TRIBUTARIO


3. PROGRESSIVITA’:
 chi guadagna di più è chiamato a
 contribuire    in  proporzione maggiore
 rispetto a chi guadagna meno.
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN TRIBUTO

SOGGETTO ATTIVO: è lo Stato (o gli enti pubblici
territoriali) a cui si deve pagare il tributo;
SOGGETTO PASSIVO: è chi che deve pagare il
tributo (contribuente);
PRESUPPOSTO OGGETTIVO: è la circostanza che
fa nascere l’obbligo di pagare;
BASE IMPONIBILE: è il valore della richezza,
espresso in denaro, su cui si calcola il tributo.
ALIQUOTA: è la percentuale che si applica alla
base imponibile per calcolare il tributo.
TRIBUTI: LE IMPOSTE


• Somme pagate obbligatoriamente
  (coattive) per la prestazione di servizi
  generali (indivisibili).
• Il dovere di pagarle è legato alla capacità
  contributiva cioè alla capacità di ogni
  cittadino di contribuire alle spese dello
  Stato in base alla propria ricchezza.
TIPI DI IMPOSTE
• DIRETTE: Colpiscono direttamente
  la ricchezza come PATRIMONIO
  (es.I.M.U., abbonamento Rai) o
  come REDDITO (es.I.R.PE.F. e
  I.RE.S.).
• INDIRETTE: Colpiscono la ricchezza
  quando viene prodotta (Accise es.
  sulla benzina), consumata (es.I.V.A.)
  o quando viene trasferita da un
  soggetto ad un altro (es. eredità,
  donazioni, ecc).
I l sist em a fiscale in I t alia
I l sist em a f iscale in I t alia

                                    Imposte dirette
                                   Imposte dirette
                                   Irpef : Imposta sul reddito delle
                                 Irpef : Imposta sul reddito delle
                                          persone ff
                                           persone fisiche
                                                    fisiche


                                  Ires: Imposta sul reddito delle
                                    Ires: Imposta sul reddito delle
                                               società
                                               società


                                   Irap: Imposta regionale sulle
                                     Irap: Imposta regionale sulle
                                          attività produttive
                                            attività produttive

                                 Imu: I
                                 I
                                   I Imposta municipale unica
                                        Imposta municipale unica
                                   Imu: I            ii i i l l i i
                                              (ex Ici)
                                               (ex Ici)

                                               10                     Direzione Regionale
                                               10                         del Piemonte
                                                                  Direzione Regionale
                                                                       del Piemonte
I l sist em a f iscale in I t alia

                                  Imposte indirette
     I l sist em a f iscale in I t alia

                                    Imposte indirette




                                           15              Direzione Regionale
                                           15                   del Piemonte
                                                        Direzione Regionale
                                                            del Piemonte
TIPI DI IMPOSTE

•PERSONALI: quando si applicano
tenendo conto delle condizioni del
personali o familiari del contribuente
(I.R.PE.F.).
•REALI: gravano sul contribuente
senza considerare le sue condizioni
personali (I.M.U.).
TIPI DI IMPOSTE
In base al metodo di calcolo:
•PROPORZIONALI: quando l’aliquota
rimane fissa al variare della base
imponibile (es IVA).L’imposta cresce in
modo proporzionale.
•PROGRESSIVE: quando l’aliquota
aumenta al crescere della base
imponibile (es IRPEF). L’imposta
cresce in modo più che proporzionale.
TRIBUTI: LE TASSE
• Somme che i cittadini pagano quando
  richiedono un servizio speciale (divisibile).
• Non sono obbligatorie: si pagano solo se si
  chiede il servizio.
• Le tasse sono sempre inferiori al costo
  sostenuto dallo Stato. La parte rimanente
  è coperta con le imposte.
• ES. tassa per lo smaltimento dei rifiuti,
  tasse scolastiche, ticket, bollo auto ecc.
Tariffe
• La tassa non deve essere confusa con le
  tariffe versate per la usufruire determinati
  servizi pubblici quali, ad esempio, il
  trasporto ferroviario, il servizio postale e
  telefonico, le forniture di gas, elettricità e
  acqua e cosi via; in questi casi, infatti, si è
  di fronte a veri e propri prezzi, mentre la
  tassa è un tributo e, come tale, può
  essere stabilita solo con legge.
TRIBUTI: I CONTRIBUTI
• Somme che devono essere pagate
  obbligatoriamente da quei cittadini
  che si avvantaggiano di un opera di
  pubblica utilità o che godono di un
  particolare servizio pubblico.
• ES. i contributi per opere di
  urbanizzazione di un quartiere; i
  contributi per la previdenza e
  l’assistenza.
PRESSIONE FISCALE
• La pressione fiscale è il rapporto, in termini
  percentuali, tra il totale delle entrate tributarie e il
  P.I.L.
• Nel 2011 la pressione fiscale è del 42,5%.
• Questo significa che in media, su un valore di
  beni e servizi pari a 100, un valore di 42 va allo
  Stato.
• La media della pressione fiscale nei paesi
  dell’UE è del 38,1% .
DEBITO PUBBLICO

