2. STUDI OSSERVAZIONALISTUDI OSSERVAZIONALI
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
STUDI ANALITICISTUDI ANALITICI
STUDI CASO-CONTROLLOSTUDI CASO-CONTROLLO
STUDI LONGITUDINALSTUDI LONGITUDINALSTUDI TRASVERSALISTUDI TRASVERSALI
4. Ricerche epidemiologiche nelle quali i dati dellaRicerche epidemiologiche nelle quali i dati della
ricerca sono aggregati, riguardano interericerca sono aggregati, riguardano intere
popolazioni o comunità e non singoli individui.popolazioni o comunità e non singoli individui.
Hanno lo scopo di descrivere i fenomeniHanno lo scopo di descrivere i fenomeni
sanitari evidenziando l’associazione consanitari evidenziando l’associazione con
possibili fattori di rischio o causali edpossibili fattori di rischio o causali ed
avanzando ipotesi eziopatogenetiche daavanzando ipotesi eziopatogenetiche da
verificare e convalidareverificare e convalidare
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
5. Analizzano i fenomeni sanitariAnalizzano i fenomeni sanitari
secondo tre variabilisecondo tre variabili
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
TEMPOTEMPO SPAZIOSPAZIO
POPOLAZIONEPOPOLAZIONE
6. TEMPOTEMPO
Variazioni periodiche: stagionali, annuali,Variazioni periodiche: stagionali, annuali,
pluriennali o secolaripluriennali o secolari
Variazioni non periodiche: epidemieVariazioni non periodiche: epidemie
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
8. CARATTERISTICHE DELLACARATTERISTICHE DELLA
POPOLAZIONE IN STUDIOPOPOLAZIONE IN STUDIO
etàetà
sessosessorazzarazza
luogo di nascitaluogo di nascita
stato di nutrizionestato di nutrizione
avvenimenti stressantiavvenimenti stressanti
livello socio-economicolivello socio-economico
caratteristiche familiaricaratteristiche familiari
POPOLAZIONEPOPOLAZIONE
9. FONTE DATIFONTE DATI
REGISTRI PATOLOGIEREGISTRI PATOLOGIE
SCHEDE DI MORTESCHEDE DI MORTE
SCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERASCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERA
NOTIFICA MALATTIE INFETTIVENOTIFICA MALATTIE INFETTIVE
statistiche correntistatistiche correnti
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
10. OBIETTIVIOBIETTIVI
analizzare i dati relativi a malattie e fattori di rischioanalizzare i dati relativi a malattie e fattori di rischio
illustrare la distribuzione delle varie malattie inillustrare la distribuzione delle varie malattie in
rapporto a tempo spazio e caratteristiche individualirapporto a tempo spazio e caratteristiche individuali
calcolare i tassi di mortalità o incidenza grezzi,calcolare i tassi di mortalità o incidenza grezzi,
specifici e standardizzatispecifici e standardizzati
ipotizzare correlazioni tra malattie e fattori di rischioipotizzare correlazioni tra malattie e fattori di rischio
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
11. VANTAGGIVANTAGGI
Dati già raccolti, facilmente accessibili e spesso giàDati già raccolti, facilmente accessibili e spesso già
elaboratielaborati
Bassi costi e rapidità d’esecuzioneBassi costi e rapidità d’esecuzione
Uso di classificazioni standardUso di classificazioni standard
Buona completezza di rilevazione per mortalità eBuona completezza di rilevazione per mortalità e
ricoveri ospedalieriricoveri ospedalieri
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
12. SVANTAGGSVANTAGG
II Mancanza di ipotesi specificheMancanza di ipotesi specifiche
Dati personali non disponibiliDati personali non disponibili
Spesso dati disponibili in ritardoSpesso dati disponibili in ritardo
Tempi di latenza tra raccolta ed elaborazione datiTempi di latenza tra raccolta ed elaborazione dati
non sempre rapidinon sempre rapidi
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
13. BIASBIAS
♣ Sottostima dei fenomeni per omissioni nellaSottostima dei fenomeni per omissioni nella
segnalazionesegnalazione
♣ Attendibilità dubbia di alcuni dati e impossibilitàAttendibilità dubbia di alcuni dati e impossibilità
di effettuare verifichedi effettuare verifiche
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
14. Difformità nella classificazione delle malattieDifformità nella classificazione delle malattie
““Fallacia ecologica”: le popolazioni confrontateFallacia ecologica”: le popolazioni confrontate
possono differire per alcune caratteristiche chepossono differire per alcune caratteristiche che
agiscono come fattori di confondimento; il loroagiscono come fattori di confondimento; il loro
effetto fa correre il rischio di identificareeffetto fa correre il rischio di identificare
associazioni non esistenti in realtàassociazioni non esistenti in realtà
BIASBIAS
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
15. Vengono utilizzati per fornire una prima ideaVengono utilizzati per fornire una prima idea
del fenomeno in studio da approfondire poidel fenomeno in studio da approfondire poi
con ricerche ad hoc che considerino i daticon ricerche ad hoc che considerino i dati
individuali.individuali.
