2. Il Dadaismo è un movimento artistico che nasce in Svizzera, a Zurigo, nel 1916. La
situazione storica in cui il movimento ha origine è quello della Prima Guerra
Mondiale, con un gruppo di intellettuali europei che si rifugiano in Svizzera per
sfuggire alla guerra. Questo gruppo è formato da Hans Arp, Tristan Tzara, Marcel
Janco, Richard Huelsenbeck, Hans Richter
4. Secondo i dadaisti stessi, il dadaismo non era arte, era anti-
arte. Ha infatti tentato di combattere l'arte con l'arte. Per ogni
cosa che l'arte sostenesse, Dada rappresentava l'opposto. Se
l'arte prestava attenzione all'estetica, Dada ignorava l'estetica;
se l'arte doveva lanciare un messaggio implicito attraverso le
opere, Dada tentava di non avere alcun messaggio, infatti
l'interpretazione di Dada dipende interamente dal singolo
individuo; se l'arte voleva richiamare sentimenti positivi, Dada
offendeva. Attraverso questo rifiuto della cultura e
dell'estetica tradizionali i dadaisti speravano di distruggere se
stessa, ma, ironicamente, Dada è diventato un movimento che
ha influenzato l'arte moderna.
5. L'opera d'arte non deve rappresentare la
bellezza che è morta.
Un'opera d'arte non è mai bella per decreto
legge, obiettivamente, all'unanimità..
6. "Per lanciare un manifesto bisogna volere:
A, B, C, scagliare invettive contro 1, 2, 3,
eccitarsi e aguzzare le ali per conquistare
e diffonder grandi e piccole a, b, c,
firmare, gridare, bestemmiare,
imprimere alla propria prosa l'accento dell'ovvietà
assoluta, irrifiutabile,
dimostrare il proprio non-plus-ultra
e sostenere che la novità somiglia alla vita tanto
quanto l'ultima apparizione di una cocotte dimostri
l'essenza di Dio.
10. L’orinatoio originale utilizzato da
Duchamp stranamente andò smarrito
quando fu smontata la mostra nel 1917.
Solo nel 1964 Duchamp autorizzò una
replica di quel suo «ready-made» che fu
acquistata dal collezionista milanese
Arturo Schwarz.
11. Duchamp chiarì che il nome gli era venuto in
mente da un fumetto molto di moda all' epoca,
Mutt & Jeff.
«Ma Mutt mi sembrava troppo poco, quindi
aggiunsi Richard. Ma Richard mi sembrava
troppo, quindi misi solo R., R. Mutt». Fine della
storia.
12. “R” stesse per “Richard”, che nello slang francese identifica un sacco
contenente denaro: che l’artista avesse profetizzato l’enorme valore acquisito
dalle repliche dell’opera? Ad oggi il prezzo più alto raggiunto da una replica della
Fontana è quello di una delle otto copie che Duchamp fece realizzare nel
1964, acquistata tramite Sotheby’s nel 1999 per 1,7 milioni di dollari.
13. Ridurre, ridurre, ridurre era la mia ossessione (...) volevo allontanarmi dall'atto fisico
della pittura (...) mi interessavo alle idee (...) ecco la direzione che deve prendere
l'arte: espressione intellettuale piuttosto che espressione animale.
Ne ho abbastanza dell'espressione "fesso come un pittore“.
(Marcel Duchamp, intervista con James Johnson Sweeney, 1946)
22. Se lo si giustifica futile e non si vuol perdere tempo per una parola
che non significa nulla.
Il primo pensiero che ronza in questi cervelli è di ordine
batteriologico: trovare l'origine etimologica, storica, o per lo meno
psicologica.
Si viene a sapere dai giornali che i negri Kru chiamano la coda di una vacca
sacra DADA.
Il cubo e la madre di non so quale regione italiana: DADA.
Il cavallo a dondolo, la balia, doppia conferma russa e romena:
DADA .
Alcuni giornalisti eruditi ci vedono un arte per i neonati, per latri
santoni, versione attuale di Gesùcheparlaaifanciulli,
è il ritorno ad un primitivismo arido e chiassoso, chiassoso e
monotono.
Non si può costruire tutta la sensibilità su una parola, ogni
costruzione converge nella perfezione che annoia, idea
stagnante di una palude dorata, prodotto umano relativo.