• La differenza tra quello che lo Stato spende e
  quello che incassa si chiama DEFICIT.
• Attualmente lo Stato ha speso circa 800 miliardi
  nel 2011 e incassato circa 740 miliardi.
• I 60 miliardi circa di deficit di quest’anno,
  sommati ai quasi 1900 miliardi di euro
  accumulati negli anni passati, formano il
  DEBITO PUBBLICO.
TITOLI DEL DEBITO
             PUBBLICO
• Per coprire il debito lo Stato ricorre a dei prestiti
  vendendo dei titoli ai risparmiatori
  (BOT,CCT,BTP)
• Questi titoli rappresentano per lo Stato un
  debito nei confronti dei cittadini che li
  acquistano.
• I cittadini infatti hanno diritto di ricevere, dopo un
  certo periodo, il denaro prestato e degli
  INTERESSI.
Interessi sui titoli del debito
• I tassi di interesse sul debito pubblico sono tanto più alti
  quanto maggiore è il rischio che il debitore non paghi.
• La crisi greca è particolarmente grave perché c’è il
  rischio che la Grecia fallisca: se il rischio è alto per
  prestare soldi alla Grecia si chiederanno maggiori
  interessi, il che mette la Grecia in una situazione ancora
  più difficile, in un circolo vizioso dal quale è difficile
  uscire.
• Se si riduce o azzera il deficit, il rischio che il paese
  fallisca diminuisce, e con esso diminuiscono i tassi di
  interesse che si devono pagare sul debito pubblico.
• Per questo lo Stato deve ridurre la spesa pubblica e
  raggiungere il PAREGGIO DEL BILANCIO.
Spread
• Indica la differenza tra il tasso di
  rendimento di un titolo e quello di un altro
  preso a riferimento.
• Ad esempio se un B.T.P. con una certa
  scadenza ha un rendimento del 7% e il
  corrispettivo Bund Tedesco, con la stessa
  scadenza ha un rendimento del 3%, allora
  lo spread sarà 7-3=4 punti percentuali
  ovvero 400 punti base.
EVASIONE FISCALE


• E’ il comportamento di chi non rispetta la
  normativa fiscale al fine di pagare meno
  tasse.
• L’evasione è un atto illecito punito con
  sanzioni che vanno dalle sanzioni
  pecuniarie fino alla condanna penale.
Tipi di evasione
1. Ricavi “in nero”
• La legge obbliga gli operatori economici a
certificare tutti i ricavi derivanti dalla vendita
di beni e servizi e a documentare tutti i costi
relativi all’acquisto di beni e servizi.
• Non documentando ricavi l’evasore
  dichiara minori redditi rispetto a quelli
  realmente conseguiti e quindi versa meno
  imposte.
2. False fatture


• L’evasore documenta delle operazioni
  apparentemente regolari ma che sono, in
  tutto o in parte, inesistenti: in questo modo
  crea maggiori costi e riduce così le sue
  imposte da pagare.
3. Evasori totali


• Nessun elemento relativo all’attività
  esercitata viene documentato (numero
  partita Iva, fatture, dichiarazioni fiscali)
• L’evasore totale formalmente risulta non
  esistere dal punto di vista fiscale
4. False dichiarazioni
       della base imponibile

