4. Il verso È ciascuna delle righe che formano una poesia, alla fine della quale il poeta va a capo.
5. I versi Trisillabi Quaternari Quinari Senari Endecasillabi Novenari Decasillabi Settenari Ottonari IMPARISILLABI PARISILLABI
6.
7. Le figure metriche: la sinalèfe So lo e pen so so i più de ser ti cam pi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 ENDECASILLABO = Petrarca, Canzoniere, XXXV
8. Le figure metriche: la dialèfe E tu che se’ co stì a ni ma vi va 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 = ENDECASILLABO Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno , canto III, v.88
9. Prima di continuare… Le vocali di un dittongo (due vocali) o di un trittongo (tre vocali) formano una sola sillaba perchè sono pronunciate con una sola emissione di voce Esempi: - p ia z-za - g uai - m iei - a -iuo- la
10. Ma… … ci sono delle eccezioni. Quando due vocali, pur essendo contigue, non vengono pronunciate con un’unica emissione di voce, si ha uno iato e le vocali formano due sillabe diverse.
11.
12. Le figure metriche: la sinéresi ENDECASILLABO Ed og gi nel la Troa de in se mi na ta 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 = U.Foscolo, Dei sepolcri , v.235
13. Le figure metriche: la diéresi ENDECASILLABO Dol ce co lor d’o r en tal zaf fi ro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 = .. Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio , canto I, v.13
14. L’ultima parola del verso: regola generale Per individuare il tipo di verso, si devono contare le sillabe metriche sino alla sillaba accentata dell’ultima parola e sommare uno.
15. L’ultima parola del verso So lo e pen so so i più de ser ti càm pi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 + 1 Se è piana : ENDECASILLABO = Petrarca, Canzoniere, XXXV
16. L’ultima parola del verso Se è tronca : che la fo ce del l’Ad da ver sò 1 2 3 4 5 6 7 8 9 + 1 DECASILLABO = A.Manzoni, Marzo 1821, v.24
17. L’ultima parola del verso Se è sdrucciola : 1 2 3 4 5 6 + 1 SETTENARIO = Spar sa le trec ce mòr bi de A.Manzoni, Adelchi , coro atto IV, v.1
18. Un esempio per provare. Tanto gentile e tanto onesta pare Tan to gen ti le e tan to o ne sta pa re 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 + 1 = ENDECASILLABO Dante Alighieri, Vita nova, cap.XXVI
19. Verso trisillabo Tos si sce tos si sce un po co si ta ce di nuo vo tos si sce. Verso quaternario o quadrisillabo Nel le lu ci tue di vi ne
20. Verso quinario Sul pon te sven to la ban die ra bian ca. Verso senario Se cer ca, se di ce: “ L’a mi co do v’è?”
21. Verso settenario L’al be ro a cui ten de vi Verso ottonario Quan t’è bel la gio vi nez za, Che si fug ge tut ta vi a!
22. Verso novenario E s’a pro no i fio ri not tur ni Verso decasillabo Sof fer mà ti sul l’a ri da spon da
25. Un confronto G. Leopardi, La sera del dì di festa Dolce e chiara è la notte e senza vento, e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna, e di lontan rivela serena ogni montagna… A. Manzoni, La Pentecoste Per Te sollevi il povero al ciel, ch’è suo, le ciglia, volga i lamenti in giubilo, pensando a cui somiglia…
27. La rima È la perfetta uguaglianza dei suoni finali di due parole a partire dall’ultima vocale accentata
28. RIME BACIATE di vendicar la morte di Troi ano sopra re Carlo imperator rom ano A A
29. RIME ALTERNATE Le donne, i cavallier, l’arme, gli am ori , le cortesie, l’audaci imprese io c anto , che furo al tempo che passaro i M ori d’Africa il mare, e in Francia nocquer t anto . A B A B
30. RIME INCROCIATE Voi ch’ascoltate in rime sparse il su ono di quei sospiri ond’io nudriva ‘l c ore in sul mio primo giovenile err ore quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’s ono A B B A
31. RIME INCATENATE Amor, ch’al cor gentil ratto s’appr ende , prese costui de la bella pers ona che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’off ende . Amor, ch’a nullo amato amar perd ona , mi prese del costui piacer sì f orte , che, come vedi, ancor non m’abband ona . Amor condusse noi ad una m orte . Caina attende chi a vita ci sp ense . Queste parole da lor ci fuor p orte . A B A B C B C D C
36. Il sonetto quartina Solo e pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi e lenti, e gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio uman l’arena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger delle genti, perché negli atti d’alegrezza spenti di fuor si legge com’io dentro avampi: Sì ch’io mi credo omai che monti e piagge e fiumi e selve sappian di che tempre sia la mia vita, ch’è celata altrui. Ma pur sì aspre vie né sì selvagge cercar non so ch’Amor non venga sempre ragionando con meco, et io con lui. quartina terzina terzina
37. La canzone 5 o più strofe dette stanze costituite da un numero uguale di versi (settenari ed endecasillabi)
40. Figure fonetiche: l’allitterazione Figura che consiste nella ripetizione della stessa lettera o della stessa sillaba in parole contigue “ Fr esche le mie parole ne la sera ti sien come il fr uscio che f an le f oglie” D’Annunzio, La sera fiesolana, vv.2-4
41. Figure fonetiche: l’assonanza “ Il vento soffia e nevica la fr a sc a , e tu non torni ancora al tuo paese! Quando partisti come son rim a st a !” Si ha assonanza tra due o più parole quando, a partire dalla vocale accentata, sono uguali le vocali e diverse le consonanti Pascoli, Lavandare, vv.8-9
42. Figure fonetiche: la consonanza “ E andando nel sole che abb a gli a sentire con triste merav i gli a” Si ha consonanza tra due o più parole quando, a partire dalla vocale accentata, sono uguali le consonanti e diverse le vocali Montale, Meriggiare pallido e assorto
43. Figure fonetiche: l’onomatopea Una parola o serie di parole imitano o suggeriscono un suono reale Veniva una voce dai campi: chiù… E nella notte nera come il nulla, A un tratto, col fragor d’arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimareggiò rinfranto, e poi vanì…
44. Figure dell’ordine: anafora E’ la ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all’inizio di due o più frasi o versi Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Dante, Inf., III, vv.1-3
45. Figure dell’ordine: chiasmo Significa “incrocio”: disposizione sintattica di quattro elementi in cui l’ordine delle parole del secondo gruppo è invertito rispetto al primo dalla greca
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47. Figure dell’ordine: chiasmo Può riguardare: 2. Rapporti grammaticali “ Pace non trovo e non ho da far guerra” pace trovo ho da far guerra
48. Figure dell’ordine: il climax “ scala” di intensità espressiva “ Quivi sospiri, pianti e alti guai risonavano per l’aere senza stelle” Dante, Inf., III, vv. 22-23
51. Figure del significato: ossimoro Accostamento di due termini intimamente contraddittori “ bianca bianca nel tacito tumulto .” Pascoli, Il lampo, vv.4-5
52. Figure del significato: sinestesia Forma di metafora nella quale si accostano termini che alludono a sensazioni diverse “ Là voci di tenebra azzurra ” Pascoli, La mia sera, v. 36