SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  18
Télécharger pour lire hors ligne
LA DEFINIZIONE DI RISCHIO DELLA NUOVA ISO 14001: CHI È
COINVOLTO E COME RISPONDERE
Dott.ssa Gabriella Chiellino
Presidente eAmbiente Srl
CAPIRE I RISCHI
della propria ORGANIZZAZIONE
PER INDIVIDUARE LE DELEGHE
DELEGHE
REATO
Modello
231
MODELLO 231: DELEGHE e AMBIENTE: L’art. 25 undecies
L’art. 25 undecies del D.lgs 231/01: amplia il novero dei reti amministrativi ai reati ambientali.
CONFERIMENTO DI
POTERI DI SPESA
CONNESSIONE TRA
DELEGA E POSIZIONE
FUNZIONALE
CONTROLLI SU
IDONEITÀ
TECNICA DEI DELEGATI
REPORTING – AUDIT –
ARCHIVIAZIONE
AGGIORNAMENTO
PUBBLICITÀ DELLE
DELEGHE
MODELLO 231: DELEGHE e AMBIENTE
La delega di funzioni ambientali non è definita
FUNZIONE: delegare gran parte dei compiti gestionali («funzionali») del datore di lavoro ai fini della sicurezza, escluse
quelle indelegabili secondo legge.
Il legislatore ha dettato una disciplina per la delega di funzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro (art. 16 D.Lgs. n.
81/2008).NON LO HA FATTO PER LA MATERIA AMBIENTALE.
Interpretativamente l’art. 16 è esteso dalla recente giurisprudenza anche alla materia ambientale, con l’effetto che la
delega di funzioni deve presentare le seguenti:
REQUISITI OGGETTIVI
Effettivo trasferimento di idonei poteri al delegato
esercitabili autonomamente (inclusa la capacità di
spesa)
Pubblicità della delega
Contenuto preciso e puntuale della delega
REQUISITI OGGETTIVI
Capacità e idoneità tecnica del delegato
Nessuna ingerenza del delegante
Il delegato non ha inutilmente chiesto l’intervento
del Delegante
Il delegante non era a conoscenza della
negligenza/inidoneità del delegato
…riprendiamo dalla sicurezza…Art. 16, D.Lgs. N. 81/2008 e da un punto di vista GIURIDICO
Delega Gestoria
Art.2381 Codice civile
Delega Funzione
Art. 16 e 17 D.Lgs.81
Delega Tecnica
Esclusiva per le società di
capitale
Da parte del datore di lavoro
per la sicurezza verso delegati
per la gestione
Da parte del Datore di Lavoro
per la Sicurezza: affidamento
di un incarico tecnico
professionale
La L. 22 maggio 2015, n. 68 (pubblicata nella G.U. n. 122 del 28 maggio 2015),in vigore dal 29 maggio 2015, ha introdotto
nell’ordinamento nuove disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente.
In particolare, sono stati introdotti nel codice penale i seguenti nuovi delitti:
a) inquinamento ambientale, art. 452-bis c.p.
b) morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, art. 452-ter c.p.
c) disastro ambientale, art. 452-quater c.p.
d) delitti colposi contro l’ambiente, art. 452-quinquies c.p.
e) traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, art. 452-sexies c.p.
f) impedimento del controllo, art. 452-septies c.p.
g) omessa bonifica, art. 452-terdecies c.p.
CHI RISPONDE AI NUOVI REATI AMBIENTALI nel D.Lgs. 231/2001?
…quali sono…
COS’E’ IL REATO AMBIENTALE nel D.Lgs. 231/2001:
Con specifico riferimento alla responsabilità da reato degli enti, la L. 68/2015 ha ampliato il novero dei reati presupposto
del D.Lgs. 231/2001, introducendo all’art. 25-undecies del D.Lgs. 231/2001 stesso i seguenti delitti ambientali:
Reato che punisce chiunque abusivamente cagiona una
compromissione o un deterioramento significativi e misurabili:
1. delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo
o del sottosuolo;
2. di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o
della fauna.
Quando l ’ inquinamento è prodotto in un’area naturale protetta o
sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico,
architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o
vegetali protette, la pena è aumentata.
Art. 452-bis c.p.
Inquinamento
ambientale
SANZIONI
INTERDITTIVE
Infine, con specifico riferimento alla responsabilità da reato degli enti, la L. 68/2015 ha ampliato il novero dei reati
presupposto del D.Lgs. 231/2001,introducendo all’art. 25-undecies del D.Lgs. 231/2001 stesso i seguenti delitti ambientali:
Fuori dai casi previsti dall’art. 434 c.p., chiunque abusivamente cagiona
un disastro ambientale. Costituiscono disastro ambientale
alternativamente:
1) l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema;
2) l ’ alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione
risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti
eccezionali;
3) l’offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto
per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero
per il numero delle persone offese o esposte al pericolo.
Quando il disastro è prodotto in un’area naturale protetta o
sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico,
architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o
vegetali protette, la
pena è aumentata.
Art. 452-quater c.p.
Disastro ambientale
SANZIONI
INTERDITTIVE
COS’E’ IL REATO AMBIENTALE nel D.Lgs. 231/2001:
• Identificare quali sono i reati/sanzioni applicati alla realtà
organizzativa (Legge n.68 del 22/05/2015 e DLgs
121/2011)
• Definire quali reati sono applicabili alla realtà
organizzativa
• Valutazione del rischio di commissione dei reati
ambientali
• Dotarsi di un MOG modello di organizzazione e
controllo per la prevenzione dei reati previsti dal
decreto
• Dotarsi di un codice disciplinare
• Dotarsi di un soggetto indipendente di controllo e
verifica (l'organismo di vigilanza - OdV)
• Coaudiuvato da unTecnico Ambientale
COMEVALUTIAMO IL RISCHIO DI REATO?
COMPLIANCE AL D.LGS. 231/2001
COMEVALUTIAMO IL RISCHIO DI REATO?
……ISO 14001
La norma è costruita sulla struttura Plan-Do-Check-Act (PDCA) che è
il principio su cui si basano tutte le norme ISO. In un contesto
ambientale l’approccio PDCA prevede:
 PLAN. Revisione ambientale e identificazione dei punti di interesse
per l’organizzazione. Definizione di obiettivi, target e action plan per
migliorare le performance ambientali in linea con le policy aziendali.
 DO. Implementazione del piano di azione.
 CHECK. Monitoraggio e misurazione dei processi e delle
operazioni rispetto agli obiettivi dell’organizzazione e reportistica
dei risultati.
 ACT. Azioni per il miglioramento delle performance ambientali.
Attraverso il nuovo standard, le organizzazioni troveranno più facile integrare il proprio sistema di gestione ambientale
nei processi di business ottenendo un MAGGIORE COINVOLGIMENTO DEL MANAGEMENT.
1 Scope
2 Normative references
3 Terms and definitions
4 Context of the organization
5 Leadership
6 Planning
7 Support