• In occasione della conclusione di un
  contratto le parti si accordano per
  dichiarare valori inferiori a quelli effettivi e
  pagare così meno imposte (esempio:
  vendita di un’abitazione)
5. Affitti in nero


• Il proprietario dell’immobile e l’inquilino si
  accordano per non registrare il contratto o
  per registrarlo indicando una cifra inferiore
  a quella reale, per pagare meno imposte
I l f enom eno dell’evasione f iscale


     I l f enom eno dell’evasione f iscale




Fonte: Istat, Dossier “L’economia sommersa” – dati 2008
     Fonte: Istat, Dossier “L’economia sommersa” – dati 2008

                                                               30      Direzione Regionale
                                                               30           del Piemonte
                                                                    Direzione Regionale
                                                                        del Piemonte
Gli ef f et t i dell’evasione nella societ à


Minori entrateELUSIONE
              per lo Stato comportano:


• E’ un meccanismo attraverso il quale un
  contribuente evita il prelievo tributario
  rispettando formalmente le norme previste




                                                35   Direzione Regionale
                                                         del Piemonte

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Fisco e diritti

  • 2. Lo Stato nel sistema economico • L’intervento dello Stato nasce dalla necessità di soddisfare i bisogni collettivi che nascono dalla vita in una società. • I bisogni collettivi possono essere soddisfatti dai privati o dallo Stato. Se è lo Stato che decide di soddisfarli, i bisogni collettivi diventano pubblici. • I bisogni pubblici che lo Stato decide di soddisfare cambiano da momento storico a momento storico e da Stato a Stato. • I bisogni pubblici sono soddisfatti mediante la fornitura di SERVIZI PUBBLICI.
  • 3. PERCHE’ interviene? • Per garantire i servizi istituzionali (sicurezza, giustizia, difesa…). • Per assicurare le infrastrutture a prezzi accessibili (strade, ferrovie, porti…) • Per assicurare a tutti alcuni servizi essenziali (sanità, istruzione…). • Per favorire lo sviluppo del sistema economico (finanziamenti alla ricerca tecnica e scientifica).
  • 4. CHI E’ “Lo Stato” nel sistema economico? • Ministeri • Enti pubblici territoriali: Regioni,Province,Comuni • Enti pubblici: es. ASL, INPS, INAIL
  • 5. COME interviene? • Gli obiettivi vengono decisi dagli organi pubblici con le leggi. • Dopo aver individuato i settori dove intervenire e le misure dell’intervento (spese) vengono individuate le manovre necessarie per procurarsi le entrate. • Art 23 cost.: “Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”.
  • 6. SERVIZI PUBBLICI Sono le prestazioni fornite dallo Stato per soddisfare dei bisogni collettivi. Possono essere SERVIZI – GENERALI – SPECIALI
  • 7. SERVIZI PUBBLICI GENERALI • Sono generali i servizi offerti indistintamente ai cittadini, senza che questi li richiedano; • sono servizi indivisibili in quanto non si può misurare quanto se ne usufruisca individualmente. • ES. difesa, ordine pubblico, punizione dei reati, tutela dell’ambiente, infrastrutture…
  • 8. SERVIZI PUBBLICI SPECIALI • Sono speciali i servizi offerti su richiesta del cittadino; • sono servizi divisibili perché è possibile individuarne la parte utilizzata da ciascun cittadino. • ES. istruzione, sanità, certificati, trasporti pubblici, servizio postale
  • 9.
  • 10. DIRITTI ECONOMICO- SOCIALI Molti interventi dello Stato sono necessari per la piena realizzazione di diritti riconosciuti dalla Costituzione: –Art.31 interventi di aiuto alle famiglie –Art.32 diritto alla salute –Art.33-34 diritto all’istruzione –Art. 35 tutela del lavoro –Art.38 diritto alla previdenza e assistenza sociale
