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PD
San Donato Milanese
                                                      “7 Dì”
                                                       Rassegna della stampa locale




“7 DÌ” è la nuova rassegna della stampa locale, realizzata settimanalmente dal nostro
gruppo di comunicazione.
Consultabile ogni domenica cliccando la voce Rassegna stampa "7Dì", il nuovo servizio
si prefigge di fornire una panoramica completa di quanto accade sul nostro territorio a
livello politico, sociale, economico e sindacale .
Le notizie di maggior rilievo saranno accompagnate da brevi commenti volti a stimolare la
discussione e l’interesse della comunità su quanto ci accade intorno.
Buona lettura quindi della nostra:
                                           “7 DÌ”
                             Rassegna della stampa locale

                                                      Il Pd di San Donato Milanese



                            Settimana: 21-27 ottobre 2012

                                    Principali notizie

1. Dedicato a Mattei il parco di Via Caviaga.
2. Riassetto istituti scolastici: il comune si orienta secondo i criteri stabiliti dalla regione
   ma la Provincia boccia il percorso.
3. Patto di ferro tra Milano e San Donato: un’anagrafe contro i furti di biciclette.
4. Tentativo di dar fuoco al municipio - Gli negano la casa e cosparge gli uffici di benzina-
   Gesto disperato di un 48enne bloccato in tempo dall’arrivo delle forze dell’ordine – Le
   reazioni del sindaco e di un assessore.
5. Stanziati 250 mila euro per trasformare l’area di via Maritano in area pubblica per le
   feste, 800 mila euro per Certosa (riqualificazione urbanistica ed eliminazione barriere
   architettoniche) e 1 milione per risanare e rinnovare parte del municipio.

                                         Curiosità

•   “Amè, lascia stare il mio amico Zambetti!”: Calculli difende il politico arrestato dalle
    accuse dell’ex assessore (articolo pubblicato da Settegiorni il 26/10).




                                                                                              1
Lunedì 22 ottobre

 Fonte: QUINDICI

  1. Poasco-Sorigherio verso la chiusura delle candidature - Sono da scegliere i rappresentanti
     della frazione
     Da oltre un anno Poasco è rimasta "senza voce". Il mandato di Giuseppina Quaranta, presidente del
     comitato di quartiere (unico organo decentrato previsto dallo statuto sandonatese), infatti, è scaduto
     ufficialmente all'inizio del 2011. Per porre fine alla lunga vacanza della rappresentatività della
     frazione che conta quasi tremila residenti, il Sindaco Checchi ha indetto le elezioni per nominare il
     comitato che coprirà il triennio fino al 2015 , In questi giorni (fino a Lunedì 29 ottobre) è aperta la
     raccolta delle candidature alle quali possono ambire tutti i maggiorenni iscritti nelle liste elettorali del
     quartiere. A una settimana dalla chiusura delle candidature, dopo i controlli di rito; alla comunità di
     Poasco-Sorigherio sarà reso noto l'elenco dei nomi tra i quali dovranno essere scelti i sette che
     andranno a comporre il comitato. La "palla" passerà quindi alla comunità che domenica 18
     novembre sarà chiamata a indicare i propri rappresentanti. Il voto, anche in questo caso riservato ai
     maggiorenni iscritti nelle liste elettorali del quartiere, potrà essere espresso dalle 9 alle 20 presso
     l’anagrafwe decentrata di via unica Poasco. QUINDICI - 22 ottobre.

  2. BREVI su QUINDICI - 22ottobre
     ♦ FONTI ENERGIA
     Nel corso del Festival dell'Ambiente, organizzato dalla Provincia di Milano all'Idroscalo, il Comune di
     San Donato ha ricevuto un riconoscimento per l'attenzione verso le fonti energetiche rinnovabili.
     ♦ LA PROTESTA
     Mercoledì 17 alcuni lavoratori del San Raffaele hanno formato un presidio di fronte al Policlinico per
     protestare - come indicato nei volantini distribuiti all'utenza - contro "il taglio di salari e posti lavoro".

 Fonte: IL CITTADINO
      Il parco porta il nome di Mattei - L’area verde di via Caviaga dedicata al “padre” dell’Eni -
      Sabato è stata scoperta una stele dedicata all’uomo che scommise sull’energia tricolore
      San Donato Addio parco Snam, benvenuto parco Enrico Mattei. La struttura di via Caviaga a San
      Donato ha ora un nuovo nome, suggellato dalla stele inaugurata sabato mattina alla presenza delle
      autorità e di un gran numero di cittadini. In occasione del cinquantennale dalla morte di Mattei, colui
      che nei primi anni Cinquanta puntò sull’area agricola a sud-est di Milano su cui oggi si sviluppa San
      Donato per impiantarvi Metanopoli, l’avveniristica città italiana dell’energia, si è ritenuto di celebrare il
      papà dell’Eni con la dedicazione del parco sportivo cittadino, facente parte del progetto urbanistico
      da lui fortemente voluto. Il profilo di Mattei e la fiamma di Eni, scavati su due volumi in acciaio corten,
      vicini ma separati: una raffigurazione metaforica dell’ideologia matteiana, segnata dal rapporto di
      chiara separazione ma anche contiguità di scopi tra uomo e azienda. La citazione di Mattei
      «Metanopoli è molto più di un quartiere. Per noi è l’espressione di una speranza» campeggia su uno
      dei due volumi. Un monumento minimal di grande impatto, al quale verrà abbinata, all’ingresso del
      parco, un’insegna che riporterà il nuovo nome della struttura.Il monumento è stato svelato agli occhi
      di una significativa folla di cittadini dopo un breve momento cerimoniale inaugurato dall’intervento del
      sindaco Andrea Checchi, presente all’inaugurazione insieme a gran parte della giunta. «La
      dedicazione del parco a Enrico Mattei è un atto dovuto verso colui che ha contribuito così
      intensamente allo sviluppo di San Donato - così il primo cittadino -, determinando un contesto
      urbano che connota la nostra città come una peculiarità in tutto l’hinterland milanese». A
      rappresentare il colosso energetico, il dirigente Salvatore Sardo: «La storia di San Donato e la storia
      di Eni coincidono. Enrico Mattei fu il primo ad amare questo territorio in cui fino al 1952 non c’era un
      solo impianto produttivo assimilabile a un’idea di media impresa. Il suo interesse era legato a una
      visione di lungo periodo» ha sostenuto. Prima della benedizione impartita da monsignor Franco
      Carnevali, vicario episcopale della zona di Melegnano, e da don Pietro Zaupa, parroco di Santa
      Barbara, è intervenuto anche l’architetto Ronen Joseph, autore del monumento. Ha spiegato che «il
      corten rappresenta il territorio: le figure di Eni e di Mattei escono da questo materiale, sono estratte
      dal territorio», prima di lasciare spazio all’inno d’Italia conclusivo suonato dal corpo musicale
      cittadino Pietro Mascagni. Le nuove intestazioni solitamente impiegano qualche tempo per diventare
      di uso corrente: tuttavia, la suggestiva stele che accompagna gli avventori al loro ingresso nel parco
      lascia pochi dubbi sulla paternità dell’area verde sandonatese. Riccardo Schiavo – 22 ottobre




                                                                                                                 2
 Fonte: 7GIORNI.INFO
      L’ex parco Snam di San Donato è stato ufficialmente intitolato a Enrico Mattei
      Sebbene la proprietà fosse passata al Comune da oltre un decennio, da molti la struttura di via
      Caviaga a San Donato ha continuato ad essere erroneamente nominata “parco Snam”.
      A partire da sabato scorso, però, il parco reca ufficialmente il nome di Enrico Mattei, fondatore di
      Metanopoli e “padre” di Eni. Durante la cerimonia di intitolazione, avvenuta nella mattinata di sabato,
      è stata svelata alla cittadinanza una stele commemorativa, che è stata posizionata all’ingresso del
      parco. Il monumento, realizzato dal designer Ronen Joseph, ritrae il profilo di Mattei e la fiamma del
      cane a sei zampe, storico simbolo di Eni. «Intitolare questo parco nel cuore di Metanopoli a Enrico
      Mattei – ha dichiarato il sindaco, Andrea Checchi, nel corso della cerimonia – costituisce un
      doveroso atto di memoria collettiva verso l’uomo che ha senza dubbio impresso una svolta decisiva
      allo sviluppo economico e sociale di questo territorio». L’intitolazione del parco di via Caviaga
      rappresenta solo il primo di una serie di appuntamenti promossi dalla città di San Donato per
      ricordare la figura di Mattei. Redazione Web - 22 ottobre



Martedì 23 ottobre

 Fonte: IL CITTADINO

  1. Istituti scolastici, “giallo” sul riassetto - I plessi De Gasperi e Galilei costretti a diventare due
     maxi istituti - Il comune deciderà a breve sulla riorganizzazione, che è stata imposta dai criteri
     stabiliti dalla Regione Lombardia
     Riorganizzazione dei plessi scolastici: in una settimana il comune di San Donato dovrà sciogliere il
     rebus riguardo la verticalizzazione. Intanto un gruppo di genitori della scuola De Gasperi ha già
     espresso grosse perplessità riguardo l’ipotesi sul tappeto di una divisione della scuola media De
     Gasperi in due unità distinte, ventilando l’intenzione, se il caso, di dare visibilità alle loro apprensioni.
     Sostanzialmente l’ostacolo principale è legato al fatto che questo tratto di hinterland, con una
     popolazione scolastica di oltre 3mila studenti, ha solo due scuole medie, la De Gasperi e la Galileo
     Galilei. Pertanto, dal momento che ogni istituto comprensivo, in base ai criteri fissati dalla Regione,
     deve contenere una scuola media, le alternative presentate ieri in una nota dal comune si riducono
     a: «una divisione in due maxi istituti comprensivi facenti capo alle due medie, con, rispettivamente,
     1.605 studenti (De Gasperi) e 1.514 (Galilei)» oppure «la tripartizione dei plessi, creando tre istituti
     comprensivi grazie alla suddivisione in due unità distinte della scuola media De Gasperi». Nel primo
     caso, in base alle valutazioni degli addetti ai lavori, c’è il rischio di creare istituti troppo numerosi in
     termini di studenti e insegnanti, con il rischio di difficoltà nella gestione. Mentre la seconda strada sta
     preoccupando molte famiglie accomunate dal timore di trovarsi di fronte ad una scuola spaccata a
     metà, che fa contemporaneamente capo a due diversi comprensori. In realtà la giunta di Andrea
     Checchi a fine settembre ha tentato anche di intraprendere una via diversa, peraltro condivisa sia a
     livello politico sia negli ambienti scolastici, chiedendo alla Provincia di Milano una suddivisione in
     due istituti comprensivi da circa 1150 studenti ciascuno facenti capo alle due scuole medie (De
     Gasperi e Galilei) e un circolo didattico da 800 studenti che teneva insieme i plessi di Poasco, via Di
     Vittorio e via Greppi. Ma l’assessore provinciale all’Istruzione Marina Lazzati settimana scorsa ha
     respinto lo schema che aveva messo d’accordo tutti, in quanto non rispettoso delle impostazioni del
     Pirellone. «Fermo restando - afferma l’assessore sandonatese all’istruzione, Chiara Papetti - che la
     proposta bocciata da Palazzo Isimbardi era la migliore per San Donato, l’ipotesi della tripartizione a
     nostro avviso è quella più percorribile in considerazione delle esigenze degli oltre tremila studenti
     della città. Ciò, pur dividendo in due la gestione della media De Gasperi». E aggiunge: «Con questa
     organizzazione otteniamo tre istituti, altrettanti dirigenti e direttori amministrativi (rispetto agli attuali
     quattro), con circa un centinaio di docenti ciascuno e un numero di studenti che oscilla fra i 942 e i
     1165. L’ipotesi dei due plessi, invece, vedrebbe due maxi aggregazioni con numeri imponenti sia di
     allievi (oltre 1500 ciascuno), sia di professori (fra i 150 e i 160), con seri problemi gestionali che
     cadrebbero perciò sul buon funzionamento e sulla qualità del sistema scolastico cittadino».
     L’assessore mostra in ogni caso massima apertura al confronto con tutte le parti in causa,
     spiegando che proprio con questo obiettivo ha chiesto una proroga di una settimana alla Provincia.
     Certo, i prossimi giorni saranno decisivi per determinare la sorte dei plessi scolastici che ospitano
     moltissimi studenti della città di San Donato. Giulia Cerboni - 23 ottobre




                                                                                                                 3
2. Patto di ferro tra Milano e San Donato: un’anagrafe contro i furti di biciclette
     Contro i furti delle biciclette il comune di San Donato si allea con la giunta di Pisapia per sostenere
     l’iniziativa nazionale di un’anagrafe dei mezzi ecologici che consenta l’identificazione dei proprietari.
     In questa direzione l’assessore di Palazzo Marino Pierfrancesco Maran ha già invitato il Ministero
     dell’Ambiente, Claudio Clini, con l’invito a portare a buon fine il progetto. Soluzione condivisa
     dall’assessore sandonatese Simona Rullo, che afferma: «Il problema dei furti delle biciclette non
     affligge solo Milano ma anche i Comuni dell’hinterland e San Donato purtroppo non fa eccezione.
     Considerando che la percentuale degli spostamenti a pedali sul nostro territorio è significativa (circa
     il 12 per cento), riteniamo che il problema dei furti debba essere affrontato con la massima urgenza
     e che l’istituzione di una anagrafe nazionale delle biciclette sia la via da percorrere in tempi
     brevissimi». E annunciando un obiettivo già perseguito dalla giunta di Checchi, quale deterrente al
     dilemma ruberie, conclude:
     “Confidiamo in un intervento da parte del Governo per non vanificare l’azione delle amministrazioni
     locali virtuose che destinano fondi alla realizzazione di infrastrutture per i ciclisti; i continui furti e
     l’impunità di chi li commette sono uno dei più importanti freni all’uso della bicicletta. Uno dei primi
     interventi che realizzeremo localmente sarà l’installazione di stalli che consentano di assicurare non
     solo la ruota ma anche il telaio della bicicletta”. - 23 ottobre


