SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  46
STUDI OSSERVAZIONALISTUDI OSSERVAZIONALI
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
STUDI ANALITICISTUDI ANALITICI
STUDI CASO-CONTROLLOSTUDI CASO-CONTROLLO
STUDI LONGITUDINALSTUDI LONGITUDINALSTUDI TRASVERSALISTUDI TRASVERSALI
STUDI SPERIMENTALISTUDI SPERIMENTALI
SPERIMENTAZIONISPERIMENTAZIONI
CLINICHECLINICHE
INTERVENTIINTERVENTI
PREVENTIVIPREVENTIVI
Ricerche epidemiologiche nelle quali i dati dellaRicerche epidemiologiche nelle quali i dati della
ricerca sono aggregati, riguardano interericerca sono aggregati, riguardano intere
popolazioni o comunità e non singoli individui.popolazioni o comunità e non singoli individui.
Hanno lo scopo di descrivere i fenomeniHanno lo scopo di descrivere i fenomeni
sanitari evidenziando l’associazione consanitari evidenziando l’associazione con
possibili fattori di rischio o causali edpossibili fattori di rischio o causali ed
avanzando ipotesi eziopatogenetiche daavanzando ipotesi eziopatogenetiche da
verificare e convalidareverificare e convalidare
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
Analizzano i fenomeni sanitariAnalizzano i fenomeni sanitari
secondo tre variabilisecondo tre variabili
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
TEMPOTEMPO SPAZIOSPAZIO
POPOLAZIONEPOPOLAZIONE
TEMPOTEMPO
 Variazioni periodiche: stagionali, annuali,Variazioni periodiche: stagionali, annuali,
pluriennali o secolaripluriennali o secolari
 Variazioni non periodiche: epidemieVariazioni non periodiche: epidemie
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
SPAZIOSPAZIO
Differenze traDifferenze tra
Aree urbane e ruraliAree urbane e rurali
Aree geograficheAree geografiche
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
CARATTERISTICHE DELLACARATTERISTICHE DELLA
POPOLAZIONE IN STUDIOPOPOLAZIONE IN STUDIO
etàetà
sessosessorazzarazza
luogo di nascitaluogo di nascita
stato di nutrizionestato di nutrizione
avvenimenti stressantiavvenimenti stressanti
livello socio-economicolivello socio-economico
caratteristiche familiaricaratteristiche familiari
POPOLAZIONEPOPOLAZIONE
FONTE DATIFONTE DATI
REGISTRI PATOLOGIEREGISTRI PATOLOGIE
SCHEDE DI MORTESCHEDE DI MORTE
SCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERASCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERA
NOTIFICA MALATTIE INFETTIVENOTIFICA MALATTIE INFETTIVE
statistiche correntistatistiche correnti
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
OBIETTIVIOBIETTIVI
 analizzare i dati relativi a malattie e fattori di rischioanalizzare i dati relativi a malattie e fattori di rischio
 illustrare la distribuzione delle varie malattie inillustrare la distribuzione delle varie malattie in
rapporto a tempo spazio e caratteristiche individualirapporto a tempo spazio e caratteristiche individuali
 calcolare i tassi di mortalità o incidenza grezzi,calcolare i tassi di mortalità o incidenza grezzi,
specifici e standardizzatispecifici e standardizzati
 ipotizzare correlazioni tra malattie e fattori di rischioipotizzare correlazioni tra malattie e fattori di rischio
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
VANTAGGIVANTAGGI
 Dati già raccolti, facilmente accessibili e spesso giàDati già raccolti, facilmente accessibili e spesso già
elaboratielaborati
 Bassi costi e rapidità d’esecuzioneBassi costi e rapidità d’esecuzione
 Uso di classificazioni standardUso di classificazioni standard
 Buona completezza di rilevazione per mortalità eBuona completezza di rilevazione per mortalità e
ricoveri ospedalieriricoveri ospedalieri
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
SVANTAGGSVANTAGG
II Mancanza di ipotesi specificheMancanza di ipotesi specifiche
 Dati personali non disponibiliDati personali non disponibili
 Spesso dati disponibili in ritardoSpesso dati disponibili in ritardo
 Tempi di latenza tra raccolta ed elaborazione datiTempi di latenza tra raccolta ed elaborazione dati
non sempre rapidinon sempre rapidi
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
BIASBIAS
♣ Sottostima dei fenomeni per omissioni nellaSottostima dei fenomeni per omissioni nella
segnalazionesegnalazione
♣ Attendibilità dubbia di alcuni dati e impossibilitàAttendibilità dubbia di alcuni dati e impossibilità
di effettuare verifichedi effettuare verifiche
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
Difformità nella classificazione delle malattieDifformità nella classificazione delle malattie
““Fallacia ecologica”: le popolazioni confrontateFallacia ecologica”: le popolazioni confrontate
possono differire per alcune caratteristiche chepossono differire per alcune caratteristiche che
agiscono come fattori di confondimento; il loroagiscono come fattori di confondimento; il loro
effetto fa correre il rischio di identificareeffetto fa correre il rischio di identificare
associazioni non esistenti in realtàassociazioni non esistenti in realtà
BIASBIAS
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
Vengono utilizzati per fornire una prima ideaVengono utilizzati per fornire una prima idea
del fenomeno in studio da approfondire poidel fenomeno in studio da approfondire poi
con ricerche ad hoc che considerino i daticon ricerche ad hoc che considerino i dati
individuali.individuali.
STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
UN ESEMPIOUN ESEMPIO
Studio dell’andamento epidemiologicoStudio dell’andamento epidemiologico
delle malattie infettivedelle malattie infettive
Le malattie infettive possono presentareLe malattie infettive possono presentare
Variazioni temporaliVariazioni temporali sia a lungo terminesia a lungo termine
(variazioni secolari) sia variazioni stagionali(variazioni secolari) sia variazioni stagionali
(dipendenti dalla modalità di trasmissione.(dipendenti dalla modalità di trasmissione.
Variazioni spazialiVariazioni spaziali
VariazioniVariazioni dipendenti dalledipendenti dalle caratteristichecaratteristiche delledelle
personepersone affetteaffette
STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
raggruppamento di unraggruppamento di un elevato numero di casielevato numero di casi
di una malattia infettivadi una malattia infettiva nella stessanella stessa
popolazione o nello stesso gruppo dipopolazione o nello stesso gruppo di
individuiindividui in unin un periodo di tempo breveperiodo di tempo breve, a, a
condizione che i casi abbianocondizione che i casi abbiano la stessa originela stessa origine..
EPIDEMIAEPIDEMIA
Il verificarsi di una epidemia indica un’improvvisa eIl verificarsi di una epidemia indica un’improvvisa e
rapida rottura di un equilibrio dei fattori che facilitano orapida rottura di un equilibrio dei fattori che facilitano o
ostacolano la diffusione di una malattiaostacolano la diffusione di una malattia
STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
OBIETTIVO DI SANITA’ PUBBLICAOBIETTIVO DI SANITA’ PUBBLICA
Scoprire e correggere tali cambiamenti in modoScoprire e correggere tali cambiamenti in modo
tale da ristabilire l’equilibrio e controllaretale da ristabilire l’equilibrio e controllare
l’epidemia.l’epidemia.
perchéperché questoquesto soggetto si èsoggetto si è
ammalato diammalato di questaquesta
determinata malattia indeterminata malattia in
questoquesto tempo e luogo?tempo e luogo?
RISPONDENDORISPONDENDO
ALLE DOMANDEALLE DOMANDE
STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
1.1. FORMULAZIONE DIAGNOSI DIFORMULAZIONE DIAGNOSI DI
MALATTIAMALATTIA
Dati clinici, caratteristiche cliniche della malattia,Dati clinici, caratteristiche cliniche della malattia,
storia della malattia, decorso, esito.storia della malattia, decorso, esito.
2.2. DEFINIZIONE DEL CASODEFINIZIONE DEL CASO
corrisponde all’elenco dei criteri da utilizzare percorrisponde all’elenco dei criteri da utilizzare per
stabilire se un individuo ha o meno la malattia instabilire se un individuo ha o meno la malattia in
questionequestione
3.3. CARATTERIZZAZIONE NELLOCARATTERIZZAZIONE NELLO
SPAZIO, TEMPO E POPOLAZIONESPAZIO, TEMPO E POPOLAZIONE
STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
È necessaria la caratterizzazione nello spazio, nelÈ necessaria la caratterizzazione nello spazio, nel
tempo ed in base agli individui colpititempo ed in base agli individui colpiti
 La distribuzione dei casi nel tempo è definitaLa distribuzione dei casi nel tempo è definita
attraverso la costruzione della curva epidemicaattraverso la costruzione della curva epidemica