  • 11. SPESE PUBBLICHE • Quantità complessiva delle uscite dello Stato e degli enti pubblici per coprire i costi dei servizi pubblici. • La somma totale delle spese pubbliche si chiama fabbisogno finanziario.
  • 12. TIPI DI SPESE PUBBLICHE In base alla destinazione si distinguono: - SPESE DI PRODUZIONE - SPESE PER TRASFERIMENTI
  • 13. SPESE DI PRODUZIONE • Sono le spese sostenute per i servizi forniti dallo Stato; • Sono le spese per: – gli stipendi, – l’acquisto di beni e servizi, – costruzione di opere pubbliche – svolgimento delle funzioni degli organi dello Stato.
  • 14. SPESE DI TRASFERIMENTO • Le spese di trasferimento consistono nella somme di denaro che lo Stato fornisce, senza nessuna richiesta in cambio. • Sono spese dirette – Alle Famiglie (es. sussidi per la disoccupazione, pensioni di vecchiaia o di invalidità, borse di studio, assegni familiari), – Alle Imprese (es. contributi per lo sviluppo dell’imprenditoria o investimenti in determinate zone o per determinati settori produttivi).
  • 15. TIPI DI SPESE PUBBLICHE In base alla durata degli effetti si distinguono: –SPESE CORRENTI –SPESE IN CONTO CAPITALE
  • 16. SPESE CORRENTI • Sono le spese per il mantenimento e il funzionamento dell’apparato statale. • Rappresentano i Consumi pubblici. • Vi rientrano: – gli stipendi dei dipendenti, – l’acquisto di beni e servizi.
  • 17. SPESE IN CONTO CAPITALE • Sono le spese per incrementare le risorse produttive, per l’acquisto di immobili, per la realizzazione delle infrastrutture. • Rappresentano gli INVESTIMENTI pubblici. • Es. spese per strade, ponti, ospedali, scuole, acquisto di impianti, attrezzature, immobili, spese per la ricerca scientifica.
  • 18. Esempio: spese per la pubblica istruzione SPESE CORRENTI SPESE IN CONTO • STIPENDI di insegnanti, CAPITALE personale non docente, dirigenti, dipendenti del •MIGLIORAMENTO ministero, dell’Ufficio dell’edilizia scolastica; scolastico regionale… •SPESE PER LE • ACQUISTO di gessi, ATTREZZATURE: banchi, carta, fotocopie, penne sedie, laboratori, computer per la segreteria, • TRASFERIMENTI: borse di studio, buoni libro
  • 19. La spesa pubblica in Italia • I compiti dello Stato sono diventati sempre più numerosi e questo ha portato ad una crescita enorme della spesa pubblica. • Nel 2010 la spesa pubblica ha raggiunto quasi 800 mld di euro.
  • 20. ENTRATE PUBBLICHE A seconda delle fonti da cui hanno origine: – Entrate tributarie= le entrate che derivano dal pagamento dei TRIBUTI, cioè imposte, tasse, contributi. – Entrate extratributarie= le entrate che derivano dalla vendita dei beni o dallo svolgimento delle attività gestite dallo Stato o da altri enti pubblici. – Emissione di titoli del debito pubblico: entrate che derivano dai prestiti delle famiglie che acquistano i titoli del debito pubblico (BOT, BTP, CCT).
  • 21. TRIBUTI • Sono TRIBUTI le entrate che lo Stato preleva dai privati (famiglie e imprese) per offrire i servizi pubblici. • Sono TRIBUTI: – IMPOSTE – TASSE – CONTRIBUTI
  • 22. Dovere di pagare i tributi • L’art 2 cost, dopo aver riconosciuto i diritti inviolabili dell’uomo, richiede l’adempimento di doveri inderogabili di solidarietà. • Tra questi rientra il dovere di pagare i tributi, per l’esigenza di distribuire tra tutti gli appartenenti alla collettività le spese che nascono dalla necessità di garantire l’interesse comune.
  • 23. Dovere di pagare i tributi art.53 cost: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
  • 24. PRINCIPI DEL SISTEMA TRIBUTARIO 1. UNIVERSALITA’: TUTTI devono contribuire alla spesa pubblica attraverso il è pagamento dei tributi.
  • 25. PRINCIPI DEL SISTEMA TRIBUTARIO 2. CAPACITA’ CONTRIBUTIVA: il pagamento dei tributi è basato sulla capacità di ciascuno di contribuire alle spese dello Stato a seconda della propria ricchezza (desumibile dal reddito, dal patrimonio, dai consumi).
