La comunicazione politica scopre i social media. Suggerimenti per costruire un gruppo di lavoro, quali strumenti scegliere, cosa dire e come farlo. All'interno, i case histories della comunicazione online di Michele Emiliano (sindaco di Bari) e Nichi Vendola (Presidente della Regione Puglia) - http://www.proformaweb.it - http://www.facebook.com/proformaweb
Cinque regole per costruire la domanda di cambiamento
La politica nell’era dei social media: strumenti, strategie, possibilità
1. Strategia di comunicazione
Gianni Florido e la
Provincia di Taranto
La politica nell’era
dei social media:
strumenti, strategie, possibilità
Cesena, 6 novembre 2010
Duepuntozero – politica, democrazia e
partito nel web
Dino Amenduni, Proforma
2. Chi parla?
Mi chiamo Dino Amenduni
Ho 26 anni, sono laureato in psicologia del
lavoro (triennale), della comunicazione
(specialistica) e ho un master in marketing
Sono il responsabile dei nuovi media e
consulente per la comunicazione politica a
Proforma, agenzia di comunicazione di Bari,
mia città natale, da cui non mi sono mai
allontanato
3. Chi parla?
Sono il responsabile dei social media di Nichi
Vendola (Link alla pagina FB di Nichi)
Sono stato coordinatore di EmiLab, staff di
150 volontari under30 a supporto di Michele
Emiliano, sindaco di Bari, (PD, Amministrative
2009)
Nel poco tempo libero che mi rimane sono
giornalista musicale, co-gestisco un collettivo
di satira e mediattivismo (Quink) e lavoro in
una radio locale
4. Di che si parla?
I social media in politica: chi può usarli e come
Buone pratiche: cosa è necessario fare per non
sbagliare
La comunicazione sul web: la vera campagna
elettorale permanente?
L’inversione dei flussi: dal web ai media
tradizionali
Michele Emiliano e Nichi Vendola: le buone
pratiche come esempio
5. Questioni
a. I social media sono per tutti i politici?
b. Quanto costa esserci?
c. E quanto costa non esserci?
d. I social media sono strumenti efficaci solo
per comunicare i singoli individui, o anche le
organizzazioni e i partiti?
7. Facebookmania?
Social media
per tutti?
Tutti usano Internet per fare campagna elettorale. Lo fanno
perché convinti di trovare nuovi bacini elettorali o perché
intuiscono le potenzialità di uno strumento che segue logiche
indipendenti da quelle che regolano i media tradizionali. O lo
fanno perché sono fruitori di questi strumenti e ne conoscono le
dinamiche
Qualunque sia il motivo per cui un politico usa i social media,
non ci si può più limitare allo spontaneismo. Se tutti sono online
bisogna fare di più e meglio per emergere
8. Parliamoci onestamente
Social media
per tutti?
I social media più popolari, per loro natura, sono strumenti
egalitari. Ogni utente, che sia un capo di Stato o un
ragazzo di 15 anni, ha la stessa interfaccia e le stesse
opzioni. La retorica comunicativa è condivisa e questo
comportamento è atteso dagli utenti: un partito o un
politico non può rivendicare le gerarchie del mondo reale
per marcare una distanza
La richiesta di feedback e di comunanza è un’esplicita
richiesta di onestà e di parità
9. Parliamoci onestamente
Social media
per tutti?
Non si può mentire perché tra amici o tra persone
emotivamente affiliate ci si aspetta, con forza, l’onestà.
Se un politico decide di comunicare sui social media,
accetta questa regola. Se non sente il bisogno di
comunicare in modo leale, franco, accettando critiche
pubbliche (e l’onere della risposte a queste critiche),
sarebbe più onesto se NON usasse i social media
La censura, nel web 2.0 è non solo vietata, ma
immediatamente controproducente
11. Per partire: i requisiti minimi e
massimi coincidono
Social media:
Come partire
Il caso italiano semplifica lo scenario
L’accesso ai social media in Italia è piuttosto anomalo e
comunque assai differente rispetto alle democrazie
anglosassoni. Il quadro è infatti molto più semplificato:
Facebook – 16 milioni di utenti (un italiano su 4, il 60%
circa degli italiani che usano Internet)
Youtube – un miliardo di video caricati nel mondo
Twitter – un milione di iscritti in Italia (mondo: FB 500
milioni, TW: 100 milioni)
12. Facebook, Twitter e Youtube
sono sufficienti?
