1. 10/4/2015 CorriereOrtofrutticolo.it
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Le eccellenze si sa in Italia non mancano, spesso però non le si valorizza abbastanza.
Disaggregazione e assenza di "sistema di filiera" sono tra le principali ragioni che
determinano situazioni di crisi di comparto. Le eccezioni tuttavia ci sono e talvolta la
volontà di puntare i riflettori su prodotti di qualità porta a intraprende percorsi davvero
lodevoli e ambiziosi.
E’ questo il caso del comparto delle pere
nostrane. In Italia si produce il 33%
dell’intera produzione europea pari a
circa 750.000 tonnellate all’anno di
cui l’80% proviene dalle province di
Ferrara, Bologna, Modena, Ravenna e
Rovigo. Promuovere il prodotto al
consumatore finale e cercare nuovi
mercati di esportazione sono due obiettivi
importanti per il futuro del settore.
E’ per questo che nasce FuturPera
Salone Internazionale della Pera che
si terrà a Ferrara dal 19 al 22
novembre prossimi. La kermesse, organizzata da FuturPera srl partecipata dell’OI
Pera e Ferrara Fiere Congressi si propone come fiera verticale di distretto per le pere
emiliano romagnole, partner e non competitor dei grandi appuntamenti generalisti.
L’obiettivo è rilanciare un settore in difficoltà e per farlo si rivolge all’intera cittadinanza.
Oltre all’ampia superficie espositiva di 16.000 metri quadrati di Ferrara Fiere più
prettamente riservata agli operatori specializzati le piazze e le vie della città
ospiteranno infatti la cosiddetta “fiera diffusa” con eventi enograstronomici, artistici e
musicali.
“Attraverso FuturPera vogliamo rilanciare il comparto puntando sull’identità del prodotto
e il suo valore aggiunto, sulla ricerca e sopratutto sulla commercializzazione in nuovi
mercati”, ha spiegato Stefano Calderoni, presidente di FuturPera srl, intervenuto alla
conferenza stampa di presentazione tenutasi giovedì 2 aprile a Bologna (vedi news).
“Noi produciamo continua una gamma di pere di ottima qualità ma attualmente ne
esportiamo solo il 20% e bisogna assolutamente cambiare questa tendenza”. “Nella
Pianura Padana abbiamo un patrimonio fatto di varietà come Abate Fétel in primis, ma
anche Conference, Decana del Comizio, Kaiser, Max Red Barlett, Santa Maria, William e
Carmen. Come OI abbiamo il dovere e l’intenzione di valorizzarle anche attraverso la
ricerca sulla frigoconservazione che punti a immettere sul mercato un prodotto buono e
che si conservi più a lungo”, fa eco Gianni Amidei, presidente dell’Organizzazione
Interprofessionale Pera. L’OI racchiude 30 delle principali organizzazioni di produttori
della regione Emilia Romagna (circa il 60% del totale); in pochi anni ha raggiunto
risultati importanti in termini di mappatura catastale delle produzioni, di gestione dei
dati di raccolta e postraccolta, di investimenti in ricerca per la conservabilità del
prodotto e in termini di autoregolamentazione interna della produzione. Si tratta di una
serie di azioni volte alla valorizzazione del comparto che passa anche per la promozione
di eventi importanti come FuturPera.
In termini numerici l’auspicio è occupare oltre 300 spazi fieristici attraverso una
politica commerciale di vendita lungimirante; sono inoltre attesi operatori dal Sud
Africa, Brasile, Argentina e Cile, i principali concorrenti dell’Italia in controstagione.
Prestigioso inoltre si prospetta il calendario di convegni, workshop e incontri tecnici; tra
questi il più altisonante è senza dubbio Interpera, l’importante convegno mondiale
dedicato alla pericoltura e promosso dall’Areflh, l’Assemblea delle Regioni
Ortoflorofrutticole Europee. Nel corso di Interpera 2015 giunta quest’anno alla sua
ottava edizione saranno trattati diversi temi circa la produzione, l’innovazione
varietale, la conservazione del prodotto e le problematiche connesse al mantenimento
della qualità in termini di lavorazione e conservazione. E non solo, ampio spazio sarà
dedicato alle analisi di produzione e di stoccaggio oltre che alla promozione sui diversi
mercati. “Interpera si propone come punto di incontro e di scambio delle Organizzazioni
Interprofessionali europee per stabilire un confronto proficuo tra soggetti che hanno
come obiettivo comune quello di valorizzare la filiera pericola”, ha dichiarato Luciano
Trentini, presidente comitato scientifico FuturPera e vice presidente di Areflh. “FuturPera
è un evento forte perché dedicato a un prodotto specifico, che ha ottenuto l’IGP, e ad
un’unica filiera. Il sostegno della Regione, del Ministero, di Areflh e la presenza di
Interpera conferiscono rilevanza a questa manifestazione che si presta a ragionamenti
ambiziosi e proiettati al futuro. A Ferrara ci saranno operatori specializzati che daranno
una forte impronta tecnica e legata al business”, ha dichiarato nel suo intervento
l’assessore regionale dell’Emilia Romagna alle Politiche Agricole Simona Caselli.
L’assessore ha posto un forte accento sulla necessità di lavorare in modo aggregato al
fine di ottenere una maggiore qualità del prodotto grazie soprattutto ad una sua migliore
conservabilità.
“Oggi occorre specializzarsi; senza specializzazione siamo solo dei replicanti in un
mondo fatto di regole che premiano chi produce spendendo meno. Noi, invece, vogliamo
FUTURPERA, L'OBIETTIVO: RILANCIARE IL COMPARTO
Inserito Martedì, 7 aprile, 2015 15:18
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Fruit Attraction 2014 (Madrid, 1417 ottobre)
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