2. presupposti storici (1)
2007-2014 esperienza del progetto
“I reggiani per esempio”: operazione
di emersione, valorizzazione e
coinvolgimento attivo del tessuto
associativo e di volontariato che
rappresenta il tratto distintivo della
comunità reggiana.
Comunità ad alto tasso
di capitale sociale
1
2
3. presupposti storici (2)
In quali modi?
a processo di coinvolgimento ex
ante del terzo settore a tutti i
livelli: governance allargata a
tutto il Terzo Settore
lancio cittadino del progetto:
comunicazione come leva per
la valorizzazione sociale del
'volontariato'
b
4. presupposti storici (3)
Attività
Imprenditorialità sociale:
associazioni coinvolte
nella realizzazione dei
progetti che attuano il
mandato. La comunità
partecipa alla fase di
realizzazione degli obiettivi
di governo intervenendo
con risorse progettuali
nella fase di attuazione del
policy making
Istituzionalizzazione e
valorizzazione sociale del
volontariato singolo. I singoli
cittadini vengono coinvolti
parallelamente nel volontariato.
Attraverso un accordo formale con il
Forum del terzo Settore viene messo
a punto un progetto di scouting,
ingaggio, promozione e
valorizzazione sociale dei cittadini
volontari sia del Comune che delle
associazioni e della cooperazione
che si riconosce nel Forum (progetto
“Anche tu per esempio”)
c
d
5. presupposti storici (3)
Risultati
I reggiani, per esempio
- censimento di oltre 300
good practices da oltre
250 soggetti diversi
Anche tu, per esempio
- oltre 170 progetti di volontariato
attivati
- 903 cittadini interessati
e
f
g Bando de “I reggiani, per esempio”
- 3 bandi pubblici per finanziare
progetti “dal basso”
- 1.450.000 Euro di finanziamento
erogato
- oltre 270 progetti co-finanziati
6. Da dove siamo partiti
Costruire NUOVE CONNESSIONI
tra comune e cittadinanza nei
territori e tra i territori
Definire nuovi metodi del policy
making (come e con chi decidere del
bene comune) per migliorare i
risultati dell'azione pubblica
Ridefinire il rapporto CENTRO –
PERIFERIA dopo la chiusura delle
circoscrizioni
A
B
Progettare e agire le POLITICHE
PUBBLICHE in modo più efficace e a
maggiore impatto sociale
generare/rigenerare il CAPITALE SOCIALE
attraverso l'INNOVAZIONE SOCIALE
7. caratteristiche fondative del progetto (1)
DAL MODELLO DI GOVERNMENT
AL MODELLO DI GOVERNANCE1
cambio del ruolo del
Comune: da gestore di
processi amministrativi ad
attivatore di relazioni e
risorse per la costruzione
di politiche pubbliche
condivise
a cambio dei ruolo dei soggetti
interlocutori: da soggetti
passivi/utilizzatori finali di decisioni
pubbliche a soggetti attivi e
responsabili in tutte le fasi del ciclo
di vita di una politica pubblica e in
grado di esprimere responsabilità
concrete a partire dall’espressione
di intelligenze progettuali
b
Amministrazione diffusa/governo 'orizzontale'
8. caratteristiche fondative del progetto (6)
Il nuovo paradigma di coinvolgimento dei cittadini e delle
associazioni supera sia il tradizionale modello di democrazia
rappresentativa sia le più recenti esperienze di democrazia
deliberativa. La partecipazione diventa protagonismo civico
perchè:
1. avviene lungo tutto il ciclo di vita del progetto (definizione
dei bisogni/priorità, progettazione delle soluzioni, azione e
gestione, monitoraggio, valutazione e rendicontazione);
2. comporta responsabilità condivise, ovvero messa in
disponibilità di risorse comuni (firma dell'Accordo di
Cittadinanza)
2 DALLA PARTECIPAZIONE AL
PROTAGONISMO
9. caratteristiche fondative del progetto (2)
UNA NUOVA UNITÀ DI MISURA.
IL TERRITORIO (QUARTIERE)
INTESO COME BENE COMUNE
3
Il quartiere è lo spazio fisico in cui si possono
progettare e poi manifestare le intenzioni, i vissuti e
le competenze dei soggetti in campo
(amministrazione e comunità). Non è un luogo
giuridico-formale ma il risultato del manifestarsi di
una comunità che si prende cura del proprio
contesto di vita (materiale e immateriale) come
bene comune
a
10. caratteristiche fondative del progetto (3)
UNA NUOVA UNITÀ DI MISURA.
