2. Definizione del settore
Il settore manifatturiero alimentare è molto vasto, ma nel suo ambito si può far rientrare tutto ciò che riguarda la preparazione
di cibo e bevande pronti per la vendita e il consumo.
Possiamo considerare il settore manifatturiero alimentare come parte significativa della “catena alimentare” che comprende
l’agricoltura e la pesca, la produzione di cibi e bevande, la distribuzione e l’immagazzinamento, la vendita.
Struttura del mercato
L’industria alimentare è costituita da sotto-settori:
prodotti a base di cereali (biscotti, pane e prodotti da forno, cereali, dolci, ecc.)
bevande (tè, caffè, soft drink, bevande alcoliche, succhi di frutta, acque minerali, ecc.)
pasticceria e snack
pesce e prodotti ittici
carne e prodotti a base di carne
pollame e prodotti a base di pollame
trasformazione di frutta e verdura (marmellate, spezie, salse e condimenti, insalate, ecc.)
olii e grassi, margarine e burro
L’industria produce, inoltre, una gamma di prodotti specialistici (dietetici, per l’infanzia, biologici, vegetariani, a base di soia,
ecc.).
I prodotti sono resi disponibili attraverso un’ampia gamma di lavorazioni (p.es. surgelati o a temperatura ambiente,
confezionati in vasetti di vetro o in bottiglia, in recipienti di metallo, in contenitori di plastica, in imballi di carta o cartone).
3. Secondo la CIAA, la produzione alimentare è il settore leader dell’economia europea.
L’industria alimentare europea trasforma oltre il 70% dei prodotti agricoli prodotti nella EU ed è il settore leader nelle
esportazioni.
Riguardo all’occupazione, quello dell’industria alimentare è il terzo per numero di addetti con 2,6 milioni di lavoratori. (2001)
A dispetto dell’elevato numero di piccole imprese operanti, il settore alimentare è dominato in maniera crescente da un ristretto
numero di grandi imprese.
Prime 10 imprese alimentari al mondo (CIAA, 2002)
Impresa Paese Vendite (mld Vendite in Impiegati Impiegati in Settori
€) Europa (mld (x1000) Europa
€) (x1000)
Cargill USA 54.9 90 Cereali
Nestlè Svizzera 52.6 17.7 230 92 Cereali, Caseario, Bevande,
Pasticceria
Kraft Foods USA 42.5 175 Caseario, Snack, Bevande
alcoliche, Pasticceria, Caffè
Unilever NL/UK 32.1 20.2 279 75 Caseario, Bevande,
Surgelati, Abbigliamento
ConAgra USA 30.8 89 Carne, Cibi lavorati
PepsiCo USA 30.0 Snack, bevande, prodotti a
base di cereali
Coca Cola USA 22.4 Bevande
Diageo UK 19.0 4.1 Bevande alcoliche, prodotti
da forno
Master-foods USA 14.8 12.4 25 13 Snack, bevande, cibi pronti
Danone Francia 14.5 9.2 101 38 Caseario, Bevande, Biscotti,
Cereali
4. Trend e driver del cambiamento
Dal momento che il settore alimentare è parte della “catena alimentare”, esso è influenzato da una serie di fattori che agiscono
su altre parti del sistema alimentare.
Fattori che influenzano il settore alimentare
Dieta, Cambiamenti
alimentazione e Trend sociali e
richieste del tecnologici demografici
consumatore
Settore alimentare
Trend relativi
Trend alla sicurezza e
economici all’ambiente
5. Trend economici
Globalizzazione
Politica macroeconomica e tassi di cambio
Costi energetici
Concorrenza e concentrazione
Conseguimento di posizioni dominanti attraverso la creazione e il controllo di brand globali
La quota di mercato delle 20 maggiori industrie alimentari USA si è raddoppiata dal 1967 (Condor, 2003)
Negli USA 100 imprese producono l’80% del valore aggiunto dell’industria alimentare
Peso crescente della grande distribuzione (influenza su consumatori e fornitori)
Spostare in alto la catena del valore
La legge di Engel
Aggiungere valore ai prodotti (pane anziché farina)
Nuovi metodi di distribuzione
Distributori automatici, vendita ondine, luoghi non-tradizionali (stazioni di servizio, ecc.)
6. Trend tecnologici
Ci sono due aree in cui la tecnologia influenzerà il sistema alimentare:
produzione ed elaborazione di nuovi cibi
applicazione dell’ICT
Nuovi cibi
Numerose sono le applicazioni scientifiche e tecnologiche nel settore agro-alimentare:
modifica del sapore dei cibi
allungamento della scadenza
creazione di nuovi prodotti con benefici per la salute
innovazione nei processi di produzione
innovazione nel confezionamento
La produzione di nuovi cibi include le biotecnologie e le alterazioni genetiche.
