La rete virale - Viral Marketing, Buzz e Word of mouth. Prospettive del social Advertisement
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2. Nel 2001, Barabási scoprì che le reti sociali ed in particolar modo internet, si basano secondo una legge di potenza ad invarianza di scala e non da una casuale come fino a questa scoperta si credeva. Qualsiasi tipo di rete è composta da un numero limitato di hub (nodi) collegati tra loro da un certo numero di link (collegamenti). Una tipica rete casuale si presenta con un numero di hub composti per la maggior parte da uno stesso numero di link, rendendo la rete omogenea che segue una curva a campana . Una rete a invarianza di scala secondo una legge di potenza prevede, invece, che la maggioranza dei nodi sia composta da pochi link, tenuti insieme da un numero esiguo di hub altamente connessi tra di loro. L'importanza delle reti
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5. Un aspetto fondamentale del Web 2.0 è composto dagli User generated content (contenuto generato dall’utente o UGC). L'Internet advertising bureau (IAB) inglese definisce il fenomeno degli UGC come User Generated Content “ online content created by website users rather than media owners or publishers, either through reviews, blogging, podcasting or posting comments, pictures or video clips. Sites that encourage user generated content include MySpace, YouTube, Wikipedia and Flickr ”
6. La differenza principale tra il marketing tradizionale e quello connesso riguarda principalmente la loro applicazione. Il Mktg tradizionale si basa su una logica di transazione, utilizzando una modalità unidirezionale. Spot televisivo, spot radiofonico o pubblicità per mezzo stampa. Il Mktg connesso si basa sulla relazione, attraverso una comunicazione bidirezionale. Con il connected marketing, pertanto, i brand e le aziende possono instaurare rapporti con gli users e con i consumers. Ciò induce le organizzazioni ad Ascoltare! Il concetto Connected Marketing è usato da Justin Kirby e da Paul Marsden, autori dell'omonimo testo, come termine ombrello per rappresentare le forme non convenzionali di viral marketing, buzz e word of mouth. Connected Marketing
7. Secondo Justin Kirby il word of mouth è “the promotion of a company or its products and services through an initiative conceived and designed to get people talking positevely about that company, product or service” Il potere del passaparola è nei numeri! Ad esempio: il 67% dei consumatori ritiene che il word of mouth sia il primo fattore di influenza nelle scelte. Fonte: Mckinsey/Thompson Lightstone il 93% dei consumatori identifica nel passaparola la migliore risorsa per acquisire idee e informazioni su prodotti o servizi costosi come la casa, l'automobile o il computer. Fonte: NOP World. Word of Mouth
8. Per Emanuel Rosen, il buzz è la rappresentazione di una rete in cui i nodi sono individui ed i collegamenti sono rappresentati dalle comunicazioni. Quando si è in presenza di una comunicazione che genera buzz, un numero elevato di utenti comunica e condivide una specifica informazione. Seguendo l'analisi di Gianluca Arnesano, autore del testo Viral Marketing, l'origine sociologica del buzz marketing risale alla teoria sulla comunicazione del Two step flow di Lazarsfeld del 1955. Questa teoria è una delle prime a tenere in considerazione gli utenti come canale per l'amplificazione del messaggio. Buzz Nel buzz online gli O.L. sono rappresentati non solo da persone ma anche da siti internet. Il plus valore del buzz online rispetto al passaparola è l'asincronicità del messaggio che rimane per sempre rintracciabile per qualsiasi utente
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10. Il ruolo del seeder (inseminatore) è fondamentale nel connected marketing, specie nel viral marketing. Il seeder è colui che identifica quali sono i migliori hub (opinion leaders o siti) e quali sono i canali più veloci e con maggiore potenziale. Il ruolo del seeding
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13. Terre des Hommes e la campagna Superegali Terre des hommes è una delle agenzie non governative più grandi al mondo che ha come scopo principale l’aiuto all’infanzia. La campagna di Terre des hommes per la raccolta fondi del Natale 2007 è stata chiamata Superegali ed ha avuto come obiettivo quello di riuscire a poter mandare a scuola più di 10.000 bambini di 22 Paesi del sud del mondo. E' stato deciso di provare un modo alternativo alla classica campagna di fundraising. Alla tipica donazione di denaro o all'acquisto di un regalo, nella campagna Superegali gli stessi donatori possono fare un regalo ai bambini di Perù, Costa D'Avorio e Zimbabwe. La mascotte di questa campagna è Superhero Tdh, un Paper Toy in 3D scaricabile gratuitamente online dal sito di superegali.org, un giocattolo costruito dagli utenti semplicemente stampandolo su un foglio A4.
14. La campagna virale Superehero TDH L'idea : creare un video virale che riprendesse sia l'intento di TdH di aiutare i bambini bisognosi che costruire personalità alla campagna Superegali avendo un buon appeal virale. Superhero TDH protagonista di uno viral spoof (Dove Onslaught). url video url Seeding : target di potenziali donatori 20-55. Forum ad hoc, blogosfera, social networks, video sharing sites, seguendo logiche qualitative e non solo quantitative. Tracking : 10000 views in 50 giorni
15. Risultati campagna Superegali La campagna virale Superhero TDH ha senz'altro portato visibilità a TdH ed in particolar modo alla campagna superegali.org. 10000 views in circa due mesi sono un numero esiguo per una campagna virale; il posizionamento strategico della campagna ha però generato: donazioni per oltre 25 mila euro solo nell'online. Oltre 1000 downloading del paper Toy in due mesi.