 Fonte: 7GIORNI.INFO
      Il blog Certosa Today denuncia il degrado del parcheggio di via Adda e scrive una lettera
      all’Amministrazione sandonatese
      Verde incolto che invade ogni spazio, proliferazione di erbe infestanti e rischio di riapertura di una
      vecchia voragine nell’asfalto. Sono queste le condizioni in cui versa il parcheggio di via Adda a San
      Donato, così come sono state segnalate dai responsabili del blog Certosa Today, che monitora le
      problematiche del quartiere sandonatese di Certosa. Onde sollecitare un intervento adeguato da
      parte del Comune, tale stato di cose è stato opportunamente segnalato con una missiva indirizzata a
      Andrea Battocchio e Simona Rullo, rispettivamente assessori a Verde e Lavori Pubblici. «A distanza
      di tempo (almeno dal 18 settembre) – si legge nella lettera –, non solo non è stato effettuato nessun
      intervento di diserbo, come da noi richiesto informalmente, ma non è stato più nemmeno effettuato il
      normale taglio dell'erba». Ma a preoccupare i curatori del blog è anche la possibile riapertura di una
      voragine apertasi tempo fa e poi richiusa solo in via provvisoria la scorsa estate. «Chiediamo – recita
      sempre la missiva – che si intervenga in via definitiva per ripristinare l'integrità delle tombinature
      sottostanti la pavimentazione del parcheggio e la loro funzionalità». Redazione Web - 23 ottobre



Mercoledì 24 ottobre
 Fonte: IL GIORNO
  1. San Donato, troppi furti: bici schedate e stalli - Un'anagrafe delle biciclette per interrompere
     la lunga catena di furti che tempo colpiscono i ciclisti del Sud Milano
     San Donato, 24 ottobre 2012 - Un'anagrafe delle biciclette per interrompere la lunga catena di furti
     che tempo colpiscono i ciclisti del Sud Milano. Nel mirino dei ladri ci sono i punti più frequentati dai
     pendolari, che arrivano nell’hinterland con i mezzi pubblici e poi si muovono sul territorio con le due
     ruote. In cima alla classifica dei luoghi più colpiti dai furti ci sono il capolinea della metropolitana di
     San Donato, dove si trova la stazione delle biciclette, e la stazione ferroviaria di Melegnano. San
     Donato corre ai ripari e raccoglie l’idea della giunta milanese di istituire un’anagrafe locale e
     nazionale delle due ruote, per non vanificare gli investimenti dei Comuni che realizzano infrastrutture
     per i ciclisti.
     La preoccupazione, infatti, è legata all’aumento dei furti: un fenomeno che potrebbe dissuadere i
     ciclisti dall’utilizzo della bici per gli spostamenti quotidiani. «I continui furti e l’impunità di chi li
     commette sono uno dei più importanti deterrenti all’uso della bicicletta, dopo la pericolosità delle
     nostre strade» afferma l’assessore alla Mobilità di San Donato, Simona Rullo, che già prima di
     diventare assessore era nota in città per il suo impegno nelle file dei Verdi a favore della mobilità
     sostenibile. «Uno dei primi interventi che realizzeremo a San Donato - continua - sarà l’installazione
     di stalli che consentano di assicurare non solo la ruota, ma anche il telaio della bicicletta, oltre al
     potenziamento della velostazione sul nostro territorio».
     La settimana scorsa l’assessore milanese alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, aveva rivolto l’invito al
     Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, alla realizzazione di un’iniziativa nazionale per istituire

                                                                                                              4
un’anagrafe nazionale delle due ruote con regole chiare e uniformi su tutto il territorio italiano, che
      consenta di identificare il legittimo proprietario di ciascuna bicicletta. A sostenere l’iniziativa
      dell’amministrazione milanese c’è anche l’esecutivo cittadino di San Donato. «Il problema dei furti
      delle biciclette non affligge solo Milano, ma anche i Comuni dell’hinterland - dice Simona Rullo - e
      San Donato purtroppo non fa eccezione.
      Considerando che la percentuale degli spostamenti ‘a pedali’ sul nostro territorio è significativa (circa
      il 12%), riteniamo che il problema dei furti debba essere affrontato con la massima urgenza e che
      l’istituzione di un’anagrafe nazionale delle biciclette sia la via da percorrere in tempi brevissimi». San
      Donato è una delle città del territorio con la rete ciclabile più estesa, ormai gli spostamenti casa-
      lavoro in bicicletta sono un’abitudine consolidata per centinaia di residenti. Ma non solo. Sono
      sempre più numerosi i lavoratori che arrivano in città a bordo della metropolitana e dei treni, per poi
      raggiungere il proprio ufficio sulle due ruote. di Patrizia Tossi

  2. Non gli danno l'alloggio popolare - Tenta di darsi fuoco in Municipio - San Donato, arrestato
     disoccupato con precedenti penali -
     Si presenta in Comune per ottenere una casa popolare. Di fronte al «no» dei funzionari, si cosparge
     di benzina e minaccia di darsi fuoco. P. A., un 48enne italiano, disoccupato e con alcuni precedenti
     penali, è stato poi arrestato dai carabinieri, per fortuna senza essere riuscito a compiere il ventilato
     gesto.
     Sono le 14 di ieri quando l'uomo arriva in Municipio per parlare con la responsabile dei servizi
     sociali. Chiede l'assegnazione di una casa popolare, nonostante, un anno fa, sia stato sfrattato
     proprio da un alloggio comunale per la morosità accumulata nel pagamento dell'affitto. Il 48enne
     insiste, è convinto che l'ente locale debba assicurargli subito un tetto. Al diniego, estrae dallo
     zainetto una bottiglia di plastica e si versa addosso il contenuto: benzina. Col liquido infiammabile
     cosparge anche la scrivania e i documenti davanti a sé, quindi minaccia di far divampare le fiamme.
     La funzionaria riesce a uscire dall'ufficio e a dare l'allarme, mentre l'uomo si chiude nella stanza. Sul
     posto si precipitano vigili e carabinieri. Arriva anche il sindaco Andrea Checchi per cercare
     d'intavolare una trattativa col 48enne.
     L'uomo viene bloccato dai militari giusto in tempo, mentre ha già in mano l'accendino per dare corpo
     ai suoi propositi. Cerca di sottrarsi all'arresto, ma ormai è troppo tardi.
     Nella giornata di oggi P. A. dovrà rispondere ai giudici del tribunale di Milano, nell'ambito del
     processo per direttissima, dell'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. - Alessandra
     Zanardi


  3. San Donato, l'accorpamento degli istituti va ristudiato
     Due proposte sul piatto e una settimana per decidere. Dopo la bocciatura del piano di accorpamento
     degli istitutii scolastici sandonatesi da parte di palazzo Isimbardi, la giunta ha una settimana di tempo
     per delineare nuove soluzioni. L'Amministrazione aveva predisposto alla fine di settembre una
     proposta di organizzazione che prevedeva una suddivisione in due istituti comprensivi da circa 1.150
     studenti ciascuno facenti capo alle due scuole medie (De Gasperi e Galilei) e un circolo didattico da
     800 studenti che teneva insieme Poasco e via Di Vittorio. Una soluzione che tuttavia la Provincia ha
     respinto, ritenendola non rispettosa dei criteri approvati dalla Regione. Il problema è legato alla
     verticalizzazione degli istituti, che nella logica della continuità didattica dovrebbero garantire il
     percorso dalla materna alle medie. Tuttavia a San Donato ci sono solo due medie inferiori, quindi la
     soluzione sarebbe quella di creare solo due istituti verticali, oppure smembrarli. - Pa.Tos.

 Fonte: IL CITTADINO

  1. Tenta di dar fuoco al municipio (Prima pagina) - Gli negano la casa e lui cosparge gli uffici di
     benzina- Gesto disperato di un 48enne bloccato in tempo dall’arrivo delle forze dell’ordine
     Attimi di terrore ieri pomeriggio negli uffici dei servizi sociali del comune di San Donato Milanese
     dove un 48enne italiano, già con precedenti penali, ha cosparso di benzina se stesso e gli arredi,
     minacciando di dare tutto alle fiamme. Alla base del folle gesto la disperazione per essere rimasto
     senza una casa, dopo che un anno fa l’abitazione gli era stata tolta per morosità. Soltanto il
     tempestivo intervento degli agenti della polizia municipale e dei carabinieri ha evitato il peggio: le
     forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella stanza dove l’uomo si era barricato, traendolo in arresto
     per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

  2. Si cosparge di benzina per avere la casa - L’uomo si è chiuso nell’ufficio, ma polizia locale e
     carabinieri hanno sfondato la porta e per lui sono scattate le manette - Gesto disperato di un
     48enne, che ha fatto irruzione ai servizi sociali

                                                                                                              5
«Se non mi assegnate una casa popolare mi darò fuoco». Sono le parole urlate tra il panico
    generale dal 48enne sandonatese che ieri pomeriggio intorno alle 14.30 si è barricato nell'ufficio di
    un'assistente sociale con in mano una bottiglia di benzina. L'uomo, un italiano già noto agli operatori
    del municipio, era entrato normalmente nell'ufficio con in mano una bottiglia di plastica che
    sembrava contenere una bevanda. In un primo momento non aveva dato segnali di allarme, ma
    dopo pochi secondi dal suo ingresso ha iniziato a scaldarsi, sollecitando un alloggio. A un certo
    punto ha versato del carburante per terra, sui mobili e sui suoi abiti, agendo sotto gli occhi
    dell'assistente sociale che, spaventata dal gesto, è uscita per chiedere aiuto ai colleghi. L’assistito,
    con alle spalle precedenti penali per reati contro la persona, appena si è trovato solo ha
    immediatamente approfittato dello scarto di tempo a disposizione per chiudersi a chiave nella
    stanza. Dall'interno ha più volte minacciato di passare ai fatti e di accendere il fuoco per compiere il
    gesto estremo. Chiedeva di parlare con il sindaco Andrea Checchi, da cui pretendeva la garanzia di
    un tetto. «Mi aveva promesso una casa» ha urlato più volte, dando sfogo alla sua disperazione. Sul
    posto è tempestivamente intervenuto il comandante della polizia locale Fabio Allais insieme ad altri
    agenti, seguiti subito dopo dai carabinieri di San Donato, allertati da una chiamata al “112”. Anche il
    primo cittadino, che in quel momento si trovava in municipio, è accorso nel corridoio tentando di
    riportarlo alla calma.La trattativa però non ha dato i risultati sperati, mentre all'esterno della porta
    cominciava a diffondersi un forte odore di carburante che si propagava per tutto il piano del comune.
    Il comandante dei vigili e gli uomini dell'Arma, temendo che potesse accadere il peggio, a quel punto
    hanno deciso di sfondare la porta a spallate: l’uomo è stato immediatamente bloccato dalle forze
    dell'ordine e nei suoi confronti è scattato l'arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, di cui
    dovrà rispondere nella giornata odierna davanti al giudice nell’udienza di convalida presso il
    Tribunale di Milano.In realtà è emerso che in passato al sandonatese in questione era già stata
    assegnata una casa popolare di proprietà comunale, che gli era poi stata tolta a seguito di morosità,
    in quanto non pagava il canone di locazione. Certo, in un comune dove nell'area dei servizi sociali si
    sono già verificati altri episodi simili da parte di soggetti che sono andati in escandescenza, per una
    manciata di minuti il clima è stato di subbuglio generale.Giulia Cerboni - 24 ottobre

3. «Scongiurare la spaccatura della media “De Gasperi”»
   «Invito la giunta di Andrea Checchi a ragionare sull'ipotesi di una nuova scuola media che copra il
   comprensorio di Certosa, via Di Vittorio e Poasco». La proposta viene lanciata dal capogruppo della
   lista di opposizione "Insieme per San Donato", Marco Zampieri, il quale riguardo alla soluzione di
   "spaccare" la scuola media De Gasperi per ottenere tre circoli si mostra critico. Così come del resto
   l'ipotesi non piace nemmeno a un gruppo di genitori che, in una lettera aperta diretta all'assessore
   all'istruzione Chiara Papetti, fanno presente: «Non riusciamo proprio a capire perché, nel dare
   attuazione al processo di verticalizzazione richiesto dalla Regione, non sia possibile individuare una
   soluzione che non sia lesiva di una struttura ben funzionante presente sul territorio, nell'interesse di
   tutta la cittadinanza».All'origine del rebus c'è la ripartizione dei plessi. In pratica, in base ai criteri
   fissati dal Pirellone, ogni nuovo comprensorio dovrà avere una scuola media e San Donato, con una
   popolazione scolastica di oltre 3mila alunni, ne ha all'attivo solo due, la De Gasperi e la Galileo
   Galilei. Pertanto le alternative si riducono o alla formazione di due maxi circoli, la cui gestione
   potrebbe risultare difficoltosa, o alla spaccatura della De Gasperi, che consentirebbe di creare tre
   comprensori. Quest'ultima, secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi l'assessore, sembra la
   formula più in auge, sebbene da parte dell'amministrazione sia stata espressa massima apertura al
   dialogo con tutte le parti in causa. Ma dal canto suo Zampieri fa notare: «Dividere a metà una scuola
   comporta una serie di problemi, ad esempio occorrerebbero due segreterie a cui si aggiungono una
   lunga serie di aspetti pratici di difficile definizione». Sulla stessa lunghezza d'onda si pongono i
   genitori più attivi che, difendendo la De Gasperi, scrivono: «Se molti alunni vengono da fuori, è
   perché la scuola ha una buona reputazione, peraltro costruita grazie al personale docente e non
   docente che vi lavora. Fatichiamo a comprendere le ragioni per le quali si voglia scompaginare e
   distruggere una struttura che ben lavora da anni».Il conto alla rovescia intanto è iniziato: nei prossimi
   giorni il Comune di San Donato dovrà sciogliere in via definitiva un interrogativo che coinvolge oltre
   3mila famiglie sandonatesi. In questo quadro dalla minoranza si alza l'idea di una nuova scuola
   media.G. C. - 24 ottobre




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Giovedì 25 ottobre

 Fonte: 7GIORNI.INFO
      San Donato: minaccia di darsi fuoco in Municipio per ottenere un alloggio popolare

      Attimi di panico sono stati vissuti nel pomeriggio di ieri all’interno del palazzo comunale di San
      Donato.
      Erano circa le 14.30 quando un 48enne sandonatese si è presentato presso gli uffici dei Servizi
      Sociali del Comune. L’uomo era già noto ai dirigenti comunali poiché, in passato, gli era già stata
      revocata l’assegnazione di un alloggio popolare a causa del mancato pagamento del canone
      relativo. Quando il 48enne si è trovato faccia a faccia con l’assistente sociale, ha iniziato a dare in
      escandescenze, pretendendo a gran voce l’assegnazione di un nuovo alloggio. Improvvisamente,
      però, l’uomo ha estratto dallo zaino una bottiglia contenente liquido infiammabile, che ha iniziato a
      versare sui mobili e sui suoi stessi vestiti. Quando l’assistente sociale si è precipitata fuori dall’ufficio
      per chiedere aiuto, il 48enne ha pensato bene di barricarsi all’interno, seguitando a proferire il suo
      minaccioso proposito di darsi fuoco se non gli fosse stata assegnata un’abitazione. Sul posto sono
      intervenuti gli agenti della Polizia Locale e i Carabinieri che, dopo aver inutilmente tentato di trovare
      una mediazione, hanno optato per irrompere all’interno della stanza. Il mancato piromane è stato
      così bloccato e arrestato con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.- Redazione Web -
      25 ottobre