8 Operation
9 Performance evaluation
10 Improvement
COMEVALUTIAMO IL RISCHIO DI REATO?
231- DELEGHE e ISO 14001: focus Leadership
Si pone qui l’attenzione sul coinvolgimento del top management, il cui impegno, responsabilità e supporto attivo sono
critici per il successo del sistema di gestione. Il top management sarà coinvolto dal punto di vista strategico, tattico e
operativo. I miglioramenti a questi requisiti richiederanno un reale cambiamento nell’ente di certificazione e nell’audit
rispetto allo standard.
Nuova norma 14001:2015
Punto norma Descrizione Cosa richiede
5.1 Leadership e impegno
L’alta direzione deve dimostrare leadership e
impegno nei riguardi del sistema di gestione della
qualità.
• Tenendo conto dell’efficacia del sistema di
gestione ambientale;
• Assicurando che siano stabiliti la politica e gli
obiettivi ambientali e che essi siano
compatibili con gli indirizzi strategici il contesto
dell’organizzazione;
• Assicurando l’integrazione dei requisiti de
sistema di gestione ambientale nei processi di
business dell’organizzazione;
• Assicurando la disponibilità delle risorse
necessarie al sistema di gestione ambientale;
• Comunicando l’importanza di una gestione
ambientale efficace e della conformità ai
requisiti del sistema di gestione ambientale;
• Assicurando che il sistema di gestione
ambientale consegue gli esiti attesi;
• Guidando e sostenendo le persone affinché
contribuiscano all’efficacia del sistema di
gestione ambientale;
• Promuovendo il miglioramento continuo;
• Fornendo sostegno agli altri pertinenti ruoli
gestionali per dimostrare la loro leadership
come essa si applica alle rispettive aree di
responsabilità.
Vecchia norma 14001:2004
Punto norma
Descrizio
ne
Cosa richiede
4.4.1
Risorse,
ruoli,
responsa
bilità e
autorità
La Direzione deve assicurare la
disponibilità delle risorse
indispensabili per stabilire, attuare,
mantenere attivo e migliorare il
sistema di gestione ambientale.
LA NUOVA NORMA PREVEDE UNA CHIARA
E PRECISA DEFINIZIONE DEL RUOLO
CHIAVE DELL’ALTA DIREZIONE E DELLE
FUNZIONI IN UN SISTEMA DI GESTIONE
AMBIENTALE.
ISO 14001
INDIVIDUAZIONE E QUANTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI
AMBIENTALI (Compliance legale)
ANALISI AMBIENTALE INIZIALE: rischi ed impatti
DETERMINAZIONE DEL FATTORE DI IMPATTO
AMBIENTALE (DANNO)
FOCUS AREA AMBIENTALI da CONTROLLARE
DELEGHE DI FUNZIONE
LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
CONFORMITÀ LEGALE e RISPETTO PRESCRIZIONI
(…ABUSIVAMENTE..)
•Elenco norme ambientali applicabili
•Valutazione generale di conformità
CONFORME OSSERVAZIONE NON CONFORMITA’
Attività e processi aziendali che possono determinare la commissione dei reati ambientali
Procedimento Strumento Analisi
AUA (scarichi idrici) Prescrizioni autorizzazione Analisi periodica acque scaricate
Autorizzazione scarichi idrici Prescrizioni autorizzazione Analisi periodica acque scaricate
AIA PMC Monitoraggio acque scaricate, acque di falda e
suolo
VIA Prescrizioni decretoVIA Monitoraggio acque scaricate, acque di falda e
suolo
LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
NP INV VAN tot
Art. 25-undecies
D.Lgs. 231/2001,
art. 257 del D.Lgs
152/2006
Inquinamento del suolo e del sottosuolo con il
superamento delle concentrazioni soglia di rischio
3 3 1 9 3 27 MEDIO
VALUTAZIONE
Riferimento
normativo
Categorie di reati G R
P
R = P X G
G
BASSA MEDIA ALTA
1 3 9
P
0 0 0 0
1 1 3 9
3 3 9 27
9 9 27 81
27 27 81 243
81 81 243 729
Dai risultati dell’Environmental Risk Assessment condotto si
evidenzia una “GAP AREA”, ossia dei reati ambientali la
cui potenziale commissione non viene gestita in modo efficace
e completo da parte dell’organizzazione
LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
PRIORITA’ INTERVENTO MIGLIORATIVO PI
PI = Ft + Fe + R
Ft = fattibilità tecnica dell’intervento
Fe = fattibilità economica dell’intervento
R = Indice di rischio del reato ambientale
Priorità di
intervento
Indice Descrizione
BASSA ≤4
Non viene pianificato nessun intervento, anche se tenuti sotto
controllo
MEDIA 4<PI≤6 Importanti a minore priorità di intervento.
ALTA PI>6
Elevata priorità di intervento per i quali sono stabiliti obiettivi e
programmi nel breve-medio periodo
Elaborazione procedura di corretta
manutenzione della rete esterna delle acque
di processo
2 3 2 7 ALTA NO MEDIA Inquinamento del suolo,
sottosuolo
Elaborazione procedura di corretta
manutenzione della rete esterna delle acque
di processo
2 3 2 7 ALTA SI BASSO Il mancato rispetto delle
Procedure interne
porterebbe alla non
conformità legislativa
Priorità di
intevento
Misure
adottate
VALUTAZIO
NE
Attività/processi sensibiliMisure adottabili Rischio
Fattibilità
Tecnica
Fattibilità
Economica
Misure
adottate
VALUTAZIO
NE
Attività/processi sensibiliRischioMisure adottabili
Fattibilità
Tecnica
Fattibilità
Economica
Priorità di
intevento
LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
MISURE DI CONTROLLO DA IMPLEMENTARE
• Elaborazione procedura di corretta manutenzione della rete esterna delle acque di processo;
• Implementazione sistema di monitoraggio dello stato della rete esterna;
• Nomina degli incaricati alla verifica delle attività di manutenzione della rete;
• Formazione sulle corrette modalità di esecuzione attività di controllo e manutenzione
Elaborazione procedura di corretta
manutenzione della rete esterna delle acque
di processo
2 3 2 7 ALTA NO MEDIA Inquinamento del suolo,
sottosuolo
Elaborazione procedura di corretta
manutenzione della rete esterna delle acque
di processo
2 3 2 7 ALTA SI BASSO Il mancato rispetto delle
Procedure interne
porterebbe alla non
conformità legislativa
Priorità di
intevento
Misure
adottate
VALUTAZIO
NE
Attività/processi sensibiliMisure adottabili Rischio
Fattibilità
Tecnica
Fattibilità
Economica
Misure
adottate
VALUTAZIO
NE
Attività/processi sensibiliRischioMisure adottabili
Fattibilità
Tecnica
Fattibilità
Economica
Priorità di
intevento
Misura non adottata RISCHIO MEDIO
Misura adottata RISCHIO BASSO
LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
CONCLUSIONI
INDIVIDUARE
RISCHIO
SIGNIFICATIVO
e PRIORITÀ
INDIVIDUARE
LE PRIORITA’
SISTEMA
DI
MONITORAGGIO
ODV E
AUDITOR
Parco Scientifico e TecnologicoVEGA
Via delle Industrie, 9 - 30175 Marghera (VE) - Italy
T. +39 041 5093820 - F. +39 041 5093886
e-mail: info@eambiente.it
Sede Legale: Via Manin, 276 - 31015 Conegliano (TV)
www.eambiente.it
Grazie per l’attenzione
chiellino@eambiente.it