 Il tempo è riportato sull’asse delle x ed ilIl tempo è riportato sull’asse delle x ed il
numero dei casi sull’asse delle ynumero dei casi sull’asse delle y
La curva epidemica fornisce importanti informazioniLa curva epidemica fornisce importanti informazioni
sull’evoluzione dell’epidemia, sul tipo di esposizione e lasull’evoluzione dell’epidemia, sul tipo di esposizione e la
via di diffusione della malattiavia di diffusione della malattia
TEMPOTEMPO
TEMPOTEMPO
 Nel caso diNel caso di esposizione ad una fonte comune diesposizione ad una fonte comune di
infezioneinfezione, molte persone entrano in contatto con la, molte persone entrano in contatto con la
sorgente comune, comesorgente comune, come acqua o cibo contaminatoacqua o cibo contaminato,,
in un breve periodo di tempoin un breve periodo di tempo
 Se un’epidemia è dovuta a questo tipo di esposizioneSe un’epidemia è dovuta a questo tipo di esposizione
la curva ha generalmente un inizio improvviso, unla curva ha generalmente un inizio improvviso, un
picco ed un declino piuttosto rapidopicco ed un declino piuttosto rapido
TEMPOTEMPO
TEMPOTEMPO
 Se l’epidemia è dovuta aSe l’epidemia è dovuta a trasmissionetrasmissione
interpersonaleinterpersonale, la curva epidemica ha un andamento, la curva epidemica ha un andamento
irregolare e prolungato.irregolare e prolungato.
 In questo caso viene denominata epidemia prolungataIn questo caso viene denominata epidemia prolungata
TASSO DITASSO DI
INCIDENZAINCIDENZA
EPATITE BEPATITE B
IN ITALIAIN ITALIA
TEMPOTEMPO
Nelle malattie aNelle malattie a trasmissione aereatrasmissione aerea la curva epidemicala curva epidemica
può assumere le stesse caratteristiche di un’epidemia dapuò assumere le stesse caratteristiche di un’epidemia da
fonte comunefonte comune
LUOGOLUOGO
L’accurata caratterizzazione di una epidemiaL’accurata caratterizzazione di una epidemia
comporta la definizione della localizzazionecomporta la definizione della localizzazione
geografica dei casigeografica dei casi
LaLa mappatura geografica dei casimappatura geografica dei casi che indicache indica
dove ogni persona affetta vive e lavora puòdove ogni persona affetta vive e lavora può
fornire importanti contributi per la comprensionefornire importanti contributi per la comprensione
di un episodio epidemicodi un episodio epidemico
ESEMPIOESEMPIO
Studio effettuato a Londra negli anni 50 daStudio effettuato a Londra negli anni 50 da JohnJohn
SnowSnow, in base al quale si evidenziò che, in base al quale si evidenziò che lala
maggior parte delle persone affette damaggior parte delle persone affette da
un’epidemia di colera vivevaun’epidemia di colera viveva negli isolati che sinegli isolati che si
collocano nelle immediate vicinanze dellacollocano nelle immediate vicinanze della
sorgente di acqua potabile di Broad Street.sorgente di acqua potabile di Broad Street.
Basandosi su questa osservazione SnowBasandosi su questa osservazione Snow
fece eliminare tale fontefece eliminare tale fonte
dall’approvigionamento idricodall’approvigionamento idrico
LUOGOLUOGO NellaNella mappatura spaziale dei casimappatura spaziale dei casi
è possibile ricorrere ai tassi diè possibile ricorrere ai tassi di
incidenza specifici per luogoincidenza specifici per luogo
ESEMPIOESEMPIO
Rouechè nel 1991 descrisse un’epidemia di unaRouechè nel 1991 descrisse un’epidemia di una
infezione fungina respiratoria in una scuolainfezione fungina respiratoria in una scuola
dell’Arkansas e dimostrò come i tassi di incidenzadell’Arkansas e dimostrò come i tassi di incidenza
specifici per aula fornivano indicazioni sulla causaspecifici per aula fornivano indicazioni sulla causa
dell’epidemia.dell’epidemia.
1.1. Ciascuna aula presentava un numero pari a 3 di casi diCiascuna aula presentava un numero pari a 3 di casi di
malattiamalattia
2.2. Solo un aula presentava un numero di 14 casi; quellaSolo un aula presentava un numero di 14 casi; quella
aula era localizzata direttamente sul canale di scaricoaula era localizzata direttamente sul canale di scarico
del carbone che scaricava nel suolo.del carbone che scaricava nel suolo.
3.3. In tal modo l’aula fu contaminata da polvere diIn tal modo l’aula fu contaminata da polvere di
carbone contaminata a sua volta da Histoplasmacarbone contaminata a sua volta da Histoplasma
capsulatumcapsulatum
4.4. Inalato dai bambini si ammalarono di istoplasmosiInalato dai bambini si ammalarono di istoplasmosi
ESEMPIOESEMPIO
INDIVIDUIINDIVIDUI
Conoscere le caratteristiche degli individuiConoscere le caratteristiche degli individui
coinvolti in un’epidemia può aiutare a chiarire edcoinvolti in un’epidemia può aiutare a chiarire ed
inquadrare il problema e le sue causeinquadrare il problema e le sue cause
CARATTERISTICHECARATTERISTICHE
DA VALUTAREDA VALUTARE
EtàEtà
SessoSesso
RazzaRazza
ReligioneReligione
ESEMPIOESEMPIO tassi di incidenza del morbillo tra gli indiani Navajotassi di incidenza del morbillo tra gli indiani Navajo
per le classi di età, 1972-1975 (CDC di Atlanta 1977)per le classi di età, 1972-1975 (CDC di Atlanta 1977)
I casi tendono a verificarsi in bambini molto piccoli:I casi tendono a verificarsi in bambini molto piccoli:
l’epidemia in quel momento è la conseguenzal’epidemia in quel momento è la conseguenza
dell’assenza di immunizzazione nei neonatidell’assenza di immunizzazione nei neonati
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
<1 1--4 10--14 15--19 20--24 >24
classi di età
casinotificatix1000
ESEMPIOESEMPIO tassi di incidenza del morbillo nei residenti di Ohio pertassi di incidenza del morbillo nei residenti di Ohio per
le classi di età, 1973-1974 (CDC di Atlanta 1977)le classi di età, 1973-1974 (CDC di Atlanta 1977)
Il fatto che molti bambini fossero esenti dal morbillo e iIl fatto che molti bambini fossero esenti dal morbillo e i
bambini in età scolare tendessero la categoriabambini in età scolare tendessero la categoria
maggiormente colpita dall’infezione, suggerisce chemaggiormente colpita dall’infezione, suggerisce che
l’epidemia fu la conseguenza della caduta dei livellil’epidemia fu la conseguenza della caduta dei livelli
anticorpali in età scolare in bambini vaccinatianticorpali in età scolare in bambini vaccinati
precedentementeprecedentemente
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
classi di età (anni)
casi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA
Definiti gli aspetti appena identificati, èDefiniti gli aspetti appena identificati, è
possibile formulare ipotesi epidemiologichepossibile formulare ipotesi epidemiologiche
in merito ai casi ed è necessario mettere inin merito ai casi ed è necessario mettere in
atto le misure preventive necessarieatto le misure preventive necessarie
Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006
Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006
Le malattie infettive aLe malattie infettive a trasmissione fecale oraletrasmissione fecale orale sonosono
molto comuni in estate, per la capacità deimolto comuni in estate, per la capacità dei
microrganismi di moltiplicarsi velocemente nelle acquemicrorganismi di moltiplicarsi velocemente nelle acque
Le malattie infettive aLe malattie infettive a trasmissione aereatrasmissione aerea sono moltosono molto
comuni nei mesi invernali e all’inizio della primaveracomuni nei mesi invernali e all’inizio della primavera
EFFICACIAEFFICACIA
VACCINALEVACCINALE
VARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICIVARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICI
SIMI. ISSSIMI. ISS
SIMI. ISSSIMI. ISS
VARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICIVARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICI
SIMI. ISSSIMI. ISS
VARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICIVARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICI
L’introduzione di interventi preventivi suL’introduzione di interventi preventivi su
vasta scala, ad esempio divasta scala, ad esempio di
vaccinazionivaccinazioni, può essere valutata, può essere valutata
attraverso l’osservazione deiattraverso l’osservazione dei
cambiamenti a lungo termine deglicambiamenti a lungo termine degli
andamenti delle malattieandamenti delle malattie
LA VACCINAZIONE E’LA VACCINAZIONE E’
OBBLIGATORIAOBBLIGATORIA
TASSO DI INCIDENZA DI DIFETRITE IN ITALIATASSO DI INCIDENZA DI DIFETRITE IN ITALIA
Legge n.861 del 6 Giugno 1939Legge n.861 del 6 Giugno 1939
TASSO DI INCIDENZA DI EPATITE B IN ITALIATASSO DI INCIDENZA DI EPATITE B IN ITALIA
LA VACCINAZIONE E’LA VACCINAZIONE E’
OBBLIGATORIAOBBLIGATORIA

