Politiche e governance del territorio Valpolicella. Esempio per il paesaggio vinicolo dei Colli Euganei.
Strumenti integrati di governo: la Valpolicella tra il P.R. Città del Vino e il Biodistretto.
Studio ricerca di Cantine fatte ad Arte® dell'architetto Edoardo Venturini.
La scoperta del paesaggio culturale. Quindici cantine della Marca trevigiana
Politiche e governance del territorio Valpolicella. Esempio per il paesaggio vinicolo dei Colli Euganei
1. Politiche e governance del territorio
Strumenti integrati di governo:
la Valpolicella tra il P.R. Città del Vino e il Biodistretto
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
Titolo
2. Contesto territoriale
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
Contesto e inquadramento territoriale
Valpolicella classica ed estesa
3. Scopo di medio-lungo periodo
PERSEGUE SCOPO di MEDIO-LUNGO PERIODO
nell’interesse di tutto il territorio considerato
della Valpolicella
(Classica + Estesa, ma considerate come unità autonome),
perché gli strumenti con i quali si vogliono raggiungere gli obiettivi,
che interesseranno inevitabilmente più comuni nelle sue diverse
componenti sociali-economiche-pubbliche,
coinvolgono un Piano Intercomunale e un patto tra la
comunità locale - territorio - pubblica amministrazione
per cooperare e co-progettare (Poli, 2017) .
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4. Attori coinvolti
ATTORI COINVOLTI
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
Regione
Aziende agricole
Provincia
Cantine vinicole
Scuole e Università
Consorzi agrari
Consorzio vini
Strade dell’Olio
Strade del Vino
Istituti di credito
Associazioni categoria
Musei Musei del vino
commercianti
consumatori
Associazioni culturali
Agriturismi e B&B
Cooperative
Enti pubblici
Pro loco
Pubblica
Amministrazione
Alberghi
Turisti
Commercianti
Imprese
5. Driver
SPECIFICITÀ
della Valpolicella Classica a guida dello sviluppo del progetto:
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1) VINO - OLIO - CILIEGIE
2) PATRIMONIO TERRITORIALE (naturale e costruito)
3) REPERTI ARCHEOLOGICI-STORICI
Vigneti e ciliegeti nel territorio di Negrar
Cisterna scavata a San Giorgio di Valpolicella in cui
sono tati recuperati alcuni reperti di macine e di vite
selvatica, in E. Venturini, 1999-2003
6. Obiettivi
OBIETTIVI DEL PROGETTO
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A) tutte le città all’interno dei confini della Valpolicella Classica, ed Estesa, devono riconoscersi “Città
del Vino”, se la loro economia territoriale è caratterizzata principalmente da tali attività e redditi;
B) ristabilire ed esaltare le valenze peculiari delle due aree della Valpolicella, in primis rispetto le
medesime caratteristiche che le costituiscono, e cioè: geologiche, idrogeologiche, geomorfologiche,
pedologiche, acclività, uso dei suoli rispetto i versanti, di esposizione al sole, dei sistemi di coltivazione
anche rispetto quelli storici, le specificità ecosistemiche, le coperture forestali-prati-pascoli, etc.;
C) salvaguardare lo stato dell’intero paesaggio naturale e costruito (tipiche vasche in pietra (Marano), muretti a
secco, etc) delle due Valpolicella;
D) individuazione dei sistemi infrastrutturali che urbanizzano le due Valpolicella, ai fini di determinare
differenze e potenzialità da sfruttare;
E) individuazione delle potenziali aree agricole a vocazione vitivinicola in previsione di un eventuale
allargamento futuro (qualora ritenuto indispensabile), secondo scelte dettate solo dalle caratteristiche
proprie dei suoli (terroir, etc) e a prevenzione;
7. Obiettivi
OBIETTIVI DEL PROGETTO
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F) costituire la rete di Musei e realizzare il Museo del Vino e della Vite della Valpolicella, che impegna
tutta l’area (C+E): - lo stato di fatto -
g.1 Allestito all’interno della Cantina F.lli Zeni, il Museo del Vino è situato in località Costabella di Bardolino;
g.2 museo del vino di Verona - Illasi - c/o Villa Canestrari;
g.3 il piccolo “museo dell’appassimento” c/o CantinaValpolicella Negrar
g.4 coordinamento 4 musei:
g.4.1 museo paleontologico e preistorico, Sant’Anna d’Alfaedo
g.4.2 museo etnografico, San Giorgio di Valpolicella
g.4.3 museo delle comunità legate al fiume Adige, Pescantina
g.4.4 museo di botanica, Molina
G) Coordinare e collegare la Strada del Vino della Valpolicella con le cantine meritevoli del territorio
(organizzazione, tipicità architettoniche interessanti, accoglienza enoturistica di qualità, accessibilità
barriere architettoniche, etc) e con le strutture ricettive per agevolare il pernottamento turisti (p.to M);
H) costruzione di veri modelli sostenibili a base territoriale locale e peculiari di ogni paesaggio,
naturale e costruito, ( Biodistretto).
