Giancarlo Fornei è conosciuto in rete come "Il Coach delle Donne" per la sua grande esperienza di lavoro con l'universo femminile. Questo è il suo ultimo libro, scritto per aiutare tutte quelle persone attualmente in difficoltà: emotiva, economica, di identità, ecc. il libro è una sorta di autobiografia, dove Fornei racconta nove consigli per incominciare a vivere la propria vita alla grande, nonostante tutti i problemi che ci possono essere...
7. In questo libro trovi nove consigli per imparare a
vivere alla grande la tua vita e goderla al massimo,
anche perché, mi dispiace farti notare che hai solo
questa.
Quindi, vivi la vita, anziché subirla.
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8. Indice
Prefazione di Virgilio Degiovanni..........................................10
Introduzione............................................................................14
Capitolo Primo: Decidi cosa vuoi ottenere dalla tua vita........20
Capitolo Secondo: Osa, senza aver paura di sbagliare............49
Capitolo Terzo: Sorridi...........................................................61
Capitolo Quarto: Sii folle........................................................81
Capitolo Quinto: Continua a imparare....................................91
Capitolo Sesto: Dona agli altri..............................................101
Capitolo Settimo: Apprezza ciò che hai................................117
Capitolo Ottavo: Sogna in grande, agisci in piccolo.............129
Capitolo Nono: Aggiungi valore alla tua vita.......................157
Epilogo..................................................................................169
Bibliografia...........................................................................171
Ringraziamenti......................................................................175
Brevi sull'autore....................................................................177
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10. Prefazione di
Virgilio Degiovanni
“Voglio vivere alla grande!”
Quante volte me lo hanno esclamato con la luce negli
occhi e un tremito nel corpo le tante persone che ho
conosciuto in progetti iniziati oltre 20 anni fa.
E quanto entusiasmo provavo io stesso nel sentire queste
parole e vedendo la “convinzione” con cui erano pronunciate.
È stato bello, anzi bellissimo… in quei momenti. Ed è
ancora più bello sapere che alcuni di loro ce l’hanno fatta
davvero, ed oggi possono dire di vivere realmente una grande
vita.
Per diversi altri non è stato così, peraltro… e qualcuno si
potrebbe demoralizzare nel prenderne atto. Sarebbe un
peccato vero… perché questa è l’esatta reazione, opposta a
quella che si dovrebbe maturare se ancora non si fosse
concretizzato il proprio sogno di vita straordinaria Non lo
è ancora stata, per voi?
Non siete riusciti a raggiungere obiettivi che un tempo vi
parevano certi da agguantare, raggiungere, far vostri,
trasformando la vostra vita?
Benissimo, avete la motivazione più grande e migliore per
potercela fare! E questo testo vi sarà davvero di aiuto, non c’è
dubbio: perché vi dice qualcosa di VERO, e ve lo dice chi ha
vissuto realmente quel che oggi insegna agli altri.
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11. Giancarlo avrebbe potuto non essere qui, oggi, se le cose
fossero andate diversamente quando era chiuso in ospedale in
pericolo di vita per 3 infarti cerebellari.
E credo sia stato anche per quel motivo, oltre alla reciproca
stima che ci accomuna, che ha chiesto proprio a me di
scrivere questa prefazione. “Tu hai vissuto un dramma
ancora peggiore del mio, Virgilio, quando lottavi per la vita
in Coma profondo a Marsiglia, e sai cosa significa dover
rinascere”.
Certamente, e quel che so Giancarlo lo ha descritto
perfettamente in questo testo, che comincia non a caso dalla
vostra decisione: come vorreste che fosse la vostra vita, per
essere grandiosa?
Se pensate ad avere tanti soldi, vi consiglierei di
ripensarci… e ve lo dico dal cuore. Un certo reddito è
importante… ma averne tanti potrà solo crearvi problemi che
magari oggi non avete.
A me la ricchezza – quando la conquistai – rovinò la vita, e
quindi parlo per profonda esperienza.
A voi consiglio invece di leggere, assaporare e sottolineare
ogni singola pagina del presente testo, di farne una sorta di
Bibbia per la vita. La vostra vita, ovvero quella che solo voi
potete decidere e determinare. Solo voi, credetemi.
