1. Un laboratorio di costituzioni Dai principi dell'89 Alle costituzioni dell'800 (e del' 900) La rivoluzione francese:
2.
3.
4. Da: G. Lefebvre “La rivoluzione francese”, Parigi 1951 “In Francia la nobiltà pretese a un tempo di imporsi al re e di tenere in rispetto il terzo stato; contro di essa, la borghesia si fece la banditrice dell'uguaglianza dei diritti e, grazie all'intervento della forza popolare, l'Antico Regime rovinò bruscamente: l'aristocrazia perdette non soltanto i propri privilegi, ma anche una parte della sua ricchezza e, quindi, della sua autorità sociale. Ma artigiani e contadini, dopo aver sostenuto i “notabili” nella lotta contro l'aristocrazia, volsero contro di loro il principio dell'eguaglianza dei diritti di cui si erano armati; e la Rivoluzione mise capo per un momento alla democrazia politica, poi a un tentativo di democrazia sociale. Rendendo così precipitosa l'evoluzione per mezzo di mutazioni brusche, la Rivoluzione destò, di là dei confini della Francia, speranze entusiastiche, ma anche la violenta reazione dei re e delle aristocrazie minacciate. Così, dal 1789 al 1815, la storia dei paesi di cultura europea si ordina in gran parte attorno a questo grande avvenimento.”
20. Da: G. Lefebvre “La rivoluzione francese”, Parigi 1951 “Tra la Costituente e la Convenzione c'è un distacco molto meno profondo di quanto sia stato detto; e, per questo rispetto, la solidarietà rivoluzionaria si estende sino ai montagnardi. Ma, per questi ultimi, la guerra civile e contro lo straniero esigeva un governo autoritario e, finché fosse durata, condannava la rivoluzione alla dittatura. Appoggiandosi ai sanculotti per instaurarla, essi avevano tentato, dall'altra parte, un primo abbozzo di democrazia sociale. Così il terzo stato si era diviso. Nell'intenzione degli uomini della Costituente, la rivoluzione avrebbe dovuto fondare la libertà e conferire il potere politico e sociale all'alta borghesia. Né diversamente la pensava la maggioranza della Convenzione. Di qui l'importanza della reazione termidoriana: essa volle chiudere l'intermezzo giacobino e ricollegarsi alla tradizione della Costituente. Monarchici costituzionali e termidoristi repubblicani erano indubbiamente in contrasto per quanto concerneva il titolo e le attribuzioni del capo del potere esecutivo; ma, elaborando la costituzione dell'anno III, si trovarono d'accordo nel giudicare necessario il ripristino di un governo elettivo e costituzionale e l'attribuzione della direzione politica ed economica ai “notabili”, ossia ai proprietari per lo meno agiati.”
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27. Il pensiero politico nel Risorgimento italiano Al “laboratorio” della Rivoluzione francese ed alle successive elaborazioni nell’ottocento (in particolare nel 1848) del pensiero politico in Francia si ispirano anche gli intellettuali e politici del risorgimento italiano