1. ““Infezione contratta durante il ricovero in ospedale,Infezione contratta durante il ricovero in ospedale,
che non era manifesta clinicamente né in incubazioneche non era manifesta clinicamente né in incubazione
al momento dell’ammissione, ma che compareal momento dell’ammissione, ma che compare
durante o dopo il ricovero e da questo è determinata”durante o dopo il ricovero e da questo è determinata”
Le infezioni acquisite in ospedale comprendonoLe infezioni acquisite in ospedale comprendono
anche le infezioni che il personale ospedalieroanche le infezioni che il personale ospedaliero
può contrarre nell’assistenza ai malati.può contrarre nell’assistenza ai malati.
Circolare Ministero Sanità n. 52/1985Circolare Ministero Sanità n. 52/1985
2. InfezioniInfezioni
ospedaliereospedaliere
InfezioniInfezioni
comunitariecomunitarie
Diagnosi differenzialeDiagnosi differenziale
periodo diperiodo di
incubazioneincubazione
In alcuni casi in seguito aIn alcuni casi in seguito a
dimissionedimissione
Non manifeste clinicamente, né inNon manifeste clinicamente, né in
incubazione all’ammissioneincubazione all’ammissione
Insorgenti in corso di ricoveroInsorgenti in corso di ricovero
Infezioni già presenti o inInfezioni già presenti o in
incubazione al momento delincubazione al momento del
ricovero.ricovero.
Infezioni acquisite in comunitàInfezioni acquisite in comunità
4. AGENTI PATOGENI TRADIZIONALIAGENTI PATOGENI TRADIZIONALI::
ES. virus influenzale, virus dell’epatite, SalmonelleES. virus influenzale, virus dell’epatite, Salmonelle
che,oltre i pazienti, possono colpire anche il personale diche,oltre i pazienti, possono colpire anche il personale di
assistenza.assistenza.
AGENTI OPPORTUNISTIAGENTI OPPORTUNISTI:: microrganismi chemicrorganismi che
aggrediscono l’ospite solo quando si determinano condizioniaggrediscono l’ospite solo quando si determinano condizioni
tali da consentire il loro impianto in distretti normalmentetali da consentire il loro impianto in distretti normalmente
sterili e/o quando si verifica una diminuzione a vario livellosterili e/o quando si verifica una diminuzione a vario livello
delle difese dell’ospite.delle difese dell’ospite.
AGENTEAGENTE
CAUSALECAUSALE
5. AGENTEAGENTE
CAUSALECAUSALE
Nel 75%Nel 75% Escherichia coli, StaphilococcusEscherichia coli, Staphilococcus
aureus, Enterococco spp, Pseudomonasaureus, Enterococco spp, Pseudomonas
aeruginosa, Stafilococco coagulasi negativoaeruginosa, Stafilococco coagulasi negativo
Escherichia coliEscherichia coli : infezioni vie urinarie: infezioni vie urinarie
Pseudomonas aeruginosaPseudomonas aeruginosa : infezioni basse vie respiratorie: infezioni basse vie respiratorie
Staphilococcus aureusStaphilococcus aureus : ferite del sito chirurgico, batteriemie: ferite del sito chirurgico, batteriemie
Enterococco sppEnterococco spp: infezioni vie urinarie: infezioni vie urinarie
6. MODALITA’ DIMODALITA’ DI
TRASMISSIONETRASMISSIONE
Le infezioniLe infezioni
ospedaliere, inospedaliere, in
base alla modalitàbase alla modalità
di trasmissione sidi trasmissione si
distinguono in:distinguono in:
ENDOGENEENDOGENE
ESOGENEESOGENE
7. MODALITA’ DIMODALITA’ DI
TRASMISSIONETRASMISSIONE
ENDOGENEENDOGENE
quando l’infezione è sostenuta da un agente giàquando l’infezione è sostenuta da un agente già
da tempo presente nell’organismo del soggetto inda tempo presente nell’organismo del soggetto in
causa, in veste di ospite abituale non patogeno,causa, in veste di ospite abituale non patogeno,
ma che ha acquistato patogenicità e virulenza inma che ha acquistato patogenicità e virulenza in
seguito a una grave compromissione delle difeseseguito a una grave compromissione delle difese
dell’organismo.dell’organismo.
8. ESOGENEESOGENE
sono le infezioni in cui il germe arriva al pz trasmesso da un altro
pz (infezione crociata) o dall’ambiente ospedaliero,secondo due
principali modalità:
Contatto direttoContatto diretto , in cui, in cui
il pz viene a direttoil pz viene a diretto
contatto con la fonte dicontatto con la fonte di
infezione (es. gocciolineinfezione (es. goccioline
di saliva);di saliva);
Contatto indirettoContatto indiretto , in cui il m.o., in cui il m.o.
è trasportato dalla fonte diè trasportato dalla fonte di
infezione all’ospite recettivo da uninfezione all’ospite recettivo da un
veicolo animato o inanimato (es.veicolo animato o inanimato (es.
endoscopi, strumenti chirurgici)endoscopi, strumenti chirurgici)
MODALITA’ DIMODALITA’ DI
TRASMISSIONETRASMISSIONE
9. FATTORI DIFATTORI DI
RISCHIORISCHIO
INTRINSECIINTRINSECI
NON MODIFICABILINON MODIFICABILI
ESTRINSECIESTRINSECI
MODIFICABILIMODIFICABILI
Età, sesso, statoEtà, sesso, stato
nutrizionale, malattienutrizionale, malattie
croniche, deficitcroniche, deficit
immunitariimmunitari
Procedure diagnostiche eProcedure diagnostiche e
terapeutiche invasive, durataterapeutiche invasive, durata
dell’int. chir., durata delladell’int. chir., durata della
degenza, mancata adozionedegenza, mancata adozione
di misure generali didi misure generali di
prevenzioneprevenzione
10. FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO
INTRINSECIINTRINSECI
0
5
10
15
20
25
30
0 5 10 15 20 25 60 65 70 75
Le fasce al di sotto dei 10 anni ed oltre i 65 anni sono quelle
maggiormente colpite
L’over 65 presenta, un rischioL’over 65 presenta, un rischio
d'infezione particolarmente elevato ind'infezione particolarmente elevato in
ragione della frequente coesistenza diragione della frequente coesistenza di
affezioni degenerative (es.apparatoaffezioni degenerative (es.apparato
respiratorio), riduzione delle difeserespiratorio), riduzione delle difese
immunitarie.immunitarie.