  • 26. PRINCIPI DEL SISTEMA TRIBUTARIO 3. PROGRESSIVITA’: chi guadagna di più è chiamato a contribuire in proporzione maggiore rispetto a chi guadagna meno.
  • 27. ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN TRIBUTO SOGGETTO ATTIVO: è lo Stato (o gli enti pubblici territoriali) a cui si deve pagare il tributo; SOGGETTO PASSIVO: è chi che deve pagare il tributo (contribuente); PRESUPPOSTO OGGETTIVO: è la circostanza che fa nascere l’obbligo di pagare; BASE IMPONIBILE: è il valore della richezza, espresso in denaro, su cui si calcola il tributo. ALIQUOTA: è la percentuale che si applica alla base imponibile per calcolare il tributo.
  • 28. TRIBUTI: LE IMPOSTE • Somme pagate obbligatoriamente (coattive) per la prestazione di servizi generali (indivisibili). • Il dovere di pagarle è legato alla capacità contributiva cioè alla capacità di ogni cittadino di contribuire alle spese dello Stato in base alla propria ricchezza.
  • 29. TIPI DI IMPOSTE • DIRETTE: Colpiscono direttamente la ricchezza come PATRIMONIO (es.I.M.U., abbonamento Rai) o come REDDITO (es.I.R.PE.F. e I.RE.S.). • INDIRETTE: Colpiscono la ricchezza quando viene prodotta (Accise es. sulla benzina), consumata (es.I.V.A.) o quando viene trasferita da un soggetto ad un altro (es. eredità, donazioni, ecc).
  • 30. I l sist em a fiscale in I t alia I l sist em a f iscale in I t alia Imposte dirette Imposte dirette Irpef : Imposta sul reddito delle Irpef : Imposta sul reddito delle persone ff persone fisiche fisiche Ires: Imposta sul reddito delle Ires: Imposta sul reddito delle società società Irap: Imposta regionale sulle Irap: Imposta regionale sulle attività produttive attività produttive Imu: I I I Imposta municipale unica Imposta municipale unica Imu: I ii i i l l i i (ex Ici) (ex Ici) 10 Direzione Regionale 10 del Piemonte Direzione Regionale del Piemonte
  • 31. I l sist em a f iscale in I t alia Imposte indirette I l sist em a f iscale in I t alia Imposte indirette 15 Direzione Regionale 15 del Piemonte Direzione Regionale del Piemonte
  • 32. TIPI DI IMPOSTE •PERSONALI: quando si applicano tenendo conto delle condizioni del personali o familiari del contribuente (I.R.PE.F.). •REALI: gravano sul contribuente senza considerare le sue condizioni personali (I.M.U.).
  • 33. TIPI DI IMPOSTE In base al metodo di calcolo: •PROPORZIONALI: quando l’aliquota rimane fissa al variare della base imponibile (es IVA).L’imposta cresce in modo proporzionale. •PROGRESSIVE: quando l’aliquota aumenta al crescere della base imponibile (es IRPEF). L’imposta cresce in modo più che proporzionale.
  • 34. TRIBUTI: LE TASSE • Somme che i cittadini pagano quando richiedono un servizio speciale (divisibile). • Non sono obbligatorie: si pagano solo se si chiede il servizio. • Le tasse sono sempre inferiori al costo sostenuto dallo Stato. La parte rimanente è coperta con le imposte. • ES. tassa per lo smaltimento dei rifiuti, tasse scolastiche, ticket, bollo auto ecc.
  • 35. Tariffe • La tassa non deve essere confusa con le tariffe versate per la usufruire determinati servizi pubblici quali, ad esempio, il trasporto ferroviario, il servizio postale e telefonico, le forniture di gas, elettricità e acqua e cosi via; in questi casi, infatti, si è di fronte a veri e propri prezzi, mentre la tassa è un tributo e, come tale, può essere stabilita solo con legge.
  • 36. TRIBUTI: I CONTRIBUTI • Somme che devono essere pagate obbligatoriamente da quei cittadini che si avvantaggiano di un opera di pubblica utilità o che godono di un particolare servizio pubblico. • ES. i contributi per opere di urbanizzazione di un quartiere; i contributi per la previdenza e l’assistenza.
  • 37. PRESSIONE FISCALE • La pressione fiscale è il rapporto, in termini percentuali, tra il totale delle entrate tributarie e il P.I.L. • Nel 2011 la pressione fiscale è del 42,5%. • Questo significa che in media, su un valore di beni e servizi pari a 100, un valore di 42 va allo Stato. • La media della pressione fiscale nei paesi dell’UE è del 38,1% .