Contenu connexe

Tendances

Vigilancia epidemiológica
Vigilancia epidemiológicaVigilancia epidemiológica
Vigilancia epidemiológicaPaul Quintanilla
 
Surveilans pws penyakit potensial wabah
Surveilans pws penyakit potensial wabahSurveilans pws penyakit potensial wabah
Surveilans pws penyakit potensial wabahHMRojali
 
Basic Concept of Epidemiology
Basic Concept of EpidemiologyBasic Concept of Epidemiology
Basic Concept of EpidemiologyAminu Kende
 
sec 8. concepts of disease occurence.pptx
sec 8. concepts of disease occurence.pptxsec 8. concepts of disease occurence.pptx
sec 8. concepts of disease occurence.pptxJane Clarise Gundaya
 
Dati correnti
Dati correntiDati correnti
Dati correntiDario
 
Vigilancia epidemiologica
Vigilancia epidemiologicaVigilancia epidemiologica
Vigilancia epidemiologicaMarijun Arashi
 
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis MasyarakatPengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakatpjj_kemenkes
 
Entomological Monitoring, Environmental Compliance, and Vector Control Capaci...
Entomological Monitoring, Environmental Compliance, and Vector Control Capaci...Entomological Monitoring, Environmental Compliance, and Vector Control Capaci...
Entomological Monitoring, Environmental Compliance, and Vector Control Capaci...HFG Project
 
Final methods epidemiology
Final methods epidemiologyFinal methods epidemiology
Final methods epidemiologybhavisha patel
 
Effect sizes in meta-analysis
Effect sizes in meta-analysisEffect sizes in meta-analysis
Effect sizes in meta-analysisRizwan S A
 
Clase de epidemiologia
Clase de epidemiologiaClase de epidemiologia
Clase de epidemiologiaRaul Gorveña
 
