1. MOTIV-AZIONI
Dott.ssa Francesca Di Sipio
Psicologa clinica, psicoterapeuta
Dott. Pasquale Elia
Psicologo, formatore, counsellor
Dott. ssa Roberta Schiazza
Psicologa, psicoterapeuta in formazione
Istituto comprensivo Chieti 4
2. MOTIVAZIONE
dal latino “Moveo”, atto a muovere, in senso
figrato ciò per cui mi muovo, che mi fa
progettare, percorrere, trovare soluzioni
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3. MOTIVAZIONE
Il concetto di Motivazione o Comportamento
motivato (pulsione) è stato introdotto in
Psicologia dopo gli studi di W. James, C. L. Hull e
S. Freud. Con esso si deve intendere tutto ciò che
spinge l'essere umano a perseguire determinati
scopi. Esso quindi è lo studio del "perché" delle
azioni.
4. MOTIVAZIONE
Tutte le forme di motivazione, siano esse
biologiche (p.es. ricerca del cibo) o psicologico-
affettive, implicano sempre la mobilitazione di
una quantità più o meno grande di energia per il
conseguimento di uno scopo (bisogni-desideri). La
Psicologia studia le diverse forme di motivazione,
ovvero il nesso tra certi comportamenti e
l'ambiente.
5. MOTIVAZIONE
Una motivazione si manifesta quando per una
qualsiasi ragione si è perso uno stato di
equilibrio, e permane sino a quando l'equilibrio
non si è ristabilito. P.es. dopo un certo numero di
ore di digiuno intervengono dei meccanismi che ci
segnalano la necessità di reintegrare il cibo
metabolizzato.
6. MOTIVAZIONE
Il comportamento motivato è caratterizzato dalla
presenza di tre fattori:
mobilitazione di energia (se è molta, la
motivazione è molto forte);persistenza (se c'è
reiterazione, nonostante sforzi e insuccessi, la
motivazione è molto intensa);variabilità (lo scopo
non raggiunto, può esserlo modificando il
comportamento o i mezzi).In altre parole, la
motivazione si riferisce:
7. MOTIVAZIONE
agli stati di tensione (bisogni-desideri) che
mettono in moto il comportamento,al
comportamento strumentale messo in moto da
questi stati, agli obiettivi di questo
comportamento, volti a soddisfare il bisogno o a
ridurre il desiderio. Le motivazioni possono
essere classificate in tre categorie:
biologiche, emozioni, sociali (quest'ultima viene
studiata dalla psicologia sociale).
8. MOTIVAZIONE
CHI SONO e COSA VOGLIO
CON CHI SONO e COSA VUOLE
COME MI VEDO COME INSEGNANTE
10. SETTEMBRE
E’ con Gennaio il momento della pianificazione,
della programmazione, in cui si dà spazio ai
progetti, ai sogni, alle aspettative, si lavora
pertanto non solo con i dati e i fatti, ma anche
con le nostre immagini interiori.
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11. SETTEMBRE
Esse pertanto vengono proiettate fuori e
diventano talvolta quelle famose “profezie che
si autoadempiono”…semplicemnte perché il
pensiero è potente
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12. PIANIFICARE
OBIETTIVO A BREVE TERMINE (novembre)
per essere perseguibile bisogna che sia
Chiaro
Realizzabile
Espresso in positivo
Abbia il pronome io come soggetto (talvolta
anche oggetto)
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13. PIANIFICARE
OBIETTIVO A BREVE TERMINE
PERSONALE:
CON LA CLASSE:
CON I COLLEGHI:
CON I GENITORI:
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14. PIANIFICARE
OBIETTIVO A BREVE TERMINE
PERSONALE:
CON LA CLASSE:
CON I COLLEGHI:
CON I GENITORI:
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15. PIANIFICARE
OBIETTIVO A MEDIO TERMINE ( gennaio)
per essere perseguibile bisogna che sia
Chiaro
Realizzabile
Espresso in positivo
Abbia il pronome io come soggetto (talvolta
anche oggetto)
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16. PIANIFICARE
OBIETTIVO A MEDIO TERMINE
PERSONALE:
CON LA CLASSE:
CON I COLLEGHI:
CON I GENITORI:
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17. PIANIFICARE
OBIETTIVO A LUNGO TERMINE (maggio)
per essere perseguibile bisogna che sia
Chiaro
Realizzabile
Espresso in positivo
Abbia il pronome io come soggetto (talvolta
anche oggetto)
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18. PIANIFICARE
OBIETTIVO A LUNGO TERMINE
PERSONALE:
CON LA CLASSE:
CON I COLLEGHI:
CON I GENITORI:
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19. STRUMENTO:
IL DIARIO DELL’INSEGNANTE
Esso è pensato come un modo pratico di
raccogliere le idee circa gli obiettivi e gli stati
emotivi, i punti di forza propri, della classe e i
punti di crescita propri e delle classi.
