1. Java Unit Testing
Introduzione
Ing. Fabrizio Gianneschi
Java User Group Sardegna Onlus
2. Riferimenti
● fabrizio.gianneschi@jugsardegna.org
● http://jroller.com/bitog
Java User Group Sardegna
● http://www.jugsardegna.org
Java.net Java User Groups Community
● http://community.java.net/jugs
4. Il ciclo di sviluppo
Sin dagli albori dell'informatica, gli ingegneri del software
hanno tentato di schematizzare il cosiddetto “ciclo di
sviluppo”
Per CdS si intende comunemente l'insieme di passi che,
partendo dalla raccolta dei requisiti iniziali, porta al rilascio
in produzione del software che (si spera) soddisfi tali
requisiti
Per ridurre la complessità del CdS, lo si è sempre suddiviso
in moduli (fasi), ciascuno a sua volta ingegnerizzabile e
dalle prestazioni misurabili
5. CdS e metodologie
● Negli anni, diverse “metodologie” di sviluppo del
software hanno dato la propria definizione (e
implementazione) di ciclo di sviluppo, nei modi più
svariati
● Sono variate le notazioni, i linguaggi, le definizioni, il
numero e la tipologia delle fasi
● Come sempre, “one size doesn't fit all”
8. Metodologie Agili
● Nate sul finire degli anni '90, boom intorno al 2002
● Di stampo iterativo-incrementale, puntano molto sulla
valorizzazione del programmatore
● L'Agilità consiste nel ridurre non la qualità del lavoro,
ma la complessità del processo, del codice
● Non è un “circo Barnum”, ma un badare al sodo!
10. “Agile keywords”
● Forte automazione
● Documentazione ridotta al minimo
● Enfasi sugli standard
● Roleplay
● Integrazione frequente, se non continua
● Valori
● Test, test, test...
11. Testing
● Il testing è la fase del CdS che serve a rilevare la
presenza di errori
● Ne discende che:
– Non serve a correggerli
– Non garantisce che non ce ne siano
● Perciò, è importante testare il maggior numero di
funzioni, il più spesso possibile
● È efficace se fa sì che si rilevino anomalie
● Può essere manuale, automatico, misto
12. Debugging & Logging
● Complementari del testing
● Aiutano a trovare gli errori e a correggerli
● Debug
– Non automatizzabile, per definizione
– Richiede che il codice sia in esecuzione
– Richiede in genere un IDE
– Complicato su sistemi remoti e/o complessi
● Log
– Utile e sempre raccomandato
● Purchè non si riduca a delle System.out.println()....
13. Test manuali
● Un tester (umano) riproduce i casi d'uso
dell'applicazione e compila un rapporto
● Molti svantaggi:
– Limitati quasi sempre al front end
– Lentezza
– Error-prone
– Soggettività
● Unico vantaggio
– Intelligenza
15. Test Automatici
● Suite di test eseguiti automaticamente da un software
(es: JUnit)
● Eliminano la necessità dell'intervento umano
● Possono scatenare eventi (mail, build, deploy...)
● Possono generare log, statistiche, documentazione
● Rapidi
● Ripetibili
● Parametrizzabili
● Ottimizzabili
16. Test Driven Development
● Metodologia Agile incardinata sui test automatici
● In due parole, il motto è: “scrivere i test prima del
codice”
● Suona come eretica per i neofiti e per i non avvezzi alle
metodologie molto codice-centriche e dinamiche
● In realtà, ha le sue profonde motivazioni
17. Motivazioni del TDD
Assunto di base:
“È virtualmente impossibile scrivere un sw non banale senza
commettere errori, né garantire al 100% che il software di terze
parti lo sia”
➔ Un software senza test non è affidabile.
(Guidereste mai un'automobile non testata?”)
➔ Il testing è necessario
18. ● Testare, comunque, costa.
➔ Prima si trova un difetto, e meglio è
➔ Se testo in anticipo, ed impedisco di rilasciare codice non
testato, sono sicuro che il codice in produzione soddisfa
tutti i test
● Testare prima, implica ragionare meglio sul design e a
chiarire cosa deve fare un pezzo di codice
● L'implementazione non è (immediatamente) rilevante,
purché il test funzioni
19. “Old style” testing
Scrivo il codice Creo i test
Eseguo i test
Test ok? Correggo il codice
Rilascio il codice
21. Schematizzando...
1) Scrivere un test per verificare una funzionalità
2) Eseguire tutti i test
(L'ultimo scritto non dovrebbe passare, la prima volta)
3) Scrivere del codice per far passare i test
4) Rieseguire i test finchè non passano
5) Fare del refactoring
6) Ripetere tutto finchè ci sono test da aggiungere
22. Bugfixing
● Quanto appena detto vale anche per il bugfixing!
● Si rileva un bug
– Si scrive il test che riproduce il contesto del bug
– L'obiettivo del test è assicurare che il funzionamento sia
quello corretto
– Si scrive il codice che passa il test (ergo: si risolve
implicitamente il bug)
● Risultato?
– Quella situazione d'errore è d'ora in poi “presidiata” da un
test
23. Benefici del TDD
● Tempestiva risoluzione dei problemi
● Garanzia di funzionamento, ora e domani
● Mai più paura di “rompere tutto” aggiungendo
qualcosa...
