3. DOVE
La Fenicia era una
lunga striscia di
terra, tra il mare e le
montagne. Attualmente
troviamo lo stato del
Libano. Il territorio era
ricco di alberi di
CEDRO, dal cui legno i
fenici costruirono le
navi.
7. ARTIGIANATO
In Fenicia la terra
coltivata era scarsa. Per
questo motivo i fenici si
dedicarono
all’artigianato.
Producevano oggetti
pregiati come
coppe, piatti, vassoi …
Fu il primo popolo che
diffuse il vetro e i tessuti
in tutto il Mediterraneo.
IL MURICE LAVORAZIONE DEL VETRO
8. IL MURICE
Il Murice è un
mollusco.
Dal Murice i fenici
estraevano una
sostanza colorante, la
porpora: con questo
colore dipingevano i
tessuti.
http://www.naturamed
iterraneo.com/murice/
10. LAVORAZIONE DEL VETRO
I fenici non furono i primi ad inventare il
vetro ma si limitarono a migliorare e a
insegnare ai popoli del Mediterraneo il
delicato processo di produzione del vetro.
I vetri dei fenici erano preziosi, grazie alla
qualità della sabbia delle coste del LIBANO.
Gli artigiani avevano potuto sviluppare tanti
tipi di vetro soffiato.
Da questo momento in poi con il vetro fu
possibile fabbricare non soltanto manufatti
preziosi, ma anche oggetti a basso costo,
per l’uso quotidiano di tutte le classi sociali.
11.
12. MARINAI ESPERTI
I Fenici divennero ottimi marinai.
Sapevano orientarsi nei mari con
la Stella Polare. Avevano
inventato nuovi oggetti sulle
barche: l’ancora, il timone e
avevano istallato nelle loro navi file
di remi. Dotarono le loro navi di
una chiglia sotto il livello dell’
acqua, che dava loro più stabilità e
resistenza. Le navi da trasporto
erano larghe e ampie per dare
accesso alle attività di commercio.
NAVI DA GUERRANAVI DA COMMERCIO
13. LE NAVI COMMERCIALI
Le imbarcazioni commerciali non
erano grandi: erano larghe dai 20
ai 30 metri e larghe dai 6 ai 7
metri. L’estremità erano curve e
avevano una fila di rematori. La
poppa era decorata a spirale o a
coda di pesce; invece la prua,
aveva spesso la forma di una
testa di cavallo. In basso, sopra la
linea di galleggiamento erano
disegnati due occhi, che dovevano
proteggere la nave, ma servivano
anche a vedere la rotta.
La vela era rettangolare e il
timone era a poppa. L’equipaggio
era di venti uomini. La barca
poteva trasportare merci fino alle
150 tonnellate. I Fenici
commerciavano tra Marzo e
Ottobre.
14. LE NAVI DA GUERRA
Le navi da guerra fenice erano agili e
manovrabili; oltre a essere mosse dalle vele
venivano mosse anche dalla forza dei remi.
La vela era sfruttata solo nel tempo di
navigazione, mentre in battaglia veniva
ammainata e si procedeva a remi.
La Trireme era lunga 35 m. con 85 rematori
per lato. La Pentera era lunga sempre 7
volte la larghezza e l’equipaggio era
composto da 350 uomini: 300 rematori e 50
ufficiali.
I timoni erano due, ai fianchi della poppa; un
albero centrale reggeva la vela maestra e un
albero a prua sosteneva una vela poco più
piccola della vela maestra. Un rostro
posizionato a prua serviva ad agganciare la
nave avversaria ed impediva che lo sperone
penetrasse così profondamente nello scafo
del nemico da bloccare anche la nave
fenicia.
15. LE COLONIE FENICIE
Le colonie, abitate dai Fenici, che si erano
appositamente trasferiti per controllare i
tratti di mare, sorsero lungo le coste del
Mediterraneo.
Le più importanti sono:
Adrumeto, Cartagine, Utica,Tangeri sulla
costa nord Africana ;
Mozia e Panarma (oggi Palermo) in
Sicilia;
Nora, Sulcis, Tharros e Caralis (oggi
Cagliari) in Sardegna;
Malta e Gozo nelle due isole omonime
poste al centro del Mediterraneo;
Cadige in Spagna.
Trasformatesi in veri e propri porti
commerciali, queste colonie restarono
attive sul mare e non all’interno.
L’unico caso è avvenuto con Cartagine
fondata dalla città di Tiro, che nel corso
del tempo diventò anche una rivale di
Roma.
16. L’ALFABETO
Gli scribi scrivevano su
terracotta, fogli di
papiro, legno, cuoio e
pezzi di metallo.
L’alfabeto fenicio non
aveva tutte le lettere, ad
esempio la q e la u.
I fenici inventarono
l’alfabeto così potevano
scrivere e contare le
merci vendute e lo
diffusero ai popoli con i
quali avevano rapporti.
17. LA RELIGIONE
I Fenici erano politeisti, cioè adoravano
molti Dei. Adoravano divinità maggiori e
minori ( tra esse TANIT, BACAAT). A quel
tempo i sovrani avevano compiti
sacerdotali. Le persone più importanti
della società fenicia portavano i loro figli
primogeniti sul “TOPHET”, una collina,
dove li sacrificavano.
18. CURIOSITA’
L’archeologo Plinio il Vecchio ci racconta che i Fenici
inventarono l’osservazione astronomica. Quando
navigavano si orientavano con l’Orsa Minore; al
contrario dei Greci che usavano l’Orsa Maggiore.
L’Orsa Minore era chiamata l’Orsa Fenicia. I
Cartaginesi sono stati appunto gli inventori degli
scambi via mare.
Il Greco Appiano definì i Cartaginesi “uomini che
vivono nel mare”, il cui nome deriva da
“ thalassobiotoi”.
Gli storici dell’ antichità ricordano cose quasi
leggendarie, come la circumnavigazione dell’Africa in
tre anni.