Cohort study - basics
Cohort study - basicsCohort study - basics
Cohort study - basicsRizwan S A
 
Surveillans epidemiologi
Surveillans epidemiologiSurveillans epidemiologi
Surveillans epidemiologiraysa hasdi
 
Endemias Epidemias, Brotes Vigilancia Epidemiologica
Endemias Epidemias, Brotes Vigilancia EpidemiologicaEndemias Epidemias, Brotes Vigilancia Epidemiologica
Endemias Epidemias, Brotes Vigilancia Epidemiologicaperalvillo7
 
KOPI TB - Peran Profesi
KOPI TB - Peran Profesi KOPI TB - Peran Profesi
KOPI TB - Peran Profesi AhmadBarokah5
 
Pertemuan 1 - epidemiologi penyakit menular
Pertemuan   1 - epidemiologi penyakit menularPertemuan   1 - epidemiologi penyakit menular
Pertemuan 1 - epidemiologi penyakit menularLila Kania
 
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis MasyarakatPengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakatpjj_kemenkes
 
Clase 2 triada epidemiologica
Clase 2 triada epidemiologicaClase 2 triada epidemiologica
Clase 2 triada epidemiologicaLUZ ELENA GARCIA
 
INCIDENCE PREVALENCE.pptx
INCIDENCE PREVALENCE.pptxINCIDENCE PREVALENCE.pptx
INCIDENCE PREVALENCE.pptxMittal Rathod
 

Tendances (20)

Vigilancia epidemiológica
Vigilancia epidemiológicaVigilancia epidemiológica
Vigilancia epidemiológica
 
Surveilans pws penyakit potensial wabah
Surveilans pws penyakit potensial wabahSurveilans pws penyakit potensial wabah
Surveilans pws penyakit potensial wabah
 
Basic Concept of Epidemiology
Basic Concept of EpidemiologyBasic Concept of Epidemiology
Basic Concept of Epidemiology
 
sec 8. concepts of disease occurence.pptx
sec 8. concepts of disease occurence.pptxsec 8. concepts of disease occurence.pptx
sec 8. concepts of disease occurence.pptx
 
Dati correnti
Dati correntiDati correnti
Dati correnti
 
Vigilancia epidemiologica
Vigilancia epidemiologicaVigilancia epidemiologica
Vigilancia epidemiologica
 
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis MasyarakatPengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
 
Entomological Monitoring, Environmental Compliance, and Vector Control Capaci...
Entomological Monitoring, Environmental Compliance, and Vector Control Capaci...Entomological Monitoring, Environmental Compliance, and Vector Control Capaci...
Entomological Monitoring, Environmental Compliance, and Vector Control Capaci...
 
Final methods epidemiology
Final methods epidemiologyFinal methods epidemiology
Final methods epidemiology
 
Effect sizes in meta-analysis
Effect sizes in meta-analysisEffect sizes in meta-analysis
Effect sizes in meta-analysis
 
Clase de epidemiologia
Clase de epidemiologiaClase de epidemiologia
Clase de epidemiologia
 
Cohort study - basics
Cohort study - basicsCohort study - basics
Cohort study - basics
 
Surveillans epidemiologi
Surveillans epidemiologiSurveillans epidemiologi
Surveillans epidemiologi
 
Endemias Epidemias, Brotes Vigilancia Epidemiologica
Endemias Epidemias, Brotes Vigilancia EpidemiologicaEndemias Epidemias, Brotes Vigilancia Epidemiologica
Endemias Epidemias, Brotes Vigilancia Epidemiologica
 
KOPI TB - Peran Profesi
KOPI TB - Peran Profesi KOPI TB - Peran Profesi
KOPI TB - Peran Profesi
 
Pertemuan 1 - epidemiologi penyakit menular
Pertemuan   1 - epidemiologi penyakit menularPertemuan   1 - epidemiologi penyakit menular
Pertemuan 1 - epidemiologi penyakit menular
 
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis MasyarakatPengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
Pengembangan Surveilans Penyakit Berbasis Masyarakat
 
Clase 2 triada epidemiologica
Clase 2 triada epidemiologicaClase 2 triada epidemiologica
Clase 2 triada epidemiologica
 
Epidemiology
EpidemiologyEpidemiology
Epidemiology
 
INCIDENCE PREVALENCE.pptx
INCIDENCE PREVALENCE.pptxINCIDENCE PREVALENCE.pptx
INCIDENCE PREVALENCE.pptx
 

Similaire à Studi descrittivi

Studi trasversali campionamento
Studi trasversali campionamentoStudi trasversali campionamento
Studi trasversali campionamentoDario
 
Studi caso controllo, coorte, sper. ok
Studi caso controllo, coorte, sper. okStudi caso controllo, coorte, sper. ok
Studi caso controllo, coorte, sper. okDario
 
Epidemiologia
Epidemiologia Epidemiologia
Epidemiologia Dario
 
Medicina preventiva
Medicina preventivaMedicina preventiva
Medicina preventivaDario
 
1. igiene ed epidemiologia
1. igiene ed epidemiologia1. igiene ed epidemiologia
1. igiene ed epidemiologiaJefNize
 
Infezioni ospedaliere
Infezioni ospedaliereInfezioni ospedaliere
Infezioni ospedaliereDario
 
Introduzione all'epidemiologia
Introduzione all'epidemiologiaIntroduzione all'epidemiologia
Introduzione all'epidemiologiaelisaurora
 
Introduzione all'epidemiologia
Introduzione all'epidemiologiaIntroduzione all'epidemiologia
Introduzione all'epidemiologiaelisaurora
 
Infezioniospedaliere
Infezioniospedaliere Infezioniospedaliere
Infezioniospedaliere bergonticarlo
 
Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01
Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01
Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01bergonticarlo
 
III Convegno FITELAB, Scilla (RC) 24 ottobre 2012
III Convegno FITELAB, Scilla (RC) 24 ottobre 2012III Convegno FITELAB, Scilla (RC) 24 ottobre 2012
III Convegno FITELAB, Scilla (RC) 24 ottobre 2012Maurizio De Filippis
 
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...aiserv
 
Igiene generale e prev mal inf 3
Igiene generale e prev mal inf 3Igiene generale e prev mal inf 3
Igiene generale e prev mal inf 3michelacorbelli
 
II INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
II INCONTRO a cura del dott. Ciro EspositoII INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
II INCONTRO a cura del dott. Ciro Espositoaiserv
 
Malattie infettive speciale 5ppt
Malattie infettive speciale 5pptMalattie infettive speciale 5ppt
Malattie infettive speciale 5pptmichelacorbelli
 