  • 38. DEBITO PUBBLICO • La differenza tra quello che lo Stato spende e quello che incassa si chiama DEFICIT. • Attualmente lo Stato ha speso circa 800 miliardi nel 2011 e incassato circa 740 miliardi. • I 60 miliardi circa di deficit di quest’anno, sommati ai quasi 1900 miliardi di euro accumulati negli anni passati, formano il DEBITO PUBBLICO.
  • 39. TITOLI DEL DEBITO PUBBLICO • Per coprire il debito lo Stato ricorre a dei prestiti vendendo dei titoli ai risparmiatori (BOT,CCT,BTP) • Questi titoli rappresentano per lo Stato un debito nei confronti dei cittadini che li acquistano. • I cittadini infatti hanno diritto di ricevere, dopo un certo periodo, il denaro prestato e degli INTERESSI.
  • 40. Interessi sui titoli del debito • I tassi di interesse sul debito pubblico sono tanto più alti quanto maggiore è il rischio che il debitore non paghi. • La crisi greca è particolarmente grave perché c’è il rischio che la Grecia fallisca: se il rischio è alto per prestare soldi alla Grecia si chiederanno maggiori interessi, il che mette la Grecia in una situazione ancora più difficile, in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. • Se si riduce o azzera il deficit, il rischio che il paese fallisca diminuisce, e con esso diminuiscono i tassi di interesse che si devono pagare sul debito pubblico. • Per questo lo Stato deve ridurre la spesa pubblica e raggiungere il PAREGGIO DEL BILANCIO.
  • 41. Spread • Indica la differenza tra il tasso di rendimento di un titolo e quello di un altro preso a riferimento. • Ad esempio se un B.T.P. con una certa scadenza ha un rendimento del 7% e il corrispettivo Bund Tedesco, con la stessa scadenza ha un rendimento del 3%, allora lo spread sarà 7-3=4 punti percentuali ovvero 400 punti base.
  • 42. EVASIONE FISCALE • E’ il comportamento di chi non rispetta la normativa fiscale al fine di pagare meno tasse. • L’evasione è un atto illecito punito con sanzioni che vanno dalle sanzioni pecuniarie fino alla condanna penale.
  • 44. 1. Ricavi “in nero” • La legge obbliga gli operatori economici a certificare tutti i ricavi derivanti dalla vendita di beni e servizi e a documentare tutti i costi relativi all’acquisto di beni e servizi. • Non documentando ricavi l’evasore dichiara minori redditi rispetto a quelli realmente conseguiti e quindi versa meno imposte.
  • 45. 2. False fatture • L’evasore documenta delle operazioni apparentemente regolari ma che sono, in tutto o in parte, inesistenti: in questo modo crea maggiori costi e riduce così le sue imposte da pagare.
  • 46. 3. Evasori totali • Nessun elemento relativo all’attività esercitata viene documentato (numero partita Iva, fatture, dichiarazioni fiscali) • L’evasore totale formalmente risulta non esistere dal punto di vista fiscale
  • 47. 4. False dichiarazioni della base imponibile • In occasione della conclusione di un contratto le parti si accordano per dichiarare valori inferiori a quelli effettivi e pagare così meno imposte (esempio: vendita di un’abitazione)
  • 48. 5. Affitti in nero • Il proprietario dell’immobile e l’inquilino si accordano per non registrare il contratto o per registrarlo indicando una cifra inferiore a quella reale, per pagare meno imposte
  • 49. I l f enom eno dell’evasione f iscale I l f enom eno dell’evasione f iscale Fonte: Istat, Dossier “L’economia sommersa” – dati 2008 Fonte: Istat, Dossier “L’economia sommersa” – dati 2008 30 Direzione Regionale 30 del Piemonte Direzione Regionale del Piemonte
  • 50. Gli ef f et t i dell’evasione nella societ à Minori entrateELUSIONE per lo Stato comportano: • E’ un meccanismo attraverso il quale un contribuente evita il prelievo tributario rispettando formalmente le norme previste 35 Direzione Regionale del Piemonte