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IL BIOLOGICO FRA PRODUTTIVITA’ E
            SOSTENIBILITA’
   “Certificazione fra biologico e sostenibilità”

Fabrizio Piva – Amministratore Delegato - CCPB srl Bologna
         Tel. 0039 051 6089811 e mail: fpiva@ccpb.it




 BOLOGNA – FIERA SANA – Sala Notturno – 10 Settembre 2012
IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ DEL BIOLOGICO

La produzione biologica persegue i seguenti obiettivi:
- stabilire un sistema di gestione sostenibile per l’agricoltura che:
 - rispetti i sistemi ed i cicli colturali e mantenga e migliori la salute dei suoli,
  delle acque, delle piante e degli animali e l’equilibrio tra essi;
 - contribuisca ad un alto livello di diversità biologica;
 - assicuri un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali come
  l’acqua, il suolo, la sostanza organica e l’aria;
 - rispetti criteri ricorosi in materia di benessere degli animali e soddisfi, in
  particolare le specifiche esigenze comportamentali degli animali secondo la specie;
- mirare ad ottenere prodotti di alta qualità
- mirare a produrre un’ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli che rispondano
 alla domanda dei consumatori di prodotti ottenuti con procedimenti che non
 danneggiano l’ambiente, la salute umana, quella dei vegetali, la salute e il benessere
 degli animali.
IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ DEL BIOLOGICO

- CIO’ STA A DIMOSTRARE CHE IL METODO DI PRODUZIONE BIOLOGICO E’ UN
METODO SOSTENIBILE “ANTE LITTERAM”;


- LA SOSTENIBILITA’ CHE IL BIOLOGICO GARANTISCE E’ DI TIPO AMBIENTALE,
QUELLA DI TIPO ECONOMICO SI FONDA SUI BILANCI ECONOMICI AZIENDALI E SUI
COSTI DI PRODUZIONE, MENTRE QUELLA SOCIALE NELL’ UE DEVE ESSERE
GARANTITA DALLE LEGGI;


- ANCHE IL CONCETTO DI RISPETTO DELL’AMBIENTE E’ CAMBIATO NEL TEMPO. SI
E’ PASSATI DALLA COMPATIBILITA’ ALLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, DA UN
CONCETTO STATICO AD UNO DINAMICO INFLUENZATO DAGLI EFFETTI CHE I
PROCESSI PRODUTTIVI HANNO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO E SULL’
EQUILIBRIO DEL PIANETA;


- IL METODO BIOLOGICO E’ SICURAMENTE COMPATIBILE SUL PIANO AMBIENTALE,
OCCORRE MISURARNE LA SOSTENIBILITA’ IN RELAZIONE ALLA RIDUZIONE DEI
SUOI IMPATTI AMBIENTALI NEL TEMPO, ANCHE IN UNA LOGICA DI EFFICIENZA
ECONOMICA E DI RIDUZIONE DEI COSTI AZIENDALI E SOCIALE (LCC).
LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI

- Al fine di comprendere quanto i prodotti che giornalmente acquistiamo siano
compatibili con il concetto di sostenibilità, si è sviluppato l’interesse verso
strumenti e metodologie in grado di valutare i fattori di impatto ambientale
connessi ai processi produttivi.
- La metodologia che sta alla base di questo tipo di valutazione è l’Analisi del
Ciclo di Vita o Life Cycle Assessment (LCA).
- La metodologia LCA valuta l’impatto di un prodotto o di un servizio
sull’ambiente considerando gli input e gli output nel suo intero ciclo di vita.


-L’ Analisi del ciclo di vita – Life Cycle Assessment (LCA) e’ un metodo di
valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti
potenziali associati ad un prodotto "dalla culla alla tomba“


-E’ un’analisi standardizzata, definita dalle norme ISO 14040 e ISO 14044

- E’ la metodologia riconosciuta a livello europeo per la valutazione dei prodotti
Integrated Product Policy (IPP) e per le etichette del III tipo (Ecolabel)
LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
              LA METODOLOGIA LCA
LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI: A CHI E’
                       RIVOLTA
  - A tutti i prodotti agroalimentare e/o agroenergetici di origine animale o vegetale
  - A tutti i livelli della trasformazione industriale
  - A prodotti coltivati/trasformati sia in Italia che all’estero
  - Ai produttori e/o distributori di energia
  -A tutti i canali della GDO


 Business to business
Business to business
 rivolta alle aziende
                                     Prodotto
                                    Prodotto
rivolta alle aziende                intermedio
                                   intermedio




 Business to consumer rivolta ai
Business to consumer rivolta ai
 distributori/consumatori
distributori/consumatori                     Prodotto finito
                                            Prodotto finito
LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI: PERCORSO
                    ED OBIETTIVI
  - Al fine di offrire una risposta più esaustiva, in linea con le attuali e future
  aspettative del comparto agricolo e agroindustriale, il CCPB ha messo insieme
  quattro anni fà, un apposito Gruppo di Lavoro composto da istituzioni scientifiche,
  sperimentali ed imprenditoriali interessate.
  - DTP06 Valutazione degli Impatti Ambientali e delle Energie    Rinnovabili nel
  Ciclo di Vita dei Prodotti Agroalimentari.
  - DTP12 Valutazione degli Impatti Ambientali e del Bilancio Energetico nel Ciclo di
  Vita delle Agroenergie.


  Gli obiettivi principali, esplicitati nei DTP sono:
    - Misurazione, attraverso un approccio di filiera e la Metodologia LCA, delle
  Categorie di Impatto Ambientale associate al processo produttivo rispetto ad una
  predefinita unità funzionale (Kg, l, Kw)
    - Definizione e Valorizzazione dell’Energia derivante da Fonti Rinnovabili
  utilizzata nei processi produttivi lungo tutta la filiera agroalimentare
    - Misurazione della progressiva riduzione dei consumi energetici e la relativa
  valorizzazione dei processi “Energy Saving”
ITER DI CERTIFICAZIONE
- Primo anno
- Sottoscrizione e compilazione della documentazione prevista dallo schema da parte
dell’Organizzazione richiedente
- Emissione del piano di valutazione
- Valutazione iniziale
- Stesura e invio del questionario all’Organizzazione richiedente
- Compilazione del questionario da parte dell’Organizzazione
- Processamento dei dati e loro validazione
- Revisione dei documenti di calcolo e di verifica
- Decisione della certificazione ed emissione del certificato
- Anni successivi
- Invio del questionario specifico per la filiera corrispondente
- Compilazione del questionario da parte dell’Organizzazione
- Processamento dei dati e loro validazione
- Revisione dei documenti di calcolo e di verifica
- Verifica di Sorveglianza
- Decisione della certificazione e conferma della validità del certificato
LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI:
                          LA RACCOLTA DEI DATI

-Il tecnico dell’Organizzazione dovrà compilare lo specifico Questionario di
Raccolta Dati riferito ad una specifica materia prima e processo produttivo per tutti
i siti oggetto di valutazione (es. Questionario Prodotti Vegetali / fase produzione o
fase di trasformazione).
- Il tecnico potrà scegliere su ECOPortal (portale e database ideato dal CCPB al
fine dell’immagazzinamento, gestione e analisi dei dati), la tipologia di filiera ed il
suo posizionamento (fase agricola, stoccaggio, trasformazione) caricando i dati
specifici di sua competenza.
- I dati tecnici acquisiti verranno gestiti dal CCPB ed inviati alle unità operative
preposte al calcolo.
- Le unità operative produrranno un Report contenente l’approccio e la
metodologia di calcolo utilizzata e la valutazione completa degli indicatori
ambientali valutati riferiti all’unità di prodotto
LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI:
          VERIFICA DELLA CONFORMITA’




Organizzazione/Azienda



    Organismo di            Ente
    Certificazione       Verificatore




         Ente
      valutatore
CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
                    LE CATEGORIE DI IMPATTO
CATEGORIE DI IMPATTO CERTIFICATE E VALORE AGGIUNTO
- Emissioni di Gas Serra (Kg CO2 eq/unità funzionale)
- Consumo di acqua (l H2O/unità funzionale)
- Potere Eutrofizzante (Kg PO4/unità funzionale)
- Potere Acidificante (Kg SO2 /unità funzionale)
- Tossicità dell’acqua e del suolo (Kg 1,4-DB eq/unità funzionale)
- Land Use (m2 SAU/unità funzionale)
- Affezioni respiratorie da sostanze inorganiche (Kg PM 2,5 eq/unità funzionale)
- Assottigliamento dello strato di ozono (Kg CFC-11eq/unità funzionale)
- Formazione di ossidanti fotochimici (Kg C2H4 eq/unità funzionale)
- Inoltre nel DTP06 viene valutata la % di Energia Rinnovabile utilizzata nel
processo produttivo mentre nel DTP12 viene valutato il Bilancio Energetico della
filiera di produzione e gli Indici correlati (EROEI index)
CERTIFICARE IL BIOLOGICO E GLI IMPATTI AMBIENTALI:
                            ALCUNE RIFLESSIONI
- La certificazione, ovvero l’attestazione di parte terza, consente di verificare
puntualmente la situazione di una determinata azienda o filiera e di attestarne nel
tempo le categorie di impatto. Attraverso il processo di certificazione si misurano
i risultati raggiunti da quella specifica filiera e non tanto quanto potrebbe
emergere da dati bibliografici.
- Accanto alla valorizzazione aziendale e dei prodotti ottenuti, l’attestazione degli
impatti ambientali può rientrare negli obiettivi di politica ambientale fissati
dall’UE.
- La certificazione consente di fissare obiettivi di miglioramento nel tempo che
contribuiscono ad accrescere, oltre che l’efficienza ambientale, anche quella
economica derivante dalla razionalizzazione dei processi produttivi adottati.
- L’impostazione di processi produttivi che integrano i valori ambientali in una
logica di filiera consente di migliorare tutti i processi adottati dai soggetti che
appartengono a quella determinagta filiera coinvolgendo i fornitori in una logica
di partnership.
- L’uso di dichiarazioni, loghi di certificazione, la disponibilità di dati e report
consnetono di impostare strumenti ed una politica di comunicazione tesa a
raggiungere il mercato ed i consumatori sia in una logica “btob” che “btoc”.
GRAZIE PER LA VOSTRA
    ATTENZIONE




BOLOGNA- FIERA SANA – Sala Notturno - 10 SETTEMBRE 2012
Sustainable Productivity through climate
            friendly farming
       Capitalize on Sustainable Agriculture



                 Tobias Bandel
           SANA, September 10th, 2012
Sustainable Productivity?




14/09/2012   www.soilandmore.com         2
Nutrient         Nutrient



Fertilizer       Fertilizer

10%              40%
Sustainability = Ability to Sustain
        Potato Production Cost                                     Wheat Production Cost
      blue = conventional; red = organic                         blue = conventional; red = organic




14/09/2012                                 www.soilandmore.com                                        4
Economy <-> Ecology
      30% of GHG
      emissions originate
      in agriculture


      70% of worldwide
      sweet water is
      consumed in
      agriculture
Soil & More’s Vision and Activities
• Compost
• Footprinting
   – Soil (carbon)
   – CO2
   – Water
   – Sustainability
   – IT-Solutions
• Carbon Credits through organic farming
The S&M Model
                                                                   March 2008
                                                 $$




                                                         b s 0%
                                                         po on
                                                       su 0 - 3
                                                      co idy
                                                              st
                                                            2

                                                        m
             CH4

             N2O                          N2 O
             CO2                          CO2




                                                                   June 2009



These additional revenues make compost cheaper than chemical
fertilizer and feasible for land-reclamation projects.
Compost Tea




              8
Compost Tea trial: Egypt
4 control trials showed
   a nutrient availability
  increase of 5-6 times
  within 15 days
   a decrease of
  harmful Nematodes
  populations of 90%
  within 15 days
Incentivice farmers for environmental best
                        practise

             Assess, improve, communicate the
                 environmental performance




14/09/2012              www.soilandmore.com        10
Large Scale




14/09/2012   www.soilandmore.com      11
...small scale



On-site awareness raising on climate change and implementation CO2-footprinting
in cooperation with Fairtrade, Marks & Spencer, Rainforest Alliance




    14/09/2012                          www.soilandmore.com
You can manage what you measure!
Value added of “Low
                                     Carbon” Agriculture
                                                e.g. composting at
                                                farm- level…                - 24%

Emission Reduction
                                                                             Total
                                                                         …and the
                                                                          product
                                                                            CO2-
     - 10%                        - 3%                        - 5%        footprint
    Farming                     Transport                    Retail      = neutral.
                     - 4%
                    Export                       -2%
                                               Import
 …”over-
 compensating”
                                                                           C:Userstobias...
 the footprint at                                                          Internet
                                                                           FilesContent.O...
 farm-level…                                                               (2).jpg



                             •Neutralized through Carbon Credits from agriculture
                             •Supporting sustainable farming
CO2 and Water Assessment Solutions

Data Collection
                                       Cool Farm Tool and others




                                                     Benchmarking
                                                       Allocation
                                                       Reporting
                  Grower development services
                  Mitigation/adaptation options
                       Best practice sharing
Partners and Customers




             & more
CO2 as a start to raise awareness
                     for sustainable development



                                     CO2
                                   …& more




14/09/2012                       www.soilandmore.com   17
Thank You

             info@soilandmore.com
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14/09/2012     www.soilandmore.com   18
L’approccio agroecologico: la
        strategia più sostenibile per
        tutti i modelli di agricoltura
                  biologica?
                          Paolo Bàrberi
                  Istituto di Scienze della Vita
                Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
Convegno: ‘Il biologico fra produttività e sostenibilità’, SANA Bologna 10 settembre 2012
L’approccio agroecologico: la
        strategia più sostenibile per
        tutti i modelli di agricoltura
                  biologica?
                          Paolo Bàrberi
                  Istituto di Scienze della Vita
                Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
Convegno: ‘Il biologico fra produttività e sostenibilità’, SANA Bologna 10 settembre 2012
Cos’è l’Agroecologia?

• Una disciplina scientifica

• Un insieme di pratiche colturali

• Un movimento sociale

Campo            Territorio                    Food system

        Wezel et al. (2009). Agronomy for Sustainable Development 29, 503-515.
Gli obiettivi dell’Agroecologia
• Sfida al modello agronomico dominante
  basato sull’elevato uso di input esterni
• Sfida al modello ecologico dominante
  che separa la protezione della biodiversità
  dalla produzione di cibo
• Sfida al modello economico dominante
  che tende alla globalizzazione delle
  produzioni e dei mercati


                         Agro-ecological Innovation Network
                         http://agro-ecoinnovation.eu
I principi dell’Agroecologia
• Riciclo della biomassa, apporto di sostanza organica e
  ottimizzazione dei cicli biogeochimici
• Riduzione della dipendenza dagli input esterni
• Conservazione delle risorse naturali limitate (suolo, acqua)
• Valorizzazione delle risorse naturali illimitate (radiazione)
• Conservazione della diversità genetica (colture e allevamenti)
• Ottimizzazione e stabilità delle rese (non massimizzazione)
• Esaltazione delle interazioni positive tra componenti
  dell’agroecosistema
    – Sistemi misti colture-allevamenti
    – Sistemi agroforestali e agrosilvopastorali
    – Controllo biologico conservativo delle avversità (es. aree semi-naturali)

                 BIODIVERSITA’ FUNZIONALE


                                             Agro-ecological Innovation Network
                                             http://agro-ecoinnovation.eu
Cos’è la sostenibilità?