Il neonato pretermine presenta un rischioIl neonato pretermine presenta un rischio
d'infezione particolarmente elevato ind'infezione particolarmente elevato in
ragione dell'ragione dell'immaturitàimmaturità del suo sistemadel suo sistema
immunitario Sono, nello stesso tempoimmunitario Sono, nello stesso tempo
veicolo di infezione per altri pazientiveicolo di infezione per altri pazienti
11. ““Sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico in Cardiochirurgia INCIDENZA ESorveglianza delle infezioni del sito chirurgico in Cardiochirurgia INCIDENZA E
FATTORI DI RISCHIO” 4 maggio 2004.FATTORI DI RISCHIO” 4 maggio 2004.
DONNE 33,3%DONNE 33,3%
UOMINI 66,7%UOMINI 66,7%
FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO
INTRINSECIINTRINSECI
12. FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO
INTRINSECIINTRINSECI
OBESITÀOBESITÀ
DENUTRIZIONEDENUTRIZIONE
•Aumentano il rischio infettivo di 2-3 volteAumentano il rischio infettivo di 2-3 volte
•Determinano un ritardo nella guarigione delle ferite,conDeterminano un ritardo nella guarigione delle ferite,con
conseguente aumento dell’ospedalizzazione econseguente aumento dell’ospedalizzazione e
incremento delle complicanze chirurgiche.incremento delle complicanze chirurgiche.
14. D ia b e t e
E t ilis m o
D e n u t r iz io n e
N e o p la s ie
- s o lid e
- e m a t o lo g ic h e
T r a p ia n t i
- o r g a n o
- m id o llo
A ID S
P a z ie n t e im m u n o c o m p r o m e s s o
Diminuzione di Neutrofili
linfociti T (CD4+)
linfociti B
macrofagi alveolari
fagociti
piastrine
FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO
INTRINSECIINTRINSECI
15. durata della degenza totale e preoperatoria,durata della degenza totale e preoperatoria,
l'intervento chirurgico e la sua durata,l'intervento chirurgico e la sua durata,
manovre invasivemanovre invasive
presenza e la durata della permanenza delpresenza e la durata della permanenza del
catetere urinario,catetere urinario,
affollamento dei reparti di degenza,affollamento dei reparti di degenza,
mancanza di rispetto delle norme di igienemancanza di rispetto delle norme di igiene
FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO
ESTRINSECIESTRINSECI
17. Istituto Superiore di Sanità 2004: Progetto nazionale per la SorveglianzaIstituto Superiore di Sanità 2004: Progetto nazionale per la Sorveglianza
delle infezioni batteriche in ospedaledelle infezioni batteriche in ospedale
45% infezioni45% infezioni
sistemichesistemiche
21% polmoniti21% polmoniti
10.5% inf. vie urinarie10.5% inf. vie urinarie
9.8% inf. cute9.8% inf. cute
e tessuti mollie tessuti molli
7,7% inf. App.7,7% inf. App.
gastroentericogastroenterico
6,3% altro6,3% altro
SITI ANATOMICI INTERESSATISITI ANATOMICI INTERESSATI
18. 36
34
25
30
19
32
10
12 12
5
6
7
6 6 6
0
5
10
15
20
25
30
35
40
sud nord centro
Staphilococcus aureusStaphilococcus aureus
Pseudomonas aeruginosaPseudomonas aeruginosa
StaphilococcusStaphilococcus
epidermidisepidermidis
EnterococcusEnterococcus
Klebsiella pneumoniaeKlebsiella pneumoniae
Istituto Superiore di Sanità 2004: Progetto nazionale per la SorveglianzaIstituto Superiore di Sanità 2004: Progetto nazionale per la Sorveglianza
delle infezioni batteriche in ospedaledelle infezioni batteriche in ospedale
DISTRIBUZIONE MICRORGANISMIDISTRIBUZIONE MICRORGANISMI
20. Leape L.L., Brennan T.A., Laird N. et al: The nature of adverse events inLeape L.L., Brennan T.A., Laird N. et al: The nature of adverse events in
hospitalized patients. Results of the Harvard medical practive study II 1991hospitalized patients. Results of the Harvard medical practive study II 1991
Secondo posto traSecondo posto tra
tutti gli eventitutti gli eventi
avversi nel pazienteavversi nel paziente
ospedalizzatoospedalizzato
INFEZIONI DELINFEZIONI DEL
SITO CHIRURGICOSITO CHIRURGICO
21. MortalitàMortalità (7000 casi di morte da IO in un anno)(7000 casi di morte da IO in un anno)
MorbositàMorbosità (450.000-700.000 casi di IO in un anno)(450.000-700.000 casi di IO in un anno)
Aumento della degenza media ospedalieraAumento della degenza media ospedaliera
1-4 g per le infezioni delle vie urinarie1-4 g per le infezioni delle vie urinarie
7-8 g per le infezioni della ferita chirurgica7-8 g per le infezioni della ferita chirurgica
7-30 g per le polmoniti7-30 g per le polmoniti
7-21 g per le sepsi7-21 g per le sepsi
Il peso sul bilancio della Sanità Pubblica è statoIl peso sul bilancio della Sanità Pubblica è stato
stimato pari a circa 1.000.000 di eurostimato pari a circa 1.000.000 di euro
22. Infezioni delle vieInfezioni delle vie
urinarieurinarie
Infezioni di feriteInfezioni di ferite
chirurgichechirurgiche
Infezioni delle basseInfezioni delle basse
vie respiratorievie respiratorie
BatteriemieBatteriemie
200-1000 euro200-1000 euro
2000-4000 euro2000-4000 euro
1500-8000 euro1500-8000 euro
2500-28000 euro2500-28000 euro
23. Popolazione
mondiale
Ricoveri
(5%)
I.O
( 5%)
Mortalità
(10%)
Costi
(1000 $/I.O)
6 Miliardi
300
milioni
15
milioni
1,5
milioni
1,5
MILIARDI
$
Wenzel R.P (2003) Prevention and control of nosocomial infections.4 ed. LippincotWenzel R.P (2003) Prevention and control of nosocomial infections.4 ed. Lippincot
Williams & wilkinsWilliams & wilkins
STIMA NEL MONDOSTIMA NEL MONDO
24. STIMA IN ITALIASTIMA IN ITALIA
Nel 1983, fu effettuato lo Studio ItalianoNel 1983, fu effettuato lo Studio Italiano
Prevalenza Infezioni Ospedaliere (SIPIO) chePrevalenza Infezioni Ospedaliere (SIPIO) che
coinvolse 142 ospedali (36000 letti) ed evidenziò:coinvolse 142 ospedali (36000 letti) ed evidenziò:
-- una prevalenza di I.O. deluna prevalenza di I.O. del 6,8%.6,8%.
