1. Interessi privati e esigenze spirituali nella committenza delle
pale d’altare a Venezia tra Quattrocento e Cinquecento
Valentina Sapienza
Université de Lille 3
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3. Testamento del doge Agostino Barbarigo, 17 luglio 1501:
Item nui ordenemo che la palla nostra granda
che è in crozola de el palazo la sia mandado al
monesterio de santa Maria di anzoli predicto. Et
per esser ben conforme quella figura de nostra
dona cum i anzoli ad esser messa sopra el suo
altar grando de la sua giesia, ma che i nostri
commessarij la debia farla adornarla sì de sotto
come dai ladi et de sopra per modo che la sia ben
adornata per contento nostro et de quelle
venerabile done. Et pluj presto sera messa tal
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5. Francesco Sansovino, Venetia città nobilissima et singolare,
Venezia, 1581:
I veneziani chiamano i palazzi sul Canal Grande « case per
modestia non avendo nome di Palazzo, altro che quello del
Doge ».
« Crozola »: stanza in forma di T = Palazzo Ducale, Sala dello
Scudo
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9. Testamento del doge Agostino Barbarigo, 17 luglio 1501:
Et per esser ben conforme quella figura de nostra dona cum i anzoli ad esser
messa sopra el suo altar grando de la sua giesia, ma che i nostri commessarij la
debia farla adornarla sì de sotto come dai ladi et de sopra per modo che la sia
ben adornata per contento nostro et de quelle venerabile done.
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11. Testamento del doge Agostino Barbarigo, 17 luglio 1501:
Et pluj presto sera messa tal palla in opera, tanto pluj speremo in la beata
verzene Maria habia essere nostra adovcata apresso el nostro sumo creator
idio; et che nostri zeneri, ni nostre fie, ni nostri nevodi non pensano metterla ni
in la caxa granda nostra, ni in altro luogo salvo sopra l'altar grando de quello
devotissimo et religioso monasterio, le qual semo certi che in ogni tempo le
habia a pregar idio per l'anima nostra de tuti i altri nostri che sono passati de
questa vita.
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16. Giorgio Vasari, Vite de’ più eccellenti pittori, scultori et architettori, Firenze,
Giunti, 1568 :
« Fece anco in que’ tempi in San Giovanni Grisostomo di Vinezia una tavola
con alcune figure, che tengono tanto della maniera di Giorgione, ch’elle sono
state alcuna volta, da chi non ha molta cognizione dell’arte, tenute per mano
di esso Giorgione »
17. Testamento di Caterina Contarini, 13 aprile 1509 :
“Dimitto e lego ducatos viginti ecclesie Sancti Joannis Crisostomi pro
fabrica palle altaris magni post mortem dicti domini Nicolai mariti mei”
(Lascio in legato venti ducati alla chiesa di San Giovanni Crisostomo
per l’esecuzione della pala dell’altar maggiore dopo la morte di mio
marito Nicolò)
18. Testamento di Nicolò Morosini, marito di Caterina Contarini,13 marzo
1510 . Seguono due codicilli datati 4 e 18 magio 1510, in cui il
testatario si dichiara ‘corpore languens ’. Nicolò muore probabilmente
entro la fine del 1510 (Barbaro).
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22. 1° agosto 1477: concessione della cappella maggiore a Antonio e Luca Menor
dalla Gatta. Edificazione due tombe terragne « ante altare […]una magnam, et
una parvam ». I Menor dalla Gatta dovranno occuparsi in particolare di far
realizzare una « pala sive yconam de novo fienda, ac coloranda super altaris
magno ».
23. Ante 1558 (probabilmente a inizio Cinquecento): la cappella maggiore è
concessa in uso alla Scuola di San Zulian.
1558: concessione della cappella maggiore a Tommaso Rangone
24. 7 gennaio 1544: riunione del capitolo di chiesa per discutere della pala per
l’altar maggiore. Presenti oltre il pievano Gaspare de’ Mariani, il prete titolato
Salvador de’ Martini, i procuratori di chiesa Bernardo alle tre spade, Francesco
Lucadei, Tommaso Giunti, Marchio Sessa, Cristoforo dalla Nave e Agostino
degli Agostini.