Social media:
Come partire
Per il momento sì
Conviene concentrare gli sforzi su questi tre strumenti, essendo gratuiti
ed avendo raggiunto una massa critica o un livello di semplicità di
utilizzo tale da non richiedere grossi sforzi cognitivi e organizzativi
Vanno tenuti d’occhio, però, altri strumenti, più o meno emergenti:
LinkedIn - social media che mete in rete professionisti)
Foursquare – social media che geolocalizza la posizione dell’utente
Flickr – social media dedicato alle foto
Friendfeed – aggregatore di aggiornamenti su tutti i social media degli
utenti
13. Facebook, Twitter e Youtube:
ma come?
Social media:
Lo scheletro
Facebook – pagina pubblica (fanpage)
A differenza del profilo personale, può essere amministrato da
più persone in contemporanea. I nomi degli amministratori
restano anonimi. Non esiste il limite massimo di 5000 contatti
per profilo, così come accade per i profili personali
Un utente di Facebook può diventare “fan” del candidato senza
che quest’ultimo debba approvare una richiesta di amicizia
14. Facebook, Twitter e Youtube:
ma come?
Social media:
Lo scheletro
Facebook – pagina pubblica (fanpage)
La fanpage è lo strumento che Facebook ha creato per offrire i
maggiori gradi di personalizzazione all’utente
Su una pagina è possibile installare applicazioni (banner, giochi,
plug-in) ed è possibile acquistare inserzioni pubblicitarie
altamente personalizzate, con cui veicolare campagne web
mirate a target definibili per sesso, età, città di residenza e di
nascita, orientamento politico, religioso e sessuale, titolo di
studio e stili di navigazione su FB (a quali pagine è già iscritto, ad esempio)
15. Facebook, Twitter e Youtube:
ma come?
Social media:
Lo scheletro
Facebook – pagina pubblica (fanpage)
Tutti i fan possono essere informati in contemporanea con un
aggiornamento, un messaggio che giunge nelle caselle di posta di
Facebook degli utenti in modo non invasivo. Non appare come messaggio
di posta, ma come aggiornamento, la notifica è meno evidente e dunque
raggiunge solo le persone realmente interessate
Per il resto, una fanpage funziona esattamente come un profilo
personale, compresa la funzione di aggiornamento di status
16. Facebook, Twitter e Youtube:
ma come?
Social media:
Lo scheletro
Facebook – pagina pubblica Nichi Vendola
17. Facebook, Twitter e Youtube:
ma come?
Social media:
Lo scheletro
Youtube – canale istituzionale
Il mezzo video è probabilmente il più efficace nel mondo del web 2.0.
È il più facile da fruire (specie se i video sono brevi) ed è tra più facili da
realizzare. La qualità dell’immagine, su Youtube, non è una condizione
determinante. È importante comunicare tanto ed in tempo reale
Su questo spazio possono essere caricati video inediti, relativi all’attività
del politico o dell’organizzazione, ma non solo: si possono ricavare
estratti provenienti da altre fonti, in particolare spezzoni di trasmissioni
TV e telegiornale. Il rapporto tra costi (nulli a livello economici, assai
modesti per le risorse umane) e benefici è indiscutibilmente a favore
18. Facebook, Twitter e Youtube:
ma come?
Social media:
Lo scheletro
Youtube – canale istituzionale Michele Emiliano
19. Facebook, Twitter e Youtube:
ma come?
Social media:
Lo scheletro
Twitter – profilo personale certificato
In Italia si parla molto di questo servizio di microblogging, ma è uno
strumento ancora poco ed alto tasso di mortalità. Ma la gestione di un
profilo su Twitter è quanto mai conveniente, per due motivi
Il primo è legato alla possibilità di aggiornare automaticamente il profilo
attraverso la gestione al “minimo” della fanpage di Facebook, senza
nessuno sforzo di integrazione; il secondo è legato alla maggiore
presenza sul web, a fronte di nessuno sforzo redazionale supplementare
20. Facebook, Twitter e Youtube:
ma come?
