2. Chi si occupa di evoluzione storica dell’handicap
“percorre una storia sconosciuta, penetra nel profondo degli
stereotipi collettivi, riflette su frammenti di politica e avverte
l’estrema importanza dei fattori culturali.
Spesso significa subire uno choc dovuto all’inaspettata ampiezza
del problema preso in esame.
La ricerca permette di capire che la questione non è specifica ma
fa scoprire nuovi itinerari verso problemi che non
necessariamente riguardano solo l’handicap”.
H.J.Stiker Corps infirmes et sociétés
3. ...la malattia è incurabile e incomprensibile;
il suo sintomo principale e la pericolosità e
l’oscenità;
[…] la norma è rappresentata dall’efficienza
e dalla produttività; chi non risponde a
questi requisiti, deve trovare una sua
collocazione in uno spazio in cui non intralci
il ritmo sociale.
F. Basaglia, F. Basaglia Ongaro Crimini di pace
4. “Non è la miglior cura, è un raccoglitore e un parcheggio
che non assicura altro che una sopravvivenza ma
permette alla società di nascondere e regolare la miseria.
Oltre all’assistenza, la società mette in atto un altro
meccanismo, quello di rimettere a norma e correggere.
Le condizioni sociali e il contesto di vita non sono
concettualizzati come elementi handicappanti: l’obiettivo
è quello di restituire l’individuo alla normalità attraverso
un’azione “ortopedica” che condurrà ad un approccio
sempre più orientato alla correzione”.
R. Medeghini, E. Valtellina, Quale disabilità? Culture, modelli e processi d'inclusione
5. •Circolare Ministeriale n. 4525 del 1962, si prevede che “la
segnalazione della minorazione sarà fatta dall’insegnante, con
relazione scritta al Direttore Didattico, il quale, dopo che le
competenti autorità sanitarie avranno accertato il tipo di
minorazione, avvierà l’alunno alla scuola corrispondente”.
Circolare Ministeriale n. 373 del 25 settembre 1965 che indirizza
verso le “classi di aggiornamento” quei soggetti che “per cause non
ascrivibili a carenze mentali o a turbe caratteriali, ma a fattori
ambientali comunque estranei alla loro personalità, appaiono
abbisognevoli di particolari cure”.
•Legge 444/68. Anche le scuole materne vedono l’apertura di
sezioni speciali per tutti quei bambini “affetti da disturbi
dell'intelligenza o del comportamento o da menomazioni fisiche o
sensoriali, […] e, per i casi più gravi, scuole materne speciali. Per il
reperimento dei casi da ammettere alle sezioni speciali e alle
scuole materne speciali, e per l'assistenza sanitaria specifica, il
servizio medico scolastico si avvale di gruppi di esperti”.
6. “Nella nostra società ci sono tipi diversi di istituzioni,
alcune delle quali agiscono con un potere inglobante,
seppur discontinuo, più penetrante di altre. Questo
carattere inglobante o totale è simbolizzato
nell’impedimento allo scambio sociale e all’uscita verso il
mondo esterno, spesso concretamente fondato nelle
stesse strutture fisiche dell’istituzione. [...] Questo tipo di
istituzioni io lo chiamo istituzioni totali.
Goffman Asylumus
Legge n. 118/71 “L’istruzione dell’obbligo deve avvenire nelle
classi normali della scuola pubblica, salvo i casi in cui i soggetti
siano affetti da gravi deficienze intellettive o da menomazioni
fisiche di tale gravità da impedire o rendere molto difficoltoso
l’apprendimento o l’inserimento nelle predette classi normali”.
7. • Legge n. 820/71 Tempo Pieno nella scuola
elementare
• 1974 Introduzione degli Organi Collegiali
nella scuola
• C.M. 227/75 le “...scuole comuni, [...]
dovranno essere progressivamente messe in
grado di accogliere anche i discenti che,
nell’età dell’obbligo scolastico, presentino
particolari difficoltà di apprendimento e di
adattamento”.
8. 1975 Documento Falcucci: apprendimento e
valutazione “su misura”
Nuovo registro linguistico
da “inserimento” a “integrazione”
Legge 517 del 4 agosto 1977
Abolizione delle classi differenziali
Presenza di docenti specializzati
Programmazione individualizzata
Integrazione specialistica pluristituzionale
9. La capacità di fare sistema, di collaborare, di
costruire assieme, con una pluralità di persone e
istituzioni, progetti, azioni, verifiche, ecc. è una
dimensione fondamentale del fare qualità
dell’integrazione scolastica. Questa reticolazione
sinergica e costruttiva di varie figure professionali
(e non) dovrebbe avvenire ai vari livelli degli
ecosistemi di vita e di relazione dell’alunno
disabile: la classe, la scuola, fra enti e istituzioni
nel territorio.
A.Canevaro, D.Ianes Per una integrazione di qualità
10. 5 febbraio 1992, n.104 Legge-quadro per l’assistenza,
l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.
Diagnosi
Funzionale
Profilo Dinamico
Funzionale
Piano Educativo
Individualizzato
Accordo di
programma
ASL
SCUOLA
ENTE
LOCALE
FAMIGLIA
FORMAZIONE
GRUPPO di LAVORO
INTERISTITUZIONALE
PROVINCIALE (GLIP)
PROVE DI
VALUTAZIONE
EQUIPOLLENTI
11. 1970 Classificazione
Internazionale delle
Malattie
• EZIOLOGIA
• PATOLOGIA
• MANIFESTAZIONE
CLINICA
1980 ICDH
• MENOMAZIONE
• DISABILITA’
• HANDICAP
1999 ICDH2
Classificazione
Internazionale del
Funzionamento e delle
Disabilità
• FUNZIONI E
STRUTTURA DEL
CORPO
• ATTIVITA’
• PARTECIPAZIONE
12. ... Il modo in cui viene definita/denominata una persona, un gruppo
sociale/culturale/religioso/etnico ci parla della rappresentazione mentale che
di quel gruppo/persona/problema detiene chi si avvale di una certa
definizione/denominazione
P.Johnson, E. De Nigris, La questione dei termini
• Funzioni corporee
• Strutture corporee
CORPO
• Attività Personali
CAPACITA’
• Partecipazione
sociale
INTEGRAZIONE
Condizioni fisiche
Fattori contestuali