Dott.ssa Marina E. Cazzaniga, “PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DEI TUMORI”
Dott.ssa Marina E. Cazzaniga,  “PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DEI TUMORI”		Dott.ssa Marina E. Cazzaniga,  “PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DEI TUMORI”
Dott.ssa Marina E. Cazzaniga, “PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DEI TUMORI” AIP LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA
 
EPI.CA Casoria per le scuole
EPI.CA Casoria per le scuoleEPI.CA Casoria per le scuole
EPI.CA Casoria per le scuoleMariano Marino
 

Similaire à Studi descrittivi (20)

Studi trasversali campionamento
Studi trasversali campionamentoStudi trasversali campionamento
Studi trasversali campionamento
 
Studi caso controllo, coorte, sper. ok
Studi caso controllo, coorte, sper. okStudi caso controllo, coorte, sper. ok
Studi caso controllo, coorte, sper. ok
 
Epidemiologia
Epidemiologia Epidemiologia
Epidemiologia
 
Medicina preventiva
Medicina preventivaMedicina preventiva
Medicina preventiva
 
Igiene 2
Igiene 2Igiene 2
Igiene 2
 
5 1 giordano
5 1 giordano5 1 giordano
5 1 giordano
 
1. igiene ed epidemiologia
1. igiene ed epidemiologia1. igiene ed epidemiologia
1. igiene ed epidemiologia
 
Infezioni ospedaliere
Infezioni ospedaliereInfezioni ospedaliere
Infezioni ospedaliere
 
Introduzione all'epidemiologia
Introduzione all'epidemiologiaIntroduzione all'epidemiologia
Introduzione all'epidemiologia
 
Introduzione all'epidemiologia
Introduzione all'epidemiologiaIntroduzione all'epidemiologia
Introduzione all'epidemiologia
 
Infezioniospedaliere
Infezioniospedaliere Infezioniospedaliere
Infezioniospedaliere
 
Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01
Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01
Infezioniospedaliere 101128094817-phpapp01
 
III Convegno FITELAB, Scilla (RC) 24 ottobre 2012
III Convegno FITELAB, Scilla (RC) 24 ottobre 2012III Convegno FITELAB, Scilla (RC) 24 ottobre 2012
III Convegno FITELAB, Scilla (RC) 24 ottobre 2012
 
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
“EBOLA: luci ed ombre” - Relazione Prof. Dott. Ciro Esposito Presidente A.I.S...
 
Igiene generale e prev mal inf 3
Igiene generale e prev mal inf 3Igiene generale e prev mal inf 3
Igiene generale e prev mal inf 3
 
II INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
II INCONTRO a cura del dott. Ciro EspositoII INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
II INCONTRO a cura del dott. Ciro Esposito
 
Malattie infettive speciale 5ppt
Malattie infettive speciale 5pptMalattie infettive speciale 5ppt
Malattie infettive speciale 5ppt
 
PRINCIPI DI EPIDEMIOLOGIA
PRINCIPI DI EPIDEMIOLOGIAPRINCIPI DI EPIDEMIOLOGIA
PRINCIPI DI EPIDEMIOLOGIA
 
Dott.ssa Marina E. Cazzaniga, “PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DEI TUMORI”
Dott.ssa Marina E. Cazzaniga,  “PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DEI TUMORI”		Dott.ssa Marina E. Cazzaniga,  “PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DEI TUMORI”
Dott.ssa Marina E. Cazzaniga, “PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DEI TUMORI”
 
EPI.CA Casoria per le scuole
EPI.CA Casoria per le scuoleEPI.CA Casoria per le scuole
EPI.CA Casoria per le scuole
 

Plus de Dario

Fisiopatologia respiratoria
Fisiopatologia respiratoriaFisiopatologia respiratoria
Fisiopatologia respiratoriaDario
 
indoor pollution
indoor pollutionindoor pollution
indoor pollutionDario
 
Lavaggio broncoalveolare
Lavaggio broncoalveolareLavaggio broncoalveolare
Lavaggio broncoalveolareDario
 
Eco managment
Eco managmentEco managment
Eco managmentDario
 
Normativa Amianto - norme generali
Normativa Amianto - norme generaliNormativa Amianto - norme generali
Normativa Amianto - norme generaliDario
 
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiMetodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiDario
 
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiMetodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiDario
 
Valutazione del rischio Amianto
Valutazione del rischio AmiantoValutazione del rischio Amianto
Valutazione del rischio AmiantoDario
 
81-08 Amianto
81-08 Amianto81-08 Amianto
81-08 AmiantoDario
 
Sorveglianza Sanitaria Amianto
Sorveglianza Sanitaria AmiantoSorveglianza Sanitaria Amianto
Sorveglianza Sanitaria AmiantoDario
 
Malattie da amianto
Malattie da amiantoMalattie da amianto
Malattie da amiantoDario
 
Tipologia amianto e manufatti contenenti amianto
Tipologia amianto e manufatti contenenti amiantoTipologia amianto e manufatti contenenti amianto
Tipologia amianto e manufatti contenenti amiantoDario
 
Origini e impiego dell'amianto
Origini e impiego dell'amiantoOrigini e impiego dell'amianto
Origini e impiego dell'amiantoDario
 
3. esedi
3. esedi3. esedi
3. esediDario
 
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amiantoFattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amiantoDario
 
Evoluzione normativa sulla tutela della salute
Evoluzione normativa sulla tutela della saluteEvoluzione normativa sulla tutela della salute
Evoluzione normativa sulla tutela della saluteDario
 
Esposizione ad amianto
Esposizione ad amiantoEsposizione ad amianto
Esposizione ad amiantoDario
 
le valutazioni ergonomiche
 le valutazioni ergonomiche le valutazioni ergonomiche
le valutazioni ergonomicheDario
 
Il nucleare e le radiazioni ionizzanti
Il nucleare e le radiazioni ionizzantiIl nucleare e le radiazioni ionizzanti
Il nucleare e le radiazioni ionizzantiDario
 
Gli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoroGli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoroDario
 

Plus de Dario (20)

Fisiopatologia respiratoria
Fisiopatologia respiratoriaFisiopatologia respiratoria
Fisiopatologia respiratoria
 
indoor pollution
indoor pollutionindoor pollution
indoor pollution
 
Lavaggio broncoalveolare
Lavaggio broncoalveolareLavaggio broncoalveolare
Lavaggio broncoalveolare
 