Contenu connexe

En vedette

L. Bretti - L’applicazione della normativa nei contesti regionali
L. Bretti - L’applicazione della normativa nei contesti regionaliL. Bretti - L’applicazione della normativa nei contesti regionali
L. Bretti - L’applicazione della normativa nei contesti regionaliGreen Bat 2014
 
Le città sostenibili: esempi di progetti Smart
Le città sostenibili: esempi di progetti Smart Le città sostenibili: esempi di progetti Smart
Le città sostenibili: esempi di progetti Smart eAmbiente
 
FACE | Façades Architecture Construction Engineering
FACE | Façades Architecture Construction EngineeringFACE | Façades Architecture Construction Engineering
FACE | Façades Architecture Construction EngineeringCarlo Battisti
 
1. “Sistemi di rating: il quadro internazionale e nazionale”
1. “Sistemi di rating: il quadro internazionale e nazionale” 1. “Sistemi di rating: il quadro internazionale e nazionale”
1. “Sistemi di rating: il quadro internazionale e nazionale” green communities
 
Prodotti “green” certificati: la risposta per mercati sempre più esigenti
Prodotti “green” certificati: la risposta per mercati sempre più esigentiProdotti “green” certificati: la risposta per mercati sempre più esigenti
Prodotti “green” certificati: la risposta per mercati sempre più esigentiCarlo Battisti
 
ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (1)
ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (1)ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (1)
ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (1)corsomontemarano
 
Sikkens infoprogetto genova 10.11.2015
Sikkens infoprogetto   genova 10.11.2015Sikkens infoprogetto   genova 10.11.2015
Sikkens infoprogetto genova 10.11.2015infoprogetto
 
Funzionalizzazione delle superfici
Funzionalizzazione delle superficiFunzionalizzazione delle superfici
Funzionalizzazione delle superficiCertiMaC
 
Intervento dell'arch. Maurizio Varratta
Intervento dell'arch. Maurizio VarrattaIntervento dell'arch. Maurizio Varratta
Intervento dell'arch. Maurizio Varrattainfoprogetto
 
La classificazione dei rifiuti_def
La classificazione dei rifiuti_defLa classificazione dei rifiuti_def
La classificazione dei rifiuti_deffrancesco loro
 
Emergenza ambientale da inquinamento
Emergenza ambientale da inquinamento Emergenza ambientale da inquinamento
Emergenza ambientale da inquinamento eAmbiente
 
Indicatori di sostenibilità
Indicatori di sostenibilitàIndicatori di sostenibilità
Indicatori di sostenibilitàcorsomontemarano
 
Diego Masi Go Green
Diego Masi Go GreenDiego Masi Go Green
Diego Masi Go GreenideaTRE60
 
