In Italia, qual è lo stato dell'arte reale? La domanda, è realmente matura? Quali le attuali proposte sul piano dell’offerta e le eventuali differenziazioni?
Noi di Enter, abbiamo fatto una ricerca su dati desk e su un campione di 30 operatori che offrono server virtuali e/o server cloud.
Virtualizzazione e cloud in italia fotografia del mercato, by Enter
1. Milano, marzo 2011 Server virtuali e server cloud Una fotografia del mercato italiano dei servizi IaaS
2. server virtuali e server cloud - una fotografia del mercato italiano dei servizi Iaas indice premessa analisi della domanda analisi dell’offerta conclusioni
3. premessa* *i risultati presentati rappresentano una sezione di uno studio più approfondito e dettagliato
4. premessa motivazioni della ricerca L’antefatto: virtualizzazione e cloud computing sono fenomeni che, secondo i maggiori Istituti di Ricerca e le più autorevoli fonti sul settore tecnologico, rappresenteranno nel 2011 la vera novità nei servizi ICT. E’ opinione condivisa che questo sarà l’anno in cui si passerà dalle dichiarazioni ad un’offerta fattiva. Molto fermento si sta osservando su tutte e tre le manifestazioni del cloud computing: IaaS (Infrastructureas a Service; es. Amazon EC2), PaaS (Platformas a Service; es. Microsoft Azure), SaaS (Softareas a Service; es. Salesforce) Il fatto: 21 settembre 2010: nasce Nuvola Italiana, il progetto di cloud computing di Telecom Italia: anche il principale operatore italiano ha fatto l’ingresso ufficiale nel mondo virtualizzazione e cloud. Si moltiplicano, da allora, i dibattiti, le comunicazioni, le attività “educational”, per preparare il mercato a questa cruciale svolta tecnologica La ricerca: ci siamo interrogati sullo stato dell’arte, con particolare focalizzazione sul mercato italiano dei servizi IaaS, quelli a più alto impatto per le imprese in termini di scalabilità ed elasticità*, per capire: lo stato di maturità della domanda le attuali proposte sul piano dell’offerta e le eventuali differenziazioni * FONTE: : http://cloudcomputing.sys-con.com/node/1724671
9. Measured serviceMETODOLOGIA: la ricerca è stata svolta seguendo due metodologie distinte. Domanda: analisi desk di fonti di settore Offerta: analisi dei siti di 30 operatori che offrono server virtuali e server cloud TEMPI: la ricerca è stata svolta nel settembre e ottobre 2010 FONTE: : NIST (National InstituteofStandards and Technology, Information TechnologyLaboratory) : http://csrc.nist.gov/groups/SNS/cloud-computing/cloud-def-v15.doc
10. premessa aspetti metodologici-2 CAMPIONE: 30 operatori così suddivisi: AIIPil 27% degli associati AIIP, 13 operatori, comunica/presenta sul proprio sito servizi-prodotti di virtualizzazione (il 67% nulla; il 6% invece li cita soltanto, senza proporre alcuni tipo di offerta); i 13 identificati sono stati monitorati Altri operatori non AIIPsebbene non iscritti all’AIIP, forniscono servizi di virtualizzazione anche: altri operatori conosciuti tra i tecnici e facilmente reperibili su Google: ne sono stati analizzati altri 12 Operatori internazionaliper avere una piccola rappresentanza straniera, sono stati inseriti 5 operatori esteri di cui 3 US, 1 DE e 1 FR, scelti in funzione della loro presenza diffusa sui motori di ricerca