Eco managment
Eco managmentEco managment
Eco managment
 
Normativa Amianto - norme generali
Normativa Amianto - norme generaliNormativa Amianto - norme generali
Normativa Amianto - norme generali
 
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiMetodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
 
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiMetodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
 
Valutazione del rischio Amianto
Valutazione del rischio AmiantoValutazione del rischio Amianto
Valutazione del rischio Amianto
 
81-08 Amianto
81-08 Amianto81-08 Amianto
81-08 Amianto
 
Sorveglianza Sanitaria Amianto
Sorveglianza Sanitaria AmiantoSorveglianza Sanitaria Amianto
Sorveglianza Sanitaria Amianto
 
Malattie da amianto
Malattie da amiantoMalattie da amianto
Malattie da amianto
 
Tipologia amianto e manufatti contenenti amianto
Tipologia amianto e manufatti contenenti amiantoTipologia amianto e manufatti contenenti amianto
Tipologia amianto e manufatti contenenti amianto
 
Origini e impiego dell'amianto
Origini e impiego dell'amiantoOrigini e impiego dell'amianto
Origini e impiego dell'amianto
 
3. esedi
3. esedi3. esedi
3. esedi
 
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amiantoFattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
 
Evoluzione normativa sulla tutela della salute
Evoluzione normativa sulla tutela della saluteEvoluzione normativa sulla tutela della salute
Evoluzione normativa sulla tutela della salute
 
Esposizione ad amianto
Esposizione ad amiantoEsposizione ad amianto
Esposizione ad amianto
 
le valutazioni ergonomiche
 le valutazioni ergonomiche le valutazioni ergonomiche
le valutazioni ergonomiche
 
Il nucleare e le radiazioni ionizzanti
Il nucleare e le radiazioni ionizzantiIl nucleare e le radiazioni ionizzanti
Il nucleare e le radiazioni ionizzanti
 
Gli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoroGli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoro
 