Modelli di intervento per l’efficienza energetica
Modelli di intervento per l’efficienza energeticaModelli di intervento per l’efficienza energetica
Modelli di intervento per l’efficienza energeticaeEnergia Srl
 
Corso resp 19 lezione - adr rif pericolosi
Corso resp   19 lezione  - adr rif pericolosiCorso resp   19 lezione  - adr rif pericolosi
Corso resp 19 lezione - adr rif pericolosiANAPIA FSE 2010
 
弗洛格各项目地址
弗洛格各项目地址弗洛格各项目地址
弗洛格各项目地址xiangmt11
 

En vedette (20)

L. Bretti - L’applicazione della normativa nei contesti regionali
L. Bretti - L’applicazione della normativa nei contesti regionaliL. Bretti - L’applicazione della normativa nei contesti regionali
L. Bretti - L’applicazione della normativa nei contesti regionali
 
Le città sostenibili: esempi di progetti Smart
Le città sostenibili: esempi di progetti Smart Le città sostenibili: esempi di progetti Smart
Le città sostenibili: esempi di progetti Smart
 
“I Sistemi di rating”
“I Sistemi di rating” “I Sistemi di rating”
“I Sistemi di rating”
 
FACE | Façades Architecture Construction Engineering
FACE | Façades Architecture Construction EngineeringFACE | Façades Architecture Construction Engineering
FACE | Façades Architecture Construction Engineering
 
1. “Sistemi di rating: il quadro internazionale e nazionale”
1. “Sistemi di rating: il quadro internazionale e nazionale” 1. “Sistemi di rating: il quadro internazionale e nazionale”
1. “Sistemi di rating: il quadro internazionale e nazionale”
 
Prodotti “green” certificati: la risposta per mercati sempre più esigenti
Prodotti “green” certificati: la risposta per mercati sempre più esigentiProdotti “green” certificati: la risposta per mercati sempre più esigenti
Prodotti “green” certificati: la risposta per mercati sempre più esigenti
 
ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (1)
ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (1)ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (1)
ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (1)
 
Sikkens infoprogetto genova 10.11.2015
Sikkens infoprogetto   genova 10.11.2015Sikkens infoprogetto   genova 10.11.2015
Sikkens infoprogetto genova 10.11.2015
 
Funzionalizzazione delle superfici
Funzionalizzazione delle superficiFunzionalizzazione delle superfici
Funzionalizzazione delle superfici
 
Intervento dell'arch. Maurizio Varratta
Intervento dell'arch. Maurizio VarrattaIntervento dell'arch. Maurizio Varratta
Intervento dell'arch. Maurizio Varratta
 
La classificazione dei rifiuti_def
La classificazione dei rifiuti_defLa classificazione dei rifiuti_def
La classificazione dei rifiuti_def
 
Emergenza ambientale da inquinamento
Emergenza ambientale da inquinamento Emergenza ambientale da inquinamento
Emergenza ambientale da inquinamento
 
Indicatori di sostenibilità
Indicatori di sostenibilitàIndicatori di sostenibilità
Indicatori di sostenibilità
 
Diego Masi Go Green
Diego Masi Go GreenDiego Masi Go Green
Diego Masi Go Green
 
Guida pratica alla gestione dei rifiuti nelle imprese
Guida pratica alla gestione dei rifiuti nelle impreseGuida pratica alla gestione dei rifiuti nelle imprese
Guida pratica alla gestione dei rifiuti nelle imprese
 
Modelli di intervento per l’efficienza energetica
Modelli di intervento per l’efficienza energeticaModelli di intervento per l’efficienza energetica
Modelli di intervento per l’efficienza energetica
 
Corso resp 19 lezione - adr rif pericolosi
Corso resp   19 lezione  - adr rif pericolosiCorso resp   19 lezione  - adr rif pericolosi
Corso resp 19 lezione - adr rif pericolosi
 
Cipi 12luglio07
Cipi 12luglio07Cipi 12luglio07
Cipi 12luglio07
 
Ensayo de control de calidad
Ensayo de control de calidadEnsayo de control de calidad
Ensayo de control de calidad
 
弗洛格各项目地址
弗洛格各项目地址弗洛格各项目地址
弗洛格各项目地址
 

Similaire à La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispondere

La nuova edizione della norma iso 14001
La nuova edizione della norma iso 14001La nuova edizione della norma iso 14001
La nuova edizione della norma iso 14001lufericol
 
I Sistemi di Gestione Ambientale e la normativa volontaria di riferimento IS...
I Sistemi di Gestione Ambientale e la normativa volontaria di riferimento  IS...I Sistemi di Gestione Ambientale e la normativa volontaria di riferimento  IS...
I Sistemi di Gestione Ambientale e la normativa volontaria di riferimento IS...Geosolution Srl
 
Redigere un'analisi ambientale
Redigere un'analisi ambientaleRedigere un'analisi ambientale
Redigere un'analisi ambientaleGeosolution Srl
 
ISO 14001 versione 2015: cosa cambia per le aziende? Il webinar gratuito di I...
ISO 14001 versione 2015: cosa cambia per le aziende? Il webinar gratuito di I...ISO 14001 versione 2015: cosa cambia per le aziende? Il webinar gratuito di I...
ISO 14001 versione 2015: cosa cambia per le aziende? Il webinar gratuito di I...Igeam
 
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...CONFINDUSTRIA TOSCANA NORD
 
Responsabilità Sociale nelle Imprese - Il Quadro Normativo in Italia
Responsabilità Sociale nelle Imprese - Il Quadro Normativo in ItaliaResponsabilità Sociale nelle Imprese - Il Quadro Normativo in Italia
Responsabilità Sociale nelle Imprese - Il Quadro Normativo in ItaliaStudio Dino Salamanna
 
009 criticita obiettivi-2015
009 criticita obiettivi-2015009 criticita obiettivi-2015
009 criticita obiettivi-2015Luca Marescotti
 