                                         EC
                        E




                                           ON
                      AL
                   CI




                                             OM
                SO




                                                IC
                                                   A
                            AMBIENTALE

La sostenibilità ambientale, economica e sociale hanno lo stesso peso
in tutti i modelli di agricoltura biologica?
I differenti modelli di agricoltura
             biologica

 Modello ‘MULTIFUNZIONALE’                    Modello ‘SPECIALIZZATO’
 • Aziende piccole                            • Aziende medio-grandi
 • Diversificazione ordinamenti               • Semplificazione
 produttivi (sistemi misti)                   ordinamenti produttivi
 • Forte legame col territorio                • Scarso legame col territorio
 • Filiera corta o cortissima                 • GDO e/o mercati esteri



                           APPROCCIO AGROECOLOGICO

             APPROCCIO DI SOSTITUZIONE


          Bàrberi (2010). Strategie per l'evoluzione dei sistemi agricoli e zootecnici
          biologici. In: Le strategie per lo sviluppo dell’agricoltura biologica.
          Risultati degli Stati Generali 2009. Ed. INEA, Roma (modificato).
I differenti modelli di agricoltura
             biologica
Sostenibilità – caso di studio #1
      Modello ‘multifunzionale’




Progetto
FERTORTOMEDBIO
(MiPAAF)
I sistemi di gestione: spinacio
 SGF = Sistema di Gestione Fisico
 SGI = Sistema di Gestione Integrato

        •   Semina di precisione (55 semi m-2)
        •   Erpice a dischi attivi
SGF
        •   Pirodiserbo
        •   Sarchiatrice di precisione
  SGI

        • Semina a righe “living mulch”:
        Trifolium subterraneum
        SGA = Sistema di Gestione Aziendale
        • trapianto manuale su pacciamatura
Spinacio:
infestanti e biomassa interrata
                                                                                                                                 Peso Secco Infestanti
                                  Apporti S.S.
                                  5 marzo 2007                                                                    3,00



        1600.00                                                                                                   2,50       a                 aa
                                                                768.32
        1400.00
                                                                                                                  2,00
        1200.00                                                                                                                  a                               SG Meccanico
        1000.00




                                                                               2
                                                                                     g/m
                                                       846.33                                                     1,50                                           SG Integrato
Kg/ha




                  778.78
         800.00                                                                                                                                                  SG Aziendale
                                   523.31                       712.55
         600.00                                                                                                   1,00

         400.00                                                                                                                         b
         200.00
                                                                                                                  0,50
                                                                                                                                                       b
           0.00
                                                                                                                  0,00
                  INF SGF          INF SGI        RES SGF            RES SGI                                                 28.11.06            15.12.06

                     Infestanti    Residui Colturali     T. subterraneum




                                                                               Biomassa flora infestante (g/m2)
                                                                                                                  120
SGI: 20 kg N                        ha-1                                                                          100
                                                                                                                                                                             y = -1,0517x + 125,38
                                                                                                                                                                                  R2 = 0,4379*

                                                                                                                   80

                                                                                                                   60

                                                                                                                   40

                                                                                                                   20

                                                                                                                    0
                                                                                                                         0         20           40          60         80           100        120
                                                                                                                                        Biomassa Trifolium subterraneum L. (g/m2)
Costi colturali
       18000

       16000

       14000

       12000
                                                                  Raccolta
       10000                                                      Gestione Infestanti
                                                                                                    Spinacio:
€/ha




                                                                  Impianto
       8000                                                       Preparazione Terreno

       6000

       4000
                                                                                         costi e reddito lordo
       2000

              0
                  SG Aziendale   SG Fisico         SG Integrato




                                 Costo Unitario                                                              Reddito Lordo Ettaro

                                                                                                 16000
       3,50
                       a                                                                         14000              a         a
       3,00
                                                                                                 12000

       2,50                                                                                      10000
                                                                                                 8000
       2,00                                                              SG Aziendale                                               SG Aziendale
                                                                                                 6000
€/kg




                                                                         SG Fisico        €/ha                                      SG Fisico
       1,50                                                                                      4000
                                                                         SG Integrato                                               SG Integrato
                                                                                                 2000
       1,00
                                      b                   b                                          0
                                                                                                         b
       0,50                                                                                      -2000
                                                                                                 -4000
       0,00
                                 costo euro /KG                                                  -6000
Cosa non funziona
Sostenibilità – caso di studio #2
             Modello ‘specializzato’
Indicatori Agroambientali in 12 aziende orticole biologiche
 Acronimo     Indicatori agro-         Unità di   Valore          Valore
              ambientali               misura     ottimale        medio
 SCIaA        Copertura suolo/anno     % mesi     x > 50          89,45
              Copertura suolo nel
 SCIcA                                 % mesi     x > 60          78,32
              periodo critico
              Sostanza Organica
 OMARs                                 %          x ≥ 2,5         2,03
              (riserve del suolo)

 TNAR         Azoto totale del suolo              x > 1,5         1,22

              Fosforo assimilabile
 PAR                                   mg kg-1    35 < x < 25     81,29
              del suolo
              Potassio scambiabile
 KAR                                   mg kg-1    150 < x < 200   359,78
              del suolo
 PNL          Nitrati del suolo        kg         x < 70          408,00
 C/N          Rapporto C/N             -          9 < x < 12      9,71


            SUOLO E ACQUE                                       www.simbioveg.org
Sostenibilità – caso di studio #2
                Modello ‘specializzato’
Indicatori Agroambientali in 12 aziende orticole biologiche
                                            Unità di                        Valore
 Acronimo      Indicatori agro-ambientali                 Valore ottimale
                                            misura                          medio
 WA            Superficie boschiva          % SAT         x > 10            3,99

 FA            Adiacenza appezzamenti       -             x=1               0,45

 CFS           Dimensione appezzamenti      ha            1<x<5             5,92

 FLW           Lunghezza/larghezza          -             1<x<4             4,91

 FD            Densità appezzamenti         numero ha-1   Max               3,62
 VR            Ricchezza varietà            numero        x > 20            45,00
               Ricchezza varietà
 AVR                                        numero        x>2               3,58
               autoctone
               Indice infrastrutture
 EII                                        % SAU         x>5               16,68
               ecologiche
               Ricchezza infrastrutt.
 EIR                                        numero        x > 35            56,33
               ecologiche
               Diversità infrastrutture
 EID                                        numero        x>2               3,38
               ecologiche

        PAESAGGIO E BIODIVERSITA’                                      www.simbioveg.org
Sostenibilità – caso di studio #2
               Modello ‘specializzato’
Indicatori Agroambientali in 12 aziende orticole biologiche

            Indicatori agro-            Unità di   Valore         Valore
Acronimo
            ambientali                  misura     ottimale       medio

CR          Durata della rotazione      anni       x≥6            6,00

SA          Adiacenza di specie         numero     x=0            0,00

SS          Percentuale di specie       % tot.     x ≤ 0,167      0,07

SG          Percentuale di gruppo       % tot.     x ≤ 0,33       0,18

EE          Bilancio energetico (O-I)   kg         x>0            -4.704,37

EE          Bilancio energetico (O/I)   Kg/kg      x>1            0,99




            AGRONOMIA ED ENERGIA                               www.simbioveg.org
Emissioni di CO2 (Kg/Kg prodotto)
Modelli produttivi (P) e di trasformazione+distribuzione (T+D)
                   POMODORO DA MENSA




                       Fonte: Progetti ARIA & SATREGAS (Arsia Toscana)
                       Prof. Mazzoncini (Università di Pisa)
Emissioni di CO2 (Kg/Kg prodotto)
      Modelli produttivi (P) e di trasformazione+distribuzione (T+D)
                         POMODORO DA MENSA
           P INTEGRATO         INTEGRATO      BIOLOGICO     BIOLOGICO
               SERRA          PIENO CAMPO   SERRA          PIENO CAMPO
T+D            FREDDA                       FREDDA
EXTRAREG.      P: 48%         P: 36%        P: 49%         P: 28%
CONFEZION.     T+D: 52%       T+D: 64%      T+D: 51%       T: 72%
(GDO)          TOT: 283,8     TOT: 231,3    TOT: 291,7     TOT: 203,9
REG. IMBALL.   P: 66%         P: 54%        P: 67%         P: 45%
(GDO)          T+D: 34%       T+D: 46%      T+D: 33%       T+D: 55%
               TOT: 206,1     TOT: 153,5    TOT: 214,0     TOT: 126,2
REG. SFUSO     P: 87%         P: 80%        P: 87%         P: 73%
(GDO)          T+D: 13%       T+D: 20%      T+D: 13%       T+D: 27%
               TOT: 156,9     TOT: 104,3    TOT: 164,8     TOT: 77,0
REG. SFUSO     P: 77%         P: 67%        P: 78%         P: 58%
(DETTAGLIO)    T+D: 23%       T+D: 33%      T+D: 22%       T+D: 42%
               TOT: 177,3     TOT: 124,7    TOT: 185,1     TOT: 97,3
LOC. SFUSO     P: 99%         P: 98%        P: 99%         P: 97%
(GAS)          T+D: 1%        T+D: 2%       T+D: 1%        T+D: 3%
               TOT: 137,9     TOT: 85,3     TOT: 145,8     TOT: 58,0
Emissioni di CO2 (Kg/Kg prodotto)
      Modelli produttivi (P) e di trasformazione+distribuzione (T+D)
                         POMODORO DA MENSA
          P    INTEGRATO      INTEGRATO     BIOLOGICO      BIOLOGICO
T+D            SERRA          PIENO         SERRA          PIENO
               FREDDA         CAMPO         FREDDA         CAMPO
EXTRAREG.
CONFEZION.
               97,3           79,3          100            69,9
(GDO)
REG. IMBALL.
(GDO)
               70,7           52,6          73,4           43,3
REG. SFUSO
(GDO)
               53,8           35,8          56,5           26,4
REG. SFUSO
(DETTAGLIO)
               60,8           42,7          63,5           33,4
LOC. SFUSO
(GAS)
               47,3           29,2          50,0           19,9

                      VALORI INDICE (%)
Conclusioni
• Esistono ampi margini di miglioramento della
  sostenibilità in tutti i modelli produttivi biologici
   – Modello ‘multifunzionale’: ottimizzazione produttiva
   (       < costi)
   – Modello ‘specializzato’: mitigazione approccio di
     sostituzione
• Il biologico deve porsi obiettivi di sostenibilità
  nettamente superiori all’integrato
   – Direttiva UE uso sostenibile pesticidi
   – Greening della PAC
• Il futuro: biodiversità funzionale e approccio di
  filiera
La biodiversità per
un’agricoltura biologica
      sostenibile



        Luigi Cattivelli
  CRA Centro di Ricerca per la
 Genomica (Fiorenzuola d’Arda)
Produttività sostenibile e biodiversità

• Produttività e sostenibilità nell’ambito dell’agricoltura
  convenzionale spesso coincidono con la massimizzazione delle
  rese limitando, ove possibile, l’impatto ambientale.
• In agricoltura biologica, in alternativa al mero incremento
  produttivo, si potrebbe realizzare un agricoltura sostenibile e
  produttiva in termini di reddito attraverso una diversificazione
  delle specie coltivate.

                                 L’ESEMPIO DEI
                                CEREALI A PAGLIA
Lo “strano caso” del Triticum turanicum
            (T. turgidum subsp. Turanicum, Khorasan)




•Deriva dall’incrocio tra T. durum e T. polonicum .
•Coltivato pressoché esclusivamente in regime biologico, …
•… ma quasi solamente negli stati uniti.
I frumenti vestiti




     Monococco                 Farro                  Spelta
(T. monococcum 2n=14)      (T. dicoccum 2n=28)   (T. spelta 2n=42)
I Farri




• Tipicamente i farri mantengono le glume aderenti alle cariossidi
  anche dopo la trebbiatura e richiedono una successiva operazione
  di “svestitura” e/o decorticazione per eliminare gli involucri esterni.
• Il monococco è stato il primo cereale addomesticato dall’uomo
  10.000 anni fa.
• Il farro, più produttivo del monococco, si diffuse in Italia nel VII sec.
  a.C. e fu il cereale preferito da Etruschi e Romani. Dal nome farro
  deriva il termine farina. Il grano duro sostituì il farro a partire dal IV
  secolo d.C.
• Lo spelta originato 5-6.000 anni fa, ha dato origine al grano tenero.
Farro: dati agronomici*




                      Cultivar
                      moderne




                      Pop. Locali




* Dati medi su prove in tre località (Foggia, Roma, Catania) per 1 anno (2005); Codianni et al., L’Inf Agr. 2005
Farro: dati qualitativi*

                                        Proteine (%)            W                     P/L

                                                        Media        SE      Media          SE
                      Abruzzo             18.3             56        2         0.97         0.05
                      Garfagnana          18,7             23        2         1.43         0.16
        Pop. locali



                      Umbria              18,8             41        3         0.82         0.17
                      Leonessa            18,3             22        3         1.20         0.02
                      Italia Centrale     17,8             10        4         1.51         0.02
                      Molise              18,2             21        3         1.44         0.10
                      Potenza 1           18,1             27       3          1.13         0.02
      moderne
      Cultivar




                      Mosè                16,8            135       3          1.33         0.14
                      Padre Pio           18,7            159       3          1.47         0.20




* Dati medi su campioni di una località (Foggia) per 3 anni (2002, 2003, 2004); De Vita et al., Euphytica 2006
Pasta di farro
Pasta di monococco   Pasta di spelta
Farri vs. Frumento
• La rusticità e la competitività verso le infestanti sono i
  principali tratti agronomici del farri e suggeriscono un loro
  impiego nei sistemi colturali biologici e/o low-input .
• La farina di farro presenta un elevato contenuto in ceneri e
  fibra, ma una pessima qualità del glutine che la rende poco
  adatta alla pastificazione. Le nuove varietà mostrano una
  buona qualità del glutine pur mantenendo le caratteristiche
  agronomiche tipiche del farro.
• La cariosside dei farri, grazie alla presenza delle glume,
  rimane protetta da contaminanti esterni (residui di
  fitofarmaci micotossine) anche durante il post-raccolta, e
  quindi può essere proposta per il consumo integrale
  garantendo una elevata “sicurezza d’uso”.
• Frumenti vs. farri: una variazione di
  gusto (i farri non sono superiori da un
  punto di vista nutrizionale ai frumenti).