- il- il 12,3%12,3% dei pazienti entra in ospedale giàdei pazienti entra in ospedale già
infetto.infetto.
25. Nel 2000 uno studio di prevalenza condottoNel 2000 uno studio di prevalenza condotto
in Italia fornì i seguenti dati:in Italia fornì i seguenti dati:
ISTISAN 01/4ISTISAN 01/4
26. ISTISAN 01/4ISTISAN 01/4
In Italia dal 5 all’8% dei pazienti ricoveratiIn Italia dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati
contrae un’infezione ospedaliera; ogni anno sicontrae un’infezione ospedaliera; ogni anno si
verificano quindi dalle 450.000 alle 700.000verificano quindi dalle 450.000 alle 700.000
infezioni in pazienti ricoverati in ospedaleinfezioni in pazienti ricoverati in ospedale
(soprattutto infezioni urinarie, seguite da(soprattutto infezioni urinarie, seguite da
infezioni della ferita chirurgica, polmoniti einfezioni della ferita chirurgica, polmoniti e
sepsi).sepsi).
27. ““Poiché le infezioni ospedaliere potenzialmentePoiché le infezioni ospedaliere potenzialmente
prevenibili rappresentano il 30% circa di quelleprevenibili rappresentano il 30% circa di quelle
insorte, si può stimare che ogni anno siinsorte, si può stimare che ogni anno si
verifichino dalle 135.000 alle 210.000 infezioniverifichino dalle 135.000 alle 210.000 infezioni
prevenibili, e che queste siano direttamenteprevenibili, e che queste siano direttamente
attribuibili ad errori nelle pratiche assistenziali”attribuibili ad errori nelle pratiche assistenziali”
ISTISAN 01/4ISTISAN 01/4
28. La sorveglianza epidemiologicaLa sorveglianza epidemiologica
Le linee guida e le procedureLe linee guida e le procedure
Comitato Infezioni OspedaliereComitato Infezioni Ospedaliere
La formazione del personale sanitarioLa formazione del personale sanitario
Gli strumenti per la riduzione dei rischi diGli strumenti per la riduzione dei rischi di
infezioni associate all’assistenza in Sanitàinfezioni associate all’assistenza in Sanità
29. ““l’azione di gran lunga più efficace nel controllo delle infezionil’azione di gran lunga più efficace nel controllo delle infezioni
ospedaliere è la sorveglianza mirata, intesa come la raccoltaospedaliere è la sorveglianza mirata, intesa come la raccolta
continua di informazioni, analisi dei dati, applicazione dicontinua di informazioni, analisi dei dati, applicazione di
misure di controllo e valutazione dell’efficacia delle stesse”misure di controllo e valutazione dell’efficacia delle stesse”
C. M. n. 52/1985C. M. n. 52/1985
““E’ necessario avviare negli ospedali sistemi di sorveglianzaE’ necessario avviare negli ospedali sistemi di sorveglianza
delle infezioni ospedaliere, allo scopo di monitoraredelle infezioni ospedaliere, allo scopo di monitorare
l’andamento di tale fenomeno, identificare le aree prioritariel’andamento di tale fenomeno, identificare le aree prioritarie
di intervento, valutare le misure di controllo adottate.”di intervento, valutare le misure di controllo adottate.”
C. M. n. 8/1988C. M. n. 8/1988
SorveglianzaSorveglianza
epidemiologicaepidemiologica
30. 1.1. Garantire informazioni correnti ed accurate sullaGarantire informazioni correnti ed accurate sulla
distribuzione delle infezioni nella popolazione di pazientidistribuzione delle infezioni nella popolazione di pazienti
studiata e sui fattori che contribuiscono significativamentestudiata e sui fattori che contribuiscono significativamente
all’insorgenza delle infezioni per poterli contenere al fineall’insorgenza delle infezioni per poterli contenere al fine
di poter predisporre ed orientare interventi di prevenzionedi poter predisporre ed orientare interventi di prevenzione
e controlloe controllo
2.2. Determinare l’andamento delle Infezioni Ospedaliere nelDeterminare l’andamento delle Infezioni Ospedaliere nel
tempo (livelli di endemia)tempo (livelli di endemia)
OBIETTIVIOBIETTIVI
Sorveglianza epidemiologicaSorveglianza epidemiologica
31. 3.3. Individuare precocemente le epidemie o comunqueIndividuare precocemente le epidemie o comunque
eventuali scostamenti rispetto ai livelli endemicieventuali scostamenti rispetto ai livelli endemici
4.4. Identificare specifici fattori di rischio rispetto a categorieIdentificare specifici fattori di rischio rispetto a categorie
di individui, a procedure/pratiche assistenzialidi individui, a procedure/pratiche assistenziali
5.5. Informare il personale sanitario sui rischi esistentiInformare il personale sanitario sui rischi esistenti
rispetto alle procedure che vengono erogaterispetto alle procedure che vengono erogate
OBIETTIVIOBIETTIVI
Sorveglianza epidemiologicaSorveglianza epidemiologica
32. 6.6. Verificare il raggiungimento degli obiettivi ovvero valutareVerificare il raggiungimento degli obiettivi ovvero valutare
l’utilità e l’efficienza dei programmi adottatil’utilità e l’efficienza dei programmi adottati
7.7. Descrivere la frequenza delle infezioni ospedaliereDescrivere la frequenza delle infezioni ospedaliere
8.8. Formulare ipotesi sui fattori di rischioFormulare ipotesi sui fattori di rischio
9.9. Valutare le misure di controllo adottateValutare le misure di controllo adottate
10.10.Sensibilizzare/coinvolgere gli operatori sanitariSensibilizzare/coinvolgere gli operatori sanitari
OBIETTIVIOBIETTIVI
Sorveglianza epidemiologicaSorveglianza epidemiologica
33. SISTEMI DI SORVEGLIANZASISTEMI DI SORVEGLIANZA
In considerazione dell’eziologia multifattoriale delle infezioniIn considerazione dell’eziologia multifattoriale delle infezioni
ospedaliere, possiamo differenziare i sistemi di sorveglianzaospedaliere, possiamo differenziare i sistemi di sorveglianza
in tre categorie fondamentali:in tre categorie fondamentali:
Sorveglianza orientata al degente
Sorveglianza ambientale
Sorveglianza sui microrganismi responsabili di infezioni
34. Sorveglianza orientata al degenteSorveglianza orientata al degente
E’ svolta in reparto attraverso la revisione di documentiE’ svolta in reparto attraverso la revisione di documenti
sanitari ed il colloquio con il personale del reparto.sanitari ed il colloquio con il personale del reparto.