Il rischio di natura chimica
Il rischio di natura chimicaIl rischio di natura chimica
Il rischio di natura chimicaDario
 
PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’Simone Benerecetti
 
Progim: PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
Progim: PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’Progim: PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
Progim: PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’Simone Benerecetti
 
Introduzione all'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA)
Introduzione all'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA)Introduzione all'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA)
Introduzione all'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA)Geosolution Srl
 
Note critiche al decreto ministero salute 24 aprile 2013
Note critiche al decreto ministero salute 24 aprile 2013Note critiche al decreto ministero salute 24 aprile 2013
Note critiche al decreto ministero salute 24 aprile 2013Marco Grondacci
 
L’indispensabile necessità dell’innovazione nella depurazione per raggiungere...
L’indispensabile necessità dell’innovazione nella depurazione per raggiungere...L’indispensabile necessità dell’innovazione nella depurazione per raggiungere...
L’indispensabile necessità dell’innovazione nella depurazione per raggiungere...Servizi a rete
 
Certificazioni Ambientali e Sostenibilità Ambientale
Certificazioni Ambientali e Sostenibilità AmbientaleCertificazioni Ambientali e Sostenibilità Ambientale
Certificazioni Ambientali e Sostenibilità AmbientaleSistemi & Consulenze
 
Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambiental...
Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambiental...Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambiental...
Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambiental...ccpbsrl
 
Nuovi strumenti Sanità Pubblica
Nuovi strumenti Sanità PubblicaNuovi strumenti Sanità Pubblica
Nuovi strumenti Sanità PubblicaStefano Sghedoni
 

Similaire à La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispondere (20)

La nuova edizione della norma iso 14001
La nuova edizione della norma iso 14001La nuova edizione della norma iso 14001
La nuova edizione della norma iso 14001
 
3 Iso14001
3 Iso140013 Iso14001
3 Iso14001
 
News SSL 30 2014
 News SSL 30 2014 News SSL 30 2014
News SSL 30 2014
 
I Sistemi di Gestione Ambientale e la normativa volontaria di riferimento IS...
I Sistemi di Gestione Ambientale e la normativa volontaria di riferimento  IS...I Sistemi di Gestione Ambientale e la normativa volontaria di riferimento  IS...
I Sistemi di Gestione Ambientale e la normativa volontaria di riferimento IS...
 
Redigere un'analisi ambientale
Redigere un'analisi ambientaleRedigere un'analisi ambientale
Redigere un'analisi ambientale
 
Studio ED - presentazione
Studio ED - presentazioneStudio ED - presentazione
Studio ED - presentazione
 
ISO 14001 versione 2015: cosa cambia per le aziende? Il webinar gratuito di I...
ISO 14001 versione 2015: cosa cambia per le aziende? Il webinar gratuito di I...ISO 14001 versione 2015: cosa cambia per le aziende? Il webinar gratuito di I...
ISO 14001 versione 2015: cosa cambia per le aziende? Il webinar gratuito di I...
 
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...
Gli appalti verdi obbligatori e le opportunità delle certificazioni ambiental...
 
Responsabilità Sociale nelle Imprese - Il Quadro Normativo in Italia
Responsabilità Sociale nelle Imprese - Il Quadro Normativo in ItaliaResponsabilità Sociale nelle Imprese - Il Quadro Normativo in Italia
Responsabilità Sociale nelle Imprese - Il Quadro Normativo in Italia
 
009 criticita obiettivi-2015
009 criticita obiettivi-2015009 criticita obiettivi-2015
009 criticita obiettivi-2015
 
Il rischio di natura chimica
Il rischio di natura chimicaIl rischio di natura chimica
Il rischio di natura chimica
 
PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
 
Progim: PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
Progim: PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’Progim: PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
Progim: PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ’
 
Introduzione all'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA)
Introduzione all'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA)Introduzione all'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA)
Introduzione all'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA)
 
Note critiche al decreto ministero salute 24 aprile 2013
Note critiche al decreto ministero salute 24 aprile 2013Note critiche al decreto ministero salute 24 aprile 2013
Note critiche al decreto ministero salute 24 aprile 2013
 
L’indispensabile necessità dell’innovazione nella depurazione per raggiungere...
L’indispensabile necessità dell’innovazione nella depurazione per raggiungere...L’indispensabile necessità dell’innovazione nella depurazione per raggiungere...
L’indispensabile necessità dell’innovazione nella depurazione per raggiungere...
 
01 sicurezza ambienti confinati opuscolo
01   sicurezza ambienti confinati opuscolo01   sicurezza ambienti confinati opuscolo
01 sicurezza ambienti confinati opuscolo
 
Certificazioni Ambientali e Sostenibilità Ambientale
Certificazioni Ambientali e Sostenibilità AmbientaleCertificazioni Ambientali e Sostenibilità Ambientale
Certificazioni Ambientali e Sostenibilità Ambientale
 
Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambiental...
Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambiental...Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambiental...
Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambiental...
 
