1. PD
San Donato Milanese
“7 Dì” Rassegna stampa
Sabato, 12 gennaio 2013
Pubblichiamo gli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi 3 giorni.
Realizzato dal nostro gruppo di comunicazione, il servizio bisettimanale di
rassegna stampa vuole offrire ai visitatori del nostro sito la possibilità di
aggiornarsi su quanto accade sul territorio sandonatese a livello politico,
sociale, economico e sindacale .
Buona lettura.
Il PD di San Donato Milanese
10 / 13 gennaio 2013
In primo piano
Segnaliamo due articoli usciti sul Cittadino giovedì (N°1) e venerdì (N°1). Il
primo annuncia che “Il Comune è pronto al dialogo con l’Eni per risolvere
l’incubo degli odori molesti a Poasco” mentre il secondo dice che per “Il
Centro sportivo, la giunta chiama l’Eni” e precisa: Il futuro potrebbe passare
da una sinergia col colosso petrolifero - Il primo cittadino Checchi assicura in
ogni caso: “Entro giugno presenteremo un piano di rilancio della struttura”.
In rilevo
Da leggere anche i seguenti articoli:
1. Stop ai bivacchi e al fumo nei parchi- Nuovo regolamento di polizia,
norme contro la prostituzione (giovedì articolo 2, il Cittadino)
2. Crociata contro il gioco d’azzardo -Comune in prima linea per arginare
l’emergenza sociale (venerdì - il Cittadino e 7Giorni.Info).
Lavoro
In evidenza infine il pezzo de Il cittadino dal titolo: “Il consorzio degli artigiani
chiude i battenti” (giovedì articolo 3, il Cittadino).
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2. Giovedì 10 gennaio
Fonte: IL CITTADINO
1. Il Comune è pronto al dialogo con l’Eni per risolvere l’incubo degli odori
molesti
Odore di gas metano a Poasco: nei prossimi giorni partiranno i tentativi da parte della giunta di
aprire un dialogo con il ramo di Eni che si occupa di questo settore. La segnalazione circa un
disagio che ha più volte scatenato allarme tra i cittadini risale ai giorni scorsi. É emerso che da un
paio d’anni, nei giorni in cui tira vento, nella frazione si respira un clima pesante. In passato sono
stati allertati anche i tecnici nel timore che ci fosse una fuga di carburante, ma le verifiche hanno
sempre dato esito negativo. Molti residenti, alcuni dei quali hanno lavorato nel settore, sono
convinti che in realtà non sia problema legato ad una perdita di gas metano, bensì della sostanza
utilizzata come odorizzante. In quanto, spiegano i diretti interessati, sulla strada che conduce a
Chiaravalle si incontra un sito di compressione automatizzato per la distribuzione e anche per
l’odorizzazione del gas. «Innanzitutto - spiega l’assessore all’ecologia, Andrea Battocchio -,
cercheremo di individuare l’interlocutore, al fine chiedere di effettuare dei sopralluoghi e, nel caso
venisse accertato che si trattasse di odorizzante, di individuare un sistema per contenere il
fenomeno». E prosegue: «Se fosse poi necessario ci rivolgeremo anche all’Arpa (Agenzia
regionale per l’ambiente), in quanto si tratta di un fenomeno che deve trovare soluzione, anche
perché c’è il rischio che in caso di fuga di gas, i residenti non si allertino più, pensando che si tratti
delle sostanze odorizzanti». Il fenomeno è di carattere sporadico e sembra dipendere dalla
direzione delle correnti di vento, ma gli abitanti di Poasco lamentano che in alcuni giorni il fastidio è
davvero elevato. A breve potrebbero esserci sviluppi, con riscontri da parte del colosso petrolifero
con con cui l’assessore su questo problema intende aprire un confronto.