ESTENZIONEESTENZIONE
Tutto l’ospedaleTutto l’ospedale
Solo reparti a rischioSolo reparti a rischio
Per obiettiviPer obiettivi
FREQUENZA TEMPORALEFREQUENZA TEMPORALE ContinuativaContinuativa
PeriodicaPeriodica
Tutte le infezioniTutte le infezioni
Infezioni selezionateInfezioni selezionate
Variabili di processoVariabili di processo
TIPO DI EVENTOTIPO DI EVENTO
SOTTO SORVEGLIANZASOTTO SORVEGLIANZA
35. Si attua mediante STUDI DI INCIDENZA oSi attua mediante STUDI DI INCIDENZA o
STUDI DI PREVALENZASTUDI DI PREVALENZA
N. pazienti che
hanno un’infezione attiva
N. pazienti presentiN. pazienti presenti
al momento dell’osservazioneal momento dell’osservazione
Eggimann P, Pittet DEggimann P, Pittet D
CHEST 2001;120: 2059-2093CHEST 2001;120: 2059-2093
N. pazienti che
sviluppa un’infezione attiva
N. Totale di pazienti a rischio presentiN. Totale di pazienti a rischio presenti
in un dato periodoin un dato periodo
Eggimann P, Pittet DEggimann P, Pittet D
CHEST 2001;120: 2059-2093CHEST 2001;120: 2059-2093
Sorveglianza orientata al degenteSorveglianza orientata al degente
36. STUDIO DI PREVALENZASTUDIO DI PREVALENZA
Si ottiene esaminando i pazienti ricoverati adSi ottiene esaminando i pazienti ricoverati ad
unun dato momentodato momento e rilevando lee rilevando le infezioniinfezioni
presentipresenti
La popolazione esaminata è rappresentata daiLa popolazione esaminata è rappresentata dai
ricoverati presenti ad un dato momentoricoverati presenti ad un dato momento inin
ospedaleospedale
37. ““Tutti i pazienti ricoveratiTutti i pazienti ricoverati in ciascun repartoin ciascun reparto
devonodevono essere studiati nell’arco di unaessere studiati nell’arco di una
giornata, mentre diversi repartigiornata, mentre diversi reparti possonopossono
essere studiati in giorni diversi maessere studiati in giorni diversi ma
comunque in un arco di tempo limitato.”comunque in un arco di tempo limitato.”
C.M. n.8/88C.M. n.8/88
STUDIO DI PREVALENZASTUDIO DI PREVALENZA
38. STUDIO DI PREVALENZASTUDIO DI PREVALENZA
““La rilevazione deve essere effettuata da unLa rilevazione deve essere effettuata da un
gruppo omogeneo di rilevatori, esterni algruppo omogeneo di rilevatori, esterni al
reparto, basandosi sulle cartelle cliniche, ireparto, basandosi sulle cartelle cliniche, i
documenti sanitari disponibili, il colloquiodocumenti sanitari disponibili, il colloquio
con il personale del reparto, l’osservazionecon il personale del reparto, l’osservazione
diretta del paziente quando necessario.”diretta del paziente quando necessario.”
C.M. n.8/88C.M. n.8/88
39. ““L’indagine di prevalenza può essereL’indagine di prevalenza può essere
utilizzata per descrivere il fenomenoutilizzata per descrivere il fenomeno
delle infezioni ospedaliere in tuttodelle infezioni ospedaliere in tutto
l’ospedale”.l’ospedale”.
C.M. n.8/88C.M. n.8/88
STUDIO DI PREVALENZASTUDIO DI PREVALENZA
40. STUDIO DI PREVALENZASTUDIO DI PREVALENZA
OBIETTIVIOBIETTIVI::
1.1. Descrivere la prevalenza e la distribuzione delleDescrivere la prevalenza e la distribuzione delle
infezioni in ospedale.infezioni in ospedale.
2.2. Descrivere la prevalenza di specifici fattori diDescrivere la prevalenza di specifici fattori di
rischio (% cateterizzati, % diversi interventirischio (% cateterizzati, % diversi interventi
chirurgici, % cateterismi venosi).chirurgici, % cateterismi venosi).
41. STUDIO DI PREVALENZASTUDIO DI PREVALENZA
OBIETTIVIOBIETTIVI::
3.3. Descrivere l’uso di antibiotici in ospedale edDescrivere l’uso di antibiotici in ospedale ed
identificare eventuali aree che richiedono studiidentificare eventuali aree che richiedono studi
mirati.mirati.
4.4. Utilizzando studi di prevalenza ripetuti ad intervalliUtilizzando studi di prevalenza ripetuti ad intervalli
regolari, (ad esempio ogni mese) è possibileregolari, (ad esempio ogni mese) è possibile
monitorare l’andamento delle infezioni nel tempo emonitorare l’andamento delle infezioni nel tempo e
valutare l’efficacia degli interventi preventivivalutare l’efficacia degli interventi preventivi
attuati.attuati.
42. STUDIO DI PREVALENZASTUDIO DI PREVALENZA
VANTAGGIVANTAGGI SVANTAGGISVANTAGGI
1. Esecuzione rapida
2. Costo contenuto
3. Si ripete senza impiego di
specialisti
4. Modesto impiego di
laboratorio
5. Non interferisce con il
lavoro del reparto
1. Fotografa un momento non
sempre rappresentativo
della situazione
2. E’ legato alla durata della
degenza
43. ““L’indagine di prevalenza puòL’indagine di prevalenza può
rappresentare un sistema di sorveglianzarappresentare un sistema di sorveglianza
efficiente in ospedali di piccole e medieefficiente in ospedali di piccole e medie
dimensioni oppure in ospedali più grandidimensioni oppure in ospedali più grandi
se associato agli altri sistemi descritti”.se associato agli altri sistemi descritti”.