13. flessibilità nella struttura dei costiPermangono notevoli criticità a livello finanziario Il livello di frammentazione del canale è tuttora elevato e il processo di concentrazione si è verificato solo in alcuni comparti (ad es.Distribuzione IT) Nel 2010 sembrano affermarsi lievi segnali di ripresa (50% operatori intervistati dichiara fatturato in crescita) Riprendono nel 2010 le operazioni di acquisizione nel canale ICT italiano (29 operazioni: n. più elevato ultimi 5 anni) MERCATO ICT SCRICCHIOLANTE, MA CON LIEVI SEGNALI DI RIPRESA * FONTE: Politecnico, ottobre 2010, indagine sui bilanci di 25.000 società di capitali ** FONTE: IDC
18. 20%: interesse ad almeno un’applicazioneAnche l'adozione del cloud è partita dalle grandi organizzazioni per poi scalare alle piccole. Il problema non è comunque dimensionale, bensì legato alla ripartizione della spesa in tecnologie: il 70% del budget It se ne va ancora in mantenimento e solo il 30% è rivolto ai nuovi progetti e all'innovazione in genere.** Forti freni agli investimenti sono ancora causati della crisi economica PMI, GRANDE (MA DIFFICILE) MERCATO POTENZIALE * FONTE: Telecom, Roadshow presentazione Impresa Semplice ** FONTE: Sole 24 Ore 27 gennaio 2011
19. analisi della domanda mercato virtualizzazione e IaaS | i numeri (1) MERCATO MONDIALE Entro il 2012 il 20% delle organizzazioni non avranno risorse IT proprie*la “vaporizzazione dell’hardware”, ancora di là da venire, si sta concretamente affermando Quotato nel 2009* 5 mld/$, il mercato della virtualizzazione/public cloud raggiungerà**, a livello mondiale, 15 mld/$ nel 2012 e 50 mld/$ nel 2013 ** Crescita*** prevista per il 2010: +60% Le aziende spenderanno il 30% in più per i servizi IT pubblici in ambiente cloud, e il 33% delle aziende di medie dimensioni negli Stati Uniti adotterà risorse di cloud computing.**** Almeno il 14% dell’infrastruttura e dell’architettura operativa delle aziende Fortune 1000 verrà gestito ed erogato internamente in un ambiente virtualizzato**** LA “VAPORIZZAZIONE” DELL’HARDWARE SI STA CONCRETAMENTE AFFERMANDO * FONTE: Gartner Group ** FONTE: IDC *** FONTE: Ricerca COLT/IDC2009 **** FONTE Datamanager On line su Sonicwall ***** IFONTE nformation Week
20. analisi della domanda mercato virtualizzazione e cloud | i numeri (2) MERCATO EMEA Gli investimenti in servizi di cloud pubblici a livello EMEA sono destinati a raggiungere i 18,8 miliardi di dollari entro il 2014* La spesa per il cloud computing raggiungerà in Europa il 40% dei budget It di varie aziende nel prossimo triennio e del 70% nel prossimo quinquennio. I ricercatori di Information Week hanno rilevato come il 16% del panel prevede di spendere il 30% o più del budget sul cloud computing; l’8% spenderà il 21-30% del budget It; il 22% investirà l’11-20%, mentre il 24% il 7-10%. 763 miliardi di Euro e milioni di posti di lavoro generati entro il 2015: questi i numeri della rivoluzione economica che l’adozione del cloud computing porterà in Europa e che toccherà tutti i diversi settori verticali. Tra questi, i mercati che si avvantaggeranno maggiormente saranno quelli della distribuzione, del retail e dell’hospitality, dove i servizi basati sul cloud contribuiranno a creare un valore di 233 miliardi di Euro** I 233 miliardi di Euro che verranno generati nel settore della distribuzione, del retail e dell’hospitality deriveranno da una combinazione tra creazione e sviluppo di business e riduzione dei costi** CLOUDNOMICS INTERESSANTI PER L’AREA EMEA * FONTE: IDC ** FONTE: Ricerca ccndotta dal Cebr e sponsorizzato da EMC: http://emea.emc.com/microsites/2011/cloud-dividend/index.htm
21.