2. Stop ai bivacchi e al fumo nei parchi
Nuovo regolamento di polizia, norme contro la prostituzione - Il documento in
sostituzione di quello del 1936 ancora in vigore e che vietava di “portare per le vie i
fucili carichi”
Stop alle prostitute, ai bivacchi e al fumo nei parchetti, con divieti messi nero su bianco nel nuovo
regolamento di polizia urbana, che l’esecutivo di centro sinistra si mostra determinato ad
approvare entro il 2013. Rinnoverà il datato documento che risale al 1936, che non è nemmeno
mai sbarcato sull’web, bensì esiste solo in forma cartacea. Una testimonianza del tempo, tutt’ora in
vigore, dove si leggono ancora passaggi del tipo: «È vietato portare per le vie falci e fucili carichi»,
piuttosto che «È vietato l’uso del pungolo», o ancora «I birocci devono essere legati con corda
piatta». Gli esempi provenenti dalla San Donato che fu proseguono con indicazioni per il
commercio ambulante, in cui viene chiesto di non lordare il territorio, insieme ad altri indirizzi che
oggi fanno sorridere. Si tratta di un codice della città, che guarda ai risvolti urbani e di convivenza
civile, diverso quindi dal regolamento della Polizia Locale, che è stato rinnovato negli anni scorsi
dall’ex esecutivo di centro destra. «Sarà l’occasione - annuncia l’assessore all’ecologia, Andrea
Battocchio - per confermare alcuni divieti già introdotti in passato con ordinanze che, avendo
valore limitato nel tempo, non sono lo strumento appropriato». E aggiunge: «Ad esempio per
quanto concerne la prostituzione, noi come comune non possiamo vietare quanto permette la
legge a livello nazionale, però possiamo imporre limiti che riguardano gli atteggiamenti, in modo
tale da contrastare il fenomeno. Nel caso specifico sarebbe sufficiente vietare ai pedoni di sostare
ai cigli delle strade, al fine di porre un freno alle lucciole». La stessa regola vale anche per i
bivacchi nelle aree pubbliche, già al centro di un’ordinanza, che entrerà a far parte del nuovo
regolamento. E come preannunciato nei mesi scorsi, sull’onda di scelte che sono già diventate
regola nel comune di Milano, anche sul territorio sandonatese le sigarette nei parchi giochi dei
bambini dovranno rimanere rigorosamente spente. Altro dispositivo quest’ultimo che verrà
introdotto in fase di elaborazione di un articolato testo, suddiviso in capitoli, dove verrà
chiaramente scritto cosa non si può fare in questo tratto di hinterland. L’assessore annuncia che
verranno previsti anche una serie di richiami agli altri regolamenti già in vigore, compreso quello
futuro sul rumore, in cui verranno fissati dei limiti, in decibel, soprattutto rivolti agli operatori di
servizi, come la manutenzione del verde o la nettezza urbana. Insomma, saranno eliminate o
aggiornate le direttive che ormai da tempo sono obsolete, per lasciare spazio a nuove disposizioni
che guarderanno ad una serie di filoni. Queste spaziano dall’ambiente, fino al commercio, con
misure di convivenza civile che chiameranno all’appello i singoli cittadini. Giulia Cerboni
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3. 3. Il consorzio degli artigiani chiude i battenti
Da oltre 10 anni volevano insediarsi in un moderno polo di laboratori
La società proprietaria dell’area destinata all’impianto è fallita e il progetto di una
cittadella dei mestieri è stato annullato
Chiude i battenti il consorzio composto da artigiani che da oltre 10 anni accarezzavano il sogno di
insediarsi in un moderno e ben organizzato polo di laboratori. Si era costituito alcuni anni fa,
quando dopo tante battaglie era stata individuata un’area tra via Buozzi e via Grandi, in fregio alla
zona industriale del territorio, dove compiere il grande passo, sulla base di un progetto già pronto.