Ma, di nuovo, leggete con attenzione ognuno dei 9 consigli
di Giancarlo, anche quelli che al primo impatto vi sembrano
meno rilevanti, come l’importanza di sorridere. E’
fondamentale, infatti, per portare gioia dentro di voi, ed
imparare a farlo vi aiuterà moltissimo.
L’ho provato sulla mia pelle. Di fronte ai drammi che la vita
vi costringerà ad affrontare: sappiate sorridere, e scoprirete da
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12. soli che anche quel che più vi sembra catastrofico in realtà
non lo è affatto… se lo prendete nel giusto modo ).
Non vi sottolineerò il consiglio di essere un po’ folli…
lascio questo onore alla vita dell’immenso Steve che ci ha
lasciati: è lui ad aver dimostrato dove può portare quel che gli
altri considerano “follia”…)).
Rimarco invece uno degli ultimi consigli di Giancarlo, a
mio avviso il più importante di tutti per rendere grandiosa la
vostra vita: donate agli altri.
Senza chiedere nulla in cambio, senza aspettarvi alcunché,
solo per il puro piacere di farlo: ne proverete una gioia
infinita, vi riempirete oltre misura, e capirete che i folli non
siete voi, ma chi invece insegue tante cose del tutto inutili e si
danna per averle: la vita è vostra, ricordatevelo, e già l’avete
in mano.
Rischiando di perderla, avreste l’occasione di scoprire
quanta “ricchezza assoluta” possedete…
Chi ha già corso il rischio è qui a regalarvi ciò che ha
imparato, approfittatene!
Anche questo è nei suoi consigli: non si finisce mai di
imparare…proprio mai.
Buon viaggio a tutti voi! )
Virgilio Degiovanni
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14. Introduzione
Spesso mi chiedono: “Ma come fai ad essere sempre così
allegro, sorridente e vivere in maniera spensierata?”
Evita di pensare che io non abbia problemi o non ne abbia
mai avuti. Purtroppo, ne ho avuti molti più di quanto tu possa
immaginare (anche molto gravi, non mi sono fatto mancare
nulla), e ancora oggi, alla veneranda età di cinquantuno anni
suonati, ne ho. Solo che ho imparato ad AMARE la vita, a
viverla invece di subirla.
Ricordo ancora il giorno in cui mi resi conto che avrei
dovuto affrontare un cambiamento di rotta, che avrei dovuto
imparare ad apprezzare quello che già avevo. Sino a quel
momento, per la maggior parte del mio tempo, facevo il
consulente di marketing, sempre in giro in quello che
simpaticamente chiamavo il “triangolo delle Bermude”:
Parma, Treviso e Milano.
Instancabile lavoratore, ero capace di passare da Milano a
Treviso, per poi andare a Parma e tornare a Milano, senza
neppure passare da casa. Ogni due, tre giorni, tornavo a
Carrara, soprattutto quando in agenda avevo delle ore di
formazione in qualche Istituto Superiore della Provincia.
Instancabile lavoratore, macinavo ore su ore e chilometri su
chilometri, alla ricerca di qualcosa che ancora non avevo:
soldi, notorietà, posizione sociale.
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15. Sino a quel fatidico “17 novembre del 1999”, quando,
uscendo da una classe dell’Istituto Einaudi di Carrara dove
insegnavo comunicazione e marketing nella Terza Area
(un’area professionalizzante nella quale esperti del mondo del
lavoro vengono chiamati a trasmettere le proprie conoscenze),
un forte giramento di testa mi annebbiò la vista.
Il corridoio intorno a me cominciò a girare, sempre più
forte, al punto che mi dovetti aggrappare a un vecchio
termosifone in ghisa per non cadere a terra.
Pochi secondi che percepii come un tempo infinito.
Poi mi ripresi e, dato che ero in pausa, scesi le lunghe scale
dell’edificio nel più breve tempo possibile.
Raggiunsi l’auto parcheggiata in una strada secondaria
dell’enorme palazzo che ospitava l’Istituto Commerciale
Luigi Einaudi e mi sedetti al posto di guida, lasciandomi
sprofondare nel sedile.
Passarono cinque minuti, forse dieci. Mi sembrava di stare
meglio e feci per aprire la portiera come per scendere dalla
macchina e tornare in classe, ma un forte coniato di vomito mi
fece capire che non era finito per nulla.
Feci solo in tempo a chiamare il mio medico di fiducia,
Luigi, e dirgli in quale stradina ero parcheggiato, poi il buio e
mi ritrovai nel lettino del pronto soccorso.