Applicazione dell’ICT
Impatto sulla distribuzione: e-commerce
miglioramento dell’efficienza nella produzione, lavorazione e distribuzione
raccolta di informazioni sulle abitudini alimentari dei clienti
7. Cambiamenti demografici e sociali
La legge di Engel comporta che cambiamenti sociali e demografici a lungo termine hanno effetti significativi sul mercato
alimentare.
Alcuni potrebbero avere influenza sui tipi di cibi richiesti e prodotti:
numero inferiore di figli e maggiore età dei genitori
minor numero di matrimoni, contratti in età avanzata e maggiori divorzi
aumento di unioni non-matrimoniali e nascita di figli al di fuori dei matrimoni
tendenza a famiglie meno numerose con:
• maggior numero di single
• maggior numero di famiglie con un solo genitore
• minor numero di coppie con figli
Un altro fattore che modellerà l’industria alimentare è la richiesta di cibi etnici (migrazione, viaggi all’estero).
Segmentazione del mercato
Nel tentativo di massimizzare la quota di mercato, i produttori alimentari cercano di segmentare il mercato indirizzando i loro
prodotti agli adulti, ai bambini, agli adolescenti, agli uomini o alle donne, a gruppi etnici.
I cosiddetti “functional foods” contengono ingredienti (o “nutraceuticals”) che danno specifici benefici medici o funzionali
(p.es. riduzione del colesterolo, ecc.).
8. Trend relativi alla sicurezza e all’ambiente
Sicurezza alimentare
Le questioni riguardanti la sicurezza e l’ambiente sembrano in crescita e influenzano il sistema alimentare. La BSE, il morbo
della lingua blu, i mangimi contaminati dalla diossina come il dibattito sugli OGM hanno posto l’attenzione sulla sicurezza
alimentare e sui problemi ambientali.
La sicurezza dei prodotti alimentari è un elemento cruciale nella costruzione della fiducia del consumatore.
9. Trend nella dieta, nell’alimentazione e nelle
richieste del consumatore
Probabilmente il più importante driver del cambiamento è la tendenza delle richieste del consumatore. I fattori che influenzano
le richieste del consumatore sono complessi. Di seguito diamo una lista che sintetizza i principali fattori:
cambiamenti demografici e socio-economici
stile di vita
questioni riguardanti la salute, l’alimentazione e la sicurezza
problemi ambientali e etnici
migrazione e richiesta di “cibi etnici”
11. Che cos’è l’etichettatura?
• L’insieme delle menzioni, delle indicazioni,
dei marchi di fabbrica o di commercio, delle
immagini o dei simboli che si riferiscono al
prodotto alimentare e che figurano
direttamente sull’imballaggio o su
un’etichetta appostavi o sul dispositivo di
chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati
al prodotto medesimo.
[2]
12. Leggi sempre l’etichetta
• Oggi ad occhi chiusi non si deve comprare
più nulla.
• I produttori hanno l’ obbligo di scrivere:
• che cosa c’è nella confezione
• tutti gli ingredienti,
• il peso,
• il luogo e la ditta produttrice,
• la data di durabilità o di scadenza
• le modalità di conservazione e preparazione.
[3]
13. Software Settore Alimentare
permette di trattare in modo razionale
ed efficace gli aspetti di Produzione, Tracciabilità e Logistica.
Offre un sistema di codifica di magazzino organizzato per
ubicazione, che permette di gestire in modo completo le scadenze
dei prodotti, le liste di prelievo e gli eventuali articoli sostitutivi,
la tracciabilità del prodotto per lotti.
Risolve in maniera semplice e automatica tutte le problematiche
dovute ai kit commerciali e alle campagne promozionali legate
a particolari periodi e a listini personalizzati per incroci
clientearticolo-gruppo merceologico-agente.
[4]
14. FOOD PROJECT
uno strumento per ottimizzare la produzione,
contenere i costi,
essere conformi alle normative di tracciabilità di filiera
• Monitoraggio in tempo reale del processo produttivo
• Ottimizzazione della gestione del magazzino
• Visibilità delle giacenze di magazzino
• Riduzione dei possibili errori di spedizione
• Tracciabilità e rintracciabilità in tempo reale del prodotto
secondo il D.lvo. 178/2002 e le normative UNI 10939
(rintracciabilità di filiera) e UNI 11020 (rintracciabilità aziendale)
• Miglioramento dell'efficienza aziendale e tra le organizzazioni di
filiera
• Miglioramento della distribuzione dei prodotti ai clienti finali
• Condivisione dei dati tra la sede e gli stabilimenti dell'azienda
[5]
15. Gestione da Palmare
del Magazzino con Codici a Barre
Alimentando > Prodotti alimentari: etichettatura e conservazione [6]
16. Come Funziona
Il sistema per la gestione da Palmare dei magazzini e depositi
con codici a barre si articola in componenti Hardware e
Software.
Hardware: Palmari, Server dedicato per la centralizzazione dei
dati, Rete wire-less con Access Points per la copertura con
Campo radio del magazzino.