8. Obiettivi
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
I) traino economico e sociale per mezzo delle specificità del territorio diventi un volano economico
anche per quelle attività non propriamente tipiche delle Valpolicella ( Biodistretto);
L) integrare e fare interagire la programmazione della DIMENSIONE socio-economica con la
programmazione della DIMENSIONE territoriale e paesaggistica ( Biodistretto);
M) Costruzione di Rete telematica schierata su tutto il territorio della Valpolicella che rilascia unico
biglietto/Card ai turisti interessati e che mappi tutti i Musei, Siti archeologici (es. Castelrotto), siti
storici, ambientali e paesaggistici di rilevante importanza e bellezza, con l’inserimento delle aziende
agricole e delle cantine verificate (per merito e qualità) del territorio ove acquistare prodotti locali tipici
del Biodistretto e dove pernottare.
9. Caratteristiche aggregato
1) Come favorire progetto “partecipativo”?
- la spinta propulsiva iniziale per creare questo aggregato deve arrivare dall’unione di più
amministrazioni pubbliche (Sindaci) anche di colore politico diverso - così come è stato
fatto per il Regolamento Intercomunale di polizia rurale Comuni Denominazione
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e confermato da alcuni
amministratori-assessori del Comune di San Pietro di Feletto (TV), con l’obiettivo di unire
interessi di una stessa zona territoriale e ai fini di migliorare e aumentare le ricadute
economiche e di visibilità della Valpolicella;
2) Quali caratteristiche dovrà avere?
Configurarsi anche come un aggregato eletto territorialmente (stile primarie elettive) sulla
base di programmi condivisi e che risponde all’assemblea o comitato eletto.
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CARATTERISTICHE DEL LORO AGGREGATO
10. Strategie progetto: Città del Vino
CITTÀ DEL VINO, SI
Marano di Valpolicella
Negrar di Valpolicella
San Pietro in Cariano (Castelrotto)
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CITTÀ DEL VINO, NO
Fumane
Sant'Ambrogio di Valpolicella
STRATEGIE DEL PROGETTO: VALPOLICELLA CLASSICA
11. Strategie progetto: Città del Vino
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STRATEGIE DEL PROGETTO: VALPOLICELLA ESTESA
CITTÀ DEL VINO, SI
Illasi
Mezzane di Sotto
CITTÀ DEL VINO, NO
Cazzano
Cerro Veronese
Colognola
Dolcè
Grezzana
Lavagno
Montecchia
Pescantina
Sant'Anna d'Alfaedo
San Martino B. A.
