SOCIAL NETWORK AL SERVIZIO DELLE IMPRESE
Come imprese, enti e professionisti possono migliorare la propria competitività e visibilità conoscendo i meccanismi fisici che regolano lo comportamento delle reti sociali.
La teoria del mondo piccolo, l'importanza dei grandi connettori e dei legami deboli, le leggi di potenza applicate alle reti sono solo alcuni degli argomenti affrontati in questo convegno.
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3. L’IMPORTANZA DELLE RELAZIONI
La foto seguente è probabilmente quella con il
quoziente intellettivo più alto della storia.
I più grandi geni del XX secolo in un’unica foto
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5. L’IMPORTANZA DELLE RELAZIONI
Dal 1959, da quando due matematici ungheresi,
l’inimitabile Paul Erdős e il suo collaboratore Alfréd
Rényi, iniziarono a studiare il comportamento delle
reti in comunicazione e nelle scienze biologiche,
molta acqua è passata sotto i ponti.
40 anni dopo, (1999) il fisico Albert-László Barabási
e i suoi collaboratori Reka Albert e Hawoong Jeon si
accorsero che non tutte le reti si comportavano
come sistemi casuali: ma che anzi, erano molti gli
esempi di reti che presentavano un comportamento
altamente organizzato: due di queste era proprio
Internet e il World Wide Web.
6. Reti a invarianza di scala
(scale free networks)
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7. Reti a invarianza di scala
Le reti (comprese le reti sociali o il World Wide
Web) sono sistemi complessi che possono essere
spiegati come una connessione tra hub.
Osserviamo l’immagine seguente, che mostra la
differenza tra una rete casuale (la rete stradale che
connette le varie città di una mappa) dalla rete che
connette gli hub dei vari scali aeroportuali della
stessa regione.
In questa seconda mappa gli hub non sono tutti
uguali. Alcuni sono maggiormente interconnessi.
8. Reti a invarianza di scala
(scale free networks)
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9. Reti a invarianza di scala
scale free networks
In ogni ambiente dotato di una certa competizione
ogni nodo è caratterizzato da quello che i fisici
Albert-László Barabási e Ginestra Bianconi chiamano
fitness. Possiamo immaginare la fitness in una rete
sociale come quella capacità che abbiamo di
stringere più amicizie e legami rispetto ai nostri
vicini. Sappiamo che le persone più importanti hanno
generalmente molti amici, contatti umani che
possono tornare utili nel momento del bisogno.
Pensiamo ad esempio a un uomo politico. Il suo
potere è proporzionale alla quantità di contatti che
sono presenti nella sua agenda. La sua candidatura
avrà successo nella misura in cui riuscirà a farsi
riconoscere dal maggior numero di potenziali votanti.
10. Social network: ecosistemi animali e/o vegetali
Sono reti a invarianza di scala con connettori (hub) più connessi e altri meno connessi
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16. L’IMPORTANZA DELLE RELAZIONI
Diciamo innanzitutto che quelle appena viste sono
tutti reti con una struttura non casuale, ma comune e
universale.
Dietro una apparente casualità traspare invece molto
ordine. Sono, cioè, tipi di reti che potremmo
chiamare “aristocratiche”. Ovvero, in queste reti, solo
un numero ristretto di elementi ha un numero
altissimo di connessioni. Mentre la stragrande
maggioranza si spartisce i pochi collegamenti rimasti
con gli altri componenti della rete.
17. L’IMPORTANZA DELLE RELAZIONI
il ruolo dei “connettori”
In ogni rete a invarianza di scala come ad esempio un
ecosistema vivente sono presenti quelli che Malcolm
Gladwell nel suo libro “il punto critico” ha chiamato
profeticamente i “connettori”: il legame fra le specie è
rappresentato dall’essere preda o predatore.
È quindi possibile pianificarne delle strategie di successo
puntando su alcune specie, ossia sugli elementi chiave
della catena.
18. Reti a invarianza di scala
il ruolo dei “connettori”
Negli scambi proteici cellulari la maggior parte
dei nodi che rappresentano il substrato
chimico della cellula, i link appunto, ovvero le
reazioni bio-chimiche tra elementi, sono
presenti solo tra un numero ristretto di
proteine.
E infine su Internet e nel World Wide Web
sono pochissimi gli hub che si accaparrano la
maggior parte dei link, mentre a oltre il 90
percento dei rimanenti non resta che spartirsi
le briciole.
19. Reti a invarianza di scala
In una pubblicazione su Nature, nel giugno del 1998,
nell'articolo Collective dynamics of small world
networks di Duncan Watts e Steve Strogatz, due
ricercatori della Cornell University di New York ripresero
il concetto che una qualunque persona nel pianeta è
separata da ogni altra da un numero limitato di relazioni.
Dagli questi studi sulla teoria delle reti sono nate
una serie di piattaforme che hanno cercato di attuare, in
pratica, il principio dei quot;sei gradi di separazionequot;,
favorendo la creazione di reti sociali tra individui che si
conoscono ed individui che non si conoscono affatto,
proprio attraverso il meccanismo della presentazione o
della quot;conoscenza indirettaquot; (il principio per cui quot;gli amici
dei miei amici sono miei amiciquot;).
20. Reti a invarianza di scala
Nel 1973 Mark Granovetter, un sociologo che insegnava
alla Johns Hopkins University di Baltimora (e appena tre
anni prima di Milgram) aveva pubblicato un articolo sul
fenomeno dei quot;piccoli mondiquot;.
Il suo nome e' legato a un importante contributo,
pubblicato in due articoli degli anni 1970 sulle modalita'
con cui le persone cercano e trovano lavoro...
L'idea e' che i legami (relazioni) DEBOLI risultano essere
più importanti delle amicizie forti e radicate. Secondo
Granovetter la società e' strutturata in cluster altamente
connessi, o cerchie molto ristrette di amici dove tutti
conoscono tutti.
21. Social network: l’importanza dei legami deboli
Testo
Mark Granovetter, The Strenght of Weak Ties
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22. Il “valore” delle relazioni
Nel luglio 2005 la News Corp.
acquistò MySpace per 580 M$
Nell’ottobre 2006 Google pagò
1.650 M$ per acquistare YouTube
Nell’aprile 2007 Google compra
DoubleClick per 3.100 M$
Nel novembre 2007 Microsoft paga
240 M$ per l’1,5% di Facebook
25. Il social network trasforma la rete
Il Web 2.0 rappresenta la
seconda generazione
di tecnologie che
permettono agli individui
di collaborare e
condividere informazioni
online in modi
precedentemente non
possibili
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26. L’era del cambiamento
Viviamo in un’epoca di cambiamenti molto veloci,
rapidi, dove cambia l’approccio con l’informazione
(prima poche fonti preselezionale a monte, oggi molte
fonti con molte informazioni e la mediazione è lasciata
al fruitore, al lettore)
C’E’ UN PROBLEMA DI EDUCAZIONE ALLA RETE
Il tema piu' importante in questa fase di transizione
dalla cultura dei media di massa alla cultura dei media
di rete (o digitali) è il tema strategico che gli americani
chiamano Digital Literacy (alfabetizzazione digitale)
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33. PER APPROFONDIRE
Barabási Albert-László, LINK. LA SCIENZA DELLE RETI
Einaudi, 2004
Vito di Bari (a cura di), WEB 2.0
Il Sole 24 Ore, 2007
23 esperti nazionali e 23 esperti internazionali, ciascuno sulla propria area
di competenza, spiegano l’evoluzione dei social networks e dei new media
La dinamica dei sistemi complessi e il World Wide Web
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La fisica del Web
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