 Fonte: IL CITTADINO

  1. «Disagio, molte richieste di aiuto: ma non riusciamo a dare risposta» - Il sindaco all’indomani
     della protesta del cittadino che ha perso la casa
     La disperata protesta del sandonatese che martedì pomeriggio ha minacciato di darsi fuoco,
     barricandosi nell’ufficio di un assistente sociale, diventa ennesimo segnale di un crescente disagio.
     L’uomo infatti, dopo essersi visto togliere l’immobile comunale in cui abitava, in quanto non pagava il
     canone di locazione, ha chiesto a gran voce l’assegnazione di una casa popolare. Mentre dunque
     ieri il 48enne pronto ad un gesto estremo è stato processato per direttissima, a seguito dell’arresto
     per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, il primo cittadino Andrea Checchi, ponendo l’accento
     sulla «vicenda umana», parla dell’emergenza sociale che affligge una parte di comunità
     sandonatese, con un cenno alle difficoltà dell’ente ad andare incontro a chi ha più bisogno.
     «Quotidianamente - spiega - i nostri uffici ricevono richieste di aiuto da persone che perdono lavoro,
     casa e prospettive per il futuro. L’attuale sistema dei servizi di welfare, purtroppo, non ci consente di
     dare risposte risolutive. Vi assicuro che trovarsi di fronte a persone disperate e non avere la
     possibilità di indicare loro una via di uscita è una situazione lacerante». E guardando al futuro sul
     delicato fronte sociale pare si prospettino tempi ancora più difficili, con sempre meno risorse a
     disposizione dei comuni per rispondere ai bisogni di nuovi poveri. «Gli ulteriori tagli che il governo
     imporrà agli enti locali - riflette il primo cittadino - aggraveranno ancora di più l’attuale situazione. La
     preoccupazione è che il conflitto sociale non possa che inasprirsi in assenza di un ripensamento
     dell’essere e vivere in una comunità solidale». Mostrandosi pronto a puntare anche su nuove
     strategie, conclude: «Il comune di fronte a questo disagio crescente non si tirerà indietro adottando
     una strategia locale e sovra comunale per fronteggiare le situazione con l’ausilio di tutte le
     componenti sociali della città e ribadendo con forza nelle opportune sedi la necessità di investire sul
     welfare». Del resto, anche la relazione conclusiva del difensore civico, l’avvocato Maurizia
     Vaccarella, che risale a qualche mese fa, aveva alzato un allarme proprio sull’emergenza abitativa.
     Tra le prime necessità era emerso innanzitutto il bisogno di alloggi a prezzi calmierati. Nei giorni
     scorsi la protesta del sandonatese pronto a darsi fuoco ha riacceso l’attenzione su un clima tanto
     difficile per chi non ce la fa ad andare avanti. Giu. Ce. Il cittadino 25 0ttobre

  2. Rivoluzione a scuola: lettera alla Provincia - Appello del consiglio d’istituto della De Gasperi
     Dal consiglio d’istituto della scuola secondaria De Gasperi-Galilei parte un appello rivolto
     all’assessore all’istruzione provinciale Marina Lazzati. Nella lettera viene rilanciata l’ipotesi di
     riorganizzazione dei plessi proposta dal Comune, e sostenuta da tutte le parti in causa, che
     prevedeva la suddivisione in due istituti comprensivi da circa 1150 studenti ciascuno facenti capo
     alle due scuole medie (De Gasperi e Galilei) e di un circolo didattico da 800 studenti. Un punto di
     incontro quest’ultimo che, se aveva messo d’accordo le parti a livello locale, nelle scorse settimane è
     stato respinto dall’assessore provinciale, la quale ha messo in evidenza che una soluzione del
     genere non risponde ai requisiti previsti dalla Regione. In particolare, il problema è legato al fatto che

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ogni comprensorio richiede la presenza di una scuola media, e San Donato, con una popolazione
    scolastica complessiva di oltre 3mila studenti, ne ha solo due. Ma dal momento che l’alternativa della
    spaccatura della De Gasperi per formare una tripartizione è stata bocciata da un gruppo di genitori, e
    quella di due maxi comprensori pone una serie di problemi organizzativi, il consiglio d’istituto a
    questo punto nella propria missiva chiede all’esponente dell’esecutivo di Podestà di riprendere in
    considerazione con meno rigidità lo schema che era stato avallato dal territorio. «Crediamo - si legge
    nel documento inviato alla Provincia - che recepire la verticalizzazione già sia un sacrificio da
    chiedere ed un prezzo sufficiente da pagare per una scuola media di eccellenza con quasi 1000
    alunni sapientemente bilanciata in questi anni in due plessi integrati. Andare oltre a questo, in una
    sorta di balcanizzazione, sarebbe chiedere troppo a docenti, genitori ed alunni». Il tempo ormai
    stringe, in quanto entro fine settimana l’ente locale sandonatese dovrà chiudere la partita. Intanto, a
    margine del partecipato dibattito che si è acceso intorno al tema della verticalizzazione, il vice
    presidente del consiglio d’istituto, Attiglio Barbieri, dichiara: «Una delle cose positive di questo
    delicato momento è che vi è un rinnovato interesse per i problemi del mondo della scuola, proprio
    quando ci stiamo accingendo al rinnovo del consiglio di istituto che si terrà a metà novembre». G. C.
    Il cittadino 25 0ttobre

3. Emergenza Pm 10, presto un incontro della cabina di regia
   È già emergenza polveri sottili: la Provincia corre ai ripari, convocando una riunione della cosiddetta
   “cabina di regia per la qualità dell’aria” per il 30 ottobre alle 10. Al centro dell’attenzione verranno
   poste le strategie per tenere a freno i veleni dell’aria. Dopo due giorni in cui le 10 centraline,
   distribuite tra la città di Milano e i dintorni, hanno superato la media giornaliera di 50 microgrammi al
   metro cubo, l’attenzione torna ad essere posta sulle misure per contenere lo smog nella metropoli e
   nei comuni della provincia. L’individuazione di nuove azioni, viene ricordato nella nota che annuncia
   la ripresa dei lavori sul delicato tema, era prevista nel Protocollo di intesa per il miglioramento della
   qualità dell’aria firmato nel dicembre 2011. A questo punto la Provincia e i sindaci, a partire dal
   vertice di palazzo Marino, Giuliano Pisapia, dovranno ragionare sulle future sinergie con la giunta di
   palazzo Isimbardi per combattere la minaccia delle polveri sottili. Già nella prossima settimana
   dall’incontro in programma potranno sortire sviluppi. Il cittadino 25 0ttobre

4. Le feste della città nell’area di via Maritano: l’amministrazione ha stanziato 250mila euro
   Le feste della città troveranno casa nell’area di proprietà comunale di via Maritano. L’allestimento di
   un indirizzo dedicato ad ospitare gli appuntamenti con richiamo di pubblico che verranno promossi
   dal comune, piuttosto che dalle associazioni, è inserito tra le novità del Programma triennale delle
   opere pubbliche. L’opera è prevista nel 2013 con un investimento da parte dell’ente di 250mila euro.
   Nei prossimi mesi partiranno una serie di valutazioni riguardo al futuro punto di riferimento per le
   grandi occasioni, in quanto sono attualmente al vaglio diverse ipotesi, con l’obiettivo di far decollare
   un’iniziativa il più funzionale possibile. Intanto, la domanda sorge spontanea: perché la scommessa
   è stata giocata su via Maritano e non su piazza della Pieve, che per lungo tempo è stata sede di
   concerti ed eventi?. « Piazza della Pieve, insieme a Piazza delle Arti, Piazza Della Chiesa e a via
   Libertà - risponde l’assessore ai lavori pubblici, Simona Rullo -, sarà al centro di un bando di
   carattere nazionale o internazionale finalizzato a ridisegnare il sistema piazze, in modo tale da
   metterle in rete tra loro, rendendole maggiormente fruibili e funzionali ai cittadini, in quanto abbiamo
   numerosi spazi che sono però slegati tra loro, molti dei quali sono poco utilizzati». Si prospetta
   insomma una gara di idee che dovrebbe sciogliere definitivamente anche l’enigma della Pieve, che
   qualche anno fa si era trasformata in punto di incontro tra clochard, con una serie di problemi anche
   di gestione della fontana, che in più occasioni ha dato segni di degrado. Tornando invece all’indirizzo
   per i gli appuntamenti che inviteranno allo svago, l’assessore spiega: «Per il momento non sappiamo
   ancora se l’area per le feste si concretizzerà in una tensostruttura, oppure su una serie di servizi che
   correderanno la zona, dove potrebbero tenersi manifestazioni all’aperto e dove i singoli promotori di
   eventi potrebbero eventualmente allestire i propri gazebi». Certo, nei prossimi mesi verrà disegnata
   la futura parte di città che ospiterà musica e divertimento. G. Ce. Il cittadino 25 0ttobre

5. Un milione per risanare l’edificio e rinnovare parte del municipio - Stop all’amianto sul
   comando dei vigili - I lavori si chiuderanno entro il 2013, previsti anche 200mila euro per
   l’immobile di via Triulziana destinato alla solidarietà
   Un milione di euro per risanare il comando della polizia locale dalla lana di roccia, contenente
   amianto, e per rinnovare alcune aree del municipio. L’impegnativo investimento, che prevede ad
   esempio anche la messa a norma di alcuni impianti e il rinnovo degli spogliatoi dei vigili, è previsto
   per il 2013 ed è annoverato nel Piano triennale delle opere pubbliche approvato dalla giunta nelle
   scorse settimane. I lavori verranno effettuati in un’unica tranche, in base ad un progetto che verterà
   sulla bonifica degli ambienti di lavoro, e non solo. «Dal momento - spiega l’assessore ai lavori


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pubblici Simona Rullo -, che sarà un cantiere particolarmente impegnativo sul piano
       dell’organizzazione, in quanto occorrerà spostare alcuni uffici in dei container provvisori all’esterno,
       al fine di ottimizzare l’investimento e di risparmiare risorse, in fase progettuale verranno previste una
       serie di migliorie nelle parti della struttura interessate dalla bonifica. È indubbiamente un intervento
       importante, che come giunta abbiamo deciso di affrontare quanto prima, dal momento che con
       l’andare del tempo le condizioni di alcune componenti obsolete possono peggiorare, richiedendo poi
       un impegno economico maggiore». Se questa prospettiva assorbe il principale capitolo di spesa, in
       quanto accorpato in una sola tranche, dalla programmazione triennale passano una serie di altre
       risposte rivolte alla comunità. Nel 2013 è previsto un investimento di 200mila euro per la
       riqualificazione dell’immobile dedicato alla solidarietà di via Triulziana, a cui si aggiunge un primo
       impegno di 200mila euro per la manutenzione delle piste ciclabili esistenti, con obiettivi futuri che
       guarderanno poi a dare continuità alla rete di corridoi per i pedali. Si parla inoltre di riqualificazione
       del Centro anziani, con un consistente investimento di 500mila euro, che riguarderà soprattutto per
       l’area esterna. Tra le migliorie annunciate, si parla dell’abbattimento delle barriere tra il vecchio e il
       nuovo edificio, ma al tempo stesso verrà studiata anche la chiusura dell’aiuola che si affaccia su via
       Martiri di Cefalonia, per lasciare spazio alla realizzazione di un’area esterna che può essere
       utilizzata nella bella stagione dagli utenti del centro. Altro aspetto riguarda la sistemazione dei
       marciapiedi, a partire da quelli di Poasco, Bolgiano e via Gela, con la realizzazione del
       camminamento pedonale atteso da anni. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata al quartiere
       di Certosa, con 500mila euro previsti nel 2013 per la sistemazione di strade e marciapiedi, con
       l’eliminazione delle barriere architettoniche, a cui si sommeranno altri interventi volti a migliorare il
       decoro dell’agglomerato urbano da cui si alzano da anni richieste di attenzione. Un’ulteriore spesa di
       300mila euro è in programma nel 2014 e riguarderà invece la riqualificazione urbana di piazza
       Tevere. Rimanendo nello stesso quartiere, altri 250 mila euro verranno investiti sulla scuola di via
       Greppi. Sono solo alcuni spunti degli investimenti previsti per i prossimi tre anni. Giulia Cerboni - Il
       cittadino 25 0ttobre

Venerdì 26 ottobre

 Fonte: IL CITTADINO
   1. In Comune: «Dobbiamo risolvere il problema sicurezza»
      Non è la prima volta che un utente dei servizi sociali semina il panico con minacce, urli e altri
      atteggiamenti poco consoni ad un’istituzione. L’episodio dei giorni scorsi, in cui un sandonatese alle
      prese con il problema casa si è barricato in ufficio, spargendo della benzina, apre una serie di
      ragionamenti riguardo la sicurezza, in particolare del personale. «Solitamente - spiega l’assessore
      alla partita Andrea Battocchio -, quando sono in programma colloqui con persone che sappiamo
      possono dare in escandescenza, vengono allertati i vigili, e quando è il caso anche i carabinieri, al
      fine di garantire tempestività, nel caso nascessero situazioni antipatiche. A questo punto faremo
      qualche riflessione per capire se sia possibile prevedere qualche deterrente in più, tenendo conto
      che gli uffici del Comune devono comunque essere sempre aperti e facilmente accessibili da parte
      dei cittadini che si recano negli uffici per parlare con gli assessori». Riguardo un eventuale misura,
      aggiunge: «Eviterei qualsiasi soluzione che in qualche modo ostacoli il libero accesso al piano del
      municipio che ospita i servizi sociali, piuttosto si potrebbe pensare ad esempio ad un armadietto
      dove far depositare eventuali sacchetti, borse e borselli. Se ci fosse stato, la persona in questione
      non avrebbe potuto entrare nella stanza con la benzina a portata di mano. Ma sono valutazioni che
      devono ancora essere affrontare con gli altri assessori». Intanto, come segnala Battocchio,
      nell’emergenza dei giorni scorsi gli interventi sono stati tempestivi, sia da parte dei vigili, sia dei
      carabinieri. Ma sul piano sicurezza in Comune, se l’esecutivo lo ritenesse necessario, potrebbero
      anche esserci novità, con l’introduzione qualche eventuale iniziativa di carattere preventivo. G. C.