Studi descrittivi

  • 1.
  • 2. STUDI OSSERVAZIONALISTUDI OSSERVAZIONALI STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI STUDI ANALITICISTUDI ANALITICI STUDI CASO-CONTROLLOSTUDI CASO-CONTROLLO STUDI LONGITUDINALSTUDI LONGITUDINALSTUDI TRASVERSALISTUDI TRASVERSALI
  • 4. Ricerche epidemiologiche nelle quali i dati dellaRicerche epidemiologiche nelle quali i dati della ricerca sono aggregati, riguardano interericerca sono aggregati, riguardano intere popolazioni o comunità e non singoli individui.popolazioni o comunità e non singoli individui. Hanno lo scopo di descrivere i fenomeniHanno lo scopo di descrivere i fenomeni sanitari evidenziando l’associazione consanitari evidenziando l’associazione con possibili fattori di rischio o causali edpossibili fattori di rischio o causali ed avanzando ipotesi eziopatogenetiche daavanzando ipotesi eziopatogenetiche da verificare e convalidareverificare e convalidare STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 5. Analizzano i fenomeni sanitariAnalizzano i fenomeni sanitari secondo tre variabilisecondo tre variabili STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI TEMPOTEMPO SPAZIOSPAZIO POPOLAZIONEPOPOLAZIONE
  • 6. TEMPOTEMPO  Variazioni periodiche: stagionali, annuali,Variazioni periodiche: stagionali, annuali, pluriennali o secolaripluriennali o secolari  Variazioni non periodiche: epidemieVariazioni non periodiche: epidemie STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 7. SPAZIOSPAZIO Differenze traDifferenze tra Aree urbane e ruraliAree urbane e rurali Aree geograficheAree geografiche STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 8. CARATTERISTICHE DELLACARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE IN STUDIOPOPOLAZIONE IN STUDIO etàetà sessosessorazzarazza luogo di nascitaluogo di nascita stato di nutrizionestato di nutrizione avvenimenti stressantiavvenimenti stressanti livello socio-economicolivello socio-economico caratteristiche familiaricaratteristiche familiari POPOLAZIONEPOPOLAZIONE
  • 9. FONTE DATIFONTE DATI REGISTRI PATOLOGIEREGISTRI PATOLOGIE SCHEDE DI MORTESCHEDE DI MORTE SCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERASCHEDE DI DIMISSIONE OSPEDALIERA NOTIFICA MALATTIE INFETTIVENOTIFICA MALATTIE INFETTIVE statistiche correntistatistiche correnti STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 10. OBIETTIVIOBIETTIVI  analizzare i dati relativi a malattie e fattori di rischioanalizzare i dati relativi a malattie e fattori di rischio  illustrare la distribuzione delle varie malattie inillustrare la distribuzione delle varie malattie in rapporto a tempo spazio e caratteristiche individualirapporto a tempo spazio e caratteristiche individuali  calcolare i tassi di mortalità o incidenza grezzi,calcolare i tassi di mortalità o incidenza grezzi, specifici e standardizzatispecifici e standardizzati  ipotizzare correlazioni tra malattie e fattori di rischioipotizzare correlazioni tra malattie e fattori di rischio STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 11. VANTAGGIVANTAGGI  Dati già raccolti, facilmente accessibili e spesso giàDati già raccolti, facilmente accessibili e spesso già elaboratielaborati  Bassi costi e rapidità d’esecuzioneBassi costi e rapidità d’esecuzione  Uso di classificazioni standardUso di classificazioni standard  Buona completezza di rilevazione per mortalità eBuona completezza di rilevazione per mortalità e ricoveri ospedalieriricoveri ospedalieri STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 12. SVANTAGGSVANTAGG II Mancanza di ipotesi specificheMancanza di ipotesi specifiche  Dati personali non disponibiliDati personali non disponibili  Spesso dati disponibili in ritardoSpesso dati disponibili in ritardo  Tempi di latenza tra raccolta ed elaborazione datiTempi di latenza tra raccolta ed elaborazione dati non sempre rapidinon sempre rapidi STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 13. BIASBIAS ♣ Sottostima dei fenomeni per omissioni nellaSottostima dei fenomeni per omissioni nella segnalazionesegnalazione ♣ Attendibilità dubbia di alcuni dati e impossibilitàAttendibilità dubbia di alcuni dati e impossibilità di effettuare verifichedi effettuare verifiche STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 14. Difformità nella classificazione delle malattieDifformità nella classificazione delle malattie ““Fallacia ecologica”: le popolazioni confrontateFallacia ecologica”: le popolazioni confrontate possono differire per alcune caratteristiche chepossono differire per alcune caratteristiche che agiscono come fattori di confondimento; il loroagiscono come fattori di confondimento; il loro effetto fa correre il rischio di identificareeffetto fa correre il rischio di identificare associazioni non esistenti in realtàassociazioni non esistenti in realtà BIASBIAS STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 15. Vengono utilizzati per fornire una prima ideaVengono utilizzati per fornire una prima idea del fenomeno in studio da approfondire poidel fenomeno in studio da approfondire poi con ricerche ad hoc che considerino i daticon ricerche ad hoc che considerino i dati individuali.individuali. STUDI DESCRITTIVISTUDI DESCRITTIVI
  • 16. UN ESEMPIOUN ESEMPIO Studio dell’andamento epidemiologicoStudio dell’andamento epidemiologico delle malattie infettivedelle malattie infettive Le malattie infettive possono presentareLe malattie infettive possono presentare Variazioni temporaliVariazioni temporali sia a lungo terminesia a lungo termine (variazioni secolari) sia variazioni stagionali(variazioni secolari) sia variazioni stagionali (dipendenti dalla modalità di trasmissione.(dipendenti dalla modalità di trasmissione. Variazioni spazialiVariazioni spaziali VariazioniVariazioni dipendenti dalledipendenti dalle caratteristichecaratteristiche delledelle personepersone affetteaffette
  • 17. STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA raggruppamento di unraggruppamento di un elevato numero di casielevato numero di casi di una malattia infettivadi una malattia infettiva nella stessanella stessa popolazione o nello stesso gruppo dipopolazione o nello stesso gruppo di individuiindividui in unin un periodo di tempo breveperiodo di tempo breve, a, a condizione che i casi abbianocondizione che i casi abbiano la stessa originela stessa origine.. EPIDEMIAEPIDEMIA Il verificarsi di una epidemia indica un’improvvisa eIl verificarsi di una epidemia indica un’improvvisa e rapida rottura di un equilibrio dei fattori che facilitano orapida rottura di un equilibrio dei fattori che facilitano o ostacolano la diffusione di una malattiaostacolano la diffusione di una malattia
  • 18. STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA OBIETTIVO DI SANITA’ PUBBLICAOBIETTIVO DI SANITA’ PUBBLICA Scoprire e correggere tali cambiamenti in modoScoprire e correggere tali cambiamenti in modo tale da ristabilire l’equilibrio e controllaretale da ristabilire l’equilibrio e controllare l’epidemia.l’epidemia. perchéperché questoquesto soggetto si èsoggetto si è ammalato diammalato di questaquesta determinata malattia indeterminata malattia in questoquesto tempo e luogo?tempo e luogo? RISPONDENDORISPONDENDO ALLE DOMANDEALLE DOMANDE
  • 19. STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA 1.1. FORMULAZIONE DIAGNOSI DIFORMULAZIONE DIAGNOSI DI MALATTIAMALATTIA Dati clinici, caratteristiche cliniche della malattia,Dati clinici, caratteristiche cliniche della malattia, storia della malattia, decorso, esito.storia della malattia, decorso, esito. 2.2. DEFINIZIONE DEL CASODEFINIZIONE DEL CASO corrisponde all’elenco dei criteri da utilizzare percorrisponde all’elenco dei criteri da utilizzare per stabilire se un individuo ha o meno la malattia instabilire se un individuo ha o meno la malattia in questionequestione
  • 20. 3.3. CARATTERIZZAZIONE NELLOCARATTERIZZAZIONE NELLO SPAZIO, TEMPO E POPOLAZIONESPAZIO, TEMPO E POPOLAZIONE STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA È necessaria la caratterizzazione nello spazio, nelÈ necessaria la caratterizzazione nello spazio, nel tempo ed in base agli individui colpititempo ed in base agli individui colpiti
  • 21.  La distribuzione dei casi nel tempo è definitaLa distribuzione dei casi nel tempo è definita attraverso la costruzione della curva epidemicaattraverso la costruzione della curva epidemica  Il tempo è riportato sull’asse delle x ed ilIl tempo è riportato sull’asse delle x ed il numero dei casi sull’asse delle ynumero dei casi sull’asse delle y La curva epidemica fornisce importanti informazioniLa curva epidemica fornisce importanti informazioni sull’evoluzione dell’epidemia, sul tipo di esposizione e lasull’evoluzione dell’epidemia, sul tipo di esposizione e la via di diffusione della malattiavia di diffusione della malattia TEMPOTEMPO