• Orzo ed Avena sono cereali con
  proprietà nutrizionali superiori rispetto
  ai frumenti.
Orzo per l’alimentazione umana
Dall’orzo il malto e la birra


                                    AMI
                        AMI                     AMI


                 GA                       AMI
                      AMI     AMI
β-Glucani: fibre solubili della parete delle cellule
                dell’endorsperma

                         AVENA: da 3 al 9% di β-Glucani




                         ORZO: da 3 al 9% di β-Glucani




                        FRUMENTI: tracce di β-Glucani
e f f e t t i f is iol og ic i d e i
  Live r                       β-Gl u c a n i

                         (1→3),(1→4)-β-D-Glucani
      S to mac h
                           t e mpo d i s vu ot a me n t o
                        g a s t r ic o
                           a s s or b ime n t o c a r b o id r a t i
                           mo t il it à in t e s t in a l e
S mall                     r ia s s o r b ime n t o d e g l i a c id i
bo we l
                        b il ia r i
                           S CFA
            Co lo n

                       effetto ipoglicemico
                       effetto ipocolesterolemico
“Claim funzionale” riconosciuto dall’EFSA
β-Glucani: differenze varietali




     Genotipo    β-glucani
       Fibar        9.4 Nudo & Waxy
      Alamo         8.1 Nudo & Waxy
      Rattan        7.7 Nudo & Waxy
       Beta         6.6
      Priora        5.0 Nudo
     Astartis       5.9 Nudo
Test di glicemia con pane di orzo
Pane con cv Alamo (w)     Pane con cv Priora
       β-glucani: 6.2%     β-glucani: 5.2%




        ORZO 40%                   ORZO 40%




       FRUMENTO 100%        FRUMENTO 100%




                                  WHEAT 100%   BARLEY 40%
Test glicemico*
                                       GLICEMIA INCREM ENTALE                                pane frumento
                  600
                                                                                             pane priora
                  500                                                                        pane alamo

                  400
glicemia (mg/L)


                  300

                  200

                  100

                    0
                         0        20         40        60          80         100    120      140
                  -100
                                                      tempo (min)

                                       bread                GI          SE
                                                                                    Alamo ha elevato
                                 100% wheat                 82.8        7.2         contenuto di β-glucani,
                                Priora (40%)
                                                                                    ma è waxy (ha basso
                                                            57.2        7.9
                                                                                    contenuto di amilosio)
                                Alamo (40%)                 70.1        9.1

                             * Dati da Finocchiaro et al., International Journal of Food Sciences and Nutrition, 2012
Avena: il miglior cereale da un punto di vista
                   nutrizionale
• Alto contenuto proteico e proteine con alto valore
  biologico.
• Alto contenuto di acidi grassi poli-insaturi (il contenuto
  di grassi tipicizza l’aroma dei prodotti ma limita la loro
  conservabilità).
• Alto contenuto di fibre dietetiche (in particolare β-
  glucani).
• Alto contenuto di sostanza antiossidanti
  (avenantramidi).
• Bassa tossicità nei confronti dei soggetti celiaci.
Germoplasma di avena
                               Accessions
Species          Genome    Multiplied Evaluated
A. sativa          ACD       625        543
A. byzantina       ACD       59          24
A. strigosa         As        61         46
A. abyssinica      AB         9          5        Legend
A. fatua           ACD        22         16           1-2

A. hybrida         ACD        1           1           3-4

A. sterilis        ACD        12          5           5-7

A. barbata         AB         11          4           8 - 10
                                                      11 - 14
A. canariensis      Ac        5           1
                                                      15 - 20
A. damascena        Ad        2           2
                                                      21 - 24
A. hirtula          As        4           4
                                                      25 - 34
A. wiestii          As        2           1
                                                      35 - 38
                             813         652
                                                      39 - 66
Caratterizzazione del germoplasma




                         Tolleranza a Fusarium

                               R
                         R
                                       O
                                                   R
                                   N       n
                                   H
                               COOH
                                                   OH
                                               R

Caratteri agronomici e
   morfo-fisiologici         Contenuto in antiossidanti, acidi grassi, minerali,
                                         β-glucani, amido, fibre
Accessioni di avena ad alto contenuto di avenatramidi*
Species      2008                µmol / g     Species      2009                      µmol / g
HSD 5%                           0.69                                                  0.78
             Jaak                4.04               Jaak                                5.13
             ARGENTINA           2.30               IVORY                               3.89
             IVORY               1.58               ARGENTINA                           3.68
             AUTEUIL             1.24               BELINDA                             3.13
             BELINDA             1.11               AUTEUIL                             2.82
Accessions and cultivars with highest values for avenanthramides
LSD 5%                           2.72                                                   1.98
strigosa     AVE 128             8.34     strigosa Tiree oat                            7.87
strigosa     200110206           6.75     strigosa AVE 3375                             7.16
strigosa     200111912           5.97     sativa    Glasnevin Triumph                   6.47
sterilis     AVE 446             5.06     strigosa BGE024801                            6.17
sativa       Donata              4.72     sativa    AVE 2728                            5.67
strigosa     AVE 4701            4.02     sativa    A7BM0002                            4.98
fatua        AVE 1758            3.57     strigosa PL51740                              4.82
sativa       PI 194895           2.88     sativa    01423                               4.77
hybrida      AVE 1426            2.48     sativa    01243                               4.45

                         * Dati progetto europeo GENRES Avena Valeria Terzi e Christoph Germeier
Le avene moderne sono più produttivi a parità di
    concimazione (guadagno produttivo medio pari a
                           36kg/ha/anno nel corso degli ultimi 40 anni)

                          6.00
                          5.50
                          5.00
     grain yield (t/ha)




                          4.50
                          4.00
                                                                             y = 0.036x - 67.38
                          3.50                                                 R2 = 0.504**
                          3.00

                          2.50
                          2.00
                              1965   1970   1975   1980   1985     1990     1995   2000    2005   2010
                                                          year of release




                                                                                     Dati da Radaelli et al., Euphytica 2008
I risi pigmentati ad alto contenuto di antiossidanti
Proantocianidine nei risi rossi*




                     140
                           125,8
                                    115,5    114,8
                     120
                                                       99,1    101,0
                     100

                     80
             mg/kg




                     60

                     40

                     20
                                                                         0,0       0,0       0,0
                      0
                           RNC1     RNC5     RNC3     Perla   Hermes Gladio      Perla   Augusto
                                                      rosso


                                  * Dati da Finocchiaro et al., Mol. Nutr. Food Res., 2007
Antocianine nei risi neri




Venere: 1.27 g/kg


               Artemide: 2.06 g/kg
Capacità Antiossidante Totale
                      Misura della capacità antiossidante totale

                 90
                                                                                      Meta    Ace      Idrolizzato
                 80

                 70

                 60
mmol Trolox/kg




                 50

                 40

                 30

                 20

                 10

                 0
                                                          es




                                                                                e




                                                                                                             o
                                                                     re
                            C3




                                   C5




                                                 so




                                                                                                   a
                      C1




                                                                                      io
                                                                              id




                                                                                                           st
                                                                                                rl
                                                        m




                                                                                      ad
                                                                  ne
                                               s
                 RN




                           RN




                                  RN




                                                                            em




                                                                                              Pe




                                                                                                          u
                                            Ro




                                                      er




                                                                                                       ug
                                                                                    Gl
                                                               Ve




                                                                          rt
                                                      H




                                                                                                       A
                                             a




                                                                          A
                                          rl
                                        Pe




                                 Risi rossi                           Risi neri            Risi bianchi
Le tendenze degli acquisti di prodotti
   biologici e l’evoluzione del profilo del
   consumatore

                        Enrico De Ruvo
                        Bologna, 10 settembre 2012



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1

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Il contesto strutturale in Italia

               Numeri importanti, ma c’è ancora poco orientamento al mercato
               Numeri importanti, ma c’è ancora poco orientamento al mercato

               •Lievi oscillazioni nel 2011 sia delle superfici che degli operatori, che sono rimasti
                •Lievi oscillazioni nel 2011 sia delle superfici che degli operatori, che sono rimasti
               sostanzialmente stabili rispetto agli ultimi due-tre anni;
                sostanzialmente stabili rispetto agli ultimi due-tre anni;
               •Gli operatori sono cresciuti dell’1,3% per un ammontare complessivo di 48.269
                •Gli operatori sono cresciuti dell’1,3% per un ammontare complessivo di 48.269
               unità;
                unità;
               •Le superfici sono risultate pari a 1.096.889 ettari, con una flessione di circa
                •Le superfici sono risultate pari a 1.096.889 ettari, con una flessione di circa
               l’1,5% sul 2010;
                l’1,5% sul 2010;
               •Secondo ii dati del recente Censimento dell’agricoltura le aziende biologiche
                •Secondo dati del recente Censimento dell’agricoltura le aziende biologiche
               rappresentano il 2,7% di quelle totali nazionali (% superiori alla media nel Centro
                rappresentano il 2,7% di quelle totali nazionali (% superiori alla media nel Centro
               e nelle Isole);
                e nelle Isole);
               •Le superfici costituiscono il 6% delle estensioni agricole italiane (% superiori alla
                •Le superfici costituiscono il 6% delle estensioni agricole italiane (% superiori alla
               media nel Sud e nelle Isole);
                media nel Sud e nelle Isole);
               •Le aziende bio hanno una dimensione media di 18 ettari (24,9 nelle Isole),
                •Le aziende bio hanno una dimensione media di 18 ettari (24,9 nelle Isole),
               notevolmente superiore a quella delle aziende agricole nel complesso (7,9
                notevolmente superiore a quella delle aziende agricole nel complesso (7,9
               ettari).
                ettari).

               Un settore quindi che presenta numeri strutturali di un certo rilievo, anche
               Un settore quindi che presenta numeri strutturali di un certo rilievo, anche
               se le oscillazioni di aziende e superfici (anche ampie negli anni scorsi)
               se le oscillazioni di aziende e superfici (anche ampie negli anni scorsi)
               dipendono soprattutto dall’andamento dei contributi comunitari legati al
               dipendono soprattutto dall’andamento dei contributi comunitari legati al
www.ismea.it   settore.
               settore.
Fatturato e quota del bio nel
                                                                2010
                                       (fatturato in miliardi di euro, dati relativi al mercato interno)

                                       7,0


                                       6,0              Austria
        Incidenza % sui consumi tot.




                                             Svizzera
                                       5,0
                                                                                                                Usa
                                       4,0                           Germania


                                       3,0

                                                    Canada
                                       2,0                       Francia
                                                           Regno Unito

                                       1,0           Italia
                                                Spagna
                                       0,0
                                             0,00                 5,00          10,00               15,00     20,00   25,00
                                                                                        Fatturato

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                                             Fonte: “The world of Organic Agriculture” ed. 2012, FIBL-IFOAM
Dinamiche delle vendite bio in
                         alcuni importanti paesi
       L’Italia ha fatto meglio di importanti suoi concorrenti come la Germania, il Regno Unito,
       gli Usa e la Svizzera

        25,0

        20,0                             19,0
                                                                         16,0
        15,0         14,0
                                                11,0              11,7
        10,0                                                                                              8,0
                                                                6,7                  7,0
                             6,0                                            6,0         6,0
                   5,0                                                                                  5,0
         5,0                       3,0
                                                          2,0
                                                       0,0
         0,0

        -5,0
                                                                                                 -6,0
       -10,0
                   variazioni % sull’anno precedente
       -15,0                                                                                  -13,0

                                                2009                              2010
               Fonte: Ismea, Panel famiglie e presentazione di Helga Willer “The European Market for Organic
               Food” a Biofach 2012, Norimberga
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2

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Evoluzione dei consumi domestici
                    di prodotti bio confezionati
                                           Il bio nella GDO cresce ormai dal 2005…
     20,0

                                                                                                   Anni più
                                                                                                   recenti della
     15,0                                                                                          crisi…
                Variazioni % sull’anno precedente                                      11,7

                                                   9,2                                            9,2
     10,0

                                                           8,5                                                     6,1
      5,0                                                                       6,7

                                      1,2                            5,2
                                                                  …ma in media il bio è cresciuto di più durante
                                                                  gli anni della crisi che in quelli pre-crisi!!!
      0,0             0,2
               2003         2004          2005    2006     2007     2008     2009     2010      2011     2012*

                                   -4,1
     -5,0
                                            Durante la crisi si è anche allargata la forbice a favore del bio
               * I semestre 2012
                                            rispetto alla tendenza del settore agroalimentare nel complesso

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            Fonte: Ismea, Panel Famiglie - dati Nielsen fino al 2010, dati GFK Eurisko dal 2011
Le recenti tendenze del bio
                                          confezionato
Nel primo semestre 2012
 Nel primo semestre 2012
continuano a crescere gli
 continuano a crescere gli
acquisti di lattiero caseari
 acquisti di lattiero caseari
bio, di biscotti, dolciumi e
 bio, di biscotti, dolciumi e
snack e di bevande
 snack e di bevande
analcoliche,
 analcoliche,      in
                    in    forte
                           forte
aumento rispetto al pari
 aumento rispetto al pari
periodo 2011;
 periodo 2011;
In discreto aumento la
 In discreto aumento la
pasta, il riso ed ii sostituti
 pasta, il riso ed sostituti
del pane, dopo il lieve calo
 del pane, dopo il lieve calo
del 2011;
 del 2011;
Le uova nei primi sei mesi
 Le uova nei primi sei mesi
dell’anno in corso cedono
 dell’anno in corso cedono
un 6,4% dopo l’ottimo
 un 6,4% dopo l’ottimo
incremento del 2011;
 incremento del 2011;
Molto
 Molto      più
            più      contenuto
                     contenuto
l’incremento
 l’incremento               per
                             per
l’ortofrutta
 l’ortofrutta    fresca
                  fresca      ee
trasformata (+1%) che
 trasformata (+1%) che
rimane la categoria bio più
 rimane la categoria bio più
consumata nel 2011, con
 consumata nel 2011, con
un peso sul totale pari a
 un peso sul totale pari a
poco più del 30%.
 poco più del 30%.