 Fonte: SETTEGIORNI
   1. «Amè, lascia stare il mio amico Zambetti!» Calculli difende il politico arrestato dalle accuse
      dell’ex assessore
      SAN DONATO MILANESE - Giacinto Calculli non ci sta. Il consigliere comunale del gruppo misto,
      molto amico di Domenico Zambetti, l'assessore regionale recentemente arrestato per la sua
      presunta vicinanza alla 'ndrangheta, risponde alle dichiarazioni dell'ex assessore Ilaria Amè, che ha
      denunciato di essere stata «silurata» per fare posto ad un fedelissimo di Zambetti, Gianfranco
      Baldassarre. «Sono un zambettiano - afferma - e ne sono fiero. In Italia siamo tutti bravi a giudicare.
      Io dico che sarà la magistratura a farlo. Per ora posso dire di ritenere Zambetti un amico e un politico
      di vecchio stampo, sempre pronto ad aiutare gli altri e altamente disponibile. E' però ora di finirla e

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fare illazioni.
    Mario Dompè infatti aveva già ritirato le deleghe da tempo all'Amè a seguito delle continue discrasie
    e dello scandalo delle telefonate, secondo cui la Amè aveva speso 3.779 euro in un anno di soldi
    pubblici». Calculli ammette di aver sostenuto la maggioranza Dompè in seguito ad un accordo
    politico. «Senza il mio voto - ha detto - la Giunta sarebbe andata a casa. E' vero che ho suggerito la
    candidatura di Baldassare quando c'è stata occasione, ma con Zambetti non c'entra». Calculli ha
    conosciuto l'ex assessore regionale dodici anni fa, in Provincia, e lo ha aiutato in due sue campagne
    elettorali. Si sono poi ritrovati in Regione Lombardia, dove Calculli é impiegato alla sicurezza. È qui
    che il consigliere sandonatese conosce Baldassare, anch'egli impiegato nell'ente, ma negli uffici
    amministrativi. Il trio Calculli, Baldassare e Zambetti ha un denominatore comune: le origini pugliesi.
    «Sarà forse per quello che è nata la simpatia politica e personale - ha detto -. La verità è una sola:
    Amè non ha mai digerito il ritiro delle deleghe, e soprattutto il fatto che ad occuparsi di una sua
    delega sia stato poi proprio Baldassare. Intanto lei in quattro anni non ha fatto nulla, mentre lui in
    qualche mese ha realizzato la consulta sportiva. Lei parla per invidia. Non a caso lei in politica non
    ha fatto più nulla». Stefania Pellegrini

2. Minaccia di bruciarsi vivo in municipio - Un uomo disperato per la mancanza di un alloggio
   era pronto all’estremo gesto. Benzina sugli abiti e sui mobili: arrestato. Il sindaco: la crisi
   crea situazioni laceranti”
   SAN DONATO MILANESE - Dopo il 35enne che a Rozzano ha minacciato di gettarsi dal municipio,
   nuova follia nella «casa dei cittadini» di San Donato: nel pomeriggio di martedì 23 ottobre un 50enne
   italiano si è infatti recato in municipio e si è cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco,
   impregnando di liquido infiammabile anche l'arredamento dell'ufficio, dinanzi agli occhi increduli
   dell'assistente sociale che è fuggita a chiedere aiuto. Motivo dell'eclatante gesto: la disperazione per
   la mancanza di un alloggio. L’uomo ha preteso di poter parlare con il sindaco Andrea Checchi,
   giunto sul posto assieme al comandante della Polizia locale Fabio Allais e altri agenti, seguiti a loro
   volta da uomini del comando dei carabinieri. E' stato necessario sfondare la porta a spallate per
   immobilizzare l'uomo prima che potesse compiere gesti avventati che avrebbero potuto avere
   conseguenze drammatiche non solo per lui ma anche per tutte le persone presenti in municipio.
   Situazione complessa la sua: a quanto pare il precedente alloggio gli è stato tolto per morosità. Ora
   è scattato l'arresto, ma la vicenda ha fornito ad ogni modo al sindaco lo spunto per una riflessione
   più generale: «Questa vicenda non può lasciarci indifferenti. L’attuale congiuntura socioeconomica
   sta producendo i propri effetti nefasti anche nella nostra città. Quotidianamente i nostri uffici ricevono
   richieste di aiuto da persone che perdono lavoro, casa e prospettive per il futuro. L'attuale sistema
   dei servizi di welfare, purtroppo, non ci consente di dare risposte risolutive. Assicuro che trovarsi di
   fronte a persone disperate e non avere la possibilità di indicare loro una via di uscita è una
   situazione lacerante».

3. Due mega-plessi da 1.500 studenti? Scuole, sarà una rivoluzione
   SAN DONATO MILANESE - La Regione ha imposto cambiamento, ma la Provincia ha bocciato il
   percorso ipotizzato dal Comune. Ed ora è corsa contro il tempo per assecondare la riorganizzazione
   verticale dei plessi scolastici imposta dal Pirellone. Almeno due le strade possibili: due mega-circoli
   da 1.500 studenti l'uno, oppure una scissione della scuola media De Gasperi. Ma ci sono anche altri
   suggerimenti, come quello di istituire una terza scuola media. La vicenda è seguita con attenzione
   da migliaia di famiglie di studenti ma anche da decine e decine di docenti e lavoratori. (I° pagina)

4. Scuole cittadine al grande bivio - Riorganizzazione dei plessi: la Provincia boccia il piano
   dell’Amministrazione - Pochi giorni per elaborare due alternativa: due mega-strutture o
   scindere la media De Gasperi
   Con la legge regionale 111 del 2011 sono numerosi i plessi scolastici destinati ad una profonda
   riorganizzazione della propria struttura. E le scuole di San Donato non fanno eccezione: ma la strada
   verso questa riorganizzazione sta vivendo in questi giorni una complicazione, dovuta al fatto che la
   proposta elaborata dall'Amministrazione comunale è stato di fatto bocciata dalla Provincia di Milano,
   interprete dei criteri della Regione. Il piano originario elaborato a fine settembre dall'Amministrazione
   di San Donato in accordo con le dirigenze scolastiche prevedeva una suddivisione in due istituti
   comprensivi da circa 1.150 studenti ciascuno facente capo alle due scuole medie (De Gasperi e
   Galilei) e un circolo didattico da 800 studenti che teneva insieme i plessi di Poasco e via Di Vittorio.
   La particolarità sandonatese, come sottolinea anche l'assessore all'Istruzione Chiara Papetti, è che
   in città ci sono solo due scuole medie, ma il numero di alunni complessivi a San Donato
   permetterebbe il mantenimento di tre istituti. Ma la Provincia ha detto no ed ora l'Amministrazione, la
   dirigenza scolastica, le famiglie e gli studenti sono ad un bivio: o si realizzano due soli maxi-istituti
   facenti capo alle due medie, da 1.605 studenti (De Gasperi) e da 1.514 studenti (Galilei), oppure una


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tripartizione che poggia però su una scissione in due entità distinte per la media De Gasperi. Due
    ipotesi al vaglio. «L'ipotesi della tripartizione -spiega Papetti - a nostro avviso è quella più percorribile
    in considerazione delle esigenze degli oltre tremila studenti della città. L’ipotesi dei due plessi,
    invece, vedrebbe due maxi aggregazioni con numeri imponenti sia di allievi (oltre 1.500 ciascuno),
    sia di professori (fra i 150 e i 160), con seri problemi gestionali che cadrebbero perciò sul buon
    funzionamento e sulla qualità del sistema scolastico cittadino». Dall'opposizione Marco Zampieri ha
    ipotizzato un'altra via: creare una terza scuola media.

5. PARTECIPAZIONE - Piano triennale: in arrivo 800mila euro - Quartiere Certosa, bye bye
   comitato
   SAN DONATO MILANESE - II comitato quartiere Certosa, uno dei più attivi del sud Milano, ha
   chiuso i battenti. Il direttivo, della durata di due anni, necessitava infatti un rinnovo dei suoi membri:
   peccato che le candidature non sono arrivate. «Essendo pervenuta una sola auto-candidatura -
   fanno sapere alcuni membri - non è possibile garantire la costituzione di un nuovo direttivo e ci
   vediamo quindi costretti a cessare l'attività». Molti sono i risultati ottenuti in questi anni: il salvataggio
   del laghetto all'angolo con la via Emilia che ha rischiato l'interramento e che è tornato a nuova vita
   dopo la realizzazione di un pozzo che ha permesso di alimentarlo con acqua di falda, con notevole
   risparmio per le casse comunali, le feste organizzate per i bambini in piazza Tevere per farla tornare
   ben frequentata, la modifica del Pgt che lascia aperta la possibilità per la realizzazione di un futuro
   parco invece che l'ennesima colata di cemento, ed ancora l'iniziativa "Puliamo Certosa". Un altro
   grande successo, il più recente, è poi quello contenuto nella delibera di Giunta che approva il nuovo
   Piano triennale, il quale stanzia ben 800mila euro per lavori pubblici di "riqualificazione urbanistica
   ed eliminazione barriere architettoniche" a Certosa.

6. La città piange il partigiano Storer - Se n’è andato a 90 anni uno dei testimoni dell’inizio
   dell’avventura Eni con Mattei. Fu vicesindaco Dc per due legislature: nel tempo libero dava
   una mano in Caritas e oratorio
   SAN DONATO MILANESE - Si sono celebrati martedì 23 ottobre nella parrocchia di San Donato
   Milanese i funerali di Dionisio Storer, l'ex partigiano ormai 90enne, scomparso domenica a causa di
   una malattia. Uno dei primissimi dipendenti Eni, testimone diretto della persona di Enrico Mattei e
   conosciutissimo in città. Impegnato nella Caritas locale, spendeva il suo tempo libero anche per dare
   una mano all'oratorio di Sant'Enrico. Attivo anche dal punto di vista politico, ha ricoperto per due
   volte il ruolo di vicesindaco, targato Democrazia Cristiana, con uno dei primi governi di centro-
   sinistra in Italia, ai tempi dei sindaci Luigi Mannucci e Giuseppe Florio. Proprio per questi motivi la
   chiesa era gremita di persone, al fine di salutarlo l'ultima volta. Tra i presenti, anche Luigi Checchi,
   padre dell'attuale sindaco sandonatese, con cui aveva lavorato nella legislazione guidata da
   Mannucci, ma anche don Giampiero Guidetti, responsabile Caritas e diversi parroci locali. Toccante
   l'omelia, in cui il sacerdote celebrante, don Alberto Barlassina, lo ha ricordato come un uomo molto
   religioso, generoso e grato. Vedovo e padre di quattro figli, lo hanno ricordato tutti con parole di
   ammirazione. Molti lo ricordano anche nell'ambito dell'ultima campagna elettorale sandonatese, negli
   eventi più significativi: nonostante l'età ed il brutto episodio di 13 anni prima, che lo ha visto vittima di
   un grave incidente, travolto da una macchina mentre andava a Messa, Storer era sempre ancora
   brillante e lucido. «E venuto a mancare un uomo onesto, un politico tutto d'un pezzo», ha
   commentato Luigi Checchi.

7. BREVI
   ♦ OPERE PUBBLICHE - Taglio del nastro per il depuratore
   Fornirà acqua pulita ai cittadini di San Giuliano, San Donato e Mediglia con una potenzialità di circa
   80mila abitanti il nuovo impianto di depurazìone di Tasm. All'inaugurazione della struttura, collocata
   tra via Tolstoi e cascina Folla, erano presenti il sindaco sangiulianese Alessandro Lorenzano, il
   primo cittadino di San Donato Andrea Checchi, il presidente di Tasm Achille Taverniti e don
   Emanuele Kobler della parrocchia di Zivido, che ha benedetto il nuovo sito. Obbiettivo dei prossimi
   anni sarà proprio quello di portare l'impianto ad una capacità di 120mila abitanti.

    ♦ «SÌ ALL'ANAGRAFE NAZIONALE DELLE BICI
    Anche l'Amministrazione sandonatese favorevole all'istituzione di un'anagrafe nazionale delle
    biciclette che conenta di identificare il legittimo proprietario di ogni due ruote. L'idea è stata lanciata
    dall'assessore milanese Pierfrancesco Maran ed ha trovato d'accordo la collega sandonatese
    Simona Rullo: « II problema dei furti deve essere affrontato con la massima urgenza, l'istituzione di
    una anagrafe nazionale delle biciclette è la via da percorrere». Intanto, in arrivo in città stalli che
    consentano di fissare non solo le ruote ma anche i telai delle bici in sosta.