San Mauro di Saline (wikipedia)
Tregnago
Verona
12. Scelte strategiche
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
1° fronte 2° fronte
P. R. Città del Vino Biodistretto
L’azione integrata e coordinata tra i due strumenti, se compiuti e portati avanti con
diligenza e intelligenza, dovrebbe poter riuscire esprimere tutta la potenzialità, tangibile
e intangibile, e ottenere ottime performance, relazioni e interazioni tra la progettualità
sociale e istituzionale, dinamiche socio-economiche e rigenerazione territoriale,
programmazione e pianificazione per la costituzione di un rinnovato patto tra città e
campagna
Ottenimento obiettivi
STRATEGIE DEL PROGETTO
Sinergia, scambio e condivisione
informazioni tra i due
13. Scelte strategiche
il sistema coordinato dal mix territorio-cantina-vino potrebbe risultare una opportuna occasione presa
a riferimento per stabilire dei metodi e degli approcci che individuano e determinano misure
di tutela paesaggistica, della salvaguardia ambientale, della ricostruzione paesaggistica storica, del
rispetto dell’architettura di origine rurale tradizionalmente locale, della incentivazione della produzione
viticola di pregio e autoctona, di bonifica delle azioni disgregative idrogeomorfologiche dei suoli
(elemento importantissimo che scaturisce dalle analisi ai fini del progetto), da una parte;
-
dall’altra però, anche volta a rimediare delle regole che garantiscono il progresso e la continua
innovazione nella meccanizzazione delle strutture produttive enotecniche, nelle tipologie
architettoniche e costruttive delle cantine, infrastrutturali e viabilistiche, tutto ciò però nel rispetto dei
principi della salvaguardia delle aree rurali e degli aspetti storici-edilizi di tali aree.
Ma, a mio avviso, ciò non è sufficiente.
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
STRATEGIE DEL PROGETTO
PREMESSA - 1° fronte intervento:
14. Scelte strategiche
per intervenire e avere successo occorre integrare l’azione precedente e avanzare contestualmente,
facendo leva su un secondo fronte che prende in considerazione l’aspetto del diritto alimentare, e cioè il
diritto che le persone devono avere prodotti sani, sostenibili e culturalmente appropriati
(Dichiarazione di Nyéléni, 2007).
La perdita della biodiversità, dei modelli agricoli tradizionali e la perdita delle reti locali del cibo ha
contribuito ad alterare, se non a spezzare definitivamente in molti casi, il rapporto Città-Campagna.
Quindi è vitale recuperare quest’antica relazione, lo storico rapporto, tra le due compagini per ritornare
al territorio, che in parte sta già avvenendo grazie a molti giovani che lasciano la città, le loro carriere,
per ritrovare anche un nuovo rapporto spirituale con Madre Natura e l’ambiente.
Occorre accompagnare la transizione verso nuovi modelli insediativi ed esercitare una “modifica delle
forme di governo del territorio, verso strumenti multiattoriali ed integrati che attraverso il
coinvolgimento delle comunità locali individuino scenari e pratiche in grado di modificare
gli aspetti della vita sociale, economica e politica” (Poli, 2013)
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
STRATEGIE DEL PROGETTO
PREMESSA - 2° fronte intervento:
15. Quindi, le dinamiche per cui vorremmo risolvere le varie problematiche di cui prima, tangibili e
intangibili, abbracciano un ampio ed esaustivo ventaglio di competenze fra loro connesse, anche con
quelle attività che solo apparentemente non sembrano avere connessione (per es. attività estrattive di
marmo e pietra locale) e che inevitabilmente coinvolgeranno un ampio ventaglio di attori.
Le basi culturali su cui tale studio intende perciò operare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo
prefissati muovono sulle linee di un importante documento il cui cardine ruota attorno al concetto
fondamentale, ma che non è il solo, di <<.(.)..capovolgere la marginalità, il carattere residuale
delle aree rurali, dare loro la stessa importanza delle città e dettare le regole per un uso
corretto delle risorse ambientali>> (Tesi P.C., 1999, p. 4, nota 3).
Questo documento si chiama PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO.