C.M. n.8/88C.M. n.8/88
STUDIO DI PREVALENZASTUDIO DI PREVALENZA
44. STUDIO DI INCIDENZASTUDIO DI INCIDENZA
Si ottiene seguendo i pazientiSi ottiene seguendo i pazienti nel corso delnel corso del
ricovero ospedalieroricovero ospedaliero e, in alcuni casi, anchee, in alcuni casi, anche
dopo la dimissionedopo la dimissione
Registra tutti iRegistra tutti i nuovi casinuovi casi di infezione insortidi infezione insorti
La popolazione esaminata è rappresentata daiLa popolazione esaminata è rappresentata dai
pazienti che si ricoverano in unpazienti che si ricoverano in un determinatodeterminato
periodo di tempoperiodo di tempo
45. STUDIO DI INCIDENZASTUDIO DI INCIDENZA
Per ogni paziente ricoverato nei reparti considerati, vienePer ogni paziente ricoverato nei reparti considerati, viene
riempita una scheda, annessa alla cartella clinica.riempita una scheda, annessa alla cartella clinica.
Al momento del ricoveroAl momento del ricovero vengono registrati i dati relativi alvengono registrati i dati relativi al
paziente (età, sesso, condizioni di rischio).paziente (età, sesso, condizioni di rischio).
Durante il ricoveroDurante il ricovero vengono registrate le procedurevengono registrate le procedure
invasive effettuate (tipo di procedure e data) e l’eventualeinvasive effettuate (tipo di procedure e data) e l’eventuale
insorgenza di una infezione (localizzazione, microrganismiinsorgenza di una infezione (localizzazione, microrganismi
isolati, antibioticoresistenza).isolati, antibioticoresistenza).
Alla dimissioneAlla dimissione vengono registrati i dati relativi all’esito delvengono registrati i dati relativi all’esito del
ricovero e la diagnosi di dimissione.ricovero e la diagnosi di dimissione.
46. STUDIO DI INCIDENZASTUDIO DI INCIDENZA
Tale approccio permette di identificare ilTale approccio permette di identificare il
ruolo svolto da specifici fattori di rischio.ruolo svolto da specifici fattori di rischio.
Il confronto fra pazienti infetti e non infettiIl confronto fra pazienti infetti e non infetti
permette, infatti, di valutare il ruolo svolto dapermette, infatti, di valutare il ruolo svolto da
fattori endogeni ed esogeni nella genesifattori endogeni ed esogeni nella genesi
dell’infezione.dell’infezione.
47. STUDIO DI INCIDENZASTUDIO DI INCIDENZA
VANTAGGIVANTAGGI SVANTAGGISVANTAGGI
1. Fornisce l’esatto
andamento del fenomeno
2. Identifica più facilmente le
situazioni a rischio
3. E’ la base della
sorveglianza
1.1. Costo elevatissimoCosto elevatissimo
2.2. Grande lavoro diGrande lavoro di
diagnosticadiagnostica
3.3. Coordinamento difficileCoordinamento difficile
48. 1.1. Identificare precocemente un aumento dell’isolamento di unIdentificare precocemente un aumento dell’isolamento di un
particolare patogeno allo scopo di avviareparticolare patogeno allo scopo di avviare
tempestivamente indagini epidemiologiche per il controllotempestivamente indagini epidemiologiche per il controllo
dell’epidemiadell’epidemia
2.2. Controllare alcuni microrganismi di importanzaControllare alcuni microrganismi di importanza
epidemiologica (Stafilococco aureo, Pseudomonas,epidemiologica (Stafilococco aureo, Pseudomonas,
Enterococchi vancomicina resistenti, ecc,)Enterococchi vancomicina resistenti, ecc,)
3.3. Sorvegliare l’andamento nel tempo degli isolamenti diSorvegliare l’andamento nel tempo degli isolamenti di
microrganismi antibiotico-resistenti allo scopo di stabilire un’microrganismi antibiotico-resistenti allo scopo di stabilire un’
adeguata politica dell’uso di antibiotici nell’ospedaleadeguata politica dell’uso di antibiotici nell’ospedale
OBIETTIVIOBIETTIVI
Sorveglianza ambientaleSorveglianza ambientale
49. VANTAGGIVANTAGGI SVANTAGGISVANTAGGI
1.1. Fornisce un andamentoFornisce un andamento
periodico degli isolamenti eperiodico degli isolamenti e
delle resistenzedelle resistenze
2.2. Permette di avere dellePermette di avere delle
soglie di riferimento rispettosoglie di riferimento rispetto
agli isolamentiagli isolamenti
3.3. Se disponibili alcuneSe disponibili alcune
tecniche di biologiatecniche di biologia
molecolare identificano lemolecolare identificano le
vie di trasmissionevie di trasmissione
1.1. Non può essere utilizzataNon può essere utilizzata
da sola per monitorareda sola per monitorare
l’andamento delle infezionil’andamento delle infezioni
2.2. Identifica solo i casi per iIdentifica solo i casi per i
quali sia stato chiestoquali sia stato chiesto
l’esame colturalel’esame colturale
3.3. Identifica le IO solo seIdentifica le IO solo se
nella richiesta è specificatonella richiesta è specificato
il sospettoil sospetto
Sorveglianza ambientaleSorveglianza ambientale
50. Le controversie sull’utilità del monitoraggioLe controversie sull’utilità del monitoraggio
microbiologico ambientale sono dovute in parte allamicrobiologico ambientale sono dovute in parte alla
mancanza di una metodologia di applicazione benmancanza di una metodologia di applicazione ben
definita e in parte all’assenza di uno specificodefinita e in parte all’assenza di uno specifico
riferimento normativo.riferimento normativo.
Sorveglianza ambientaleSorveglianza ambientale
51. Considerazioni dell’ OMSConsiderazioni dell’ OMS::
“…“…i risultati ottenuti dai tests batteriologici di routinei risultati ottenuti dai tests batteriologici di routine
dell’ambiente ne giustificano l’applicazione generalizzata.dell’ambiente ne giustificano l’applicazione generalizzata.