Dopodiché, quando l’iter era ormai a buon punto, un paio d’anni fa è fallita la società proprietaria
del lotto in vendita. Pertanto l’appezzamento dalla destinazione d’uso idonea ad ospitare un polo
artigianale verrà messo all’asta per soddisfare i creditori: un dietrofront rispetto agli accordi
originari che ha fatto sfumare l’ambizioso obiettivo. Sebbene, c’è chi sarebbe pronto a rifarsi su le
maniche. «Abbiamo dovuto sciogliere il consorzio perché comportava dei costi - spiega il
promotore dell’iniziativa, Carlo Ferrarini -, inoltre nel frattempo falegnami, vetrai, carrozzieri e
altri operatori hanno dovuto individuare delle alternative. Ma il lavoro fatto, l’esperienza maturata, i
contatti presi, potrebbero tornare utili qualora da parte delle istituzioni ci fosse una reale volontà di
far andare a buon fine questa iniziativa, con sostegni anche economici, che potrebbe
rappresentare un importante valore anche ad esempio per i giovani intenzionati ad imparare un
mestiere». Al tempo stesso l’interlocutore della rete di artigiani del Sudmilano fa presente: «Stiamo
parlando di un progetto moderno, con tanto di impianto di co-generazione, che avrebbe potuto
servire tutta la via e al tempo avrebbe riqualificato un’area degradata, con benefici anche per tutta
la collettività, a partire proprio dalla promozione di tirocini per i ragazzi». Il problema principale è
essenzialmente rimasto legato alla collocazione del comparto. In passato sono state valutate e
scartate una serie di alternative che spaziano dall’ex Parco Tubi di via Gela, all’area San
Francesco, dove l’Inter ha preso in considerazione l’ipotesi di realizzare il nuovo stadio. Ma a
questo punto, se anche dovesse essere trovato l’indirizzo giusto dove far decollare uno spazio di
botteghe e laboratori, visto il momento di crisi, il sodalizio fa presente che avrebbe bisogno di un
sostegno economico da parte delle istituzioni. I problemi da superare sono tanti. Certo, l’ipotesi di
una cittadella dei mestieri si allontana. E il disegno che fino ad un paio di anni fa sembrava quello
giusto per raggiungere l’ambito traguardo rischia di rimanere sulla carta. Anche perché il gruppo si
è sciolto e alcuni hanno dovuto trovare altre soluzioni, almeno di carattere temporaneo. Per il
resto, rimane un punto interrogativo. Se l’avventura ripartisse da capo, avrebbe dalla sua parte un
disegno già di fatto pronto che per il momento non è riuscito ad andare in porto. G. C.
Venerdì 11 gennaio
Fonte: IL CITTADINO
1. Centro sportivo, la giunta chiama l’Eni
Il futuro potrebbe passare da una sinergia col colosso petrolifero - Il primo cittadino
Checchi assicura in ogni caso: «Entro giugno presenteremo un piano di rilancio
della struttura»
Entro giugno presenteremo un piano di rilancio del centro sportivo Metanopoli». Certo, il futuro del
complesso di via Caviaga potrebbe passare da una sinergia tra Eni ed ente locale. Se ne parla in
questa fase in cui sono ancora in corso una serie di confronti tra il colosso petrolifero e la giunta, in
vista dei cantieri per il futuro centro direzionale. «Stiamo cercando di individuare un percorso dove
far convergere gli interessi di Eni con quelli della città - annuncia il sindaco Andrea Checchi - e,
tra gli argomenti che affronteremo, un rilievo particolare lo rivestirà certamente il centro sportivo nel
suo complesso, che deve essere innanzitutto riqualificato, mediante specifici investimenti, per
tornare a giocare il ruolo di interessante polo di offerte capaci di richiamare frequentatori anche dal
Sudmilano e dalla metropoli». Se nella convenzione con il primo operatore privato del territorio che
è stata firmata dall’ex esecutivo di centrodestra è già previsto un cospicuo investimento nella
riqualificazione della piscina, in questo caso la partita è più ampia. «Sarebbe indubbiamente
positiva una collaborazione, che guardi sia al rilancio del complesso, sia anche alla gestione futura
- prosegue il primo cittadino -, che si potrebbe concordare insieme, tenendo sempre presente che
l’esigenza prioritaria guarda alla fruibilità». E prosegue: «In questa direzione si può pensare anche