Social media:
Lo scheletro
Twitter – profilo personale certificato
Questo approccio “minimo” allo strumento si mostrerà, però, sempre
meno efficace quanto più cresceranno gli iscritti a Twitter, dato che i
“followers” si rivolgeranno in modo immediato (con un messaggio di 160
caratteri) al politico o all’organizzazione che, proprio per la semplicità
di interazione, ha il “dovere morale” di rispondere e di seguire gli
aggiornamenti degli iscritti alla pagina
Alla crescita della complessità deve seguire una crescita della
complessità del team di gestione dei social media
21. Quanto costa comunicare sui
social media?
Social media:
Lo scheletro
Twitter – profilo personale certificato Vendola
22. Prima dei social media: il gruppo
di lavoro
Social media:
Lo scheletro
Gestire la comunicazione web di un candidato richiede uno sforzo non
dissimile dalla creazione di un ufficio stampa o di un team che si occupa
di media planning ed organizzazione eventi
Affidare tutto il peso di questo lavoro a una sola persona è dunque
impossibile e talvolta nocivo. Allo stesso tempo un singolo coordinatore
può gestire tutti i profili “2.0” di un candidato, sia dal punto di vista dei
contenuti sia in termini di strategia politica. Bisogna, dunque,
individuare una figura di coordinatore di questa area di lavoro
Le risorse necessarie per comunicare sui nuovi media sono umane,
non economiche
24. Un buon team sui social media
Social media:
L’organizzazione
Un uomo solo al comando non è sufficiente. I social media vivono di
contenuti ed aggiornamenti costanti, che spesso un politico o
un’organizzazione può (e deve) creare internamente. Le figure
indispensabili per comunicare in modo efficace sono:
Responsabile video: deve essere in grado di girare ed editare gli
interventi pubblici del candidato (comizi, iniziative), registrazioni di
presenze in TV (dibattiti, TG, talk show). Non è necessario che abbia
competenze politiche, specie se lavora in tandem col coordinatore: sarà
quest’ultimo a suggerire le strategie per il montaggio e il caricamento
dei video su Youtube
25. Un buon team sui social media
Social media:
L’organizzazione
Responsabile foto: può anche coincidere con il responsabile video o
un’altra figura di staff. Deve dare testimonianza della vita quotidiana
del partito o dei politici, quello che i media tradizionali non raccontano
e quello di cui ha bisogno un’organizzazione politica per creare interesse
attorno alle attività ed “umanizzare” il lavoro. Il mezzo fotografico è
assai colorato emotivamente e questo può aiutare nel raggiungimento
dell’obiettivo generale
Un responsabile foto può anche gestire un profilo su Flickr o utilizzare
foto di archivio o da fonti esterne. Può aiutare anche nella
realizzazione di manifesti e campagne
26. Un buon team sui social media
Social media:
L’organizzazione
Responsabile web: deve essere in grado di costruire un sito e gestirne i
contenuti. Se possibile, deve poter programmare applicazioni per
Facebook (con il codice FBML), strumenti che possono favorire
moltissimo la distribuzione dei contenuti, specie se associati a giochi o a
elementi più “leggeri”, che semplifichino la complessità di certi
argomenti. Possono essere videogiochi, quiz, premi, contest di
creatività. All’occorrenza può essere anche web editor ed inserire
contenuti redazionali sul sito di riferimento
Le quattro figure devono avere competenze minime nei reparti che
non sono di loro competenza diretta. Il coordinatore deve anche essere
dotato di capacità di analisi politica per orientare lo sviluppo dei
contenuti
28. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
Le parole chiave della comunicazione sui social media sono:
Contenuti: il silenzio è più assordante sui social media. In un
contesto dove tutti parlano, la politica che non dice (o che dice male) fa
più rumore
Feedback: Tutti parlano, tutti ci parlano, tutti si aspettano
risposte. I social media non sono strumenti unidirezionali. L’onore e
l’onere dell’interazione sono valori non discutibili né negoziabili
29. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
1. Comunicare con costanza e frequenza
È importante tenere l’attenzione sempre viva sulla Rete
Gli spazi di un politico o di un’organizzazione sul web corrispondono ad
un mezzo di comunicazione istituzionale o personale. Non parlare,
dunque, vuol dire non avere niente da dire
Se non ci sono contenuti o opinioni fresche, cercarle fuori dalla nostra
organizzazione. Articoli di giornale, stimoli per il dibattito e la
discussione, contenuti di altre organizzazioni a noi prossime. Così
facendo è possibile costruire e descrivere il nostro universo valoriale di
riferimento
30. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
2. Non pubblicare contenuti esclusivamente politici
Gli utenti dei social media si aspettano di parlare con altri utenti, che