Software: piattaforma applicativa per acquisizione automatica
delle informazioni rilevate otticamente dai Palmari e gestione
dati,
implementazione operazioni, stampe e visioni, gestione
richieste
dei Palmari, esportazione dati al vostro gestionale.
Alimentando > Prodotti alimentari: etichettatura e conservazione [7]
17. Il Funzionamento
I Palmari, dotati di porta a raggi infrarossi (IrDA o Infrared FIR/SIR)
per la
lettura dei codici a barre, rilevano e gestiscono i dati di magazzino.
Gli articoli di magazzino, identificati da un codice a barre, sono gestiti
nelle
operazioni di carico e scarico semplicemente selezionando con il
Palmare il
codice a barre corrispondente all’articolo movimentato (per maggiori
informazioni sui codici a barre vedere l’apposito paragrafo o la
seguente
sezione sull’applicativo nei diversi settori produttivi).
Tutti i dati letti dai Palmari possono essere gestiti sul display che è in
grado di
visualizzare tutte le informazioni richieste (giacenze, carico/scarico,
disponibilità, impegnato, ecc), e di generare tutti i documenti relativi
alla
gestione completa di magazzino.
Alimentando > Prodotti alimentari: etichettatura e conservazione [8]
18. Le Potenzialità
Tutti i dati di magazzino, così, sono inseriti nel sistema
velocemente attraverso la lettura dei codici e
vengono ordinati e gestiti dai Palmari semplicemente,
velocemente, efficacemente, realizzando tutta la
documentazione necessaria (bolle e DDT, fatture, ordini,
ecc..), anche, eventualmente integrando
questa gestione al vostro attuale software gestionale.
Alimentando > Prodotti alimentari: etichettatura e conservazione [9]
19. Palmari
I Palmari possono essere considerati i lettori di codici a
barre di ultima generazione perchè integrano funzioni di
gestione dati evolute alla possibilità di leggere
otticamente i codici a barre.
La porta a raggi infrarossi (IrDA o Infrared FIR/SIR)
permette il picking dei codici a barre e un sistema Wi-
Fi mediante rete wireless o mediante Bluetooth con
tecnologia UMTS connette il Palmare alla rete dati aziendale
permettendo di dialogare con il sistema
per la gestione dati, documenti e relative stampe.
Alimentando > Prodotti alimentari: etichettatura e conservazione [ 10 ]
20. Codici
Il Sistema per la Gestione da Palmare del
Magazzino con i Codici a Barre supporta qualsiasi
sistema di codifica a barre e si adatta
perfettamente anche alla lettura del codice
precedentemente inserito sull’articolo dal
fornitore.
E' possibile apporre il codice direttamente sull'articolo, sull'imballaggio, sulle
mensole o scaffalature
del magazzino; per i materiali sfusi o di grandi dimensioni (tipici nel settore
materiali edili, ad esempio
sabbie e ghiaie o prefabbricati) il codice è applicato su appositi supporti
cartelliformi collocati vicino
ad ogni differente tipo di materiale. Oggi non esistono più limiti dovuti alla
natura dell'articolo o del
materiale all'applicazione del codice a barre.
Alimentando > Prodotti alimentari: etichettatura e conservazione [ 11 ]
25. Le piccole aziende competono con le
grandi
Ampliare la visibilità su Internet o creare un
canale commerciale non
richiede infatti grandi risorse poiché è
indipendente dalla costruzione di sedi
commerciali fisiche e di punti di
vendita reali. I costi ridotti rispetto ai mercati
tradizionali permettono alle piccole aziende di
entrare in competizione con le grandi imprese
sullo stesso terreno.
27. Distribuzione dei siti di commercio
elettronico in Italia (valori%)
banche/finanza
elettronicasi consumo/telefonia
alimentari
2002
viaggi/turismo 2000
abbigliamento/tessile
altri settori
0 5 10 15 20
29. Le tipologiè di commercio elettronico
nel settore agro‐alimentare
Le modalità con cui si realizza il commercio
elettronico variano in funzione della natura
dei soggetti coinvolti nella transizione
commerciale.
• Business to Business
• Business to Consumer
33. I vantaggi del commercio elettronico “Business to
Consumer”
OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE BENEFICI PER IL CONSUMATORE
Presenza globale Ampia disponibilità di prodotti
Abbattimento delle barrire di entrata al Velocità ed efficienza delle procedure di
mercato acquisto
Immagine innovativa Personalizzazione dei prodotti
Maggiore competitività Risposta rapida ai bisogni
Sviluppo di attività di business Ampia disponibilità di informazioni sui
specializzate prodotti,prezzi,area di produzione ecc..
