Berto. From Italy with love - Annual Meeting CUOA 2014
Stress Test: l'esperienza della Banca Popolare di Cividale
1. Workshop
“STRESS TESTING:
PROCESSI, APPLICAZIONI ED ESPERIENZE IN ATTO”
Centro Studi Risk Management e Valore
Fondazione CUOA
L’esperienza del Gruppo
Banca Popolare di Cividale
Altavilla Vicentina (VI), 14 marzo 2011
Giorgio Vicario
Banca Popolare di Cividale
Cividale del Friuli (UD)
2. Il Gruppo
Banca Popolare di Cividale
Banca Popolare di Cividale
Cooperative Company
Cooperative Company
Credito
Credito
Valtellinese 75%
Valtellinese 51% 100% 100%
25%
Banca
Banca
di Cividale Spa
di Cividale Spa NEB Spa CiviLeasing Tabogan
Limited Company NEB Spa CiviLeasing Tabogan
Limited Company
Help Phone 12,79% AciLeasing 30%
Lussemburgo Gestioni 10,00% Aci Rent 30%
Dezelna banka Slovenije 5,56% Lussemburgo Gestioni 20%
Consolidation
Consolidation Bank for Business 4,56% BAI Spa 9,99%
Area
Area Mediocredito FVG 3,06% Sipi Investim 2,97%
Friulia 1,31% Ist.Pop. Banche 2.00%
4. Area di operatività
Banca cooperativa con forte
radicamento nella zona storica di
1 insediamento (provincia di Udine) e
11 recente espansione in FVG e Veneto
37 8 orientale
3
4 3
11950
12000
Soci 10574
10000
Filiali per provincia
8000 7167
6000 5290
La base sociale è cresciuta nel tempo 4000
e rappresenta un ulteriore legame con 1990
il territorio 2000
767 1018
128
0
1886 1900 1970 1980 1990 2000 2009 giu-10
5. Totale attivo/Indici di adeguatezza patrimoniale
4500
Totale attivo consolidato (€mln)
Il totale attivo consolidato è triplicato 4000
in 7 anni con un tasso annuo di 3500
crescita del 20% 3000
2500
2000
1500
1000
500
0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
20
Tier 1 e Total Capital ratio
18
16
14
La crescita del patrimonio ha
12
accompagnato l'aumento dei volumi
10 tier 1
total
mantenendo i coefficienti patrimoniali
8
su valori stabili
6
4
2
0
2005 2006 2007 2008 2009 2010E
6. I rischi - assorbimento patrimoniale
credito
mercato
operativo
tasso
concen-
trazione
Requisiti patrimoniali da ICAAP giugno 2010
I fattori di rischio sono caratteristici per
il tipo di attività di banca commerciale
locale: è evidente la netta prevalenza
del rischio di credito
7. Approccio agli stress test
Metodologie standard (Circolare 263/2006 Banca d’Italia) e focus sulle attività con
maggiori ricadute operative:
l'attività di stress test è limitata ad analisi di sensitività base (per singoli fattori
di rischio)
sono escluse le analisi di scenario (banca di seconda fascia ICAAP).
La partnership con il Gruppo CREVAL rappresenta un’occasione per sfruttare le
sinergie e per un confronto con un Gruppo di maggiori dimensioni
8. Allocazione patrimoniale/rischi
FREE CAPITAL > 40%
Attualmente il capitale è considerato adeguato e l'allocazione rispetto ai rischi
non è percepita come una criticità (limite all'operatività della banca).
fattori di rischio noti “a priori”: utilizzo dei risultati delle analisi di
sensitività come indicatori andamentali e supporti decisionali (per le
politiche di copertura dal rischio tasso, per il dimensionamento del buffer di
liquidità, per la taratura degli obiettivi commerciali ecc.);
gli stress test sono anche l'occasione per arricchire la dotazione degli
strumenti a disposizione: per il controllo di gestione, la tesoreria, la
pianificazione, ecc….
9. Cantieri aperti
Rischio di credito: modello di portafoglio basato sul sistema di rating
“interno” per applicazioni gestionali (processo del credito, accantonamenti IAS,
controllo di gestione, ecc..)
Rischio di concentrazione: stress test riferiti ad ipotesi di crescita degli
utilizzi per cluster di clientela (primi n gruppi economici, settori/branche,
segmenti di clientela, forme tecniche di impiego ecc.)
Rischio di tasso: sensitività del portafoglio bancario per variazioni non
parallele della curva tassi; rischio di base e di repricing (implementazione ALM)
Rischio di liquidità/funding: individuazione di soglie misurabili di rischio
(TTS, gap massimo per bucket); costi di trasferimento fondi infragruppo; ratio
di liquidità Basilea III; liquidità strutturale
10. Vincoli e limiti
Informatici/organizzativi….
I dati sono alla base di ogni processo di analisi e quindi:
devono essere consistenti e riconciliati (fonti eterogenee, informazioni elementari non
confrontabili)
la granularità deve essere adeguata (volumi di dati crescenti)
tempestività: le analisi devono essere disponibili prontamente
completezza: a partire dai sistemi di front end devono essere raccolte tutte le informazioni
pertinenti rispetto al rischio analizzato (opzioni, clausole contrattuali, modalità di indicizzazione
ecc.)
L'organizzazione aziendale si confronta con:
risorse disponibili: limitate
normativa: complessa ed in evoluzione
11. Vincoli e limiti
…. di comunicazione….
La comunicazione deve essere comprensibili per tutti i destinatari:
compromesso tra ricchezza dell'informazione comunicata e
immediatezza di comprensione: pochi numeri
rischio di fraintendimento sul significato dei concetti usati nella
comunicazione (e.g. il VaR, la perdita attesa, la sensitività al
rischio tasso ecc.) e sull'utilizzo che se ne può fare
percezione “adeguata” dell'utilità delle analisi
12. Vincoli e limiti
….di metodo…
Modelli di misurazione dei rischi (VaR, PD, LGD, volatilità delle poste a vista...)
induttivi per natura: esiste una garanzia/necessità logica per affermare il nesso
causale tra variabili osservate in passato, per quanto numerose e precise siano le
osservazioni?
13. Vincoli e limiti
…. e di merito
Nell'attuale crisi i modelli applicati al rischio e più in generale all'economia,
non sempre hanno dato prova di grande efficacia
L'iniziativa politica ha sostituito la disciplina di mercato?
“…L'eccezionale sostegno impartito “….Non c'è modo di evitare il collasso finale di un
dovrà essere gradualmente rimosso... boom indotto da un'espansione creditizia.
l'uscita non dovrà essere prematura, La scelta è solo se la crisi debba avvenire
per non ostacolare la ripresa, ma prima come risultato dell'abbandono
neanche tardiva, per non compromettere volontario di un'ulteriore espansione
la stabilità dei prezzi...” del debito o più tardi con la totale catastrofe
del sistema monetario coinvolto”
Mario Draghi
Ludwig von Mises