siano direttamente i politici o persone del loro staff o appartenenti a
partiti e organizzazioni
Così come ognuno di noi condivide gusti, passioni e interessi sui social
media, ci si aspetta che le persone che compongono le organizzazioni
con cui interagiamo facciano lo stesso. Anche la condivisione di una
passione, di un hobby, persino di una debolezza, di un singolo o di un
gruppo di lavoro può generare attenzione e consenso
31. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
2. Non pubblicare contenuti esclusivamente politici
32. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
3. Citare esplicitamente (o taggare) i nostri interlocutori
Taggare una persona vuol dire associarla ad un contenuto. Molti social media
permettono agli amministratori dei profili di taggare o linkare altri profili
personali, gruppi ed altre fanpage quando si pubblica un contenuto o un
aggiornamento di stato
Taggare un contenuto ha due vantaggi: includere le persone o i gruppi taggati
all’interno della comunità creata attorno al candidato; auto-includersi nella
comunità che viene taggata, duplicando la quantità di lettori di un contenuto. Per
questo motivo è importante che chi si occuperà dell’amministrazione della
fanpage si iscriva ai profili, ai gruppi e alle pagine vicini politicamente, oppositori
o co-protagonisti di iniziative
33. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
3. Citare esplicitamente (o taggare) i nostri interlocutori
34. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
4. Gestire i due flussi di feedback
Vuol dire gestire e interpretare la comunicazione che giunge dall’utente al
candidato, al politico o all’organizzazione, al fine di rimodulare agenda e
proposta politica e socializzare le innovazioni con i nostri sostenitori
Questa attività di monitoraggio costante ha due vantaggi: il primo è
l’anticipazione dei tempi della politica e la possibilità di correggere la strategia
in corsa; la seconda è la creazione di link sui profili, le pagine o i gruppi con cui
è stata stabilita un’interazione. Questo aumenta la visibilità della pagina e la
rende più facilmente rintracciabile, oltre a generare meccanismi di networking e
di costruzione del consenso
35. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
5. Evitare censure
La tracciabilità e la memorabilità l’attività sul web rende impossibile una
rimozione totale e indolore dei contenuti. Se cancelliamo un contenuto scomodo,
gli utenti lo denunceranno pubblicamente
Sono da evitare anche rimproveri e punizioni ufficiali. Se avremo costruito una
comunità solida di sostenitori, saranno gli stessi utenti a stigmatizzare i
comportamenti spiacevoli, ribattendo agli attacchi in nostra difesa fino alla
segnalazione di comportamenti inappropriati a Facebook che, in caso di numerose
indicazioni, sospenderà provvisoriamente l’accesso alla pagina all’utente molesto
36. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
6. Coltivare e crescere la propria rete di relazione
Stimolare la maggior quantità possibile di meccanismi di networking: con i grandi
elettori, con gli stakeholders, con gli altri candidati alle Primarie, con i
competitors e i loro sostenitori. Non esistono molti modi altrettanto efficaci per
provare a muovere il consenso in tempo reale
Per ottenere questo obiettivo è sufficiente stringere relazioni, scambiare
contenuti, condividerli in contemporanea, tributare i meriti di iniziative o
attaccare un avversario. O più semplicemente, posizionandosi politicamente e
avendo cura delle reazioni generate dalle nostre azioni
In questo senso, Facebook è una risorsa chiave: permettere di fare tutto questo
in tempi brevi e in modo pressochè gratuito
37. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
7. Tutto online, per tutti
Rendere disponibili tutti i contenuti e le informazioni sulla campagna
elettorale: dai manifesti alle brochure, dalle indicazioni sul come si vota alle sedi
elettorali, bisogna mettere ogni sostenitore nelle condizioni di poter auto-gestire
una campagna elettorale a sostegno del candidato, del partito o
dell’organizzazione politica, senza complicare i processi con meccanismi di
controllo ed approvazione dall’alto
I flussi di comunicazione sono tali e tanti da impedirne un controllo metodico e
totale, che sarebbe comunque controproducente perché contrario alle retoriche
“orizzontali” di Facebook. Perché, allora, non delegare i processi di creazione del
contenuto alla Rete? Spesso gli utenti sono più bravi di noi
38. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
7. Tutto online, per tutti
39. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
8. Trarre vantaggio sui media tradizionali
Se le condizioni di questa analisi sono soddisfatte per la maggior parte, usare