IL TERRITORIO (QUARTIERE)
INTESO COME:
4
luogo identitario in cui le
persone si conoscono e
riconoscono. In questo
senso agiscono per senso
di appartenenza, non per
criteri di rappresentanza
b luogo fenomenologico della
quotidianità dell’azione pubblica
ovvero lo spazio dove si concretizza
l’effetto (l’efficacia?) delle politiche
pubbliche. Così inteso il territorio
nella sua dimensione micro
(quartiere) e macro (città) rende
concretamente esigibile la
progettazione condivisa e diventa
“città pubblica” e dunque “città
delle persone”
c
12. caratteristiche fondative del progetto (5)
La dimensione di intervento è tipica della pianificazione
strategica e dell'integrazione fra le policies. L’azione sui
territori/quartieri si svolge su tutto lo spettro dell’azione
pubblica/interesse della comunità. Si estende dalla cura della
città, in termini di manutenzione dello spazio fisico e di qualità
dei luoghi, alla cura della comunità/persone in termini di
capacità di interconnessione delle risorse sociali e culturali già
esistenti, di attivazione di nuove capacità progettuali, di
valorizzazione/estensione di iniziative già in essere che
interpretino nuove istanze/bisogni per arricchire l’offerta di
servizi/prestazioni/opportunità per le diverse fasce di
età/esigenze/stili di vita.
5 LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
13. caratteristiche fondative del progetto (4)
Policy maker cui spetta il compito di potenziare il
protagonismo attivo e responsabile della comunità
(circoscritta alla dimensione specifica del quartiere/i
in cui opera) in modo da configurarne un ruolo di
attore primario a fianco dell’Amministrazione.
L’architetto di quartiere opera secondo il concetto
“pensiamo e facciamo insieme” il progetto del nostro
territorio (quartiere) per la nostra comunità.
6 UNA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE:
L’ARCHITETTO DI QUARTIERE
14. l'azione della policy (1)
definizione e
individuazione degli
attori del processo
quartiere per
quartiere: cittadini
singoli e associati
Il processo collaborativo dalla fase di
ascolto a quella di rendicontazione è
stato definito in un apposito
“Regolamento”. E’ costituito da fasi
contraddistinte da specifici metodi e
strumenti, in modo da allineare gli
organi di rappresentanza formale
(approvazione in Consiglio Comunale)
e dare legittimità formale all'azione
pubblica.
1
2
15. l'azione della policy (2)
definizione della
strategia e degli
strumenti di
comunicazione in un
piano di comunicazione
integrato
3
definizione
dell'accountability del
progetto. E' il risultato della
convergenza di più azioni
appartenenti a diverse
dimensioni
4
3
Pianificazione degli
strumenti di
coordinamento interni
5
16. il processo collaborativo
1 LA FASE DI ASCOLTO
LETTURA DEL CONTESTO TERRITORIALE
ba
In ogni occasione di contatto diretto con i cittadini vengono
raccolti i dati e i contatti dei partecipanti, il loro ruolo
all'interno del quartiere e delle associazioni, al fine di
implementare il Database degli Stakeholder
LETTURA DEL CONTESTO SOCIALEb
1° LABORATORIO aperto a tutto il quartierec
Elaborazione della VISION e delle LINEE STRATEGICHE di
intervento
17. il processo collaborativo
1 LA FASE DI ASCOLTO
LETTURA DEL CONTESTO TERRITORIALE
CURA DELLA CITTA'
SOPRALLUOGHI CONOSCITIVI
TAVOLI CON I SERVIZI INTERNI
b
ANALISI DEI DOCUMENTI
INTERNI DI PROGRAMMAZIONE
DUP, PEG,
LINEE PROGRAMMATICHE
DI MANDATO
CURA DELLA COMUNITA'
Opere - progetti realizzati, previsti o programmati
Attività che si svolge all'interno del comune
a
ANALISI DEI DATI RELATIVI AL
CONTESTO
dati socio demografici,
servizi e commercio
evoluzione storica e sociale
Attività che si svolge sul territorio
18. il processo collaborativo
1 LA FASE DI ASCOLTO
LETTURA DEL CONTESTO SOCIALE
INCONTRI CONOSCITIVI CON LE REALTA' INDIVIDUATE
b
Associazioni, Comitati di cittadini
Centri sociali, Scuole,
Strutture di servizi alla persona