                                                                                                              11
Sabato 27 ottobre

 Fonte: IL CITTADINO

     Al mercatino 500 vigili e 44 denunce - Palazzo Marino dà i numeri dei controlli effettuati sul
     “suk” - Ma la giunta sandonatese continua a chiedere che venga trasferito e i residenti
     sognano che lasci spazio ai parcheggi
     Super controlli nel suk della metropolitana, dove nel 2012 il comune di Milano ha già impiegato 504
     agenti della polizia locale per tentare di garantire un clima di ordine e rispetto delle regole tra le
     bancarelle etniche della domenica. In attesa che l’esecutivo di Pisapia assuma una decisione
     riguardo la destinazione futura dell’area del suk della MM3, in primo piano c’è il bilancio dell’attività
     condotta nel 2012 per garantire ordine nell’allestimento che da oltre 10 anni è al centro di aspre
     polemiche. Oltre ai blitz dei carabinieri, che in più occasioni hanno fatto scattare le manette,
     l’esecutivo di Palazzo Marino con dati alla mano dimostra di avere investito in sicurezza. Per quanto
     riguarda il lavoro dei vigili di Milano, nell’anno in corso il bilancio è di 37 servizi, un arresto, 44
     denunce, 10 persone fotosegnalate, a cui si sommano controlli su 766 persone tra ambulanti e
     frequentatori del bazar. L’elenco prosegue con 176 veicoli controllati, 115 sequestri amministrativi,
     nonché 79 sequestri penali e circa 200 contestazioni di leggi e regolamenti. Un dispendio importante
     di risorse per il tradizionale appuntamento dove di tanto in tanto torna ad alzarsi l’allarme ricettazione
     e su una serie di altre situazioni sospette. Certo, rispetto al passato qualche miglioramento si è visto,
     anche se non mancano cittadini e passeggeri che auspicano da tempo il trasloco dello storico suk
     che, nato nel quartiere milanese della Barona, fu successivamente trasferito in un’altra zona
     meneghina, fino ad approdare al capolinea della MM3. Inutili sinora i tentativi messi in atto dalle
     amministrazioni locali che si sono succedute le quali hanno rivolto ripetuti appelli al Comune di
     Milano per chiedere una soluzione definitiva.
      L’argomento in realtà potrebbe tornare attuale nelle prossime settimane: a Palazzo Marino si terrà
     una riunione in cui verrà affrontata la riorganizzazione di tutte le aree mercatali ed extra mercatali
     della metropoli, nel corso della quale potrebbe tornare al centro del confronto anche il “suk”.Intanto
     la giunta sandonatese di Andrea Checchi ha già aperto un dialogo con la squadra di Pisapia sui
     problemi di confine in attesa di soluzione.
     E i residenti di San Donato tifano da sempre per il trasloco definitivo del mercatino e per un
     potenziamento dei parcheggi della zona, visto che i silos gestiti da Atm come è noto non sono ormai
     più sufficienti a coprire il fabbisogno di posti auto per i pendolari. Giulia Cerboni - Il cittadino 27
     0ttobre