Questi tests dovrebbero essere effettuati solo:Questi tests dovrebbero essere effettuati solo:
quando vengono introdotti nuovi metodi di pulizia oquando vengono introdotti nuovi metodi di pulizia o
detergentidetergenti
in presenza di un’epidemia (dove costituiscono partein presenza di un’epidemia (dove costituiscono parte
integrante della indagine epidemiologica)integrante della indagine epidemiologica)
ogniqualvolta si voglia motivare o verificare il personale…”ogniqualvolta si voglia motivare o verificare il personale…”
Sorveglianza ambientaleSorveglianza ambientale
52. Si aspetta che i dati, le notifiche, le informazioni,Si aspetta che i dati, le notifiche, le informazioni,
arrivino senza sollecitazioni direttearrivino senza sollecitazioni dirette
I dati vengono ottenuti normalmente tramiteI dati vengono ottenuti normalmente tramite
segnalazione a chi gestisce la sorveglianza dasegnalazione a chi gestisce la sorveglianza da
parte degli addetti all’assistenzaparte degli addetti all’assistenza
SORVEGLIANZA PASSIVASORVEGLIANZA PASSIVA
53. 1. Costante
2. Richiede meno tempo
3. I dati possono
mostrare il trend delle
IO
4. Economica
1. Identifica il 14-34% delle IO
2. È legata alla sensibilità
culturale
3. È poco controllabile
4. Può non essere in grado di
evidenziare possibili
epidemie
5. Può non essere
rappresentativa
VANTAGGIVANTAGGI SVANTAGGISVANTAGGI
SORVEGLIANZA PASSIVASORVEGLIANZA PASSIVA
54. I dati e le informazioni sono raccolte dagliI dati e le informazioni sono raccolte dagli
operatori che si occupano della sorveglianza, inoperatori che si occupano della sorveglianza, in
modo più o meno particolareggiato e ad intervallimodo più o meno particolareggiato e ad intervalli
di tempo prefissati.di tempo prefissati.
I metodi utilizzabili in reparto sono le indagini diI metodi utilizzabili in reparto sono le indagini di
INCIDENZA e PREVALENZAINCIDENZA e PREVALENZA
SORVEGLIANZA ATTIVASORVEGLIANZA ATTIVA
55. 1. Identifica l’85-100% delle IO
2. Tempestiva
3. Qualitativa (completezza ed
affidabilità)
4. Controllabile
5. Permette di agire
1. Maggiore costo
2. Maggiore tempo
3. Maggiore dispendio
energetico
VANTAGGIVANTAGGI SVANTAGGISVANTAGGI
SORVEGLIANZA ATTIVASORVEGLIANZA ATTIVA
56. L’esperienza dimostra come l’avvio di sistemi diL’esperienza dimostra come l’avvio di sistemi di
sorveglianza "passiva"sorveglianza "passiva" a livello nazionale non rappresentia livello nazionale non rappresenti
una scelta efficace:una scelta efficace:
1.1. elevata proporzione di casi non notificatielevata proporzione di casi non notificati
2.2. variabilità da ospedale a ospedalevariabilità da ospedale a ospedale
3.3. variabilità fra diversi reparti all’interno dello stessovariabilità fra diversi reparti all’interno dello stesso
ospedaleospedale
I sistemi di sorveglianza continua in ospedale si sono dunqueI sistemi di sorveglianza continua in ospedale si sono dunque
generalmente basati sullageneralmente basati sulla ricerca "attivaricerca "attiva" dei casi da parte di" dei casi da parte di
figure responsabili della sorveglianzafigure responsabili della sorveglianza
SISTEMI DI SORVEGLIANZASISTEMI DI SORVEGLIANZA
C.M. n.8/88C.M. n.8/88
57. Sulla base dei risultati ottenuti da studi,Sulla base dei risultati ottenuti da studi, nonnon
sembra possibile delineare un modello disembra possibile delineare un modello di
sorveglianza adattabile a tutti gli ospedalisorveglianza adattabile a tutti gli ospedali
C.M. n.8/88C.M. n.8/88
dimensionidimensioni
di ciascundi ciascun
ospedaleospedale
il tipo diil tipo di
repartireparti
presentipresenti
l’esistenza ol’esistenza o
meno di unmeno di un
laboratoriolaboratorio
autonomo diautonomo di
microbiologiamicrobiologia
sistema disistema di
archiviazionearchiviazione
automatica dei datiautomatica dei dati
microbiologici,microbiologici,
VARIABILIVARIABILI
SISTEMI DI SORVEGLIANZASISTEMI DI SORVEGLIANZA
58. E’ indispensabile che tutti gli ospedaliE’ indispensabile che tutti gli ospedali
adottino criteri omogenei per la definizioneadottino criteri omogenei per la definizione
delle infezioni, allo scopo di renderedelle infezioni, allo scopo di rendere
possibile il confronto dei dati ottenuti inpossibile il confronto dei dati ottenuti in
ciascun ospedale.ciascun ospedale.
C.M. n.8/88C.M. n.8/88
SISTEMI DI SORVEGLIANZASISTEMI DI SORVEGLIANZA
59. LA SORVEGLIANZA DELLELA SORVEGLIANZA DELLE
INFEZIONI NOSOCOMIALIINFEZIONI NOSOCOMIALI
E’ efficace da sola nel ridurre laE’ efficace da sola nel ridurre la
frequenza di infezioni nosocomialifrequenza di infezioni nosocomiali
- 18% in cinque anni- 18% in cinque anni
NNIS, USA, 2000NNIS, USA, 2000
60. La sorveglianza epidemiologicaLa sorveglianza epidemiologica
Le linee guida, procedure eLe linee guida, procedure e
protocolliprotocolli
Comitato Infezioni OspedaliereComitato Infezioni Ospedaliere
La formazione del personale sanitarioLa formazione del personale sanitario
Gli strumenti per la riduzione dei rischi diGli strumenti per la riduzione dei rischi di
infezioni associate all’assistenza in Sanitàinfezioni associate all’assistenza in Sanità
61. mirate ad ottimizzare la qualità degli attimirate ad ottimizzare la qualità degli atti
assistenziali che possono produrre comportamentiassistenziali che possono produrre comportamenti
a rischio per il degente e il personale.a rischio per il degente e il personale.
Le linee guida, procedure eLe linee guida, procedure e
protocolliprotocolli
LeLe linee guidalinee guida rappresentano un insieme dirappresentano un insieme di
raccomandazioni e di comportamenti sviluppati in modoraccomandazioni e di comportamenti sviluppati in modo
sistematico.sistematico.
Sono basate sulle prove scientifiche esistenti a favore oSono basate sulle prove scientifiche esistenti a favore o
contro di un determinato intervento allo scopo di sostenerecontro di un determinato intervento allo scopo di sostenere
tutti i professionisti sanitari.tutti i professionisti sanitari.