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Tendenze degli acquisti di prodotti bio
               confezionati per area geografica nel 2011 e nel I
                                semestre 2012
               Il bio cresce sostanzialmente in tutte le aree, ma i margini al Sud sono
               ancora importanti

       25,0
                         38,5%                32,9%                                19,3
       20,0                                                          20,8%
                                                   14,2
       15,0          12,7
                                                                    9,8   11,0
       10,0                                                                                  7,9%
         5,0                                 3,0
                             1,2
         0,0
                     Nord Ovest              Nord Est            Centro+Sardegna   Sud+Sicilia
        -5,0
       -10,0
       -15,0
                                                                                          -14,8
       -20,0
                                                    2011         I sem. 2012
               % nei riquadri = peso % sul totale bio nel 2011

               Fonte: Ismea, Panel famiglie GFK-Eurisko
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Tendenze degli acquisti dei principali prodotti
                 bio confezionati nel 2011 e nel I semestre 2012

           30,0                   27,5
                                                          2011        I sem. 2012
           25,0        21,4                                                                   20,2        19,4
           20,0
                                                 13,1       14,3                13,0
           15,0
                                              9,5         8,6
           10,0                                                           6,1
               5,0                    2,4
                                                                    0,3
               0,0
                                                                                    -0,5
           -5,0
          -10,0            -6,4

          -15,0                                                                            -11,4       -11,4
                         Uova      Yogurt      Latte    Confetture Sostituti    Biscotti   Succhi di    Pasta
                                                                   del pane                 frutta




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                     Fonte: Ismea, Panel famiglie GFK-Eurisko
L’analisi di altri indicatori di
                                 consumo
                                                  (Analisi riferita al 2011)
Dietro all’incremento dei consumi si
Dietro all’incremento dei consumi si
nascondono dati interessanti…
nascondono dati interessanti…                           Indice di penetrazione distinto per area geografica
                                                        Indice di penetrazione distinto per area geografica


•Incremento del numero di famiglie acquirenti;          100,0%                    92,5%
•Incremento del numero di famiglie acquirenti;
                                                         90,0%                                85,7%       83,5%
•E’ in crescita la penetrazione che è passata
•E’ in crescita la penetrazione che è passata
                                                         80,0%      75,5%
dal 71,5% del 2010 al 75,5%, del 2011. Ma vi
dal 71,5% del 2010 al 75,5%, del 2011. Ma vi
sono forti differenze a seconda delle aree (si
sono forti differenze a seconda delle aree (si           70,0%
veda grafico a fianco);
veda grafico a fianco);                                  60,0%
                                                                                                                    47,9%
•Ogni famiglia acquirente fa ricorso a un più
•Ogni famiglia acquirente fa ricorso a un più            50,0%
ampio assortimento;
ampio assortimento;                                      40,0%
•La frequenza d'acquisto è invece rimasta più
•La frequenza d'acquisto è invece rimasta più            30,0%
o meno stabile;
o meno stabile;                                          20,0%
•Al Centro e soprattutto al Sud crescono più
•Al Centro e soprattutto al Sud crescono più             10,0%
della media le famiglie acquirenti, la
della media le famiglie acquirenti, la                    0,0%
penetrazione, mentre diminuisce l’intervallo di
penetrazione, mentre diminuisce l’intervallo di                  Totale Italia   Nord Est   Nord Ovest   Centro +   Sud
acquisto.                                                                                                Sardegna
acquisto.




                                                  Ciò può indicare un maggiore avvicinamento al biologico
                                                  Ciò può indicare un maggiore avvicinamento al biologico
                                                   da parte del consumatore del Centro-Sud, ii cui acquisti
                                                   da parte del consumatore del Centro-Sud, cui acquisti
                                                              sono notoriamente più contenuti
                                                              sono notoriamente più contenuti
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3

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Caratteristiche socio-demografiche
                             generali
               Il profilo «medio» del consumatore bio
               non è cambiato rispetto al passato

               •Residenza al Nord Ovest, in piccoli centri;
               •Famiglie poco numerose;
               •Responsabile acquisti più o meno
               giovane;
               •Classe socio-economica medio-alta;
               •Istruzione medio-alta.


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I profili di acquirente bio

    Alto acquirente
    Alto acquirente                                      Medio acquirente
                                                         Medio acquirente
    •Risiede al Nord
    •Risiede al Nord                                     •Risiede al Nord in centri più o meno piccoli
                                                         •Risiede al Nord in centri più o meno piccoli
    •Classe socio-economica ed istruzione medio-
    •Classe socio-economica ed istruzione medio-         •Classe socio-economica medio-alta
                                                         •Classe socio-economica medio-alta
    alta
    alta                                                 •Ricade in famiglie poco numerose con meno
                                                         •Ricade in famiglie poco numerose con meno
    •Ricade anche in famiglie di 4-5 o più componenti
    •Ricade anche in famiglie di 4-5 o più componenti    presenza di bambini
                                                         presenza di bambini
    con presenza di bambini
    con presenza di bambini
    •Famiglie giovani                                    •Famiglie giovani
                                                         •Famiglie giovani
    •Famiglie giovani
    •Il responsabile acquisti ha un’occupazione          •Acquista il bio negli iper e supermercati più della
                                                         •Acquista il bio negli iper e supermercati più della
    •Il responsabile acquisti ha un’occupazione
    •Acquista il bio nei supermercati e compra anche
    •Acquista il bio nei supermercati e compra anche     media degli acquirenti bio
                                                         media degli acquirenti bio
    prodotti Dop
    prodotti Dop                                         •Contribuisce per quasi il 27% al valore del
                                                         •Contribuisce per quasi il 27% al valore del
    •Contribuisce per il 42% al valore del mercato bio
    •Contribuisce per il 42% al valore del mercato bio   mercato bio confezionato nella GDO
                                                         mercato bio confezionato nella GDO
    confezionato nella GDO
    confezionato nella GDO
                                                         Acquirente occasionale
                                                         Acquirente occasionale
    Basso acquirente
    Basso acquirente
                                                         •Risiede al Sud in centri grandi
                                                          •Risiede al Sud in centri grandi
     •Risiede al Nord
      •Risiede al Nord                                   •Classe socio-economica medio-bassa
                                                          •Classe socio-economica medio-bassa
     •Classe socio-economica medio-alta
      •Classe socio-economica medio-alta                 •Ricade in famiglie numerose
                                                          •Ricade in famiglie numerose
     •Ricade in famiglie poco numerose
      •Ricade in famiglie poco numerose                  •In % superiori alla media fa capo a famiglie con
                                                          •In % superiori alla media fa capo a famiglie con
     •In % superiori alla media fa capo a famiglie
      •In % superiori alla media fa capo a famiglie      responsabile acquisti di età intermedia
                                                          responsabile acquisti di età intermedia
     con responsabile acquisti over 64
      con responsabile acquisti over 64                  •Il responsabile acquisti non ha un’occupazione
                                                          •Il responsabile acquisti non ha un’occupazione
     •Acquista il bio relativamente di più nei
      •Acquista il bio relativamente di più nei          •Acquista il bio relativamente di più nei canali
                                                          •Acquista il bio relativamente di più nei canali
     discount
      discount                                           tradizionali
                                                          tradizionali
     •Contribuisce per quasi il 16% al valore del
      •Contribuisce per quasi il 16% al valore del       •Contribuisce per quasi il 15% al valore del
                                                          •Contribuisce per quasi il 15% al valore del
     mercato bio confezionato nella GDO
      mercato bio confezionato nella GDO
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                                                         mercato bio confezionato nella GDO
                                                          mercato bio confezionato nella GDO
Il contributo alla spesa bio dei diversi profili di
                              consumatore biologico nel 2011

La quota in valore attribuibile a ciascun profilo
La quota in valore attribuibile a ciascun profilo         Evoluzione 2011/2010 della quota attribuibile a ciascun
                                                          Evoluzione 2011/2010 della quota attribuibile a ciascun
             (acquisti domestici in valore = 100%)
             (acquisti domestici in valore = 100%)        profilo (%)
                                                          profilo (%)



                  Occasion
                                                          45       41,3 42,1
                  ali 14,6                                40

 Basso                                                    35
acquirenti                                                                            28,7 27,6
                                                          30
  15,7                                  Alto
                                      acquirenti          25
                                        42,1
                                                          20
                                                                                                        15,6 15,7      14,4 14,6
                                                          15
                                                          10
                                                           5
                   Medio                                   0
                  Acquirenti
                    27,6                                         Alto acquirenti   Medio Acquirenti Basso acquirenti   Occasionali

                                                                                             2010    2011




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                      Fonte: Ismea, Panel famiglie GFK-Eurisko
L’incrocio tra profili e variabili
                        sociodemografiche
                                                                     Acquirenti del Sud
                                                                     Acquirenti del Sud
Si diranno forse cose banali ma:
Si diranno forse cose banali ma:          35,0
                                                                                                             29,2
                                          30,0

•Gli acquirenti del Nord sono alto e
•Gli acquirenti del Nord sono alto e      25,0

medio acquirenti di biologico;
medio acquirenti di biologico;            20,0     18,5

•Gli acquirenti del Sud sono nettamente
•Gli acquirenti del Sud sono nettamente   15,0
                                                                                                11,7
occasionali (grafico)
occasionali (grafico)                     10,0
                                                                                   6,6
•Gli acquirenti di reddito medio-alto
•Gli acquirenti di reddito medio-alto      5,0                      2,5
sono medio-alto acquirenti
sono medio-alto acquirenti                 0,0
•Gli acquirenti di reddito basso sono
•Gli acquirenti di reddito basso sono              Totale     Alto acquirenti     Medio        Basso      Occasionali
                                                 acquirenti                     Acquirenti   acquirenti
occasionali
occasionali
•Gli acquirenti di famiglie numerose
•Gli acquirenti di famiglie numerose                      Acquirenti di famiglie poco numerose
                                                          Acquirenti di famiglie poco numerose
sono occasionali ma anche alto
sono occasionali ma anche alto
                                          62,0                                     61,2
acquirenti
acquirenti
                                                                                                59,5
•Gli acquirenti di famiglie poco
•Gli acquirenti di famiglie poco          60,0

numerose sono soprattutto medio (ma
numerose sono soprattutto medio (ma       58,0
anche basso) acquirenti (grafico)
anche basso) acquirenti (grafico)         56,0      55,4
                                                                    53,9
•Gli acquirenti giovani sono medio-alto
•Gli acquirenti giovani sono medio-alto   54,0
acquirenti
acquirenti                                52,0
                                                                                                              51,7

•Gli acquirenti anziani sono medio-
•Gli acquirenti anziani sono medio-       50,0
basso acquirenti
basso acquirenti                          48,0

                                          46,0
                                                   Totale     Alto acquirenti     Medio        Basso      Occasionali
                                                 acquirenti                     Acquirenti   acquirenti
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Prodotti bio e tendenze alimentari

               1. La tavola al centro: gli italiani si ritengono buongustai, il cibo significa gioia e
               1. La tavola al centro: gli italiani si ritengono buongustai, il cibo significa gioia e
                  piacere;
                  piacere;
               2. Il paradigma verde: frutta e verdura al centro, 1 italiano su 7 ha ridotto il
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                  consumo di carne, 3 su 4 consumano prodotti bio
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               3. La scansione dei pasti: il pranzo è il momento principale, aumentano secondi
               3. La scansione dei pasti: il pranzo è il momento principale, aumentano secondi
                  piatti e piatti unici
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               4. Il piacere del pasto: più tempo dedicato (35 min., + 5 negli ultimi anni), più
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                  convivialità, il tempo a tavola è relax
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               5. La nuova frontiera: 1 italiano su 3 apprezza cibi stranieri, 1 su 4 ha provato
               5. La nuova frontiera: 1 italiano su 3 apprezza cibi stranieri, 1 su 4 ha provato
                  ristoranti stranieri;
                  ristoranti stranieri;
               6. Consapevolezza e salute: la dieta mediterranea al centro
               6. Consapevolezza e salute: la dieta mediterranea al centro
               7. Ritorno al territorio: vendita diretta, mercati rionali e/o ambulanti, no ai
               7. Ritorno al territorio: vendita diretta, mercati rionali e/o ambulanti, no ai
                  prodotti che arrivano da lontano.
                  prodotti che arrivano da lontano.



                                     Le tendenze alimentari di oggi si sposano
                                     con il consumo dei prodotti bio: una buona
                                     base per un ulteriore sviluppo dei consumi

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                  Fonte: Indagine GFK-Eurisko
La conoscenza dei marchi di qualità da
                      parte del consumatore Ue
                                                                 (In % sul totale)
Nella Ue nel suo complesso
 Nella Ue nel suo complesso
si nota un orientamento del
 si nota un orientamento del
consumatore vs il rispetto
 consumatore vs il rispetto
dell’ambiente e di principi
 dell’ambiente e di principi
etici e solidali; o una non
 etici e solidali; o una non
conoscenza dei marchi di
 conoscenza dei marchi di
qualità; si conoscono di
 qualità; si conoscono di
meno
 meno ii marchi marchi legati
                          legati
all’origine;
 all’origine;
Il marchio bio è più
 Il marchio bio è più
conosciuto in assoluto in
 conosciuto in assoluto in
Danimarca e meno di tutti in
 Danimarca e meno di tutti in
Romania;
 Romania;
Nel bio l’italia presenta una
 Nel bio l’italia presenta una
conoscenza
 conoscenza      del
                  del  relativo
                        relativo
marchio in linea con la media
 marchio in linea con la media
Ue, ma ci superano nazioni
 Ue, ma ci superano nazioni
concorrenti come la Francia e
 concorrenti come la Francia e
la Germania;
 la Germania;
Siamo più Dop e Igp che bio
 Siamo più Dop e Igp che bio
dal punto di vista della
 dal punto di vista della
conoscenza dei marchi e c’è
 conoscenza dei marchi e c’è
ancora un’elevata quota di
 ancora un’elevata quota di
chi non li conosce.
 chi non li conosce.


www.ismea.it     Fonte: Indagine Eurobarometer, Commissione Ue
Conclusioni

               Cosa non è cambiato?
               Cosa non è cambiato?
               •Ruolo importante dell’Italia a livello europeo sia a livello produttivo che di mercato
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               •I consumi crescono
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               •Acquisti limitati al Sud
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               •Il profilo del consumatore è sostanzialmente lo stesso: la barriera culturale e di prezzo è
               •Il profilo del consumatore è sostanzialmente lo stesso: la barriera culturale e di prezzo è
               probabilmente ancora troppo elevata
               probabilmente ancora troppo elevata

               Da una lettura più accurata dei dati si rileva però:
               Da una lettura più accurata dei dati si rileva però:
               •Un aumento delle famiglie acquirenti
               •Un aumento delle famiglie acquirenti
               •Un aumento della penetrazione
               •Un aumento della penetrazione
               •Si sceglie un maggiore assortimento di prodotti bio
               •Si sceglie un maggiore assortimento di prodotti bio


               Nuove famiglie stanno acquistando bio e chi lo consuma già aumenta il tipo di prodotti da
               Nuove famiglie stanno acquistando bio e chi lo consuma già aumenta il tipo di prodotti da
               acquistare.
               acquistare.
               Al Sud crescono più della media nazionale penetrazione e famiglie acquirenti, ma la
               Al Sud crescono più della media nazionale penetrazione e famiglie acquirenti, ma la
               penetrazione è ancora molto bassa e consumano bio solo consumatori occasionali.
               penetrazione è ancora molto bassa e consumano bio solo consumatori occasionali.


               Vi può essere una grande opportunità di sviluppo del bio al Sud.
               Vi può essere una grande opportunità di sviluppo del bio al Sud.

               Vi sono ancora spazi e margini su cui investire (i basso acquirenti e quelli occasionali
               Vi sono ancora spazi e margini su cui investire (i basso acquirenti e quelli occasionali
               pesano per un 30% degli acquisti nazionali).
               pesano per un 30% degli acquisti nazionali).