Nuovi strumenti Sanità Pubblica
Nuovi strumenti Sanità PubblicaNuovi strumenti Sanità Pubblica
Nuovi strumenti Sanità Pubblica
 

Plus de eAmbiente

Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in aziendaSeminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in aziendaeAmbiente
 
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016eAmbiente
 
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile eAmbiente
 
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europeiL’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europeieAmbiente
 
An Economic View of Environmental Protection
An Economic View of Environmental ProtectionAn Economic View of Environmental Protection
An Economic View of Environmental ProtectioneAmbiente
 
Non bruciamo il Made in Italy
Non bruciamo il Made in ItalyNon bruciamo il Made in Italy
Non bruciamo il Made in ItalyeAmbiente
 
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel LazioI PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel LazioeAmbiente
 
Progettare e gestire l'efficienza energetica
Progettare e gestire l'efficienza energeticaProgettare e gestire l'efficienza energetica
Progettare e gestire l'efficienza energeticaeAmbiente
 
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103eAmbiente
 
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green SiteAnalisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green SiteeAmbiente
 
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientaleDue binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientaleeAmbiente
 
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site eAmbiente
 
Il progetto Green Site
Il progetto Green SiteIl progetto Green Site
Il progetto Green SiteeAmbiente
 
Ritratto Tecnico del progetto Green Site
Ritratto Tecnico del progetto Green SiteRitratto Tecnico del progetto Green Site
Ritratto Tecnico del progetto Green SiteeAmbiente
 
I risultati del progetto Green Site
I risultati del progetto Green SiteI risultati del progetto Green Site
I risultati del progetto Green SiteeAmbiente
 
La gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
La gestione dei sedimenti: la situazione in EuropaLa gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
La gestione dei sedimenti: la situazione in EuropaeAmbiente
 
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green SiteLife Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green SiteeAmbiente
 
eAmbiente Srl - Company Profile
eAmbiente Srl - Company ProfileeAmbiente Srl - Company Profile
eAmbiente Srl - Company ProfileeAmbiente
 
Il Politecnico di Milano e le iniziative per la sostenibilità: dal progetto C...
Il Politecnico di Milano e le iniziative per la sostenibilità: dal progetto C...Il Politecnico di Milano e le iniziative per la sostenibilità: dal progetto C...
Il Politecnico di Milano e le iniziative per la sostenibilità: dal progetto C...eAmbiente
 
Presentazione del rapporto GREENITALY 2013 NUTRIRE IL FUTURO
Presentazione del rapporto GREENITALY 2013 NUTRIRE IL FUTUROPresentazione del rapporto GREENITALY 2013 NUTRIRE IL FUTURO
Presentazione del rapporto GREENITALY 2013 NUTRIRE IL FUTUROeAmbiente
 

Plus de eAmbiente (20)

Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in aziendaSeminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
 
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
 
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
 
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europeiL’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
 
An Economic View of Environmental Protection
An Economic View of Environmental ProtectionAn Economic View of Environmental Protection
An Economic View of Environmental Protection
 
Non bruciamo il Made in Italy
Non bruciamo il Made in ItalyNon bruciamo il Made in Italy
Non bruciamo il Made in Italy
 
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel LazioI PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
 
Progettare e gestire l'efficienza energetica
Progettare e gestire l'efficienza energeticaProgettare e gestire l'efficienza energetica
Progettare e gestire l'efficienza energetica
 
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
 
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green SiteAnalisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
 
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientaleDue binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
 
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
 
Il progetto Green Site
Il progetto Green SiteIl progetto Green Site
Il progetto Green Site
 
Ritratto Tecnico del progetto Green Site
Ritratto Tecnico del progetto Green SiteRitratto Tecnico del progetto Green Site
Ritratto Tecnico del progetto Green Site
 
I risultati del progetto Green Site
I risultati del progetto Green SiteI risultati del progetto Green Site
I risultati del progetto Green Site
 
La gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
La gestione dei sedimenti: la situazione in EuropaLa gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
La gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
 
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green SiteLife Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
 
eAmbiente Srl - Company Profile
eAmbiente Srl - Company ProfileeAmbiente Srl - Company Profile
eAmbiente Srl - Company Profile
 
Il Politecnico di Milano e le iniziative per la sostenibilità: dal progetto C...
Il Politecnico di Milano e le iniziative per la sostenibilità: dal progetto C...Il Politecnico di Milano e le iniziative per la sostenibilità: dal progetto C...
Il Politecnico di Milano e le iniziative per la sostenibilità: dal progetto C...
 
Presentazione del rapporto GREENITALY 2013 NUTRIRE IL FUTURO
Presentazione del rapporto GREENITALY 2013 NUTRIRE IL FUTUROPresentazione del rapporto GREENITALY 2013 NUTRIRE IL FUTURO
Presentazione del rapporto GREENITALY 2013 NUTRIRE IL FUTURO
 