62. Le organizzazioni più importanti che hanno chaLe organizzazioni più importanti che hanno cha
hanno contribuito alla definizione di linee guida dihanno contribuito alla definizione di linee guida di
prevenzione delle infezioni ospedaliere sono:prevenzione delle infezioni ospedaliere sono:
Centers for Disease Control andCenters for Disease Control and
Prevention AtlantaPrevention Atlanta
Organizzazione Mondiale dellaOrganizzazione Mondiale della
SanitàSanità
Ministero della SaluteMinistero della Salute
63. Centers for Disease Control andCenters for Disease Control and
Prevention AtlantaPrevention Atlanta
LA CLASSIFICAZIONE IN TRE CATEGORIELA CLASSIFICAZIONE IN TRE CATEGORIE
TIENE CONTO DI ASPETTI RELATIVI A :TIENE CONTO DI ASPETTI RELATIVI A :
1.1.validità scientifica;validità scientifica;
2.2.applicabilitàapplicabilità
3.3.praticabilitàpraticabilità
4.4.rapporto costo/efficaciarapporto costo/efficacia
RACCOMANDAZIONI IN TEMA DI PREVENZIONERACCOMANDAZIONI IN TEMA DI PREVENZIONE
DELLE INFEZIONI OSPEDALIEREDELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
64. Categoria ICategoria I-MISURE EFFICACI-MISURE EFFICACI
MISURE LARGAMENTE SOSTENUTE DA STUDI CLINICIMISURE LARGAMENTE SOSTENUTE DA STUDI CLINICI
CONTROLLATI CHE DIMOSTRANO LA LORO EFFICACIACONTROLLATI CHE DIMOSTRANO LA LORO EFFICACIA
NELLA RIDUZIONE DEL RISCHIO DELLE INFEZIONINELLA RIDUZIONE DEL RISCHIO DELLE INFEZIONI
OSPEDALIERE O SONO CONSIDERATE UTILI DALLAOSPEDALIERE O SONO CONSIDERATE UTILI DALLA
MAGGIOR PARTE DEGLI ESPERTI DEL SETTORE. TALEMAGGIOR PARTE DEGLI ESPERTI DEL SETTORE. TALE
MISURE, INOLTRE VENGONO GIUDICATE ADATTABILIMISURE, INOLTRE VENGONO GIUDICATE ADATTABILI
ALLA MAGGIOR PARTE DEGLI OSPEDALI E SONOALLA MAGGIOR PARTE DEGLI OSPEDALI E SONO
CONSIDERATECONSIDERATE ADATTABILI ALLA MAGGIOR PARTEADATTABILI ALLA MAGGIOR PARTE
DEGLI OSPEDALIDEGLI OSPEDALI E CONSIDERATE DIE CONSIDERATE DI PRATICAPRATICA
APPLICAZIONEAPPLICAZIONE::
65. •Sterilizzazione;Sterilizzazione;
•Lavaggio delle maniLavaggio delle mani
•Cateterismo urinario a circuito chiusoCateterismo urinario a circuito chiuso
•Corretta gestione di cateteri intravascolariCorretta gestione di cateteri intravascolari
•Tecniche sterili per l’abbigliamento in sala operatoriaTecniche sterili per l’abbigliamento in sala operatoria
•Chemioprofilassi perioperatoria negli interventi ch.Chemioprofilassi perioperatoria negli interventi ch.
contaminaticontaminati
•Corretta gestione delle attrezzature per la terapiaCorretta gestione delle attrezzature per la terapia
respiratoria.respiratoria.
Categoria ICategoria I-MISURE EFFICACI-MISURE EFFICACI
66. Categoria IICategoria II-MISURE RAGIONEVOLI-MISURE RAGIONEVOLI
MISURE SOSTENUTE DA STUDI CLINICI CHE NE SUGGERISCONOMISURE SOSTENUTE DA STUDI CLINICI CHE NE SUGGERISCONO
O NE DIMOSTRANO LA VALIDITA’, MA CHE SONO STATI CONDOTTIO NE DIMOSTRANO LA VALIDITA’, MA CHE SONO STATI CONDOTTI
IN ISTITUZIONI CHE POTREBBERO NON ESSREIN ISTITUZIONI CHE POTREBBERO NON ESSRE
RAPPRESENTATIVE PER ALTRI OSPEDALI. VENGONO COMPRESERAPPRESENTATIVE PER ALTRI OSPEDALI. VENGONO COMPRESE
IN QUESTE CATEGORIE ANCHE MISURE NON STUDIATEIN QUESTE CATEGORIE ANCHE MISURE NON STUDIATE
ADEGUATAMENTE MA SUPPORTATE DA FORTI MOTIVAZIONIADEGUATAMENTE MA SUPPORTATE DA FORTI MOTIVAZIONI
TEORICHE. SONO CONSIDERATE DITEORICHE. SONO CONSIDERATE DI PRATICA APPLICAZIONE MAPRATICA APPLICAZIONE MA
NON TALI DA RIENTRARE NEGLI STANDAR DI OGNI OSPEDALENON TALI DA RIENTRARE NEGLI STANDAR DI OGNI OSPEDALE::
• Procedure di isolamentoProcedure di isolamento
• Educazione e sensibilizzazione del personale sanitarioEducazione e sensibilizzazione del personale sanitario
67. Categoria III-Categoria III- MISURE DI EFFICACIMISURE DI EFFICACI
DUBBIA O MAI VALUTATADUBBIA O MAI VALUTATA
SONO MISURE INDIVIDUATE DA ALCUNISONO MISURE INDIVIDUATE DA ALCUNI
RICERCATORI, AUTORITA’, ORGANIZZAZIONI MA FINORICERCATORI, AUTORITA’, ORGANIZZAZIONI MA FINO
AD ORA MANCANO DI DATI SUFFICIENTI O BASIAD ORA MANCANO DI DATI SUFFICIENTI O BASI
TEORICHE ADEGUATE A SOSTENERLE. POTREBBEROTEORICHE ADEGUATE A SOSTENERLE. POTREBBERO
ESSERE CONSIDERATE ASPETTI RILEVANTI CHEESSERE CONSIDERATE ASPETTI RILEVANTI CHE
RICHIEDONO PERO’ UN ULTERIORE VALUTAZIONE. LARICHIEDONO PERO’ UN ULTERIORE VALUTAZIONE. LA
LORO APPLICAZIONE PIOTREBBE ESSERE PRESA INLORO APPLICAZIONE PIOTREBBE ESSERE PRESA IN
CONSIDERAZIONE DA ALCUNI OSPEDALI,CONSIDERAZIONE DA ALCUNI OSPEDALI,
SPECIALMENTE SE PREENTANO PROBLEMI SPECIFICISPECIALMENTE SE PREENTANO PROBLEMI SPECIFICI
NELL’AMBITO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE ONELL’AMBITO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE O
DISPONGONO DI RISORSE SUFFICIENTI:DISPONGONO DI RISORSE SUFFICIENTI:
68. •Disinfezione di pavimenti, mura, lavandiniDisinfezione di pavimenti, mura, lavandini
•Luci ultravioletteLuci ultraviolette
•Nebulizzazione di disinfettantiNebulizzazione di disinfettanti
•Flussi d’aria laminariFlussi d’aria laminari
•Chemioprofilassi operatoria negli interventi chirurgici pulitiChemioprofilassi operatoria negli interventi chirurgici puliti
•Sorveglianza microbiologica dell’ambienteSorveglianza microbiologica dell’ambiente
•Filtri terminali endovenosi.Filtri terminali endovenosi.