22. Si prevede per il 2011 di avere il 54% delle aziende nazionali con oltre 1500 addetti che sceglieranno di virtualizzare i dati aziendali**
23. La classe di imprese con maggiori vantaggi potenziali è quella delle aziende con 50-100 dipendenti ALIAS imprese con più di 15 server (30 server per beneficiare al massimo dei benefici)**NESSUN DATO UFFICIALE SUL MERCATO ITALIANO, MA… * FONTE: Gartner Group ** FONTE: Ricerca COLT/IDC2009
24. analisi della domanda mercato virtualizzazione e cloud | i numeri (4) MERCATO ITALIANO Virtualizzazione server* Nel 52,4% delle grandi aziende è già stato implementato un progetto di virtualizzazione server. Solo nel 3,8% dei casi il progetto è in fase di implementazione. Nel 5,7% l’implementazione è prevista nell’arco di 12-18 mesi. Il restante 38,1% non ha in previsione di adottare soluzioni per la virtualizzazione server Virtualizzazione a livelli diversi* Sebbene più contenuta (poco più del 30%) appare comunque significativa la percentuale di aziende che ha scelto la virtualizzazione di altri ambienti (storage, network, client) Sta inoltre aumentando il numero di aziende che intende virtualizzare anche le applicazioni Missioncritical (il 41%), anche perché cresce il numero delle aziende che considera le tecniche di virtualizzazione sufficientemente mature per supportare ogni tipo di applicazione. Utilizzano il cloud computing il 17% delle imprese e prevede di utilizzarlo il 34%** Entro i prossimi tre anni una certa percentuale di dati e applicazioni della propria saranno archiviati su cloud pubblici o privati per il il 96% delle imprese** …BUONA PENETRAZIONE NELLE GRANDI IMPRESE; LE PMI SEGUIRANNO NUMEROSE * FONTE: Ricerca IDC e commissionata da EMC2, Fujitsu Siemens Computers e Vmware., condotta su un campione di 105 aziende italiane medio-grandi, maggio 2010 ** CISCO Ricerca 2010
25. analisi della domanda mercato virtualizzazione e cloud | i numeri (5) MERCATO ITALIANO Cloud computing italiano Nel fotografia del cloud computing nostrano in versione 2010: 110 milioni di euro in servizi di cloud computing e 77 milioni per le attività di software as a service Ma le radici di questo futuro stanno in un presente ancora messo sotto scacco da un consuntivo generale di crescita zero per il 2010 del settore IT e da un meno 8 % fatto registrare ( senza tener calcolo della inflazione ) nel 2009 sul 2008 Malgrado questo proprio per i comparti virtualizzazione e cloud computing sono trainanti: in questo contesto le uniche due componenti dell’It che crescono , oltre alla sicurezza, sono la virtualizzazione ( +20%) e il cloud computing ( + 40%). E’ la componente Saas che dà la spinta, mentre è facile associare a questa crescita il rinnovato interesse delle imprese per i servizi Previsioni a breve: in Italia la crescita della spesa in servizi cloud sarà significativa, con un incremento del 41% rispetto al 2010. Nel 2014 si stima che il mercato possa raggiungere i 671 milioni di Euro** ANCHE IN ITALIA CLOUD E VIRTUALIZZAZIONE TRAINANO L’ICT *FONTE: Ricerca IDC 2010 ** FONTE: IDC – Evento “Virtualizzazione e CloudComputingConference” 2011
30. la Business Continuity (83%)I NON CLIENTI: perché non virtualizzano* Chi non ha adottato soluzioni per la virtualizzazione e non ha in previsione di farlo, motiva la decisione con risposte eterogenee: costi e dimensioni ridotte vengono addotte come ragioni dalle imprese di fascia media. Nelle imprese di dimensioni maggiori questi fattori lasciano il posto ad altre cause, coerenti con un ruolo più centrale dell’IT e con un atteggiamento di tipo “wait and see”: difficoltà di percepire reali benefici, mancanza di competenze adeguate, percezione che la tecnologia non sia ancora pronta, timore sulla privacy dei dati sensibili e sulla sicurezza LA VIRTUALIZZAZIONE PER RISPARMAIRE, MA NON SOLO * FONTE: Ricerca IDC e commissionata da EMC2, Fujitsu Siemens Computers e VMware., condotto su un campione di 105 aziende italiane medio-grandi, maggio 2010