La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispondere

  • 1. LA DEFINIZIONE DI RISCHIO DELLA NUOVA ISO 14001: CHI È COINVOLTO E COME RISPONDERE Dott.ssa Gabriella Chiellino Presidente eAmbiente Srl
  • 2. CAPIRE I RISCHI della propria ORGANIZZAZIONE PER INDIVIDUARE LE DELEGHE DELEGHE REATO Modello 231
  • 3. MODELLO 231: DELEGHE e AMBIENTE: L’art. 25 undecies L’art. 25 undecies del D.lgs 231/01: amplia il novero dei reti amministrativi ai reati ambientali. CONFERIMENTO DI POTERI DI SPESA CONNESSIONE TRA DELEGA E POSIZIONE FUNZIONALE CONTROLLI SU IDONEITÀ TECNICA DEI DELEGATI REPORTING – AUDIT – ARCHIVIAZIONE AGGIORNAMENTO PUBBLICITÀ DELLE DELEGHE
  • 4. MODELLO 231: DELEGHE e AMBIENTE La delega di funzioni ambientali non è definita FUNZIONE: delegare gran parte dei compiti gestionali («funzionali») del datore di lavoro ai fini della sicurezza, escluse quelle indelegabili secondo legge. Il legislatore ha dettato una disciplina per la delega di funzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro (art. 16 D.Lgs. n. 81/2008).NON LO HA FATTO PER LA MATERIA AMBIENTALE. Interpretativamente l’art. 16 è esteso dalla recente giurisprudenza anche alla materia ambientale, con l’effetto che la delega di funzioni deve presentare le seguenti: REQUISITI OGGETTIVI Effettivo trasferimento di idonei poteri al delegato esercitabili autonomamente (inclusa la capacità di spesa) Pubblicità della delega Contenuto preciso e puntuale della delega REQUISITI OGGETTIVI Capacità e idoneità tecnica del delegato Nessuna ingerenza del delegante Il delegato non ha inutilmente chiesto l’intervento del Delegante Il delegante non era a conoscenza della negligenza/inidoneità del delegato …riprendiamo dalla sicurezza…Art. 16, D.Lgs. N. 81/2008 e da un punto di vista GIURIDICO Delega Gestoria Art.2381 Codice civile Delega Funzione Art. 16 e 17 D.Lgs.81 Delega Tecnica Esclusiva per le società di capitale Da parte del datore di lavoro per la sicurezza verso delegati per la gestione Da parte del Datore di Lavoro per la Sicurezza: affidamento di un incarico tecnico professionale
  • 5. La L. 22 maggio 2015, n. 68 (pubblicata nella G.U. n. 122 del 28 maggio 2015),in vigore dal 29 maggio 2015, ha introdotto nell’ordinamento nuove disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente. In particolare, sono stati introdotti nel codice penale i seguenti nuovi delitti: a) inquinamento ambientale, art. 452-bis c.p. b) morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, art. 452-ter c.p. c) disastro ambientale, art. 452-quater c.p. d) delitti colposi contro l’ambiente, art. 452-quinquies c.p. e) traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, art. 452-sexies c.p. f) impedimento del controllo, art. 452-septies c.p. g) omessa bonifica, art. 452-terdecies c.p. CHI RISPONDE AI NUOVI REATI AMBIENTALI nel D.Lgs. 231/2001? …quali sono…
  • 6. COS’E’ IL REATO AMBIENTALE nel D.Lgs. 231/2001: Con specifico riferimento alla responsabilità da reato degli enti, la L. 68/2015 ha ampliato il novero dei reati presupposto del D.Lgs. 231/2001, introducendo all’art. 25-undecies del D.Lgs. 231/2001 stesso i seguenti delitti ambientali: Reato che punisce chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: 1. delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; 2. di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna. Quando l ’ inquinamento è prodotto in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata. Art. 452-bis c.p. Inquinamento ambientale SANZIONI INTERDITTIVE
  • 7. Infine, con specifico riferimento alla responsabilità da reato degli enti, la L. 68/2015 ha ampliato il novero dei reati presupposto del D.Lgs. 231/2001,introducendo all’art. 25-undecies del D.Lgs. 231/2001 stesso i seguenti delitti ambientali: Fuori dai casi previsti dall’art. 434 c.p., chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale. Costituiscono disastro ambientale alternativamente: 1) l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema; 2) l ’ alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; 3) l’offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte al pericolo. Quando il disastro è prodotto in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata. Art. 452-quater c.p. Disastro ambientale SANZIONI INTERDITTIVE COS’E’ IL REATO AMBIENTALE nel D.Lgs. 231/2001:
  • 8. • Identificare quali sono i reati/sanzioni applicati alla realtà organizzativa (Legge n.68 del 22/05/2015 e DLgs 121/2011) • Definire quali reati sono applicabili alla realtà organizzativa • Valutazione del rischio di commissione dei reati ambientali • Dotarsi di un MOG modello di organizzazione e controllo per la prevenzione dei reati previsti dal decreto • Dotarsi di un codice disciplinare • Dotarsi di un soggetto indipendente di controllo e verifica (l'organismo di vigilanza - OdV) • Coaudiuvato da unTecnico Ambientale COMEVALUTIAMO IL RISCHIO DI REATO? COMPLIANCE AL D.LGS. 231/2001
  • 10. ……ISO 14001 La norma è costruita sulla struttura Plan-Do-Check-Act (PDCA) che è il principio su cui si basano tutte le norme ISO. In un contesto ambientale l’approccio PDCA prevede:  PLAN. Revisione ambientale e identificazione dei punti di interesse per l’organizzazione. Definizione di obiettivi, target e action plan per migliorare le performance ambientali in linea con le policy aziendali.  DO. Implementazione del piano di azione.  CHECK. Monitoraggio e misurazione dei processi e delle operazioni rispetto agli obiettivi dell’organizzazione e reportistica dei risultati.  ACT. Azioni per il miglioramento delle performance ambientali. Attraverso il nuovo standard, le organizzazioni troveranno più facile integrare il proprio sistema di gestione ambientale nei processi di business ottenendo un MAGGIORE COINVOLGIMENTO DEL MANAGEMENT. 1 Scope 2 Normative references 3 Terms and definitions 4 Context of the organization 5 Leadership 6 Planning 7 Support 8 Operation 9 Performance evaluation 10 Improvement COMEVALUTIAMO IL RISCHIO DI REATO?