  • 22. TEMPOTEMPO  Nel caso diNel caso di esposizione ad una fonte comune diesposizione ad una fonte comune di infezioneinfezione, molte persone entrano in contatto con la, molte persone entrano in contatto con la sorgente comune, comesorgente comune, come acqua o cibo contaminatoacqua o cibo contaminato,, in un breve periodo di tempoin un breve periodo di tempo  Se un’epidemia è dovuta a questo tipo di esposizioneSe un’epidemia è dovuta a questo tipo di esposizione la curva ha generalmente un inizio improvviso, unla curva ha generalmente un inizio improvviso, un picco ed un declino piuttosto rapidopicco ed un declino piuttosto rapido
  • 24. TEMPOTEMPO  Se l’epidemia è dovuta aSe l’epidemia è dovuta a trasmissionetrasmissione interpersonaleinterpersonale, la curva epidemica ha un andamento, la curva epidemica ha un andamento irregolare e prolungato.irregolare e prolungato.  In questo caso viene denominata epidemia prolungataIn questo caso viene denominata epidemia prolungata TASSO DITASSO DI INCIDENZAINCIDENZA EPATITE BEPATITE B IN ITALIAIN ITALIA
  • 25. TEMPOTEMPO Nelle malattie aNelle malattie a trasmissione aereatrasmissione aerea la curva epidemicala curva epidemica può assumere le stesse caratteristiche di un’epidemia dapuò assumere le stesse caratteristiche di un’epidemia da fonte comunefonte comune
  • 26. LUOGOLUOGO L’accurata caratterizzazione di una epidemiaL’accurata caratterizzazione di una epidemia comporta la definizione della localizzazionecomporta la definizione della localizzazione geografica dei casigeografica dei casi LaLa mappatura geografica dei casimappatura geografica dei casi che indicache indica dove ogni persona affetta vive e lavora puòdove ogni persona affetta vive e lavora può fornire importanti contributi per la comprensionefornire importanti contributi per la comprensione di un episodio epidemicodi un episodio epidemico
  • 27. ESEMPIOESEMPIO Studio effettuato a Londra negli anni 50 daStudio effettuato a Londra negli anni 50 da JohnJohn SnowSnow, in base al quale si evidenziò che, in base al quale si evidenziò che lala maggior parte delle persone affette damaggior parte delle persone affette da un’epidemia di colera vivevaun’epidemia di colera viveva negli isolati che sinegli isolati che si collocano nelle immediate vicinanze dellacollocano nelle immediate vicinanze della sorgente di acqua potabile di Broad Street.sorgente di acqua potabile di Broad Street. Basandosi su questa osservazione SnowBasandosi su questa osservazione Snow fece eliminare tale fontefece eliminare tale fonte dall’approvigionamento idricodall’approvigionamento idrico
  • 28. LUOGOLUOGO NellaNella mappatura spaziale dei casimappatura spaziale dei casi è possibile ricorrere ai tassi diè possibile ricorrere ai tassi di incidenza specifici per luogoincidenza specifici per luogo ESEMPIOESEMPIO Rouechè nel 1991 descrisse un’epidemia di unaRouechè nel 1991 descrisse un’epidemia di una infezione fungina respiratoria in una scuolainfezione fungina respiratoria in una scuola dell’Arkansas e dimostrò come i tassi di incidenzadell’Arkansas e dimostrò come i tassi di incidenza specifici per aula fornivano indicazioni sulla causaspecifici per aula fornivano indicazioni sulla causa dell’epidemia.dell’epidemia.
  • 29. 1.1. Ciascuna aula presentava un numero pari a 3 di casi diCiascuna aula presentava un numero pari a 3 di casi di malattiamalattia 2.2. Solo un aula presentava un numero di 14 casi; quellaSolo un aula presentava un numero di 14 casi; quella aula era localizzata direttamente sul canale di scaricoaula era localizzata direttamente sul canale di scarico del carbone che scaricava nel suolo.del carbone che scaricava nel suolo. 3.3. In tal modo l’aula fu contaminata da polvere diIn tal modo l’aula fu contaminata da polvere di carbone contaminata a sua volta da Histoplasmacarbone contaminata a sua volta da Histoplasma capsulatumcapsulatum 4.4. Inalato dai bambini si ammalarono di istoplasmosiInalato dai bambini si ammalarono di istoplasmosi ESEMPIOESEMPIO
  • 30. INDIVIDUIINDIVIDUI Conoscere le caratteristiche degli individuiConoscere le caratteristiche degli individui coinvolti in un’epidemia può aiutare a chiarire edcoinvolti in un’epidemia può aiutare a chiarire ed inquadrare il problema e le sue causeinquadrare il problema e le sue cause CARATTERISTICHECARATTERISTICHE DA VALUTAREDA VALUTARE EtàEtà SessoSesso RazzaRazza ReligioneReligione
  • 31. ESEMPIOESEMPIO tassi di incidenza del morbillo tra gli indiani Navajotassi di incidenza del morbillo tra gli indiani Navajo per le classi di età, 1972-1975 (CDC di Atlanta 1977)per le classi di età, 1972-1975 (CDC di Atlanta 1977) I casi tendono a verificarsi in bambini molto piccoli:I casi tendono a verificarsi in bambini molto piccoli: l’epidemia in quel momento è la conseguenzal’epidemia in quel momento è la conseguenza dell’assenza di immunizzazione nei neonatidell’assenza di immunizzazione nei neonati 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 <1 1--4 10--14 15--19 20--24 >24 classi di età casinotificatix1000
  • 32. ESEMPIOESEMPIO tassi di incidenza del morbillo nei residenti di Ohio pertassi di incidenza del morbillo nei residenti di Ohio per le classi di età, 1973-1974 (CDC di Atlanta 1977)le classi di età, 1973-1974 (CDC di Atlanta 1977) Il fatto che molti bambini fossero esenti dal morbillo e iIl fatto che molti bambini fossero esenti dal morbillo e i bambini in età scolare tendessero la categoriabambini in età scolare tendessero la categoria maggiormente colpita dall’infezione, suggerisce chemaggiormente colpita dall’infezione, suggerisce che l’epidemia fu la conseguenza della caduta dei livellil’epidemia fu la conseguenza della caduta dei livelli anticorpali in età scolare in bambini vaccinatianticorpali in età scolare in bambini vaccinati precedentementeprecedentemente 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 classi di età (anni) casi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
  • 33. STUDIO DI UN’EPIDEMIASTUDIO DI UN’EPIDEMIA Definiti gli aspetti appena identificati, èDefiniti gli aspetti appena identificati, è possibile formulare ipotesi epidemiologichepossibile formulare ipotesi epidemiologiche in merito ai casi ed è necessario mettere inin merito ai casi ed è necessario mettere in atto le misure preventive necessarieatto le misure preventive necessarie
  • 34. Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006
  • 35. Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006Incidenza delle malattie infettive notificate 2002/2006
  • 36. Le malattie infettive aLe malattie infettive a trasmissione fecale oraletrasmissione fecale orale sonosono molto comuni in estate, per la capacità deimolto comuni in estate, per la capacità dei microrganismi di moltiplicarsi velocemente nelle acquemicrorganismi di moltiplicarsi velocemente nelle acque
  • 37.
  • 38. Le malattie infettive aLe malattie infettive a trasmissione aereatrasmissione aerea sono moltosono molto comuni nei mesi invernali e all’inizio della primaveracomuni nei mesi invernali e all’inizio della primavera
  • 40.
  • 41. VARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICIVARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICI SIMI. ISSSIMI. ISS
  • 42. SIMI. ISSSIMI. ISS VARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICIVARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICI
  • 43. SIMI. ISSSIMI. ISS VARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICIVARIAZIONI ANNUALI E PICCHI EPIDEMICI
  • 44. L’introduzione di interventi preventivi suL’introduzione di interventi preventivi su vasta scala, ad esempio divasta scala, ad esempio di vaccinazionivaccinazioni, può essere valutata, può essere valutata attraverso l’osservazione deiattraverso l’osservazione dei cambiamenti a lungo termine deglicambiamenti a lungo termine degli andamenti delle malattieandamenti delle malattie
  • 45. LA VACCINAZIONE E’LA VACCINAZIONE E’ OBBLIGATORIAOBBLIGATORIA TASSO DI INCIDENZA DI DIFETRITE IN ITALIATASSO DI INCIDENZA DI DIFETRITE IN ITALIA Legge n.861 del 6 Giugno 1939Legge n.861 del 6 Giugno 1939
  • 46. TASSO DI INCIDENZA DI EPATITE B IN ITALIATASSO DI INCIDENZA DI EPATITE B IN ITALIA LA VACCINAZIONE E’LA VACCINAZIONE E’ OBBLIGATORIAOBBLIGATORIA