Miglioramento dei servizi al cliente Agevole confronto dei prezzi e qualità
Contatto diretto tra offerente e Maggiore consapevolezza negli acquisti
consumatore
Vendita continua Riduzione dei prezzi
Sostanziale riduzione nei costi di Riduzione del tempo per l’acquisto dei
gestione,di marketing e di vendita prodotti
Aumento dei margini di profitto Comodità di acquisto
34. L’automazione e la semplificazione dei processi e
delle funzioni amministrative
Utilizzando la Rete per integrare su un unico supporto i
flussi di lavoro permette di semplificare e
velocizzare le funzioni amministrative. Si può
automatizzare l’offerta dei prodotti, l’accettazione e
l’evasione degli ordini, le transazioni e coordinare in
tempo reale le esigenze dei clienti, la produzione, la
disponibilità in magazzino e la logistica, ottenendo così
una maggiore tempestività nella determinazione delle
scorte, dell'avanzamento del processo di consegna
delle merci e dei canali di distribuzione.
37. IIl Mall di AssoNet: un centro commerciale di
prodotti eno‐gastronomici di qualità
2) Il progetto di commercio elettronico AssoNet Mall tematico, è di
un centro commerciale virtuale, che riunisce le vetrine elettroniche
di più aziende che operano nel settore eno‐gastronomico.
Il cliente infatti si comporta come se si trovasse in un reale centro
commerciale, all'interno del quale ha la possibilità di osservare e di
confrontare tramite un approccio comune, i prodotti offerti sul
mercato dai diversi produttori.
I vantaggi e le semplificazioni che offre questa forma di commercio
elettronico hanno fatto sì che attualmente sia uno dei canali che si
stanno maggiormente sviluppando e sui quali, a livello mondiale, si
stanno investendo moltissimi capitali. Tale meccanismo permette
infatti che usufruiscano dei vantaggi legati all'aggregazione coloro
che non dispongono di risorse o di competenze da dedicare ad una
presenza su Internet in proprio e alla relativa comunicazione
commerciale (sia su web, sia sui media tradizionali),necessaria per
far conoscere la propria esistenza e il proprio indirizzo sul web.
43. La maggiore conservabilità in stoccaggio e le politiche di
Marketing.
L’ESPANSIONE DEL BIOLOGICO
Con una superficie di oltre 32 milioni
di ettari e 1.200.000 aziende in 141
Paesi ,negli ultimi anni l’agricoltura
Biologica ha fatto registrare un sensibile sviluppo a livello
Modiale con tassi di crescita media dal 10 al 20% annuo.
Nell’ultimo anno la superficie coltivata senza sostanze chimiche
di sintesi è cresciuta di 1,5 milioni di ettari e le vendite sono
Aumentate di circa 7,5 miliardi di dollari.
La classifica delle coltivazioni biologiche è guidata dall’Australia
Con 12 milioni di ettari. E’ anche al primo posto in Europa per il
Numero di aziende agricole che hanno scelto il metodo biologico
54. LA TECNOLOGIA PER RENDERE PIU’ ATTRAENTI E
FUNZIONALI LE PROMOZIONI IN STORE
Animare le promozioni, creando
interesse ed utilizzando la
Tecnologia, è l’idea che ha avuto
Kraft, che nel mese di luglio ha
Animato alcuni ipermercati
Carrefour installando i Kiosk Kraft.
Si tratta di chioschi interattivi, forniti da Sony Italia e dotati di
Tecnologia touchscreen, che consentono agli shopper di
Selezionare la loro ricetta. Dopo aver scelto la ricetta, che contiene
La foto ed i valori nutrizionali, sarà inoltre possibile stamparli in un
Formato di scheda collezionabile.
L’idea è originale ed ha riscosso interesse tra i consumatori ,
Incrementando le vendite.
55. nutella...
...ovvero
quando un prodotto alimentare innovativo diventa
talmente famoso da divenire la definizione di sé
stesso
1
56. storia
Nel 1942 Pietro Ferrero apre un laboratorio per dolci.
Nel 1946 inventa la Pasta Giandujot
Nello stesso anno viene fondata l'impresa "Ferrero".
2
57. La prima Ferrero
Produce un unico prodotto: la Pasta Giandujot
I suoi clienti sono i grossisti di alimentari
La fase della distribuzione è interna
Cambio di clienti: vendita diretta ai negozianti
3
58. La nuova Ferrero
L'impresa diviene una SNC
Nel 1951 nasce la "Supercrema"
L'azienda si sposta all'estero
Nascono Mon Chéri e Brioss
4
59. Nascita della nutella
Nel 1957 Michele Ferrero assume il controllo
dell'azienda
Nel 1963 nasce la "Nutella"
Nel 1964 inizia la commercializzazione
5
60. La Ferrero oggi
Società per Azioni
Enorme successo a livello globale
Produzione di tanti prodotti, nel campo dei
dolci, delle merendine, dei confetti e delle bibite
Impresa “glocal”
Enfasi sulla fiducia del
consumatore finale
6
61. Mission 1/3
Qualità elevatissima, cura artigianale, freschezza
del prodotto, accurata selezione delle migliori
materie prime, rispetto e considerazione del
cliente: ecco le “parole chiave” e i valori Ferrero,
che hanno reso note e apprezzate da milioni di
consumatori le specialità dolciarie prodotte nel
mondo. Prodotti frutto di idee innovative, quindi
spesso inimitabili pur essendo di larghissima
diffusione, entrati a far parte della storia del
costume di molti paesi, dove sono a volte
considerati autentiche icone.