Ringrazierò sempre Luigi per il suo provvidenziale
intervento.
Quel giorno andai molto vicino al “punto di non ritorno”
perché ben tre infarti cerebellari mi colpirono.
Quel giorno cambiò tutta la mia vita, perché capii come le
cose che “possedevo” avrebbero potuto essermi tolte
all’istante.
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16. Quel giorno compresi che rincorrere la vita come avevo
fatto io, mi aveva portato molto vicino a perderla
definitivamente.
Mi spiegarono in seguito che il mio problema ischemico era
dipeso da una concausa di due fattori che, messi insieme,
avevano creato una miscela esplosiva: una mutazione genetica
mi creava degli scompensi con la scarsa assimilazione
dell’acido folico e, di conseguenza, innalzava
vertiginosamente i livelli di omocisteina e lo stress.
Stress, questa parola rimase a lungo nella mia testa.
Se è vero che la mutazione genetica “dormiva” dentro di
me, lo stress era stato la causa scatenante, che in presenza di
alti livelli di omocisteina aveva fatto partire gli emboli (non
sono un medico, perdonate la mia semplificazione).
Approfitto di queste pagine per consigliare a tutti quelli che
stanno leggendo: fatevi controllare i livelli di acido folico e di
omocisteina che avete nel sangue. La mutazione che ho io è
molto meno rara di quanto possiate pensare e visto che basta
poco a tenerla sotto controllo, mai il detto “prevenire è
meglio di curare” fu più azzeccato.
Tornando al fatico 17 novembre 1999, quel giorno e
soprattutto i successivi, ho capito quanto fosse importante
apprezzare la vita e le cose belle che avevo intorno a me,
anche quelle semplici, cui fino al giorno prima non avevo mai
dato importanza.
Da quel giorno, ho imparato a sorridere di più, a prendere la
vita con maggior filosofia, a far scivolare i molti problemi di
ogni giorno sulla mia pelle, come se indossassi un
impermeabile in una giornata di pioggia.
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17. Ma soprattutto, ho imparato a vivere la mia vita con
maggior intensità, attimo per attimo, perché la vita è
meravigliosamente bella e va vissuta sino in fondo.
Purtroppo, un po’ come succedeva anche a me, la maggior
parte delle persone ha paura di vivere intensamente e
pienamente la propria vita, si preoccupa unicamente di
“sopravvivere” e forse, non ha capito una cosa: non ne ha
una seconda a disposizione!
Salvo che tu, lettore, sia in grado di affermare il contrario e
cioè, di aver già pronta una seconda possibilità di vita, è molto
meglio vivere quell’unica che hai, nel modo più intenso
possibile.
Questo libro parla proprio di questo, di come vivere meglio
e possibilmente alla grande, quest’unica vita che abbiamo.
Ma “vivere alla grande” non significa avere tanti soldi,
perché in quel caso, sarei un cattivo maestro e ti consiglierei
di non leggere questo libro, visti i numerosi problemi
economici che ho avuto in passato e i mancati versamenti di
iva e contributi inps che mi hanno portato, dal 2003/2004 a
questa parte, a ricevere una cartella di Equitalia in media ogni
anno.
Errori miei, per i quali non accampo scuse e di cui sto
pagando le conseguenze anche oggi, pur se dettati
esclusivamente dall’impossibilità di versare quell’iva e quei
contributi: quei soldi, proprio non li avevo.
La pressione fiscale in Italia è talmente alta che a voler
essere onesti, a voler dichiarare tutto, come ho sempre fatto
io, si corre il rischio di non aver più i soldi per far fronte agli
oneri tributari. Ma questa è un’altra storia, magari ci scriverò
sopra un altro libro.
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18. Tornando al mio “vivere alla grande”, mi riferisco a come
assaporare ogni istante con intensità, dandogli uno scopo, una
motivazione. Vivendo la vita senza subirla.
Dunque, fai tuoi questi nove consigli, l’uno collegato
all’altro, come nove anelli di una catena. Rendi forte ogni
singolo anello, facendolo diventare una delle nove forme di
abitudine.
Le nove abitudini che cambieranno per sempre la tua vita.
Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale, Scrittore & Mental Coach
“Il Coach delle Donne”
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20. Capitolo Primo
Decidi cosa vuoi ottenere dalla tua
vita
La vita è bellissima e merita di essere vissuta con il
massimo dell’intensità, non smetterò mai di sottolinearlo.
Ma non è possibile viverla intensamente se non si sa quello
che si vuole ottenere, se non si sa quello che si vuole dalla
propria vita.
Chris Evert, la grande tennista americana vincitrice di ben
18 titoli del Grande Slam, una volta disse: «Trova qualcosa da
fare nella vita che ti interessi veramente. Poniti degli obiettivi,
perseguili e impegnati per raggiungere l’eccellenza. Fai
sempre il meglio che puoi».
Tu conosci la differenza che c’è tra un “semplice desiderio”
e un “obiettivo”? Hai ben presente la differenza? Perché
posso garantirti che tra il “desiderare semplicemente qualche
cosa” e “volere fortemente raggiungere un obiettivo” esiste
qualche piccola, grande differenza.
Il desiderio è tutto quello che ti piacerebbe fare o avere, ma
rimane ad un livello energetico debole, perché per averlo non
sei disposto ad impegnarti fino al limite, fino al massimo delle
tue possibilità. Così come non sei disposto a sacrificare una
parte o tutto ciò che hai già, o sei. Il desiderio, pertanto, si
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21. ferma sempre ad uno stadio superficiale, non va mai in
profondità.
L’obiettivo, invece, è ciò che sei in grado di identificare,
misurare e quantificare. Soprattutto, l’obiettivo è ciò che vuoi
ardentemente raggiungere, ben consapevole che ci sarà un
prezzo da pagare per ottenerlo, per arrivarci.
Se il desiderio rimane ad uno stadio superficiale, l’obiettivo
è talmente ben definito dentro di te che prende vita e diventa
parte di te stesso. Lo “vedi”, lo “senti”, lo “percepisci”.
L’obiettivo è qualcosa che ti rimane in testa, sino a quando
non lo avrai raggiunto.
La maggior parte delle persone si ferma al semplice stadio
del desiderio, alla parte superficiale, senza scendere in
profondità.
Senza far “accendere” quel desiderio e trasformarlo in
obiettivo. Ecco perché ci sono poche persone vincenti e molte
persone, purtroppo, perdenti.
Se tu vuoi veramente raggiungere quello che vuoi, devi
imparare a separare i semplici desideri dagli obiettivi e
focalizzarti esclusivamente verso il raggiungimento di questi
ultimi.
Nella mia vita ho imparato che se voglio ottenere qualcosa,
devo prima fissarmi degli obiettivi, chiari e stimolanti; darmi
delle scadenze e controllarne passo per passo i risultati.
Perché se non so quello che voglio, difficilmente potrò
ottenerlo.
Capire cosa vuoi dalla vita.
Che cosa vuoi veramente dalla vita, lo sai?!
Ti sei mai fatto questa domanda con estrema sincerità?
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22. In questi ultimi sette anni, ho lavorato con moltissime
persone (soprattutto donne). Ho fatto formazione e coaching
con ricchi e poveri, con persone belle e brutte; con impiegate
e casalinghe, con operai e imprenditori; con artisti e venditori,
con disoccupati e giovani di bella speranza, con docenti di
istituti superiori privati e pubblici.
Ho lavorato con tantissime categorie di persone e posso
garantirti che la maggior parte di loro aveva le idee poco
chiare e alla mia domanda “Che cosa vuoi veramente dalla
vita?”, non sapevano rispondere, anzi, tendevano ad evitarla,
come se ne avessero paura.
Le poche persone che sapevano già quello che volevano,
erano venute per lavorare con me sullo sviluppo delle proprie
risorse.
Ma credimi, sono poche le persone che sapevano e sanno
già quello che vogliono. Avere le idee poco chiare è un
malessere comune nella nostra società.
Eppure, è così banale: non è possibile ottenere qualcosa se
prima non si sa quello che si vuole.
So per esperienza diretta (ci sono passato prima di te, fidati),
che se non sai quello che vuoi dalla vita, se non conosci i tuoi
veri obiettivi, difficilmente potrai raggiungerli. Se non hai le
idee chiare, ti sarà molto difficile riuscire a ottenere quello
che vuoi.
Quindi, la prima cosa da fare è capire cosa vuoi dalla vita, è
fare chiarezza dentro di te. Poi, la seconda cosa sarà di
sviluppare un piano d’azione in grado di aiutarti a realizzare i
tuoi obiettivi.