Scelte strategiche
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
STRATEGIE DEL PROGETTO
1° STRUMENTO
16. Il secondo strumento, abbastanza recente, con cui pensiamo di intervenire contemporaneamente e
sinergicamente sull’area della Valpolicella (Classica ed Estesa) è mediante il BIODISTRETTO.
QUADRO NORMATIVO NAZIONALE
❑ 2017 la Legge di Bilancio n°205/2017 istituisce i “Distretti del Cibo”
❑ 2018 la Camera approva il T.U. delle proposte di legge “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la
competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” (Art. 13).
Tre tipologie di biodistretti in sperimentazione, che legano la produzione biologica al territorio:
1. Biodistretti dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB);
2. Biodistretti dell’Associazione Città del Bio;
3. “Biodistretti intenzionali” di iniziativa locale.
Scelte strategiche
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STRATEGIE DEL PROGETTO
2° STRUMENTO
17. Scelte strategiche
Intanto una legittima domanda nasce spontanea e si impone: perché un piano regolatore delle Città del
Vino e non un piano regolatore delle Città del Mais o del Pomodoro?
E’ questa una domanda forse provocatoria, ma essa tuttavia richiede una risposta che non è scontata.
Già una parziale ma sostanziale risposta ce la fornisce il professore Stanghellini nella relazione che tenne
al Simposio Internazionale “Territorio e Vino” nel maggio del 1998, dove egli sostenne soffermandosi nel
riconoscere nella dichiarazione di Cork la medesima radice culturale del Convegno che tale base di
partenza <<.(.)..implica una visione delle aree rurali non più residuale rispetto allo sviluppo
della città e allo stile di vita urbano, e richiede che esse diventino oggetto di politiche di
sviluppo economico e di assetto territoriale di tipo integrato>> perché – continua il professore -
<<Le Città del Vino formano una parte rilevante del sistema insediativo del territorio
collinare appenninico e alpino, aggregano beni ambientali e culturali di particolare pregio,
insistono su paesaggi storici di strutturazione medioevale. La loro vitalità, quindi, è
funzionale alla conservazione di questi particolari beni pubblici.
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
STRATEGIE DEL PROGETTO
PERCHÉ UN PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO PER LA VALPOLICELLA
18. D’altro canto, alla produzione vitivinicola di qualità che si svolge nei territori della Città del
Vino si associa la produzione di beni e servizi pubblici di tipo ambientale, quali la salvaguardia
idrogeologica, la conservazione della complessità ecosistemica e della fertilità dei suoli,
la tutela e la valorizzazione del paesaggio>> (1998, p. 538).
I benefici appena citati non sono i soli perché, infatti, delle nuove discipline hanno interessato l’ambito
vitivinicolo e hanno trovato grandissima affinità con altrettanti settori, come ad esempio il turismo rurale
(ecoturismo) e l’enoturismo che stanno creando - secondo quanto sostiene l’architetto Tesi - una «nuova
fortuna delle aree rurali», proprio per la tipicità dinamica, e non solo consumistica, che in questi nuovi
comportamenti sociali e di svago si configurano. Dunque, se lo stesso piano si fosse rivolto ad una diversa
coltura, ad esempio come detto il mais, la barbabietola da zucchero, etc., non avrebbe parimenti contribuito
a coinvolgere altrettante numerose discipline e a farle interagire tra di loro.
Infatti il motivo di questa limitatezza sta anche e soprattutto nello stesso processo produttivo di
trasformazione che li vede coinvolti, in quanto esso va ad interessare un numero di funzioni e relazioni con i
settori satelliti, secondari, etc., che sono estremamente minoritari rispetto quelli vitivinicoli.
Ecco allora spiegata e giustificata la scelta di questo Piano, nel contempo strumento e obiettivo.