7
62. Mission 2/3
Ferrero è anche attenzione alla sicurezza
alimentare, all’ambiente, al sociale, alle comunità
locali in cui opera, alle proprie risorse umane.
Oggi molti dei prodotti Ferrero sono “globali”,
venduti dovunque. Ferrero è divenuto il quarto
gruppo dolciario più importante del mondo.
Ma la sua particolarità è il suo essere “glocal”
(pensare globale, agire locale), cioè una azienda
insieme globale e locale, attenta allo sviluppo
internazionale, ma anche al suo rapporto con il
territorio. 8
63. Mission 3/3
Al centro dell’impegno quotidiano da sempre sta il
consumatore. Un rapporto di fiducia fatto di
conoscenza, esperienza, “feeling” e intuizione, un
meccanismo di fedeltà reciproco e duraturo è ciò
che lega Ferrero ai propri consumatori, indice
dell’attenzione alle loro esigenze, elemento
chiave del successo dell’azienda.
9
64. Business
L’intero gruppo Ferrero ha chiuso l’esercizio
2007-2008 con un fatturato consolidato in crescita
a 6.214 milioni di Euro, in incremento del 8,2%
rispetto al precedente esercizio 2006-2007. Il
Gruppo – guidato dai Chief Executive Officers
Pietro e Giovanni Ferrero – nel mondo conta 38
società operative, 14 stabilimenti e oltre 21.600
dipendenti.
10
65. Reputazione
La Ferrero è la società al mondo che gode della
migliore reputazione e affidabilità.
Con un indice di 85,17 su 100, Ferrero si
aggiudica il primo posto nello studio del
Reputation Institute di New York (8 maggio 2009),
che ogni anno valuta le aziende dalla migliore
reputazione presso il pubblico a livello mondiale.
11
66. Formati
Nutella
Vaschette 30g x 3
Bicchiere 200g
Vasetto 450g
Vasetto 750g
Nutella snack & drink
Nutella, grissini ed EstaThe
Nutella & go
Nutella e grissini
12
67. Competitor nel settore delle
creme spalmabili
Predominio del settore in Italia
L'elasticità è bassa, ma con un leggero
aumento do-
vuto alla crisi
dei consumi.
Prodotti alter-
nativi: creme
”bicolore”
13
72. Food supply chain
FILIERA AGRO-ALIMENTARE
l'insieme delle aziende che concorrono alla
catena di fornitura (cf. food supply chain) di un
dato prodotto agro-alimentare.
73. CONFEZIONAMENTO
DEGLI ALIMENTI
Operazione con cui viene applicata ad un prodotto
alimentare una protezione fisica, chiamata
imballaggio, che annulla o minimizza l'influenza
dell'ambiente esterno.
74. FILIERA DEL
CONFEZIONAMENTO
Il confezionamento degli alimenti ha una importanza fondamentale
in riferimento ad almeno quattro aspetti della vita di un prodotto
alimentare industriale:
- CONTENIMENTO: indispensabile per contenere e sostenere la quantità di prodotto che
costituisce l'unità di vendita.
- CONSERVAZIONE: serve da barriera per garantire la permanenza della situazione
virtuosa ottenuta con il processo applicato.
- COMMERCIALIZZAZIONE: accoglie tutte le informazioni necessarie ad una
corretta identificazione merceologica del prodotto, ad una conoscenza delle sue caratteristiche
fisiche e nutrizionali, delle modalità di conservazione e di utilizzo, dei termini di scadenza,
all'individuazione del produttore e del commercializzatore, oltre ad ospitare immagini e colori
suggestivi per l'acquisto.
- TRASPORTO: consente l'utilizzo economico degli opportuni mezzi meccanici
75. (art. 35, lett. a), Decreto Legislativo
22/97
Per packaging (trad. ita. imballaggio) si intende
il prodotto, composto di materiali di qualsiasi
natura, adibito a contenere e a proteggere
determinate merci, dalle materie prime ai prodotti
finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro
consegna dal produttore al consumatore o
all'utilizzatore, e ad assicurare la loro
presentazione, nonché gli articoli a perdere usati
allo stesso scopo
76. DECRETO RONCHI
I packaging, secondo la classificazione riportata
nel decreto Ronchi (22/97), sono distinti in tre
tipologie o categorie funzionali:
1) imballo primario,
2) imballo secondario,
3) imballo terziario.
77. IMBALLAGGIO PRIMARIO
imballaggio per la vendita
imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di
vendita, un'unità di vendita per l'utente finale o per il
consumatore (art. 35, lett. b), d.lgs. n. 22/97.
Alcuni esempi: una bottiglia, una lattina per bevande, una
scatola di piselli, una scatola per CD, un pacchetto di
sigarette, una bomboletta spray.
Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio
primario rappresenta l'unità di vendita destinata al
consumatore finale.