Categoria III-MISURE DI EFFICACI DUBBIACategoria III-MISURE DI EFFICACI DUBBIA
O MAI VALUTATAO MAI VALUTATA
69. ““Elaborati scritti che rispetto all’obiettivo fissatoElaborati scritti che rispetto all’obiettivo fissato
determinano in modo sistematico gli interventi e ideterminano in modo sistematico gli interventi e i
comportamenti da attuare su popolazioni specifichecomportamenti da attuare su popolazioni specifiche
di pazienti in specifici contesti assistenziali,di pazienti in specifici contesti assistenziali,
individuano le possibili complicanze, eccezioni eindividuano le possibili complicanze, eccezioni e
raccomandazioni e che contengono i criteri generaliraccomandazioni e che contengono i criteri generali
e gli indicatori per la loro valutazione nella realtàe gli indicatori per la loro valutazione nella realtà
operativa di applicazione e gli intervalli di revisione”operativa di applicazione e gli intervalli di revisione”
Protocolli operativiProtocolli operativi
70. valutare la qualità dell’assistenza erogata invalutare la qualità dell’assistenza erogata in
quanto indicano le condizioni nelle quali vengonoquanto indicano le condizioni nelle quali vengono
erogati (erogati (strutturastruttura), con quali procedure), con quali procedure
((processoprocesso) e le modificazioni delle condizioni di) e le modificazioni delle condizioni di
salute attese (salute attese (esitiesiti))
Protocolli operativiProtocolli operativi
71. La sorveglianza epidemiologicaLa sorveglianza epidemiologica
Le linee guida, procedure e protocolliLe linee guida, procedure e protocolli
Comitato Infezioni OspedaliereComitato Infezioni Ospedaliere
La formazione del personale sanitarioLa formazione del personale sanitario
Gli strumenti per la riduzione dei rischi diGli strumenti per la riduzione dei rischi di
infezioni associate all’assistenza in Sanitàinfezioni associate all’assistenza in Sanità
72. Comitato Infezioni OspedaliereComitato Infezioni Ospedaliere
Circolare Ministero della Sanità n. 52 del 20Circolare Ministero della Sanità n. 52 del 20
Dicembre 1985Dicembre 1985
““Lotta contro le Infezioni Ospedaliere”Lotta contro le Infezioni Ospedaliere”
Circolare Ministero della Sanità n. 8 del 30Circolare Ministero della Sanità n. 8 del 30
Gennaio 1988Gennaio 1988
““Lotta contro le Infezioni Ospedaliere: laLotta contro le Infezioni Ospedaliere: la
sorveglianza”sorveglianza”
RIFERIMENTI NORMATIVIRIFERIMENTI NORMATIVI
73. Comitato Infezioni OspedaliereComitato Infezioni Ospedaliere
COMPOSIZIONECOMPOSIZIONE
COMITATO MULTIDISCIPLINARECOMITATO MULTIDISCIPLINARE, che a livello aziendale ha, che a livello aziendale ha
un ruolo di supporto e di controllo, delinea le strategieun ruolo di supporto e di controllo, delinea le strategie
generali, gli obiettivi ed esercita compiti di verificagenerali, gli obiettivi ed esercita compiti di verifica
GRUPPO OPERATIVOGRUPPO OPERATIVO, ha un ruolo operativo con compiti, ha un ruolo operativo con compiti
esecutivi, realizza il programma di lotta alle I.O. ed èesecutivi, realizza il programma di lotta alle I.O. ed è
composto da: un medico igienista della Direzione Sanitaria,composto da: un medico igienista della Direzione Sanitaria,
un esperto in microbiologia, un esperto in malattie infettive,un esperto in microbiologia, un esperto in malattie infettive,
una caposala, tre infermieri particolarmente addestrati inuna caposala, tre infermieri particolarmente addestrati in
materia, un farmacologo clinico o farmacista ospedaliero.materia, un farmacologo clinico o farmacista ospedaliero.
74. 1.1. definire la strategia di lotta contro le Infezioni Ospedaliere,definire la strategia di lotta contro le Infezioni Ospedaliere,
con particolare riguardo ai seguenti aspetti:con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
--organizzazione del sistema di sorveglianza;organizzazione del sistema di sorveglianza;
--istituzione di misure di prevenzione;istituzione di misure di prevenzione;
--coinvolgimento appropriato dei servizi laboratoristici;coinvolgimento appropriato dei servizi laboratoristici;
--informazione al personale ospedalieroinformazione al personale ospedaliero
sull'andamentosull'andamento delle infezioni;delle infezioni;
2.2. verificare l'effettiva applicazione dei programmi diverificare l'effettiva applicazione dei programmi di
sorveglianza e controllo e la loro efficacia;sorveglianza e controllo e la loro efficacia;
3.3. curare la formazione culturale e tecnica del personale sucurare la formazione culturale e tecnica del personale su
tale argomento.tale argomento.
Comitato Infezioni OspedaliereComitato Infezioni Ospedaliere
COMPITICOMPITI
75. Comitato Infezioni OspedaliereComitato Infezioni Ospedaliere
OBIETTIVIOBIETTIVI
AREE DIAREE DI
INTERVENTOINTERVENTO
Aspetti igienico sanitariAspetti igienico sanitari
FormazioneFormazione
deldel
personalepersonale
Elaborazione e divulgazione di linee guidaElaborazione e divulgazione di linee guida
ElaborazioneElaborazione
e rispetto die rispetto di
procedureprocedure
RIDURRE LE I.O.RIDURRE LE I.O.
76. Efficacia dell’integrazione dei sistemi diEfficacia dell’integrazione dei sistemi di
controllo delle infezioni ospedalierecontrollo delle infezioni ospedaliere
LINEE
GUIDA
PROTOCOLLO SORVEGLIANZA
EPIDEMIOLOGICA
SORVEGLIANZA
Infezioni
Ospedaliere
INCIDENZA
Infezioni
Ospedaliere
No No No - ⇑ ⇑
Si No No + ⇑ ⇓
Si Si No + + ⇓
Si Si Si + + + ⇓ ⇓