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23. Ricordati che ogni persona che ha un sogno nella mente e
nel cuore ha ottime possibilità di raggiungerlo, di arrivare al
successo.
Viceversa, un uomo o una donna senza specifiche finalità,
senza obiettivi, sono come una bellissima barca a vela in
pieno oceano, senza il comandante che la possa governare e
portare in un porto sicuro.
Sai che cosa accadrà? Semplice, sarà in balia del vento e
delle correnti e andrà inevitabilmente alla deriva.
Esercizio: che cosa vuoi dalla vita?
Smetti di leggere il libro e per i prossimi dieci/quindici
minuti, rispondi solo e unicamente a queste tre domande:
• Che cosa voglio veramente dalla vita?
• Qual è la cosa più importante che se potessi farla ora, in
questo preciso momento, mi farebbe sentire veramente
bene?
• Che cosa potrebbe succedermi di così negativo, se facessi
proprio ora la cosa in grado di farmi sentire veramente
bene?
Adesso prendi un diario oppure un grande quaderno e
comincia a scrivere. Evita di preoccuparti della forma e di
cosa scrivi, pensa solo a scrivere. Devi abituare il tuo cervello
a porti delle domande e lui, di riflesso, ti aiuterà a trovare le
risposte.
Quello che è importante è che cominci a fare un po’ di
chiarezza dentro di te e diventi consapevole delle cose che
realmente Vuoi e potresti ottenere. Spesso abbiamo solo paura
dei risultati che potremmo ottenere.
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24. L’esercizio ti farà ragionare su cosa potresti ottenere, nel
bene e nel male. Una volta che ne sarai consapevole, sarà tutto
più facile.
Facciamo un esempio. Supponiamo che attualmente tu sia
un cameriere e alla prima domanda abbia risposto:
• Voglio fare un lavoro diverso, più in linea con i miei
desideri e le mie aspettative.
Adesso, supponiamo che alla seconda domanda tu abbia
risposto:
• In questo momento vorrei fare il sommelier.
Degustare e servire vini a tavola, nonché spiegarli e
raccontarli ai clienti, mi fa sentire vivo.
Infine, supponiamo che alla terza domanda abbia risposto in
questo modo:
• La prima cosa negativa che mi potrebbe succedere se
facessi il sommelier in questo momento è che correrei
il rischio di fare una brutta figura, dato che non
conosco nulla sui vini.
• La seconda cosa negativa che mi potrebbe succedere è
che non potrei permettermelo, dato che non ho un
lavoro come sommelier, bensì da cameriere.
Dunque, ragiona con me:
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25. • Intanto, hai capito che il lavoro della tua vita non è fare
il cameriere;
• poi hai capito che quello che veramente ti farebbe star
bene è fare il sommelier;
• hai anche capito che in questo momento il sommelier non
puoi farlo per due motivi: ti mancano le competenze e
non hai un lavoro da sommelier.
Adesso che hai capito cosa vuoi veramente dalla vita (evita
di pensare: che bella scoperta? Sapevo già quello che volevo!
Perché in realtà, sapevi questa cosa solamente a livello di
stato mentale e non l’avevi mai resa forte e consapevole
dentro di te, mettendola per iscritto), devi capire cosa
veramente ti impedisce di raggiungerlo.
Se anche tu pensi, come la maggior parte delle persone di
questo mondo, che il problema maggiore sia “trovare il
lavoro da sommelier”, voglio dirti che ti sbagli.
Trovare il lavoro è sicuramente un problema, ma non quello
principale. Il vero problema è quello di acquisire prima le
competenze da sommelier senza le quali, purtroppo, non
potrai mai ambire a cercare un lavoro di quel tipo.
Dunque, dopo aver fatto questo banale esercizio, avrai la
consapevolezza di conoscere il tuo limite, quello che ti
impedisce di fare l’unica cosa che ti farebbe veramente star
bene: il sommelier.
Eseguire o meno questo banale esercizio, può fare la
differenza nella tua vita. Ecco perché l’ho inserito subito,
all’inizio del libro.
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26. Nove persone su dieci evitano di fare questo esercizio non
perché sia difficile, bensì perché hanno paura della
consapevolezza che potrebbero trovare nelle risposte.