ad una programmazione, ad esempio per le serate estive, al fine di trasformare il parco in un punto
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4. di aggregazione corredato di impianti moderni». Insomma: come preannunciato nei giorni scorsi, i
prossimi mesi saranno decisivi. Non solo. Arriva conferma che Eni potrà tornare a giocare un ruolo
di rilievo nella strategia di restituire alla città quello che in passato è stato un fiore all’occhiello del
Sudmilano. Il termine è stato fissato a giugno, in quanto prima dell’estate scadranno anche le
convenzioni in corso con le associazioni sportive che stanno utilizzando i diversi impianti. Intanto,
dall’inizio di gennaio le redini della struttura sono passate da Acs al Comune. Un patrimonio dagli
elevati costi, in quanto solo le utenze si aggirano sui 900mila euro l’anno, che allo attuale è ben
lontano dall’autonomia economica, tenendo anche conto che urge manutenzione straordinaria. E il
Comune con i tempi che corrono non potrebbe affrontare una partita simile. Al tempo stesso non
sarebbe facile neanche trovare un investitore esterno pronto a scommettere su un bene che
innanzitutto reclama consistenti interventi di ammodernamento. Si parla del tentativo di una stretta
di mano con Eni che guardi ad una parte di città che resta fulcro del quartiere Metanopoli e punto
di riferimento per tutta San Donato. Giulia Cerboni
2. Nuovo stadio, non si scioglie il rebus dopo l’incontro fra il sindaco e l’Inter
La società Inter pronta ad investire a San Donato? Sull’argomento resta tutt’ora un grosso
interrogativo aperto. Dopo l’incontro interlocutorio che si è tenuto in dicembre tra i referenti
della club nerazzurro e il sindaco Andrea Checchi, sembra sia calato il silenzio. Il primo
cittadino spiega: «Ci eravamo aggiornati a dopo le feste, ma per il momento non abbiamo ancora
avuto alcun contatto o richiesta di incontro. Ci aspettiamo da Inter una proposta dopodiché,
quando ci verrà fornito qualcosa di concreto, mi confronterò con la maggioranza. Al momento non
siamo ancora entrati nel merito di quelle che sono le intenzioni della squadra, pertanto qualsiasi
discorso è veramente prematuro». Certo, sembrano restare in auge le altre aree alternative di
Rozzano, Rho-Pero e Sesto San Giovanni, ma sul tema stadio e sull’ipotesi che il San Francesco,
in mano all’immobiliare Asio, possa ospitare un tassello di tal portata, pare essere calato ancora
una volta il sipario. In agosto, in cui si parlava della sinergia tra la squadra di Moratti e il colosso di
costruttori cinesi sembrava che San Donato fosse stata definitivamente eletta per accogliere partite
e tifosi, con un’impegnativa opera corredata da una serie di altre attività. Dopodiché i tempi si sono
dilatati in attesa della definizione dei rapporti tra soci investitori. Ma anche il nuovo anno si è aperto
con una serie di quesiti, che rimangono attuali. Mentre tra i cittadini c’è chi parteggia per lo stadio,
e chi invece ha già espresso grosse perplessità; la politica bipartisan, dopo aver preso la parola in
settembre per dimostrare apertura alla discussione, con un certo entusiasmo da parte del
centrodestra, resta sostanzialmente ad aspettare. Un progetto esiste, ma lo hanno visto in pochi. E
in base a quanto evidenziato dal primo cittadino sembra che allo stato attuale non ci siano gli
elementi sufficienti per tracciare un bilancio tra gli svantaggi e i benefici che un simile intervento
potrebbe significare per il territorio. Se dunque sul piano urbanistico qualcosa sembra essersi
mosso per il Pratone, dove è stata annunciata una modifica della distribuzione delle
volumetrie, il lotto San Francesco, che in passato era stato candidato ad ospitare il quartier
generale milanese della Rai, a questo punto resta appeso ad eventuali sviluppi. L’esecutivo di
centrosinistra ha già mostrato perplessità all’idea di un centro commerciale, dall’altra parte Inter
sembra aver manifestato l’esigenza di avere una struttura che funzioni sette giorni su sette, con
tanto di tassello legato alla grande distribuzione. Per saperne di più, occorre attendere, sempre
che l’ipotesi San Donato resti in auge. Giu. Cer.