Facebook e i social network come strumento esplicito di comunicazione
politico/elettorale anche sui media tradizionali (manifesti, locandine, apparizioni
televisive)
Questo principio è ancora più solido nei sistemi mediatici locali, dove si può
approfittare della relativa scarsezza di informazioni “autonome” (che non
provengono da uffici stampa e altre redazioni) per veicolare contenuti di
comunicazione nati sul web e che lì hanno ottenuto un buon successo (in
particolare video e dichiarazioni, mediante comunicati stampa)
40. Social media: buone pratiche
per il successo
Social media:
Cosa dire e cosa fare
8. Trarre vantaggio sui media tradizionali –
videolettera sul Corriere della Sera
42. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
1. Costruire un racconto, una storia, una narrazione
I contenuti, quando coerenti tra loro devono inseguirsi l’un
l’altro nella proposta, nei temi e nello stile di comunicazione
Devono assecondare l’attualità quando possibile, devono andare
in “alto” e spostarsi sui temi nazionali quando se ne ha
competenza, devono andare in “basso” e occuparsi delle
emozioni e dei sentimenti delle persone quando il mittente ha
genuinamente empatizzato con questo genere di contesti
43. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
2. Comunicare tutto in diretta
Il modo migliore per comunicare sui social media è usarlo esattamente come tutti
gli altri. Così come tutti noi aggiorniamo lo status raccontando episodi della
nostra vita, carichiamo le foto di una festa o di un luogo che ci ha emozionato,
allo stesso modo dobbiamo amministrare una pagina. Se una persona non entra
in sintonia con noi, se non gli comunichiamo umanità ed empatia, il progetto
politico non basterà a convincerci
La qualità dei contenuti prodotti è meno importante del timing scelto per
proporli. Una foto realizzata con un iPhone e caricata durante un incontro
pubblico è da preferire ad una foto professionale condivisa a distanza di giorni
(per quanto un contenuto non escluda l’altro)
44. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
2. Comunicare tutto in diretta
45. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
3. Evitare la routine
I contenuti vanno alternati sia per tipologia sia per stile comunicativo. Anche
in questo caso, si tratta di usare Facebook così come lo usano i nostri
interlocutori, il nostro modo di usare lo strumento. A intervalli di tempo compresi
tra i 60 e i 120 minuti la pagina dovrebbe essere aggiornata. Si può inserire un
aggiornamento di stato su un evento, poi un articolo di giornale, poi una foto del
passato, poi un link su una delibera, poi un video Youtube del proprio canale, poi
un aggiornamento di stato sul calcio, e così via
Bisogna offrire di tutto seguendo dei fili logici e narrativi ben riconoscibili che
garantiscono la coerenza dello strumento senza sacrificare l’eterogeneità dei
contributi proposti
46. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
3. Evitare la routine – fanpage di Vendola il 5 novembre
47. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
4. Editare i contenuti
Il successo di un’azione sui social media può dipendere da 30 secondi di lavoro
in più. Ogni contenuto può essere personalizzato nel titolo e nella descrizione e
può essere inserito un commento a qualsiasi contenuto, anche a un link esterno
L’importanza di un lavoro preciso di editing è forse ancora più determinante per
Youtube, dove il titolo e la descrizione sono i primi elementi che un utente
osserva. Inoltre bisogna preparare un contenuto pensando che questo verrà
condiviso da persone anche molto lontane da noi. Suggeriamo, dunque, di
inserire sempre il nome del mittente nel titolo e sempre i link del sito e di
Facebook all’interno della descrizione
48. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
5. Comunicare le esclusive
Nel 2008 Obama comunicò il nome del suo candidato vicepresidente attraverso un
SMS agli iscritti alla sua newsletter e solo dopo fece pervenire la notizia alla
stampa. Lo ha fatto per far sentire la propria comunità parte di un percorso
politico e di vita
Dobbiamo fare nostro questo principio: il rapporto con i media tradizionali è
fondamentale, ma chi si deve attivare per raccogliere i voti sono le persone e
sono loro il nostro interlocutore privilegiato. Tutto ciò che può essere condiviso
prima con gli utenti e poi con la stampa (a partire dai racconti in diretta degli
eventi) è da preferire nella scelta dei contenuti da veicolare sui social media
49. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
5. Comunicare le esclusive –
videolettera di Vendola ai fan di Facebook (link Youtube)
50. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
6. Far dialogare vecchi media e nuovi media
Tutti gli interventi sui media tradizionali devono diventare contenuti per il web.