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
16. UN ESEMPIOUN ESEMPIO
Studio dell’andamento epidemiologicoStudio dell’andamento epidemiologico
delle malattie infettivedelle malattie infettive
Le malattie infettive possono presentareLe malattie infettive possono presentare
Variazioni temporaliVariazioni temporali sia a lungo terminesia a lungo termine
(variazioni secolari) sia variazioni stagionali(variazioni secolari) sia variazioni stagionali
(dipendenti dalla modalità di trasmissione.(dipendenti dalla modalità di trasmissione.
Variazioni spazialiVariazioni spaziali
VariazioniVariazioni dipendenti dalledipendenti dalle caratteristichecaratteristiche delledelle
personepersone affetteaffette
17. STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
raggruppamento di unraggruppamento di un elevato numero di casielevato numero di casi
di una malattia infettivadi una malattia infettiva nella stessanella stessa
popolazione o nello stesso gruppo dipopolazione o nello stesso gruppo di
individuiindividui in unin un periodo di tempo breveperiodo di tempo breve, a, a
condizione che i casi abbianocondizione che i casi abbiano la stessa originela stessa origine..
EPIDEMIAEPIDEMIA
Il verificarsi di una epidemia indica un’improvvisa eIl verificarsi di una epidemia indica un’improvvisa e
rapida rottura di un equilibrio dei fattori che facilitano orapida rottura di un equilibrio dei fattori che facilitano o
ostacolano la diffusione di una malattiaostacolano la diffusione di una malattia
18. STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
OBIETTIVO DI SANITA’ PUBBLICAOBIETTIVO DI SANITA’ PUBBLICA
Scoprire e correggere tali cambiamenti in modoScoprire e correggere tali cambiamenti in modo
tale da ristabilire l’equilibrio e controllaretale da ristabilire l’equilibrio e controllare
l’epidemia.l’epidemia.
perchéperché questoquesto soggetto si èsoggetto si è
ammalato diammalato di questaquesta
determinata malattia indeterminata malattia in
questoquesto tempo e luogo?tempo e luogo?
RISPONDENDORISPONDENDO
ALLE DOMANDEALLE DOMANDE
19. STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
1.1. FORMULAZIONE DIAGNOSI DIFORMULAZIONE DIAGNOSI DI
MALATTIAMALATTIA
Dati clinici, caratteristiche cliniche della malattia,Dati clinici, caratteristiche cliniche della malattia,
storia della malattia, decorso, esito.storia della malattia, decorso, esito.
