2. La stessa cosa che si faceva tremila anni fa (benché non si
chiamasse così), quando i mercanti fenici e greci navigavano
nel Mediterraneo e imparavano la sostanza del mestiere:
capire i desideri dei clienti e meritare la loro fiducia.
Più precisamente, il metodo che si è imparato nel
diciannovesimo secolo, come conseguenza dello sviluppo
industriale, si è consolidato intorno alla metà del ventesimo
come modo ben definito di pensare e di agire – ma, poi, da
trent’anni in qua, si è progressivamente dimenticato.
Oggi il marketing subisce delle trasformazioni sostanziali,
delle evoluzioni che portano gli operatori in questo settore,
a studiare e valutare le varie opportunità
e che i mercati di tutto il mondo offrono.
3. L’avvento di internet e la sua fulminea diffusione in tutti
i continenti, ha dato modo a chi ha preso in seria
considerazione questa professione, di abbattere i costi e
rendere la diffusione sul mercato di un dato prodotto
estremamente più veloce.
La tecnologia internet si scontra ancora con il metodo
tradizionale di scambi con l’estero, ma questo pian
piano negli anni sta andando a morire, ovvero la società
del passato inizia a scendere progressivamente a
compromessi con la società del futuro adattandosi e
accorpando quelle strategie che rendono uno scambio
estremamente competitivo.
4. Chi naviga in internet, sa benissimo di cosa parlo quando
dico che, come è possibile vedere scorci di vita di un singolo
individuo all’altro capo del mondo. Infatti, conversando e
facendo amicizia a costo zero, quindi, amplificando gli
scambi interculturali tra le varie popolazioni del mondo,
diventa possibile trovare una soluzione che molti anni
addietro sarebbe costata mesi di viaggio e costi gestionali
estremamente elevati. Il marketer, oggi, ha sviluppato o è
propenso a sviluppare, un’ottima conoscenza informatica e
riesce a destreggiarsi nei vari mercati mondiali con una
velocità e facilità a dir poco sbalorditiva.
Riuscendo cosi sempre a rimanere a
galla anche in situazioni di crisi
economica come sta in questi anni
succedendo in Italia.
5. Da quanto appena detto, abbiamo sviluppato una sorta di
guida al buon Marketer:
Quali sono le caratteristiche che deve avere
un Marketer?
6. 1) Avere un' Etica
L’etica in questo mestiere è qualcosa di fondamentale.
Purtroppo negli anni passati molti individui, presentandosi come
Marketer o NetWorker, hanno fatto terra bruciata intorno a loro
facendo diventare la parola Marketing alla stregua di una
bestemmia o parolaccia. Infatti ancora oggi chi sente parlare di
Marketing o Network marketing, scappa come se gli stesse per
cascare un trattore in testa; questo è stato generato da pseudo
professionisti che senza sapere nemmeno il significato della parola
etica, hanno scelto di depredare i poveri speranzosi lasciandoli con
tanto amaro in bocca da far diffondere il virus marketing e network
marketing molto più velocemente della rete stessa.
Fortunatamente le nuove figure del marketing di oggi, hanno prima
di tutto sviluppato un' etica, affinando, la propria
capacità di guadagno alla reale attuazione
dell’opportunità per il committente.
7. In parole povere l’etica ci dice che un buon business deve essere
buono per tutti ( Azienda, Marketer e Committente ) e quindi
avere un occhio di riguardo per l’utente ultimo di questa filiera.
A questo proposito vogliamo citare un' intervista fatta a
Giancarlo Livraghi ( pubblicitario, bibliografo e scrittore
italiano.) "L’essenza di un vero, consapevole marketing è stabilire
un rapporto di reciproca fiducia non solo con i cosiddetti
“consumatori”, ma con tutti gli interlocutori dell’impresa – e
anche con il suo mondo interno. Richiede impegno, continuità,
coerenza. Si costruisce progressivamente negli anni. Se ben
gestito, diventa una risorsa di immenso valore. È evidente che
questo comportamento determina una convergenza fra etica e
marketing. È importante capire che non è solo un dovere morale,
ma anche uno strumento fondamentale
per un durevole e crescente successo. ”
8. Come è spiegato nel penultimo paragrafo de “Il circolo vizioso della
stupidità” «La marea della stupidità è così dominante che si aprono
occasioni sempre più interessanti per andare “controcorrente”.
Una singola persona, o impresa, o altra comunità umana, che
decida di trattare il prossimo con più rispetto non potrà, da sola,
rovesciare la tendenza generale. Ma proprio per la sua diversità
potrà ricavarne notevoli vantaggi. Oltre a rendersi utile agli altri – e
così avere più rispetto per sé e per ciò che fa».
«Una delle conseguenze dell’imperversante stupidità è la diffusa
convinzione che si debba trattare il pubblico, e ogni nostro
interlocutore, come “un bambino un po’ tonto di undici anni”.
9. A parte il fatto che ci sono ragazzi di undici anni tutt’altro che
tonti, è opportuno chiederci quanto sia utile mettere in pratica
quella vecchia e banale teoria».