Se si interviene in televisione, l’intervento deve finire su Youtube; se parla in
radio si deve caricare e condividere il suo contributo audio. I social media sono
come il maiale: non si butta via niente
Questo è vero sia per non disperdere i contenuti, sia perché è possibile creare
affiliazione e condivisione da parte di chi ha visto l’intervento sui media
tradizionali, lo ha trovato convincente, lo vorrebbe condividere con i suoi amici e,
se viene messo nelle condizioni di poterlo fare, si attiva per farlo conoscere
51. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
7. Far dialogare nuovi media e vecchi media
La transizione vecchi-nuovi media richiede solo un lavoro redazionale. Il
passaggio inverso, ben più affascinante, non è poi così impossibile. Spesso i
media locali hanno “fame” di storie da raccontare. Un comunicato stampa ben
confezionato, un video corto e di alta qualità, una curiosità o un aneddoto
possono entrare nell’agenda setting dei giornali e delle TV senza sforzo
Inoltre i social media permettono di testare contenuti video prima che diventino
“ufficiali”. Se il miglior video prodotto durante la campagna (per visualizzazioni
e feedback) è stato prodotto da un utente/sostenitore, perché non si può
immaginare che diventi il video ufficiale?
52. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
7. Far dialogare nuovi media e vecchi media
Video – problemi di elezione (campagna Emiliano 2009): da spot web a spot
ufficiale - Link al video - Youtube
53. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
8. Parlare alle nicchie
La comunità virtuale di sostenitori o di semplici appassionati di politica è fatta di
esperienze diverse, di tante piccolissime nicchie di pubblico: gli ambientalisti,
gli architetti, gli abitanti del centro, i commercianti, gli sportivi, gli omosessuali,
gli amici del Sindaco, i nemici del Segretario
Per questo bisogna sforzarsi di cogliere le occasioni per dire una cosa a ognuna di
queste categorie, seguendo l’attualità o una richiesta esplicita di attenzione. La
gestione del feedback è la chiave del successo della comunicazione sui social
media. Dare feedback a tutti vuol dire mostrarsi attento agli interessi di tutti,
dunque essere un garante della comunità, dunque essere credibile come
amministratore
54. Social media: come costruire
contenuti interessanti
Social media:
Come comunicare
9. Parlare quando c’è gente online
Un aggiornamento di stato illuminante scritto in piena notte rischia di non essere
valorizzato pienamente perché non c’è nessuno online che può condividerlo in
tempo reale e può generare l’effetto palla di neve e il passaparola anche fuori
dalla Rete
Per questo motivo va contemplata l’ipotesi di scrivere una scaletta quotidiana
dei contenuti da condividere per poter gestire tutto e far uscire i contenuti
migliori quando il pubblico potenziale è più ricettivo
55. Social media: come costruire
contenuti interessanti
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Come comunicare
10. Essere flessibili in caso di crisi comunicative
Se un contenuto offre lo spunto per critiche e controversie, non è un immorale
proporre in breve tempo (e non aspettare, dunque, la cadenza canonica di
pubblicazione) un altro stimolo per distrarre i fan della pagine e riattivarli
positivamente
Questa regola è valida, al contrario, in caso di intervento comunicativo
particolarmente riuscito. Se un aggiornamento esalta i sostenitori, forse è il caso
di tenerlo in evidenza per più tempo, salvo necessità di caricare contenuti nuovi
perché sono tanti, perché c’è un evento o perché l’attualità impone un
intervento o una correzione di strategia
56. Il “delitto perfetto”: la
videolettera di Vendola a
Berlusconi
Social media:
Come comunicare
Il video politico più di successo in Italia sul web (750mila visualizzazioni) è
ripreso da tutti i giornali e le televisioni italiane ed internazionali: Videolettera di
Nichi a Berlusconi (Youtube)
57. Grazie!
Un grande abbraccio
Dino Amenduni
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