78. IMBALLAGGIO SECONDARIO
imballaggio multiplo
imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il
raggruppamento di un certo numero di unità di vendita,
indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all'utente
finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il
rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere
rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche (art. 35, lett.
c), d.lgs. n. 22/97).
Alcuni esempi: una confezione contenente più bottiglie, una
confezione da tre scatole di piselli, una confezione di dieci scatole
per CD, una stecca di sigarette.
Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio secondario
può costituire sia l'unità di vendita destinata al consumatore finale
sia quella destinata al rivenditore.
79. IMBALLAGGIO TERZIARIO
imballaggio per il trasporto
imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il
trasporto di un certo numero di unità di vendita oppure di
imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni
connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali,
ferroviari, marittimi e aerei (art. 35, lett. d), d.lgs. n. 22/97).
Alcuni esempi: un pallet di confezioni o di scatoloni, uno scatolone
contenente confezioni.
Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio terziario è
riservato all'utilizzo all'interno della catena di distribuzione e, salvo
casi particolari, non arriva all'utilizzatore finale.
80. XX secolo
Al volgere del Ventesimo secolo, le innovazioni delle tecniche di
produzione favoriscono la realizzazione di contenitori in ogni
forma e materiale,
utili non solo ad accompagnare il prodotto fino al consumatore,
ma capaci di rispondere a nuove esigenze, tra cui concorrere col
prodotto alla creazione della propria identità-immagine e
renderla riconoscibile all’immaginario del consumatore.
81. Varie definizioni
La studiosa Valeria Bucchetti definisce l’involucro
“Una ricerca di forme tridimensionali, capaci di contenere in
maniera opportuna, funzionale ed estetica,
un bene destinato alla vendita.”
Nel 1984 Kotler asserisce che col termine packaging
s’intendano:
“le attività volte a progettare e a realizzare il contenitore,
l’involucro e l’imballaggio di un prodotto”.
82. EFFICACIA DEL PACKAGE
I fattori che risultano essere decisivi per valutare l’efficacia
del package possono essere identificati nell’acronimo “VIEW”, che
rimanda alle funzioni di:
Visibility, cioè la capacità di un package di “fare un passo avanti”,
emergere alla vista dei consumatori davanti allo scaffale rispetto ai propri
concorrenti;
Informative, che significa saper comunicare la natura del contenuto
dell’involucro immediatamente;
●
Emotional impact, l’evocare nell’immaginario dell’acquirente impressioni
favorevolmente positive che siano conformi alle scelte della strategia di
marketing;
Workability, che si riferisce all’ergonomicità e praticità del package nell’uso
domestico.
83. COMUNICATIVITA'
Ci si accorge di come centrale sia nella vendita la
configurazione estetica e la funzione comunicazionale del
packaging.
Esso deve comunicare.
In altre parole attirare
➢
l’attenzione dell’acquirente,
➢
illustrare il prodotto,
➢
fornire le istruzioni per usarlo,
➢
rassicurare chi lo compra e generare con lui un rapporto di
fedeltà.
In particolari occasioni, per esempio durante le festività
interannuali o nel caso di offerte promozionali, il packaging base
subisce delle modifiche per sottolineare lo speciale evento.
84. VISIONE DI
'PERSUASORE OCCULTO'
AL PACKAGING
Si minimizza e sovverte la visione di “persuasore occulto” del
packaging, che secondo un
approccio psicologico e psicanalitico
alla progettazione degli imballaggi
attribuiva a caratteristiche specifiche di questi ultimi, il potere di
scatenare reazioni inconsce, in grado di manipolare e provocare
l’acquisto del prodotto.
85. PRODOTTO STUDIATO
Contenitori resistenti, facili da trasportare, funzionali nella fase di
stoccaggio, leggeri, riciclabili, d’ingombro ridotto, riscuotono presso il
pubblico un’accoglienza positiva:
basti pensare al Tetra Brik, baluardo storico della Tetra Pak,
società produttrice d’imballaggi in cartone e poliaccoppiato, che è
stato introdotto sul mercato con un alimento ben posizionato a livello
simbolico come il latte ed ha presentato notevoli vantaggi rispetto al
vetro, ottenendo successo anche con altre bevande, come il succo di
frutta proposto in formati adatti all’uso familiare o al consumo singolo,
e conquistando prodotti ricchi di storia e tradizione come il vino.
87. CIRCOSCRIVENDO IL RAGGIO
D'ANALISI AL
PAGKAGING ALIMENTARE
Si arriva a considerare Tetra Pak, la società svedese fondata nel
1951 da Ruben Rausing ed Erik Akerlund, che si occupa della
produzione e distribuzione d'imballaggi di cartone e poliaccoppiato per
prodotti alimentari liquidi e semiliquidi
88. STORIA
Il primo prodotto di Tetra Pak è stato un contenitore di cartoncino usato per
conservare e trasportare il latte. Fu chiamato Tetra Classic.
