13. Giovanissimo, Tasso aveva già esperienza di varie corti italiane, Urbino, Mantova, Ferrara, e si era inserito in quel mondo di eleganza mondana e di raffinata cultura. LA CORTE
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15. Nel 1565 fu assunto al servizio del cardinale Luigi d’Este, e si trasferì a Ferrara. La città, in festa per le nozze del duca Alfonso II, gli apparve «una meravigliosa e non più veduta scena dipinta e luminosa, piena di mille forme e di mille apparenze», e lo lasciò affascinato. FERRARA
16. Quella di Ferrara era una delle corti più splendide d’Italia, per una lunga tradizione che risaliva al Quattrocento . Il poeta si inserì nei rituali cortigiani e fu apprezzato da gentiluomini e dame per le sue doti poetiche e per l’eleganza mondana.
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20. Finito il poema….. Alla sua opera egli guardava con inquietudine e insoddisfazione ed era tormentato dallo scrupolo di renderla perfettamente aderente alle norme letterarie e religiose vigenti.
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25. Negli anni in cui il poeta era rinchiuso a Sant’Anna la “ Gerusalemme liberata” fu pubblicata senza il suo assenso, in un’edizione incompleta e scorretta
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27. Tasso morì nell’aprile del 1595 Egli dopo avere riottenuto la libertà si concentrò sul rifacimento del poema, per renderlo conforme alle norme religiose e letterarie, e lo ripubblicò nel 1593 col titolo di Gerusalemme conquistata .
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31. Il poema epico, per ottenere l’effetto del verisimile, deve trarre materia dalla storia, ma per distinguersi dalla storiografia, deve riservarsi un margine di finzione.
32. FONTI ESCLUSE: * una materia troppo vicina , che impedirebbe l’intervento creativo del poeta, *una materia troppo remota , che risulterebbe estranea al lettore * temi biblici , perché inalterabili TEMA PRESCELTO: >>>> LA CROCIATA , materia “istorica e cristiana”<<<<
33. la poesia non può essere separata dal diletto , come già affermavano le poetiche edonistiche del pieno Rinascimento. … purchè il diletto assicuri il giovamento, in prospettiva cristiana
35. Tasso tuttavia respinge il meraviglioso fiabesco e fantastico (la MAGIA) del romanzo cavalleresco, poiché comprometterebbe irreparabilmente il verisimile.
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38. In un passo famoso paragona il poema al mondo, che al suo interno presenta un’infinita e mirabile varietà di aspetti, ma reca l’impronta della mente ordinatrice e unificatrice di Dio.
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42. La necessità di una nuova crociata si era affacciata nella cultura occidentale sin dalla conquista turca di Costantinopoli (1453); era diventata attuale con l’avanzata dei Turchi nel Mediterraneo nel secondo ‘500, e soprattutto con la battaglia di Lepanto (1571) 1558: scorreria turca a Sorrento> Cornelia si salvò per miracolo Tasso visitò la tomba di Urbano II a Cava dei Tirreni (movente dell’ispirazione)
43. Il modello Anziché ai poemi moderni Tasso si ispira ai poemi epici classici, l’Iliade, l’Eneide.
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45. Il poema abbandona quindi il tono “medio” del Furioso e punta decisamente verso il sublime, nell’argomento come nello stile
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47. una struttura formale molto diversa da quella del “romanzo” cavalleresco. Questo era caratterizzato da una pluralità di eroi e di azioni, che si alternavano e si intrecciavano fra di loro dando origine ad una struttura narrativa aperta
52. Con il suo poema, carico di intenti pedagogici, edificanti e morali, Tasso si presenta come il perfetto poeta cristiano, il cantore degli ideali della Controriforma che dominano la sua epoca.
56. In Tasso appare una volontà conformistica, di totale adeguazione ai codici dominanti nella sua epoca. Ma la realtà effettiva del poema, che ne ha determinato il successo, è qualcosa di diverso e più complesso.
63. Altre contraddizioni si manifestano sull’altro versante fondamentale del poema, quello religioso.
64. Alla religione fondata su verità razionalmente definite dalla teologia e su riti consacrati si contrappone l’attrazione per un sovrannaturale magico e demoniaco