● ...perchè aggiungere è più facile
● Si tende a lavorare per interfacce, non per
implementazioni
● Meno test manuali
● Robustezza, Manutenibilità
25. Test first, always
● Processo “red/green”
– Fail, Pass, Refactor
● Se non si testa subito, lo si dovrà fare dopo.
– Più difficile
– O, peggio, non lo si farà
● 100% di successo
– Altrimenti, non si integra né si rilascia
26. Separation of concerns
● MAI mischiare il codice di test con quello “di
produzione”
public MyClass{
...
public void myMethod(...){
//some code here
...
if (isDebugMode() == true){
...
}else{
...
}
}
}
27. public MyClass{ public MyClassTest{
...
...
public void myMethod(...){
public void testMyMethod(){
//some code here
...
...
//test goes here!!!!
...
...
}
}
}
}
28. “Houston, we've a problem...”
● Se non riesci a scrivere il test...
– vuol dire che il design è fatto male
● Se non riesci a far passare un test...
– vuol dire che il codice è scritto male, oppure il design è
troppo complesso
● Se non hai voglia di eseguire i test “perché ci mettono
troppo”...
– rivedi l'automazione (build, setup, integrazione...)
29. Bad smells....
● Se i test sembrano tutti uguali, o li fai col “cut&paste”,
non stai testando bene
● Se hai troppe dipendenze in un test, si romperà più
facilmente
● Se un test va sempre bene anche quando non dovrebbe
31. Tipologie di test
● Test unitari
● Test d'integrazione
● Test funzionali (o d'accettazione)
● Test regressivi
● Test di carico (stress test)
32. Test unitari
● Testano unità elementari di codice
● Principio fondamentale: isolamento
● Come definire l'unità?
– In genere, in Java, è una classe
– Ogni classe, una classe di test
– Ogni metodo, uno o più metodi di test
● Di responsabilità dello sviluppatore
● Tool: JUnit
33. Test d'integrazione
● Test che verificano il funzionamento di più unità che
collaborano tra loro
– Non è detto che due unità perfette collaborino
perfettamente
● In genere, sono eseguiti successivamente al commit nel
CVS
– L'XP prevede una macchina d'integrazione
● La responsabilità può essere del programmatore o di un
team
● Tool: CruiseControl
34. Test funzionali
● Verificano la corretta esecuzione di complete
funzionalità verticali, sino al back end (“carotaggio”)
● Se coincidono con quanto vuole il cliente, o sono da egli
scritti, sono
anche d'accettazione
● Comportano il test del
front-end
(in genere il più costoso)
● Tool: HttpUnit, Canoo, Selenium
35. Test di regressione
● Servono a verificare che il codice funzionante sino a ieri
funzioni anche oggi
– Spesso, il codice che funzionava per qualche motivo non
funziona più
– Quasi sempre, perchè il codice era fragile
● In pratica, si rieseguono tutti i vecchi test, si scova
l'errore e si corregge
● Impliciti in molte metodologie agili (es: XP)
36. Test di carico e stress
● Portano il sistema alle condizioni limite in fatto di
volume di dati gestiti, accessi e traffico
● Tool: JMeter
38. Test sotto dipendenze
● L'isolamento è la condizione ideale per eseguire i test
● Purtroppo, spesso non è possibile testare tutti i
componenti in tali condizioni per via delle dipendenze
– Altri componenti
– Risorse dell'Application Server (connection pool, mail,
librerie...)
39. Esempio: servlet Come
simulare la
final String WELCOME = “Benvenuto tra noi”; request?
public void doGet(HttpServletRequest req,
HttpServletResponse res){ Come far sì che la
sessione sia nello
HttpSession session = req.getSession(); stato voluto?
Person p = session.getAttribute(“user”);
if ( p == null ){
..//not authenticated
}else{
...
...
}
}
40. Esempio: mail
● Supponiamo di dover effettuare dei test sul database di
preproduzione (dati reali)
● Devo testare se la procedura di rinnovo password
spedisce la mail al destinatario
● Come eseguire i test senza inondare i veri clienti di
email?
41. Soluzione: Stub e Mock
● Sono oggetti che simulano il comportamento di altri
– Più semplici
– Realizzati e controllabili dal programmatore
● La differenza tra stub e mock è molto sottile
● Stub: forniscono risposte “preconfezionate”, possono
registrare informazioni sullo stato
– In genere si aggiungono metodi rispetto all'interfaccia
reale
● Mock: verificano il comportamento, più a grana fine
42. Esempio: Stub
public interface MailService {
public void sendMessage (Message msg);
}
public class MailServiceStub implements MailService {
private List<Message> messages = new ArrayList<Message>();
public void sendMessage (Message msg) {
messages.add(msg);
}
public int getNumberSent() {
return messages.size();
}
43. Stub Test
class SMTPServerTest
public void testSend() {
MailService srvc = new MailServiceStub();
SMTPServer smtp = new SMTPServer();
smtp.setService(srvc);
List<Messages> msg = DummyMessages.create(1);
smtp.send(msg);
if (srvc.getNumberSent == 1){
Classe
...//test ok “dummy”
}
}
44. Licenza Creative Commons (sunto)
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