«Dobbiamo constatare, purtroppo, che in quel modo si possono
ottenere risultati.
Ma è dimostrato dall’esperienza che si può essere molto più
efficaci seguendo la strada opposta – cioè rispettando le persone e
rivolgendosi alla loro intelligenza, al loro buon senso, alla loro
capacità di capire".
10. 2) Avere ottime capacità strategiche
La capacità strategica è quella capacità che porta il Marketer
a realizzare velocemente risultati sia per l’azienda che per
il committente.
Senza questa capacità o senza l'intenzione a svilupparla, è
meglio cambiare mestiere!!!
In breve, quando c’è un problema il networker deve essere
capace di trovare subito una soluzione e trasformare,
strategicamente, il problema in qualcosa di molto più
produttivo.
11. 3) Avere capacità informatiche
Conoscere bene il computer e le sue funzioni dà al
Marketer una marcia in più; sapersi destreggiare in
maniera soddisfacente anche nel mondo dell’informatica
significa avere maggiore velocità sul mercato e ciò,
associato alle altre capacità, spesso è la base di una buona
riuscita in un Business e fa la differenza rispetto agli altri.
12. 4) Conoscere gli usi e costumi degli altri popoli
Un aspetto molto sottovalutato è la capacità o l’inclinazione a
studiare e capire gli usi e costumi del popolo con il quale ci
interfacciamo. Spesso molti Marketer o NetworkMarketer, hanno la
convinzione che sono gli altri popoli a doversi adattare a loro;
questo fenomeno, molto prevalente in Italia, fortunatamente sta
lasciando il posto ad una maggiore apertura mentale verso chi ha
usi e costumi diversi dai nostri. Avere la capacità di studiare le
usanze e la cultura di una popolazione che a noi interessa per
attivare un buon business è fondamentale.
Sapevate che? Un gesto vale più
di mille parole…
13. È la potenza della comunicazione non verbale che, in molti
casi permette di sopravvivere, mangiare e dialogare con
persone di lingue e culture diverse.
Ma attenzione a non commettere pericolose gaffe: lo stesso
gesto può cambiare significato da un paese all’altro ma anche
da una zona all’altra della stessa nazione. Qualche esempio?
Muovere la testa avanti e indietro, in quasi tutti i paesi del
mondo, vuol dire "sì", tranne che in Grecia, Bulgaria, Turchia
e Jugoslavia dove significa l’esatto contrario.
14. E se vi trovate in Russia evitate accuratamente di fare il segno
di OK a chicchessia: si offenderebbe perchè da quelle parti è
considerato un gesto ignobile. In Cina e in Giappone, se dovete
indicare qualcuno, utilizzate tutta la mano: puntare l’indice è
un gesto poco educato. Lungo le strade della Nigeria è bene
non fare l’autostop utilizzando il gesto del pollice all’insù:
nessuno vi offrirebbe un passaggio, poichè quel segno
corrisponde al nostro dito medio alzato. Nel sud Italia alzare le
sopracciglia è un segno di avvertimento, mentre al nord questo
gesto viene utilizzato per indicare una persona furba e
maliziosa. Allo stesso modo, in Sicilia, come in Grecia,
muovere la testa dal basso verso l’alto significa “no”. Questi
piccoli e simpatici esempi vi fanno capire quanto lavoro,
quanta passione e soddisfazione può esserci dietro alla parola
Marketing.
15. 5) Non limitarsi al Marketing Territoriale
La "branca" del Marketing Territoriale, in Italia, trova ancora un
appiglio nonostante i fallimenti dei suoi fautori; questo genere di
marketing continua a persistere in quanto risulta estremamente
facile da concepire e sicuramente ha meno difficoltà di costruzione
strategica . Questo concetto di marketing limitato al territorio è
ormai sorpassato e abbondantemente sfruttato; d’altra parte sta
avendo un grande successo chi ha associato il marketing territoriale
al marketing Internazionale. La struttura e la collaborazione
costruita da queste due figure imprenditoriali,
hanno creato dei ponti in entrata
e uscita dal territorio, da tanti punti
del pianeta riuscendo cosi a
consolidare nuove strategie
e grandi opportunità.
16. Quindi è errore gravissimo, da parte di chi ha inserito nella sua
esistenza la parola "Marketing" restare vincolato a quel sistema
di mercato che si usava quando non esistevano le navi , i treni,
gli aerei e internet. In conclusione, chi per pigrizia o per
stanchezza resta vincolato a questo sistema ormai sorpassato
commette un errore che produce molti danni … per tanto avere
la prontezza di unire il Territoriale all’Internazionale è la
decisione più saggia strategicamente parlando.
17. Con questa frase del filosofo e aforista tedesco
vogliamo salutarvi e augurarvi di allargare i vostri
orizzonti..volando sempre alti !!!
“Ognuno prende i limiti del suo campo visivo per i
confini del mondo.” Arthur Schopenhauer