               Ma occorre maggiore promozione, informazione e rendere più «accessibile» il prodotto bio a
               Ma occorre maggiore promozione, informazione e rendere più «accessibile» il prodotto bio a
               tutti.
               tutti.
www.ismea.it
GRAZIE PER LA
               VOSTRA ATTENZIONE

                      Area MERCATI
                    e.deruvo@ismea.it
                       www.ismea.it




www.ismea.it
Il biologico fra produttivita e
                        sostenibilità

         Il mercato biologico nella
       trappola della sostenibilità?
                     Consorzio il Biologico
                  Bologna, SANA, 09.09.2011
                           Gerald A. Herrmann
                        Director, Organic Services GmbH
                       g.herrmann@organic-services.com
                           www.organic-services.com




www.organic-services.com                                  1
The Principles of Organic Farming




www.organic-services.com            2
Definition of Organic Agriculture



   Organic agriculture is a production
 system that sustains the health of soils,
   ecosystems and people. It relies on
  ecological processes, biodiversity and
cycles adapted to local conditions, rather
   than the use of inputs with adverse
  effects. Organic agriculture combines
   tradition, innovation and science to
   benefit the shared environment and
  promote fair relationships and a good
       quality of life for all involved.

www.organic-services.com                3
Sustainability



     Dimensions of Sustainability




 www.organic-services.com           4
The organic message?



    Does the consumer understand the organic
    definition?
     – No!
     – The message is too complex to understand the
       multifaceted benefits organic is delivering
     − Yes! When kept simple: there is at least one
       organic logo…




www.organic-services.com                        5
Competing with ‘single’ focus programmes

  Complex,                 Simpler message, not regulated
  regulated,
“harmonized”




                           Plus thousands of additional
                           organizations’ and
www.organic-services.com   companies’ label               6
Criteria for purchasing food




     No prophylactic use of antibiotics

                                  Taste

                     Animal husbandry

                  Freshness, ripeness

                           Health aspect

                   Price – benefit ratio

               No synthetic pesticides
                                           Source: Ökobarometer 2003




… and where is organic?

www.organic-services.com                                       7
Criteria for purchasing food




                               Source: Ökobarometer 2003



… and where is organic?
www.organic-services.com                          8
Importance of additional label information

 Importance of additional information on organic products’ labels

     Which additional information is important for you?
     (only persons who are currently buying organic products)




  Identification of regional
  provenience

  Fair Trade

  Identification of sustainable
  production

  Animal friendly


  Positive climate assessment

  No opinion



Source: BMELV, Ökobarometer: 2012




 www.organic-services.com                                           9
Challenging communication


    It is challenging to communicate the
    complex message of organic, including so
    many aspects: soil, feeding and free range of
    animals, no pesticides, food miles, social,
    traceability, low number of additives etc.




    It is comparably easy and simple to
    advocate for one (or a reduced number)
    strong aspect of sustainability.
www.organic-services.com                          10
Will „sustainable“ last?



    Consumers have a vague understanding
    of sustainability only – they do not cope
    with its complexity!
    The ‘market’ and companies are using this
    confusion to their benefit by
      – using single or only few sustainability criteria
      – ‘greenwashing’ leading to an erosion in
        credibility of sustainable claims

    will sustainability last for long?
    will sustainability help organic or
         on the contrary reduce its credibility
         and market standing?
www.organic-services.com                                   11
Two options for organic



1. Penetrate the organic message. The
   organic claim is only complemented by
   other arguments. Communication can be
   kept simple!
                           Biodiversity




                                           Social

   Green         Organic
   building                                Carbon
                                           neutral
                       Sustainable


                                                     Most probable a good
                                      Water
                                                     strategy for brand
                                      footprint
                                                     companies!

www.organic-services.com                                               12
Two options for organic



2. Organic and sustainable are equally
   important, respectively organic is even a
   subset of sustainability.
     −      Thus, the organic company differentiates
            itself from other (non-sustainable)
            companies and from non-organic companies
            claiming to be sustainable.
     −      This may however backlash: the organic
            message may get lost!
     −      Communication
            is complex and tricky!       Sustainability


                                           organic




www.organic-services.com                             13
My personal opinion



    Organic must penetrate its core
    message, values and benefits!
    Communication must be simple!
    Organic must become more sustainable:
     Organic must close its loopholes,
    respectively its weak points regarding
          organic principles and its
                sustainability

    If not, organic will drown in the
             big sea of sustainability!

www.organic-services.com                  14

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Biologico Unione Europea: scadenze 2015
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Biologico Unione Europea: scadenze 2015
 