Parrocchie, altri centri di socialità
MAPPATURA DELLE REALTA'
STRUTTURATE PRESENTI SUL
TERRITORIO
Conoscenza delle attività e delle finalità, dei rapporti con il quartiere con
altre realtà associative, delle iniziative in corso o che si vorrebbe realizzare
Ascolto delle segnalazioni, dei bisogni, delle prime proposte progettuali
interviste singole
passeggiate di quartiere
Focus group per tematiche di interesse
19. il processo collaborativo
1
1° LABORATORIO aperto a tutto il quartierec
Tutti i cittadini e le realtà presenti o attive sul territorio sono
invitate a partecipare (locandine, sito internet, volantini
porta a porta, comunicazione tramite le associazioni)
Metodologia OST (Open Space Technology)
RACCOLTA DELLE PROPOSTE PROGETTUALI
Racconto del CONTESTO di intervento
Discussione all'interno di GRUPPI DI LAVORO
Presentazione della VISION e delle LINEE STRATEGICHE di
intervento
1 LA FASE DI ASCOLTO
Elaborazione della VISION e delle LINEE STRATEGICHE di
intervento
20. il processo collaborativo
Istruttoria di fattibilità tecnico-economica delle proposte
i bisogni, e le proposte progettuali presentate vengono
valutate dagli Architetti di quartiere insieme ai tutti i
servizi comunali coinvolti
Attraverso processi di condivisione interna
articolati in:
2 LA FASE DI CO-PROGRAMMAZIONE
con le policies interessate
a
TAVOLOTAVOLO
cura dellacura della
CITTCITTÀÀ
TAVOLOTAVOLO
cura dellacura della
COMUNITCOMUNITÀÀ
21. TAVOLO cura dellaTAVOLO cura della
CITTCITTÀÀ
Inserimento delle proposte
nella programmazione
dei Lavori Pubblici
proposte relative alla qualità
degli spazi fisici e dei luoghi
SOPRALLUOGHI
CONFRONTO DI
IPOTESI PROGETTUALI
STUDI DI FATTIBILITA'
VALUTAZIONE DI FATTIBILITA'
TECNICA – AMMINISTRATIVA – ECONOMICA
DELLE PROPOSTE
TAVOLO cura dellaTAVOLO cura della
COMUNITCOMUNITÀÀ
Definizione puntuale del
progetto di cura della comunità
e delle modalità di co-gestione
Proposte relative alla socialità
e alla coesione sociale
Servizi sociali
Scuole e nidi di infanzia
Housing sociale
Intercultura
Fondazione per lo sport
Biblioteche
Servizio Mobilità
Manutenzione
Ambiente
Urbanistica
Gestione del patrimonio
immobiliare
22. il processo collaborativo
2 LA FASE DI CO-PROGRAMMAZIONE
Bozza di Accordo di cittadinanza
include:
le proposte presentate che sono risultate tecnicamente
realizzabili ed economicamente sostenibili
i Programmi di intervento previsti dall'Amministrazione
comunali, che riguardano il territorio oggetto del
Laboratorio
b
Confronto con i referenti delle proposte progettuali
La bozza di accordo viene condivisa e rivisionata sul territorio
insieme ai referenti delle proposte progettuali per modifiche
e aggiustamenti
c
Definizione della Proposta di Accordoc
23. il processo collaborativo
3 CONDIVISIONE DELLA PROPOSTA DI ACCORDO
La proposta di Accordo viene presentata e condivisa
con la cittadinanza attraverso procedure partecipative
e deliberative e momenti di confronto
assemblee plenarie di lettura, discussione e modifica
del testo dell'Accordo e delle schede relative ai singoli progetti
Ingaggio dei cittadini e impegno dell'Amministrazione comunale
rispetto a:
gli impegni e le corresponsabilità
i tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto
le risorse da impiegare e i risultati attesi
24. il processo collaborativo
4 APPROVAZIONE DELL'ACCORDO
da parte della Giunta Comunale
L'Accordo diventa efficace e viene inserito nella
programmazione dei Servizi dell'Ente per le rispettive
competenze
5 ILLUSTRAZIONE DELL'ACCORDO IN COMMISSIONE
CONSILIARE
Presentazione ai Consiglieri comunali dei contenuti
dell'Accordo
25. il processo collaborativo
6 FIRMA DELL'ACCORDO
I cittadini protagonisti e l'Amministrazione comunale (nella persona del
Sindaco o Assessore delegato) firmano l'Accordo, ufficializzando l'impegno
reciproco rispetto alle azioni progettuali e agli impegni in esso previsti.