  • 11. 231- DELEGHE e ISO 14001: focus Leadership Si pone qui l’attenzione sul coinvolgimento del top management, il cui impegno, responsabilità e supporto attivo sono critici per il successo del sistema di gestione. Il top management sarà coinvolto dal punto di vista strategico, tattico e operativo. I miglioramenti a questi requisiti richiederanno un reale cambiamento nell’ente di certificazione e nell’audit rispetto allo standard. Nuova norma 14001:2015 Punto norma Descrizione Cosa richiede 5.1 Leadership e impegno L’alta direzione deve dimostrare leadership e impegno nei riguardi del sistema di gestione della qualità. • Tenendo conto dell’efficacia del sistema di gestione ambientale; • Assicurando che siano stabiliti la politica e gli obiettivi ambientali e che essi siano compatibili con gli indirizzi strategici il contesto dell’organizzazione; • Assicurando l’integrazione dei requisiti de sistema di gestione ambientale nei processi di business dell’organizzazione; • Assicurando la disponibilità delle risorse necessarie al sistema di gestione ambientale; • Comunicando l’importanza di una gestione ambientale efficace e della conformità ai requisiti del sistema di gestione ambientale; • Assicurando che il sistema di gestione ambientale consegue gli esiti attesi; • Guidando e sostenendo le persone affinché contribuiscano all’efficacia del sistema di gestione ambientale; • Promuovendo il miglioramento continuo; • Fornendo sostegno agli altri pertinenti ruoli gestionali per dimostrare la loro leadership come essa si applica alle rispettive aree di responsabilità. Vecchia norma 14001:2004 Punto norma Descrizio ne Cosa richiede 4.4.1 Risorse, ruoli, responsa bilità e autorità La Direzione deve assicurare la disponibilità delle risorse indispensabili per stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare il sistema di gestione ambientale. LA NUOVA NORMA PREVEDE UNA CHIARA E PRECISA DEFINIZIONE DEL RUOLO CHIAVE DELL’ALTA DIREZIONE E DELLE FUNZIONI IN UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE.
  • 12. ISO 14001 INDIVIDUAZIONE E QUANTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI (Compliance legale) ANALISI AMBIENTALE INIZIALE: rischi ed impatti DETERMINAZIONE DEL FATTORE DI IMPATTO AMBIENTALE (DANNO) FOCUS AREA AMBIENTALI da CONTROLLARE DELEGHE DI FUNZIONE LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
  • 13. CONFORMITÀ LEGALE e RISPETTO PRESCRIZIONI (…ABUSIVAMENTE..) •Elenco norme ambientali applicabili •Valutazione generale di conformità CONFORME OSSERVAZIONE NON CONFORMITA’ Attività e processi aziendali che possono determinare la commissione dei reati ambientali Procedimento Strumento Analisi AUA (scarichi idrici) Prescrizioni autorizzazione Analisi periodica acque scaricate Autorizzazione scarichi idrici Prescrizioni autorizzazione Analisi periodica acque scaricate AIA PMC Monitoraggio acque scaricate, acque di falda e suolo VIA Prescrizioni decretoVIA Monitoraggio acque scaricate, acque di falda e suolo LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
  • 14. NP INV VAN tot Art. 25-undecies D.Lgs. 231/2001, art. 257 del D.Lgs 152/2006 Inquinamento del suolo e del sottosuolo con il superamento delle concentrazioni soglia di rischio 3 3 1 9 3 27 MEDIO VALUTAZIONE Riferimento normativo Categorie di reati G R P R = P X G G BASSA MEDIA ALTA 1 3 9 P 0 0 0 0 1 1 3 9 3 3 9 27 9 9 27 81 27 27 81 243 81 81 243 729 Dai risultati dell’Environmental Risk Assessment condotto si evidenzia una “GAP AREA”, ossia dei reati ambientali la cui potenziale commissione non viene gestita in modo efficace e completo da parte dell’organizzazione LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
  • 15. PRIORITA’ INTERVENTO MIGLIORATIVO PI PI = Ft + Fe + R Ft = fattibilità tecnica dell’intervento Fe = fattibilità economica dell’intervento R = Indice di rischio del reato ambientale Priorità di intervento Indice Descrizione BASSA ≤4 Non viene pianificato nessun intervento, anche se tenuti sotto controllo MEDIA 4<PI≤6 Importanti a minore priorità di intervento. ALTA PI>6 Elevata priorità di intervento per i quali sono stabiliti obiettivi e programmi nel breve-medio periodo Elaborazione procedura di corretta manutenzione della rete esterna delle acque di processo 2 3 2 7 ALTA NO MEDIA Inquinamento del suolo, sottosuolo Elaborazione procedura di corretta manutenzione della rete esterna delle acque di processo 2 3 2 7 ALTA SI BASSO Il mancato rispetto delle Procedure interne porterebbe alla non conformità legislativa Priorità di intevento Misure adottate VALUTAZIO NE Attività/processi sensibiliMisure adottabili Rischio Fattibilità Tecnica Fattibilità Economica Misure adottate VALUTAZIO NE Attività/processi sensibiliRischioMisure adottabili Fattibilità Tecnica Fattibilità Economica Priorità di intevento LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
  • 16. MISURE DI CONTROLLO DA IMPLEMENTARE • Elaborazione procedura di corretta manutenzione della rete esterna delle acque di processo; • Implementazione sistema di monitoraggio dello stato della rete esterna; • Nomina degli incaricati alla verifica delle attività di manutenzione della rete; • Formazione sulle corrette modalità di esecuzione attività di controllo e manutenzione Elaborazione procedura di corretta manutenzione della rete esterna delle acque di processo 2 3 2 7 ALTA NO MEDIA Inquinamento del suolo, sottosuolo Elaborazione procedura di corretta manutenzione della rete esterna delle acque di processo 2 3 2 7 ALTA SI BASSO Il mancato rispetto delle Procedure interne porterebbe alla non conformità legislativa Priorità di intevento Misure adottate VALUTAZIO NE Attività/processi sensibiliMisure adottabili Rischio Fattibilità Tecnica Fattibilità Economica Misure adottate VALUTAZIO NE Attività/processi sensibiliRischioMisure adottabili Fattibilità Tecnica Fattibilità Economica Priorità di intevento Misura non adottata RISCHIO MEDIO Misura adottata RISCHIO BASSO LAVALUTAZIONE del RISCHIO DI REATO nell’ISO 14001
  • 18. Parco Scientifico e TecnologicoVEGA Via delle Industrie, 9 - 30175 Marghera (VE) - Italy T. +39 041 5093820 - F. +39 041 5093886 e-mail: info@eambiente.it Sede Legale: Via Manin, 276 - 31015 Conegliano (TV) www.eambiente.it Grazie per l’attenzione chiellino@eambiente.it