Il biologico tra mercato e sostenibilità - Convegno SANA 2012

  • 1. IL BIOLOGICO FRA PRODUTTIVITA’ E SOSTENIBILITA’ “Certificazione fra biologico e sostenibilità” Fabrizio Piva – Amministratore Delegato - CCPB srl Bologna Tel. 0039 051 6089811 e mail: fpiva@ccpb.it BOLOGNA – FIERA SANA – Sala Notturno – 10 Settembre 2012
  • 2. IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ DEL BIOLOGICO La produzione biologica persegue i seguenti obiettivi: - stabilire un sistema di gestione sostenibile per l’agricoltura che: - rispetti i sistemi ed i cicli colturali e mantenga e migliori la salute dei suoli, delle acque, delle piante e degli animali e l’equilibrio tra essi; - contribuisca ad un alto livello di diversità biologica; - assicuri un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali come l’acqua, il suolo, la sostanza organica e l’aria; - rispetti criteri ricorosi in materia di benessere degli animali e soddisfi, in particolare le specifiche esigenze comportamentali degli animali secondo la specie; - mirare ad ottenere prodotti di alta qualità - mirare a produrre un’ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli che rispondano alla domanda dei consumatori di prodotti ottenuti con procedimenti che non danneggiano l’ambiente, la salute umana, quella dei vegetali, la salute e il benessere degli animali.
  • 3. IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ DEL BIOLOGICO - CIO’ STA A DIMOSTRARE CHE IL METODO DI PRODUZIONE BIOLOGICO E’ UN METODO SOSTENIBILE “ANTE LITTERAM”; - LA SOSTENIBILITA’ CHE IL BIOLOGICO GARANTISCE E’ DI TIPO AMBIENTALE, QUELLA DI TIPO ECONOMICO SI FONDA SUI BILANCI ECONOMICI AZIENDALI E SUI COSTI DI PRODUZIONE, MENTRE QUELLA SOCIALE NELL’ UE DEVE ESSERE GARANTITA DALLE LEGGI; - ANCHE IL CONCETTO DI RISPETTO DELL’AMBIENTE E’ CAMBIATO NEL TEMPO. SI E’ PASSATI DALLA COMPATIBILITA’ ALLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, DA UN CONCETTO STATICO AD UNO DINAMICO INFLUENZATO DAGLI EFFETTI CHE I PROCESSI PRODUTTIVI HANNO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO E SULL’ EQUILIBRIO DEL PIANETA; - IL METODO BIOLOGICO E’ SICURAMENTE COMPATIBILE SUL PIANO AMBIENTALE, OCCORRE MISURARNE LA SOSTENIBILITA’ IN RELAZIONE ALLA RIDUZIONE DEI SUOI IMPATTI AMBIENTALI NEL TEMPO, ANCHE IN UNA LOGICA DI EFFICIENZA ECONOMICA E DI RIDUZIONE DEI COSTI AZIENDALI E SOCIALE (LCC).
  • 4. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI - Al fine di comprendere quanto i prodotti che giornalmente acquistiamo siano compatibili con il concetto di sostenibilità, si è sviluppato l’interesse verso strumenti e metodologie in grado di valutare i fattori di impatto ambientale connessi ai processi produttivi. - La metodologia che sta alla base di questo tipo di valutazione è l’Analisi del Ciclo di Vita o Life Cycle Assessment (LCA). - La metodologia LCA valuta l’impatto di un prodotto o di un servizio sull’ambiente considerando gli input e gli output nel suo intero ciclo di vita. -L’ Analisi del ciclo di vita – Life Cycle Assessment (LCA) e’ un metodo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto "dalla culla alla tomba“ -E’ un’analisi standardizzata, definita dalle norme ISO 14040 e ISO 14044 - E’ la metodologia riconosciuta a livello europeo per la valutazione dei prodotti Integrated Product Policy (IPP) e per le etichette del III tipo (Ecolabel)
  • 5. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI LA METODOLOGIA LCA
  • 6. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI: A CHI E’ RIVOLTA - A tutti i prodotti agroalimentare e/o agroenergetici di origine animale o vegetale - A tutti i livelli della trasformazione industriale - A prodotti coltivati/trasformati sia in Italia che all’estero - Ai produttori e/o distributori di energia -A tutti i canali della GDO Business to business Business to business rivolta alle aziende Prodotto Prodotto rivolta alle aziende intermedio intermedio Business to consumer rivolta ai Business to consumer rivolta ai distributori/consumatori distributori/consumatori Prodotto finito Prodotto finito
  • 7. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI: PERCORSO ED OBIETTIVI - Al fine di offrire una risposta più esaustiva, in linea con le attuali e future aspettative del comparto agricolo e agroindustriale, il CCPB ha messo insieme quattro anni fà, un apposito Gruppo di Lavoro composto da istituzioni scientifiche, sperimentali ed imprenditoriali interessate. - DTP06 Valutazione degli Impatti Ambientali e delle Energie Rinnovabili nel Ciclo di Vita dei Prodotti Agroalimentari. - DTP12 Valutazione degli Impatti Ambientali e del Bilancio Energetico nel Ciclo di Vita delle Agroenergie. Gli obiettivi principali, esplicitati nei DTP sono: - Misurazione, attraverso un approccio di filiera e la Metodologia LCA, delle Categorie di Impatto Ambientale associate al processo produttivo rispetto ad una predefinita unità funzionale (Kg, l, Kw) - Definizione e Valorizzazione dell’Energia derivante da Fonti Rinnovabili utilizzata nei processi produttivi lungo tutta la filiera agroalimentare - Misurazione della progressiva riduzione dei consumi energetici e la relativa valorizzazione dei processi “Energy Saving”
  • 8. ITER DI CERTIFICAZIONE - Primo anno - Sottoscrizione e compilazione della documentazione prevista dallo schema da parte dell’Organizzazione richiedente - Emissione del piano di valutazione - Valutazione iniziale - Stesura e invio del questionario all’Organizzazione richiedente - Compilazione del questionario da parte dell’Organizzazione - Processamento dei dati e loro validazione - Revisione dei documenti di calcolo e di verifica - Decisione della certificazione ed emissione del certificato - Anni successivi - Invio del questionario specifico per la filiera corrispondente - Compilazione del questionario da parte dell’Organizzazione - Processamento dei dati e loro validazione - Revisione dei documenti di calcolo e di verifica - Verifica di Sorveglianza - Decisione della certificazione e conferma della validità del certificato
  • 9. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI: LA RACCOLTA DEI DATI -Il tecnico dell’Organizzazione dovrà compilare lo specifico Questionario di Raccolta Dati riferito ad una specifica materia prima e processo produttivo per tutti i siti oggetto di valutazione (es. Questionario Prodotti Vegetali / fase produzione o fase di trasformazione). - Il tecnico potrà scegliere su ECOPortal (portale e database ideato dal CCPB al fine dell’immagazzinamento, gestione e analisi dei dati), la tipologia di filiera ed il suo posizionamento (fase agricola, stoccaggio, trasformazione) caricando i dati specifici di sua competenza. - I dati tecnici acquisiti verranno gestiti dal CCPB ed inviati alle unità operative preposte al calcolo. - Le unità operative produrranno un Report contenente l’approccio e la metodologia di calcolo utilizzata e la valutazione completa degli indicatori ambientali valutati riferiti all’unità di prodotto
  • 10. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI: VERIFICA DELLA CONFORMITA’ Organizzazione/Azienda Organismo di Ente Certificazione Verificatore Ente valutatore
  • 11. CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI LE CATEGORIE DI IMPATTO CATEGORIE DI IMPATTO CERTIFICATE E VALORE AGGIUNTO - Emissioni di Gas Serra (Kg CO2 eq/unità funzionale) - Consumo di acqua (l H2O/unità funzionale) - Potere Eutrofizzante (Kg PO4/unità funzionale) - Potere Acidificante (Kg SO2 /unità funzionale) - Tossicità dell’acqua e del suolo (Kg 1,4-DB eq/unità funzionale) - Land Use (m2 SAU/unità funzionale) - Affezioni respiratorie da sostanze inorganiche (Kg PM 2,5 eq/unità funzionale) - Assottigliamento dello strato di ozono (Kg CFC-11eq/unità funzionale) - Formazione di ossidanti fotochimici (Kg C2H4 eq/unità funzionale) - Inoltre nel DTP06 viene valutata la % di Energia Rinnovabile utilizzata nel processo produttivo mentre nel DTP12 viene valutato il Bilancio Energetico della filiera di produzione e gli Indici correlati (EROEI index)
  • 12. CERTIFICARE IL BIOLOGICO E GLI IMPATTI AMBIENTALI: ALCUNE RIFLESSIONI - La certificazione, ovvero l’attestazione di parte terza, consente di verificare puntualmente la situazione di una determinata azienda o filiera e di attestarne nel tempo le categorie di impatto. Attraverso il processo di certificazione si misurano i risultati raggiunti da quella specifica filiera e non tanto quanto potrebbe emergere da dati bibliografici. - Accanto alla valorizzazione aziendale e dei prodotti ottenuti, l’attestazione degli impatti ambientali può rientrare negli obiettivi di politica ambientale fissati dall’UE. - La certificazione consente di fissare obiettivi di miglioramento nel tempo che contribuiscono ad accrescere, oltre che l’efficienza ambientale, anche quella economica derivante dalla razionalizzazione dei processi produttivi adottati. - L’impostazione di processi produttivi che integrano i valori ambientali in una logica di filiera consente di migliorare tutti i processi adottati dai soggetti che appartengono a quella determinagta filiera coinvolgendo i fornitori in una logica di partnership. - L’uso di dichiarazioni, loghi di certificazione, la disponibilità di dati e report consnetono di impostare strumenti ed una politica di comunicazione tesa a raggiungere il mercato ed i consumatori sia in una logica “btob” che “btoc”.
  • 13. GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE BOLOGNA- FIERA SANA – Sala Notturno - 10 SETTEMBRE 2012
  • 14. Sustainable Productivity through climate friendly farming Capitalize on Sustainable Agriculture Tobias Bandel SANA, September 10th, 2012
  • 15. Sustainable Productivity? 14/09/2012 www.soilandmore.com 2
  • 16. Nutrient Nutrient Fertilizer Fertilizer 10% 40%
  • 17. Sustainability = Ability to Sustain Potato Production Cost Wheat Production Cost blue = conventional; red = organic blue = conventional; red = organic 14/09/2012 www.soilandmore.com 4
  • 18. Economy <-> Ecology 30% of GHG emissions originate in agriculture 70% of worldwide sweet water is consumed in agriculture
  • 19. Soil & More’s Vision and Activities • Compost • Footprinting – Soil (carbon) – CO2 – Water – Sustainability – IT-Solutions • Carbon Credits through organic farming
  • 20. The S&M Model March 2008 $$ b s 0% po on su 0 - 3 co idy st 2 m CH4 N2O N2 O CO2 CO2 June 2009 These additional revenues make compost cheaper than chemical fertilizer and feasible for land-reclamation projects.
  • 22. Compost Tea trial: Egypt 4 control trials showed a nutrient availability increase of 5-6 times within 15 days a decrease of harmful Nematodes populations of 90% within 15 days
  • 23. Incentivice farmers for environmental best practise Assess, improve, communicate the environmental performance 14/09/2012 www.soilandmore.com 10
  • 24. Large Scale 14/09/2012 www.soilandmore.com 11
  • 25. ...small scale On-site awareness raising on climate change and implementation CO2-footprinting in cooperation with Fairtrade, Marks & Spencer, Rainforest Alliance 14/09/2012 www.soilandmore.com
  • 26. You can manage what you measure!
  • 27. Value added of “Low Carbon” Agriculture e.g. composting at farm- level… - 24% Emission Reduction Total …and the product CO2- - 10% - 3% - 5% footprint Farming Transport Retail = neutral. - 4% Export -2% Import …”over- compensating” C:Userstobias... the footprint at Internet FilesContent.O... farm-level… (2).jpg •Neutralized through Carbon Credits from agriculture •Supporting sustainable farming
  • 28. CO2 and Water Assessment Solutions Data Collection Cool Farm Tool and others Benchmarking Allocation Reporting Grower development services Mitigation/adaptation options Best practice sharing
  • 30. CO2 as a start to raise awareness for sustainable development CO2 …& more 14/09/2012 www.soilandmore.com 17
  • 31. Thank You info@soilandmore.com www.soilandmore.com 14/09/2012 www.soilandmore.com 18
  • 32. L’approccio agroecologico: la strategia più sostenibile per tutti i modelli di agricoltura biologica? Paolo Bàrberi Istituto di Scienze della Vita Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa Convegno: ‘Il biologico fra produttività e sostenibilità’, SANA Bologna 10 settembre 2012
  • 33. L’approccio agroecologico: la strategia più sostenibile per tutti i modelli di agricoltura biologica? Paolo Bàrberi Istituto di Scienze della Vita Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa Convegno: ‘Il biologico fra produttività e sostenibilità’, SANA Bologna 10 settembre 2012
  • 34. Cos’è l’Agroecologia? • Una disciplina scientifica • Un insieme di pratiche colturali • Un movimento sociale Campo Territorio Food system Wezel et al. (2009). Agronomy for Sustainable Development 29, 503-515.
  • 35. Gli obiettivi dell’Agroecologia • Sfida al modello agronomico dominante basato sull’elevato uso di input esterni • Sfida al modello ecologico dominante che separa la protezione della biodiversità dalla produzione di cibo • Sfida al modello economico dominante che tende alla globalizzazione delle produzioni e dei mercati Agro-ecological Innovation Network http://agro-ecoinnovation.eu
  • 36. I principi dell’Agroecologia • Riciclo della biomassa, apporto di sostanza organica e ottimizzazione dei cicli biogeochimici • Riduzione della dipendenza dagli input esterni • Conservazione delle risorse naturali limitate (suolo, acqua) • Valorizzazione delle risorse naturali illimitate (radiazione) • Conservazione della diversità genetica (colture e allevamenti) • Ottimizzazione e stabilità delle rese (non massimizzazione) • Esaltazione delle interazioni positive tra componenti dell’agroecosistema – Sistemi misti colture-allevamenti – Sistemi agroforestali e agrosilvopastorali – Controllo biologico conservativo delle avversità (es. aree semi-naturali) BIODIVERSITA’ FUNZIONALE Agro-ecological Innovation Network http://agro-ecoinnovation.eu
  • 37. Cos’è la sostenibilità? EC E ON AL CI OM SO IC A AMBIENTALE La sostenibilità ambientale, economica e sociale hanno lo stesso peso in tutti i modelli di agricoltura biologica?
  • 38. I differenti modelli di agricoltura biologica Modello ‘MULTIFUNZIONALE’ Modello ‘SPECIALIZZATO’ • Aziende piccole • Aziende medio-grandi • Diversificazione ordinamenti • Semplificazione produttivi (sistemi misti) ordinamenti produttivi • Forte legame col territorio • Scarso legame col territorio • Filiera corta o cortissima • GDO e/o mercati esteri APPROCCIO AGROECOLOGICO APPROCCIO DI SOSTITUZIONE Bàrberi (2010). Strategie per l'evoluzione dei sistemi agricoli e zootecnici biologici. In: Le strategie per lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Risultati degli Stati Generali 2009. Ed. INEA, Roma (modificato).
  • 39. I differenti modelli di agricoltura biologica
  • 40. Sostenibilità – caso di studio #1 Modello ‘multifunzionale’ Progetto FERTORTOMEDBIO (MiPAAF)
  • 41. I sistemi di gestione: spinacio SGF = Sistema di Gestione Fisico SGI = Sistema di Gestione Integrato • Semina di precisione (55 semi m-2) • Erpice a dischi attivi SGF • Pirodiserbo • Sarchiatrice di precisione SGI • Semina a righe “living mulch”: Trifolium subterraneum SGA = Sistema di Gestione Aziendale • trapianto manuale su pacciamatura
  • 42. Spinacio: infestanti e biomassa interrata Peso Secco Infestanti Apporti S.S. 5 marzo 2007 3,00 1600.00 2,50 a aa 768.32 1400.00 2,00 1200.00 a SG Meccanico 1000.00 2 g/m 846.33 1,50 SG Integrato Kg/ha 778.78 800.00 SG Aziendale 523.31 712.55 600.00 1,00 400.00 b 200.00 0,50 b 0.00 0,00 INF SGF INF SGI RES SGF RES SGI 28.11.06 15.12.06 Infestanti Residui Colturali T. subterraneum Biomassa flora infestante (g/m2) 120 SGI: 20 kg N ha-1 100 y = -1,0517x + 125,38 R2 = 0,4379* 80 60 40 20 0 0 20 40 60 80 100 120 Biomassa Trifolium subterraneum L. (g/m2)
  • 43. Costi colturali 18000 16000 14000 12000 Raccolta 10000 Gestione Infestanti Spinacio: €/ha Impianto 8000 Preparazione Terreno 6000 4000 costi e reddito lordo 2000 0 SG Aziendale SG Fisico SG Integrato Costo Unitario Reddito Lordo Ettaro 16000 3,50 a 14000 a a 3,00 12000 2,50 10000 8000 2,00 SG Aziendale SG Aziendale 6000 €/kg SG Fisico €/ha SG Fisico 1,50 4000 SG Integrato SG Integrato 2000 1,00 b b 0 b 0,50 -2000 -4000 0,00 costo euro /KG -6000
  • 45. Sostenibilità – caso di studio #2 Modello ‘specializzato’ Indicatori Agroambientali in 12 aziende orticole biologiche Acronimo Indicatori agro- Unità di Valore Valore ambientali misura ottimale medio SCIaA Copertura suolo/anno % mesi x > 50 89,45 Copertura suolo nel SCIcA % mesi x > 60 78,32 periodo critico Sostanza Organica OMARs % x ≥ 2,5 2,03 (riserve del suolo) TNAR Azoto totale del suolo x > 1,5 1,22 Fosforo assimilabile PAR mg kg-1 35 < x < 25 81,29 del suolo Potassio scambiabile KAR mg kg-1 150 < x < 200 359,78 del suolo PNL Nitrati del suolo kg x < 70 408,00 C/N Rapporto C/N - 9 < x < 12 9,71 SUOLO E ACQUE www.simbioveg.org