Ruben Rausing aveva lavorato sul progetto fin dal 1943 e nel 1950 aveva
perfezionato la tecnica per rendere questo tipo di contenitore assolutamente
impenetrabile all’aria, utilizzando un
sistema di rivestimento plastico della carta.
Questi primi contenitori avevano la forma di tetraedri (solidi a quattro
facce) e da essi è nato il nome dell’azienda.
Nel 1952 fu lanciato il primo contenitore Tetra Classic e, più tardi, nel 1963
l’azienda introdusse il Tetra Brik, un contenitore di forma rettangolare.
Il figlio di Ruben Rausing, Hans, ha condotto l’azienda dal 1954 fino al 1985,
portandola da una realtà di 7 persone ad una delle più grandi aziende svedesi.
Tetra Pak è stata fondata sul concetto che un imballaggio deve far risparmiare
più di quanto costa, garantendo, grazie al confezionamento asettico, la
possibilità di "spostare un bene alimentare nello spazio e nel tempo".
90. RICERCA & SVILUPPO
TECNOLOGICO
Appena dopo che l'azienda fu costituita, la dirigenza di Tetra Pak cercò il modo di
allargare il proprio business a mercati e tecnologie che superassero
i limiti del prodotto latte fresco.
Nella metà degli anni cinquanta, Tetra Pak si lanciò in una attività congiunta di
ricerca e sviluppo con Ursina,
un’azienda svizzera che aveva sviluppato una nuova tecnica di sterilizzazione del latte.
Utilizzando un’iniezione di vapore, Ursina era in grado di produrre latte sterilizzato che
aveva effettivamente lo stesso sapore e valore nutrizionale del latte fresco.
La sfida, per Ursina, era di trovare un sistema economico per confezionare il latte. Nel
settembre del 1961, durante una conferenza stampa a Thun, in Svizzera, fu presentata la
prima macchina per il confezionamento asettico di latte sterilizzato.
Questa tecnologia è nata per consentire lo stoccaggio a temperatura ambiente,
proteggere le proprietà nutrizionali dei prodotti ed evitare l’uso di conservanti.
91. TECNOLOGIA ASETTICA
Il trattamento asettico prevede il
riscaldamento del prodotto alimentare ad elevata temperatura
(135-150 °C nel caso del latte)
in un comparto sigillato per pochi secondi, poi forzarne il raffreddamento
a temperatura ambiente.
Il processo di riscaldamento utilizzato viene chiamato
sistema a temperatura ultra-elevata (ultra-high temperature = UHT).
Tale elevata temperatura rimuove tutti i microorganismi; la sua breve
durata provoca un danno minimo alle sostanze nutritive e al sapore
rispetto ai tradizionali trattamenti di pastorizzazione e inscatolamento,
che utilizzano temperature più basse ma per un tempo significativamente
più lungo.
Il confezionamento asettico prevede il
trasferimento del prodotto trattato UHT all’interno di un imballaggio
precedentemente sterilizzato in ambiente sterile.
92. ACQUISIZIONI & SCISSIONI
Alfa Laval è stata parte del gruppo Tetra Pak tra il 1991 e il 2000.
Nel 1991 Alfa Laval Agri, azienda produttrice di attrezzature per le
centrali del latte e per l’agricoltura, si è scissa da Alfa Laval.
Quando Alfa Laval fu venduta,
Alfa Laval Agri è rimasta parte del gruppo Tetra Pak
ed è stata rinominata DeLaval, dal nome del fondatore, Gustaf De Laval.
94. IL MOTTO
“PROTEGGE LA BONTÀ”
vale per l’intera catena del valore: dai fornitori ai consumatori, alla
distribuzione, ai dipendenti, ai consumatori, fino alla società in genere.
Oltre a proteggere gli alimenti nei contenitori, salvaguardiano l’ambiente,
a partire dalla scelta di materie prime rinnovabili.
La componente principale dei contenitori Tetra SPak è la
FIBRA DI LEGNO.
95. OBIETTIVI & STRATEGIE (PARTE 1)
Affermare la propria leadership attraverso strategie di comunicazione
integrata business to business (B2B)
Differenziarsi dalla concorrenza per Tetra Pak ha
una doppia valenza, in quanto l’azienda si pone due target
obiettivo: i clienti potenziali ed i consumatori finali.
Si osserva pertanto che Tetra Pak stia attuando una strategia di
differenziazione rispetto alla concorrenza, con l’obiettivo di
influenzare l’elasticità della domanda, diminuendola.
In tale modo, l’azienda ricerca un effetto distorcente sul
meccanismo concorrenziale - considerando il mercato degli
imballaggi nella sua totalità, con l’apporto di tutte le categorie di
competitors – e riafferma la propria posizione di leader, estirpando i
concorrenti diretti dalle possibilità di scelta dei clienti.
96. OBIETTIVI & STRATEGIE (PARTE 2)
Le strategie di comunicazione di Tetra Pak possono pertanto apparire
funzionali al raggiungimento di un aggiuntivo potere monopolistico
nei confronti delle imprese minori che operano all’interno del settore
del confezionamento (asettico e non) di prodotti alimentari.