2.2. DEFINIZIONE DEL CASODEFINIZIONE DEL CASO
corrisponde all’elenco dei criteri da utilizzare percorrisponde all’elenco dei criteri da utilizzare per
stabilire se un individuo ha o meno la malattia instabilire se un individuo ha o meno la malattia in
questionequestione
20. 3.3. CARATTERIZZAZIONE NELLOCARATTERIZZAZIONE NELLO
SPAZIO, TEMPO E POPOLAZIONESPAZIO, TEMPO E POPOLAZIONE
STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
È necessaria la caratterizzazione nello spazio, nelÈ necessaria la caratterizzazione nello spazio, nel
tempo ed in base agli individui colpititempo ed in base agli individui colpiti
21. La distribuzione dei casi nel tempo è definitaLa distribuzione dei casi nel tempo è definita
attraverso la costruzione della curva epidemicaattraverso la costruzione della curva epidemica
Il tempo è riportato sull’asse delle x ed ilIl tempo è riportato sull’asse delle x ed il
numero dei casi sull’asse delle ynumero dei casi sull’asse delle y
La curva epidemica fornisce importanti informazioniLa curva epidemica fornisce importanti informazioni
sull’evoluzione dell’epidemia, sul tipo di esposizione e lasull’evoluzione dell’epidemia, sul tipo di esposizione e la
via di diffusione della malattiavia di diffusione della malattia
TEMPOTEMPO
22. TEMPOTEMPO
Nel caso diNel caso di esposizione ad una fonte comune diesposizione ad una fonte comune di
infezioneinfezione, molte persone entrano in contatto con la, molte persone entrano in contatto con la
sorgente comune, comesorgente comune, come acqua o cibo contaminatoacqua o cibo contaminato,,
in un breve periodo di tempoin un breve periodo di tempo
Se un’epidemia è dovuta a questo tipo di esposizioneSe un’epidemia è dovuta a questo tipo di esposizione
la curva ha generalmente un inizio improvviso, unla curva ha generalmente un inizio improvviso, un
picco ed un declino piuttosto rapidopicco ed un declino piuttosto rapido
24. TEMPOTEMPO
Se l’epidemia è dovuta aSe l’epidemia è dovuta a trasmissionetrasmissione
interpersonaleinterpersonale, la curva epidemica ha un andamento, la curva epidemica ha un andamento
irregolare e prolungato.irregolare e prolungato.
In questo caso viene denominata epidemia prolungataIn questo caso viene denominata epidemia prolungata
TASSO DITASSO DI
INCIDENZAINCIDENZA
EPATITE BEPATITE B
IN ITALIAIN ITALIA
25. TEMPOTEMPO
Nelle malattie aNelle malattie a trasmissione aereatrasmissione aerea la curva epidemicala curva epidemica
può assumere le stesse caratteristiche di un’epidemia dapuò assumere le stesse caratteristiche di un’epidemia da
fonte comunefonte comune
26. LUOGOLUOGO
L’accurata caratterizzazione di una epidemiaL’accurata caratterizzazione di una epidemia
comporta la definizione della localizzazionecomporta la definizione della localizzazione
geografica dei casigeografica dei casi
LaLa mappatura geografica dei casimappatura geografica dei casi che indicache indica
dove ogni persona affetta vive e lavora puòdove ogni persona affetta vive e lavora può
fornire importanti contributi per la comprensionefornire importanti contributi per la comprensione
di un episodio epidemicodi un episodio epidemico
27. ESEMPIOESEMPIO
Studio effettuato a Londra negli anni 50 daStudio effettuato a Londra negli anni 50 da JohnJohn
SnowSnow, in base al quale si evidenziò che, in base al quale si evidenziò che lala
maggior parte delle persone affette damaggior parte delle persone affette da
un’epidemia di colera vivevaun’epidemia di colera viveva negli isolati che sinegli isolati che si
collocano nelle immediate vicinanze dellacollocano nelle immediate vicinanze della
sorgente di acqua potabile di Broad Street.sorgente di acqua potabile di Broad Street.
Basandosi su questa osservazione SnowBasandosi su questa osservazione Snow
fece eliminare tale fontefece eliminare tale fonte
dall’approvigionamento idricodall’approvigionamento idrico
28. LUOGOLUOGO NellaNella mappatura spaziale dei casimappatura spaziale dei casi
è possibile ricorrere ai tassi diè possibile ricorrere ai tassi di
incidenza specifici per luogoincidenza specifici per luogo
ESEMPIOESEMPIO
Rouechè nel 1991 descrisse un’epidemia di unaRouechè nel 1991 descrisse un’epidemia di una
infezione fungina respiratoria in una scuolainfezione fungina respiratoria in una scuola
dell’Arkansas e dimostrò come i tassi di incidenzadell’Arkansas e dimostrò come i tassi di incidenza
specifici per aula fornivano indicazioni sulla causaspecifici per aula fornivano indicazioni sulla causa
dell’epidemia.dell’epidemia.
29. 1.1. Ciascuna aula presentava un numero pari a 3 di casi diCiascuna aula presentava un numero pari a 3 di casi di
malattiamalattia
2.2. Solo un aula presentava un numero di 14 casi; quellaSolo un aula presentava un numero di 14 casi; quella
aula era localizzata direttamente sul canale di scaricoaula era localizzata direttamente sul canale di scarico
del carbone che scaricava nel suolo.del carbone che scaricava nel suolo.