                                                                                                            12

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7dì 2012 10_4

  • 1. PD San Donato Milanese “7 Dì” Rassegna della stampa locale “7 DÌ” è la nuova rassegna della stampa locale, realizzata settimanalmente dal nostro gruppo di comunicazione. Consultabile ogni domenica cliccando la voce Rassegna stampa "7Dì", il nuovo servizio si prefigge di fornire una panoramica completa di quanto accade sul nostro territorio a livello politico, sociale, economico e sindacale . Le notizie di maggior rilievo saranno accompagnate da brevi commenti volti a stimolare la discussione e l’interesse della comunità su quanto ci accade intorno. Buona lettura quindi della nostra: “7 DÌ” Rassegna della stampa locale Il Pd di San Donato Milanese Settimana: 21-27 ottobre 2012 Principali notizie 1. Dedicato a Mattei il parco di Via Caviaga. 2. Riassetto istituti scolastici: il comune si orienta secondo i criteri stabiliti dalla regione ma la Provincia boccia il percorso. 3. Patto di ferro tra Milano e San Donato: un’anagrafe contro i furti di biciclette. 4. Tentativo di dar fuoco al municipio - Gli negano la casa e cosparge gli uffici di benzina- Gesto disperato di un 48enne bloccato in tempo dall’arrivo delle forze dell’ordine – Le reazioni del sindaco e di un assessore. 5. Stanziati 250 mila euro per trasformare l’area di via Maritano in area pubblica per le feste, 800 mila euro per Certosa (riqualificazione urbanistica ed eliminazione barriere architettoniche) e 1 milione per risanare e rinnovare parte del municipio. Curiosità • “Amè, lascia stare il mio amico Zambetti!”: Calculli difende il politico arrestato dalle accuse dell’ex assessore (articolo pubblicato da Settegiorni il 26/10). 1
  • 2. Lunedì 22 ottobre  Fonte: QUINDICI 1. Poasco-Sorigherio verso la chiusura delle candidature - Sono da scegliere i rappresentanti della frazione Da oltre un anno Poasco è rimasta "senza voce". Il mandato di Giuseppina Quaranta, presidente del comitato di quartiere (unico organo decentrato previsto dallo statuto sandonatese), infatti, è scaduto ufficialmente all'inizio del 2011. Per porre fine alla lunga vacanza della rappresentatività della frazione che conta quasi tremila residenti, il Sindaco Checchi ha indetto le elezioni per nominare il comitato che coprirà il triennio fino al 2015 , In questi giorni (fino a Lunedì 29 ottobre) è aperta la raccolta delle candidature alle quali possono ambire tutti i maggiorenni iscritti nelle liste elettorali del quartiere. A una settimana dalla chiusura delle candidature, dopo i controlli di rito; alla comunità di Poasco-Sorigherio sarà reso noto l'elenco dei nomi tra i quali dovranno essere scelti i sette che andranno a comporre il comitato. La "palla" passerà quindi alla comunità che domenica 18 novembre sarà chiamata a indicare i propri rappresentanti. Il voto, anche in questo caso riservato ai maggiorenni iscritti nelle liste elettorali del quartiere, potrà essere espresso dalle 9 alle 20 presso l’anagrafwe decentrata di via unica Poasco. QUINDICI - 22 ottobre. 2. BREVI su QUINDICI - 22ottobre ♦ FONTI ENERGIA Nel corso del Festival dell'Ambiente, organizzato dalla Provincia di Milano all'Idroscalo, il Comune di San Donato ha ricevuto un riconoscimento per l'attenzione verso le fonti energetiche rinnovabili. ♦ LA PROTESTA Mercoledì 17 alcuni lavoratori del San Raffaele hanno formato un presidio di fronte al Policlinico per protestare - come indicato nei volantini distribuiti all'utenza - contro "il taglio di salari e posti lavoro".  Fonte: IL CITTADINO Il parco porta il nome di Mattei - L’area verde di via Caviaga dedicata al “padre” dell’Eni - Sabato è stata scoperta una stele dedicata all’uomo che scommise sull’energia tricolore San Donato Addio parco Snam, benvenuto parco Enrico Mattei. La struttura di via Caviaga a San Donato ha ora un nuovo nome, suggellato dalla stele inaugurata sabato mattina alla presenza delle autorità e di un gran numero di cittadini. In occasione del cinquantennale dalla morte di Mattei, colui che nei primi anni Cinquanta puntò sull’area agricola a sud-est di Milano su cui oggi si sviluppa San Donato per impiantarvi Metanopoli, l’avveniristica città italiana dell’energia, si è ritenuto di celebrare il papà dell’Eni con la dedicazione del parco sportivo cittadino, facente parte del progetto urbanistico da lui fortemente voluto. Il profilo di Mattei e la fiamma di Eni, scavati su due volumi in acciaio corten, vicini ma separati: una raffigurazione metaforica dell’ideologia matteiana, segnata dal rapporto di chiara separazione ma anche contiguità di scopi tra uomo e azienda. La citazione di Mattei «Metanopoli è molto più di un quartiere. Per noi è l’espressione di una speranza» campeggia su uno dei due volumi. Un monumento minimal di grande impatto, al quale verrà abbinata, all’ingresso del parco, un’insegna che riporterà il nuovo nome della struttura.Il monumento è stato svelato agli occhi di una significativa folla di cittadini dopo un breve momento cerimoniale inaugurato dall’intervento del sindaco Andrea Checchi, presente all’inaugurazione insieme a gran parte della giunta. «La dedicazione del parco a Enrico Mattei è un atto dovuto verso colui che ha contribuito così intensamente allo sviluppo di San Donato - così il primo cittadino -, determinando un contesto urbano che connota la nostra città come una peculiarità in tutto l’hinterland milanese». A rappresentare il colosso energetico, il dirigente Salvatore Sardo: «La storia di San Donato e la storia di Eni coincidono. Enrico Mattei fu il primo ad amare questo territorio in cui fino al 1952 non c’era un solo impianto produttivo assimilabile a un’idea di media impresa. Il suo interesse era legato a una visione di lungo periodo» ha sostenuto. Prima della benedizione impartita da monsignor Franco Carnevali, vicario episcopale della zona di Melegnano, e da don Pietro Zaupa, parroco di Santa Barbara, è intervenuto anche l’architetto Ronen Joseph, autore del monumento. Ha spiegato che «il corten rappresenta il territorio: le figure di Eni e di Mattei escono da questo materiale, sono estratte dal territorio», prima di lasciare spazio all’inno d’Italia conclusivo suonato dal corpo musicale cittadino Pietro Mascagni. Le nuove intestazioni solitamente impiegano qualche tempo per diventare di uso corrente: tuttavia, la suggestiva stele che accompagna gli avventori al loro ingresso nel parco lascia pochi dubbi sulla paternità dell’area verde sandonatese. Riccardo Schiavo – 22 ottobre 2
  • 3.  Fonte: 7GIORNI.INFO L’ex parco Snam di San Donato è stato ufficialmente intitolato a Enrico Mattei Sebbene la proprietà fosse passata al Comune da oltre un decennio, da molti la struttura di via Caviaga a San Donato ha continuato ad essere erroneamente nominata “parco Snam”. A partire da sabato scorso, però, il parco reca ufficialmente il nome di Enrico Mattei, fondatore di Metanopoli e “padre” di Eni. Durante la cerimonia di intitolazione, avvenuta nella mattinata di sabato, è stata svelata alla cittadinanza una stele commemorativa, che è stata posizionata all’ingresso del parco. Il monumento, realizzato dal designer Ronen Joseph, ritrae il profilo di Mattei e la fiamma del cane a sei zampe, storico simbolo di Eni. «Intitolare questo parco nel cuore di Metanopoli a Enrico Mattei – ha dichiarato il sindaco, Andrea Checchi, nel corso della cerimonia – costituisce un doveroso atto di memoria collettiva verso l’uomo che ha senza dubbio impresso una svolta decisiva allo sviluppo economico e sociale di questo territorio». L’intitolazione del parco di via Caviaga rappresenta solo il primo di una serie di appuntamenti promossi dalla città di San Donato per ricordare la figura di Mattei. Redazione Web - 22 ottobre Martedì 23 ottobre  Fonte: IL CITTADINO 1. Istituti scolastici, “giallo” sul riassetto - I plessi De Gasperi e Galilei costretti a diventare due maxi istituti - Il comune deciderà a breve sulla riorganizzazione, che è stata imposta dai criteri stabiliti dalla Regione Lombardia Riorganizzazione dei plessi scolastici: in una settimana il comune di San Donato dovrà sciogliere il rebus riguardo la verticalizzazione. Intanto un gruppo di genitori della scuola De Gasperi ha già espresso grosse perplessità riguardo l’ipotesi sul tappeto di una divisione della scuola media De Gasperi in due unità distinte, ventilando l’intenzione, se il caso, di dare visibilità alle loro apprensioni. Sostanzialmente l’ostacolo principale è legato al fatto che questo tratto di hinterland, con una popolazione scolastica di oltre 3mila studenti, ha solo due scuole medie, la De Gasperi e la Galileo Galilei. Pertanto, dal momento che ogni istituto comprensivo, in base ai criteri fissati dalla Regione, deve contenere una scuola media, le alternative presentate ieri in una nota dal comune si riducono a: «una divisione in due maxi istituti comprensivi facenti capo alle due medie, con, rispettivamente, 1.605 studenti (De Gasperi) e 1.514 (Galilei)» oppure «la tripartizione dei plessi, creando tre istituti comprensivi grazie alla suddivisione in due unità distinte della scuola media De Gasperi». Nel primo caso, in base alle valutazioni degli addetti ai lavori, c’è il rischio di creare istituti troppo numerosi in termini di studenti e insegnanti, con il rischio di difficoltà nella gestione. Mentre la seconda strada sta preoccupando molte famiglie accomunate dal timore di trovarsi di fronte ad una scuola spaccata a metà, che fa contemporaneamente capo a due diversi comprensori. In realtà la giunta di Andrea Checchi a fine settembre ha tentato anche di intraprendere una via diversa, peraltro condivisa sia a livello politico sia negli ambienti scolastici, chiedendo alla Provincia di Milano una suddivisione in due istituti comprensivi da circa 1150 studenti ciascuno facenti capo alle due scuole medie (De Gasperi e Galilei) e un circolo didattico da 800 studenti che teneva insieme i plessi di Poasco, via Di Vittorio e via Greppi. Ma l’assessore provinciale all’Istruzione Marina Lazzati settimana scorsa ha respinto lo schema che aveva messo d’accordo tutti, in quanto non rispettoso delle impostazioni del Pirellone. «Fermo restando - afferma l’assessore sandonatese all’istruzione, Chiara Papetti - che la proposta bocciata da Palazzo Isimbardi era la migliore per San Donato, l’ipotesi della tripartizione a nostro avviso è quella più percorribile in considerazione delle esigenze degli oltre tremila studenti della città. Ciò, pur dividendo in due la gestione della media De Gasperi». E aggiunge: «Con questa organizzazione otteniamo tre istituti, altrettanti dirigenti e direttori amministrativi (rispetto agli attuali quattro), con circa un centinaio di docenti ciascuno e un numero di studenti che oscilla fra i 942 e i 1165. L’ipotesi dei due plessi, invece, vedrebbe due maxi aggregazioni con numeri imponenti sia di allievi (oltre 1500 ciascuno), sia di professori (fra i 150 e i 160), con seri problemi gestionali che cadrebbero perciò sul buon funzionamento e sulla qualità del sistema scolastico cittadino». L’assessore mostra in ogni caso massima apertura al confronto con tutte le parti in causa, spiegando che proprio con questo obiettivo ha chiesto una proroga di una settimana alla Provincia. Certo, i prossimi giorni saranno decisivi per determinare la sorte dei plessi scolastici che ospitano moltissimi studenti della città di San Donato. Giulia Cerboni - 23 ottobre 3
  • 4. 2. Patto di ferro tra Milano e San Donato: un’anagrafe contro i furti di biciclette Contro i furti delle biciclette il comune di San Donato si allea con la giunta di Pisapia per sostenere l’iniziativa nazionale di un’anagrafe dei mezzi ecologici che consenta l’identificazione dei proprietari. In questa direzione l’assessore di Palazzo Marino Pierfrancesco Maran ha già invitato il Ministero dell’Ambiente, Claudio Clini, con l’invito a portare a buon fine il progetto. Soluzione condivisa dall’assessore sandonatese Simona Rullo, che afferma: «Il problema dei furti delle biciclette non affligge solo Milano ma anche i Comuni dell’hinterland e San Donato purtroppo non fa eccezione. Considerando che la percentuale degli spostamenti a pedali sul nostro territorio è significativa (circa il 12 per cento), riteniamo che il problema dei furti debba essere affrontato con la massima urgenza e che l’istituzione di una anagrafe nazionale delle biciclette sia la via da percorrere in tempi brevissimi». E annunciando un obiettivo già perseguito dalla giunta di Checchi, quale deterrente al dilemma ruberie, conclude: “Confidiamo in un intervento da parte del Governo per non vanificare l’azione delle amministrazioni locali virtuose che destinano fondi alla realizzazione di infrastrutture per i ciclisti; i continui furti e l’impunità di chi li commette sono uno dei più importanti freni all’uso della bicicletta. Uno dei primi interventi che realizzeremo localmente sarà l’installazione di stalli che consentano di assicurare non solo la ruota ma anche il telaio della bicicletta”. - 23 ottobre  Fonte: 7GIORNI.INFO Il blog Certosa Today denuncia il degrado del parcheggio di via Adda e scrive una lettera all’Amministrazione sandonatese Verde incolto che invade ogni spazio, proliferazione di erbe infestanti e rischio di riapertura di una vecchia voragine nell’asfalto. Sono queste le condizioni in cui versa il parcheggio di via Adda a San Donato, così come sono state segnalate dai responsabili del blog Certosa Today, che monitora le problematiche del quartiere sandonatese di Certosa. Onde sollecitare un intervento adeguato da parte del Comune, tale stato di cose è stato opportunamente segnalato con una missiva indirizzata a Andrea Battocchio e Simona Rullo, rispettivamente assessori a Verde e Lavori Pubblici. «A distanza di tempo (almeno dal 18 settembre) – si legge nella lettera –, non solo non è stato effettuato nessun intervento di diserbo, come da noi richiesto informalmente, ma non è stato più nemmeno effettuato il normale taglio dell'erba». Ma a preoccupare i curatori del blog è anche la possibile riapertura di una voragine apertasi tempo fa e poi richiusa solo in via provvisoria la scorsa estate. «Chiediamo – recita sempre la missiva – che si intervenga in via definitiva per ripristinare l'integrità delle tombinature sottostanti la pavimentazione del parcheggio e la loro funzionalità». Redazione Web - 23 ottobre Mercoledì 24 ottobre  Fonte: IL GIORNO 1. San Donato, troppi furti: bici schedate e stalli - Un'anagrafe delle biciclette per interrompere la lunga catena di furti che tempo colpiscono i ciclisti del Sud Milano San Donato, 24 ottobre 2012 - Un'anagrafe delle biciclette per interrompere la lunga catena di furti che tempo colpiscono i ciclisti del Sud Milano. Nel mirino dei ladri ci sono i punti più frequentati dai pendolari, che arrivano nell’hinterland con i mezzi pubblici e poi si muovono sul territorio con le due ruote. In cima alla classifica dei luoghi più colpiti dai furti ci sono il capolinea della metropolitana di San Donato, dove si trova la stazione delle biciclette, e la stazione ferroviaria di Melegnano. San Donato corre ai ripari e raccoglie l’idea della giunta milanese di istituire un’anagrafe locale e nazionale delle due ruote, per non vanificare gli investimenti dei Comuni che realizzano infrastrutture per i ciclisti. La preoccupazione, infatti, è legata all’aumento dei furti: un fenomeno che potrebbe dissuadere i ciclisti dall’utilizzo della bici per gli spostamenti quotidiani. «I continui furti e l’impunità di chi li commette sono uno dei più importanti deterrenti all’uso della bicicletta, dopo la pericolosità delle nostre strade» afferma l’assessore alla Mobilità di San Donato, Simona Rullo, che già prima di diventare assessore era nota in città per il suo impegno nelle file dei Verdi a favore della mobilità sostenibile. «Uno dei primi interventi che realizzeremo a San Donato - continua - sarà l’installazione di stalli che consentano di assicurare non solo la ruota, ma anche il telaio della bicicletta, oltre al potenziamento della velostazione sul nostro territorio». La settimana scorsa l’assessore milanese alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, aveva rivolto l’invito al Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, alla realizzazione di un’iniziativa nazionale per istituire 4