Aumentare le vendite quindi, ed eliminare dal range di scelta dei
clienti i concorrenti diretti.
97. FORNITORI
I partner sono fornitori innovativi, finanziariamente solidi e, come Tetra
Pak, impegnati nell’innovazione del prodotto. Tutto questo è la migliore
garanzia dell’alta qualità dei materiali dei fornitori.
DIPENDENTI
Tetra Pak è “azienda familiare” con valori fondamentali forti e con un
elevato tasso di fidelizzazione del personale.
Incoraggiano una cultura aziendale all’insegna della crescita
professionale e del rispetto reciproco, che contribuisca alla crescita dei
dipendenti.
CLIENTI
Investendo in una vasta gamma di soluzioni innovative, Tetra Pak aiuta a
stimolare relazioni a lungo termine con i nostri clienti.
Ci si guadagna il rispetto della clientela, sfruttando la nostra profonda
conoscenza del settore alimentare in ogni fase, dalla lavorazione al
consumo finale.
98. LA GRANDE DISTRIBUZIONE
Soluzioni efficienti di confezionamento per la grande distribuzione
proteggono la redditività della distribuzione. I prodotti confezionati
vengono accertati affinchè siano perfettamente protetti sugli scaffali, e
inoltre, vengono aiutati i distributori a personalizzare i loro prodotti a
marchio, contribuendo a tutelare e migliorare la loro immagine.
CONSUMATORI
Ci si impegna a rendere i cibi sicuri e disponibili, ovunque. Le soluzioni di
trattamento e confezionamento proteggono il valore nutrizionale e
l’aroma originale dei cibi.
99. RESPONSABILITA' SOCIALE (PARTE 1)
Tetra Pak ha avviato programmi di distribuzione di cibo nelle scuole in
più di 45 paesi. Forniscono supporto anche in progetti di aiuto in tutto il
mondo in caso di calamità e sostiene programmi per i bambini che
vivono in aree svantaggiate.
Tutti gli stabilimenti di Tetra Pak sono certificati secondo uno
standard ambientale internazionale,
e tutti gli uffici commerciali (market company) partecipano ad attività di
salvaguardia attiva e preventiva dell’ambiente.
Tetra Pak crede nella leadership responsabile nel settore, nella
creazione di crescita e benessere in linea con la sostenibilità ambientale
la responsabilità sociale.
102. RESPONSABILITA' SOCIALE (PARTE 2)
La responsabilità sociale di Tetra Pak, o Corporate Social Responsibility
(CSR), non è solo un’espressione alla moda, ma il modo in cui da anni Tetra
Pak lavora, dai programmi di sviluppo nelle scuole e delle infrastrutture, fino alla
sostenibilità ambientale.
Le pietre miliari della Corporate Social Responsibility sono:
➔ Food for Development
➔ Global Compact
➔ Sostenibilità ambientale
La missione aziendale è molto chiara: Crediamo in una leadership responsabile
nel settore, ottenibile creando una crescita redditizia in armonia con una
sostenibilità ambientale e con il nostro senso di responsabilità sociale.
Da oltre 40 anni supporta clienti, governi e comunità locali a fornire latte ai
bambini di tutto il mondo.
103. ...IN CIFRE (PARTE 1)
Operiamo in più di 150 mercati con oltre 20.000 dipendenti. Crediamo in
una leadership responsabile nel settore, creando crescita e benessere in
linea con la sostenibilità ambientale e il senso di responsabilità sociale.
(dati aggiornati a gennaio 2009)
MACCHINE DI CONFEZIONAMENTO
✔ in funzione nel 2009: 9.115
✔ consegnate nel 2008: 503
UNITA' DI TRATTAMENTO
in funzione nel 2009: 46.249
✔
consegnate nel 2008: 1.838
✔
UNITA DI DISTRIBUZIONE
✔ in funzione nel 2009: 16.105
✔ consegnate nel 2008: 1.372
104. ...IN CIFRE (PARTE 2)
STABILIMENTI PER L'ASSEMBLAGGIO DI MACCHINE: 10
STABILIMENTI DI PRODUZIONE PER IL MATERIALE DI
CONFEZIONAMENTO E SISTEMI DI CHIUSURA: 43
NUMERO DI PAESI (dove Tetra Pak é presente): >150
SEDI COMMERCIALI: 41
UFFICI DI VENDITA: 74
NUMERO DI DIPENDENTI: 21.640
105. ...IN CIFRE (PARTE 3)
Centri di assistenza tecnica: 41
Centri di formazione tecnica: 16
Centri di Ricerca e Sviluppo: 12
Numero di litri di prodotti consegnati in contenitori Tetra Pak nel 2008 (in
milioni): 70.538
Numero di contenitori Tetra Pak consegnati nel 2008 (in milioni): 141.379
Vendite nette nel 2008 in milioni di Euro: 8.825