3.3. In tal modo l’aula fu contaminata da polvere diIn tal modo l’aula fu contaminata da polvere di
carbone contaminata a sua volta da Histoplasmacarbone contaminata a sua volta da Histoplasma
capsulatumcapsulatum
4.4. Inalato dai bambini si ammalarono di istoplasmosiInalato dai bambini si ammalarono di istoplasmosi
ESEMPIOESEMPIO
30. INDIVIDUIINDIVIDUI
Conoscere le caratteristiche degli individuiConoscere le caratteristiche degli individui
coinvolti in un’epidemia può aiutare a chiarire edcoinvolti in un’epidemia può aiutare a chiarire ed
inquadrare il problema e le sue causeinquadrare il problema e le sue cause
CARATTERISTICHECARATTERISTICHE
DA VALUTAREDA VALUTARE
EtàEtà
SessoSesso
RazzaRazza
ReligioneReligione
31. ESEMPIOESEMPIO tassi di incidenza del morbillo tra gli indiani Navajotassi di incidenza del morbillo tra gli indiani Navajo
per le classi di età, 1972-1975 (CDC di Atlanta 1977)per le classi di età, 1972-1975 (CDC di Atlanta 1977)
I casi tendono a verificarsi in bambini molto piccoli:I casi tendono a verificarsi in bambini molto piccoli:
l’epidemia in quel momento è la conseguenzal’epidemia in quel momento è la conseguenza
dell’assenza di immunizzazione nei neonatidell’assenza di immunizzazione nei neonati
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
<1 1--4 10--14 15--19 20--24 >24
classi di età
casinotificatix1000
32. ESEMPIOESEMPIO tassi di incidenza del morbillo nei residenti di Ohio pertassi di incidenza del morbillo nei residenti di Ohio per
le classi di età, 1973-1974 (CDC di Atlanta 1977)le classi di età, 1973-1974 (CDC di Atlanta 1977)
Il fatto che molti bambini fossero esenti dal morbillo e iIl fatto che molti bambini fossero esenti dal morbillo e i
bambini in età scolare tendessero la categoriabambini in età scolare tendessero la categoria
maggiormente colpita dall’infezione, suggerisce chemaggiormente colpita dall’infezione, suggerisce che
l’epidemia fu la conseguenza della caduta dei livellil’epidemia fu la conseguenza della caduta dei livelli
anticorpali in età scolare in bambini vaccinatianticorpali in età scolare in bambini vaccinati
precedentementeprecedentemente
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
classi di età (anni)
casi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
33. STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
Definiti gli aspetti appena identificati, èDefiniti gli aspetti appena identificati, è
possibile formulare ipotesi epidemiologichepossibile formulare ipotesi epidemiologiche
in merito ai casi ed è necessario mettere inin merito ai casi ed è necessario mettere in
atto le misure preventive necessarieatto le misure preventive necessarie
34. Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006
35. Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006
36. Le malattie infettive aLe malattie infettive a trasmissione fecale oraletrasmissione fecale orale sonosono
molto comuni in estate, per la capacità deimolto comuni in estate, per la capacità dei
microrganismi di moltiplicarsi velocemente nelle acquemicrorganismi di moltiplicarsi velocemente nelle acque
37.
38. Le malattie infettive aLe malattie infettive a trasmissione aereatrasmissione aerea sono moltosono molto
comuni nei mesi invernali e all’inizio della primaveracomuni nei mesi invernali e all’inizio della primavera
44. L’introduzione di interventi preventivi suL’introduzione di interventi preventivi su
vasta scala, ad esempio divasta scala, ad esempio di
vaccinazionivaccinazioni, può essere valutata, può essere valutata
attraverso l’osservazione deiattraverso l’osservazione dei
cambiamenti a lungo termine deglicambiamenti a lungo termine degli
andamenti delle malattieandamenti delle malattie
45. LA VACCINAZIONE E’LA VACCINAZIONE E’
OBBLIGATORIAOBBLIGATORIA
TASSO DI INCIDENZA DI DIFETRITE IN ITALIATASSO DI INCIDENZA DI DIFETRITE IN ITALIA
Legge n.861 del 6 Giugno 1939Legge n.861 del 6 Giugno 1939
46. TASSO DI INCIDENZA DI EPATITE B IN ITALIATASSO DI INCIDENZA DI EPATITE B IN ITALIA
LA VACCINAZIONE E’LA VACCINAZIONE E’
OBBLIGATORIAOBBLIGATORIA