La firma dell'Accordo avviene nel corso di un momento pubblico a cui viene
invitato tutto il quartiere; è un momento di festa e condivisione del percorso
svolto, dei progetti sviluppati, degli attori coinvolti e degli obiettivi che
l'amministrazione e i cittadini si impegnano a raggiungere insieme
1)
lettura dei progetti e dei
contenuti dell'Accordo
26. il processo collaborativo
6 FIRMA DELL'ACCORDO
2)
I responsabili delle
proposte progettuali
sono chiamati
a firmare l'Accordo
3)
momento finale
dell'evento
27. il processo collaborativo
7 ATTUAZIONE, GESTIONE E MONITORAGGIO
I contenuti dell'Accordo vengono recepiti e inseriti nella
programmazione economica e gestionale dell'Ente
I soggetti attuatori delle proposte realizzano gli
interventi/servizi; il monitoraggio delle attività è costante,
in modo da garantire la rispondenza di quanto attuato
rispetto ai contenuti dell'Accordo
8 VALUTAZIONE E RENDICONTAZIONE
dei risultati ottenuti e degli impatti prodotti
La valutazione viene effettuata secondo il sistema di
indicatori di risultato definiti nell'Accordo
e coerenti con gli indicatori del DUP e del PEG dell'Ente
I dati e le relative qualità vengono resi pubblici
28. il processo collaborativo - SINTESI
CO-PROGRAMMAZIONE CON LE POLICIES
INTERESSATE: ISTRUTTORIA DI FATTIBILITÀ
TECNICA ED ECONOMICA DELLE PROPOSTE
PROGETTUALI
2° LABORATORIO aperto a tutto il quartiere, in
particolare ai responsabili delle proposte
progettuali
ELABORAZIONE DELLA BOZZA DI ACCORDO
ASCOLTO|LETTURA CONTESTO
PRESA D’ATTO
IN GIUNTA
INTERVISTE
PRELIMINARI
STAKEHOLDERS
(singole, focus
group)
SOPRALLUOGHI
CONOSCITIVI
TAVOLO DI
QUADRANTE CURA
CITTA’
TAVOLO DI
QUADRANTE CURA
COMUNITA’
COMPOSIZIONE QUADRO
1° LABORATORIO
aperto a tutto il
quartiere,
metodologia OST
ISTRUTTORIA INTERNA|ESTERNA CONDIVISIONE BOZZA ACCORDO
CONTATTO STAKEHOLDERS “COMUNALI”
DEFINIZIONE QUADRO
AGGIUSTAMENTI E MODIFICHE SUL TERRITORIO
CON I REFERENTI DELLE PROPOSTE
PROGETTUALI
RACCOLTA
PROPOSTE
PROGETTUALI
RACCOLTA
ISTANZE DI
CURA DELLA
CITTA’
AZIONI MIRATE SU
TARGET SPECIFICI
(scuole, giovani,
ecc.)
CONDIVISIONE QUADRO
BILANCIO
TAVOLO DI
CONDIVISIONE
DELLA BOZZA DI
ACCORDO CON LA
CITTADINANZA
29. il processo collaborativo - SINTESI
FIRMA DELL’ACCORDO DI
CITTADINANZA
APPROVAZIONE
IN GIUNTA
FIRMA ACCORDO ATTUAZIONE ACCORDO E MONITORAGGIO
SUPPORTO E COORDINAMENTO PER L'ATTUAZIONE DEI
PROGETTI CONTENUTI NELL'ACCORDO
VALUTAZIONE E RENDICONTAZIONE RISULTATI
ANALISI FINALE DEI RISULTATI
REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI CURA DELLA CITTÀ
VALUTAZIONE IN PROGRESS DEGLI INDICATORI
PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI
30. STRUMENTI DI LAVORO
utili alla gestione dei dati e delle fasi del processo
DATABASE DEGLI STAKEHOLDER GESTIONALE DEI PROGETTI
32. DATABASE DEGLI STAKEHOLDER
Consente di effettuare delle ricerche
in base a differenti criteri di ricerca:
- ambito territoriale
- ambito di interesse
- partecipazione ai laboratori
- partecipazione ad altre attività
- tipologia di stakeholder:
- cittadino singolo
- gruppo di cittadini
- comitato
- associazione di volontariato
- centro sociale
- circolo
- associazione sportiva
- parrocchia
- scuola
- struttura per anziani
- ente pubblico
33. DATABASE DEGLI STAKEHOLDER
POTENZIALITA'
Inviare in modo semplice e veloce comunicazioni durante le fasi
di svolgimento del Laboratorio e di attuazione dell'Accordo
Mantenere i contatti con i soggetti interessati anche ad altre
proposte di partecipazione
Individuare nuovi soggetti all'interno degli ambiti territoriali
Statistiche sulla partecipazione nelle diverse fasi del Laboratorio
e nei diversi anni
Attività di monitoraggio e rendicontazione
35. GESTIONALE DEI PROGETTI
Per ogni Laboratorio vengono inserite:
- tutte le FASI che lo compongono
(e che rispecchiano le fasi di realizzazione del Laboratorio)
- tutti i PROGETTI che fanno parte dell'Accordo
- per ogni Progetto:
tutte le ATTIVITA' da intraprendere per portare a termine il Progetto
36. GESTIONALE DEI PROGETTI
POTENZIALITA'
- Condivisione della gestione delle diverse fasi del Progetto
- Controllo dei tempi e delle scadenze delle attività
- Rispetto dei termini stabiliti nell'Accordo
- Visualizzare tutte le attività portate avanti nell'ambito dei diversi processi
(in corso, concluse, sospese, da iniziare)