  • 5. un’anagrafe nazionale delle due ruote con regole chiare e uniformi su tutto il territorio italiano, che consenta di identificare il legittimo proprietario di ciascuna bicicletta. A sostenere l’iniziativa dell’amministrazione milanese c’è anche l’esecutivo cittadino di San Donato. «Il problema dei furti delle biciclette non affligge solo Milano, ma anche i Comuni dell’hinterland - dice Simona Rullo - e San Donato purtroppo non fa eccezione. Considerando che la percentuale degli spostamenti ‘a pedali’ sul nostro territorio è significativa (circa il 12%), riteniamo che il problema dei furti debba essere affrontato con la massima urgenza e che l’istituzione di un’anagrafe nazionale delle biciclette sia la via da percorrere in tempi brevissimi». San Donato è una delle città del territorio con la rete ciclabile più estesa, ormai gli spostamenti casa- lavoro in bicicletta sono un’abitudine consolidata per centinaia di residenti. Ma non solo. Sono sempre più numerosi i lavoratori che arrivano in città a bordo della metropolitana e dei treni, per poi raggiungere il proprio ufficio sulle due ruote. di Patrizia Tossi 2. Non gli danno l'alloggio popolare - Tenta di darsi fuoco in Municipio - San Donato, arrestato disoccupato con precedenti penali - Si presenta in Comune per ottenere una casa popolare. Di fronte al «no» dei funzionari, si cosparge di benzina e minaccia di darsi fuoco. P. A., un 48enne italiano, disoccupato e con alcuni precedenti penali, è stato poi arrestato dai carabinieri, per fortuna senza essere riuscito a compiere il ventilato gesto. Sono le 14 di ieri quando l'uomo arriva in Municipio per parlare con la responsabile dei servizi sociali. Chiede l'assegnazione di una casa popolare, nonostante, un anno fa, sia stato sfrattato proprio da un alloggio comunale per la morosità accumulata nel pagamento dell'affitto. Il 48enne insiste, è convinto che l'ente locale debba assicurargli subito un tetto. Al diniego, estrae dallo zainetto una bottiglia di plastica e si versa addosso il contenuto: benzina. Col liquido infiammabile cosparge anche la scrivania e i documenti davanti a sé, quindi minaccia di far divampare le fiamme. La funzionaria riesce a uscire dall'ufficio e a dare l'allarme, mentre l'uomo si chiude nella stanza. Sul posto si precipitano vigili e carabinieri. Arriva anche il sindaco Andrea Checchi per cercare d'intavolare una trattativa col 48enne. L'uomo viene bloccato dai militari giusto in tempo, mentre ha già in mano l'accendino per dare corpo ai suoi propositi. Cerca di sottrarsi all'arresto, ma ormai è troppo tardi. Nella giornata di oggi P. A. dovrà rispondere ai giudici del tribunale di Milano, nell'ambito del processo per direttissima, dell'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. - Alessandra Zanardi 3. San Donato, l'accorpamento degli istituti va ristudiato Due proposte sul piatto e una settimana per decidere. Dopo la bocciatura del piano di accorpamento degli istitutii scolastici sandonatesi da parte di palazzo Isimbardi, la giunta ha una settimana di tempo per delineare nuove soluzioni. L'Amministrazione aveva predisposto alla fine di settembre una proposta di organizzazione che prevedeva una suddivisione in due istituti comprensivi da circa 1.150 studenti ciascuno facenti capo alle due scuole medie (De Gasperi e Galilei) e un circolo didattico da 800 studenti che teneva insieme Poasco e via Di Vittorio. Una soluzione che tuttavia la Provincia ha respinto, ritenendola non rispettosa dei criteri approvati dalla Regione. Il problema è legato alla verticalizzazione degli istituti, che nella logica della continuità didattica dovrebbero garantire il percorso dalla materna alle medie. Tuttavia a San Donato ci sono solo due medie inferiori, quindi la soluzione sarebbe quella di creare solo due istituti verticali, oppure smembrarli. - Pa.Tos.  Fonte: IL CITTADINO 1. Tenta di dar fuoco al municipio (Prima pagina) - Gli negano la casa e lui cosparge gli uffici di benzina- Gesto disperato di un 48enne bloccato in tempo dall’arrivo delle forze dell’ordine Attimi di terrore ieri pomeriggio negli uffici dei servizi sociali del comune di San Donato Milanese dove un 48enne italiano, già con precedenti penali, ha cosparso di benzina se stesso e gli arredi, minacciando di dare tutto alle fiamme. Alla base del folle gesto la disperazione per essere rimasto senza una casa, dopo che un anno fa l’abitazione gli era stata tolta per morosità. Soltanto il tempestivo intervento degli agenti della polizia municipale e dei carabinieri ha evitato il peggio: le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella stanza dove l’uomo si era barricato, traendolo in arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. 2. Si cosparge di benzina per avere la casa - L’uomo si è chiuso nell’ufficio, ma polizia locale e carabinieri hanno sfondato la porta e per lui sono scattate le manette - Gesto disperato di un 48enne, che ha fatto irruzione ai servizi sociali 5
  • 6. «Se non mi assegnate una casa popolare mi darò fuoco». Sono le parole urlate tra il panico generale dal 48enne sandonatese che ieri pomeriggio intorno alle 14.30 si è barricato nell'ufficio di un'assistente sociale con in mano una bottiglia di benzina. L'uomo, un italiano già noto agli operatori del municipio, era entrato normalmente nell'ufficio con in mano una bottiglia di plastica che sembrava contenere una bevanda. In un primo momento non aveva dato segnali di allarme, ma dopo pochi secondi dal suo ingresso ha iniziato a scaldarsi, sollecitando un alloggio. A un certo punto ha versato del carburante per terra, sui mobili e sui suoi abiti, agendo sotto gli occhi dell'assistente sociale che, spaventata dal gesto, è uscita per chiedere aiuto ai colleghi. L’assistito, con alle spalle precedenti penali per reati contro la persona, appena si è trovato solo ha immediatamente approfittato dello scarto di tempo a disposizione per chiudersi a chiave nella stanza. Dall'interno ha più volte minacciato di passare ai fatti e di accendere il fuoco per compiere il gesto estremo. Chiedeva di parlare con il sindaco Andrea Checchi, da cui pretendeva la garanzia di un tetto. «Mi aveva promesso una casa» ha urlato più volte, dando sfogo alla sua disperazione. Sul posto è tempestivamente intervenuto il comandante della polizia locale Fabio Allais insieme ad altri agenti, seguiti subito dopo dai carabinieri di San Donato, allertati da una chiamata al “112”. Anche il primo cittadino, che in quel momento si trovava in municipio, è accorso nel corridoio tentando di riportarlo alla calma.La trattativa però non ha dato i risultati sperati, mentre all'esterno della porta cominciava a diffondersi un forte odore di carburante che si propagava per tutto il piano del comune. Il comandante dei vigili e gli uomini dell'Arma, temendo che potesse accadere il peggio, a quel punto hanno deciso di sfondare la porta a spallate: l’uomo è stato immediatamente bloccato dalle forze dell'ordine e nei suoi confronti è scattato l'arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, di cui dovrà rispondere nella giornata odierna davanti al giudice nell’udienza di convalida presso il Tribunale di Milano.In realtà è emerso che in passato al sandonatese in questione era già stata assegnata una casa popolare di proprietà comunale, che gli era poi stata tolta a seguito di morosità, in quanto non pagava il canone di locazione. Certo, in un comune dove nell'area dei servizi sociali si sono già verificati altri episodi simili da parte di soggetti che sono andati in escandescenza, per una manciata di minuti il clima è stato di subbuglio generale.Giulia Cerboni - 24 ottobre 3. «Scongiurare la spaccatura della media “De Gasperi”» «Invito la giunta di Andrea Checchi a ragionare sull'ipotesi di una nuova scuola media che copra il comprensorio di Certosa, via Di Vittorio e Poasco». La proposta viene lanciata dal capogruppo della lista di opposizione "Insieme per San Donato", Marco Zampieri, il quale riguardo alla soluzione di "spaccare" la scuola media De Gasperi per ottenere tre circoli si mostra critico. Così come del resto l'ipotesi non piace nemmeno a un gruppo di genitori che, in una lettera aperta diretta all'assessore all'istruzione Chiara Papetti, fanno presente: «Non riusciamo proprio a capire perché, nel dare attuazione al processo di verticalizzazione richiesto dalla Regione, non sia possibile individuare una soluzione che non sia lesiva di una struttura ben funzionante presente sul territorio, nell'interesse di tutta la cittadinanza».All'origine del rebus c'è la ripartizione dei plessi. In pratica, in base ai criteri fissati dal Pirellone, ogni nuovo comprensorio dovrà avere una scuola media e San Donato, con una popolazione scolastica di oltre 3mila alunni, ne ha all'attivo solo due, la De Gasperi e la Galileo Galilei. Pertanto le alternative si riducono o alla formazione di due maxi circoli, la cui gestione potrebbe risultare difficoltosa, o alla spaccatura della De Gasperi, che consentirebbe di creare tre comprensori. Quest'ultima, secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi l'assessore, sembra la formula più in auge, sebbene da parte dell'amministrazione sia stata espressa massima apertura al dialogo con tutte le parti in causa. Ma dal canto suo Zampieri fa notare: «Dividere a metà una scuola comporta una serie di problemi, ad esempio occorrerebbero due segreterie a cui si aggiungono una lunga serie di aspetti pratici di difficile definizione». Sulla stessa lunghezza d'onda si pongono i genitori più attivi che, difendendo la De Gasperi, scrivono: «Se molti alunni vengono da fuori, è perché la scuola ha una buona reputazione, peraltro costruita grazie al personale docente e non docente che vi lavora. Fatichiamo a comprendere le ragioni per le quali si voglia scompaginare e distruggere una struttura che ben lavora da anni».Il conto alla rovescia intanto è iniziato: nei prossimi giorni il Comune di San Donato dovrà sciogliere in via definitiva un interrogativo che coinvolge oltre 3mila famiglie sandonatesi. In questo quadro dalla minoranza si alza l'idea di una nuova scuola media.G. C. - 24 ottobre 6
  • 7. Giovedì 25 ottobre  Fonte: 7GIORNI.INFO San Donato: minaccia di darsi fuoco in Municipio per ottenere un alloggio popolare Attimi di panico sono stati vissuti nel pomeriggio di ieri all’interno del palazzo comunale di San Donato. Erano circa le 14.30 quando un 48enne sandonatese si è presentato presso gli uffici dei Servizi Sociali del Comune. L’uomo era già noto ai dirigenti comunali poiché, in passato, gli era già stata revocata l’assegnazione di un alloggio popolare a causa del mancato pagamento del canone relativo. Quando il 48enne si è trovato faccia a faccia con l’assistente sociale, ha iniziato a dare in escandescenze, pretendendo a gran voce l’assegnazione di un nuovo alloggio. Improvvisamente, però, l’uomo ha estratto dallo zaino una bottiglia contenente liquido infiammabile, che ha iniziato a versare sui mobili e sui suoi stessi vestiti. Quando l’assistente sociale si è precipitata fuori dall’ufficio per chiedere aiuto, il 48enne ha pensato bene di barricarsi all’interno, seguitando a proferire il suo minaccioso proposito di darsi fuoco se non gli fosse stata assegnata un’abitazione. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Locale e i Carabinieri che, dopo aver inutilmente tentato di trovare una mediazione, hanno optato per irrompere all’interno della stanza. Il mancato piromane è stato così bloccato e arrestato con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.- Redazione Web - 25 ottobre  Fonte: IL CITTADINO 1. «Disagio, molte richieste di aiuto: ma non riusciamo a dare risposta» - Il sindaco all’indomani della protesta del cittadino che ha perso la casa La disperata protesta del sandonatese che martedì pomeriggio ha minacciato di darsi fuoco, barricandosi nell’ufficio di un assistente sociale, diventa ennesimo segnale di un crescente disagio. L’uomo infatti, dopo essersi visto togliere l’immobile comunale in cui abitava, in quanto non pagava il canone di locazione, ha chiesto a gran voce l’assegnazione di una casa popolare. Mentre dunque ieri il 48enne pronto ad un gesto estremo è stato processato per direttissima, a seguito dell’arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, il primo cittadino Andrea Checchi, ponendo l’accento sulla «vicenda umana», parla dell’emergenza sociale che affligge una parte di comunità sandonatese, con un cenno alle difficoltà dell’ente ad andare incontro a chi ha più bisogno. «Quotidianamente - spiega - i nostri uffici ricevono richieste di aiuto da persone che perdono lavoro, casa e prospettive per il futuro. L’attuale sistema dei servizi di welfare, purtroppo, non ci consente di dare risposte risolutive. Vi assicuro che trovarsi di fronte a persone disperate e non avere la possibilità di indicare loro una via di uscita è una situazione lacerante». E guardando al futuro sul delicato fronte sociale pare si prospettino tempi ancora più difficili, con sempre meno risorse a disposizione dei comuni per rispondere ai bisogni di nuovi poveri. «Gli ulteriori tagli che il governo imporrà agli enti locali - riflette il primo cittadino - aggraveranno ancora di più l’attuale situazione. La preoccupazione è che il conflitto sociale non possa che inasprirsi in assenza di un ripensamento dell’essere e vivere in una comunità solidale». Mostrandosi pronto a puntare anche su nuove strategie, conclude: «Il comune di fronte a questo disagio crescente non si tirerà indietro adottando una strategia locale e sovra comunale per fronteggiare le situazione con l’ausilio di tutte le componenti sociali della città e ribadendo con forza nelle opportune sedi la necessità di investire sul welfare». Del resto, anche la relazione conclusiva del difensore civico, l’avvocato Maurizia Vaccarella, che risale a qualche mese fa, aveva alzato un allarme proprio sull’emergenza abitativa. Tra le prime necessità era emerso innanzitutto il bisogno di alloggi a prezzi calmierati. Nei giorni scorsi la protesta del sandonatese pronto a darsi fuoco ha riacceso l’attenzione su un clima tanto difficile per chi non ce la fa ad andare avanti. Giu. Ce. Il cittadino 25 0ttobre 2. Rivoluzione a scuola: lettera alla Provincia - Appello del consiglio d’istituto della De Gasperi Dal consiglio d’istituto della scuola secondaria De Gasperi-Galilei parte un appello rivolto all’assessore all’istruzione provinciale Marina Lazzati. Nella lettera viene rilanciata l’ipotesi di riorganizzazione dei plessi proposta dal Comune, e sostenuta da tutte le parti in causa, che prevedeva la suddivisione in due istituti comprensivi da circa 1150 studenti ciascuno facenti capo alle due scuole medie (De Gasperi e Galilei) e di un circolo didattico da 800 studenti. Un punto di incontro quest’ultimo che, se aveva messo d’accordo le parti a livello locale, nelle scorse settimane è stato respinto dall’assessore provinciale, la quale ha messo in evidenza che una soluzione del genere non risponde ai requisiti previsti dalla Regione. In particolare, il problema è legato al fatto che 7
  • 8. ogni comprensorio richiede la presenza di una scuola media, e San Donato, con una popolazione scolastica complessiva di oltre 3mila studenti, ne ha solo due. Ma dal momento che l’alternativa della spaccatura della De Gasperi per formare una tripartizione è stata bocciata da un gruppo di genitori, e quella di due maxi comprensori pone una serie di problemi organizzativi, il consiglio d’istituto a questo punto nella propria missiva chiede all’esponente dell’esecutivo di Podestà di riprendere in considerazione con meno rigidità lo schema che era stato avallato dal territorio. «Crediamo - si legge nel documento inviato alla Provincia - che recepire la verticalizzazione già sia un sacrificio da chiedere ed un prezzo sufficiente da pagare per una scuola media di eccellenza con quasi 1000 alunni sapientemente bilanciata in questi anni in due plessi integrati. Andare oltre a questo, in una sorta di balcanizzazione, sarebbe chiedere troppo a docenti, genitori ed alunni». Il tempo ormai stringe, in quanto entro fine settimana l’ente locale sandonatese dovrà chiudere la partita. Intanto, a margine del partecipato dibattito che si è acceso intorno al tema della verticalizzazione, il vice presidente del consiglio d’istituto, Attiglio Barbieri, dichiara: «Una delle cose positive di questo delicato momento è che vi è un rinnovato interesse per i problemi del mondo della scuola, proprio quando ci stiamo accingendo al rinnovo del consiglio di istituto che si terrà a metà novembre». G. C. Il cittadino 25 0ttobre 3. Emergenza Pm 10, presto un incontro della cabina di regia È già emergenza polveri sottili: la Provincia corre ai ripari, convocando una riunione della cosiddetta “cabina di regia per la qualità dell’aria” per il 30 ottobre alle 10. Al centro dell’attenzione verranno poste le strategie per tenere a freno i veleni dell’aria. Dopo due giorni in cui le 10 centraline, distribuite tra la città di Milano e i dintorni, hanno superato la media giornaliera di 50 microgrammi al metro cubo, l’attenzione torna ad essere posta sulle misure per contenere lo smog nella metropoli e nei comuni della provincia. L’individuazione di nuove azioni, viene ricordato nella nota che annuncia la ripresa dei lavori sul delicato tema, era prevista nel Protocollo di intesa per il miglioramento della qualità dell’aria firmato nel dicembre 2011. A questo punto la Provincia e i sindaci, a partire dal vertice di palazzo Marino, Giuliano Pisapia, dovranno ragionare sulle future sinergie con la giunta di palazzo Isimbardi per combattere la minaccia delle polveri sottili. Già nella prossima settimana dall’incontro in programma potranno sortire sviluppi. Il cittadino 25 0ttobre 4. Le feste della città nell’area di via Maritano: l’amministrazione ha stanziato 250mila euro Le feste della città troveranno casa nell’area di proprietà comunale di via Maritano. L’allestimento di un indirizzo dedicato ad ospitare gli appuntamenti con richiamo di pubblico che verranno promossi dal comune, piuttosto che dalle associazioni, è inserito tra le novità del Programma triennale delle opere pubbliche. L’opera è prevista nel 2013 con un investimento da parte dell’ente di 250mila euro. Nei prossimi mesi partiranno una serie di valutazioni riguardo al futuro punto di riferimento per le grandi occasioni, in quanto sono attualmente al vaglio diverse ipotesi, con l’obiettivo di far decollare un’iniziativa il più funzionale possibile. Intanto, la domanda sorge spontanea: perché la scommessa è stata giocata su via Maritano e non su piazza della Pieve, che per lungo tempo è stata sede di concerti ed eventi?. « Piazza della Pieve, insieme a Piazza delle Arti, Piazza Della Chiesa e a via Libertà - risponde l’assessore ai lavori pubblici, Simona Rullo -, sarà al centro di un bando di carattere nazionale o internazionale finalizzato a ridisegnare il sistema piazze, in modo tale da metterle in rete tra loro, rendendole maggiormente fruibili e funzionali ai cittadini, in quanto abbiamo numerosi spazi che sono però slegati tra loro, molti dei quali sono poco utilizzati». Si prospetta insomma una gara di idee che dovrebbe sciogliere definitivamente anche l’enigma della Pieve, che qualche anno fa si era trasformata in punto di incontro tra clochard, con una serie di problemi anche di gestione della fontana, che in più occasioni ha dato segni di degrado. Tornando invece all’indirizzo per i gli appuntamenti che inviteranno allo svago, l’assessore spiega: «Per il momento non sappiamo ancora se l’area per le feste si concretizzerà in una tensostruttura, oppure su una serie di servizi che correderanno la zona, dove potrebbero tenersi manifestazioni all’aperto e dove i singoli promotori di eventi potrebbero eventualmente allestire i propri gazebi». Certo, nei prossimi mesi verrà disegnata la futura parte di città che ospiterà musica e divertimento. G. Ce. Il cittadino 25 0ttobre 5. Un milione per risanare l’edificio e rinnovare parte del municipio - Stop all’amianto sul comando dei vigili - I lavori si chiuderanno entro il 2013, previsti anche 200mila euro per l’immobile di via Triulziana destinato alla solidarietà Un milione di euro per risanare il comando della polizia locale dalla lana di roccia, contenente amianto, e per rinnovare alcune aree del municipio. L’impegnativo investimento, che prevede ad esempio anche la messa a norma di alcuni impianti e il rinnovo degli spogliatoi dei vigili, è previsto per il 2013 ed è annoverato nel Piano triennale delle opere pubbliche approvato dalla giunta nelle scorse settimane. I lavori verranno effettuati in un’unica tranche, in base ad un progetto che verterà sulla bonifica degli ambienti di lavoro, e non solo. «Dal momento - spiega l’assessore ai lavori 8