Scelte strategiche
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
STRATEGIE DEL PROGETTO
PERCHÉ UN PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO PER LA VALPOLICELLA
19. STRATEGIE DEL PROGETTO
PERCHÉ UN BIODISTRETTO PER LA VALPOLICELLA
Scelte strategiche
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
Perché le principali funzioni e attività dei biodistretti concorrono:
a) soprattutto alla costituzione della integrazione tra economie differenti;
b) alla promozione del metodo biologico e agroecologico dei produttori dell’area;
c) al coordinamento nella produzione e nell’organizzazione delle filiere corte;
d) favoriscono e sostengono la diffusione di sistemi agroalimentari sostenibili basati sui principi del
biologico e dell’agroecologia:
e.1) praticano il recupero di varietà antiche;
e.2) diffondono il recupero del sistema agricolo policolturale;
d) a configurare branding territoriale;
f) alla realizzazione e gestione di aree di rispetto non trattate (no fitosanitari, ect);
g) a promuovere e organizzare attività di ricerca (Università e scuole), divulgazione, formazione ed
informazione riguardanti l’agricoltura e la gestione sostenibile del patrimonio territoriale - agevolare e
semplificare l’applicazione della normativa sul biologico - creare un sistema di sentieri che colleghino
ville storiche, chiese, pievi, borghi e frazioni creando così percorsi culturali e didattici - Sviluppare un
marchio d’area di valorizzazione e promozione dei prodotti - Incentivare l’ecoturismo.
20. Azioni del progetto
AZIONE 5
Definizione e condivisione dei
documenti programmatici in vista
degli obiettivi e delle azioni
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
ELENCO PRINCIPALI AZIONI E DESCRIZIONE
AZIONE 6
Costituzione di
un’Associazione/Cooperativa/Ente
per la gestione del Biodistretto
AZIONE 4
Coordinamento degli attori
economici-sociali-pubblici coinvolti
per la cooperazione
(Strade del vino/Musei/Cantine/Enti.pp/Università/
Banche/Consumatori)
AZIONE 1
Costituzione Conferenza di Servizi
Intercomunale
per il P.R. Città del Vino
Valpolicella Classica ed Estesa
AZIONE 2
Costituzione Comitato promotore
Biodistretto per la
Valpolicella Classica ed Estesa
AZIONE 3
Conferenze pubbliche per esporre le
problematiche e rilevamento
di dati di interesse
da parte di tutti gli attori coinvolti
21. Bibliografia
Politiche e governance del territorio – Arch. Edoardo Venturini
Bibliografia
- Pier Carlo Tesi (a cura di), 1999, “Il Piano Regolatore delle Città del Vino. Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori
vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale ed urbanistica delle aree rurali”, Ass. Nazionale Città del Vino;
- Francesco Marangon (a cura di), 2006, “Gli interventi paesaggistico-ambientali nelle politiche regionali di sviluppo rurale”, Franco
Angeli;
- Regolamento Intercomunale di Polizia Rurale Comuni Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, agg. 2018;
- Gian Franco Corio, 2005, “Una proposta di marketing territoriale: una possibile griglia di analisi delle risorse”, Consiglio Nazionale
delle ricerche. Istituto di Ricerca sull’Impresa e lo Sviluppo (Ceris-CNR);
- Relazione agronomica Comune di Marano di Valpolicella, 2014, “PAT per la Città del Vino”, Dr. Paolo Ugo Braggio;
- Simposio Internazionale “Territorio e Vino”, 1998, Relazione Prof. Stanghellini;
- Poli D. (a cura di), 2013, “Agricoltura paesaggistica. Visioni, metodi, esperienze”, Firenze University Press;
- Magnaghi A., Fanfani D. (a cura di), 2010, “Patto città-campagna. Un progetto di bioregione urbana per la Toscana”, Alinea,
Firenze;
- E. Venturini, 1999-2003, “La Cantina: storia, ambiente e progetto. Quindici cantine della Marca trevigiana”, I.U.A.V. (con studi sul
P.R. Città del Vino)