48. analisi dell’offerta virtual vs cloud Analizzando i singoli casi, emergono alcuni equivoci tra il termine “cloud” e il termine “virtualizzazione”: viene chiamato cloud anche ciò che non lo è in senso stretto Nello specifico: il 77% dei casi presenta il prodotto come “virtual server” il 20% dei casi presenta il prodotto come “cloud server” il 3% distingue chiaramente tra le due aree di offerta Tra le soluzioni presentate come cloud, solo una, effettivamente, sembra rispondere al paradigma “pagamento a consumo”/“risorse riallocabili”/“scalabilità” Le altre vincolano comunque ad un canone (spesso annuale) ancora lontano dal concetto di pay per use; richiedono un upgrade manuale del sistema; offrono singoli virtual server di cui si possono (solo e in qualche caso) aumentare, agendo su alcuni parametri, le performance ma sono ancora lontani dalla logica cloud di acquisto di risorse flessibili FONTE: Ricerca Enter 2010
49. analisi dell’offerta le piattaforme Ancora incontrastata la leadership di VMWare tra le piattaforme di virtualizzazione Quasi la metà del campione non dichiara la piattaforma sottostante; evidentemente l’esplicitazione della tecnologia adottata è un elemento che può qualificare o no il prodotto e può essere utilizzata in modo ambivalente come leva di comunicazione Ecco lo share all’interno del campione Il 33% : VMWare 13% : Xen 47% : ND 7% : altro FONTE: Ricerca Enter 2010
50. analisi dell’offerta l’hosting virtuale è condiviso o dedicato? Relativa ambiguità anche su questo tema: l’hosting virtuale è da considerarsi condiviso o dedicato? Si evince, dalla scarsa trasparenza delle informazioni, un incertezza relativo al tema “sicurezza”, in generale poco affrontato nei siti analizzati La varietà delle strade comunicative adottate rispecchia l’incertezza su questo tema: il 50% parla di hosting condiviso (spazio virtualmente “dedicato” ma in un ambiente fisicamente condivisa) il 10% parla di hosting dedicato il 27% nessuna presa di posizione il 13% altro FONTE: Ricerca Enter 2010
51.
52. una serie di estensioni (es. memoria, spazio disco, …)prodotti autoconfigurabili progetti ad hoc, da realizzare off line FONTE: Ricerca Enter 2010
53. analisi dell’offerta numero delle offerte PREVALGONO POCHI PROGETTI Prevalgono, per oltre metà delle frequenze, i casi di aziende che vendono “prodotti standard”, cioè server virtuali pre-confezionati, seppur proposti in diverse gradazioni di capacità in termini di processori, spazio disco, Ram, banda (67%) Pochi (il 7%) i casi di prodotti “autoconfigurabili” Anche tra i grandi brand qualcuno non si “espone” on line, se non attraverso una dichiarazione di competenze/area di servizio, da affrontare tramite progetti ad hoc, non affrontabili o gestibili on line FONTE: Ricerca Enter 2010
54. analisi dell’offerta naming Dominano nomi che utilizzano le parole chiave “virtual” “server”, prevalentemente nella versione inglese, anche per gli operatori italiani (50%) Tra gli altri casi, ricorrono le parole hosting, cloud, virtuale magari abbinate al brand aziendale o integrate all’interno di nomi di fantasia Praticamente nessun caso di nome prodotto di pura fantasia, quasi a significare che in un mercato non ancora maturo un nome sviincolato dal prodotto renderebbe necessari troppi investimenti per generare notorietà Da notare una certa varietà anche sul modo di indicare il prodotto in sé (“piano”, “prodotto”, “offerta”, “modello”, “progetto”, “profilo”, “pacchetto”); grande parola assente, tra quelle più citate: “servizio” FONTE: Ricerca Enter 2010
55. analisi dell’offerta sistemi operativi Prevalgono i prodotti che rendono disponibili entrambi i sistemi operativi (53%); le versioni con Windows sempre leggermente più costose Una frazione abbastanza significativa (20%) propone esclusivamente Linux Alcuni, invece, non comunicano il tipo di sistema operativo (tipicamente i siti dei competitor che realizzano progetti “ad hoc” e che, pertanto, non arrivano sul proprio sito a esplicitare questo dettaglio) FONTE: Ricerca Enter 2010