  • 9. pubblici Simona Rullo -, che sarà un cantiere particolarmente impegnativo sul piano dell’organizzazione, in quanto occorrerà spostare alcuni uffici in dei container provvisori all’esterno, al fine di ottimizzare l’investimento e di risparmiare risorse, in fase progettuale verranno previste una serie di migliorie nelle parti della struttura interessate dalla bonifica. È indubbiamente un intervento importante, che come giunta abbiamo deciso di affrontare quanto prima, dal momento che con l’andare del tempo le condizioni di alcune componenti obsolete possono peggiorare, richiedendo poi un impegno economico maggiore». Se questa prospettiva assorbe il principale capitolo di spesa, in quanto accorpato in una sola tranche, dalla programmazione triennale passano una serie di altre risposte rivolte alla comunità. Nel 2013 è previsto un investimento di 200mila euro per la riqualificazione dell’immobile dedicato alla solidarietà di via Triulziana, a cui si aggiunge un primo impegno di 200mila euro per la manutenzione delle piste ciclabili esistenti, con obiettivi futuri che guarderanno poi a dare continuità alla rete di corridoi per i pedali. Si parla inoltre di riqualificazione del Centro anziani, con un consistente investimento di 500mila euro, che riguarderà soprattutto per l’area esterna. Tra le migliorie annunciate, si parla dell’abbattimento delle barriere tra il vecchio e il nuovo edificio, ma al tempo stesso verrà studiata anche la chiusura dell’aiuola che si affaccia su via Martiri di Cefalonia, per lasciare spazio alla realizzazione di un’area esterna che può essere utilizzata nella bella stagione dagli utenti del centro. Altro aspetto riguarda la sistemazione dei marciapiedi, a partire da quelli di Poasco, Bolgiano e via Gela, con la realizzazione del camminamento pedonale atteso da anni. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata al quartiere di Certosa, con 500mila euro previsti nel 2013 per la sistemazione di strade e marciapiedi, con l’eliminazione delle barriere architettoniche, a cui si sommeranno altri interventi volti a migliorare il decoro dell’agglomerato urbano da cui si alzano da anni richieste di attenzione. Un’ulteriore spesa di 300mila euro è in programma nel 2014 e riguarderà invece la riqualificazione urbana di piazza Tevere. Rimanendo nello stesso quartiere, altri 250 mila euro verranno investiti sulla scuola di via Greppi. Sono solo alcuni spunti degli investimenti previsti per i prossimi tre anni. Giulia Cerboni - Il cittadino 25 0ttobre Venerdì 26 ottobre  Fonte: IL CITTADINO 1. In Comune: «Dobbiamo risolvere il problema sicurezza» Non è la prima volta che un utente dei servizi sociali semina il panico con minacce, urli e altri atteggiamenti poco consoni ad un’istituzione. L’episodio dei giorni scorsi, in cui un sandonatese alle prese con il problema casa si è barricato in ufficio, spargendo della benzina, apre una serie di ragionamenti riguardo la sicurezza, in particolare del personale. «Solitamente - spiega l’assessore alla partita Andrea Battocchio -, quando sono in programma colloqui con persone che sappiamo possono dare in escandescenza, vengono allertati i vigili, e quando è il caso anche i carabinieri, al fine di garantire tempestività, nel caso nascessero situazioni antipatiche. A questo punto faremo qualche riflessione per capire se sia possibile prevedere qualche deterrente in più, tenendo conto che gli uffici del Comune devono comunque essere sempre aperti e facilmente accessibili da parte dei cittadini che si recano negli uffici per parlare con gli assessori». Riguardo un eventuale misura, aggiunge: «Eviterei qualsiasi soluzione che in qualche modo ostacoli il libero accesso al piano del municipio che ospita i servizi sociali, piuttosto si potrebbe pensare ad esempio ad un armadietto dove far depositare eventuali sacchetti, borse e borselli. Se ci fosse stato, la persona in questione non avrebbe potuto entrare nella stanza con la benzina a portata di mano. Ma sono valutazioni che devono ancora essere affrontare con gli altri assessori». Intanto, come segnala Battocchio, nell’emergenza dei giorni scorsi gli interventi sono stati tempestivi, sia da parte dei vigili, sia dei carabinieri. Ma sul piano sicurezza in Comune, se l’esecutivo lo ritenesse necessario, potrebbero anche esserci novità, con l’introduzione qualche eventuale iniziativa di carattere preventivo. G. C.  Fonte: SETTEGIORNI 1. «Amè, lascia stare il mio amico Zambetti!» Calculli difende il politico arrestato dalle accuse dell’ex assessore SAN DONATO MILANESE - Giacinto Calculli non ci sta. Il consigliere comunale del gruppo misto, molto amico di Domenico Zambetti, l'assessore regionale recentemente arrestato per la sua presunta vicinanza alla 'ndrangheta, risponde alle dichiarazioni dell'ex assessore Ilaria Amè, che ha denunciato di essere stata «silurata» per fare posto ad un fedelissimo di Zambetti, Gianfranco Baldassarre. «Sono un zambettiano - afferma - e ne sono fiero. In Italia siamo tutti bravi a giudicare. Io dico che sarà la magistratura a farlo. Per ora posso dire di ritenere Zambetti un amico e un politico di vecchio stampo, sempre pronto ad aiutare gli altri e altamente disponibile. E' però ora di finirla e 9
  • 10. fare illazioni. Mario Dompè infatti aveva già ritirato le deleghe da tempo all'Amè a seguito delle continue discrasie e dello scandalo delle telefonate, secondo cui la Amè aveva speso 3.779 euro in un anno di soldi pubblici». Calculli ammette di aver sostenuto la maggioranza Dompè in seguito ad un accordo politico. «Senza il mio voto - ha detto - la Giunta sarebbe andata a casa. E' vero che ho suggerito la candidatura di Baldassare quando c'è stata occasione, ma con Zambetti non c'entra». Calculli ha conosciuto l'ex assessore regionale dodici anni fa, in Provincia, e lo ha aiutato in due sue campagne elettorali. Si sono poi ritrovati in Regione Lombardia, dove Calculli é impiegato alla sicurezza. È qui che il consigliere sandonatese conosce Baldassare, anch'egli impiegato nell'ente, ma negli uffici amministrativi. Il trio Calculli, Baldassare e Zambetti ha un denominatore comune: le origini pugliesi. «Sarà forse per quello che è nata la simpatia politica e personale - ha detto -. La verità è una sola: Amè non ha mai digerito il ritiro delle deleghe, e soprattutto il fatto che ad occuparsi di una sua delega sia stato poi proprio Baldassare. Intanto lei in quattro anni non ha fatto nulla, mentre lui in qualche mese ha realizzato la consulta sportiva. Lei parla per invidia. Non a caso lei in politica non ha fatto più nulla». Stefania Pellegrini 2. Minaccia di bruciarsi vivo in municipio - Un uomo disperato per la mancanza di un alloggio era pronto all’estremo gesto. Benzina sugli abiti e sui mobili: arrestato. Il sindaco: la crisi crea situazioni laceranti” SAN DONATO MILANESE - Dopo il 35enne che a Rozzano ha minacciato di gettarsi dal municipio, nuova follia nella «casa dei cittadini» di San Donato: nel pomeriggio di martedì 23 ottobre un 50enne italiano si è infatti recato in municipio e si è cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco, impregnando di liquido infiammabile anche l'arredamento dell'ufficio, dinanzi agli occhi increduli dell'assistente sociale che è fuggita a chiedere aiuto. Motivo dell'eclatante gesto: la disperazione per la mancanza di un alloggio. L’uomo ha preteso di poter parlare con il sindaco Andrea Checchi, giunto sul posto assieme al comandante della Polizia locale Fabio Allais e altri agenti, seguiti a loro volta da uomini del comando dei carabinieri. E' stato necessario sfondare la porta a spallate per immobilizzare l'uomo prima che potesse compiere gesti avventati che avrebbero potuto avere conseguenze drammatiche non solo per lui ma anche per tutte le persone presenti in municipio. Situazione complessa la sua: a quanto pare il precedente alloggio gli è stato tolto per morosità. Ora è scattato l'arresto, ma la vicenda ha fornito ad ogni modo al sindaco lo spunto per una riflessione più generale: «Questa vicenda non può lasciarci indifferenti. L’attuale congiuntura socioeconomica sta producendo i propri effetti nefasti anche nella nostra città. Quotidianamente i nostri uffici ricevono richieste di aiuto da persone che perdono lavoro, casa e prospettive per il futuro. L'attuale sistema dei servizi di welfare, purtroppo, non ci consente di dare risposte risolutive. Assicuro che trovarsi di fronte a persone disperate e non avere la possibilità di indicare loro una via di uscita è una situazione lacerante». 3. Due mega-plessi da 1.500 studenti? Scuole, sarà una rivoluzione SAN DONATO MILANESE - La Regione ha imposto cambiamento, ma la Provincia ha bocciato il percorso ipotizzato dal Comune. Ed ora è corsa contro il tempo per assecondare la riorganizzazione verticale dei plessi scolastici imposta dal Pirellone. Almeno due le strade possibili: due mega-circoli da 1.500 studenti l'uno, oppure una scissione della scuola media De Gasperi. Ma ci sono anche altri suggerimenti, come quello di istituire una terza scuola media. La vicenda è seguita con attenzione da migliaia di famiglie di studenti ma anche da decine e decine di docenti e lavoratori. (I° pagina) 4. Scuole cittadine al grande bivio - Riorganizzazione dei plessi: la Provincia boccia il piano dell’Amministrazione - Pochi giorni per elaborare due alternativa: due mega-strutture o scindere la media De Gasperi Con la legge regionale 111 del 2011 sono numerosi i plessi scolastici destinati ad una profonda riorganizzazione della propria struttura. E le scuole di San Donato non fanno eccezione: ma la strada verso questa riorganizzazione sta vivendo in questi giorni una complicazione, dovuta al fatto che la proposta elaborata dall'Amministrazione comunale è stato di fatto bocciata dalla Provincia di Milano, interprete dei criteri della Regione. Il piano originario elaborato a fine settembre dall'Amministrazione di San Donato in accordo con le dirigenze scolastiche prevedeva una suddivisione in due istituti comprensivi da circa 1.150 studenti ciascuno facente capo alle due scuole medie (De Gasperi e Galilei) e un circolo didattico da 800 studenti che teneva insieme i plessi di Poasco e via Di Vittorio. La particolarità sandonatese, come sottolinea anche l'assessore all'Istruzione Chiara Papetti, è che in città ci sono solo due scuole medie, ma il numero di alunni complessivi a San Donato permetterebbe il mantenimento di tre istituti. Ma la Provincia ha detto no ed ora l'Amministrazione, la dirigenza scolastica, le famiglie e gli studenti sono ad un bivio: o si realizzano due soli maxi-istituti facenti capo alle due medie, da 1.605 studenti (De Gasperi) e da 1.514 studenti (Galilei), oppure una 10
  • 11. tripartizione che poggia però su una scissione in due entità distinte per la media De Gasperi. Due ipotesi al vaglio. «L'ipotesi della tripartizione -spiega Papetti - a nostro avviso è quella più percorribile in considerazione delle esigenze degli oltre tremila studenti della città. L’ipotesi dei due plessi, invece, vedrebbe due maxi aggregazioni con numeri imponenti sia di allievi (oltre 1.500 ciascuno), sia di professori (fra i 150 e i 160), con seri problemi gestionali che cadrebbero perciò sul buon funzionamento e sulla qualità del sistema scolastico cittadino». Dall'opposizione Marco Zampieri ha ipotizzato un'altra via: creare una terza scuola media. 5. PARTECIPAZIONE - Piano triennale: in arrivo 800mila euro - Quartiere Certosa, bye bye comitato SAN DONATO MILANESE - II comitato quartiere Certosa, uno dei più attivi del sud Milano, ha chiuso i battenti. Il direttivo, della durata di due anni, necessitava infatti un rinnovo dei suoi membri: peccato che le candidature non sono arrivate. «Essendo pervenuta una sola auto-candidatura - fanno sapere alcuni membri - non è possibile garantire la costituzione di un nuovo direttivo e ci vediamo quindi costretti a cessare l'attività». Molti sono i risultati ottenuti in questi anni: il salvataggio del laghetto all'angolo con la via Emilia che ha rischiato l'interramento e che è tornato a nuova vita dopo la realizzazione di un pozzo che ha permesso di alimentarlo con acqua di falda, con notevole risparmio per le casse comunali, le feste organizzate per i bambini in piazza Tevere per farla tornare ben frequentata, la modifica del Pgt che lascia aperta la possibilità per la realizzazione di un futuro parco invece che l'ennesima colata di cemento, ed ancora l'iniziativa "Puliamo Certosa". Un altro grande successo, il più recente, è poi quello contenuto nella delibera di Giunta che approva il nuovo Piano triennale, il quale stanzia ben 800mila euro per lavori pubblici di "riqualificazione urbanistica ed eliminazione barriere architettoniche" a Certosa. 6. La città piange il partigiano Storer - Se n’è andato a 90 anni uno dei testimoni dell’inizio dell’avventura Eni con Mattei. Fu vicesindaco Dc per due legislature: nel tempo libero dava una mano in Caritas e oratorio SAN DONATO MILANESE - Si sono celebrati martedì 23 ottobre nella parrocchia di San Donato Milanese i funerali di Dionisio Storer, l'ex partigiano ormai 90enne, scomparso domenica a causa di una malattia. Uno dei primissimi dipendenti Eni, testimone diretto della persona di Enrico Mattei e conosciutissimo in città. Impegnato nella Caritas locale, spendeva il suo tempo libero anche per dare una mano all'oratorio di Sant'Enrico. Attivo anche dal punto di vista politico, ha ricoperto per due volte il ruolo di vicesindaco, targato Democrazia Cristiana, con uno dei primi governi di centro- sinistra in Italia, ai tempi dei sindaci Luigi Mannucci e Giuseppe Florio. Proprio per questi motivi la chiesa era gremita di persone, al fine di salutarlo l'ultima volta. Tra i presenti, anche Luigi Checchi, padre dell'attuale sindaco sandonatese, con cui aveva lavorato nella legislazione guidata da Mannucci, ma anche don Giampiero Guidetti, responsabile Caritas e diversi parroci locali. Toccante l'omelia, in cui il sacerdote celebrante, don Alberto Barlassina, lo ha ricordato come un uomo molto religioso, generoso e grato. Vedovo e padre di quattro figli, lo hanno ricordato tutti con parole di ammirazione. Molti lo ricordano anche nell'ambito dell'ultima campagna elettorale sandonatese, negli eventi più significativi: nonostante l'età ed il brutto episodio di 13 anni prima, che lo ha visto vittima di un grave incidente, travolto da una macchina mentre andava a Messa, Storer era sempre ancora brillante e lucido. «E venuto a mancare un uomo onesto, un politico tutto d'un pezzo», ha commentato Luigi Checchi. 7. BREVI ♦ OPERE PUBBLICHE - Taglio del nastro per il depuratore Fornirà acqua pulita ai cittadini di San Giuliano, San Donato e Mediglia con una potenzialità di circa 80mila abitanti il nuovo impianto di depurazìone di Tasm. All'inaugurazione della struttura, collocata tra via Tolstoi e cascina Folla, erano presenti il sindaco sangiulianese Alessandro Lorenzano, il primo cittadino di San Donato Andrea Checchi, il presidente di Tasm Achille Taverniti e don Emanuele Kobler della parrocchia di Zivido, che ha benedetto il nuovo sito. Obbiettivo dei prossimi anni sarà proprio quello di portare l'impianto ad una capacità di 120mila abitanti. ♦ «SÌ ALL'ANAGRAFE NAZIONALE DELLE BICI Anche l'Amministrazione sandonatese favorevole all'istituzione di un'anagrafe nazionale delle biciclette che conenta di identificare il legittimo proprietario di ogni due ruote. L'idea è stata lanciata dall'assessore milanese Pierfrancesco Maran ed ha trovato d'accordo la collega sandonatese Simona Rullo: « II problema dei furti deve essere affrontato con la massima urgenza, l'istituzione di una anagrafe nazionale delle biciclette è la via da percorrere». Intanto, in arrivo in città stalli che consentano di fissare non solo le ruote ma anche i telai delle bici in sosta. 11
  • 12. Sabato 27 ottobre  Fonte: IL CITTADINO Al mercatino 500 vigili e 44 denunce - Palazzo Marino dà i numeri dei controlli effettuati sul “suk” - Ma la giunta sandonatese continua a chiedere che venga trasferito e i residenti sognano che lasci spazio ai parcheggi Super controlli nel suk della metropolitana, dove nel 2012 il comune di Milano ha già impiegato 504 agenti della polizia locale per tentare di garantire un clima di ordine e rispetto delle regole tra le bancarelle etniche della domenica. In attesa che l’esecutivo di Pisapia assuma una decisione riguardo la destinazione futura dell’area del suk della MM3, in primo piano c’è il bilancio dell’attività condotta nel 2012 per garantire ordine nell’allestimento che da oltre 10 anni è al centro di aspre polemiche. Oltre ai blitz dei carabinieri, che in più occasioni hanno fatto scattare le manette, l’esecutivo di Palazzo Marino con dati alla mano dimostra di avere investito in sicurezza. Per quanto riguarda il lavoro dei vigili di Milano, nell’anno in corso il bilancio è di 37 servizi, un arresto, 44 denunce, 10 persone fotosegnalate, a cui si sommano controlli su 766 persone tra ambulanti e frequentatori del bazar. L’elenco prosegue con 176 veicoli controllati, 115 sequestri amministrativi, nonché 79 sequestri penali e circa 200 contestazioni di leggi e regolamenti. Un dispendio importante di risorse per il tradizionale appuntamento dove di tanto in tanto torna ad alzarsi l’allarme ricettazione e su una serie di altre situazioni sospette. Certo, rispetto al passato qualche miglioramento si è visto, anche se non mancano cittadini e passeggeri che auspicano da tempo il trasloco dello storico suk che, nato nel quartiere milanese della Barona, fu successivamente trasferito in un’altra zona meneghina, fino ad approdare al capolinea della MM3. Inutili sinora i tentativi messi in atto dalle amministrazioni locali che si sono succedute le quali hanno rivolto ripetuti appelli al Comune di Milano per chiedere una soluzione definitiva. L’argomento in realtà potrebbe tornare attuale nelle prossime settimane: a Palazzo Marino si terrà una riunione in cui verrà affrontata la riorganizzazione di tutte le aree mercatali ed extra mercatali della metropoli, nel corso della quale potrebbe tornare al centro del confronto anche il “suk”.Intanto la giunta sandonatese di Andrea Checchi ha già aperto un dialogo con la squadra di Pisapia sui problemi di confine in attesa di soluzione. E i residenti di San Donato tifano da sempre per il trasloco definitivo del mercatino e per un potenziamento dei parcheggi della zona, visto che i silos gestiti da Atm come è noto non sono ormai più sufficienti a coprire il fabbisogno di posti auto per i pendolari. Giulia Cerboni - Il cittadino 27 0ttobre 12