Compilandolo, a fine anno avrai una sintesi
chiara di ciò che è avvenuto, di come ti sei mosso,
di che tipo di esperienza hai fatto.
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20. IL PATTO D’AULA
Il contratto formativo d’aula, inteso come il
processo del prendere accordi tra persone libere,
che accettano di assumersi degli impegni volti a
raggiungere un determinato risultato. Esso
chiama in causa il concetto di negoziazione che
presuppone:
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21. IL PATTO D’AULA
- il coinvolgimento attivo e la messa in comune dei
propri pensieri, idee, proposte, obiettivi,…;
- l’agire individualmente o insieme a livello di
gruppo classe e a livello di gruppi più piccoli,
concordando e prevedendo un’attuazione sia di un
percorso sia il raggiungimento degli esiti;
- l’individuazione di strategie e modalità di
monitoraggio e autoregolazione dell’itinerario, di
prese di decisioni e di valutazione dei risultati
conseguiti.
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22. IL PATTO D’AULA
- il coinvolgimento attivo e la messa in comune dei
propri pensieri, idee, proposte, obiettivi,…;
- l’agire individualmente o insieme a livello di
gruppo classe e a livello di gruppi più piccoli,
concordando e prevedendo un’attuazione sia di un
percorso sia il raggiungimento degli esiti;
- l’individuazione di strategie e modalità di
monitoraggio e autoregolazione dell’itinerario, di
prese di decisioni e di valutazione dei risultati
conseguiti.
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23. IL PATTO D’AULA
Il contratto formativo è uno dei momenti topici
nella realizzazione dell’unità di apprendimento
cooperativa metacognitiva principalmente per tre
motivi:
- perché sviluppa motivazione, in quanto chiede ai
ragazzi la loro convinta adesione alla proposta
formativa, dopo aver valutato e concordato gli
obiettivi, il percorso da fare, le modalità di
valutazione (coinvolgimento attivo dei ragazzi);
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24. IL PATTO D’AULA
- perché sviluppa capacità cooperative, in quanto
chiede ai ragazzi di discutere e condividere la
proposta educativa, entrando nel merito delle
scelte e di ciò che è utile per la loro formazione,
del “perché”, “come”, “quando” e “per ottenere che
cosa” si accetta questa sfida; i ragazzi possono
capire che è un’attività importante per imparare
cose nuove, utili alla loro formazione, per
imparare a lavorare insieme con i compagni, per
concretizzare l’aiuto reciproco e diventare tutti
un po’ migliori
perché sviluppa capacità metacognitive, perché
chiede ai ragazzi di fare una previsione, una
pianificazione, un monitoraggio, una valutazione e
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25. IL PATTO D’AULA
- perché sviluppa capacità metacognitive, perché
chiede ai ragazzi di fare una previsione, una
pianificazione, un monitoraggio, una valutazione e
una riflessione sul compito. In questo modo
possono aumentare il grado di consapevolezza su
ciò che andranno a realizzare, chiarendosi gli
obiettivi, i prodotti da realizzare, i percorsi da
compiere, i tempi da rispettare, le modalità di
Valutazione.
La chiarezza e la curiosità sono gli ingredienti
principali di questo coinvolgimento attivoDott.ssa Francesca di Sipio
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26. IL PATTO D’AULA
La chiarezza e la curiosità sono gli ingredienti
principali di questo coinvolgimento attivo
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27. IL PATTO D’AULA
FASE 1: La condivisione degli obiettivi, delle
metodologie e dell’organizzazione
(presentazione, motivazione, coinvolgimento attivo
sulla condivisione degli obiettivi formativi
cognitivi e sociali, delle metodologie e
dell’organizzazione)
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28. IL PATTO D’AULA
FASE 2: La condivisione degli aiuti
(l’insegnamento strategico, la predisposizione di
modelli, strumenti e materiali)
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29. IL PATTO D’AULA
FASE 3: La condivisione delle fasi e tempi del
lavoro cooperativo metacognitivo
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30. IL PATTO D’AULA
FASE 4: La condivisione della modalità di
autovalutazione di gruppo
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31. IL PATTO D’AULA
FASE 5: La condivisione delle modalità di
valutazione dell’insegnante (che possono
coincidere con quelle di previsione e
autovalutazione dei vari gruppi)
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32. IL PATTO D’AULA
FASE 6: La condivisione delle modalità di
revisione metacognitiva
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33. IL PATTO D’AULA
FASE 7: La condivisione delle modalità di
esercizio, astrazione e trasferimento delle abilità
in altri contesti
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34. IL PATTO D’AULA
FASE 8: La condivisione delle modalità di
accertamento delle competenze individuali
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35. IL PATTO D’AULA
FASE 9: La condivisione delle eventuali
gratificazioni differite
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36. BIBLIOGRAFIA
A che gioco giochiamo, E. Berne
Nati per vincere, J. James
Ciao… E poi? , E. Berne
Giochi interattivi vol 1,2,3,4,5, AA. VV.
Dialoghi di Platone, Einaudi.
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