56. analisi dell’offerta parametri tecnici: valori minimi e massimi Spazio disco: oscilla tra un minimo di 0,5 Giga ad un massimo di 120 Giga (a parte due casi di provider che offrono spazio disco illimitato*) La Ram oscilla da 1 Mega a 15 Giga (eccetto un caso che, nuovamente, mette a disposizione Ram illimitata*) La parte di network è affrontata in 3 modalità: Banda (13 casi); rarissimamenteè indicata la banda minima garantita; si parla genericamente di banda Banda+traffico (4 casi, con traffico illimitato*) Traffico (in 4 casi, di cui tre “traffico illimitato” e il terzo “50 GB di traffico mese”) *NOTA: parametro non sottoposto a verifica tecnica, ma riportato in quanto dichiarato sul sito FONTE: Ricerca Enter 2010
57. analisi dell’offerta estensione offerta base Nel 60% dei casi (comprensivi di quelli con autoconfiguratore) è prevista la possibilità di arricchire l’offerta base con una serie di optionals: Estensioni dei parametri base (es. tipicamente: aumento di RAM, spazio disco, banda) Servizi extra (es. back up, domini extra, pannello di controllo, premium support, certificazione SSL, antispam, antivirus, caselle mail) Nel 23% dei casi, la possibilità di estensione offerta è solo dichiarata ma non approfondita Solo nel 7% dei casi il prodotto è proposto “blindato”, cioè non modificabile in alcun modo Rimane un 10% di casi in cui si rimanda ad una proposta ad hoc per eventuali servizi optionals Da questo si evince che, anche le proposte “a pacchetto” con vincolo contrattuale lungo lasciano un pò di spazio per una qualche forma di elasticità FONTE: Ricerca Enter 2010
58. analisi dell’offerta pricing È visibile on line nell’80% dei casi, che corrispondono sostanzialmente a quelli che propongono prodotti più o meno standardizzati Maggiore variabilità si registra sul tipo di prezzo, strettamente vincolato al tipo di offerta: fisso, nel 47% dei casi (per i prodotti standardizzati) variabile, nel 10% dei casi (tipicamente riferito alle offerte con autoconfiguratore) ad hoc, 10% dei casi, in corrispondenza dei brand che illustrano una capacità progettuale e invitano il visitatore a richiedere un contatto ( un’offerta ad hoc) il rimanente 33% dei casi è popolato da casi ibridi (es. base fissa + parte variabile in funzione dei servizi optionals; a scaglioni, in funzione della RAM; a partire da; non dichiarato) Quanto alla frazione temporale in cui i prezzi di listino e i canoni sono espressi, prevalgono* (70%) i canoni mensili; in un solo caso si registra un listino con canone annuale (HOSTINGVIRTUALE); i vincoli contrattuali, tuttavia, sono prevalentemente annuali Il prezzo minimo è di 8 Euro, ma nel 60% dei casi l’entry level è nella fascia 10-39 Euro/mese Solo nel 28% dei casi è previsto un costo di set up * indipendentemente dalla durata minima contrattuale FONTE: Ricerca Enter 2010
59. analisi dell’offerta e-commerce PREVENTIVI ON LINE APPROFONDIMENTI SUL PRODOTTO ACQUISTO ON LINE I casi in cui è possibile fare un preventivo on line (13%) corrispondono sostanzialmente a quelli in cui è previsto un autoconfiguratore Gli altri operatori si limitano a proporre un listino con eventuali varianti e costi accessori (80%) In larga parte (60%) i virtual server sono prodotti acquistabili on line L’e-commerce non è comunque una strada perseguita da tutti; anche tra chi ha un’offerta “a prodotto” (e non a progetto) c’è chi si limita ad una vetrina; acquisto rimandato ad una sede diversa (es. invito a contattare il servizio clienti/commerciale) Nel 50% dei casi il cliente è invitato a chiedere ulteriori informazioni sul prodotto sulla pagina della scheda prodotto/descrizione offertaesigenza diffusa di un contatto ad personam FONTE: Ricerca Enter 2010