  • 46. Sostenibilità – caso di studio #2 Modello ‘specializzato’ Indicatori Agroambientali in 12 aziende orticole biologiche Unità di Valore Acronimo Indicatori agro-ambientali Valore ottimale misura medio WA Superficie boschiva % SAT x > 10 3,99 FA Adiacenza appezzamenti - x=1 0,45 CFS Dimensione appezzamenti ha 1<x<5 5,92 FLW Lunghezza/larghezza - 1<x<4 4,91 FD Densità appezzamenti numero ha-1 Max 3,62 VR Ricchezza varietà numero x > 20 45,00 Ricchezza varietà AVR numero x>2 3,58 autoctone Indice infrastrutture EII % SAU x>5 16,68 ecologiche Ricchezza infrastrutt. EIR numero x > 35 56,33 ecologiche Diversità infrastrutture EID numero x>2 3,38 ecologiche PAESAGGIO E BIODIVERSITA’ www.simbioveg.org
  • 47. Sostenibilità – caso di studio #2 Modello ‘specializzato’ Indicatori Agroambientali in 12 aziende orticole biologiche Indicatori agro- Unità di Valore Valore Acronimo ambientali misura ottimale medio CR Durata della rotazione anni x≥6 6,00 SA Adiacenza di specie numero x=0 0,00 SS Percentuale di specie % tot. x ≤ 0,167 0,07 SG Percentuale di gruppo % tot. x ≤ 0,33 0,18 EE Bilancio energetico (O-I) kg x>0 -4.704,37 EE Bilancio energetico (O/I) Kg/kg x>1 0,99 AGRONOMIA ED ENERGIA www.simbioveg.org
  • 48. Emissioni di CO2 (Kg/Kg prodotto) Modelli produttivi (P) e di trasformazione+distribuzione (T+D) POMODORO DA MENSA Fonte: Progetti ARIA & SATREGAS (Arsia Toscana) Prof. Mazzoncini (Università di Pisa)
  • 49. Emissioni di CO2 (Kg/Kg prodotto) Modelli produttivi (P) e di trasformazione+distribuzione (T+D) POMODORO DA MENSA P INTEGRATO INTEGRATO BIOLOGICO BIOLOGICO SERRA PIENO CAMPO SERRA PIENO CAMPO T+D FREDDA FREDDA EXTRAREG. P: 48% P: 36% P: 49% P: 28% CONFEZION. T+D: 52% T+D: 64% T+D: 51% T: 72% (GDO) TOT: 283,8 TOT: 231,3 TOT: 291,7 TOT: 203,9 REG. IMBALL. P: 66% P: 54% P: 67% P: 45% (GDO) T+D: 34% T+D: 46% T+D: 33% T+D: 55% TOT: 206,1 TOT: 153,5 TOT: 214,0 TOT: 126,2 REG. SFUSO P: 87% P: 80% P: 87% P: 73% (GDO) T+D: 13% T+D: 20% T+D: 13% T+D: 27% TOT: 156,9 TOT: 104,3 TOT: 164,8 TOT: 77,0 REG. SFUSO P: 77% P: 67% P: 78% P: 58% (DETTAGLIO) T+D: 23% T+D: 33% T+D: 22% T+D: 42% TOT: 177,3 TOT: 124,7 TOT: 185,1 TOT: 97,3 LOC. SFUSO P: 99% P: 98% P: 99% P: 97% (GAS) T+D: 1% T+D: 2% T+D: 1% T+D: 3% TOT: 137,9 TOT: 85,3 TOT: 145,8 TOT: 58,0
  • 50. Emissioni di CO2 (Kg/Kg prodotto) Modelli produttivi (P) e di trasformazione+distribuzione (T+D) POMODORO DA MENSA P INTEGRATO INTEGRATO BIOLOGICO BIOLOGICO T+D SERRA PIENO SERRA PIENO FREDDA CAMPO FREDDA CAMPO EXTRAREG. CONFEZION. 97,3 79,3 100 69,9 (GDO) REG. IMBALL. (GDO) 70,7 52,6 73,4 43,3 REG. SFUSO (GDO) 53,8 35,8 56,5 26,4 REG. SFUSO (DETTAGLIO) 60,8 42,7 63,5 33,4 LOC. SFUSO (GAS) 47,3 29,2 50,0 19,9 VALORI INDICE (%)
  • 51. Conclusioni • Esistono ampi margini di miglioramento della sostenibilità in tutti i modelli produttivi biologici – Modello ‘multifunzionale’: ottimizzazione produttiva ( < costi) – Modello ‘specializzato’: mitigazione approccio di sostituzione • Il biologico deve porsi obiettivi di sostenibilità nettamente superiori all’integrato – Direttiva UE uso sostenibile pesticidi – Greening della PAC • Il futuro: biodiversità funzionale e approccio di filiera
  • 52. La biodiversità per un’agricoltura biologica sostenibile Luigi Cattivelli CRA Centro di Ricerca per la Genomica (Fiorenzuola d’Arda)
  • 53. Produttività sostenibile e biodiversità • Produttività e sostenibilità nell’ambito dell’agricoltura convenzionale spesso coincidono con la massimizzazione delle rese limitando, ove possibile, l’impatto ambientale. • In agricoltura biologica, in alternativa al mero incremento produttivo, si potrebbe realizzare un agricoltura sostenibile e produttiva in termini di reddito attraverso una diversificazione delle specie coltivate. L’ESEMPIO DEI CEREALI A PAGLIA
  • 54. Lo “strano caso” del Triticum turanicum (T. turgidum subsp. Turanicum, Khorasan) •Deriva dall’incrocio tra T. durum e T. polonicum . •Coltivato pressoché esclusivamente in regime biologico, … •… ma quasi solamente negli stati uniti.
  • 55. I frumenti vestiti Monococco Farro Spelta (T. monococcum 2n=14) (T. dicoccum 2n=28) (T. spelta 2n=42)
  • 56. I Farri • Tipicamente i farri mantengono le glume aderenti alle cariossidi anche dopo la trebbiatura e richiedono una successiva operazione di “svestitura” e/o decorticazione per eliminare gli involucri esterni. • Il monococco è stato il primo cereale addomesticato dall’uomo 10.000 anni fa. • Il farro, più produttivo del monococco, si diffuse in Italia nel VII sec. a.C. e fu il cereale preferito da Etruschi e Romani. Dal nome farro deriva il termine farina. Il grano duro sostituì il farro a partire dal IV secolo d.C. • Lo spelta originato 5-6.000 anni fa, ha dato origine al grano tenero.
  • 57. Farro: dati agronomici* Cultivar moderne Pop. Locali * Dati medi su prove in tre località (Foggia, Roma, Catania) per 1 anno (2005); Codianni et al., L’Inf Agr. 2005
  • 58. Farro: dati qualitativi* Proteine (%) W P/L Media SE Media SE Abruzzo 18.3 56 2 0.97 0.05 Garfagnana 18,7 23 2 1.43 0.16 Pop. locali Umbria 18,8 41 3 0.82 0.17 Leonessa 18,3 22 3 1.20 0.02 Italia Centrale 17,8 10 4 1.51 0.02 Molise 18,2 21 3 1.44 0.10 Potenza 1 18,1 27 3 1.13 0.02 moderne Cultivar Mosè 16,8 135 3 1.33 0.14 Padre Pio 18,7 159 3 1.47 0.20 * Dati medi su campioni di una località (Foggia) per 3 anni (2002, 2003, 2004); De Vita et al., Euphytica 2006
  • 60. Pasta di monococco Pasta di spelta
  • 61. Farri vs. Frumento • La rusticità e la competitività verso le infestanti sono i principali tratti agronomici del farri e suggeriscono un loro impiego nei sistemi colturali biologici e/o low-input . • La farina di farro presenta un elevato contenuto in ceneri e fibra, ma una pessima qualità del glutine che la rende poco adatta alla pastificazione. Le nuove varietà mostrano una buona qualità del glutine pur mantenendo le caratteristiche agronomiche tipiche del farro. • La cariosside dei farri, grazie alla presenza delle glume, rimane protetta da contaminanti esterni (residui di fitofarmaci micotossine) anche durante il post-raccolta, e quindi può essere proposta per il consumo integrale garantendo una elevata “sicurezza d’uso”.
  • 62. • Frumenti vs. farri: una variazione di gusto (i farri non sono superiori da un punto di vista nutrizionale ai frumenti). • Orzo ed Avena sono cereali con proprietà nutrizionali superiori rispetto ai frumenti.
  • 64. Dall’orzo il malto e la birra AMI AMI AMI GA AMI AMI AMI
  • 65. β-Glucani: fibre solubili della parete delle cellule dell’endorsperma AVENA: da 3 al 9% di β-Glucani ORZO: da 3 al 9% di β-Glucani FRUMENTI: tracce di β-Glucani
  • 66. e f f e t t i f is iol og ic i d e i Live r β-Gl u c a n i (1→3),(1→4)-β-D-Glucani S to mac h t e mpo d i s vu ot a me n t o g a s t r ic o a s s or b ime n t o c a r b o id r a t i mo t il it à in t e s t in a l e S mall r ia s s o r b ime n t o d e g l i a c id i bo we l b il ia r i S CFA Co lo n effetto ipoglicemico effetto ipocolesterolemico
  • 68. β-Glucani: differenze varietali Genotipo β-glucani Fibar 9.4 Nudo & Waxy Alamo 8.1 Nudo & Waxy Rattan 7.7 Nudo & Waxy Beta 6.6 Priora 5.0 Nudo Astartis 5.9 Nudo
  • 69. Test di glicemia con pane di orzo Pane con cv Alamo (w) Pane con cv Priora β-glucani: 6.2% β-glucani: 5.2% ORZO 40% ORZO 40% FRUMENTO 100% FRUMENTO 100% WHEAT 100% BARLEY 40%
  • 70. Test glicemico* GLICEMIA INCREM ENTALE pane frumento 600 pane priora 500 pane alamo 400 glicemia (mg/L) 300 200 100 0 0 20 40 60 80 100 120 140 -100 tempo (min) bread GI SE Alamo ha elevato 100% wheat 82.8 7.2 contenuto di β-glucani, Priora (40%) ma è waxy (ha basso 57.2 7.9 contenuto di amilosio) Alamo (40%) 70.1 9.1 * Dati da Finocchiaro et al., International Journal of Food Sciences and Nutrition, 2012
  • 71. Avena: il miglior cereale da un punto di vista nutrizionale • Alto contenuto proteico e proteine con alto valore biologico. • Alto contenuto di acidi grassi poli-insaturi (il contenuto di grassi tipicizza l’aroma dei prodotti ma limita la loro conservabilità). • Alto contenuto di fibre dietetiche (in particolare β- glucani). • Alto contenuto di sostanza antiossidanti (avenantramidi). • Bassa tossicità nei confronti dei soggetti celiaci.
  • 72. Germoplasma di avena Accessions Species Genome Multiplied Evaluated A. sativa ACD 625 543 A. byzantina ACD 59 24 A. strigosa As 61 46 A. abyssinica AB 9 5 Legend A. fatua ACD 22 16 1-2 A. hybrida ACD 1 1 3-4 A. sterilis ACD 12 5 5-7 A. barbata AB 11 4 8 - 10 11 - 14 A. canariensis Ac 5 1 15 - 20 A. damascena Ad 2 2 21 - 24 A. hirtula As 4 4 25 - 34 A. wiestii As 2 1 35 - 38 813 652 39 - 66
  • 73. Caratterizzazione del germoplasma Tolleranza a Fusarium R R O R N n H COOH OH R Caratteri agronomici e morfo-fisiologici Contenuto in antiossidanti, acidi grassi, minerali, β-glucani, amido, fibre
  • 74. Accessioni di avena ad alto contenuto di avenatramidi* Species 2008 µmol / g Species 2009 µmol / g HSD 5% 0.69 0.78 Jaak 4.04 Jaak 5.13 ARGENTINA 2.30 IVORY 3.89 IVORY 1.58 ARGENTINA 3.68 AUTEUIL 1.24 BELINDA 3.13 BELINDA 1.11 AUTEUIL 2.82 Accessions and cultivars with highest values for avenanthramides LSD 5% 2.72 1.98 strigosa AVE 128 8.34 strigosa Tiree oat 7.87 strigosa 200110206 6.75 strigosa AVE 3375 7.16 strigosa 200111912 5.97 sativa Glasnevin Triumph 6.47 sterilis AVE 446 5.06 strigosa BGE024801 6.17 sativa Donata 4.72 sativa AVE 2728 5.67 strigosa AVE 4701 4.02 sativa A7BM0002 4.98 fatua AVE 1758 3.57 strigosa PL51740 4.82 sativa PI 194895 2.88 sativa 01423 4.77 hybrida AVE 1426 2.48 sativa 01243 4.45 * Dati progetto europeo GENRES Avena Valeria Terzi e Christoph Germeier
  • 75. Le avene moderne sono più produttivi a parità di concimazione (guadagno produttivo medio pari a 36kg/ha/anno nel corso degli ultimi 40 anni) 6.00 5.50 5.00 grain yield (t/ha) 4.50 4.00 y = 0.036x - 67.38 3.50 R2 = 0.504** 3.00 2.50 2.00 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 year of release Dati da Radaelli et al., Euphytica 2008
  • 76.
  • 77. I risi pigmentati ad alto contenuto di antiossidanti
  • 78. Proantocianidine nei risi rossi* 140 125,8 115,5 114,8 120 99,1 101,0 100 80 mg/kg 60 40 20 0,0 0,0 0,0 0 RNC1 RNC5 RNC3 Perla Hermes Gladio Perla Augusto rosso * Dati da Finocchiaro et al., Mol. Nutr. Food Res., 2007
  • 79. Antocianine nei risi neri Venere: 1.27 g/kg Artemide: 2.06 g/kg
  • 80. Capacità Antiossidante Totale Misura della capacità antiossidante totale 90 Meta Ace Idrolizzato 80 70 60 mmol Trolox/kg 50 40 30 20 10 0 es e o re C3 C5 so a C1 io id st rl m ad ne s RN RN RN em Pe u Ro er ug Gl Ve rt H A a A rl Pe Risi rossi Risi neri Risi bianchi
  • 81.
  • 82. Le tendenze degli acquisti di prodotti biologici e l’evoluzione del profilo del consumatore Enrico De Ruvo Bologna, 10 settembre 2012 www.ismea.it
  • 84. Il contesto strutturale in Italia Numeri importanti, ma c’è ancora poco orientamento al mercato Numeri importanti, ma c’è ancora poco orientamento al mercato •Lievi oscillazioni nel 2011 sia delle superfici che degli operatori, che sono rimasti •Lievi oscillazioni nel 2011 sia delle superfici che degli operatori, che sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto agli ultimi due-tre anni; sostanzialmente stabili rispetto agli ultimi due-tre anni; •Gli operatori sono cresciuti dell’1,3% per un ammontare complessivo di 48.269 •Gli operatori sono cresciuti dell’1,3% per un ammontare complessivo di 48.269 unità; unità; •Le superfici sono risultate pari a 1.096.889 ettari, con una flessione di circa •Le superfici sono risultate pari a 1.096.889 ettari, con una flessione di circa l’1,5% sul 2010; l’1,5% sul 2010; •Secondo ii dati del recente Censimento dell’agricoltura le aziende biologiche •Secondo dati del recente Censimento dell’agricoltura le aziende biologiche rappresentano il 2,7% di quelle totali nazionali (% superiori alla media nel Centro rappresentano il 2,7% di quelle totali nazionali (% superiori alla media nel Centro e nelle Isole); e nelle Isole); •Le superfici costituiscono il 6% delle estensioni agricole italiane (% superiori alla •Le superfici costituiscono il 6% delle estensioni agricole italiane (% superiori alla media nel Sud e nelle Isole); media nel Sud e nelle Isole); •Le aziende bio hanno una dimensione media di 18 ettari (24,9 nelle Isole), •Le aziende bio hanno una dimensione media di 18 ettari (24,9 nelle Isole), notevolmente superiore a quella delle aziende agricole nel complesso (7,9 notevolmente superiore a quella delle aziende agricole nel complesso (7,9 ettari). ettari). Un settore quindi che presenta numeri strutturali di un certo rilievo, anche Un settore quindi che presenta numeri strutturali di un certo rilievo, anche se le oscillazioni di aziende e superfici (anche ampie negli anni scorsi) se le oscillazioni di aziende e superfici (anche ampie negli anni scorsi) dipendono soprattutto dall’andamento dei contributi comunitari legati al dipendono soprattutto dall’andamento dei contributi comunitari legati al www.ismea.it settore. settore.
  • 85. Fatturato e quota del bio nel 2010 (fatturato in miliardi di euro, dati relativi al mercato interno) 7,0 6,0 Austria Incidenza % sui consumi tot. Svizzera 5,0 Usa 4,0 Germania 3,0 Canada 2,0 Francia Regno Unito 1,0 Italia Spagna 0,0 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 Fatturato www.ismea.it Fonte: “The world of Organic Agriculture” ed. 2012, FIBL-IFOAM
  • 86. Dinamiche delle vendite bio in alcuni importanti paesi L’Italia ha fatto meglio di importanti suoi concorrenti come la Germania, il Regno Unito, gli Usa e la Svizzera 25,0 20,0 19,0 16,0 15,0 14,0 11,0 11,7 10,0 8,0 6,7 7,0 6,0 6,0 6,0 5,0 5,0 5,0 3,0 2,0 0,0 0,0 -5,0 -6,0 -10,0 variazioni % sull’anno precedente -15,0 -13,0 2009 2010 Fonte: Ismea, Panel famiglie e presentazione di Helga Willer “The European Market for Organic Food” a Biofach 2012, Norimberga www.ismea.it
  • 88. Evoluzione dei consumi domestici di prodotti bio confezionati Il bio nella GDO cresce ormai dal 2005… 20,0 Anni più recenti della 15,0 crisi… Variazioni % sull’anno precedente 11,7 9,2 9,2 10,0 8,5 6,1 5,0 6,7 1,2 5,2 …ma in media il bio è cresciuto di più durante gli anni della crisi che in quelli pre-crisi!!! 0,0 0,2 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012* -4,1 -5,0 Durante la crisi si è anche allargata la forbice a favore del bio * I semestre 2012 rispetto alla tendenza del settore agroalimentare nel complesso www.ismea.it Fonte: Ismea, Panel Famiglie - dati Nielsen fino al 2010, dati GFK Eurisko dal 2011
  • 89. Le recenti tendenze del bio confezionato Nel primo semestre 2012 Nel primo semestre 2012 continuano a crescere gli continuano a crescere gli acquisti di lattiero caseari acquisti di lattiero caseari bio, di biscotti, dolciumi e bio, di biscotti, dolciumi e snack e di bevande snack e di bevande analcoliche, analcoliche, in in forte forte aumento rispetto al pari aumento rispetto al pari periodo 2011; periodo 2011; In discreto aumento la In discreto aumento la pasta, il riso ed ii sostituti pasta, il riso ed sostituti del pane, dopo il lieve calo del pane, dopo il lieve calo del 2011; del 2011; Le uova nei primi sei mesi Le uova nei primi sei mesi dell’anno in corso cedono dell’anno in corso cedono un 6,4% dopo l’ottimo un 6,4% dopo l’ottimo incremento del 2011; incremento del 2011; Molto Molto più più contenuto contenuto l’incremento l’incremento per per l’ortofrutta l’ortofrutta fresca fresca ee trasformata (+1%) che trasformata (+1%) che rimane la categoria bio più rimane la categoria bio più consumata nel 2011, con consumata nel 2011, con un peso sul totale pari a un peso sul totale pari a poco più del 30%. poco più del 30%. www.ismea.it
  • 90. Tendenze degli acquisti di prodotti bio confezionati per area geografica nel 2011 e nel I semestre 2012 Il bio cresce sostanzialmente in tutte le aree, ma i margini al Sud sono ancora importanti 25,0 38,5% 32,9% 19,3 20,0 20,8% 14,2 15,0 12,7 9,8 11,0 10,0 7,9% 5,0 3,0 1,2 0,0 Nord Ovest Nord Est Centro+Sardegna Sud+Sicilia -5,0 -10,0 -15,0 -14,8 -20,0 2011 I sem. 2012 % nei riquadri = peso % sul totale bio nel 2011 Fonte: Ismea, Panel famiglie GFK-Eurisko www.ismea.it
  • 91. Tendenze degli acquisti dei principali prodotti bio confezionati nel 2011 e nel I semestre 2012 30,0 27,5 2011 I sem. 2012 25,0 21,4 20,2 19,4 20,0 13,1 14,3 13,0 15,0 9,5 8,6 10,0 6,1 5,0 2,4 0,3 0,0 -0,5 -5,0 -10,0 -6,4 -15,0 -11,4 -11,4 Uova Yogurt Latte Confetture Sostituti Biscotti Succhi di Pasta del pane frutta www.ismea.it Fonte: Ismea, Panel famiglie GFK-Eurisko