3. Crociata contro il gioco d’azzardo
Comune in prima linea per arginare l’“emergenza sociale” - L’amministrazione
aderisce al “documento di protesta” e promuoverà una serie di iniziative
Vittime del gioco d’azzardo: la giunta di Andrea Checchi si dice pronta ad alzare la guardia. Il tema
è attuale più che mai. Il disagio legato alla dipendenza da videopoker, slot machine e altre
macchinette è infatti al centro di un allarme lanciato nella giornata di ieri dalla Caritas ambrosiana,
che parla di «emergenza sociale». Con l’occasione è emerso che almeno la metà dei centri di
ascolto della nota associazione «ha intercettato da una a 20 persone in un anno che si sono
rovinate con il gioco». Tornando sul territorio, nella giornata di lunedì il sindaco di San Donato
prenderà parte alla presentazione che si terrà a Milano presso Legautonomie del “Manifesto degli
amministratori contro il gioco d’azzardo”, che rappresenta il primo documento di protesta in un
Paese dove, in base ai dati diffusi per l’occasione, le scommesse rappresentano il 4 per cento del
Pil (Prodotto interno lordo) e la terza industria italiana. L’assessore ai servizi sociali, Gianfranco
Ginelli, annuncia: «Vedremo cosa emergerà da questo incontro e come Comune saremo certo
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5. pronti a promuovere iniziative per fare fronte anche a questa situazione, partendo dall’Osservatorio
sociale che stiamo organizzando per riuscire a costruire un reale quadro dei problemi e dei disagi
maggiormente avvertiti dalla popolazione». Al tempo stesso l’esponente dell’esecutivo, fa
presente: «Proprio al fine di prevenire il disagio giovanile stiamo creando una rete tra Comune,
scuole e mondo dello sport». Forte il segnale lanciato dal vicedirettore di Caritas ambrosiana e
presidente della Fondazione San Bernardino, Luciano Gualzetti, che afferma: «Una classe
politica poco lungimirante ha, in modo assolutamente bipartisan, trasformato il gioco d’azzardo in
una vera e propria industria. Il boom di questo settore economico ha prodotto danni collaterali e a
farne le spese sono state, soprattutto, le fasce più deboli della popolazione». E conclude:
«Possiamo a questo punto solo auspicare che i governi locali, a cominciare da quello della
Regione Lombardia, riconosca l’entità del problema e non lasci soli i giocatori patologici e le loro
famiglie».
G. C.
4. L’azienda Acs in liquidazione, l’opposizione va all’attacco
«Quali strategie intende assumere il liquidatore per la tutela del patrimonio di Acs (Azienda
comunale servizi) incluso il patrimonio “umano”?». La domanda si alza, insieme ad altri dieci
quesiti riuniti in un’interrogazione, dal gruppo di consiglieri di centrodestra. I portabandiera di
minoranza chiedono infatti all’esecutivo in carica di saperne di più riguardo i passaggi in corso per
la chiusura battenti dell’azienda di Bolgiano. In primo piano: una serie di punti forti, come le
decisioni che verranno assunte per Acs, ma anche per i beni, come le farmacie e gli immobili
comunali, che sono attualmente in mano alla municipalizzata. Altro argomento posto in rilievo
riguarda i rapporti dare - avere tra ente e azienda. A tal proposito, i promotori domandano: «Quali
iniziative amministrative - legali il liquidatore intenda intraprendere nei confronti dell’Ente, che
risulta il principale debitore di Acs?». E, guardando ai passaggi in atto, chiedono «se il precedente
amministratore abbia già proceduto a consegnare al liquidatore il rendiconto di gestione tra l’ultimo
bilancio approvato e la data di sua cessazione». Al tempo stesso l’opposizione attende lumi sulle
iniziative che verranno intraprese «a tutela dei creditori di Acs». Non solo. Nella prima parte di
documento vengono anche sollecitate informazioni riguardo le modalità con cui il Comune ha
selezionato il liquidatore. Viene domandato se è «stata svolta una selezione tra professionisti»,
mentre altra istanza di chiarimenti riguarda l’entità dell’emolumento lordo percepito dal
professionista reclutato, nonché il suo inquadramento lavorativo. Sono solo alcuni spunti tratti dal
documento in cui la politica di centro destra affronta argomenti che a breve torneranno attuali. I
firmatari dell’interrogazione nel corso del dibattito in consiglio comunale riguardante la messa in
liquidazione di Acs avevano lasciato i lavori, quale segno di protesta, lamentando l’assenza di
materiale e di tempo necessario per affrontare una discussione su un tema delicato. A questo
punto chiedono riscontri con un dettagliato passaggio che torna a guardare all’azienda e ai molti
risvolti legati alla strategia imboccata dalla giunta.