Comincia subito a fare la differenza nella tua vita, comincia
subito ad AGIRE!
Fai l’esercizio, e smettila di aver paura di quello che potresti
scoprire. Qualsiasi cosa possa emergere, è sicuramente meglio
conoscerla che ignorarla.
Smetti di aver paura e comincia ad AGIRE, ora!!
Adesso che hai capito che cosa vuoi dalla vita, evita di
pensare che ci siano obiettivi impossibili da raggiungere.
Esistono piuttosto obiettivi che ti interessano di più ed
obiettivi che ti interessano meno. Naturalmente, l’obiettivo
scelto deve essere realistico, quantificabile e controllabile.
Anche a me farebbe piacere avere la Porsche Boxster o
l’SLK della Mercedes, anche se, in questo momento, debbo
prendere atto che mi è difficile comprarla.
Anzi, in questo preciso momento, mentre sto scrivendo
questo libro, per scelta, non ho più la macchina. Avevo una
vecchia Z3 della Bmw fino a quando, a luglio del 2011, ho
fuso il motore sull’autostrada.
Aggiustarla non conveniva più e ricominciare a indebitarmi
sino al collo per acquistare una macchina non rientrava nelle
mie scelte, complice anche il fatto che nel frattempo, ho letto
“Padre Ricco Padre Povero”, lo splendido libro di Robert
Kiyosaki, che mi ha fatto capire che vale la pena indebitarsi
solo per acquistare degli attivi e una macchina è un debito
passivo, non si rivaluta.
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27. Pertanto, ho rottamato la Z3 e ho deciso di viaggiare con i
mezzi pubblici.
Mi sono ripromesso di acquistare l’auto nuova, quella che
voglio io, solamente quando sarò in grado di pagarla per
contanti, o comunque, senza dover più far ricorso al credito,
senza aggiungere altri debiti a quelli che ho attualmente con
Equitalia, che sto pagando a rate.
Per i miei piccoli spostamenti in zona ho riscoperto l’uso
della bicicletta e laddove non mi è possibile recarmi in bici,
uso la macchina di Paola, mia moglie, pagandole una sorta di
noleggio.
Infine, per spostarmi in tutta Italia, quando sono fuori da
Carrara per fare formazione, uso moltissimo il treno e qualche
volta prendo l’aereo.
Posso garantirti che essere senza auto non è così terribile
come molti possono immaginare e che spostarsi in bicicletta
offre moltissimi vantaggi, tra i quali fare attività fisica e
risparmiare.
Senza contare che in questo modo offro il mio piccolo
contributo per inquinare di meno.
Ma torniamo alla domanda giusta che devo pormi: qual è la
mia priorità in questo momento? La Porsche Boxster o
un’altra cosa?
Se ristrutturo il mio modo di pensare, capisco che nella lista
delle mie priorità la macchina nuova acquisisce
un’importanza relativa e quindi fare a meno dell’auto non
risulta una “rinuncia” bensì una scelta.
Nei miei seminari motivazionali faccio sempre l’esempio
della bilancia: allargo le braccia sui miei fianchi e poi faccio il
gesto della bilancia, un braccio sale ed uno scende.
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28. Ti sono piaciute le prime ventisette pagine?
Fammelo sapere.
I tuoi commenti - positivi o negativi – sono importanti.
Scrivimi a info@giancarlofornei.com e dimmi cosa ne pensi.
Nell’ipotesi che ti andasse di suggerire il mio libro come
lettura, o ti piacesse acquistare la versione cartacea, ti ricordo
che costa solo 12 euro e tramite il codice ISBN qui sotto, puoi
ordinarlo in qualsiasi libreria d'Italia (e anche sugli store
online come Amazon, Giardino dei Libri, Ibs, InMondadori
(ex Bol), Libreria Universitaria, Youcanprint, per citarne solo
alcuni):
ISBN | 978-88-91115-61-4
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Lo pagherai solamente 14 euro e 70 centesimi e lo riceverai
comodamente a casa, (costo comprensivo della spedizione
postale) e, come dicevo, con una mia dedica personale
sopra. Nel pacco ci sarà anche un mio regalo: un Buono del
valore di 5 euro da usare per qualsiasi altro mio
infoprodotto.
Sentiti libera/o di inviare questo pdf a tutte le persone che
vuoi…
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29. Visita il blog del libro:
http://comevivereallagrande.blogspot.it/
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