  • 92. L’analisi di altri indicatori di consumo (Analisi riferita al 2011) Dietro all’incremento dei consumi si Dietro all’incremento dei consumi si nascondono dati interessanti… nascondono dati interessanti… Indice di penetrazione distinto per area geografica Indice di penetrazione distinto per area geografica •Incremento del numero di famiglie acquirenti; 100,0% 92,5% •Incremento del numero di famiglie acquirenti; 90,0% 85,7% 83,5% •E’ in crescita la penetrazione che è passata •E’ in crescita la penetrazione che è passata 80,0% 75,5% dal 71,5% del 2010 al 75,5%, del 2011. Ma vi dal 71,5% del 2010 al 75,5%, del 2011. Ma vi sono forti differenze a seconda delle aree (si sono forti differenze a seconda delle aree (si 70,0% veda grafico a fianco); veda grafico a fianco); 60,0% 47,9% •Ogni famiglia acquirente fa ricorso a un più •Ogni famiglia acquirente fa ricorso a un più 50,0% ampio assortimento; ampio assortimento; 40,0% •La frequenza d'acquisto è invece rimasta più •La frequenza d'acquisto è invece rimasta più 30,0% o meno stabile; o meno stabile; 20,0% •Al Centro e soprattutto al Sud crescono più •Al Centro e soprattutto al Sud crescono più 10,0% della media le famiglie acquirenti, la della media le famiglie acquirenti, la 0,0% penetrazione, mentre diminuisce l’intervallo di penetrazione, mentre diminuisce l’intervallo di Totale Italia Nord Est Nord Ovest Centro + Sud acquisto. Sardegna acquisto. Ciò può indicare un maggiore avvicinamento al biologico Ciò può indicare un maggiore avvicinamento al biologico da parte del consumatore del Centro-Sud, ii cui acquisti da parte del consumatore del Centro-Sud, cui acquisti sono notoriamente più contenuti sono notoriamente più contenuti www.ismea.it
  • 94. Caratteristiche socio-demografiche generali Il profilo «medio» del consumatore bio non è cambiato rispetto al passato •Residenza al Nord Ovest, in piccoli centri; •Famiglie poco numerose; •Responsabile acquisti più o meno giovane; •Classe socio-economica medio-alta; •Istruzione medio-alta. www.ismea.it
  • 95. I profili di acquirente bio Alto acquirente Alto acquirente Medio acquirente Medio acquirente •Risiede al Nord •Risiede al Nord •Risiede al Nord in centri più o meno piccoli •Risiede al Nord in centri più o meno piccoli •Classe socio-economica ed istruzione medio- •Classe socio-economica ed istruzione medio- •Classe socio-economica medio-alta •Classe socio-economica medio-alta alta alta •Ricade in famiglie poco numerose con meno •Ricade in famiglie poco numerose con meno •Ricade anche in famiglie di 4-5 o più componenti •Ricade anche in famiglie di 4-5 o più componenti presenza di bambini presenza di bambini con presenza di bambini con presenza di bambini •Famiglie giovani •Famiglie giovani •Famiglie giovani •Famiglie giovani •Il responsabile acquisti ha un’occupazione •Acquista il bio negli iper e supermercati più della •Acquista il bio negli iper e supermercati più della •Il responsabile acquisti ha un’occupazione •Acquista il bio nei supermercati e compra anche •Acquista il bio nei supermercati e compra anche media degli acquirenti bio media degli acquirenti bio prodotti Dop prodotti Dop •Contribuisce per quasi il 27% al valore del •Contribuisce per quasi il 27% al valore del •Contribuisce per il 42% al valore del mercato bio •Contribuisce per il 42% al valore del mercato bio mercato bio confezionato nella GDO mercato bio confezionato nella GDO confezionato nella GDO confezionato nella GDO Acquirente occasionale Acquirente occasionale Basso acquirente Basso acquirente •Risiede al Sud in centri grandi •Risiede al Sud in centri grandi •Risiede al Nord •Risiede al Nord •Classe socio-economica medio-bassa •Classe socio-economica medio-bassa •Classe socio-economica medio-alta •Classe socio-economica medio-alta •Ricade in famiglie numerose •Ricade in famiglie numerose •Ricade in famiglie poco numerose •Ricade in famiglie poco numerose •In % superiori alla media fa capo a famiglie con •In % superiori alla media fa capo a famiglie con •In % superiori alla media fa capo a famiglie •In % superiori alla media fa capo a famiglie responsabile acquisti di età intermedia responsabile acquisti di età intermedia con responsabile acquisti over 64 con responsabile acquisti over 64 •Il responsabile acquisti non ha un’occupazione •Il responsabile acquisti non ha un’occupazione •Acquista il bio relativamente di più nei •Acquista il bio relativamente di più nei •Acquista il bio relativamente di più nei canali •Acquista il bio relativamente di più nei canali discount discount tradizionali tradizionali •Contribuisce per quasi il 16% al valore del •Contribuisce per quasi il 16% al valore del •Contribuisce per quasi il 15% al valore del •Contribuisce per quasi il 15% al valore del mercato bio confezionato nella GDO mercato bio confezionato nella GDO www.ismea.it mercato bio confezionato nella GDO mercato bio confezionato nella GDO
  • 96. Il contributo alla spesa bio dei diversi profili di consumatore biologico nel 2011 La quota in valore attribuibile a ciascun profilo La quota in valore attribuibile a ciascun profilo Evoluzione 2011/2010 della quota attribuibile a ciascun Evoluzione 2011/2010 della quota attribuibile a ciascun (acquisti domestici in valore = 100%) (acquisti domestici in valore = 100%) profilo (%) profilo (%) Occasion 45 41,3 42,1 ali 14,6 40 Basso 35 acquirenti 28,7 27,6 30 15,7 Alto acquirenti 25 42,1 20 15,6 15,7 14,4 14,6 15 10 5 Medio 0 Acquirenti 27,6 Alto acquirenti Medio Acquirenti Basso acquirenti Occasionali 2010 2011 www.ismea.it Fonte: Ismea, Panel famiglie GFK-Eurisko
  • 97. L’incrocio tra profili e variabili sociodemografiche Acquirenti del Sud Acquirenti del Sud Si diranno forse cose banali ma: Si diranno forse cose banali ma: 35,0 29,2 30,0 •Gli acquirenti del Nord sono alto e •Gli acquirenti del Nord sono alto e 25,0 medio acquirenti di biologico; medio acquirenti di biologico; 20,0 18,5 •Gli acquirenti del Sud sono nettamente •Gli acquirenti del Sud sono nettamente 15,0 11,7 occasionali (grafico) occasionali (grafico) 10,0 6,6 •Gli acquirenti di reddito medio-alto •Gli acquirenti di reddito medio-alto 5,0 2,5 sono medio-alto acquirenti sono medio-alto acquirenti 0,0 •Gli acquirenti di reddito basso sono •Gli acquirenti di reddito basso sono Totale Alto acquirenti Medio Basso Occasionali acquirenti Acquirenti acquirenti occasionali occasionali •Gli acquirenti di famiglie numerose •Gli acquirenti di famiglie numerose Acquirenti di famiglie poco numerose Acquirenti di famiglie poco numerose sono occasionali ma anche alto sono occasionali ma anche alto 62,0 61,2 acquirenti acquirenti 59,5 •Gli acquirenti di famiglie poco •Gli acquirenti di famiglie poco 60,0 numerose sono soprattutto medio (ma numerose sono soprattutto medio (ma 58,0 anche basso) acquirenti (grafico) anche basso) acquirenti (grafico) 56,0 55,4 53,9 •Gli acquirenti giovani sono medio-alto •Gli acquirenti giovani sono medio-alto 54,0 acquirenti acquirenti 52,0 51,7 •Gli acquirenti anziani sono medio- •Gli acquirenti anziani sono medio- 50,0 basso acquirenti basso acquirenti 48,0 46,0 Totale Alto acquirenti Medio Basso Occasionali acquirenti Acquirenti acquirenti www.ismea.it
  • 98. Prodotti bio e tendenze alimentari 1. La tavola al centro: gli italiani si ritengono buongustai, il cibo significa gioia e 1. La tavola al centro: gli italiani si ritengono buongustai, il cibo significa gioia e piacere; piacere; 2. Il paradigma verde: frutta e verdura al centro, 1 italiano su 7 ha ridotto il 2. Il paradigma verde: frutta e verdura al centro, 1 italiano su 7 ha ridotto il consumo di carne, 3 su 4 consumano prodotti bio consumo di carne, 3 su 4 consumano prodotti bio 3. La scansione dei pasti: il pranzo è il momento principale, aumentano secondi 3. La scansione dei pasti: il pranzo è il momento principale, aumentano secondi piatti e piatti unici piatti e piatti unici 4. Il piacere del pasto: più tempo dedicato (35 min., + 5 negli ultimi anni), più 4. Il piacere del pasto: più tempo dedicato (35 min., + 5 negli ultimi anni), più convivialità, il tempo a tavola è relax convivialità, il tempo a tavola è relax 5. La nuova frontiera: 1 italiano su 3 apprezza cibi stranieri, 1 su 4 ha provato 5. La nuova frontiera: 1 italiano su 3 apprezza cibi stranieri, 1 su 4 ha provato ristoranti stranieri; ristoranti stranieri; 6. Consapevolezza e salute: la dieta mediterranea al centro 6. Consapevolezza e salute: la dieta mediterranea al centro 7. Ritorno al territorio: vendita diretta, mercati rionali e/o ambulanti, no ai 7. Ritorno al territorio: vendita diretta, mercati rionali e/o ambulanti, no ai prodotti che arrivano da lontano. prodotti che arrivano da lontano. Le tendenze alimentari di oggi si sposano con il consumo dei prodotti bio: una buona base per un ulteriore sviluppo dei consumi www.ismea.it Fonte: Indagine GFK-Eurisko
  • 99. La conoscenza dei marchi di qualità da parte del consumatore Ue (In % sul totale) Nella Ue nel suo complesso Nella Ue nel suo complesso si nota un orientamento del si nota un orientamento del consumatore vs il rispetto consumatore vs il rispetto dell’ambiente e di principi dell’ambiente e di principi etici e solidali; o una non etici e solidali; o una non conoscenza dei marchi di conoscenza dei marchi di qualità; si conoscono di qualità; si conoscono di meno meno ii marchi marchi legati legati all’origine; all’origine; Il marchio bio è più Il marchio bio è più conosciuto in assoluto in conosciuto in assoluto in Danimarca e meno di tutti in Danimarca e meno di tutti in Romania; Romania; Nel bio l’italia presenta una Nel bio l’italia presenta una conoscenza conoscenza del del relativo relativo marchio in linea con la media marchio in linea con la media Ue, ma ci superano nazioni Ue, ma ci superano nazioni concorrenti come la Francia e concorrenti come la Francia e la Germania; la Germania; Siamo più Dop e Igp che bio Siamo più Dop e Igp che bio dal punto di vista della dal punto di vista della conoscenza dei marchi e c’è conoscenza dei marchi e c’è ancora un’elevata quota di ancora un’elevata quota di chi non li conosce. chi non li conosce. www.ismea.it Fonte: Indagine Eurobarometer, Commissione Ue
  • 100. Conclusioni Cosa non è cambiato? Cosa non è cambiato? •Ruolo importante dell’Italia a livello europeo sia a livello produttivo che di mercato •Ruolo importante dell’Italia a livello europeo sia a livello produttivo che di mercato •I consumi crescono •I consumi crescono •Acquisti limitati al Sud •Acquisti limitati al Sud •Il profilo del consumatore è sostanzialmente lo stesso: la barriera culturale e di prezzo è •Il profilo del consumatore è sostanzialmente lo stesso: la barriera culturale e di prezzo è probabilmente ancora troppo elevata probabilmente ancora troppo elevata Da una lettura più accurata dei dati si rileva però: Da una lettura più accurata dei dati si rileva però: •Un aumento delle famiglie acquirenti •Un aumento delle famiglie acquirenti •Un aumento della penetrazione •Un aumento della penetrazione •Si sceglie un maggiore assortimento di prodotti bio •Si sceglie un maggiore assortimento di prodotti bio Nuove famiglie stanno acquistando bio e chi lo consuma già aumenta il tipo di prodotti da Nuove famiglie stanno acquistando bio e chi lo consuma già aumenta il tipo di prodotti da acquistare. acquistare. Al Sud crescono più della media nazionale penetrazione e famiglie acquirenti, ma la Al Sud crescono più della media nazionale penetrazione e famiglie acquirenti, ma la penetrazione è ancora molto bassa e consumano bio solo consumatori occasionali. penetrazione è ancora molto bassa e consumano bio solo consumatori occasionali. Vi può essere una grande opportunità di sviluppo del bio al Sud. Vi può essere una grande opportunità di sviluppo del bio al Sud. Vi sono ancora spazi e margini su cui investire (i basso acquirenti e quelli occasionali Vi sono ancora spazi e margini su cui investire (i basso acquirenti e quelli occasionali pesano per un 30% degli acquisti nazionali). pesano per un 30% degli acquisti nazionali). Ma occorre maggiore promozione, informazione e rendere più «accessibile» il prodotto bio a Ma occorre maggiore promozione, informazione e rendere più «accessibile» il prodotto bio a tutti. tutti. www.ismea.it
  • 101. GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE Area MERCATI e.deruvo@ismea.it www.ismea.it www.ismea.it
  • 102. Il biologico fra produttivita e sostenibilità Il mercato biologico nella trappola della sostenibilità? Consorzio il Biologico Bologna, SANA, 09.09.2011 Gerald A. Herrmann Director, Organic Services GmbH g.herrmann@organic-services.com www.organic-services.com www.organic-services.com 1
  • 103. The Principles of Organic Farming www.organic-services.com 2
  • 104. Definition of Organic Agriculture Organic agriculture is a production system that sustains the health of soils, ecosystems and people. It relies on ecological processes, biodiversity and cycles adapted to local conditions, rather than the use of inputs with adverse effects. Organic agriculture combines tradition, innovation and science to benefit the shared environment and promote fair relationships and a good quality of life for all involved. www.organic-services.com 3
  • 105. Sustainability Dimensions of Sustainability www.organic-services.com 4
  • 106. The organic message? Does the consumer understand the organic definition? – No! – The message is too complex to understand the multifaceted benefits organic is delivering − Yes! When kept simple: there is at least one organic logo… www.organic-services.com 5
  • 107. Competing with ‘single’ focus programmes Complex, Simpler message, not regulated regulated, “harmonized” Plus thousands of additional organizations’ and www.organic-services.com companies’ label 6
  • 108. Criteria for purchasing food No prophylactic use of antibiotics Taste Animal husbandry Freshness, ripeness Health aspect Price – benefit ratio No synthetic pesticides Source: Ökobarometer 2003 … and where is organic? www.organic-services.com 7
  • 109. Criteria for purchasing food Source: Ökobarometer 2003 … and where is organic? www.organic-services.com 8
  • 110. Importance of additional label information Importance of additional information on organic products’ labels Which additional information is important for you? (only persons who are currently buying organic products) Identification of regional provenience Fair Trade Identification of sustainable production Animal friendly Positive climate assessment No opinion Source: BMELV, Ökobarometer: 2012 www.organic-services.com 9
  • 111. Challenging communication It is challenging to communicate the complex message of organic, including so many aspects: soil, feeding and free range of animals, no pesticides, food miles, social, traceability, low number of additives etc. It is comparably easy and simple to advocate for one (or a reduced number) strong aspect of sustainability. www.organic-services.com 10
  • 112. Will „sustainable“ last? Consumers have a vague understanding of sustainability only – they do not cope with its complexity! The ‘market’ and companies are using this confusion to their benefit by – using single or only few sustainability criteria – ‘greenwashing’ leading to an erosion in credibility of sustainable claims will sustainability last for long? will sustainability help organic or on the contrary reduce its credibility and market standing? www.organic-services.com 11
  • 113. Two options for organic 1. Penetrate the organic message. The organic claim is only complemented by other arguments. Communication can be kept simple! Biodiversity Social Green Organic building Carbon neutral Sustainable Most probable a good Water strategy for brand footprint companies! www.organic-services.com 12
  • 114. Two options for organic 2. Organic and sustainable are equally important, respectively organic is even a subset of sustainability. − Thus, the organic company differentiates itself from other (non-sustainable) companies and from non-organic companies claiming to be sustainable. − This may however backlash: the organic message may get lost! − Communication is complex and tricky! Sustainability organic www.organic-services.com 13
  • 115. My personal opinion Organic must penetrate its core message, values and benefits! Communication must be simple! Organic must become more sustainable: Organic must close its loopholes, respectively its weak points regarding organic principles and its sustainability If not, organic will drown in the big sea of sustainability! www.organic-services.com 14