60. analisi dell’offerta SLA Lo SLA è un’area abbastanza grigia solo il 13% lo pubblica in una forma approfondita (che prevede in certi casi penali per il disservizio) l’altro 13% lo presenta, ma in versione abbastanza generica addirittura nel 44% dei casi non è disponibile on line il rimanente 30% è composto da casi ambigui Livelli di SLA “PREMIUM” sono poco frequenti se si danno garanzie, sono uguali per tutti; qualcuno lo prevede come opzione (2 operatori STRANIERI) Il parametro a cui più frequentemente lo SLA è commisurato è l’uptime (dove dichiarato: in 3 casi 99%, in 2 casi 99,9%, in 1 caso 99,5%, in 1 caso 95% e in 2 casi 100%) Altre variabili riscontrate: supporto tecnico 24/7; sorveglianza; riparazione malfunzionamenti; efficacia della rete; tempo di attivazione FONTE: Ricerca Enter 2010
61. analisi dell’offerta servizio clienti In generale: telefono e mail sono gli strumenti proposti per un’assistenza commerciale, amministrativa e, talvolta, tecnica di 1 livello L’assistenza di 2 livello è demandata ad altri strumenti (chat –ricorrente per gli operatori stranieri- e soprattutto ticket), spesso a pagamento Poca chiarezza sui limiti dell’assistenza di 1 livello Variegati gli strumenti ulteriori a supporto, spesso orientati, comunque, a “prevenire le problematiche”: forum tecnico, FAQ, Quick Start up Guide, knowledgebase, news, download di guide, webinairs, whitepapers, area Alert, videotutorial, fax, call-back-form, wikiportal FONTE: Ricerca Enter 2010
62. analisi dell’offerta promozionalità Sconti: solo il 20% del campione propone promozioni sottoforma di sconti e le offerte esistenti sono abbastanza variegate Stessa cosa vale per i tagli prezzo, utilizzati dal 17% del campione (il taglio prezzo è applicato al set up, normalmente, ed è comunicato alternativamente come: set up GRATIS oppure INCLUSO) Variegate sono le altre promozioni: promozioni miste: es. try&buy (set up gratis+1 mese gratis+5 ticket assistenza se servizio confermato entro 7 giorni) Traffico Google Adwordsincluso money back in caso di insoddisfazione entro “n” giorni free trial FONTE: Ricerca Enter 2010
63. analisi dell’offerta forme di pagamento Nel 63% dei casi le forme di pagamento ammesse non sono dichiaratequanto i siti sono realmente pronti per l’e-commerce? Tra le forme esplicitate, prevalgono carta di credito e bonifico (seguiti da vaglia e paypal) Un caso di “conto prepagato” chiamato “conto fedeltà” In alcuni casi è richiesto il pagamento anticipato per tutta la durata contrattuale FONTE: Ricerca Enter 2010
65. conclusioni a che punto siamo? Virtualizzazione e cloud (nella modalità IaaS) stanno entrando, dopo le dichiarazioni progettuali degli scorsi anni, in una fase più operativa, a tal punto da essere considerati da alcune fonti istituzionali driver fondamentali per il mercato ICT La domanda mostra una buona predisposizione, frenata, però, da alcune barriere di diversa natura, tra cui, sicurezza, fattori culturali e una scarsa trasparenza dal lato dell’offerta L’offerta mostra ancora un forte sbilanciamento sul fronte dei “server virtuali”; ancora povera è l’offerta italiana sotto il profilo dei “server cloud” contraddistinti dai concetti di elasticità, pay-per-use, totale scalabilità on demand La mancanza di standard, anche sul piano di criteri di pricing, la scarsa trasparenza sugli SLA e l’equivoco virtualizzazione-cloud rendono difficili le scelte delle imprese Sorprende che per un prodotto simile, nelle due accezioni, non sia ancora fermata una “total on line experience”: non tutti vendono on line, il processo di autoprovisioning non è uniformemente on line, addirittura il perfezionamento dell’acquisto è spesso demandato ad attività off line: questo è probabilmente da ricondurre al fatto che il modello di offerta vincente sul cloud e sulla virtualizzazione non si è ancora completamente manifestato ed affermato. Certo è che l’esperienza utente sicuramente ha una rilevanza molto significativa, in qualità di fattore critico di successo