3. Ente Nazionale della filiera corta Bio
• Questo sito è nato nel 2009 grazie a 5 progetti approvati dal Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF) sul Piano di Azione
Nazionale per l'Agricoltura Biologica ed ha permesso la nascita di una
Rete Nazionale Filiera Corta Bio che mette in collegamento tutte le
esperienze di filiera corta biologica in Italia.
• Dal 2010, grazie a 3 nuovi progetti interregionali approvati dal MIPAF
sempre a valere sul Piano di Azione Nazionale per l'Agricoltura
Biologica, è stato possibile estendere la Rete della Filiera Corta Bio
oramai a tutta l’Italia: 19 regioni.
4. Gruppi di acquisto /Mercatini
• Aziende e Gruppi di offerta che effettuano la vendita
diretta sono censiti, in tutta Italia, per le loro attività verso
i Gruppi di acquisto o nei Mercatini biologici e, naturalmente,
attraverso la vendita diretta in aziendale o in spacci e negozi
in luogo fisso pure se extraziendale.
5. ECOSOSTENIBILITA’
• Siamo consapevoli che la filiera corta non può coinvolgere
tutta la produzione e tanto meno tutti i consumi di prodotti
biologici, ma può essere lo strumento privilegiato per
l'azione informativa e culturale che un modello di agricoltura
ecosostenibile, come quella biologica, può svolgere sul
territorio.
6. Produttori e consumatore hanno gli
stessi obiettivi
• È una strategia alternativa, che dà ai produttori un ruolo
attivo nel sistema del cibo perchè si concentra sulla
produzione locale - sistemi alimentari territoriali e
decentralizzati, che riducono al minimo gli intermediari nella
catena del cibo, e le distanze che il cibo stesso percorre
(food miles).
7. Riscoprire l’identità del territorio
• Tagliando alcuni dei passaggi intermedi tra produttori e
consumatori - quali l'ingrosso e la distribuzione - possiamo
riscoprire il nostro territorio e parti essenziali della sua
identità, così come creare una nuova relazione tra il mondo
agricolo e quello urbano.
8. Il prezzo giusto
E’ più facile l'ottenimento di un
prezzo giusto, poiché i produttori possono comprendere quali
sono i costi reali dell'agricoltura e della produzione del cibo.
Inoltre, i guadagni dei distributori possono essere suddivisi
equamente fra produttori e consumatori, permettendo ai
primi di ricevere la giusta retribuzione per il loro lavoro, e ai
secondi di sapere esattamente cosa pagano e di pagarlo meno.
Ogni mercato di produttori è un mezzo per accorciare la
filiera. Hanno lo stesso scopo, e possono ottenere gli stessi
risultati, i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), le esperienze di
CSA (Community Supported Agriculture) ed ogni altro
esempio di vendita diretta.
9. KM 0
• Il chilometro zero (anche chilometro utile, km zero o km 0) in
economia è un tipo di commercio nel quale i prodotti vengono
commercializzati e venduti nella stessa zona di produzione.
• La locuzione a chilometro zero identifica una politica economica
che predilige l’alimento locale garantito dal produttore nella sua
genuinità, in contrapposizione all'alimento globale spesso di
origine non adeguatamente certificata, e soprattutto
risparmiando nel processo di trasporto del prodotto, in termini
anche di inquinamento. Spesso viene garantita, sempre dal
produttore, anche l'assenza di organismi geneticamente
modificati.