5. Dal centrodestra - Grazie alle famiglie per la raccolta firme sulla “De Gasperi”
Un “grazie” verrà rivolto dalle forze di centrodestra a ciascuna delle 400 famiglie di San
Donato che hanno condiviso la petizione sulla riorganizzazione scolastica. Il cartoncino,
che riceveranno nella propria casella postale i sostenitori del documento, non avrà simboli
politici. Sarà un riconoscimento per il segnale di aggregazione lanciato «al fine
scongiurare la spaccatura della scuola media “De Gasperi”». A tal proposito, ricordando
che «un’eccellenza a San Donato è stata preservata», i promotori, rivolgendosi ai singoli
destinatari, scrivono: «Vogliamo solamente dirti grazie per la tua partecipazione civica e
assicurati che senza il tuo impegno non avremmo raggiunto, tutti insieme, questo buon
risultato»
Fonte: 7Giorni.Info
Anche San Donato ha aderito al Manifesto dei Comuni per la Legalità e contro il
gioco d’azzardo
Il gioco d'azzardo lecito si configura ormai come la terza industria del paese, con circa 100 miliardi
di fatturato.
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6. Secondo recenti stime, 15 milioni di italiani sono giocatori di azzardo abituali, 3 milioni sono a
rischio patologico mentre 800mila sono quelli già patologici. Il gioco d'azzardo lecito ha delle
pesantissime ricadute negative sul tessuto sociale, sia di natura relazionale che economica, e le
risorse necessarie alla cura delle dipendenze ammontano a circa 6 miliardi di euro. Per tutte
queste ragioni, Terre di mezzo e Lega delle Autonomie locali, che organizzano la Scuola delle
Buone Pratiche, hanno promosso assieme ad alcuni Comuni il Manifesto dei sindaci contro il gioco
d'azzardo. Si tratta di una presa di posizione netta, con cui gli amministratori chiedono strumenti
pratici e incisivi per contrastare questo fenomeno, allo scopo di limitarne le conseguenze negative
sulle comunità che amministrano. Il Manifesto verrà presentato alle ore 10.30 di lunedì 14 gennaio,
presso la sede di Legautonomie di Milano, in via Duccio di Boninsegna 21. Al documento hanno
già aderito 30 comuni, tra cui San Donato Milanese, Carpiano e Dresano.
Sabato 12 gennaio
Fonte: IL CITTADINO
Notaio gratis con il Comune, ma solo per una consulenza
Via al secondo “esperto in comune” a San Donato. Dopo gli avvocati arrivano i notai, sempre a
cascina Roma il martedì, quando è già attivo lo sportello di orientamento legale. Il Comune terrà a
battesimo entro il mese in corso lo Sportello consulenze notarili secondo la stessa formula di
quello legale. Cioè con un protocollo di intesa firmato fra amministrazione e Consiglio notarile della
città di Milano, come è stato siglato con l’Ordine degli avvocati per avviare il primo servizio. Il
“notaio in Comune”, anche se la sede operativa è un po’ spostata rispetto al municipio, fornirà una
consulenza iniziale orientativa sulle questioni più diffuse e di maggior diffusione che riguardano la
materia: successioni, testamenti, rogiti, compravendite immobiliari, tutela di minori o di anziani.
L’avvio della formula sportello anche per l’ambito notarile era stato preannunciato al momento di
presentare la consulenza legale. In quell’occasione l’amministrazione del sindaco Andrea
Checchi aveva espresso la linea di voler assemblare un pool di esperti nel quale l’abbinata
giureconsulti- notai fosse essenziale. Il 4 dicembre sono iniziati i colloqui con i quindici avvocati
che, a turno, garantiscono il servizio legale di prossimità. Al blocco di materie legali presto si
affiancherà la figura della consulenza notarile: i notai saranno un giorno al mese a cascina Roma;
il loro parere è gratuito purché non riguardi aspetti specialistici e si limiti a una valutazione iniziale
della situazione sottoposta. La data esatta di avvio sarà comunicata nei prossimi giorni. Per
ulteriori informazioni è possibile contattare SpazioDue in cascina Roma (02 55603159). Emanuele
Dolcini
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